AMBIENTE- Pagina 49

Piano rifiuti in Consiglio regionale

“Nel Piano che stiamo presentando (Prubai) si riuniscono, in un unico documento di pianificazione, il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e quello di Bonifica delle aree inquinate che, fino ad ora, erano stati adottati separatamente”, ha spiegato l’assessore regionale All’Ambiente nel corso dell’illustrazione del nuovo documento sulla gestione dei rifiuti nell’Aula di Palazzo Lascaris.L’assessore Matteo Marnati ha proseguito sottolineando che “il Piano ha una prospettiva fino al 2035 e prende in considerazione gli obiettivi nazionali e comunitari da raggiungere. Circa i rifiuti i rifiuti urbani, si punta a una riduzione della produzione complessiva; quindi a un incremento della percentuale di raccolta differenziata all’80%; un miglioramento della qualità dei rifiuti differenziati raccolti in grado di garantire il raggiungimento di un tasso di riciclaggio del 65%; una riduzione della produzione dei rifiuti urbani residuali sino a 90 kg anno per abitante”.

L’assessore ha anche precisato che “la termovalorizzazione sarà utilizzata solo quando non è possibile il recupero di materia, con conseguente riduzione del conferimento in discarica di rifiuti inferiore al 3%.

L’approvazione del piano costituisce condizione per l’erogazione dei finanziamenti della Comunità europea nell’ambito del Programma Regionale Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2021-2027”.

Con l’illustrazione si è aperto il dibattito generale.

Secondo il vicepresidente del gruppo M5s “per suggerire obiettivi più performanti, abbiamo presentato numerosi emendamenti. È importante, secondo la gerarchia europea per primo diminuire la quantità dei rifiuti, avere una buona raccolta differenziata e massimizzare il recupero. Purtroppo nel nuovo Piano si parla di termovalorizzazione che è una soluzione appena migliore di quella del conferimento in discarica e che, quindi, sarebbe da evitare”.

L’esponente del gruppo Ev ha lamentato che “il Piano è stato purtroppo richiamato in Aula nonostante la disponibilità dimostrata in Commissione. Un provvedimento poco ambizioso e poco coraggioso. Si rischia di tornare indietro e di non riuscire a diffondere le buone capacità dei territori migliori a quelli che sono più indietro. Si continua ad abbinare la crescita economica con l’aumento della quantità dei rifiuti, quando l’obiettivo principale del Piano dovrebbe essere la riduzione degli stessi”.

Secondo un consigliere del gruppo Pd “il Piemonte è in ritardo di 15 anni sulla raccolta differenziata. Se prendiamo il 2021, il dato del nostro territorio è pari al 65%, rispetto alla Regione prima in classifica, che è il Veneto, che ha un dato pari al 76,18%. Il Piemonte è solo al nono posto nella raccolta differenziata. Inoltre, l’obiettivo di produzione di rifiuti non dovrebbe essere un dato complessivo ma un dato pro capite, per evitare la deresposabilizzazione”.

La presidente del gruppo Luv ha affermato che “non si devono assecondare le paure dei territori ma si deve stimolare l’innovazione e motivare il miglioramento delle performance. La continuità con il Piano precedente è in termini conservativi, anche con passi indietro e risulta poco sfidante”.

Il capogruppo della Lega ha parlato di “un piano moderno che gestisce i rifiuti nel modo migliore. Non bisogna avere un approccio dogmatico verso la termovalorizzazione: la Lombardia ha 13 impianti e il Veneto 4. Sotterrare in discarica non è moderno e non è ecologico. La tecnologia per i nuovi impianti ha fatto passi da gigante. Teniamo conto che vi sono rifiuti che ancora escono dalla nostra regione. Dobbiamo spingere per l’economia circolare e massimizzare la differenziata con la quale possiamo ottenere cospicui fondi Fesr”.

In chiusura del dibattito l’assessore, per venire incontro ad alcune richieste dei gruppi consiliari, ha chiesto una settimana di tempo per rimodulare il Piano. Il presidente del Consiglio regionale, sentiti i gruppi consiliari ha sospeso i lavori che vengono rinviati il prossimo martedì

Poliline Garden e Cucciolotta, pollaio e giardino si fanno più belli

Maggio ricco di appuntamenti di prestigio per le ultime novità targate ‘IT Design’ pronte a sbarcare in fiera a Rimini, Bologna e Giaveno.

Prosegue inarrestabile il successo dei prodotti ecosostenibili pensati per piccoli allevamenti e l’arredamento da giardino. Ovvero, ‘PoliLine Garden’ e ‘Cucciolotta’, innovative e gradevoli linee di ritrovati interamente in laminato HPL (High Pression Laminate): 70% cellulosa, 30% resina: un materiale eccezionale impiegato per la prima volta a livello mondiale in chiave ecosostenibile, frutto di un’idea geniale dei Fratelli Francesco, Marco e Salvatore Polito.

Un’idea vincente che rispetta l’ambiente, garantendo esclusività, comodità e design per quanti desiderino distinguersi in maniera sostenibile. Con in più molti altri vantaggi: l’assenza di bulloni e viti che li rende entrambi facili da montare, grazie a una moderna ed efficace tecnologia a incastro capace di consentire e assicurare praticità, stabilità, comodità d’impiego. E zero manutenzione, zero attività di riverniciatura, pulizia immediata e durabilità estesa nel tempo. Incorruttibili anche all’azione di agenti atmosferici sempre più imprevedibili e potenzialmente anche violenti, gli arredi da giardino ‘PoliLine Garden’ e i pollai ‘Cucciolotta’ sono la risposta pratica ed efficace per convivere in contesti familiari e domestici in cui sceglierli è un investimento ripagato dalla fedeltà del prodotto stesso. E dalla sua più che azzerata incorruttibilità. Una gioia per grandi e piccini. Un tocco di preziosità in armonia con il mondo circostante.

Dopo il successo del milanese MyPlant 2023, e di ‘Vita in Campagna’ nel bresciano, ora le linee top di gamma marchiate ‘IT Design Srl’, primaria realtà leader di settore nella progettazione e realizzazione di componenti a uso umano ben integrabili nell’ambiente, sono pronte a conquistare professionisti e appassionati del resto d’Italia. Che vivono di agricoltura e giardinaggio sia per passione, che per professione.

Ed è così che si comincia con la ‘Fiera Avicola’ di Rimini, che all’Expo Centre dal 3 al 5 maggio ospiterà una vasta gamma di esemplari di pollai di ultimissima generazione, capaci di appagare vista e tatto coniugando al meglio estetica e funzionalità. Con in più una succulenta, stimolante novità: il nuovo ‘Polly Defender’, ovvero la porta antintrusione notturna ultima nata in casa ‘IT Design Srl’ che rappresenta di fatto l’evoluzione più completa di questa categoria di prodotti presenti sul mercato. Di facile applicazione, robusta e rifinita, assicura protezione ai volatili integrandosi perfettamente anche nei pollai già commercializzati che ne risultano ancora sprovvisti.

Dal 15 al 17 maggio ‘IT Design Srl’ sarà protagonista a BolognaFiere allo ‘ZooMark’, la più importante kermesse internazionale rivolta al mondo del market per gli animali da compagnia e i piccoli amici domestici e da fattoria.

Per terminare il mese che precede l’arrivo dell’estate con la partecipazione, domenica 21 maggio, a MaggioNatura a Giaveno, nel Torinese. Un appuntamento, questo, di grande rilevanza per un’impresa di successo nata sul territorio e che in casa si gioca la partita più importante, all’interno di un contesto nazionale e di richiamo capace di attrarre espositori, turisti e visitatori legati dalla comune passione per il green e il garden.

Se la vita è l’arte dell’incontro, ‘PoliLine Garden’ e ‘Cucciolotta’ vanno incontro alla riscoperta di un desiderio di natura, campagna e armonia che, soprattutto dopo il Covid, ha ritrovato rinnovato slancio e stimolo proprio per via della lunga compressione domestica cui la pandemia ci ha, involontariamente, sottoposti. Amiamo fare azienda come si fa con gli affari di cuore: se un matrimonio è per sempre, altrettanto accade con chi sceglie i nostri prodotti. In un momento storico in cui ogni spesa richiede attenzione ed equilibrio, scegliere la gamma ‘IT Design’ equivale a fare un investimento sicuro pronto a farsi ripagare e rivalutare nel tempo in fiducia, qualità, soddisfazione e competenza”, spiegano i Fratelli Francesco, Marco e Salvatore Polito.

Più informazioni su www.polilinegarden.it e www.cucciolotta.com.

Un nuovo tassello verde a Torino: due querce per Bianca Guidetti Serra

 


Nella Giornata internazionale della salute delle piante
weTree e ColtivaTo dedicano due querce
all’avvocata Bianca Guidetti Serra

 

 

A più di due anni dal suo avvio, il progetto weTree continua a crescere in Italia e a Torino in particolare: venerdì 12 maggio alle ore 12.00, in occasione della Giornata internazionale della salute delle piante, presso il Giardino Lamarmora (via San Dalmazzo) verranno dedicate due piante di Quercus robur all’avvocata partigiana Bianca Guidetti Serra, in riconoscimento della sua instancabile attività in difesa dell’ambiente e dei diritti civili, proprio nel giardino su cui si affacciava il suo studio. La messa a dimora delle piante, organizzata da Città di Torino, Associazione weTree, ColtivaTo in collaborazione con Università di Torino e Centro Studi Gobetti, rappresenta la restituzione dell’impatto generato da ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura, che si è svolto a Torino dal 31 marzo al 2 aprile 2023.

 

Scomparsa nel 2014, Bianca Guidetti Serra, dopo una gioventù attiva nella Resistenza, fu una delle prime penaliste in Italia, impegnata professionalmente e politicamente nell’ambito del diritto di famiglia e della tutela dei minori e dei carcerati, nelle cause di lavoro a fianco dei sindacati e in difesa dell’ambiente, nella difesa della parità della retribuzione tra uomo e donna, del diritto all’aborto.

 

La messa a dimora delle piante sarà occasione per ricordare “Bianca la rossa”, soprannome attribuito a Bianca Guidetti Serra in una sua famosa biografia, con la partecipazione dell’Assessore al Verde del Comune di Torino Francesco Tresso e di allievi e colleghi di lavoro dell’avvocata.

 

Sono lieto di prendere parte a questo nuovo intervento di forestazione urbana promosso da weTree, come restituzione dell’impatto generato dal Festival Internazionale dell’Agricoltura,” dichiara Francesco Tresso, assessore al Verde pubblico della Città di Torino. “Non c’è modo migliore per festeggiare la giornata internazionale della salute delle piante, che sono linfa vitale e ricchezza inesauribile per le nostre città, un bene prezioso da tutelare e salvaguardare per il benessere della comunità e delle future generazioni. È poi significativo che, con la messa a dimora di nuovi alberi, si omaggino alcune figure esemplari per la storia della nostra città, e non solo: in questo caso l’avvocata Bianca Guidetti Serra, che con il suo impegno civico e politico ha contribuito ai grandi cambiamenti sociali del nostro Paese.

 

Secondo Maria Lodovica Gullino, responsabile scientifico di ColtivaTo e socia fondatrice di weTree, “questo nuovo intervento di weTree, svolto di concerto con il Comune di Torino e con il Centro Studi Gobetti, va a ricordare una professionista brillante e impegnata, che ha lasciato nella nostra città e non solo un segno che merita di essere ricordato a tutti, e soprattutto ai giovani. Le piante scelte, ovviamente in armonia con il giardino, ben rappresentano la forza e la resistenza dimostrata dalla Guidetti Serra in tutta la sua vita nel difendere valori quanto mai attuali. Mi fa molto piacere che questo nuovo intervento di weTree a Torino, collegato con ColtivaTo, abbia luogo nella Giornata internazionale sulla salute delle piante, dalla cui salute deriva quella dell’ambiente e di noi tutti.

 

Un nuovo tassello si aggiunge dunque al mosaico di weTree, progetto di Ilaria Borletti BuitoniMaria Lodovica Gullino e Ilaria Capua nato con lo scopo di valorizzare il ruolo delle piante nella tutela dell’ambiente, in un’ottica di salute circolare, che a Torino ha già visto nascere numerosi angoli verdi come il Bosco degli “Altri”, intitolato a Lia Varesio a Palazzo Nuovo; il Bosco delle Artiste, nel Giardino Fergat; il faggio per Primo Levi, accanto alla lapide dello scrittore posta sull’angolo di Corso Massimo d’Azeglio; il mirabolano dedicato a Margherita Hack, nel Parco del Valentino; i tre alberi da frutto intitolati a Ondina Valla; le sei piante di varietà antiche per Jole Ceruti Scurti ed Eva Mameli Calvino al Parco Pietro Mennea; e infine il Prunus cerasifera per Elsa Morante, nell’Orto Botanico dell’Università di Torino.

 

Il cuore di weTree è racchiuso e sintetizzato nel suo “Patto”, secondo il quale i Sindaci delle città che aderiscono al progetto si impegnano a realizzare almeno quattro dei seguenti otto punti: promuovere lo sviluppo di nuove aree verdi pubbliche, curandone la manutenzione; valorizzare la parità di genere e la competenza femminile in tutte le iniziative cittadinesollecitare con appelli e incentivi i privati (commercianti, cittadini, …) affinché contribuiscano con il verde all’abbellimento degli spazi  di loro competenza visibili; favorire con campagne di sensibilizzazione una mobilità sostenibile (in particolare camminare per raggiungere la propria destinazione) con l’obiettivo di stimolare uno stile di vita più sano; patrocinare e promuovere programmi di educazione ambientale nelle scuole favorendo collaborazioni/accordi stabili con gli atenei della propria città; sensibilizzare e promuovere tra i cittadini la raccolta differenziata, la cura e il rispetto degli spazi comuni e promuovere il riciclo e il recupero come alternativa allo spreco e al disuso; istituire un Premio annuale “weTree” all’associazione o ai cittadini meritevoli di aver contribuito alla manutenzione e all’incremento del verde nella propria città; favorire una maggiore consapevolezza tra i cittadini di una visione circolare che unisca ambiente e salute per  il benessere della comunità  e delle future generazioni.

 

Otto punti essenziali, otto azioni concrete per sostenere una rinnovata sostenibilità. La città di Torino è stata tra le prime a sottoscrivere questo Patto, un vero e proprio impegno verso l’ambiente. Tra le altre città già impegnate: Milano, Perugia e Palermo. Nuovi interventi sono stati attuati anche a Biella, Pescara, Cuneo Saluzzo.

 

Siccità, 28 milioni per spegnere la sete del Piemonte

 PER L’EMERGENZA IDRICA, GIÀ NELLA PRIMA RIUNIONE DELLA CABINA DI REGIA IL GOVERNO DA’ RISPOSTE AL PIEMONTE

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio  insieme agli assessori all’Agricoltura, Protopapa  e Ambiente, Marnati esprimono soddisfazione per il finanziamento di circa 28 milioni di euro per interventi urgenti per contrastare l’emergenza idrica in Piemonte. Già nella prima riunione operativa della Cabina di regia sulla crisi idrica presieduta dal vicepremier e ministro delle infrastrutture sono arrivate le prime risposte.

Il Piemonte è infatti tra le cinque Regioni che hanno ottenuto finanziamenti a riprova dell’attenzione che il governo dimostra per l’emergenza idrica in Piemonte, come evidenziato anche al ministro dell’Ambiente nella recente giunta tematica dedicata alla siccità. In particolare, gli interventi riguardano il Canale Regina Elena e il Diramatore Alto Novarese. Si tratta di opere di manutenzione straordinaria delle gallerie e di vari tratti di canale per il miglioramento della tenuta idraulica, del trasporto della risorsa idrica e del risparmio idrico, nei comuni di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago Novarese e Cameri in provincia di Novara, per un valore complessivo di 27,8 milioni di euro che potranno essere realizzati dal Consorzio Est Sesia.

Si tratta di un primo gruppo di interventi urgenti, che si auspica potrà essere ampliato, per rispondere alle ulteriori e consistenti esigenze sulle infrastrutture irrigue piemontesi.

Bardonecchia “A due passi dal suolo”

 

È stata inaugurata, oggi, al Palazzo delle Feste la mostra fotografica “A due passi dal suolo”. 63 scatti fotografici, realizzati da Marcello Chifari, che hanno per soggetto i piccoli volatili ritratti in movimento.

Cinciallegre, verdoni, passeri, cardellini, codibugnoli, ghiandaie, storni e fringuelli sono tra i protagonisti di queste fotografie, che ritraggono il loro volo con una naturalezza e colori che si avvicinano quasi alla pittura.

Una passione, quella per la fotografia, da sempre coltivata da Marcello Chifari, ingegnere torinese. L’attenzione al mondo dei piccoli volatili si è sviluppata però durante il periodo del lockdown. ” Ho cominciato ad osservarli con più attenzione ed ho deciso di farli diventare soggetti dei miei scatti – racconta – Quasi sempre soggetti fotografici, anche di grandi ‘firme’ sono i grandi volatili: aquile, falchi e simili. Io ho voluto in qualche modo riscattare i più piccoli “. Ma il progetto fotografico di Marcello Chifari non si ferma qui: come ha illustrato, durante l’inaugurazione della mostra a Bardonecchia, ci sono similitudini ed analogie affascinanti tra il loro volo e le macchine volanti, che via via sono state realizzate dall’uomo.

All’inaugurazione è intervenuta, in rappresentanza dell’Amministrazione l’assessore Maria Teresa Vivino. ” Ognuna di queste foto – ha detto, ringraziando Marcello Chifari- è anche uno sguardo dentro noi stessi. Quello che deve suscitare la fotografia è una riflessione su ciò che ci circonda ma anche uno sguardo su noi stessi”.

La mostra resterà aperta al Palazzo delle Feste fino al prossimo 28 maggio, con orario 14.30/17.30.

Deposito logistico Zero Carbon a Orbassano

Il deposito logistico situato a Orbassano (Torino), rappresenta un connubio di sostenibilità e innovazione per il settore delle costruzioni, ed è il primo edificio in Italia – e tra i primi in Europa – a concorrere alla certificazione Zero Carbon by International Living Future Institute

 GSE Italia filiale italiana del gruppo francese operante nel settore dell’edilizia industriale, con oltre 600 dipendenti e più di 1 miliardo di Euro di fatturato nel 2022 – da sempre ha la sostenibilità nel suo DNA. Uno degli obiettivi primari del gruppo, infatti, è quello di innovare il settore, contribuendo a migliorare costantemente gli standard in ambito di sviluppo sostenibile.

Ne è un esempio il progetto realizzato per Vailog-SEGRO, leader in Italia per il settore dello sviluppo immobiliare industriale. Un deposito logistico con una superficie coperta di 36.305,66 mq situato a Orbassano (TO), che rappresenta un esempio eccellente e virtuoso per l’intero settore dell’edilizia industriale, grazie alla capacità di conciliare due aspetti fondamentali: sostenibilità e innovazione.

Il primo edificio in Italia a concorrere alla certificazione Zero Carbon

Il deposito rappresenta un particolare motivo di soddisfazione per GSE Italia, dato che grazie alle sue caratteristiche persegue la certificazione BREEAM International New Construction by BRE livello Excellent e, in particolare, perché si tratta del primo edificio logistico in Italia a concorrere alla certificazione Zero Carbon by International Living Future Institute.

Per accedere a questa importante certificazione è richiesto di dimostrare la “carbon neutrality” dell’edificio, sia per emissioni “embodied” – relative ai materiali e al processo di costruzione – sia per quelle operative – relative all’utilizzo dell’immobile. Questo è stato possibile grazie a un attento monitoraggio delle quantità di materiali installati in fase di progettazione e di costruzione, oltre al monitoraggio delle caratteristiche tecniche relative alle emissioni di CO2, attentamente documentate attraverso EPD (Dichiarazioni Ambientali di Prodotto). Hanno giocato un ruolo di primo piano anche l’ottimizzazione delle quantità di materiali utilizzati, la selezione dei fornitori e l’approvvigionamento dei materiali.

Per la costruzione dell’edificio, inoltre, GSE si è impegnata a non superare la produzione di 500 kg di CO2 per mq, raggiungendo pienamente l’obiettivo con 325kg di CO2 / mq: un risultato che ha superato del 30% il target concordato.

GSE e sostenibilità: un impegno allineato agli obiettivi europei

La certificazione Zero Carbon è importante in ambito edilizio per due ordini di motivi: uno di contesto e un altro più «settoriale». In primo luogo, la Commissione Europea ha fissato degli obiettivi ambientali molto sfidanti, che puntano a rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico con una riduzione del 55% delle emissioni climalteranti in atmosfera entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. In secondo luogo, va considerato che circa il 40% delle emissioni a livello globale sono generate dal settore delle costruzioni. Proprio per questo, la Commissione Europea è intervenuta con una normativa specifica che regolamenta il settore edilizio e prevede l’azzeramento delle emissioni derivanti dagli edifici entro il 2050.

Consapevole di questo aspetto, è con grande senso di responsabilità che GSE, a livello di gruppo, ha reso lo sviluppo sostenibile parte integrante della propria filosofia aziendale a partire dal 2010 con le prime certificazioni ambientali per gli edifici logistici.

Innovazione, alte prestazioni e attenzione al paesaggio

Per la realizzazione dell’immobile di Orbassano sono state adottate soluzioni particolarmente all’avanguardia, tra cui l’impiego di fondazioni e pavimentazione industriale low carbon, con l’utilizzo di cemento di classe III/B e III/A e aggiunta di aggregati riciclati. L’impiego di questi materiali attentamente selezionati ha consentito un risparmio rispettivamente del 30% e del 25% delle emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di miscele tradizionali.

Il progetto è dotato di una trincea drenante con una capacità di 10.000 mc di acqua piovana e di un sistema di recupero delle acque piovane, da riutilizzare per irrigazione e scarichi wc. Dal punto di vista impiantistico, invece, il magazzino punta in modo deciso sull’efficienza energetica, grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 MWp e di un sistema HVAC idronico basato su pompe di calore polivalenti collegato a unità di trattamento dell’aria e fan-coils a 4 tubi che riducono l’impatto ambientale dell’edificio, diminuendone i costi in termini di emissioni e consumi energetici.

Siamo molto orgogliosi di questo progetto, per il quale GSE si è impegnata a garantire un risparmio di emissioni di CO2 superiore al 30% della soglia imposta e, in fase di progettazione, l’energia utilizzata è stata ridotta del 25% rispetto a un edificio convenzionale equivalente”, afferma Vincenzo Binetti, Sustainability Manager di GSE Italia. “Oltre ai risultati in termini di prestazioni ambientali, un altro aspetto che rende il progetto di Orbassano una milestone nella nostra storia recente, è la capacità dell’immobile di rispondere perfettamente alle necessità finali di utilizzo integrando al tempo stesso tecniche che ne minimizzano l’impatto ambientale”.

Un altro risultato non trascurabile e meritevole di menzione”, aggiunge Mathieu Hamm, Project Director GSE Italia, “ritengo sia stata la capacità di mantenere gli impegni concordati con il cliente a livello contrattuale anche in termini di tempistiche di consegna del progetto, nonostante le difficoltà insorte in corso d’opera a causa dell’importante rialzo dei prezzi delle materie prime”.

Per GSE Italia, infatti, un edificio logistico sostenibile è un edificio che, oltre a garantire il proprio aspetto funzionale, riesca a integrare una gestione corretta dei diversi ambiti della sostenibilità quali, per esempio, performance energetica, impatto di CO2, comfort, biodiversità, localizzazione strategica.

Infine, l’integrazione paesaggistica degli edifici è un aspetto fondamentale dei suoi progetti. In questo caso, nell’area del deposito logistico di Orbassano saranno riqualificati 7 ettari di aree verdi, tra aree private e ad uso pubblico, ed è prevista la piantumazione di oltre 500 nuovi alberi scelti tra le specie locali.

SU GSE

Il gruppo GSE, fondato nel 1967, è il Global Contractor di riferimento per la gestione di tutti gli aspetti di un progetto di costruzione, impegnandosi contrattualmente nel rispetto di un corrispettivo fisso, di tempi di costruzione certi e di una qualità garantita dell’opera. Nel 2022 il gruppo GSE ha sviluppato un giro d’affari appena superiore al miliardo di euro per la sua prima volta, e a oggi conta 554 dipendenti tra Europa e Cina, dove costruisce edifici industriali, logistici, direzionali e commerciali. Nel 2019 GSE è stata acquisita da Goldbeck Gmbh, leader europeo nel mercato immobiliare con un fatturato 2022 di oltre 6 miliardi di euro e 10.000 dipendenti in più di 100 sedi in Europa. Insieme, le due società costituiscono il primario operatore pan europeo in grado di svolgere interventi “tailor-made” o “system-based” con una fitta rete di filiali operative per essere quanto più prossimi al cliente.

GSE Italia, filiale italiana del gruppo francese fondata nel 1999, è una società operante nel settore immobiliare e delle costruzioni come General Contractor e specializzata nel mercato della logistica e dell’industria, partner di fondi e sviluppatori immobiliari, di aziende della GDO, operatori logistici, aziende manifatturiere, con un centinaio di collaboratori e un fatturato nell’anno 2022 di circa 255 Mn Euro.

Tra gli utilizzatori finali e i clienti di GSE Italia rientrano aziende come: Carapelli, Euronics, Kramp, Fresenius Medical Care, Lyreco, Michelin, Pirelli, Susa Trasporti, DEA Capital Sgr, Prologis, Vailog-Segro, Carlyle.

Per più informazioni su GSE: www.gsegroup.com/en/

In Piemonte censite 66mila coperture in amianto

L’assessore ha chiarito che la parte ambientale del Piano, articolata in più sezioni, spazia dalla mappatura dell’amianto di origine naturale ed antropica, alla bonifica dei siti, sino allo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. Tutti i dati rilevati confluiscono in un unico database, il “Portale Amianto”, gestito da Regione Piemonte e Arpa Piemonte, che comprende anche la mappatura dell’amianto naturale.

Come detto, l’amianto antropico (non naturale ma presente sui manufatti) è stato verificato su 65.916 coperture: 12.882 in provincia di Alessandria; 5.310 in provincia di Asti; 8.433 in provincia di Biella; 11.100 in provincia di Cuneo; 6.143 in provincia di Novara; 13.787 in provincia di Torino; 2.161 nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola; 6.100 in provincia di Vercelli.

Tale mappatura diventerà presto un quadro dinamico, non solo sullo stato delle verifiche, ma anche sull’attuazione degli interventi di rimozione dell’amianto.

Per quanto riguarda le azioni di bonifica degli edifici scolastici di proprietà pubblica e l’incentivazione delle bonifiche dei privati mediante servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti contenenti amianto (piccoli quantitativi), si è proceduto con bandi per i quali dal 2009 al 22 sono stati stanziati oltre 12,2 milioni di euro per un totale di 260 interventi.

L’assessore ha poi parlato delle bonifiche dei siti in provincia di Torino di Balangero e Corio (nella foto), dove è stata conclusa la sistemazione idrogeologica della discarica lapidea stabilimenti zona est (lato di Balangero) ed è stata effettuata la messa in sicurezza di diversi corpi della cava. Al momento è in corso di ultimazione la sistemazione idrogeologica e idraulica sul lato di Corio (prevista entro fine 2023) ed è in fase di esecuzione la messa in sicurezza permanente lato Balangero, nonché la messa in sicurezza e bonifica delle vasche di decantazione dei fanghi.

Le bonifiche dell’ex area Eternit di Casale Monferrato (Al) e della sponda destra del fiume Po, è stato ricordato, sono ultimate.

Il tema dello smaltimento amianto è anche trattato dalla Legge regionale 30/2008, che stabilisce, inoltre, le competenze attribuite alla Regione. La legge, con le modifiche del 2019, prevede che la Giunta regionale adotti atti finalizzati ad incentivare le operazioni di rimozione dei manufatti contenenti amianto, mediante l’ampliamento delle possibilità di smaltimento e recupero dei rifiuti provenienti dalle bonifiche.

È poi proseguita, sino alla conclusione, la discussione generale del disegno di legge 242 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata” presentato dalla Giunta regionale. È intervenuto il consigliere di Ev, che ha sottolineato come i 12 emendamenti presentati al testo recepiscano le osservazioni delle associazioni pro natura e di alcuni enti locali. Il commissario ha aggiunto che questo non sembra essere un provvedimento divisivo, ma non per questo non merita attenzione da parte dell’opposizione.

 

 

A Bardonecchia la mostra fotografica di Marcello Chifari

Segreti, curiosità, bellezza della natura negli scatti di Marcello Chifari alla mostra fotografica dal titolo “A due passi dal suolo” a Bardonecchia, presso il Palazzo delle Feste dal 6 al 28 Maggio.
L’inaugurazione si terrà Sabato 6  alle ore 17 alla presenza dell’autore che racconterà il suo progetto e le curiose similitudini tra le macchine volanti dell’uomo nella storia ed i piccoli volatili.  Questa mostra di Chifari concretizza il suo percorso di anni di ricerche, di studi, di scatti in cui solo il tempo dedicato, la grande passione e la perfetta conoscenza del mezzo fotografico hanno portato a questo importante risultato.
PF

Coldiretti: la pioggia caduta (con l’acqua persa) dimostra l’urgenza di un Piano per i piccoli invasi

«Se avessimo potuto trattenere anche solo una piccola parte dell’acqua dilavata via nei fiumi in seguito alle precipitazioni abbondanti di questo weekend avremmo messo al sicuro le coltivazioni per tutta l’estate fino al completamento delle maturazioni». È il commento del presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici dopo la due giorni di pioggia caduta, finalmente abbondante, sui campi, sui frutteti, sui prati e sui boschi del Torinese dove si sono registrati fino a 120 mm di acqua nelle fasce pedemontane e di alta pianura tra Canavese e Pinerolese.

La pioggia abbondante ha scongiurato la catastrofe nei campi proprio nel momento in cui si sono appena completate le semine primaverili e mentre il foraggio sta crescendo nei prati, ma se l’acqua, assorbita dal terreno, favorirà la prima crescita delle piantine il fabbisogno irriguo annuale non è certo soddisfatto con solo due giornate di “innaffiata”. Quello che invece sarebbe sufficiente per tutto l’anno è il volume di acqua che, se fosse presente una rete di infrastrutture di trattenuta e accumulo, costituirebbe una preziosa scorta per salvare i raccolti in caso di siccità.

Per questo Coldiretti Torino torna a chiedere alla Regione un Piano per i piccoli invasi.

«In due giorni sui territori del Torinese, al di sotto della quota neve, è caduta una media di 80 mm di pioggia cumulata. Al netto dell’acqua assorbita dal terreno e di quella che ha dato un po’ di sollievo alle falde è finito nei fiumi, e dunque “transitata” verso il mare, una quantità pari al 50% della portata media del Po a Torino. Si tratta di acqua che è finita nel Po e che rivitalizza il Grande Fiume per tutto il suo corso e che, comunque, fa bene all’ambiente. Ma se fossimo stati in grado di immagazzinare anche solo un decimo di questa acqua, calcolando i fabbisogni idrici delle varie colture, avremmo accumulato circa 15 milioni di metri cubi, pari a circa la metà della capacità della diga idroelettrica di Ceresole Reale, che, ripartiti nei vari comprensori irrigui, avrebbero permesso di gestire un’eventuale crisi idrica estiva. Non capiamo cosa si aspetti a varare una progettazione complessiva in favore dei piccoli invasi sul territorio».

Oltre i 2000 metri di quota è nevicato, ma questa neve non sarà sufficiente per rimpinguare le portate dei fiumi nel periodo estivo, quando solitamente la “piena stagionale” è costituita proprio da acqua di neve fusa che poi lascia posto all’apporto della fusione dei ghiacciai, ormai quasi inconsistenti in tutte le testate delle valli torinesi. «Con rammarico agli agricoltori non resta che sperare che piogge come quelle di questi ultimi due giorni di ripetano con costanza per tutto il periodo estivo. In caso contrario l’agricoltura sarà in crisi anche quest’anno».

‘PoliLine Garden’, il giardino esclusivo che parla all’ambiente

Nasce la prima linea biocompatibile per arredo esterno interamente a incastro e zero manutezione.

Anche il verde ha il suo perché. E’ un tratto di esclusività, che conferisce valore agli ambienti quotidiani. Siano essi giardini, balconi, terrazzi verticali. Ambienti preziosi per migliorare la qualità della vita fra le mura domestiche. Spesso chiamati a trasformarsi in piccole oasi formato famiglia o a uso personale. Un obiettivo ambizioso che richiede un giusto equilibrio fra spazio, contesto, funzionalità, ergonomia, comodità e design.

Sono questi i valori alla base di ‘PoliLine Garden’, ultima nata in casa ‘It Design’, società leader nelle tecnologie d’arredo a impiego domestico. Una linea di ritrovati di ultimissima generazione in grado di rivoluzionare il rapporto con gli oggetti dedicati alle aree esterne: sedie, tavolini, sdraio e lettini prendisole, fioriere, cassapanche assumono così un ruolo nuovo e caratterizzante, in armonia con il contesto che le ospita.

Con numerose opzioni di scelta anche sotto il profilo delle dimensioni e del gusto delle forme, pronti a stupire con semplicità per la praticità e il gusto che li contraddistingue tutti indistintamente.

PoliLine Garden’ è un prodotto che parla al cuore di chi vuole distinguersi. Ricercando la bellezza nella sintonia di motivi e decorazioni che appagano l’occhio confortando il corpo. Garantendo qualità e affidabilità nel tempo. Ripagando l’investimento con la durevolezza di un progetto nato per resistere alle sfide sempre più aggressive e imprevedibili di fenomeni meteorologici in continuo cambiamento. Senza alcun bisogno di manutenzione. Mantenendo colore, appeal e fascino estetico.

Con in più un’importantissima novità: sicuri sotto ogni profilo, gli elementi da arredo da giardino a marchio ‘PoliLineGarden’ sono tutti assemblabili a incastro: senza il minimo ricorso ad attrezzi che espongono a rischi, né tantomeno a utensili elettrici.

Ma c’è di più. Un’ampia gamma di possibilità di combinazione li rende altresì idonei alle situazioni più svariate: dai balconi delle città alle esigenze più sofisticate e complesse come residenze che prevedano anche luoghi comprensivi di area barbecue, piscina, solarium e gazebi esterni per il relax o in cui accogliere e ricevere visite per residenze mono o bifamiliari che prevedano affacci e sbocchi su aree esterne di varia metratura.

Come le opere d’arte, ogni pezzo della serie ‘PoliLineGarden è in sé unico: frutto di fattura artigianale, conferisce allo spazio circostante un tocco di classe in più.

Questo il mood di IT Design Srl, primaria realtà italiana attiva nel cosiddetto settore delle Garden Technologies: una start-up nata a Giaveno, nel Torinese, che da un decennio a questa parte ha contribuito a riscrivere il delicato rapporto tra uomo e green in formato casa.

Architetti, arredatori, interior designers, amanti del bello e del made in Italy: questo l’ampio pubblico cui si rivolge ‘PoliLineGarden’.

Abbiamo puntato su prodotti ecosostenibili realizzati interamente in laminato HPL (High Pression Laminate): 70% cellulosa, 30% resina. Con l’intento di parlare a quanti credono che bellezza, semplicità e rispetto per l’ambiente sono un trinomio che viaggia di pari passo. Chi sceglie ‘PoliLine’ lo fa consapevolmente, investendo su una qualità che è sinonimo di soddisfazione e risparmio. Su prodotti nati per durare a lungo, con manutenzione zero e facilità di pulizia”, spiegano i Fratelli Francesco, Marco e Salvatore Polito, manager di IT Design Srl.

Tutte le informazioni su www.polilinegarden.it.