AMBIENTE- Pagina 38

Gli atenei e la Regione insieme per un Piemonte sostenibile

Nel Palazzo della Regione in piazza Castello a Torino , Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Gian Carlo Avanzi, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, e Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, hanno firmato l’Accordo della Rete delle Università Piemontesi per lo Sviluppo Sostenibile – RUS Piemonte, con cui le quattro Università confermano di essere allineate agli obiettivi della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e di essere disponibili per un lavoro a fianco della Regione per portare il Piemonte sul percorso di transizione verso un nuovo modello di sviluppo. Era presente Matteo Marnati, Assessore della Regione Piemonte, con specifica delega ad Ambiente, Energia e Ricerca, con i connessi rapporti con Atenei.

Negli anni 2020-2022, le Università piemontesi sono state impegnate congiuntamente nel progetto PASS – Piemonte e Accademia per lo Sviluppo Sostenibile, finanziato dal Ministero per la Transizione Ecologica. I quattro atenei piemontesi fanno parte della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), che si propone la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli atenei italiani (a livello urbano, regionale, nazionale, internazionale). A conclusione del progetto PASS, le quattro Università piemontesi hanno voluto definire un coordinamento delle attività svolte su scala regionale nell’ambito della RUS nazionale, dando così vita alla RUS Piemonte.

I quattro Atenei piemontesi, unendo le forze nella RUS Piemonte, avranno la possibilità di realizzare azioni congiunte di coinvolgimento della popolazione (la cosiddetta terza missione delle Università), che potranno impattare su una comunità di oltre 140.000 persone, considerando l’insieme di studenti, collaboratori, staff tecnico-amministrativo e docenti. Queste azioni saranno rivolte a far crescere la “conoscenza, formazione e coinvolgimento” delle nuove generazioni, in un’ampia riflessione sullo sviluppo sostenibile del territorio.

Le sfide poste al 2030 e 2050 dall’Agenda Globale e dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile impongono sistemi di governance collaborativi e transdisciplinari, che creino le condizioni per significativi salti di qualità nell’implementazione di politiche per la sostenibilità. Attraverso il progetto PASS e sul modello della RUS nazionale è stata definita e avviata una modalità operativa innovativa, nel contesto regionale, fondata sulla collaborazione tra le quattro Università piemontesi – Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università del Piemonte Orientale, Politecnico di Torino e Università di Torino – e la Regione Piemonte, volta alla condivisione, all’elaborazione e all’attuazione delle politiche regionali per la SRSvS.

Attraverso il perseguimento degli obiettivi prefissati, il progetto PASS ha facilitato le condizioni per la promozione di una governance collaborativa, innovativa e duratura, tra Regione Piemonte e Atenei piemontesi, volta a valorizzare le sinergie del territorio e accelerare i tempi della transizione allo sviluppo sostenibile. È stato così possibile procedere all’individuazione di un sistema di collaborazione Regione-Atenei, attraverso la definizione delle modalità di cooperazione e di coinvolgimento del personale, unitamente all’attivazione di un primo nucleo di cooperazione tra RUS Piemonte e Regione Piemonte. L’esperienza del progetto PASS rappresenta il punto di partenza per la creazione di un rapporto strutturato fra la Regione e gli Atenei, tale da diffondere la cultura e le buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno delle Università piemontesi, e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità locali.

Parallelamente, valorizzando i rapporti di collaborazione tra Università e Regione nell’ambito di progetti di ricerca finanziati dalla Regione stessa, si è costituito un quadro delle competenze universitarie piemontesi in materia di sviluppo sostenibile, definendo gli strumenti per orientare la ricerca sui temi prioritari e potenziando gli stimoli per la diffusione degli studi di natura transdisciplinare sul tema.

Sotto il profilo del governo del territorio, attraverso l‘individuazione e il rafforzamento delle sinergie tra ambiti di pianificazione regionali e tra questi e le Università, si è poi attivato un processo di revisione concertato degli strumenti regionali unitamente alla co-definizione di una visione collaborativa della pianificazione, capace di identificare elementi di innovazione. Tutte queste azioni sono state improntate ad un’ottica evolutiva pluriennale, ovvero volta ad una collaborazione duratura tra Atenei e Regione oltre il termine progettuale stesso, proponendosi di estendere tale collaborazione a tutti i campi della sostenibilità (i.e. istituzionale, sociale, economica e ambientale).

“La decisione del Piemonte di puntare allo sviluppo sostenibile del territorio è una scelta fondamentale che può dare buoni frutti solo se condiviso e realizzato con tutti i soggetti istituzionali che presidiano le frontiere del cambiamento e di cui le Università sono senz’altro alfieri imprescindibili – dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. “L’accordo che viene siglato oggi conferma l’alto livello di sintonia e di collaborazione che esiste e che ha l’obiettivo di garantire al Piemonte di poter crescere e di farlo in equilibrio con il suo prezioso patrimonio di risorse naturali”.

Legambiente manifesta con le maschere antigas

“Respiriamo grazie a loro. Non soffochiamole” 

Questo il messaggio dei volontari di Legambiente che sono scesi in strada con maschera antigas per informare la cittadinanza sugli impatti dell’inquinamento atmosferico.

Il progetto LIFE MODERn (NEC) ha l’obiettivo di svolgere un monitoraggio della qualità dell’aria finalizzato allo studio del suo impatto sugli ecosistemi forestali e di acqua dolce.

Bari, Bergamo, Firenze, Genova, Milano, Padova, Perugia e Torino. Da queste città arrivano gli scatti dei volontari di Legambiente che sono scesi in strada muniti di maschera antigas collegata ad una piccola teca contenente una piantina. “Respiriamo grazie a loro. Non soffochiamole” è il messaggio che gli attivisti hanno voluto lanciare in occasione dei flash mob realizzati nell’ambito del progetto LIFE MODERn (NEC).

L’inquinamento atmosferico prodotto in città dalle attività antropiche genera un impatto negativo anche negli ecosistemi remoti come le foreste e le acque dolci. Per monitorare al meglio gli effetti degli inquinanti sugli ecosistemi fondamentali per la vita sul Pianeta, questo progetto europeo guidato dall’Arma dei Carabinieri – Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari CUFAA, e supportato da CNR, CREA, ENEA, Legambiente, TerraData srl environmetrics e le Università di Camerino e di Firenze, ha l’obiettivo di raddoppiare i siti attualmente monitorati attraverso la Rete Nec e incrementare il numero degli indicatori considerati.

 

Secondo l’ultimo rapporto Mal’aria di Legambiente, che ha monitorato la qualità dell’aria nell’anno 2022, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. Rispetto a questi nuovi target europei, infatti, ad oggi sarebbero fuorilegge il 76% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per l’NO2. Tra queste, dati preoccupanti sono stati registrati in alcune località in cui i volontari dell’associazione hanno realizzato un piccolo flashmob in strada con le maschere antigas collegate alle piantine: a Milano e Torino (media annuale di 35 microgrammi/metro cubo) e Padova (32 microgrammi/metro cubo) le situazioni più difficili per il PM10; per l’NO2 valori più alti riscontrati a Firenze (30 microgrammi/metro cubo) e Bergamo (28 microgrammi/metro cubo).

 

L’inquinamento atmosferico che danneggia pesantemente la nostra salute e compromette la qualità della nostra vita, influisce anche sulla biodiversità, ma, mentre un quadro delle emissioni di inquinanti atmosferici a livello nazionale è ormai sufficientemente strutturato e basato su una solida rete di siti di monitoraggio, lo studio degli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi necessita di maggiori studi e strumenti come un’adeguata rappresentatività dei diversi ecosistemi e una sinergica integrazione tra i metodi e i risultati ottenuti da diversi istituti di ricerca.

 

Ad oggi la Rete NEC conta 10 siti, 6 forestali e 4 di acqua dolce. Tra i parametri attualmente considerati negli ecosistemi forestali ci sono lo stato di salute e la vitalità degli alberi, le deposizioni atmosferiche, la chimica delle soluzioni circolanti nei suoli, la chimica fogliare e la biodiversità di piante e licheni. Nei siti di acqua dolce sono invece considerati i parametri chimici dell’acqua come i livelli di acidità, il solfato, i nitrati, oltre alle comunità a macroinvertebrati e diatomee. Grazie al progetto, saranno considerati ulteriori 18 indicatori, attualmente al vaglio dei partner del progetto, tra cui la diversità della fauna del suolo, di pipistrelli e uccelli e il DNA ambientale, la trasparenza e la qualità dell’aria e una serie di indicatori legati alla diversità funzionale delle comunità.

 

Il PAV, uno dei parchi d’arte più belli d’Italia

A Torino il sito espositivo all’aperto con uno spazio interattivo.

Nato nel 2008 per volontà dell’artista Pietro Gilardi si trova nel quartiere Filadelfia, nella nostra bella capitale subalpina.

Diretto da Enrico Bonaparte, il Parco Arte Vivente (PAV) è composto da un sito espositivo open air e un museo interattivo dalla vocazione sociale intesa come luogo d’incontro e come laboratorio di esperienze legate al dialogo tra arte e natura, tra biotecnologie ed ecologia, tra artisti e pubblico.

Il Parco occupa uno spazio 23.000 mq, di quella che una volta era un’area industriale, sia con opere permanenti come Trèfle, installazione ambientale dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster (2006), il Jardin Mandala, giardino progettato dal paesaggista Gilles Clément (2010), che ospitando mostre temporanee e accogliendo altri interventi negli spazi esterni, immersi nel verde, e nei locali interni.

Il tema originale e dominante che ha dato anche il nome al Parco, ovvero l’Arte Vivente, è “una declinazione delle tendenze contemporanee” come la Bioarte, la Biotech, l’Arte transgenica e l’arte biologica. Le sperimentazioni sono realizzare attraverso materiali organici e inorganici, “ la vita, con le attuali riflessioni bioetiche sull’uso di determinate pratiche, è indotta anche attraverso mezzi biotecnologici”.

Molto interessante è il coinvolgimento del pubblico attraverso workshop e seminari condotti dagli artisti stessi. “Il programma propone itinerari di conoscenza teorica e laboratori in collaborazione con esperti di varie discipline, fornendo mezzi e materiali per vivere un’esperienza personale ricca di stimoli cognitivi, emotivi ed espressivi”.

Torino ancora una volte si distingue per l’avanguardia, per la creatività e per la capacità di trasformarsi. In questo caso un’area abbandonata destinata all’oblio e, probabilmente, anche al degrado, grazie ad una perspicace intuizione, è stata destinata all’arte, alla natura e al coinvolgimento attivo della gente attraverso un piano di diffusione culturale sociale. Questo è un ottimo esempio, un modello da seguire per convertire il decadimento in bellezza, il brutto in armonia, il vecchio in un nuovo promettente e al servizio del sapere.

MARIA LA BARBERA

PAV

Centro sperimentale d’arte contemporanea
via Giordano Bruno 31, Torino
T. +39 011 3182235
info@parcoartevivente.it

Il primo Master of Science Europeo Erasmus + sulle tecnologie dell’Idrogeno

HySET – Hydrogen Systems and Enabling Technologies

Con inizio nel settembre 2023, il Master of Science servirà a rispondere alla richiesta di più di un milione di figure professionali di alto profilo con una conoscenza multidisciplinare nel settore entro il 2030

Le tecnologie dell’idrogeno possono giocare un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni inquinanti entro la metà del secolo e far parte di quel mosaico di soluzioni necessarie per la mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare, l’idrogeno verde può essere l’anello di congiunzione tra le fonti rinnovabili e gli usi finali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione a diversi livelli (conversione energetica, utilizzo industriale, mobilità).

Il progetto HySET – Hydrogen Systems and Enabling Technologies coordinato dal professor Massimo Santarelli del Politecnico di Torino con un partenariato composto da Politecnico di Milano, Eindhoven University of Technology (Olanda), Norwegian University of Science and Technology (Norvegia) e Universitat Politècnica de Catalunya (Spagna) si pone come finalità la progettazione di un percorso di Laurea Magistrale erogato congiuntamente dai diversi  partner (joint Master of Science) interamente dedicato alla filiera dell’idrogeno.

Il Master of Science è stato inizialmente promosso da Snam (IT), che ha coinvolto università e partner industriali nel consorzio, ed ora ricopre il ruolo di Partner associato insieme ad altri importanti player operanti nel settore energetico, quali Repsol (ES), Shell (NL) e Sintef (NO), insieme all’azienda esperta in sicurezza e affidabilità Safetec (NO).

La strategia dell’Unione Europea prevede di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione per il 2050 grazie all’aumento del 24% dell’uso dell’idrogeno, contribuendo così a una riduzione di CO2 pari a 560 Mt e ottenendo movimenti economici pari a 820 miliardi di euro: per raggiungere tale obiettivo haprevisto di creare circa 1 milione di posti di lavoro di alto profilo entro il 2030, con una previsione di 5.4 milioni per il 2050.

Scopo principale di HySET è quindi formare professionisti e ricercatori con una conoscenza multidisciplinare nel settore dell’idrogeno e dei relativi sistemi, grazie a un training in ambiente internazionale e multiculturale, allo scopo di stimolare una collaborazione globale capace di rispondere alle complesse sfide derivanti dalla transizione energetica. La cooperazione attiva tra accademia e azienda è uno dei punti di forza del programma, che prevede inoltre il coinvolgimento di ulteriori partner accademici e industriali.

HySET intende coprire l’intera value chain dell’idrogeno: tecnologie di produzione, tecnologie di stoccaggio, trasporto/logistica/infrastrutture per l’idrogeno, usi finali dell’idrogeno (stazionario, trasporti, industria, residenziale e fuel cell), sicurezza, codici e standard, includendo anche quegli aspetti socio economici che possono derivare da una transizione all’uso dell’idrogeno.

La prima edizione del Master of Science HySET sarà varata nel Settembre 2023, proseguirà per 4 edizioni con supporto della Unione Europea (che finanzierà 15 borse di studio ogni annoper un totale di 60) e proseguirà negli anni successivi con fondi a erogazione pubblica e privata.

Il programma è organizzato in 120 crediti: nel primo anno gli studenti selezionati acquisiranno le conoscenze fondamentali e quelle industriali, studiando in uno dei due entry point universitari (POLITO e POLIMI); al secondo anno gli studenti si trasferiranno presso una delle università partner dove seguiranno corsi di specializzazione, per poi procedere con un tirocinio aziendale e la tesi finale in ambito internazionale.

Il progetto è stato finanziato nell’ambito dello storico e importante programma europeo Erasmus+, all’interno della call del 2022 dell’Azione KA2 – EMJM dedicata a percorsi accademici erogati congiuntamente da partenariati di università.

Maggiori dettagli sulle attività Erasmus+ sono disponibili presso: https://erasmus-plus.ec.europa.eu/

 

FFF, Sciopero Globale per il Clima il 3 Marzo

Riceviamo e pubblichiamo 


“La nostra rabbia è energia rinnovabile”

Anche in Italia, in tutte le città, Fridays For Future chiama una giornata di mobilitazione per la giustizia climatica.

Fridays For Future lancia per venerdì 3 marzo un nuovo sciopero globale per il clima in tutto il mondo. <la crisi climatica è arrivata nelle nostre città, dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile>> spiega il movimento nato nel 2019 e divenuto famoso per gli scioperi oceanici organizzati in questi anni.

Nel 2022 in Italia si sono verificati 310 eventi estremi, per la maggior parte siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a causa dei disastri ambientali. Quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, che nel sud Italia ha fatto registrare temperature record.

A novembre 2022 la media di CO2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione). Soli 10 punti sotto il limite indicato dagli esperti (climatewatchdata.org) per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C.

Mentre nella maggior parte dei comuni italiani aumenta il costo dei trasporti pubblici con nuove tariffe record, le compagnie energetiche vantano miliardi in extra-profitti.

Aumentano anche le bombe climatiche, progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili ad alte emissioni che da soli basterebbero a far surriscaldare il pianeta oltre il limite.

Mai come oggi si sente forte la necessità di dare nuova voce alla scienza.

<> denuncia Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia: <

Dati scientifici, energia e partecipazione sono le loro sostitute.

Le politiche climatiche italiane sono gravemente insufficienti e si manifestano con totale incoerenza: tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica.>>

Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l’Italia sceglie di soddisfare l’80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche.

In un panorama di generale sfiducia verso le istituzioni rispetto alla capacità di affrontare la sfida climatica, Fridays For Future invita chiunque senta l’urgenza di agire a scendere in piazza, per una nuova giornata mondiale di mobilitazione.

<prima che la situazione diventi irreversibile>> afferma Michela Spina, portavoce del movimento: <rinnovare la nostra rabbia ancora e ancora, e manifestare insieme Venerdì 3 marzo. Scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per trasformare quella rabbia in proposte concrete verso un mondo decarbonizzato.>>

La nostra rabbia è energia rinnovabile.

 

Per maggiori informazioni sullo sciopero, le rivendicazioni e le richieste contattare l’ufficio stampa di Fridays For Future Italia

Italia@fridaysforfuture.it

Semaforo antismog, prosegue fino a lunedì 6 febbraio il livello 1 (arancio)

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Fino a lunedì 6 febbraio 2023 compreso (giorno di controllo) resterà in vigore il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Si ricorda che le limitazioni riguardanti la circolazione veicolare sono automaticamente sospese nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio, giornate durante le quali il servizio di TPL è ridotto.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambienta

Piemonte arido, siccità estrema. Il Po ha sempre più sete

Il Piemonte ha il primato di regione più arida d’Italia secondo il report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche.

L’area centro-orientale  segna un bilancio idrologico a 12 mesi che può essere considerato ancora di siccità estrema. Le condizioni del fiume Po restano drammatiche con portate che rimangono “largamente deficitarie a monte e che peggiorano man mano che ci si sposta verso il delta” si legge nel report, dimezzate rispetto alla media del periodo. I valori sono  inferiori all’anno scorso.

In Piemonte la situazione è più compromessa compromessa nei bacini idrografici sud-occidentali. Nei   laghi  i livelli del Maggiore rimangono inferiori di circa mezzo metro rispetto alla media storica.

Gestione e promozione della montagna: il master

SAA, UNCEM, COREP E ANCIM INSIEME PER LA TERZA EDIZIONE. ISCRIZIONI ENTRO IL 20 FEBBRAIO

Si chiuderanno il 20 febbraio le iscrizioni alla terza edizione del Master Executive in Gestione e Promozione del Sistema Montano e delle Aree Interne – Manager del Sistema Territoriale, organizzato da SAA-School of Management di Torino in collaborazione con Corep (Consorzio Per la Ricerca e l’Educazione Permanente che annovera tra i suoi consorziati l’Università degli Studi di Torino e l’Università di Messina), Uncem (Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani) e Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori).

“La proposta – afferma Filippo Monge, docente di Marketing ed Economia applicata presso l’Università degli Studi di Torino e presidente del comitato scientifico del master – è rivolta a diplomati, laureandi, neolaureati e professionisti non solo in ambito tecnico-economico, ma anche ad amministratori e dipendenti di enti locali e muove dalla necessità di colmare una domanda, sempre più crescente, di competenze nella gestione attenta ed efficiente dei sistemi socioeconomici territoriali, nelle loro varie dinamiche e articolazioni”.

Le lezioni, tenute da esperti e tecnici indicati da Uncem e Ancim e anche da docenti dell’Università di Torino e della Valle d’Aosta, avranno inizio nel mese di marzo 2023, con cadenza quindicinale, e si terranno, in modalità a distanza (on-line, didattica sincrona), il giovedì e venerdì, dalle ore 18 alle 21 e il sabato, dalle 9 alle 12 (cerimonia conclusiva di consegna degli attestati: sabato 30 settembre 2023 ore 10 campus SAA-Torino).

“Il lockdown, la pandemi, ha dimostrato come le nostre montagne e le aree interne del nostro paese possano rappresentare un approdo naturale e sicuro non solo nelle scelte turistiche ma anche nell’orizzonte biografico di ciascuno di noi – affermano Marco Bussone e Roberto Colombero, Presidente nazionale Uncem e Presidente Uncem Piemonte – L’idea di offrire una proposta di questo tipo si genera dalla importante domanda di competenze che i territori e le istituzioni avanzano, anche alla luce delle nuove progettualità necessarie per accedere ai fondi del PNRR”.

Confermata anche la partnership di Ancim, Associazione Italiana Isole Minori, importante organizzazione presieduta da Francesco Del Deo, sindaco di Forio, comune dell’isola di Ischia, “Sono particolarmente convinto di questa collaborazione – dichiara Del Deo – già in occasione dei miei interventi alla cerimonia finale delle prime due edizioni del master avevo intuito le traiettorie comuni di ANCIM con questo importante progetto”.

Molti i temi che verranno trattati in aula: dalla pianificazione territoriale alla rigenerazione urbana, alla creazione e innovazione d’impresa, al marketing territoriale, al diritto amministrativo e ambientale. Informazioni: 011 6399254 e al link www.formazione.corep.it/sistema-territoriale

Un sogno: Torino a zero emissioni. La campagna di Legambiente arriva in città

Giovedì 2 febbraio 2023 alle 17.00 Toolbox Coworking

Via Agostino da Montefeltro 2, Torino

La Clean Cities Campaign, campagna europea per la transizione delle città verso le Zero Emissions, di cui Legambiente è partner, inizia il suo viaggio a Torino.

Durante l’evento, si presenteranno i dati del Dossier “Mal’Aria 2023”, redatto annualmente da Legambiente per denunciare l’emergenza smog nelle città italiane. A seguire, ci sarà una Tavola Rotonda con amministrazioni locali, associazioni e sindacati per capire come la città di Torino sta rispondendo all’obiettivo di raggiungimento di neutralità climatica entro la fine del 2030.

L’evento si terrà a Torino giovedì 2 febbraio 2023 alle ore 17.00 presso Toolbox Coworking, in Via Agostino da Montefeltro 2.

Programma:

– Introduzione istituzionale di Alice De Marco, Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta

– Presentazione del Dossier Mal’Aria 2023 da parte di Andrea Minutolo, Responsabile dell’ufficio scientifico di Legambiente Nazionale

– Tavola Rotonda, facilitata da Sergio Capelli, di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, con:

· Chiara Foglietta, Assessora all’ambiente del Comune di Torino

· Gianfranco Guerrini, Consigliere Delegato all’ambiente della Città Metropolitana di Torino

· Roberto Mezzalama, Rappresentante dell’Osservatorio Civico per il Clima di Torino

· Angelo Robotto, Direttore generale di ARPA Piemonte

· Claudio Magliulo, Responsabile italiano di Clean Cities Campaign

· Andrea Poggio, Responsabile Mobilità Sostenibile di Legambiente Onlus