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Torna Biennale Democrazia, Guerre e Paci. Fino a domenica 30 marzo la IX edizione

 

Torna Biennale Democrazia, manifestazione culturale della Città di Torino, ideata e presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che dal 2009 si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

L’appuntamento è a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 marzo, con la IX edizione, Guerre e Paci, una riflessione sui conflitti, sulle violenze e sulle guerre, alla luce dell’attuale scenario di crescente tensione globale e della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche. L’idea è di esplorare, in dialogo con il pubblico, il complesso rapporto tra conflitto e democrazia, in un mondo dominato da guerre dove la pace deve essere la via. La manifestazione accoglierà oltre 100 incontri, eventi e spettacoli, con più di 220 ospiti italiani e internazionali.

«L’appuntamento con Biennale Democrazia sarà, ancora una volta, l’occasione per riflettere e confrontarsi su temi importanti, a partire dallo spunto di riflessione offerto dal titolo dell’edizione di quest’anno, Guerre e Paci. Non c’è futuro senza pace per tutte e tutti e una pace vera e duratura si crea partendo dalle “paci” che possiamo costruire ogni giorno nelle nostre comunità. Il nostro compito come istituzioni è quello di costruire legami e unioni per promuovere una vera cultura della pace. Le guerre non sono soltanto quelle combattute con le armi, più o meno vicine, sono anche le volontà di chiusura tra persone, il portare avanti idee di esclusione e non inclusione. La differenza tra guerra e pace la fa anche la nostra capacità di sanare i conflitti, mantenendo e valorizzando le identità» dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino.

IL TEMA: GUERRE E PACI

«Biennale Democrazia è pronta a tornare in città per discutere di guerra, violenza e conflitto temi ineludibili del nostro presente, perché non può esservi convivenza democratica senza pace. In un clima di crescente polarizzazione delle posizioni e delle opinioni è fondamentale ribadire il senso profondo di Biennale Democrazia: ritrovarsi assieme per discutere, dialogando per mettere a confronto posizioni anche molto distanti, prendersi il tempo per la comprensione reciproca come primo necessario passo per trovare soluzioni pacifiche, mai così agognate» afferma Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia.

L’edizione 2025 di Biennale Democrazia sarà dedicata alle “paci possibili” che emergono da equilibri precari e dalla necessità di accordi per assicurare la sopravvivenza di individui, istituzioni, Stati e del pianeta stesso, perché in una società pluralistica il conflitto e il dissenso sono inevitabili, ma le istituzioni democratiche possono e devono garantire soluzioni pacifiche. La IX edizione di Biennale Democrazia esplorerà quindi il ruolo della democrazia e dei diritti fondamentali della persona nella prevenzione degli abusi di potere e nella gestione dei conflitti, facendo luce sulle dinamiche politiche e sociali dei nostri giorni. L’immagine guida di Biennale Democrazia di quest’anno è opera di Alessio Mamo, fotografo pluripremiato al World Press Photo nel 2018 e nel 2020 per i suoi reportage dalle zone di conflitto: Ucraina, Iraq, Siria e Palestina. La fotografia è stata scattata a Qaraqosh, la più grande città cristiana dell’Iraq, liberata dall’esercito iracheno nell’ottobre 2016, dopo due anni di occupazione dell’Isis, e mostra segni di devastazione totale. Nessuna delle case del villaggio è stata preservata. Il salotto testimonia l’impatto concreto della guerra, ma anche la possibilità di cambiamento, e l’inizio della pace.

IL PROGRAMMA DELLA IX EDIZIONE

Il programma della manifestazione accompagnerà il pubblico in una riflessione a partire da quattro itinerari tematici, quattro diverse prospettive per discutere e ragionare attorno ai grandi temi che riguardano la democrazia: Conflitti globali, conflitti locali; Geopolitica della guerra e della pace; Immaginare la pace, tra utopia ed eresia; Tutti contro tutti. Il programma è consultabile integralmente su biennaledemocrazia.it. Come in ogni edizione, alcuni eventi saranno registrati e successivamente resi disponibili sul canale YouTube di Biennale Democrazia.

Anche nell’ambito della IX edizione di Biennale Democrazia, come nella precedente, oltre al programma principale, sono previste due sezioni ulteriori: Democrazia Futura, nell’ambito di Torino Futura – Generazione di cultura, programma dedicato alle scuole di ogni ordine e grado, ai giovani e alle famiglie, e Democrazia Diffusa, realizzata grazie alla collaborazione con Torino Social Impact, Arci Torino e la rete delle Biblioteche civiche torinesi, e che vede la partecipazione di oltre 30 realtà di tutto il territorio.

Tra gli ospiti internazionali, in dialogo con altri relatori dall’Italia e dal mondo, Fariba Adelkhah, antropologa francese di origine iraniana, che racconterà la sua esperienza di arresto e detenzione nel carcere di Evin, in Iran, in dialogo con Irene Bono, professoressa del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, in occasione dell’incontro L’Iran dietro le sbarre. Detenzione e libertà scientifica; Mats Berdal, esperto in conflitti internazionali e professore al King’s College di Londra, parlerà del destino dei trattati di pace; Vincent Bevins, giornalista e autore americano, rifletterà sul periodo tra il 2010 e il 2020, dieci anni in cui il numero di persone che hanno partecipato alle proteste è stato più alto che in qualsiasi altro momento della storia umana (nell’ambito delle azioni di  #VersoTorino2033); Asmae Dachan, giornalista professionista, fotografa, poeta e scrittrice italo-siriana, dialogherà con Annalisa Camilli, giornalista, e Gabriele Del Grande, scrittore e regista, sul futuro della Siria post-Assad durante l’evento La terra dei gelsomini. Che cosa succede in Siria?; Cédric Durand, professore presso l’Università di Ginevra e membro del Centre d’Économie Paris Nord, introdurrà al pubblico il concetto di tecnofeudalesimo, di fronte al quale è urgente immaginare un internazionalismo digitale non allineato; Elgas, giornalista, scrittore e sociologo, terrà una lectio sul tema dei conflitti locali e globali, dal titolo L’eredità dei conflitti coloniali; Élise Féron, docente e senior research fellow presso il Tampere Peace Research Institute (Università di Tampere, Finlandia), terrà la lectio Il femminismo di fronte alla guerra; Maaza Mengiste, scrittrice etiope e autrice del libro Sotto lo sguardo del leone (Einaudi, 2025), tradotto da Anna Nadotti, sarà presente in dialogo con la traduttrice in occasione dell’incontro “La memoria è raccogliere le ossa”. Come si racconta la violenza (la presentazione del libro avverrà in un’unica data italiana, sabato 29 marzo alle ore 20.30 nell’ambito di Biennale Democrazia, quando si affronterà il tema di come la guerra segni i corpi delle donne e di come la violenza su di esse diventi una forma di dominio che compromette il futuro); Asma Mhalla, politologa franco-tunisina esperta di geopolitica, terrà la lectio In your head. La nostra rabbia ai tempi dell’AI; Atef Abu Saif, docente all’Istituto Europeo di Fiesole ed ex Ministro della Cultura palestinese, rimasto bloccato nella Striscia di Gaza per i primi sessanta giorni di guerra, sarà in dialogo con Francesca Mannocchi, giornalista, a partire dall’evento Democrazia e conflitto. Uno sguardo da Gaza; Barbara Stiegler docente all’Università di Bordeaux, terrà la lectio Una lotta disperata, ma con molto fair play. Società e politica ai tempi del neoliberismo.

Tra gli ospiti italiani, parteciperanno a Biennale Democrazia: Edoardo Albinati, autore, e Daria Bignardi, giornalista, dialogheranno a partire dall’incontro Vagli a spiegare che è primavera. Il carcere tra giustizia e vendetta, una riflessione su colpevoli e vittime, sicurezza e giustizia (l’evento è in collaborazione con le Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi); Alessandro Barbero, storico e divulgatore, e Manuela Ceretta, rettrice dell’Università della Valle d’Aosta, discuteranno di Come finiscono le guerre; Raffaella Baritono, storica, dialogherà con Mattia Diletti, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale alla Sapienza Università di Roma, per indagare la situazione di un’America spaccata lungo confini profondi, economici, politici, culturali, in occasione del loro incontro Furore. Gli Stati Uniti verso la guerra civile; Annalena Benini, direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro, proporrà una lectio su Natalia e Leone Ginzburg; Franco Cardini, storico, cercherà di chiarire che tipo di conflitto intercorre tra Oriente e Occidente nella sua lectio Guerra all’occidente, guerra dell’occidente; Francesca Coin, sociologa, e Raffaele Alberto Ventura, autore, indagheranno il tema dell’autorealizzazione sul lavoro e sul perché non ci abbia resi liberi; Gabriele Del Grande porterà in scena Il secolo mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro; Adriano Favole, professore di Antropologia Culturale all’Università degli Studi di Torino, sarà presente in occasione della lectio Fare la pace con la natura, dove proporrà idee e prospettive per recuperare una visione relazionale dei terrestri; Alberto Grandi, professore di Storia Economica e Storia del Cibo all’Università di Parma, e Nicola Perullo, filosofo e rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dialogheranno a partire dall’incontro La tradizione è un campo di battaglia. Il food italiano tra eccellenza e retoricaLa resistenza italiana tra guerra e pace. A ottant’anni dalla liberazione è il titolo del dialogo tra Carlo Greppi, storico e scrittore, e Chiara Colombini, responsabile scientifica dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti; Gad Lerner, giornalista, sarà presente in occasione dell’incontro Mosaico libanese. Che cosa cambia dopo la guerra? in dialogo con Rosita Di Peri, professoressa di Scienza Politica all’Università degli Studi di Torino; Chantal Meloni, giurista, e Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, parleranno di guerra e democrazia in relazione alla situazione ucraina in occasione del loro dialogo Le democrazie e la guerra; Luca Misculin, giornalista, terrà la lectio Archeologia della guerra; Paolo Nori, scrittore e traduttore, terrà la lectio Cosa mi dice la letteratura russa della guerra e della pace; Matteo Nucci, scrittore, sarà in dialogo con Francesca Mannocchi, giornalista, in occasione dell’incontro L’occidente allo specchio. Costruzione del nemico e identità; Laura Pepe, storica latinista e grecista, terrà la lectio Le guerre persiane e l’invenzione dell’identità; Stefano Rapone e Daniele Tinti terranno una puntata live del podcast Tintoria; continueranno a riflettere sul tema del femminismo, dell’emigrazione all’estero e dei social, Giulia Mei e Sabina Reghellin, note al mondo dei social media; per ampliare il dibattito su società e social accogliendo anche lo sguardo della Gen-Z, ci saranno Edoardo Prati, esperto di cultura classica e noto per i suoi contenuti divulgativi su TikTok, e Matteo Saudino, insegnante di filosofia e storia, ideatore del canale YouTube BarbaSophia e podcaster; Tamar Pitch, giurista, e Giulia Siviero, giornalista, dialogheranno nell’incontro Una rabbia dorata. Femminismo e strumenti di lotta; Younis Tawfik, scrittore e poeta iracheno naturalizzato italiano, sarà in dialogo con Roberto Repole, cardinale e arcivescovo di Torino, Ariel Finzi, rabbino capo di Torino e Lama Rinpoche Paljin, monaco buddhista, in occasione dell’incontro Fedeli alla pace, in collaborazione con il Comitato Interfedi della Città di Torino; Benedetta Tobagi, scrittrice, farà un’analisi tra ieri e oggi sulla memoria e sul conflitto politico nell’Italia repubblicana (evento in collaborazione con Deina APS); Alessandro Vanoli, scrittore, terrà la lectio Tra Oriente e Occidente. Conflitti e prospettive dello spazio Mediterraneo; Gustavo Zagrebelsky terrà la tradizionale lectio di apertura dell’edizione: il titolo di quest’anno sarà Su tre cose si regge il mondo.

GLI EVENTI SPECIALI

Per stimolare il dibattito sul contemporaneo e sul tema di questa edizione, Biennale Democrazia porta in scena diversi eventi e spettacoli che mirano a suscitare riflessioni stimolanti e mai scontate. Venerdì 28 marzo, dalle 16 alle 24, sarà la volta di FLASHOVER. Subculture giovanili a Torino tra gli anni Ottanta e Novanta, a cura di Vox Creola, OGR Torino e Biennale Democrazia. Un progetto di Alessandro Castelletto, Maurizio Cilli, Luca Morino che si configura come un happening in cui, dal pomeriggio fino a notte fonda, si susseguirà un programma fitto di incontri, testimonianze e sonorizzazioni da quel mondo “sotterraneo” e brulicante che è stata Torino verso la fine del secolo scorso. Giovedì 27 marzo alle 21, al Teatro Carignano, andrà in scena Il secolo mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro di e con Gabriele Del Grande, un monologo multimediale prodotto e distribuito da ZaLab, un viaggio tra immagini e parole per parlare del futuro del fenomeno migratorio europeo e provocare il pubblico con una proposta visionaria. Non mancherà nella serata di venerdì 28, dalle ore 22, anche un momento di festa al Magazzino sul Po, con un dj set a cura del circolo, in collaborazione con Arci Torino: Secchiate sulla guerra, una serata con Olha, maestra nella fusione di trance e techno del collettivo ucraino DRIFT Kyiv, e Bakisa, artista libanese. Spazio anche al mondo dei podcast: Biennale Democrazia ospiterà una puntata di TintoriaPodcast – Live con i conduttori Stefano Rapone e Daniele Tinti. L’appuntamento sarà sabato 29 marzo alle 21.30 alle OGR Torino (Sala Fucine), e i biglietti saranno disponibili a partire da venerdì 14 marzo su www.thecomedyclub.it.

EVENTI INFO E PRENOTAZIONI

Salvo diverse indicazioni, gli incontri saranno a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, con accesso a partire da un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per assicurarsi il posto è consigliata la prenotazione, sempre possibile a 5 euro in biglietteria oppure sul circuito Vivaticket (più prevendita) fino alle ore 12 del giorno precedente l’evento.

Gli eventi a pagamento sono indicati sul programma cartaceo e online. Per la sera di mercoledì 26 alle OGR Torino e giovedì 27 marzo al Teatro Carignano è possibile acquistare il titolo di accesso in biglietteria, su Vivaticket o in loco a partire da un’ora prima.

Tutti i dettagli di accesso ai singoli eventi sono riportati sul sito della manifestazione, in concomitanza di ciascun appuntamento.

BIGLIETTERIA

Torino Urban Lab
Piazza Palazzo di Città 8/F, Torino

Orari: dal martedì al sabato, dalle ore 10:30 alle 18 Telefono: +39 011 011 24777
Email: bdtickets@comune.torino.it

Maggiori informazioni e programma completo sono disponibili su Biennale Democrazia

TORINO CLICK

Finpiemonte investe nella finanza d’impatto

Finpiemonte presso la sua partecipata Environment Park, punto di riferimento per l’innovazione ambientale e la sostenibilità, ha riunito e fatto dialogare insieme alcuni rappresentanti illustri delle autorità pubbliche del sistema finanziario nazionale, il cui apporto è determinante per uno sviluppo sostenibile dei territori, nel rispetto degli obiettivi in ambito ESG, a partire da quelli globali ed europei fino a quelli nazionali. I due panel di confronto su coesione e sostenibilità sociale e Green economy e transizione ecologica sono stati introdotti dall’onorevole Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e moderati dal Presidente di Finpiemonte e Presidente ANFIR Michele Vietti. L’attenzione nei confronti dei principi ESG e la ricerca di impatti positivi dei progetti finanziati sono tra i principali criteri utilizzati da Finpiemonte nella scelta delle operazioni su cui investire con le risorse del suo capitale, oltre a quelle messe a disposizione dalle agevolazioni regionali.

Ne è un esempio il fondo Piemonte Next, gestito da CDP Venture Capital, in cui Finpiemonte interviene con 10 milioni di euro e che, fino ad oggi, ha contribuito a finanziare 10 startup piemontesi, la maggior parte delle quali opera per generare ricadute positive sociali e ambientali.

Finpiemonte è anche impegnata nell’ambito di diversi progetti europei nello sviluppo di modelli finanziari innovativi. Tra questi, Forest EcoValue mira allo sviluppo di modelli di business innovativi e sostenibili per la gestione delle foreste; in Valle Tanaro è insediato il Living Lab italiano del progetto ed è in corso l’attivazione di strumenti di finanza alternativa, i green bond, per il finanziamento delle attività di gestione forestale. Il progetto Touch, in collaborazione con Torino Social Impact e la Fondazione Compagnia di San Paolo mira alla sperimentazione di meccanismi di finanza sociale basati su impatto per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese sociali, facilmente replicabile anche in altri territori. Infine, ACTAge affronta le sfide legate all’invecchiamento della popolazione europea promuovendo l’invecchiamento attivo e in salute, riducendo al contempo la dipendenza dai servizi di assistenza primaria. Finpiemonte si occuperà in particolare della definizione del modello SOC (Social Outcome Contract) che consente di modificare in modo significativo modalità e approccio che hanno finora regolato l’intervento delle pubbliche amministrazioni in ambito sociale, incluso quello sanitario.

“La finanza d’impatto in Italia sta crescendo – ha spiegato il Presidente di Finpiemonte Michele Vietti – ma è necessario che sia sempre più integrata in un nuovo ecosistema di economia sociale, plasmato da politiche pubbliche e animato da attori privati. Il ruolo di Finpiemonte e delle finanziarie regionali, veicoli privilegiati per l’attuazione delle politiche e degli enti regionali e, allo stesso tempo, rilevanti attori nei rispettivi sistemi territoriali di finanza agevolata è quello di lavorare con diversi soggetti che si occupano di finanza d’impatto, come ASVIS, Forum della Finanza Sostenibile e Social Impact Agenda per l’Italia, promuovendo l’avvio di sperimentazione e l’adozione di modelli finanziari innovativi per avvalorare lo sviluppo sostenibile facendo da ponte tra le risorse pubbliche, soprattutto quelle regionali, anche di origine comunitaria, e gli operatori di mercato, finanziatori e imprese”.

 

Mara Martellotta

Accordo di collaborazione tra VolTo ETS e Piemonte Innova

Con  l’obiettivo della digitalizzazione del Terzo Settore

 Vol.To ETS e la Fondazione Piemonte Innova hanno siglato un accordo di collaborazione, ponendo la firma su un protocollo destinato a imprimere nuovo slancio al Terzo Settore.

Con l’ avvio di questa partnership, i due enti si impegnano a tracciare una rotta di modernizzazione per le associazioni di volontariato, mettendo al centro l’adozione di tecnologie digitali e lo sviluppo di una gestione più efficace. Questo accordo, con un orizzonte temporale di tre anni, supera i confini della mera collaborazione presente, aprendo la strada alla creazione di sinergie innovative per il futuro.

VolTo ETS e la fondazione Piemonte Innova collaboreranno attivamente per esaltare le rispettive competenze ed esperienze. L’intento è quello di soddisfare con efficacia le necessità delle associazioni e dell’ambito del Terzo Settore, semplificando alcune attività quali l’integrazione delle tecnologie digitali e la formazione professionale.

L’intesa prevede un piano di supporto incentrato su elementi cruciali, quali la sicurezza informatica, il GDPR ( Regolamento Generale sulla Protezione dei dati) e la gestione efficace delle relazioni con i clienti (Customer Ralationship Management) oltre a iniziative specifiche. La collaborazione tra VolTo ETS e Piemonte Innova mira a valorizzare le abilità di ogni ente e rafforzare l’offerta formativa, favorendo al contempo uno scambio proficuo di conoscenze ed esperienze. Questa collaborazione include anche la gestione degli spazi di VolTo ETS all’interno dell’”innovation block”, l’area di sperimentazione innovativa realizzata da Camera di Commercio di Torino con la riqualificazione e degli edifici storici di piazzale Valdo Fusi, contribuendo a rafforzare la dinamicità dell’ambiente innovativo torinese. Si prevedono inoltre incontri regolari per favorire l’apprendimento reciproco, e azioni specifiche per consolidare le competenze dei giovani, promuovendo la loro esperienza nel campo del volontariato, del servizio civile, della mobilità internazionale, nonché attraverso attività di informazione sull’uso degli strumenti digitali. Agendo come agenzia di servizi per gli enti del Terzo Settore, VolTo ETS si dedica a rafforzare il loro impatto sociale, a migliorare le pratiche gestionali e accrescere le competenze. Nel 2022 ha fornito 14.038 servizi a 1.133 enti, rappresentando l’82% dei 1.377 enti accreditati. Partecipe nel Comitato per l’imprenditoria sociale della Camera di Commercio di Torino, VolTo ETS è tra i principali attori di Torino Social Impact, un’iniziativa volta a stimolare l’imprenditorialità e gli investimenti a impatto sociale. Fondazione Piemonte Innova, già Torino Wireless, fin dal 2003 è stata al centro dell’innovazione come fulcro del primo distretto tecnologico italiano nel settore delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT), oggi è un partneriato pubblico e privato che ha la missione di accelerare le imprese su programmi di ricerche e innovazione, supportare innovazioni di comunità e territori e abilitare la digitalizzazione dei soggetti più fragili, come piccole e medie imprese, organizzazioni no profit e piccoli comuni. La Fondazione Piemonte Innova collabora con il settore cooperativo e l’organizzazione di rappresentanza, come partner di Torino Social Impact e con progetti dedicati al Terzo Settore, come ad esempio il progetto 13 S Innovazione per il Terzo Settore, finanziato dalla Camera di Commercio di Torino e PINS (Piemonte Innovazione per il Sociale), finanziato dalla Regione Piemonte.

Mara Martellotta

Piemonte, imprese in crisi. Il dibattito nel Consiglio regionale aperto

“Non possiamo non tenere conto di quello che avviene anche nel settore automotive, legato alle decisioni del gruppo Stellantis che condiziona direttamente migliaia di dipendenti e altrettanti legati all’indotto”: così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha dato il via ai lavori del Consiglio regionale aperto “Le imprese in crisi in Piemonte – situazione e prospettive”, che si è tenuto all’auditorium della Città metropolitana di Torino.

Il presidente, sottolineando che più dell’80% delle imprese subalpine conta di mantenere o aumentare i livelli di occupazione, ha ricordato però alcuni dei tavoli aperti che mettono a rischio centinaia di posti di lavoro: “Gli ultimi in termini di tempo, nella provincia di Torino, come la Lear di Grugliasco e la Te Connectivity di Collegno”.

L’assessore al lavoro Elena Chiorino ha quindi spiegato che “nonostante un contesto decisamente complicato e da tutti conosciuto, contraddistinto da una pandemia e dalle implicazioni che la guerra ha portato in Europa, possiamo dire con orgoglio che questo Governo regionale ha messo in campo ogni strumento possibile per sostenere i nostri lavoratori e imprese”.

Secondo i dati elaborati dall’assessorato, nel periodo compreso tra il 2012-2021 “gli addetti in Piemonte per i settori dell’industria e dei servizi sono in lieve calo di 0,2 punti percentuali: nell’arco dell’ultimo decennio sono stati persi 2.710 addetti, un numero comunque esiguo a fronte di 1.369.626 unità locali attive. Come noto, il nostro punto di forza oggi è il settore dei servizi, con un incremento di 38mila addetti (+ 4,5%). Il tallone d’Achille è invece il settore dell’industria, con un calo di 40mila addetti (-7,7%)”.

“Abbiamo però elementi che ci consentono guardare al futuro con speranza – ha aggiunto Chiorino – le piccole imprese (10-49 addetti) evidenziano un +6,6%, mentre dati ancora più confortanti ci arrivano dalle medie imprese (50-249 addetti) in cui registriamo un +10,9%. Le previsioni Excelsior, realizzate da Anpal e Unioncamere, rivelano inoltre come siano 38.590 i lavoratori ricercati delle imprese del territorio (+ 1.250 assunzioni rispetto al gennaio del 2023) e ben 95.940 nel primo trimestre. Anche in questo caso notiamo un incremento di 4.310 assunzioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

È poi intervenuta la deputata Chiara Appendino(M5s), ex sindaco di Torino, che ha parlato di “clamorosa assenza del governo, ma anche di deputati e deputate piemontesi a questo incontro. Perché la crisi morde: ho sentito il discorso dell’assessora, ma nella realtà la crisi c’è. Rispetto alle decisioni di Stellantis ci saremmo aspettati un governo che dicesse qualcosa”.

Il Presidente della provincia di Alessandria Enrico Bussalino, per il suo territorio, ha posto l’accento soprattutto sulle “crisi delle Ipab e delle aziende metalmeccaniche, a cominciare dalle acciaierie d’Italia di Novi Ligure. Abbiamo circa 2mila posti di lavoro a rischio nel settore metalmeccanico”.

Jacopo Suppo, vicesindaco città metropolitana, descrivendo le “177mila imprese che gravitano sul nostro territorio”, ha rimarcato che “se questo grande complesso arranca, ne risente tutta la regione. Abbiamo parlato dei settori che vanno bene, ma non possiamo ignorare la crisi dell’automotive, l’allontanamento dalla città voluto da Stellantis. Rischiamo di perdere 100 anni di storia industriale”.

Per Gianna Pentenero, assessore al Lavoro città di Torino, “alcuni dati sono davvero tristi a Torino e nell’area metropolitana. Abbiamo un meno 4%, inutile nascondersi, parliamo soprattutto della nostra grande azienda, che è Stellantis e che ha caratterizzato con le varie denominazioni il nostro territorio. Bisogna avere un’idea per il futuro dell’indotto, è un tema urgente anche per il governo”.

Ha parlato di inizio d’ anno complicato Luca Carretti, segretario di Cisl Piemonte, e di notizie dalle imprese che confermano quanto avevamo anticipato: è l’effetto di una deindustrializzazione crescente (cartaio, tessile e automotive, oltre a indotto in particolare dell’automotive). La parziale compensazione con la crescita di terziario e servizi ha portato un indebolimento di qualità contratti e reddito, quindi un impoverimento tessuto regionale.

Per Giovanni Cortese, segretario Uil, la crisi del 2008 non è stata assorbita dal prepandemia e oggi i dati ufficiali Istat dicono che nel 2019 il Pil era sotto di 7 punti rispetto al 2008, con un meno 5 per cento della produzione industriale. In generale, nel 2022, ci sono stati rispetto al 2008 66mila occupati in meno e solo il 20 per cento dei laureati trova occupazione in tempo congruo.

Il segretario regionale della Cgil, Giorgio Airaudo, ha descritto “un grave ritardo, perché nessuno ha trovato una soluzione. Tocca a noi, tocca a voi che avete responsabilità di governo, trovarla. Siamo sostanzialmente il sud del nord, che ha bisogno di strumenti specifici. Se vogliamo portare investitori stranieri, bisogna cambiare le regole d’ingaggio, deve essere conveniente investire qui. O il Piemonte si fa sentire, o altrimenti Roma se ne disinteresserà”.

Cristiano Gatti, vicepresidente Confartigianato Piemonte non ha nascosto che “la crisi ha un immediato riflesso nel nostro settore, che si aggiunge alle difficoltà già presenti. Dal 2012 al 2022, si è registrato un saldo negativo di 15mila imprese. Anche per il commercio e somministrazione, siamo a meno 24mila e meno 11mila, ma va detto che nell’ultimo anno c’è stata una crescita”. Confartigianato chiede che sia valorizzato il marchio “Made in Piemonte”.

Dimitri Buzio, presidente di Legacoop ha sostenuto che per rappresentare una soluzione vera e propria è necessario sistematizzare il sistema della cooperazione, quando c’è una crisi di impresa. Però non bisogna arrivare troppo tardi, altrimenti diventa più difficile. “Noi siamo riusciti a risolvere diverse situazioni di crisi, ma c’è anche bisogno dell’intervento pubblico”.

Angelo Robotto, presidente Ires Piemonte ha detto che nel 2023 l’occupazione è cresciuta dell’1% e ha recuperato i livelli del 2019. Diminuiscono i disoccupati e le persone che potenzialmente potrebbero lavorare. La popolazione in età di lavoro è diminuita. La percentuale dei lavoratori over 60 è raddoppiata. Bene la formazione, bene le accademy, che hanno consentito di sopperire alla diminuzione demografica.

Isabella Antonetto, area capitale umano Confindustria, ha ricordato l’indagine congiunturale degli industriali, che prevede una crisi marcata nel settore della manifattura. Citando i dati positivi, il livello degli investimenti è però stabile, “quindi le imprese vogliono andare avanti”.

Sono quindi intervenuti i consiglieri regionali e il primo a prendere la parola è stato Giorgio Bertola(Ev): “Sappiamo che l’uscita dalla crisi dell’automotive non potrà avvenire con l’aumento dei consumi di massa. Oggi siamo l’ottavo paese produttore di auto in Europa: bisogna puntare sulla transizione ecologiva anche nell’automotive. È inaccettabile che Stellantis produca auto all’estero e faccia l’immobiliarista in Piemonte”.

Silvana Accossato (Luv) ha ricordato che “dietro ai marchi ci sono centinaia di lavoratori. Una svolta la si può dare cambiando strategia e narrazione, tocca agli esponenti della Giunta portare il caso industria Piemonte a livello nazionale. La Crisi automotive porta con sé il seme della povertà di questa regione. Non possiamo permettere che Stellantis abbandoni il nostro territorio, il sostegno delle Istituzioni va dato in cambio di garanzie in termini di posti di lavoro”.

Per Monica Canalis (Pd) “l’assessore Chiorino ha usato toni trionfalistici che non si addicono al momento di crisi che il Piemonte sta vivendo. Parliamo di una valanga che sta crescendo, premessa di un’onda lunga che arriverà nei prossimi anni. Ammettere questo non vuol dire essere pessimisti ma avere senso della realtà. L’Aumento di posti nei servizi e nel terziario non è una compensazione per il declino dell’industria”.

E Sarah Disabato (M5s) ha affermato che “è di oggi l’annuncio da parte di Stellantis di una nuova cassa integrazione per circa 3mila lavoratori. Si è perso tempo, va bene accompagnare i lavoratori durante le crisi ma è quando un’azienda delocalizza che si deve intervenire. Bisogna alzare la voce a Roma, chiedendo investimenti per avviare nuove filiere e affiancare transizione ecologica”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha detto che “gli imprenditori ci chiedono meno tasse perché abbiamo una delle tassazioni più alte d’Europa. Si è detto dei 14 anni di cassa integrazione in Fiat-Stellantis, ma anche questo strumento è da rivedere perché la coperta è corta. Questo governo ha cambiato il paradigma del no tutto ed ha stoppato la droga del superbonus, la Regione deve efficientare il rapporto tra imprenditori e centri per l’impiego e ascoltare le classi produttive. In questo modo si può migliorare”.

Ha preso quindi parola Francesca Frediani (M4o-Up) che ha rimarcato come “abbiamo chiesto questo Consiglio straordinario per un confronto con le parti sociali e abbiamo sentito interventi che contraddicono quanto detto dall’assessore e ci parlano di una situazione difficile. Non mi permetto di dare ricette alla Giunta, ma le soluzioni adottate sinora non sono sufficienti”.

E anche per Domenico Ravetti (Pd) “è evidente che le scelte sinora fatte da Governo e Giunta non sono sufficienti e nemmeno soddisfacenti. La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge per ridurre la differenza retributiva tra uomo e donna, perché non attuarla appieno? Se i 600 operai dell’ex Ilva di Novi perdono il posto, diventano fantasmi, bisogna intervenire”.

Gianluca Gavazza (Lega) ha sostenuto che “Abbiamo bisogno dell’apporto dei privati e di un pubblico che sappia controllare e valorizzare il privato. Ci vogliono scuole professionali, istituti professionalizzanti, ed è necessario abolire i numeri chiusi a medicina e aumentare gli operatori sanitari”.

Riguardo le sfide che arrivano dall’intelligenza artificiale Sean Sacco (M5s), ha spiegato che “non possiamo avere l’atteggiamento da sabotatori, dobbiamo sapere che sostituirà anche i lavori ad alto valore aggiunto. Dovremo dare una mano anche a chi verrà messo da parte e non potrà avere le competenze elevate necessarie”.

A parere di Diego Sarno (Pd) “oggi questa Giunta ha perso un’occasione, l’assessore Chiorino ha fatto un racconto del passato. Non abbiamo sentito una parola sulle aziende sane, che investono, ma che decidono di andare via. Dobbiamo fare uno studio sull’impatto sociale degli investimenti, coinvolgiamo Torino Social Impact”.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha affermato che “abbiamo affrontato tutte le crisi con piglio adeguato. La pandemia ha sconvolto i nostri piani e ci siamo concentrati su credito, investimenti, liquidità. Il profitto non è un male, ma crea occupazione, agli imprenditori va detto grazie per quanto stanno facendo: siamo tornati a essere una regione attrattiva perché abbiamo ricreato un sistema che era un po’ sfilacciato”.

Inoltre, ha aggiunto Tronzano, “la scelta dell’aerospazio è una decisione politica ben chiara, abbiamo diviso i fondi con l’automotive. Non sono preoccupato per Microtecnica perché l’azienda è solida e rimarrà sul nostro territorio”.

(Comunicato stampa)

Neutralità climatica, un obiettivo da raggiungere insieme

L’obiettivo è ambizioso e impegnativo : una città climaticamente neutra entro il 2030, e per raggiungerlo è necessario giocare di squadra tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini. Venerdì scorso si sono presentati in tanti in via Fenoglietti per partecipare a “Economia circolare; la città in gioco”, la serata organizzata in occasione dell’apertura del Festival “Circulars Days” di Green Pea e all’interno della XV Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti.

 

Nel corso dell’appuntamento sono stati presentati alla cittadinanza i due progetti europei Respondet e Sme4Green che hanno coinvolto il Comune di Torino e altri partner nella stesura di due piani di azione locali che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo della neutralità della città entro il 2030. E durante la serata i partecipanti, attraverso l’animazione condotta dalla società benefit Mercato Circolare, hanno avuto modo di giocare a squadre per conoscere le parole chiave e guida dei documenti dei progetti presentati: economia circolare, comunità energetiche rinnovabili, cibo e packaging.

“Una consapevolezza diffusa dell’importanza dell’economia circolare per l’ambiente e lo sviluppo e la disponibilità a modificare le proprie abitudini sono cruciali per il raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo – sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta – . Ma ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, green e sostenibile”.

La serata di venerdì è stata anche l’occasione per dare visibilità alle imprese e organizzazioni che sono state coinvolte nella stesura dei due documenti durante l’anno. Le organizzazioni, divenute testimonial di una delle “R” dell’economia circolare, presenti alla serata sono state: Cooperativa Liberitutti, con il progetto “Ci2 – Cibi Circolari”portato avanti a Cascina Falchera, Coopertiva Tricicolo con la ciclofficina e il centro del riuso in via Arbe, la start up Around che propone un servizio di packaging vuoto a rendere, Off Grid Italia, con il progetto ReuseGame che prevede la riconversione di uno scarto di cartotecnica in un porta lampada; Panacea social farm, una panetteria sociale che sperimenta nuove farine e ingredienti per la panificazione a partire da scarti alimentari, come la trebbia da birra e il pastazzo di mela; la società benefit Mindful Morsel che studia come valorizzare e trasformare eccedenze di frutta e verdura in chips o farine per realizzare snack nutrienti; la startup Atelier Riforma che con la tecnologia Re4Circular permette di ottimizzare il lavoro di selezione dei capi di abbigliamento a fine vita al fine di indirizzarli alla strategia circolare più ottimale: riuso, upcycling, riciclo.

Tutte queste realtà, e tante altre, sono parte della comunità di pratica sull’economia circolare promossa da Torino Social Impact, e sono censite sulla app Mercato Circolare, app che permette all’utente di entrare in contatto con le diverse realtà che in Italia operano secondo i principi dell’economia circolare.

“Una serata che con la presentazione dei due documenti ha voluto essere, non la celebrazione della chiusura dei due progetti, ma l’inizio di un percorso di dialogo con la cittadinanza sulle tematiche affrontate durante la serata”, concludono gli organizzatori.

Neutralità climatica, un obiettivo da raggiungere insieme

L’obiettivo è ambizioso e impegnativo : una città climaticamente neutra entro il 2030, e per raggiungerlo è necessario giocare di squadra tra istituzioni, associazioni, imprese e cittadini. Venerdì scorso si sono presentati in tanti in via Fenoglietti per partecipare a “Economia circolare; la città in gioco”, la serata organizzata in occasione dell’apertura del Festival “Circulars Days” di Green Pea e all’interno della XV Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti.

Nel corso dell’appuntamento sono stati presentati alla cittadinanza i due progetti europei Respondet e Sme4Green che hanno coinvolto il Comune di Torino e altri partner nella stesura di due piani di azione locali che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo della neutralità della città entro il 2030. E durante la serata i partecipanti, attraverso l’animazione condotta dalla società benefit Mercato Circolare, hanno avuto modo di giocare a squadre per conoscere le parole chiave e guida dei documenti dei progetti presentati: economia circolare, comunità energetiche rinnovabili, cibo e packaging.

“Una consapevolezza diffusa dell’importanza dell’economia circolare per l’ambiente e lo sviluppo e la disponibilità a modificare le proprie abitudini sono cruciali per il raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo – sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta – . Ma ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, green e sostenibile”.

La serata di venerdì è stata anche l’occasione per dare visibilità alle imprese e organizzazioni che sono state coinvolte nella stesura dei due documenti durante l’anno. Le organizzazioni, divenute testimonial di una delle “R” dell’economia circolare, presenti alla serata sono state: Cooperativa Liberitutti, con il progetto “Ci2 – Cibi Circolari”portato avanti a Cascina Falchera, Coopertiva Tricicolo con la ciclofficina e il centro del riuso in via Arbe, la start up Around che propone un servizio di packaging vuoto a rendere, Off Grid Italia, con il progetto ReuseGame che prevede la riconversione di uno scarto di cartotecnica in un porta lampada; Panacea social farm, una panetteria sociale che sperimenta nuove farine e ingredienti per la panificazione a partire da scarti alimentari, come la trebbia da birra e il pastazzo di mela; la società benefit Mindful Morsel che studia come valorizzare e trasformare eccedenze di frutta e verdura in chips o farine per realizzare snack nutrienti; la startup Atelier Riforma che con la tecnologia Re4Circular permette di ottimizzare il lavoro di selezione dei capi di abbigliamento a fine vita al fine di indirizzarli alla strategia circolare più ottimale: riuso, upcycling, riciclo.

Tutte queste realtà, e tante altre, sono parte della comunità di pratica sull’economia circolare promossa da Torino Social Impact, e sono censite sulla app Mercato Circolare, app che permette all’utente di entrare in contatto con le diverse realtà che in Italia operano secondo i principi dell’economia circolare.

“Una serata che con la presentazione dei due documenti ha voluto essere, non la celebrazione della chiusura dei due progetti, ma l’inizio di un percorso di dialogo con la cittadinanza sulle tematiche affrontate durante la serata”, concludono gli organizzatori.

Fabermeeting: ecco tutti i progetti premiati

 VINCONO I TEMI DELLA SESSUALITÀ E DELL’INCLUSIONE DELLA DIVERSITÀ.

Torino, 19 novembre 2023 – La creatività impatta sullo sviluppo sociale e culturale delle comunità per migliorarne la conoscenza e offrire soluzioni abilitanti a bisogni specifici. È il quadro che emerge da Fabermeeting 2023, l’evento del 17 e 18 novembre a Torino, che ha saputo coniugare anche quest’anno creatività digitale e innovazione e che rappresenta ormai per i giovani talenti creativi un’importante vetrina in cui presentare idee e progetti nuovi che cercano di rispondere alle sfide sociali, culturali e imprenditoriali del nostro tempo.

Tra i temi che i giovani creativi hanno scelto di trattare spiccano quelli del vivere una sessualità consapevole e sana e dell’inclusione della diversità. Il progetto “Porn of View – Beyond Stereotypes” realizzato dall’astigiana Chiara Servello e premiato da 4 aziende partner – Bianco Tangerine, Eggers, Open Incet e Six Eleven – è una pagina social che diffonde l’educazione di genere sui falsi miti della pornografia in rete per riconquistare una dimensione della sessualità spontanea. Sullo stesso tema, il progetto “Piacere Nostro” dei torinesi Sara Granata e Carola Porporato, realizzato con le terapiste dell’Unità Spinale di Torino e premiato da Pangramma e Izmade: un gioco da tavolo per le coppie in cui è presente una disabilità fisica per vivere serenamente la propria vita sessuale. “Taboo² – Affettività e Sessualità delle Persone con Disabilità Fisica” è, invece, il progetto di comunicazione di Jacopo Margaglia, premiato da Impact Hub, su come raccontare la sessualità delle persone disabili. “Macedonia: si impara toccando“, della torinese Chiara Baseggio riceve il premio InclusiveLab della non profit Hackability: un gioco da tavolo che permette ai bambini ipovedenti di giocare a carte grazie a supporti speciali dal design straordinario. “Faces Of Strangers” riceve due premi, da parte del Circolo del Design e Fablab Torino: Mateusz Pawel Szwedo ha sviluppato un progetto Instagram che crea personaggi grafici e ingaggia la community per dare loro un nome e un’identità. “Blu & Cane Ciccione” di Matteo Marzano, che ha ricevuto la menzione del Circolo del Design, è invece un cartone animato sulla diversità e l’accettazione dell’altro. “Hacking Asthma“, creato da Alessandro Roasio e premiato dal Circolo del Design, è il gioco interattivo per insegnare ai bambini come gestire l’asma.

Molto interessanti e attuali anche gli altri progetti premiati. “Just a cat” è il cartone animato creato da Maria Regina Basco e premiato da Bebit sul tema Halloween, particolarmente innovativo dal punto di vista della realizzazione tecnica. “Supermercati, che Passione“, realizzato da Miriam Modena e premiato da Confcooperative Piemonte Nord, è il progetto di comunicazione social per stimolare una scelta più consapevole dell’acquisto. “Radici” di Daniele Rolli è un lavoro di comunicazione grafica sulla rigenerazione urbana di un’area verde a Venezia, premiato da Fondazione Collegio Universitario Einaudi. “Saad“, di Emanuele Biganzoli, premiato da IAAD Istituto d’Arte Applicata e Design, un corto-docu sulla vita di un giovane migrante marocchino che vive i contrasti della sua nuova vita nella Pianura Padana. “La Creatività è Contagiosa” di Carola Del Bono, premiato da The Doers, è il filmato sulla creatività ai tempi della pandemia da Covid. 

Infine, ben quattro riconoscimenti sono andati a “It’s ADVENTURE: School Years“, realizzato da Gonzalo Leguizamon e Silvia Brocardo premiata da CTE NEXT, Fondazione ITS ICT, Talent Garden e Marco Polo, che propone un gioco mobile per facilitare l’apprendimento dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nell’età scolastica, dai 15 anni in su.

«I lavori presentati e premiati – sottolinea Carlo Boccazzi Varotto, curatore del Fabermeeting – dimostrano il crescente interesse dei giovani talenti per i temi sociali. La creatività e il design si mettono infatti a servizio delle nuove sfide sociali, diventando anche opportunità economiche per il futuro».

L’edizione 2023 di Fabermeeting, la sesta, è stata realizzata da Weco con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e della Camera di commercio di Torino, promossa nell’ambito di Torino Social Impact e con il patrocinio della Città di Torino.  Dalla sua nascita, nel 2008, il progetto Faber ha registrato oltre 1000 giovani partecipanti alla fase di concorso, 470 progetti presentati e più di 150 premiati, più di 200 imprese partner e 106 speaker coinvolti.

“FABERMEETING 2023”, la creatività digitale è protagonista

A TORINO IL 17 E 18 NOVEMBRE 

L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è considerato un’importante vetrina capace di creare opportunità di lavoro e rispondere con nuovi progetti agli attuali bisogni sociali, culturali e imprenditoriali: 50 giovani under 35 provenienti da tutta Italia, oltre 60 tra aziende ed enti partner, 16 workshop, 6 tavoli di lavoro, 6 talk con speaker di peso internazionale.

L’edizione 2023 è organizzata da Weco con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e della Camera di commercio di Torino, promosso nell’ambito di Torino Social Impact e patrocinata dalla Città di Torino.

 

Torino, 14 novembre 2023 – La creatività digitale come risposta alle nuove sfide sociali, culturali e imprenditoriali: tavole rotonde, workshop e seminari tematici per far incontrare giovani creativi digitali e aziende di diversi settori.

Questo è Fabermeeting, la due giorni di incontri che si svolge a Torino ormai nota a livello nazionale per la capacità di creare opportunità di lavoro e di anticipare, a ogni edizione, molti dei temi tecnologici che col tempo inondano il main stream, come il machine learning, il web 2.0, la smart mobility, la blockchain, il crowdfunding, la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e il gaming. Con numeri di tutto rispetto: dalla sua nascita, nel 2008, oltre 1000 giovani partecipanti alla fase di concorso, 470 i progetti presentati e circa 150 quelli premiati, con più di 200 imprese partner e 106 speaker coinvolti.

L’edizione 2023, la sesta, curata anche quest’anno da Carlo Boccazzi Varotto e realizzata da Weco con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e della Camera di commercio di Torino, promossa nell’ambito di Torino Social Impact e con il patrocinio della Città di Torinosi terrà venerdì 17 e sabato 18 novembre negli spazi di Toolbox e conterà sulla partecipazione di 50 giovani under35 provenienti da tutta Italia selezionati – dopo la call chiusasi lo scorso luglio – da oltre 60 tra aziende ed enti partner, che hanno anche contribuito a proporre i temi e a mettere a disposizione idee, competenze ed esperienze per raccontare lo stato dell’arte della creatività digitale e le tendenze dei prossimi anni.

«Questa edizione è stata grandemente voluta dalle imprese del territorio che si sono messe a disposizione dei più giovani nei workshop e nei tavoli di lavoro per discutere di temi importanti. C’è un mondo che ha voglia di spazi di confronto che il Fabermeeting riesce ad offrire». Dichiara Carlo Boccazzi Varotto, curatore del Fabermeeting

Dopo alcuni momenti a porte chiuse dedicati ai 50 giovani selezionati (per loro 16 workshop, 6 tavoli di lavoro e 6 talk), il Fabermeeting si apre al pubblico per tutto il resto del programma, tra cui: la presentazione dei lavori vincitori, lo speech di Matteo Rostagno, torinese che vive da anni a Londra ed è uno dei più importanti direttori creativi di XR – Extended Realities; un dibattito dal titolo “Designing for the Silver Wave: il potenziale della Silver Economy sull’UX del futuro” che mette insieme i maggiori player nazionali, profit e non profit, sul tema dell’inclusive design (da Triple Sense ad Hackability) applicato al digitale e un secondo dibattito dal titolo “Città in Transizione: l’empowerment delle creative communities e il loro impatto sociale” su come esperienze legate alla creatività e al design riescano a raccogliere le nuove sfide sociali e culturali, a cui parteciperanno gli animatori di Torino Stratosferica, dell’Utopian Hours Festival, dei Graphic Days, in dialogo con designer come Stefano Mirti, con un economista come Paolo Venturi, docente di imprenditorialità e innovazione sociale all’Università di Bologna, e con un manager come Fabrizio Ghisio, Segretario di Confcooperative Piemonte Nord.

Tanti i temi presentati e sviluppati dalle imprese partner del Fabermeeting, che quest’anno include ufficialmente anche imprese del Terzo Settore interessante a creatività e innovazione: il marketing digitale innovativo e generativo raccontato sotto vari punti di visita da Zandegù, Merakyn e So Simple; big data e il loro potenziale utilizzo raccontati da Top-IX e Bianco Tangerine; i nuovi modi di progettare prodotti e servizi secondo Domino, Francesco Bombardi e Fablab Torino; le nuove applicazioni dell’Intelligenza Artificiale descritte da Eggers e Valentino Megali; il game thinking raccontato da Marco Mazzaglia di Synestesia; e infine l’esperienza produttiva di una serie di successo come quella di Zerocalcare raccontata da Maurizia Sereni e Giovanna Bo.

I tavoli di lavoro, moderati da studenti e studentesse del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino, verteranno su: comunicazione e sociale, con Stackers Design, Libre, O.R.So. ed Esserci; startup tecnologiche e competenze creative, con Iaad, The Doers, Giulio Lughi e Esperienza; lavoro creativo al femminile, con SocialFare e ICCI Hub.

I lavori avranno inizio alle ore  9:30 di venerdì 17 novembre con i saluti istituzionali e si chiuderanno alle 18:30 circa di sabato 18 con la premiazione dei giovani creativi digitali. Spazio anche alla musica con un dj d’eccezione, Carlo De Marchis, un grande guru della televisione interattiva che sarà alla console nei momenti di networking tra imprese, enti partner e giovani partecipanti.

Per informazioni e iscrizioni: www.fabermeeting.it

Cibo ed economia circolare, cardini del primo Green Deal torinese

Prosegue il percorso per la stesura del Climate City Contract, il documento che guiderà Torino verso la neutralità climatica nel 2030. La Sala Colonne di Palazzo Civico ha ospitato oggi la firma del primo Local Green Deal che ha come obiettivo la realizzazione in città di un sistema del cibo sostenibile e circolare. Nell’occasione è stato anche presentato l’Action Plan costruito per accompagnare le realtà del Terzo Settore verso un processo di transizione ‘green’ e fornire loro gli strumenti per agire nella direzione di questo  cambiamento. Tra i progetti anche la nascita di una comunità di pratica sull’economia circolare che adotti principi e criteri per la riduzione degli sprechi, dei rifiuti, dell’inquinamento e dello sfruttamento delle materie prime.

A siglare l’accordo l’assessora comunale alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta, il presidente di Environment Park Giacomo Portas, il dirigente della Camera di Commercio di Torino Guido Cerrato su delega del  presidente Dario Gallina e i rappresentanti di piccole e medie imprese e start up che hanno contribuito, nell’ambito dell’ attività dei progetti gemelli SME4GREEN e RESPONDET del bando europeo COSME, alla stesura dei due atti che insieme ad altre progettualità e strumenti – con i loro impegni strategici, le azioni e gli investimenti previsti – faranno parte del Climate City Contract.

Dichiara l’assessora alla Transizione Ecologica e all’Innovazione di Torino Chiara Foglietta: “Promuovere un’economia circolare e senza sprechi contribuisce alla riduzione delle emissioni, verso l’ambizioso obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo. Ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili, promuovendo azioni di sistema, non è solo una contromisura agli effetti del cambiamento climatico, ma può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, green e sostenibile ”.

Dichiara il Presidente di Environment Park Giacomo Portas :”E’ fondamentale procedere attraverso delle soluzioni di collaborazione pubblico-privato per sviluppare e promuovere la sostenibilità ambientale come motore di competitività. Proprio per questo EnviPark vuole essere punto di riferimento per le PMI tramite l’esperienza e le competenze acquisite in oltre vent’anni in campo di sostenibilità in diversi ambiti di innovazione, anche sul fronte agroalimentare che non solo è una risorsa chiave per una Regione come la nostra, è lo strumento per entrare da protagonisti nelle dinamiche del cibo dove la sostenibilità, vista sempre come occasione di crescita, è una reale opportunità di cambiamento”.

Dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina: “Come Camera di commercio di Torino insieme agli altri partner abbiamo partecipato alla redazione del Local Green Deal mettendo a disposizione l’esperienza dei nostri progetti legati alla circular economy, tra cui il bando Up to Circ la cui call è aperta proprio in questi giorni, e la comunità di pratica proposta da Torino Social Impact. Siamo coinvolti anche nel Local Action Plan per l’ascolto e la raccolta delle esigenze del territorio sui temi dell’economia circolare e l’avvio di azioni nel medio e lungo periodo”.

 

LOCAL GREEN DEAL e progetto SME4GREEN

Il Local Green Deal, alla cui predisposizione hanno lavorato il Dipartimento Fondi Europei e PNRR della Città ed Environment Park con il supporto tecnico di Mercato Circolare, è stato sottoscritto da più di 20 imprese e associazioni  e raccoglie una serie di azioni per promuovere una produzione sostenibile, incentivare una distribuzione a basso impatto ed espandere la filiera corta, educare a un’alimentazione sana, prevenire e ridurre gli sprechi alimentari e il packaging dei prodotti.

Il documento sottoscritto questa mattina è il risultato di un percorso iniziato a marzo dello scorso anno che mira a creare entro il 2024 le condizioni necessarie per la cooperazione tra le PMI locali del comparto del cibo e le autorità pubbliche e a facilitare l’assunzione di politiche a sostegno dell’adozione di soluzioni verdi e smart.

Sono state coinvolte  imprese, cooperative sociali, start up a vocazione sociale e associazioni che si occupano di produzione, trasformazione, ristorazione e distribuzione ed è stato analizzato l’ecosistema cittadino torinese per individuarne, da un lato, i punti di forza e le opportunità e, dall’altro, i punti di debolezza e le minacce.

A Torino, che riveste un significativo ruolo di polo agroalimentare e ha una  ricchissima tradizione gastronomica, sono numerosi gli esempi di buone pratiche nei settori cibo e dell’economia circolare da cui trarre ispirazione. Da anni l’Atlante del Cibo di Torino si occupa di mappare il sistema locale del cibo e sollecita l’attuazione di una politica locale del cibo per la definizione della quale la Città ha compiuto molti passi, dall’inserimento del diritto al cibo nello Statuto comunale nel 2016 fino alla creazione di un tavolo di coordinamento interassessorile e intersettoriale sulle politiche del cibo.

Da questo impegno e dal dialogo avviato e sviluppatosi tra i partner locali per scrivere il Local Green Deal sono emersi ulteriori possibili campi di azione e di lavoro congiunto per elaborare nuove progettualità e candidarsi ai futuri bandi europei con l’obiettivo di accelerare la transizione verde di Torino. In questa sfida importante il cibo e i comportamenti di cittadini e consumatori giocano un ruolo fondamentale perché la riduzione dello spreco alimentare e degli imballaggi associati al recupero degli scarti e un diverso stile a tavola possono dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni.

La call Cibo circolare lanciata nell’ambito del progetto SME4GREEN da  Torino City Lab, il laboratorio a cielo aperto del Comune di Torino per il co-sviluppo e testing di soluzione a sfide urbane, ha nel frattempo individuato 7 imprese che riceveranno un sostegno economico e beneficeranno di un tutoraggio per l’innovazione, la digitalizzazione e  lo sviluppo di soluzioni verdi.

 

ACTION PLAN e progetto RESPONDET

Il progetto Respondet si propone di rafforzare l’economia sociale favorendo il networking del territorio e rendendo la gestione comune delle risorse il principale elemento di sostenibilità sociale nel processo di transizione verde, con particolare attenzione all’economia circolare e alla transizione energetica.

Le iniziative energetiche comunitarie sono uno degli ambiti di interesse del progetto. Già fortemente impegnata col progetto LET’S GOV nel ridurre le emissioni sul territorio urbano, Torino punta a  mettere a sistema le interlocuzioni avviate conaltre istituzioni quali Università, Iren e altri gestori di energia, Regione Piemonte, Camera di Commercio, Fondazioni Bancarie, associazioni e società civile.

L’Action Plan, cui hanno lavorato diversi dipartimenti e settori comunali con il supporto tecnico di Mercato Circolare insieme alla Camera di commercio di Torino nell’ambito delle attività di Torino Social Impact, definisce una serie di azioni nel medio e lungo periodo per il raggiungimento della neutralità climatica.

CLIMATE CITY CONTRACT

Sono infine già state gettate la basi per il Climate City Contract. L’incontro del 20 luglio scorso con il mondo delle imprese e il successivo appuntamento del 20 settembre nel quale la Città, insieme a Torino Social Impact e Camera di commercio, ha coinvolto associazioni e terzo settore hanno dato il via al percorso di partecipazione che porterà alla stesura degli impegni strategici per la neutralità climatica, dotati di un piano di azioni e un piano economico per valutare i costi e mobilitare finanziamenti e investimenti. Dopo la sottoscrizione, il Climate City Contract sarà analizzato dalla Commissione europea per la concessione di un Mission Label che consentirà a Torino di accedere ai fondi dell’Unione dedicati alla transizione energetica ed ecologica.

 

Creatività digitale e impresa, proroga di Faber

Prorogata al 16 luglio l’adesione del concorso che porta i talenti del futuro al Fabermeeting di Torino

Adesioni prestigiose dal mondo dei professionisti e delle aziende che parteciperanno al Fabermeeting, evento premio per i vincitori del concorso. Oltre 60 le imprese partner.

Il settore della creatività digitale cresce e le opportunità per i giovani aumentano. È stata, infatti, prorogata al 16 luglio la possibilità di candidarsi alla sesta edizione del concorso nazionale “Faber, creatività, impresa e impatto”, diretto da Carlo Boccazzi Varotto realizzata da Weco con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e della Camera di commercio di Torino, nell’ambito di Torino Social Impact, che da 15 anni favorisce l’incontro tra giovani attivi nei campi della creatività digitale e le imprese e le organizzazioni interessate a valorizzare queste competenze. Sono oggetto del concorso opere e prodotti realizzati negli ultimi 24 mesi dietro commissione o autonomamente, a tema libero nelle quattro categorie previste: Live action & Animazione, Visual & Graphic design, Gaming, realtà aumentata e realtà virtuale, Web, app, social.

Partecipare e vincere il concorso Faber, permette ai creativi digitali under 35 di accedere al Fabermeeting e quindi di partecipare a workshop, talk, momenti di incontro e confronto con le imprese partner, esperienze retribuite presso le stesse aziende e avere sostegno ai progetti proposti in diversi ambiti di concorso. Faber promuove inoltre la conoscenza e l’applicazione di mezzi e strumenti legati alla creatività e al digitale per rispondere alle nuove sfide sociali e imprenditoriali.

Le imprese partner trovano in Faber le risposte a bisogni di innovazione specifici, nuove competenze, nuovi linguaggi e nuovi approcci alla tecnologia.

Tra i relatori già confermati per questa edizione del meeting, Matteo Rostagno, creative director e interaction designer di Media.Monks, torinese per formazione londinese di adozione, vincitore del premio Faber nel 2011, che ha raccolto un grande successo internazionale; Andrea Gaiardo SWX – Global Lead Coordinator for UAT & E2E, di Stellantis e vice presidente della non profit Hackability, Francesco Milanesio Executive Creative Director di Triplesense Reply Italia e Andrea di Salvo docente del Politecnico di Torino che discuteranno di UX, inclusione e ricadute economiche; il sociologo Paolo Venturi di Aiccon discuterà con Laura Martini e Fabio Guida del rapporto tra design, creatività e innovazione sociale; da Reggio Emilia arriva Francesco Bombardi a parlare di formazione ed educazione del futuro, mentre il Torinse Marco Mazagli tratterà di Design Gaming.

Il programma del Fabermeeting del 17-18 novembre potrà contare su 15 workshop tematici, 6 gruppi di lavoro in cui il protagonista sarà il confronto tra professionisti e giovani talenti, 2 tavole rotonde e numerosi momenti informali di networking volti al potenziamento delle reti personali e professionali.

Durante il fitto palinsesto del meeting, si parlerà quindi di design, personal branding, infografiche, comunicazione per il sociale, creative economy, intelligenza artificiale, start-up, silver economy, gaming, social network, fundraising e molto altro, grazie alla partecipazione di oltre 60 realtà partner e al coinvolgimento di ospiti di livello internazionale.

Dalla sua nascita, nel 2008, Faber ha visto partecipare oltre 1000 giovani alla fase di concorso, sono stati 470 i progetti presentati e più di 150 quelli premiati che hanno potuto partecipare al Fabermeeting. In cinque edizioni le imprese partner sono state più di 200 e 106 gli speaker coinvolti in workshop, talk, tavole rotonde.
L’edizione Faber 2023 si amplia estendendo la partnership a
Enti del Terzo Settore per rispondere alla loro necessità di individuare nuovi spazi di mercato e competenze. L’impatto e la sostenibilità sociale saranno perciò temi rilevanti nel programma e troveranno spazio anche in workshop e talk dedicati.

IL CONCORSO

Il premio Faber è aperto fino al 16 luglio, ai giovani residenti in Italia tra i 18 e i 35 anni, che possono presentare, singolarmente o in gruppi composti per l’80% da under 35, un progetto di creatività digitale realizzato negli ultimi 24 mesi. Quattro le categorie previste: Live action & Animazione (fiction e documentari, videoclip e filmati promozionali, animazioni in 3D o tradizionali, promo, demo, sigle), Visual & Graphic design (infografiche, data visualization; identità visive; immagini coordinate; branding; packaging), Gaming, realtà aumentata e realtà virtuale (videogame, applicazioni di realtà aumentata o virtuale), Web, app, social (siti, blog, piattaforme web; progetti di comunicazione e business solution realizzate su piattaforma web in generale, modelli di e-commerce, app per la telefonia e i tablet, digital contents per i social).

La partecipazione è gratuita e i vincitori avranno diritto ad un rimborso per il viaggio a Torino, oltre che vitto e alloggio a carico dell’organizzazione.

I progetti saranno valutati dai rappresentanti degli enti e delle aziende aderenti all’iniziativa, che selezioneranno tra 6 e 10 opere per sezione.

Tutte le informazioni per partecipare sul sito www.fabermeeting.it

I PARTNER

Le imprese partner di Faber 2023 sono: 2i3t, B-Play, Bebit, Bellissimo, Bianco Tangerine, Casa Do Menor, Cdd – Circolo Del Design, Co-Abitare, Confcooperative Piemonte Nord, Conversa, Cooperativa Esserci, Cooperativa Orso, Csi Piemonte, Cte Next, Domino, Eggers 2.0, Esperienza, Fablab Torino, Fondazione Collegio Universitario Einaudi, Fondazione Csc – Centro Sperimentale Cinematografia, Fondazione Piemonte Innova, Fondazione Pudens Onlus, Graphic Days, Gruppo Arco, Hackability, Iaad, Icci Hub – Italian Cultural Content Industry, Impact Hub Torino, Interactive, Inthezon, Its Ict Piemonte, Izmade, Libera Brand Building, Libre Sc, Limo Comunicazione, Magic Box Entertainment, Makpi – Making Piemonte, Mamazen, Marco Polo, Master Giornalismo Torino, No Real Interactive, Nova Aps, Novajo, Open Incet, Pangramma, Quotidiano Piemontese, Rbe Radio Beckwith Evangelica, Sixeleven, So Simple, Social Fare, Spiritual Machine, Stackers Design, Synesthesia, Talent Garden, The Doers, Todo, Toolbox, Top-Ix, Triplesens Replay, View Conference, Vol.To Volontariato Torino, Zandegu

www.fabermeeting.it