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Contrasto al commercio abusivo. La Polizia Locale sequestra merce contraffatta e generi alimentari deperibili

Continuano gli interventi della Polizia Locale per contrastare il  commercio abusivo in città.

Sabato pomeriggio, all’interno del mercatino settimanale del Balòn, gli agenti del Comando di Porta Palazzo e del Reparto Operativo Speciale sono intervenuti per fermare un uomo che vendeva merci contraffatte  senza peraltro risultare tra gli elenchi dei venditori autorizzati.  L’improvvisato venditore, che vanta numerosi precedenti per reati analoghi, è stato indagato a piede libero per vendita di merci recanti marchio di fabbrica contraffatto e ricettazione.

I ‘civich’ hanno posto sotto sequestro 90 diversi capi di abbigliamento fra i quali piumini, giubbotti, felpe, pantaloni, cappellini e borsette, tutti recanti marchi di famose case di moda, quali Monclair, Armani, Lacoste, Adidas, Louis Vuitton, oltre a 5 orologi, tra cui 3 Rolex e un Patek Philippe.

Domenica pomeriggio è stata la volta del Comando Territoriale VII che, in collaborazione con il  Reparto Operativo Speciale, ha effettuato un intervento mirato in Corso Giulio Cesare, nel tratto compreso tra Corso Emilia e Lungo Dora Napoli, dove solitamente si posizionano lungo il marciapiede una serie di venditori improvvisati.

Alla vista degli agenti, i venditori abusivi si sono dati alla fuga, abbandonando tutta la merce sulla strada  pur di far perdere le proprie tracce e di non essere identificati. Sono ben 140 i capi di abbigliamento e accessori sequestrati dai ‘civich’, tra cui occhiali, cinture, portafogli e rasoi elettrici, oltre a 4 carrelli della spesa pieni di generi alimentari di vario tipo e di cibi deperibili, tra cui contenitori di latte fermentato, dolci variegati, bevande speziate, thermos contenenti bevande calde, sacchetti di spezie e stufati con verdure chiusi in vaschette in plastica.

Altre vittime della truffa dei finti carabinieri

A Borgo Aje, quartiere di Moncalieri, finti Carabinieri hanno detto di dover consegnare documenti e hanno estorto somme di denaro agli abitanti degli appartamenti in cui sono riusciti a entrare. I sedicenti militari avevano il volto coperto da mascherine e indossavano cappellini. Sono state le stesse vittime della truffa a pubblicare  la notizia sui social, per mettere in guardia la popolazione.

Dai Lions 25mila euro alla Casa d’Accoglienza “La Madonnina” di Candiolo

 Nei giorni scorsi è stato consegnato dai Lions Clubs International Distretti 108-Ia1 e Ia3 un assegno da 25mila euro destinato alla Casa d’Accoglienza “La Madonnina” di Candiolo, in Via Pio V n°30.  La consegna dei fondi, raccolti attraverso due importanti concerti di pianoforte tenuti dal M. Edoardo Turbil e diretti dal M. Mario Cappellin, promossi dai Lions Club “Torino Due” e “Pinerolese Host” appartenenti ai due Distretti suddetti è stata preceduta dalla Santa Messa celebrata da Don Carlo Chiomento, seguita dai saluti delle Istituzioni Lionistiche e Civili e dall’intervento dei Lions Club che hanno partecipato alla raccolta e la visita della Casa d’Accoglienza. I fondi raccolti e donati a “La Madonnina” serviranno all’ampliamento della struttura che necessita di un raddoppio dei posti a disposizione per gli utenti bisognosi, fruitori delle cure mediche presso l’Istituto di Candiolo, centro di ricerca e cura oncologico di eccellenza. La domenica si è poi conclusa, come ogni anno, con il pranzo solidale grazie anche al fattivo lavoro di volontari e soci del LC del territorio.

La Casa di Accoglienza “La Madonnina”, costruita dalla parrocchia di Candiolo, è stata inaugurata nel 2007. Da allora è diventata un luogo di riferimento che risponde ai bisogni dei malati di cancro (e dei parenti stretti che li accompagnano) che devono effettuare le terapie senza necessità di ricovero o sottoporsi a visite specialistiche, ma non hanno la disponibilità economica per pagare un albergo.

Il sostegno del Lions Clubs International Distretto 108-Ia1 nel cui territorio è sita “La Madonnina” non è l’unico ma viene anzi affiancato da altri concreti contributi del vicino Distretto 108-Ia3 ed è iniziato nel vent’anni or sono su impulso del Lions Club “Stupinigi 2001” e nel tempo, grazie al suo costante impegno più che ventennale di service e di sensibilizzazione verso i Distretti Lions piemontesi ha visto il coinvolgimento di molti Club anche grazie alle dirette attività dei lions gemellati con il LC Stupinigi 2001 stesso. Negli anni sono state realizzate raccolte fondi e consegnati beni per migliorare l’accoglienza nella struttura. Tra le molte attività, il progetto della Raccolta Tappi contribuisce attualmente al pagamento delle spese correnti, rispettando al contempo l’ambiente con il riciclo di materiale che altrimenti finirebbe in discarica, un service che ha fatto da precursore alla moderna “economia circolare” e che ha permesso alla Casa di Accoglienza di sostenersi sino ad oggi in modo importante. La continuità nella raccolta di fondi operata attraverso questa modalità, nata da un’idea dei Lions del territorio è oggi un modello per altre strutture benefiche ed è stato esportato in altre importanti realtà del territorio piemontese che operano nei confronti dei soggetti più fragili.

Tra leggerezza e tricot, il tocco delicato di Susanna Guernelli

La passione per la moda è sempre stata un suo pallino ed è da questo leitmotiv che nasce l’idea di creare qualcosa di artigianale, unico e dal gusto un po’ retrò.

Susanna Guernelli, professoressa di chimica all’Università di Bologna, coltiva fin da piccola la passione per il crochet, alternando corsi di telaio all’esercizio dei ferri da maglia.

Dalla nonna eredita l’abilità del decoro manuale e il gusto per il bello, tanto che oggi le sue mani intrecciano con garbo e creatività la trama delle morbide sciarpe della linea “MY”.

Ridare vita a filati di pregio inutilizzati  – spiega Susanna – ma anche produrre con materiali come ciniglia, lana, canapa e cotone permette un recupero sostenibile senza incidere sulla qualità del capo”.

Nel 2004 nasce ufficialmente “MY”, pensata inizialmente per i più piccini: dalle babuche realizzate a crochet per i neonati fino ad arrivare al cuore delle donne milanesi, complice il noto marchio “La Milanesa” che decide di acquistare alcune delle sue creazioni. Da questo momento in poi “MY” diventa per molti sinonimo di artigianalità, esclusività e cura dei dettagli, le stesse caratteristiche che Susanna declina in ogni accessorio non solo dedicato alle donne come sciarpe, borse, fiori creati a maglia e unici nel loro genere, ma anche nella linea Kid, dai gilet ai maglioni, passando per i cappellini, rigorosamente in fibra naturale.

La voglia di lavorare con le mani – prosegue la creativa bolognese – ha radici nella cultura popolare antica, tramandata da mia nonna e che considero un prezioso dono da non disperdere. Partendo dal materiale, che può essere un tessuto o un colore, studio la migliore commistione di antico e moderno”.

La pandemia degli ultimi due anni ha rappresentato però un punto di arresto per i progetti di “MY”, Susanna aveva finalmente trovato un concept store nel cuore del vivace capoluogo dell’Emilia Romagna, che rispecchiava il suo modo di intendere l’artigianalità e l’accoglienza del cliente ma il Covid ha fermato tutto. Tutto tranne la creatività e la voglia di riprendere in mano quel lavoro che tanto ama: con il supporto del brand “La Milanesa”, “MY” ha creato “Ripartiamo insieme dopo il Covid”, una piccola capsule di borse e flowers da appuntare ad abiti e accessori, per personalizzare anche la più semplice delle mise.

Una meraviglia per gli occhi e per i sensi, perdersi tra la sofficità dei filati e la leggerezza delle trame, un piacere a cui ogni donna non dovrebbe rinunciare. Curiosare tra i petali di fiori in cotone e lino, in quelli realizzati in lurex o addirittura nelle shopper a rete con l’interno foderato è una delizia.

La gamma dei colori dedicati alla produzione di borse spazia dai neutri alle nuance più accese, insomma ce n’è per ogni gusto e per ogni desiderio, personalizzabile e soprattutto realizzabile!

MY” ha recentemente collaborato con un’altra artigiana piemontese, Sara Battaglino, creatrice del marchio albese “Un tè da matti”, che produce borse in pellami colorati e morbissimi.

L’idea nasce dalla volontà di “vestire” le shopper con un tocco estivo, la rete.

E dalle sapienti abilità di due creative infaticabili nascono gli “abiti” in filato lavorato a rete che colorano e distinguono le borse di Sara.

Opere d’arte di fattura interamente made in Italy ma soprattutto con la preziosità dell’handmade, un lusso che oggi pochi riescono ancora a portare avanti, sia per i costi dei materiali, delle ore di lavoro sia per il dilagare delle produzioni seriali e commerciali.

La qualità, l’amore per il prodotto e la ricerca continua premiano chi realizza, ma soprattutto appagano chi decide di acquistare un capo unico e senza tempo, riconoscendo l’eccezionale valore dell’artigianalità italiana.

Daniela Roselli

Arrestato rapinatore seriale di farmacie e negozi: aveva messo a segno una ventina di colpi

Nello scorso mese di marzo il personale del Commissariato San Paolo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha tratto in arresto un cittadino italiano (classe 1976), in occasione di una tentata rapina aggravata in danno di un esercizio commerciale ubicato nel centro del Comune di Rivoli (TO).

A seguito della convalida dell’arresto, il G.I.P. presso il Tribunale disponeva l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’arresto scaturiva dagli accertamenti investigativi avviati dal Commissariato a seguito di due rapine aggravate consumate, alcuni giorni prima, in Torino, Corso Peschiera.

L’attività di indagine, condotta successivamente all’arresto, anche attraverso una minuziosa analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti negli esercizi commerciali colpiti e nelle arterie e piazze limitrofe, ha consentito di raccogliere indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in riferimento a 19 rapine aggravate consumate in Torino (zona San Paolo, San Secondo, Mirafiori, Nizza) e nei comuni di Grugliasco, Collegno, Alpignano[PG1]  e Rivoli, nel corso dei mesi di febbraio e marzo 2022.

L’uomo, dopo aver scelto l’esercizio commerciale o la farmacia da colpire, si travisava con cappellini e mascherine e un giubbotto doubleface, entrava nei locali e, sotto la minaccia di un coltello, costringeva i titolari o i dipendenti a consegnare l’incasso. Consumata la rapina, si allontanava e, nel tentativo di eludere le indagini, si privava di mascherina e cappellino e girava il giubbotto.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, ferma pertanto la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.

Spazzamondo a cura di Crc

 “Spazzamondo”, migliaia di cittadini e 184 comuni piemontesi impegnati nel week-end per salvaguardare e valorizzare paesaggio ed ambiente

CUNEO – La Fondazione CRC promuove sabato 4 giugno – nel weekend della Giornata Mondiale dell’Ambiente e in collaborazione con il Coordinamento Provinciale della Protezione Civile Cuneo, Anci Piemonte, ANPCI, Uncem e Cooperativa Erica e con i Consorzi per la raccolta dei rifiuti (ACEM Azienda Consortile Ecologica Monregalese, CEC Consorzio Ecologico Cuneese, CoABSeR Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti e CSEA Consorzio Servizi Ecologia ed Ambiente) – la seconda edizione di “Spazzamondo. Cittadini attivi per l’ambiente”. L’iniziativa rappresenta il secondo appuntamento del programma “La Generazione delle idee – Talento, Ambiente, Cultura e Inclusione”, promosso dalla Fondazione CRC per celebrare i 30 anni della sua nascita e finalizzata a dare maggiore consapevolezza rispetto alla produzione dei rifiuti e alla necessità di ridurli drasticamente per salvaguardare l’ambiente.

L’edizione 2022 di Spazzamondo è inserita nella campagna europea Let’s Clean Up Europe, promossa dalla SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti), con l’obiettivo di generare coscienza collettiva sulla raccolta dei rifiuti abbandonati e sul loro riciclo. L’iniziativa europea è coordinata da AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale su mandato del Comitato Promotore Nazionale (composto da CNI Unesco, Ministero della Transizione Ecologica, Regione Siciliana, ANCI, Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Utilitalia, ERICA Soc. Coop, Federconsumatori Lazio).

Ben 184 comuni diffusi su tutto il territorio provinciale di Cuneo hanno aderito all’iniziativa: il 4 giugno, la Fondazione, in collaborazione con le amministrazioni locali, la Protezione Civile e le organizzazioni del territorio, provvederà a consegnare a tutti gli iscritti un kit personalizzato composto da sacchetti per la raccolta dei rifiuti, guanti, pinze, t-shirt e cappellino, realizzati con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Per festeggiare i 30 anni di Fondazione CRC, inoltre, i partecipanti a Spazzamondo di età compresa tra 16 e 28 anni avranno l’opportunità di partecipare attivamente, tramite il Progetto Giovani, alle giornate del Festival Collisioni ad Alba. I nove Comuni che riusciranno a coinvolgere il maggior numero di persone saranno premiati dalla Fondazione CRC nelle settimane successive alla conclusione dell’evento.

Con questa iniziativa la Fondazione CRC sottolinea l’impegno a favore della tutela dell’ambiente e la volontà di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini per la cura dei beni e degli spazi comuni – spiega Ezio Raviola, Presidente della Fondazione CRC –. In occasione dei nostri 30 anni, abbiamo individuato ‘Spazzamondo’ come uno degli eventi centrali del progetto ‘La Generazione delle idee’, dando la possibilità ai giovani della nostra provincia di avere accesso alle giornate del Festival di Collisioni ad Alba nel mese di luglio. Siamo sicuri che la sensibilità dimostrata dalle giovani generazioni su questi temi potrà trovare un riscontro nella loro partecipazione alla giornata di Spazzamondo”.

La prima edizione di “Spazzamondo”, tenutasi nel 2021, ha visto la partecipazione di 165 comuni e 15.000 cittadini attivi e ha portato alla raccolta di 30 tonnellate di rifiuti abbandonati e 40 tonnellate di CO2 risparmiate collettivamente.

Sono appena rientrato dall’ottava edizione di Keep Clean And Run, che mi ha portato a correre dalla Toscana alla Sardegna: in 7 giorni abbiamo raccolto 373 kg di rifiuti in 370 km, constatando purtroppo che lungo le strade asfaltate la quantità di rifiuti abbandonati decuplica rispetto ai sentieri – aggiunge Roberto Cavallo, Amministratore delegato di E.R.I.C.A. Coop. Soc. –. Per questa ragione Spazzamondo, che abbina il coinvolgimento delle comunità con il rapporto con il territorio, in questo caso la provincia di Cuneo, ha un doppio merito: lasciare un pezzo di provincia migliore di prima e aumentare la consapevolezza dei partecipanti con un momento collettivo. Per questa ragione sarò anche io in prima linea nella mia città e ringrazio la Fondazione CRC di aver deciso di riproporre questo progetto!”.

“Happy days”, i Marcido tornano nel deserto di Beckett

Sino a domenica 8 maggio, al teatro Marcidofilm di corso Brescia 4

 

Uno spettacolo-simbolo di una storia teatrale costruita solidamente e con intelligenza negli anni, la ”necessità” di una ripresa a venticinque anni dal debutto (poi un terreno sondato in altri modi, con altri titoli), il successo e l’affermazione di una straordinaria quanto viscerale e appassionata Maria Luisa Abate (titolare della pièce, l’altra sera, in una delle repliche, confermatasi – se ancora ce ne fosse bisogno – tale ancora una volta, oggi ad alternarsi con Paolo Oricco), l’ideazione del Grande Girello – e la scommessa vinta da Daniela Dal Cin, ad un passo dal premio Ubu nel ’97 per la migliore scenografia: con la ripresa del 2006 s’inaugurava alla Promotrice torinese l’esposizione del lavoro della scenografa -, a sostituire il monticello di sabbia beckettiano e oggi ridimensionato per il palcoscenico della sala Marcidofilm! (il Grande Girello o la Grande Gogna?, strutture ferrose e cinghie in bella vista).

Sino a domenica 8 maggio l’esistenza e il lavoro dei Marcido Marcidorjs rincontrano “Giorni felici”, “Happy days in Marcido’s field” nella riscrittura drammaturgica da parte di Marco Isidori, e la tragedia di Winnie, ogni cosa prosciugata, rimandata ad altri spazi, una spensieratezza iniziale che coltiva una debole vena di speranza, le allucinazioni e il tempo passato, le dolcezze e il sarcasmo e lo strazio, niente progressiva discesa agli inferi, niente più oggetti di una vita, l’ombrellino o la borsa da cui estrarre spazzolino dentifricio specchio rossetto cappellino il flacone di un medicinale, più nulla: oggi una straripante parrucca grigia, un corsetto di rose rosse, un corpo bistrato, soltanto la voce, la sua ultima voce, al centro del deserto, in mezzo alla landa della vita. Anche Willie non c’è più, non è più Willie, oggi al suo posto tre esseri, tre presenze, nudi, sguscianti e striscianti, con il desiderio di colpire e di abbracciare, di farsi parte e di allontanarsi, i validissimi Valentina Battistone, Ottavia della Porta e Alessio Arbustini, “baratro vivente nonché recitante nonché danzante”, elenca l’Isidori, a rendere con centellinata precisione il processo di “suono” e di “senso”.

Isidori gioca di scomposizione, s’impadronisce del testo e se ne allontana con immediatezza, in un gioco perfetto d’incastri, di prospettive diverse, di angolazioni che ti obbligano a vedere e a sentire con sentimenti nuovi, forse anche nella difficoltà dell’assurdo, ma ancora convincenti, veri, afferrabili; costruisce la propria sfaccettatura scenica innanzitutto sonoramente, alterna e scuote, frantuma le voci e le ricompone, l’innalza sul coro o le incanala negli anfratti lasciati liberi dalla protagonista. È un gioco di vibrazioni, di sensazioni fitte di colori diversi, di spasmi che animano e attraggono. È il processo dei Marcido che continua a convincere, ad afferrare lo spettatore, ad impadronirsi di lui. Ci sono ogni sera gli stessi mezzi, la stessa sfida, lo stesso studio attento e, io credo, unico, quali erano quelli di venticinque anni fa. E il pubblico applaude certo non solo la fatica, il pubblico che ritorna, come quello che scopre, nuovo, giovane, incuriosito, animato, teatralmente focalizzato: ogni sera.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: Maria Luisa Abate come Winnie, con la presenza del Coro nel “Grande Girello” inventato da Daniela Dal Cin, in un momento di “Happy days in Marcido’s field” nell’edizione del debutto, nel 1997; e Paolo Oricco che oggi si alterna a lei nel ruolo principale.

 Rapinano un minore Individuati ed arrestati

La scorsa domenica pomeriggio, i poliziotti del Comm.to Centro sono intervenuti nel quartiere  San Donato, ove un passante segnalava una violenta aggressione ad opera di un gruppo di 4 persone nei confronti di un altro ragazzo. Gli agenti, intervenuti con tempestività, sono riusciti a identificare gli autori del fatto ed a ricostruire la dinamica degli eventi: la vittima, un ragazzo italiano minorenne, quel pomeriggio aveva effettuato un passeggiata insieme ad un amico nella zona di corso Francia all’altezza della fermata della metropolitana “Racconigi”. Terminata la passeggiata, i due amici si dividevano. Dopo alcuni secondi comparivano tre sconosciuti vestiti di nero e travisati con un passamontagna, uno dei quali armato di coltello: circondavano il ragazzo e dopo averlo colpito con calci e pugni, lo rapinavano di un borsello al cui interno custodiva una felpa di marca, sfilandogli anche il cappellino che aveva indosso. L’intervento di un passante metteva fine alle violenze e permetteva alle forze dell’ordine di intercettare il gruppo prima che si disperdesse. Gli investigatori acclaravano che l’aggressione era e stata programmata con la complicità dell’amico della vittima per una sorta di ripicca nei confronti del ragazzo per presunti torti del passato. I quattro ragazzi, tutti minorenni, sono stati arrestati per rapina in concorso  aggravata dall’uso del coltello e dal travisamento e posti ai domiciliari.

L’acceso colorismo di Georgij Moroz, tra nevi e girasoli

Nelle sale della Galleria Pirra

Di Georgij Moroz, uno dei maggiori rappresentanti del postimpressionismo russo, la torinese Galleria Pirra (corso Vittorio Emanuele II 82) presenta nelle sue sale una serie di oli di medie e grandi dimensioni, poetiche nevi e coloratissimi fiori, ad esaltazione della natura che circondava l’artista, angoli presi dal giardino di casa o distese bianche poco lontane, nell’immagine esatta di quei fiocchi appena caduti o del disgelo, di inverni freddissimi che non accennano a finire o di un cielo azzurro che timidamente, a poco a poco, tenta di imporsi all’orizzonte.

Moroz nasce in Ucraina, a Dneprodzerzinsk, nel 1937, passa attraverso gli insegnamenti della scuola d’arte della città d’origine e quelli della scuola di belle arte di Kiev, per portare a termine il ciclo di studi dell’Accademia di San Pietroburgo (dove morirà nel 2015) all’inizio degli anni Sessanta. L’attività espositiva inizia un decennio più tardi e s’intensifica a partire dal 1980 con numerose mostre anche all’estero (passò anche a Torino, in queste stesse sale instaurò non solo un rapporto tra gallerista e artista ma una vera occasione d’amicizia), con varie personali di spiccato successo. Nel 2002 espone alla mostra per i 70 anni dell’Unione dei Pittori di San Pietroburgo e l’anno successivo è presente alla rassegna per celebrare i trecento anni della fondazione della città. Lontano dai soggetti “alti”, dagli schemi celebrativi di regime che al contrario occupano le opere di altri artisti suoi contemporanei, Moroz si affida alla natura che lo circonda, ne cattura tutta la poesia, continua, quotidiana, attraverso un colorismo estremamente squillante, acceso e reso ancor più “presente”, tangibile, dalle pennellate che depone – ti verrebbe da dire, per alcuni casi, quasi con ostinazione e rabbia – sulla tela. Sono grumi biancastri o gialli o violacei, prepotenti, aree massicce, stesi a volte direttamente dal tubetto, a riempire la tela. Si imbatte felicemente e rende con una verità davvero concreta, immerso in un favolistico en plein air, i pini ancora circondati dalla coltre bianca (“La gazza ladra” del 2007 e la staccionata e il covone ricoperti di “Appena nevicato” del 2004) e le apparizioni di piccoli laghi ghiacciati, come ricostruisce le tante suggestioni personali che gli suggeriscono una panca di legno più o meno nascosta tra gli alti girasoli, a ridosso di una finestra della casa (“Pioggia con il sole”, 2003), o le vaste distese di glicini (“Viola vellutato”, 2005), forse i suoi fiori preferiti che dipinge con più gioia, o i piccoli vasi di fiori poggiati su un tavolo, all’aperto, sotto la luce di un sole che preannuncia la primavera.

O ancora quel panorama che suddivide cielo e terra, questa percorsa da un torrente intensamente azzurro, con le mucche al pascolo e le basse erbe battute dal vento, quello percorso da nuvole cariche e copiose, nell’immagine affettuosa che Moroz offre della sua terra. Soggetti immediati e semplici, la realtà di ogni giorno, ripetuti in piccole varianti più e più volte ma sempre capaci di raccontare una storia propria.

Sempre, in ogni soggetto, nasce una sorprendente luminosità, dentro una natura dolce e prepotente al tempo stesso, un omaggio a quanto circonda l’autore: soltanto un paio sono in mostra gli esempi di personaggi ad occupare la tela, il bimbo intento a leggere all’interno della casa (“Lettura”, 2001) e “La ragazza col cappellino rosso” (2001), dai tratti nervosi ma felice rappresentazione di un momento di tranquillità. La mostra rimarrà aperta sino al 27 marzo. Da vedere.

Elio Rabbione

Nelle immagini:

Georgij Moroz, “Pioggia con il sole” (2003); “La gazza ladra” (2007); “Vicino al fiume” (1998)

Finto poliziotto deruba anziano Ma i veri agenti lo arrestano

Lo scorso lunedì pomeriggio, personale della Squadra Mobile, nell’ambito delle iniziative di contrasto al fenomeno delle truffe perpetrate in danno di persone anziane, ha notato un’autovettura con a bordo due uomini che effettuava movimenti sospetti per le vie del quartiere Barriera di Milano.

Quando la vettura si è fermata nei pressi dell’intersezione tra via Monte Rosa e largo Sempione, il conducente D. R. (classe 1977, già sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S.) è rimasto a bordo, mentre il passeggero V. S. (classe 1978, attualmente sottoposto alla misura della detenzione domiciliare), vestito con abiti sportivi e travisato da una mascherina chirurgica ed un cappellino con visiera, è entrato in un condominio di via Monte Rosa. Quando, dopo pochi minuti, è ritornato in strada, ha effettuato un breve segno d’intesa con il conducente ed è tornato velocemente sulla vettura, a bordo della quale i due uomini si sono allontanati.

Gli investigatori, intuendo quanto verosimilmente avvenuto, hanno deciso di procedere al loro controllo; all’atto del fermo, i due malviventi dapprima hanno cercato di chiudersi dentro il veicolo, poi hanno posto un’attiva resistenza, scalciando e dimenandosi; in tali frangenti, il conducente dell’autovettura, nel tentativo di porre in essere una manovra elusiva, ha urtato con il mezzo uno degli operatori che ha riportato contusioni successivamente giudicate guaribili in cinque giorni.

Posti in sicurezza i due malviventi, gli investigatori hanno proceduto alla loro perquisizione, che ha permesso di rinvenire diversi monili in oro, denaro contante per un ammontare di 850,00 euro ed un finto tesserino riportante la dicitura “Polizia 113”, la fotografia di un uomo sconosciuto (somigliante a V. S.) e le generalità di un inesistente Ispettore Capo.

Contestualmente, altri operatori hanno effettuato accurati accertamenti presso lo stabile ove era stato visto entrare V.S., individuando una coppia di anziani coniugi presso cui poco prima il malvivente, qualificandosi come appartenente alla Polizia di Stato, aveva affermato di dover effettuare un controllo, asserendo che era stato tratto in arresto un ladro che aveva perpetrato dei furti nello stabile. Carpita la fiducia degli anziani, V.S., fatto accesso nell’abitazione, si era fatto indicare ove erano custoditi soldi e monili, per appropriarsene non appena le due vittime si erano distratte.

La refurtiva rinvenuta all’interno dell’autovettura dei malviventi è stata riconosciuta dai due anziani e restituita loro, così come il denaro trafugato.

I due malfattori sono stati tratti in arresto per furto aggravato in abitazione e resistenza e lesioni a P.U.; il V. S. è stato arrestato anche per il reato di evasione.

Le successive perquisizioni presso i luoghi di residenza degli arrestati hanno consentito il rinvenimento di altri monili di presumibilmente provenienza furtiva ed è pertanto in corso un’attività investigativa finalizzata ad individuare altri episodi delittuosi riconducibili ai due malviventi.

A seguito dell’udienza di convalida dell’arresto, il Tribunale di Torino ha disposto per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere.