Come promesso nell’articolo sull’iter per l’adozione di un cane ecco quello relativo a quale tipo di cane fa al caso nostro. Non tutti i cani vanno bene per chiunque, e sicuramente la scelta basata sull’aspetto estetico è la più sbagliata che si possa fare. Ci sono cani che hanno più bisogno di altri di fare attività fisica, altri di “lavorare”, altri ancora di collaborare. Per i cani di razza, basta informarsi su quelle che sono le caratteristiche e doti caratteriali da un allevamento che si possa definire tale (evitate le cucciolate fatte dall’amici del cugino di turno, a meno che non siate più che sicuri sulla salute dei genitori), su un buon sito internet o su un buon libro, ma come fare per i meticci? Beh, se non conoscete chi sono i genitori del cane in questione (e anche se li conosceste, nel caso in cui fossero meticci anche loro, sareste punto e a capo) una persona competente del settore cinofilo (educatore, veterinario o volontario del canile) saprà sicuramente indicarvi la predominanza della razza che caratterizza il vostro amico, e quali possono essere i miscugli, affascinantissimi, che possono esserci dentro ad un solo cane; da lì si può andare a capire quali sono le caratteristiche del proprio cane o di quello che si
sta per scegliere. Se si ha intenzione di adottare un cucciolo, sappiate che esiste un test che si fa di solito negli allevamenti (se avete la fortuna di conoscere qualche etologo o educatore potete chiedere questa valutazione su cucciolate di meticci), intorno ai 65/70 giorni del cane (test comportamentale di William Campbell, psicologo statunitense studioso del comportamento animale): questo test si basa su 5 esercizi ed in base alle reazioni dei cani vengono date le relative valutazioni. I risultati danno un’ indicazione del temperamento del cane, chi è più timido, chi più tosto, chi remissivo, etc.. Attenzione: il cucciolo nasce con delle doti caratteriali ma sono poi le esperienze che ne determinano il carattere e il comportamento (esattamente come per noi). Se siete persone con poco polso, prendere un cucciolo o adulto che già dalle prime battute si dimostra bello tosto, forse non è il caso, viceversa se siete belli attivi, prendere un cane molto introverso e pauroso, può mandarci in frustrazione. In entrambi i casi, se ormai la frittata è fatta, non disperate, ma prendete la palla al balzo per misurarvi e per imparare nuovi punti di vista. Con buona volontà, impegno e metodo, ne uscirete inaspettatamente arricchiti, ve lo assicuro per esperienza! Ecco alcune domande che ci possono aiutare a indirizzare la nostra scelta verso un cane piuttosto che un altro, sia per noi sia per l’animale:
Sono una persona attiva, sedentaria, sportiva?
Qual è il contesto in cui vivo?
Cosa voglio fare (o non voglio fare) con il mio cane?
Se siete di indole sedentaria, un cane come il border collie, Australian o della famiglia dei Terrier (cani molto attivi e reattivi) non fa sicuramente al caso nostro, viceversa se siete degli sportivi e volete condividere questa passione con loro, potete farlo se avete un cane con la struttura fisica ed emotiva necessaria. Cani per i più sedentari (che non vuol dire che non hanno bisogno di uscire e fare esperienze, ma che per conformazione fisica sono meno portati a grossi sforzi fisici), possono essere i bouledog francesi, bulldog inglesi o il carlino. Se si hanno bambini, la scelta di un cane con spiccate caratteristiche di vigilanza, difesa o predatorietà (rottweiler, dobermann, boxer), senza esperienza o senza l’aiuto di una persona competente possono risultare molto pericolose. Un cane da caccia, necessita di lunghe passeggiate e di esplorare e seguire piste più di altri. Un cane da riporto come i labrador o i golden hanno nella loro indole la collaborazione con il proprietario, ma sono cani molto attivi e che hanno bisogno di fare, fare, fare. Se non soddisfiamo
le esigenze che ha per esempio un cane molossoide, che ha bisogno di mordere più di altri, il cane reindirezzerà questa suo bisogno verso altro, sicuramente non in modo costruttivo. E’ il caso, invece, di insegnare a far mordere il cane, indirizzando questo comportamento verso un oggetto con cui giocare con noi come ad esempio una corda per il tira e molla. Se pensate di prendere un cane, qualunque esso sia, per lasciarlo da solo in giardino tutto il giorno, vi prego, cambiate idea. Per avere un cane depresso e problematico, questo è il modo migliore. Non smetterò mai di ribadire che non si può pensare che il cane “nasca imparato”, né per questo, né per il richiamo, né per tutto il resto delle cose che gli si vuole insegnare. Conoscere il proprio cane attraverso la sua comunicazione e l’osservazione di quelli che sono i suoi comportamenti è l’unica arma che abbiamo per non andare incontro a conflitti e spiacevoli esperienze, ma anzi, trasformare le potenzialità del proprio cane in vere e proprie occasioni di divertimento! La giusta scelta non solo è indicata per il benessere del cane, ma anche per il nostro!
Educatrice cinofila c/o Centro Cinofilo White Apple Dogs
La piramide dei bisogni del cane
Come comunicano i cani (parte I) – La comunicazione chimica e visiva
Come comunicano cani (parte II) – La comunicazione olfattiva
Come comunicano i cani (parte III) – La comunicazione tattile
Area cani – istruzioni per l’uso
Cosa prevede l’iter per adottare un cane




















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di processionaria. Soprattutto in questo periodo è bene avere la massima attenzione sugli spostamenti del cane e su dove annusa. Il pericolo di questo insetto è costituito dai peli urticanti che vengono rilasciati nell’aria quando il bruco si sente in pericolo; la loro forma uncinata permette loro di agganciarsi a chi è nelle strette vicinanze provocando reazioni cutanee, alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie. Se il cane viene a contatto con questi peli, a seconda della modalità di contagio (il cane ha toccato le larve con la bocca, le ha mangiate, un nido gli è
caduto addosso, ecc.) avrà delle reazioni evidenti e immediate che potrebbero aggravarsi nel giro di poche ore a partire dall’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, e dal successivo rilevante ingrossamento della lingua, da cui comincia il processo di necrosi e successiva perdita della parte che è venuta a contatto con i peli. Il cane successivamente mostra evidenti segni di debolezza, febbre e rifiuto del cibo. Sarebbe utile e necessario in questo periodo portare sempre una bottiglietta con una soluzione di acqua e bicarbonato da utilizzare all’occorrenza. Prima di recarsi nel più breve tempo possibile al più vicino veterinario o pronto soccorso, sciacquategli immediatamente la bocca con la soluzione preparata; nel caso in cui il
cane mostrasse dolore al contatto della parte interessata, spruzzategliela con una siringa senz’ago, indossando dei guanti di lattice per evitare di toccare i peli urticanti che anche sugli umani scatenano reazioni epidermiche, allergiche e infiammatorie. La tempestività, come sempre, nelle situazioni d’emergenza, è fondamentale, e se già normalmente andare a passeggio con il cane non significa avere lo sguardo fisso sul telefono senza nessun tipo di interazione con lui, a maggior ragione, essendoci in questa stagione pericoli potenzialmente dannosi, e a volte letali, per il vostro tanto amato amico a 4 zampe, cercate di evitare questa pratica spesso diffusa e mai così tanto deleteria.
lingua nell’area genitale.
abbassatevi e aspettate che sia lui ad avvicinarsi ed eventualmente accarezzatelo sotto il muso.
zampe, la coda, il muso, la bocca per evitare che, nel caso in cui si dovesse rendere necessario, quando lo porterete ad esempio dal veterinario o dal toelettatore, sarà abituato a essere toccato in certe zone e non risponderà in modo pauroso o aggressivo.
conosce a causa di una mancata socializzazione verso determinati stimoli (ad esempio biciclette, ombrelli, cani, bambini, etc..), insegnargli in maniera adeguata e graduale che ciò che è stato reputato un problema, tale non è, risulta la chiave vincente. In questi casi è molto importante avere pazienza, costanza e competenza. Aiutarlo a superare le sue paure attraverso nuove esperienze positive sicuramente gioverà a entrambi.
conoscete, vi affidereste completamente a google translate o vi rivolgereste a una persona che ha studiato quella lingua? Interpretare quanto il nostro cane sta tentando di dirci dovrebbe equivalere per qualsiasi proprietario all’avere tra le mani la lettera più importante della propria vita, perché il rapporto uomo-cane è un rapporto epistolare continuo. Imparare a conoscere la lingua dell’altro è il minimo che dobbiamo a quella relazione, considerato che loro ce la mettono tutta per capire la nostra. Rimane inteso che, per ottenere dei buoni risultati, la nostra figura deve essere ai suoi occhi in grado di poter gestire la situazione, per cui la nostra comunicazione con il cane risulta basilare!
comunicazione chimica è il senso più sviluppato nei cani ed è usata solo per comunicare tra loro. Il paraolfatto, grazie alla presenza dell’organo vomeronasale situato al di sopra del palato e formato da due canali all’interno delle cavità nasali, permette loro di percepire i feromoni (sostanze chimiche che si trovano nelle secrezioni vaginali, nelle ghiandole perianali ed in quelle sudoripare dei cuscinetti plantari) attraverso l’aria, l’acqua o la terra. La comunicazione olfattiva (marcature), avviene principalmente tramite urina, feci, ghiandole anali e interdigitali e nel padiglione auricolare, attraverso i quali i cani raccolgono informazioni importanti sull’altro individuo circa sesso e età, mole, condizioni di salute e stato gerarchico. Così come il nostro cervello è predisposto ad apprendere il linguaggio verbale, allo stesso modo quello del cane è preparato a elaborare e discriminare gli odori. Risulta quindi fondamentale permettere al nostro amico di “leggere” le informazioni di cui ha bisogno senza strattonarlo continuamente (a meno che non si stia facendo un percorso di recupero comportamentale su soggetti particolarmente territoriali e/o dominanti). Un video illustrativo, divertente e molto interessante dal titolo “
posizione dritta, orecchie tese in avanti, occhi ben aperti, coda orizzontale con possibile movimento oscillatorio, piloerezione.