AMBIENTE- Pagina 80

Fridays For Future: picco del gas, scelte sbagliate

Riceviamo e pubblichiamo

Il prezzo del gas in Europa continua ad aumentare da alcuni mesi e negli ultimi giorni ha registrato il suo picco, superando i 300 euro a megawattora.

All’improvviso tutti i partiti politici si sono lanciati in appelli spassionati per trovare una soluzione a questo fenomeno, come se esso fosse straordinario e inaspettato.

Queste reazioni lasciano perplessi se si considera che la situazione corrente è una conseguenza diretta delle scelte politiche operate dal governo italiano negli scorsi mesi – a cui hanno contribuito molti dei principali partiti.

I nostri politici, infatti, per risolvere il problema della dipendenza dalla Russia hanno scelto di ignorare le raccomandazioni degli esperti, che consigliavano un massiccio investimento nelle fonti di energia rinnovabile, nell’efficientamento energetico delle case, nella sostituzione delle caldaie a gas con più efficienti pompe di calore elettriche, e una serie di politiche volte al risparmio energetico. Queste misure, aumentando la quota di energia rinnovabile, prodotta a basso costo, e riducendo i consumi delle abitazioni, avrebbero chiaramente abbassato il costo delle bollette per le famiglie, promuovendo al tempo stesso la transizione ecologica.

Al contrario, il governo ha deciso di mantenere invariata la nostra dipendenza dal gas fossile, trovando semplicemente dei fornitori diversi per approvvigionarsene. I partiti del governo Draghi erano ben consapevoli che questa scelta non avrebbe abbassato i prezzi delle bollette né avrebbe abbassato la variabilità del prezzo dell’energia in Italia, in quanto il gas fossile è notoriamente una fonte dal prezzo volatile. Quegli stessi partiti, ora, sembrano cadere dalle nuvole.

Adesso che lo scotto di aver basato la nostra economia su questa instabile fonte fossile è diventato evidente, tutti invocano interventi immediati, senza però andare alla radice del problema: un sistema produttivo e industriale basato sulle fonti fossili non è più sostenibile, né dal punto di vista climatico, né da quello economico e sociale.

E mentre le cittadine e i cittadini italiani faticano a pagare per i loro bisogni energetici primari, la speculazione non si ferma. L’Italia continua tuttora ad esportare gas naturale, e la principale azienda italiana del settore, Eni, ha registrato un aumento degli utili del 700% nel primo semestre del 2022. Soldi che sono stati ottenuti speculando sugli effetti di una guerra sanguinosa alle spalle delle famiglie in difficoltà, e che da soli potrebbero coprire ingenti aiuti economici ed investimenti in fonti di energia rinnovabile.

Tuttavia, sono pochissime le forze politiche che propongono di prelevare questi extra-profitti, mentre risuonano proposte senza senso, come quella dei rigassificatori, dell’aumento delle estrazioni di gas in Italia o addirittura di nuovi metanodotti. Proposte che non avrebbero alcun impatto sul picco dei prezzi – e sicuramente non nell’immediato – ma che ci legherebbero per decenni ad infrastrutture fossili che invece, se vogliamo evitare un totale collasso climatico, devono essere abbandonate al più presto.

Agnese Casadei, portavoce di Fridays for future Italia, dichiara: “Nell’Agenda Climatica, la nostra lista di punti indispensabili per ogni programma elettorale, abbiamo inserito proposte concrete per affrontare il caro-energia: una fornitura di energia gratuita a tutte le famiglie che ne hanno bisogno, una tassa del 100% sugli extra-profitti delle aziende energetiche, l’efficientamento energetico di tutte le case popolari, e una campagna per creare 8000 comunità energetiche rinnovabili – una per comune – andando a coprire oltre metà dei consumi elettrici nazionali

Continua Martina Comparelli, un* altr* dei portavoce di FFF: “Sono idee realizzabili in breve tempo, che restituiscono ai cittadini il controllo sull’energia che consumano, e che abbatterebbero drasticamente i costi man mano che vengono realizzate. I soldi per finanziare queste misure ci sono, manca solo la volontà politica di mettere il benessere delle persone prima del profitto delle aziende dei combustibili fossili”.

FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA

Un piano da mezzo miliardo per ridurre le perdite idriche

Fronteggiare l’emergenza idrica vuol dire non solo interventi di massima urgenza dettati dall’impellenza del momento, ma anche e soprattutto realizzare opere strutturate sul medio e lungo periodo per mettere in sicurezza e in efficienza un intero sistema.

È da queste considerazioni che è stato predisposto dalla Regione Piemonte un piano da 486 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche nei prossimi quattro anni.

A presentarlo è stato l’assessore regionale all’Ambiente e coordinatore delle attività del Tavolo per l’emergenza idrica, Matteo Marnati,  che ha sostenuto che l’adattamento ai cambiamenti climatici deve passare principalmente attraverso due strategie: la riduzione delle perdite idriche, che rappresentano ancora un elemento di forte criticità nel nostro Paese, e la maggior resilienza dei sistemi acquedottistici attraverso interconnessioni, aumento della capacità dei sistemi di accumulo, la ridondanza e diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Il presidente della Regione, nominato nei giorni scorsi commissario straordinario per la gestione dell’emergenza idrica, ha sottolineato che questo piano nasce da una attività che è stata avviata a livello regionale già da tempo. La situazione attuale è la dimostrazione che temi come quello della siccità vanno trattati con prospettiva per tempo, non solo quando si genera l’emergenza. Ed è questo il modo in cui si intende lavorare in Piemonte.

Per contrastare la dispersione idrica ciascuno dei 6 Ambiti territoriali ottimali su cui sono organizzati i servizi pubblici integrati, come quello idrico, ha messo a punto strategie, programmi e interventi come la distrettualizzazione delle reti, la digitalizzazione e il rifacimento di alcuni tratti della rete acquedottistica).

Per quanto riguarda la dispersione idrica ci sono situazioni diversificate, che comunque complessivamente vedono i vari Ato compresi nella classe “discreta”, una classe ottima e due insufficienti; la media regionale si attesta su una percentuale di circa il 33%, una delle migliori aree territoriali a livello nazionale, sottolinea l’assessore, mentre per il nord ovest si attesta sul 31%

Leasys Rent: in fase di test Recharge, la nuova app per l’apertura delle colonnine di ricarica al pubblico

Realizzata in partnership con Bosch, l’applicazione è attualmente in fase di test: sarà presto disponibile al pubblico di Torino e non solo.
Nei prossimi mesi la rete di ricarica di Leasys Rent nella città di Torino si espanderà fino a comprendere 560 chargingpoints.

Prosegue l’impegno di Leasys Rent a supporto dellamobilità sostenibile a Torino. La società del Gruppo FCA Bank, specializzata in soluzioni di noleggio e di abbonamento all’auto, ha sviluppato una nuova app, Recharge, per l’apertura delle proprie colonnine di ricaricaelettrica al pubblico di Torino e non solo.

L’app, realizzata in partnership con Bosch, è attualmente in fase di test e sarà disponibile a partire dal 19 settembre sugli store Apple e Android con il nome di Drivalia Recharge, permettendo così l’accesso ai circa 480 charging points e alle relative zone di sosta presenti in città, attualmente a disposizione degli utenti Leasys Rent e Leasys. La nuova applicazione permetterà di attivare o disattivare le sessioni di ricarica, così come di localizzare le colonnine disponibili e attivare la navigazione verso il punto di ricarica desiderato.

Leasys Rent è da tempo impegnata ad ampliare la rete di ricarica presente in città. Nel dicembre 2021 sono state installate 200 nuove colonnine di ricarica elettrica con potenza fino a 22 kW, e nei prossimi mesi il numero complessivo è destinato ad aumentare ulteriormente, fino a raggiungere i 560 charging points.

La Carovana dei Ghiacciai di Legambiente

Sui ghiacciai del Miage e di Pré de Bar (Monte Bianco)
I risultati del monitoraggio della prima tappa presentati in conferenza stampa ad Aosta
Ghiacciai in emorragia: Miage, in 14 anni spariti circa 100 miliardi di litri di acqua pari a tre volte il volume dell’idroscalo di Milano; Pré de Bar, dal 1990 ad oggi persi mediamente 18 metri di superficie l’anno
Legambiente: “Necessario lo studio del cambiamento che avviene nel ciclo idrogeologico. Basta dare risposte secondo schemi del passato“
Ghiacciai sempre più in emorragia e equilibri naturali che cambiano. Parla chiaro la fotografia dei monitoraggi della prima tappa in Valle D’Aosta di Carovana dei Ghiacciai 2022, la campagna di Legambiente con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, con partner sostenitori Sammontana e FRoSTA e partner tecnico Ephoto. Un viaggio in cinque tappe, dal 17 agosto al 3 settembre per monitorare lo stato di salute dell’arco alpino, sempre più minacciato dalla crisi climatica. Sotto la lente d’ingrandimento il Ghiacciaio del Miage e quello del Pré de Bar, due tra i più importanti sul massiccio del Monte Bianco, uniti dalla stessa emergenza a causa dei cambiamenti climatici. Oggi ad Aosta la presentazione dei risultati dei rilevamenti in una conferenza stampa presso l’Hôtel des Etats.

Sul Ghiacciaio del Miage, l’”himalayano” della Valle D’Aosta, nell’ultimo decennio si registra una forte accelerazione di perdita di massa, 100 volte maggiore rispetto al cinquantennio precedente (dal 1957 al 2008).  Si pensi che in quattordici anni sono spariti circa 100 miliardi di litri di acqua (almeno 100.000.000 di m³di ghiaccio, pari a tre volte il volume dell’idroscalo di Milano). Sebbene la sua superficie del ghiacciaio risulti ancora di 13 km² come alcune decine di anni fa, è evidente la situazione di collasso che sta vivendo con un abbassamento generalizzato su tutta la lingua di un valore medio di almeno 20 metri e punte di 50 metri. Esempio emblematico degli equilibri naturali che cambiano è la storia del lago glaciale del Miage, il lago che appare e scompare: negli ultimi tre anni il suo riempimento e svuotamento è avvenuto in maniera sempre più rapida e repentina, rispetto al passato in cui verificava circa ogni 5/10 anni.

Stessa sofferenza per il Ghiacciaio di Pré de Bar che, a causa dell’aumento delle temperature, registra dal 1990 ad oggi una contrazione sempre più rapida, perdendo mediamente 18 metri di superficie l’anno; il ghiacciaio ha perso una media annua di 8 milioni di m³ di acqua tra il 2007 e il 2012 (dati Fondazione Montagna Sicura e Arpa Valle D’Aosta), anno in cui si è registrato un imponente distacco sulla lingua glaciale di cui resiste oggi solo la seraccata superiore.

Mentre il maltempo si abbatte sul Paese con una forza inaudita a ricordarci di quanto stia aumentando la frequenza degli eventi estremi  – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagnasui ghiacciai si consuma una tragedia più lenta e per questo meno percepibile, ma altrettanto preoccupante. Si osservano perdite di massa e di volume di ghiaccio inimmaginabili e gli equilibri ambientali cambiano a vista d’occhio. Non si può pensare di uscire da questa emergenza con gli schemi del passato. Bisogna invece partire studiando i cicli idrologici dove i ghiacciai intervengono con contributi non indifferenti, soprattutto nella stagione estiva”.

I monitoraggi sono stati realizzati dal Comitato Glaciologico Italiano in collaborazione con Legambiente nelle mattinate del 17 e 18 agosto. Hanno preso parte Walter Alberto, Elena Motta, Aristide Franchino e Paola Foà del Comitato Glaciologico Italiano; Philip Deline, Université Savoie Mont Blanc; Edoardo Cremonese, ARPA Valle D’Aosta. Alla conferenza di presentazione dei dati hanno partecipato Marco Giardino, vicepresidente Comitato Glaciologico Italiano e Università di Torino; Igor Rubbo, direttore generale ARPA Valle D’Aosta; Maria Grazia Monaci, Rettrice Università della Valle D’Aosta; Denis Buttol, Presidente Circolo Valle D’Aosta; Angelo Porta, vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta. A moderare Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente.

“In questa prima tappa di Carovana dei ghiacciai abbiamo aperto le pagine della storia glaciale di questa valle, la Val Ferret. – commenta Marco Giardino, segretario del Comitato Glaciologico Italiano e Università di Torino – Abbiamo osservato quel che resta dei ghiacciai confrontandolo con la loro storia scritta, attraverso le foto e i documenti. Questo ci aiuta a capire come evolve il paesaggio glaciale e come sia importante registrare quello che vediamo per averne una memoria nel futuro che ci aiuti a guidare gli scenari del cambiamento climatico”.

Le metodologie dei rilevamenti: Tra quelle utilizzate per i monitoraggi sui due ghiacciai valdostani, sia tecniche di misurazione tradizionali basate sulla misurazione della distanza della fronte del ghiacciaio rispetto ad alcuni punti di riferimento, come nel caso del Pré de Bar; sia tecniche più moderne con l’utilizzo del lidar (Light Detection Andrenging) e la fotogrammetria da elicottero per ottenere modelli digitali tridimensionali della superficie del ghiacciaio, come nel caso del Miage.

Nessuno ormai può negare che il cambiamento climatico esiste, ma sta accelerando, con le conseguenze forti che stiamo imparando a conoscere. – commenta Angelo Porta, vicedirettore di Legambiente Piemonte e Val d’Aostaè quindi essenziale da un lato limitare l’aumento di temperatura particolarmente evidente sui ghiacciai e sul fragile ambiente montano e dall’altro mettere in campo velocemente azioni di adattamento. In ogni decisione devono essere valutata l’incidenza dell’aumento di temperatura nei prossimi anni”.

La prossima tappa: Il viaggio della Carovana dei Ghiacciai 2022 proseguirà in Piemonte, sui Ghiacciai del Monte Rosa, dal 20 al 22 agosto (il programma e per iscrizioni alla tappa: clicca qui). Il 20 agosto è prevista un’escursione panoramica sul paesaggio glaciale del Monte Rosa e confronto di immagini fotografiche storiche degli impianti per sci estivo a cura di Marco Giardino e Cristina Viani, Comitato Glaciologico Italiano e osservazione sulla fronte del ghiacciaio di Indren, con Paolo Piccini e Tito Princisvalle, Comitato Glaciologico Italiano. A seguire un incontro pubblico alle ore 18 ad Alagna Val Sesia presso il Teatro Unione Alagnese. Si concluderà lunedì 22 agosto con la conferenza stampa di presentazione dei dati a Torino presso la sede del Comitato Glaciologico Italiano.
In soccorso dei giganti bianchi: Fare di tutto per contrastare la crisi climatica è un dono che facciamo alle future generazioni, che erediteranno gli effetti delle nostre scelte. Per sostenere le attività di Legambiente sui cambiamenti climatici visita la pagina sostieni.legambiente.it/carovana-ghiacciai. Con un piccolo contributo sosterrai la campagna itinerante Carovana dei Ghiacciai, le attività dell’Osservatorio sull’impatto dei mutamenti climatici e le mobilitazioni contro la crisi climatica e i nemici del clima per ottenere cambiamenti concreti dalle istituzioni.

 

(Foto di repertorio)

Earthink Festival, prima rassegna di teatro in Italia dedicata alla sostenibilità ambientale

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Earthink Festival 2022: dal 9 al 17 settembre a Torino andrà in scena l’XI edizione della prima rassegna di teatro in Italia interamente dedicata alla sostenibilità ambientale.
Nove giorni di spettacoli per parlare, attraverso le arti performative, del cambiamento climatico e del ruolo che ognuno ha nel portare avanti soluzioni ecologiche.
PROGRAMMA E LOCATION
Gli spettacoli, selezionati tra proposte arrivate da tutta Italia e dall’estero, comporranno un programma denso e diversificato. Circo, teatro-danza, teatro di figura, VR reality, viaggi musicali nella natura e performance interattive sulle percezioni animeranno i parchi e i luoghi simbolo del teatro off a Torino per riflettere sull’emergenza climatica attraverso una visione poetica.
Il cuore dell’XI edizione sarà Cascina Filanda, antico edificio rurale all’interno del parco del Meisino oggi sede di un importante progetto di housing sociale, che ospiterà molti degli spettacoli in programma. Tra i luoghi di Earthink 2022 immancabili il Parco del Valentino e l’Imbarchino a cui si aggiungeranno alcuni dei teatri off più importanti della città come Cubo Teatro, Atelier Teatro Fisico, Cecchi Point e Spazio Kairòs.

Le Pro Loco, Parchi e Regione per l’Ambiente

“Si tratta di creare opportunità di sviluppo per i nostri territori -ha ricordato Fabio Carosso, vicepresidente della Regione e Assessore all’Urbanistica, alla Programmazione territoriale e paesaggistica, allo Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi, Enti locali- creare valore per i prodotti della nostra agricoltura e promuovere sempre più un turismo sostenibile”. Per Stefano Raso, referente nazionale Unpli per le tematiche ambientali nonché vicepresidente regionale, si tratta di “collaborare con le istituzioni per tutelare, valorizzare, promuovere il patrimonio materiale ed immateriale comune, ragionando in termini condivisi, su un panorama comune”.
All’incontro preparatorio in Regione erano presenti, oltre a Carosso e Raso, anche Monica Perroni, neo Direttore Parco Naturale del Po Piemontese che ha parlato di “’iniziativa ambiziosa e lungimirante”, visto che “territorio, partecipazione, ascolto e condivisione creano consapevolezza del possibile sviluppo turistico sostenibile”; e Roberto Antonello, Presidente Pro Loco Borgo Ticino (No) e vice presidente Consulta Promozione Territorio Parco Del Ticino, in rappresentanza di tutte le Pro Loco interessate da un’area protetta o un Parco, che ha detto essere “positivo e importante partecipare ai lavori per la creazione del protocollo, mettendo al centro i nostri parchi, il nostro patrimonio naturalistico. Le Pro Loco saranno sempre più attive nella promozione turistica sostenibile del nostro territorio”.

Carburanti puliti per l’aviazione

ACCORDO TRA MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI (MIMS) E POLITECNICO DI TORINO

 

L’analisi svolta da due Dipartimenti dell’Ateneo torinese (DENERG e DIGEP) proporrà nuove misure di regolazione nel settore dei carburanti di nuova generazione

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione della durata di tre anni volto ad analizzare e promuovere l’utilizzo di nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti, con specifico riferimento al settore dell’aviazione. L’obiettivo è quello di definire, in collaborazione con ENAC, una roadmap nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee, e il monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche di settore e della loro implementazione.

In particolare, sul piano tecnologico-industriale, sarà analizzato e monitorato lo stato di sviluppo dei processi nel settore dei biofuels per aviazione (Sustainable Aviation Fuels – SAF), lo sviluppo di possibili scenari per la definizione di una roadmap per l’introduzione a larga scala dei SAF, la valutazione, in ottica del pacchetto europeo Fit for 55 (che contiene proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal), del potenziale di decarbonizzazione del settore, nonché l’analisi dell’evoluzione della normativa tecnica del settore. Sul piano economico, l’analisi riguarderà l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché lo studio di eventuali proposte di policy o regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo.

La collaborazione, coordinata per il Politecnico dal professor David Chiaramonti del Dipartimento di Energia (DENERG) e realizzata con il coinvolgimento di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione (DIGEP) diretti dal professor Carlo Cambini, si svilupperà attraverso lo studio delle misure di regolazione nel settore dei carburanti sostenibili per aviazione, sia da un punto di vista tecnico-industriale, sia di policy/regolamentazione ed economico. Il Politecnico metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e favorirà l’interazione con soggetti e strutture (accademiche e industriali, nazionali e internazionali) cui lo stesso partecipa o con cui stabilmente collabora e supporterà il Ministero nei rapporti con i principali stakeholders nazionali e internazionali.

“La progressiva decarbonizzazione del settore aereo – nota il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini è un processo complesso che sta mobilitando le imprese del settore, gli enti regolatori e i Ministeri di moltissimi Paesi, in un’ottica di cooperazione internazionale. Con questo accordo il nostro Paese sarà in grado di elaborare e avanzare nei diversi consessi internazionali dove si definiscono le regole comuni proposte basate su solide analisi tecnico-economiche, nonché di definire gli interventi necessari per accompagnare nella trasformazione in atto un settore cruciale per l’economia del Paese”.

 

Secondo il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco: “Il progetto di collaborazione con il MIMS è un importante passo avanti per studiare nuovi strumenti di policy a supporto della decarbonizzazione del settore dei trasporti in primis, così come dell’intero sistema economico Italiano, temi centrali nell’agenda dei prossimi anni del nostro Ateneo e del supporto che intendiamo dare allo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.

Tutti gli eventi per i 100 anni del parco del Gran Paradiso

12 agosto

Ceresole Reale

Una festa per l’acqua sorgente di vita

Parlando di risorse naturali è d’obbligo onorare l’acqua. Per questo il Parco ha deciso di dedicare ad essa l’evento centrale dell’estate, quello del weekend di Ferragosto. A Ceresole l’acqua è un simbolo sotto più punti di vista: qui esiste un famoso lago artificiale sorto per la produzione di energia idroelettrica, ma il territorio comprende anche numerosi laghi alpini, serbatoi di acqua naturale derivante dalla regressione dei ghiacciai, luoghi di intensa vita per piccoli animali la cui sopravvivenza è stata minacciata da specie non autoctone. La giornata prevede quindi eventi in cui verrà raccontato come il Parco sia riuscito a riportare questi laghi ad ecosistemi naturali, in stretta connessione con gli ambienti circostanti e i relativi habitat per specie emblematiche dell’alta quota.

 

Al mattino

escursione guidata lungo il sentiero del Grand Ru; attività con i ricercatori del Parco in occasione della Giornata della Biodiversità al lago Pellaud

 

Al pomeriggio

a Bruil, spettacolo teatrale sul tema della montagna e suoi misteri e laboratorio creativo per i bambini; tavola rotonda sui cambiamenti climatici e la biodiversità con Enrico Camanni  e i ricercatori del Parco in frazione Pellaud

 

In serata

Proiezione e musica dal vivo in frazione Chanavey

 

 

13 agosto

RHÊMES-SAINT-GEORGES

La festa della segale

A Rhemes-Saint-Georges verrà ripreso il discorso avviato a Valprato Soana, ma affrontando la conoscenza della segale, un cereale millenario che fertilizza il suolo e resiste al freddo e alla siccità. Durante l’evento si terrà incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi, ma si potranno anche scoprire i segreti della panificazione partecipando ai laboratori presso il forno del villaggio e naturalmente non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici. Saranno inoltre organizzate escursioni guidate nella zona.

 

 

Al mattino

panificazione al forno del villaggio; escursioni guidate e degustazioni di prodotti tipici

 

Al pomeriggio

a Maison Pellissier, incontro sul tema dei cereali nell’alimentazione e nutrizione degli sportivi

 

 

14 agosto

VILLENEUVE

Il festival del vino doc valdostano – aspettando i “barmé”

Affrontando il tema del cibo e dei frutti della terra non si poteva tralasciare l’argomento vino. Questo elisir di ebbrezza, gioia e amicizia ha accompagnato le civiltà dalle popolazioni più antiche fino a oggi, i miti e le poesie del mondo classico. Le coltivazioni dei vigneti in montagna sono estreme e decisamente caratteristiche, così come i vini prodotti dalle aziende che per la loro qualità, sono entrate nel circuito degli operatori della rete tutelata e promossa dal Parco. Il 14 agosto, Villeneuve ospiterà il Festival del vino D.O.C. valdostano di montagna e dei prodotti gastronomici D.O.P. della Valle d’ Aosta, inserendosi così nel calendario delle celebrazioni per i 100 anni del PNGP.

 

Al pomeriggio

Festival del vino doc valdostano e mercatino dei prodotti tipici; escursioni guidate

 

Dalle 18

Spettacolo teatrale dedicato al tema del vino e degustazioni guidate nei Barmé

 

 

19 agosto

Introd

Spazi d’ascolto: concerto per paesaggio sonoro e strumento solista

Un appuntamento che richiama l’attenzione sui suoni della natura. Ad Introd si terrà infatti un concerto che integra i suoni del Parco Nazionale Gran Paradiso, registrati e mixati in un paesaggio sonoro dinamico e coinvolgente, con i suoni della musica, eseguita da Silvia Chiesa, grande interprete della musica contemporanea internazionale. Per entrare nell’atmosfera del concerto, l’evento sarà anticipato da un’escursione al crepuscolo accompagnata da una guida del Parco che affronterà il tema del silenzio come condizione per l’ascolto della natura: i canti degli uccelli, l’aria e gli insetti volatori, gli animali notturni.

 

Al pomeriggio

escursione crepuscolare con guida del Parco verso Croix de Bouque

 

Alla sera

concerto con Silvia Chiesa nell’ambito del Festival Spazi d’Ascolto

 

 

 

 

www.pngp.it/100anni

L’uomo e la montagna in mostra a Sauze d’Oulx

Jahan Pari fa il pane in un villaggio iraniano, un pastore si riposa sui monti Zagros, la patata delle Ande e le saline peruviane, un cacciatore della Mongolia con l’aquila dei monti Altai e poi i nomadi tibetani, i villaggi e le montagne in Cina, Indonesia e Vietnam, gli uomini delle renne e le slitte nella neve in Russia, i paesaggi del Marocco e del Ciad.
C’è l’Africa ma soprattutto c’è molta Asia e Sud America nelle fotografie di Carla e Giorgio Milone, compagni nella vita e nella passione per girare nei luoghi più remoti e sperduti del mondo con la macchina fotografica al collo. Sessant’anni di viaggi e di emozioni per scoprire angoli di mondo che possono ancora stupire per la loro bellezza. Quasi sempre luoghi lontani dal turismo di massa e dalle località famose, luoghi nei quali i due fotografi ci sono tornati anche più volte per studiare e approfondire la cultura indigena e la presenza dell’uomo. Si resta affascinati davanti agli scatti fotografici degli autori. Le immagini, gli sguardi, i colori, i paesaggi parlano più di qualsiasi parola scritta. Viaggi, ricordi e fotografie si possono ammirare nella mostra “ L’uomo e la montagna” allestita nella sala conferenze dell’Ufficio del Turismo di Sauze d’Oulx, fino al 4 settembre, ingresso libero.

Carla e Giorgio Milone, autori di diverse pubblicazioni fotografiche e narrative, alcune delle quali presentate al museo Mao di Torino, ci portano là dove “il viaggio, qualunque viaggio, è solo l’inizio di infinite storie e ogni fotografia è l’inizio di una storia”.
Lo stretto rapporto tra l’uomo e la montagna è l’anima della rassegna che fa scoprire, per esempio, come una parete di roccia si trasformi in un rifugio in un villaggio dell’Iran oppure mette in risalto le singolari somiglianze esistenti tra i paesi dell’Alto Atlante Marocchino e i villaggi himalayani fino agli scenari abitati dai nomadi oltre gli Urali, nella tundra tra pietraie e mulattiere, tra riti ancestrali e silenziose preghiere.
Filippo Re

Recupero fauna selvatica: in arrivo i fondi

I Cras del Piemonte, i Centri di recupero della fauna selvatica, per l’anno 2022 potranno contare su una dotazione finanziaria di 100 mila euro complessivi per il rimborso di una parte delle spese sostenute nel 2021.

Lo ha stabilito oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e cibo, approvando la delibera a favore delle strutture che appartengono alla rete regionali: Cras della L.I.P.U. di Asti con sede a Tigliole; Cras di Bernezzo (CN); Cras Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi (CN); Cras Dr. Uberto Calligarich di San Bernardino Verbano (VB).

Per l’assessore all’Agricoltura si tratta di garantire anche per questo anno il sostegno per il ruolo fondamentale che ricoprono sul territorio piemontese attraverso le attività di soccorso, cura e degenza della fauna selvatica in difficoltà.