dolci portici- Pagina 2

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Torino 2023 Un anno ricco di eventi

Torino e il Piemonte non stanno mai ferme: c’è sempre qualcosa di interessante da fare, vedere, sentire e scoprire. Sono infatti molteplici gli eventi, e di varia natura, che animeranno i mesi di questo 2023 che si preannuncia ai livelli pre-pandemia in termini turistici.

Il territorio ha scaldato i motori con l’ottenimento della XXXIIesima edizione dei Giochi Mondiali Universitari invernali – evento che raggruppa gli studenti atleti di tutto il pianeta in programma dal 13 al 23 gennaio 2025 – e si appresta a vivere un 2023 scandito da prestigiosi eventi in campo sportivo, musicale, enogastronomico, culturale e congressuale.

Gli eventi portano beneficio alla destinazione ospitante essendo importanti strumenti per la sua valorizzazione e il posizionamento dell’immagine a livello nazionale e internazionale oltre a favorire la crescita economica del tessuto turistico e commerciale; sono altresì un motivo di visita per scoprire le attrattive e le eccellenze che un territorio ha da offrire.

Siamo convinti che gli eventi rappresentino una grande opportunità per il rilancio della nostra città – sottolinea Mimmo Carretta, assessore al Turismo e Grandi Eventi – lo dimostrano i dati di Eurovision Song Contest ospitato lo scorso anno. La manifestazione ha registrato 22,8 milioni fra impatti diretti, indiretti e indotti, senza considerare l’enorme ricaduta mediatica, valutata oltre 66 milioni di euro. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e abbiamo esperienza e capacità per diventare sempre più attrattivi”.

Come sottolinea Vittoria Poggio, Assessore Cultura e Turismo della Regione Piemonte “I grandi eventi sono motori fondamentali per il marketing del territorio e per lo sviluppo economico della nostra regione che in questi anni ha fatto un salto di qualità. È aumentata l’offerta ma soprattutto le prerogative di eccellenza che hanno consentito a tutti i territori di superare la concorrenza straniera, grazie a un tessuto imprenditoriale che anche nei momenti più difficili ha scommesso su un settore che sta diventando strategico, un traino per la nostra economia”.

Il 2022 è stato un anno di eventi straordinari che ci hanno fatto lasciare alle spalle l’emergenza Coronavirus. I dati ci dicono oramai chiaramente che lo sport, oltre a essere un’attività che ha impatti positivi sulla qualità della vita dei piemontesi, è anche un volano per il turismo – afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Universiadi, Tour de France, Giro d’Italia, Nitto Atp Finals sono solo alcuni dei grandi eventi programmati sul territorio che permetteranno a migliaia di persone di scoprire le bellezze del Piemonte. Questo, insieme al nostro sistema neve che attira atleti e turisti da tutto il mondo, ci dà la certezza di avere davanti un futuro di successi da vivere”.

EVENTI SPORTIVI

Proprio in questi giorni, dal 10 al 12 febbraio, Torino è il palcoscenico del Fencing Grand Prix – Trofeo Inalpi con 400 atleti della scherma provenienti da oltre 50 nazioni e dal 15 al 19 febbraio dei Final Eight di Coppa Italia di Basket; il 25 febbraio va in scena Cinema On ICE mentre il 4 e il 5 marzo è la volta di Just The Woman I Am, la corsa/camminata di 5 km aperta a tutti che raccoglie i fondi per la ricerca universitaria sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere; per la prima volta, il 26 marzo, la Deejay Ten Maratona sarà a Torino, dal 29 al 30 aprile va in scena  il grande spettacolo di Ginnastica Ritmica Final 6 e dal 5 al 14 maggio il Bike festival;  dal 17 al 19 maggio per gli appassionati della corsa a tappe di ciclismo su strada, il Giro d’Italia, l’appuntamento è a Bra e Rivoli; dal 22 e 23 agosto gli Europei Femminili Volley, dal 2 al 4 settembre Autolook Week Torino, il festival che celebra il motorsport e le auto da competizione e dal 12-19 novembre la terza edizione delle Nitto ATP Finals 2021 – 2025.

EVENTI ENOGASTRONOMICI

Dal 4 al 6 marzo Torino ospita la prima edizione del Salone del Vino interamente dedicato ai vini piemontesi, un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione; da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli.  Dal 16 al 21 febbraio ritorna, dopo lo stop dovuto alla pandemia, lo Storico Carnevale di Ivrea con la famosa Battaglia delle Arance; dal 24 al 26 marzo Torino diventa capitale dell’arte dolciaria con Dolci Portici; dal 22 ottobre al 7 novembre Vendemmia a Torino/ Grapes in Town animerà il capoluogo subalpino con spettacolari ed eventi dedicati al patrimonio vitivinicolo piemontese; ad ottobre la grande cucina internazionale incontra le eccellenze della cucina piemontese con Buonissima per scoprire e raccontare, insieme alla straordinaria cultura gastronomica di un territorio, la storia, l’arte, la creatività e la bellezza della capitale che ha saputo costruire una nazione; a fine ottobre/inizi novembre Torino diventa dolce con CioccolaTò la grande festa del cioccolato e a novembre con una Una Mole di Panettoni, il goloso appuntamento con il panettone artigianale di tutta Italia. A settembre il Piemonte ospita l’edizione 2023 di Cheese, la grande festa sui formaggi e sulle lavorazioni tipiche e da ottobre a dicembre la 93esima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, uno dei più grandi eventi gastronomici del Piemonte e d’Italia.

EVENTI MUSICALI

Le note del jazz animeranno Torino dal 22 al 30 aprile con il Torino Jazz Festival e dal 16 al 18 maggio con il Torino Fringe Festival, il più importante festival mondiale di arti e di spettacolo dal vivo che coinvolge tutto il territorio piemontese rendendolo una vetrina e un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per il Teatro Off.

Luglio è il mese del Sonic Park Festival nel parco della splendida cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi (Residenza Reale Patrimonio Unesco) e del Flowers Festival a Collegno con ospiti della scena musicale nazionale e internazionale; dal 30 giugno al 2 luglio torna il Kappa Futur Festival nel parco post industriale più grande d’Europa; dal 25 al 27 agosto il Todays Festival anima la città mentre settembre va in scena MITO SettembreMusica, il Festival internazionale dedicato alla musica classica che unisce le città di Milano e Torino in un fitto calendario di concerti. Dal 28 ottobre al 1 novembre ritorna Movement Torino Music Festival, la kermesse musicale più amata dagli intenditori di musica elettronica e dal 2 al 5 novembre è tempo di Club To Club – International Festival of Music & Arts – con le evoluzioni più avventurose della scena musicale avant-pop.

EVENTI CULTURALI

Dal 24 febbraio al 2 marzo, il primo festival in Italia dedicato al cinema a tematica musicale Seeyousound International Music Film Festival porta in sala l’inconfondibile mix di musica e cinema; dal 22 la 26 marzo Torino ospita l’ottava edizione di Biennale Democrazia che ripartirà dal complesso rapporto fra libertà e democrazia, dentro e fuori le frontiere della nostra società con il titolo “Ai confini della libertà”; attesa in primavera la prima edizione del Festival Internazionale di Fotografia; Torino, la città che senza alcun dubbio può essere definita capitale italiana dello spazio, ospita dal 4 al 7 maggio il Festival dello Spazio e dall’11 al 14 maggio Master of Magic torna a Torino tra il Teatro Alfieri e il Museo Nazionale dell’Automobile; dal 18 al 22 maggio è tempo di Salone Internazionale del Libro e dal 1 al 4 giugno il Festival dell’Economia; sabato 10 giugno appuntamento con il Torino Pride 2023, la grande manifestazione per i diritti LGBT e il 24 giugno con la festa patronale di San Giovanni; dal 21 al 23 settembre Torino ospita il WTE – Salone mondiale del turismo 2023; nel mese di ottobre ritorna la libreria più lunga del mondo, Portici di Carta e a novembre l’arte contemporanea diventa l’assoluta protagonista in città con Flashback Art Fair (2-5 novembre) Artissima (3-5 novembre) e Paratissima (3-4 novembre) e con lo spettacolo open air delle Luci d’Artista senza dimenticare il TFF Torino Film Festival. A dicembre un ricco calendario di eventi – tra mercatini, presepi, luci d’artista, musica e spettacoli – animerà il periodo natalizio per arrivare fino al Capodanno con una grande festa corale.

EVENTI CONGRESSUALI

Molteplici i congressi associativi internazionali previsti a Torino con migliaia di presenze, acquisiti negli anni precedenti da Turismo Torino e Provincia Convention Bureau. Si comincia nel mese di marzo con Cities Forum – un grande evento biennale della Commissione europea che riunisce i principali attori urbani a livello europeo, nazionale, regionale e locale (dal 16 al 17 marzo alle OGR, 700 pax) – e con il 7th CORA Congress – Controversies in Rheumatology and Autoimmunity, organizzato da Kenes International (16-18 marzo presso il Centro Congressi Lingotto, 1000 pax).  Nel mese di maggio il Centro Congressi Lingotto ospita il congresso medico dentistico EAS della European Aligner Society (11-13 maggio, 700 pax), il 41esimo Congresso internazionale di EuroHeat & Power –  il principale evento continentale dedicato al settore del teleriscaldamento, dal 22 al 24 maggio che vedrà la partecipazione di circa 400 tra tecnici, operatori, aziende e associazioni di categoria provenienti da tutta Europa – e SICV&GIS, il Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e Gruppo Italiano Scoliosi (25 al 27 maggio, 500 pax). L’estate sarà all’insegna di due grandi appuntamenti congressuali: il 29° Congresso della European Association for Cancer Research che si svolgerà presso Lingotto Fiere dal 12 al 15 giugno e richiamerà oltre 1500 partecipanti, riuniti per lo studio e lo scambio ad altissimi livelli scientifici nel campo dell’oncologia, e il 108° Congresso Mondiale di Esperanto: per un’intera settimana, dal 29 luglio al 5 agosto, si riuniranno presso il Politecnico di Torino oltre 2.000 studiosi e letterati dell’esperanto, la lingua universale ideata per facilitare le comunicazioni internazionali tra i popoli. Si prosegue poi con il 10th Forum Acusticum, il convegno internazionale della European Acoustics Association (EAA) che richiamerà più di 600 ricercatori e professionisti, esperti in acustica e in altre discipline collegate allo studio del suono, dal’11 al 15 settembre presso il Politecnico di Torino. In ottobre, un grande congresso medico nazionale: il XVII Congresso Nazionale AIUC – Associazioni Italiana Ulcere Cutanee; attesi 1000 partecipanti dall’11 al 14 presso il Centro Congressi Lingotto; agenzia organizzativa: CCI – Centro Congressi Internazionale. Il Piemonte ospiterà inoltre l’edizione 2023 del Festival delle Regioni e delle autonomie locali in virtù del suo forte contributo all’Italia con l’idea di riunire tutti i presidenti delle regioni italiane all’interno di quel palazzo che ha ospitato il primo senato.

Torino 2023, un anno ricco di eventi

Torino e il Piemonte non stanno mai ferme: c’è sempre qualcosa di interessante da fare, vedere, sentire e scoprire. Sono infatti molteplici gli eventi, e di varia natura, che animeranno i mesi di questo 2023 che si preannuncia ai livelli pre-pandemia in termini turistici.

Il territorio ha scaldato i motori con l’ottenimento della XXXIIesima edizione dei Giochi Mondiali Universitari invernali – evento che raggruppa gli studenti atleti di tutto il pianeta in programma dal 13 al 23 gennaio 2025 – e si appresta a vivere un 2023 scandito da prestigiosi eventi in campo sportivo, musicale, enogastronomico, culturale e congressuale.

Gli eventi portano beneficio alla destinazione ospitante essendo importanti strumenti per la sua valorizzazione e il posizionamento dell’immagine a livello nazionale e internazionale oltre a favorire la crescita economica del tessuto turistico e commerciale; sono altresì un motivo di visita per scoprire le attrattive e le eccellenze che un territorio ha da offrire.

Siamo convinti che gli eventi rappresentino una grande opportunità per il rilancio della nostra città – sottolinea Mimmo Carretta, assessore al Turismo e Grandi Eventi – lo dimostrano i dati di Eurovision Song Contest ospitato lo scorso anno. La manifestazione ha registrato 22,8 milioni fra impatti diretti, indiretti e indotti, senza considerare l’enorme ricaduta mediatica, valutata oltre 66 milioni di euro. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e abbiamo esperienza e capacità per diventare sempre più attrattivi”.

Come sottolinea Vittoria Poggio, Assessore Cultura e Turismo della Regione Piemonte “I grandi eventi sono motori fondamentali per il marketing del territorio e per lo sviluppo economico della nostra regione che in questi anni ha fatto un salto di qualità. È aumentata l’offerta ma soprattutto le prerogative di eccellenza che hanno consentito a tutti i territori di superare la concorrenza straniera, grazie a un tessuto imprenditoriale che anche nei momenti più difficili ha scommesso su un settore che sta diventando strategico, un traino per la nostra economia”.

Il 2022 è stato un anno di eventi straordinari che ci hanno fatto lasciare alle spalle l’emergenza Coronavirus. I dati ci dicono oramai chiaramente che lo sport, oltre a essere un’attività che ha impatti positivi sulla qualità della vita dei piemontesi, è anche un volano per il turismo – afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Universiadi, Tour de France, Giro d’Italia, Nitto Atp Finals sono solo alcuni dei grandi eventi programmati sul territorio che permetteranno a migliaia di persone di scoprire le bellezze del Piemonte. Questo, insieme al nostro sistema neve che attira atleti e turisti da tutto il mondo, ci dà la certezza di avere davanti un futuro di successi da vivere”.

EVENTI SPORTIVI

Proprio in questi giorni, dal 10 al 12 febbraio, Torino è il palcoscenico del Fencing Grand Prix – Trofeo Inalpi con 400 atleti della scherma provenienti da oltre 50 nazioni e dal 15 al 19 febbraio dei Final Eight di Coppa Italia di Basket; il 25 febbraio va in scena Cinema On ICE mentre il 4 e il 5 marzo è la volta di Just The Woman I Am, la corsa/camminata di 5 km aperta a tutti che raccoglie i fondi per la ricerca universitaria sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere; per la prima volta, il 26 marzo, la Deejay Ten Maratona sarà a Torino, dal 29 al 30 aprile va in scena  il grande spettacolo di Ginnastica Ritmica Final 6 e dal 5 al 14 maggio il Bike festival;  dal 17 al 19 maggio per gli appassionati della corsa a tappe di ciclismo su strada, il Giro d’Italia, l’appuntamento è a Bra e Rivoli; dal 22 e 23 agosto gli Europei Femminili Volley, dal 2 al 4 settembre Autolook Week Torino, il festival che celebra il motorsport e le auto da competizione e dal 12-19 novembre la terza edizione delle Nitto ATP Finals 2021 – 2025.

EVENTI ENOGASTRONOMICI

Dal 4 al 6 marzo Torino ospita la prima edizione del Salone del Vino interamente dedicato ai vini piemontesi, un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione; da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli.  Dal 16 al 21 febbraio ritorna, dopo lo stop dovuto alla pandemia, lo Storico Carnevale di Ivrea con la famosa Battaglia delle Arance; dal 24 al 26 marzo Torino diventa capitale dell’arte dolciaria con Dolci Portici; dal 22 ottobre al 7 novembre Vendemmia a Torino/ Grapes in Town animerà il capoluogo subalpino con spettacolari ed eventi dedicati al patrimonio vitivinicolo piemontese; ad ottobre la grande cucina internazionale incontra le eccellenze della cucina piemontese con Buonissima per scoprire e raccontare, insieme alla straordinaria cultura gastronomica di un territorio, la storia, l’arte, la creatività e la bellezza della capitale che ha saputo costruire una nazione; a fine ottobre/inizi novembre Torino diventa dolce con CioccolaTò la grande festa del cioccolato e a novembre con una Una Mole di Panettoni, il goloso appuntamento con il panettone artigianale di tutta Italia. A settembre il Piemonte ospita l’edizione 2023 di Cheese, la grande festa sui formaggi e sulle lavorazioni tipiche e da ottobre a dicembre la 93esima edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, uno dei più grandi eventi gastronomici del Piemonte e d’Italia.

EVENTI MUSICALI

Le note del jazz animeranno Torino dal 22 al 30 aprile con il Torino Jazz Festival e dal 16 al 18 maggio con il Torino Fringe Festival, il più importante festival mondiale di arti e di spettacolo dal vivo che coinvolge tutto il territorio piemontese rendendolo una vetrina e un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per il Teatro Off.

Luglio è il mese del Sonic Park Festival nel parco della splendida cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi (Residenza Reale Patrimonio Unesco) e del Flowers Festival a Collegno con ospiti della scena musicale nazionale e internazionale; dal 30 giugno al 2 luglio torna il Kappa Futur Festival nel parco post industriale più grande d’Europa; dal 25 al 27 agosto il Todays Festival anima la città mentre settembre va in scena MITO SettembreMusica, il Festival internazionale dedicato alla musica classica che unisce le città di Milano e Torino in un fitto calendario di concerti. Dal 28 ottobre al 1 novembre ritorna Movement Torino Music Festival, la kermesse musicale più amata dagli intenditori di musica elettronica e dal 2 al 5 novembre è tempo di Club To Club – International Festival of Music & Arts – con le evoluzioni più avventurose della scena musicale avant-pop.

EVENTI CULTURALI

Dal 24 febbraio al 2 marzo, il primo festival in Italia dedicato al cinema a tematica musicale Seeyousound International Music Film Festival porta in sala l’inconfondibile mix di musica e cinema; dal 22 la 26 marzo Torino ospita l’ottava edizione di Biennale Democrazia che ripartirà dal complesso rapporto fra libertà e democrazia, dentro e fuori le frontiere della nostra società con il titolo “Ai confini della libertà”; attesa in primavera la prima edizione del Festival Internazionale di Fotografia; Torino, la città che senza alcun dubbio può essere definita capitale italiana dello spazio, ospita dal 4 al 7 maggio il Festival dello Spazio e dall’11 al 14 maggio Master of Magic torna a Torino tra il Teatro Alfieri e il Museo Nazionale dell’Automobile; dal 18 al 22 maggio è tempo di Salone Internazionale del Libro e dal 1 al 4 giugno il Festival dell’Economia; sabato 10 giugno appuntamento con il Torino Pride 2023, la grande manifestazione per i diritti LGBT e il 24 giugno con la festa patronale di San Giovanni; dal 21 al 23 settembre Torino ospita il WTE – Salone mondiale del turismo 2023; nel mese di ottobre ritorna la libreria più lunga del mondo, Portici di Carta e a novembre l’arte contemporanea diventa l’assoluta protagonista in città con Flashback Art Fair (2-5 novembre) Artissima (3-5 novembre) e Paratissima (3-4 novembre) e con lo spettacolo open air delle Luci d’Artista senza dimenticare il TFF Torino Film Festival. A dicembre un ricco calendario di eventi – tra mercatini, presepi, luci d’artista, musica e spettacoli – animerà il periodo natalizio per arrivare fino al Capodanno con una grande festa corale.

EVENTI CONGRESSUALI

Molteplici i congressi associativi internazionali previsti a Torino con migliaia di presenze, acquisiti negli anni precedenti da Turismo Torino e Provincia Convention Bureau. Si comincia nel mese di marzo con Cities Forum – un grande evento biennale della Commissione europea che riunisce i principali attori urbani a livello europeo, nazionale, regionale e locale (dal 16 al 17 marzo alle OGR, 700 pax) – e con il 7th CORA Congress – Controversies in Rheumatology and Autoimmunity, organizzato da Kenes International (16-18 marzo presso il Centro Congressi Lingotto, 1000 pax).  Nel mese di maggio il Centro Congressi Lingotto ospita il congresso medico dentistico EAS della European Aligner Society (11-13 maggio, 700 pax), il 41esimo Congresso internazionale di EuroHeat & Power –  il principale evento continentale dedicato al settore del teleriscaldamento, dal 22 al 24 maggio che vedrà la partecipazione di circa 400 tra tecnici, operatori, aziende e associazioni di categoria provenienti da tutta Europa – e SICV&GIS, il Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia Vertebrale e Gruppo Italiano Scoliosi (25 al 27 maggio, 500 pax). L’estate sarà all’insegna di due grandi appuntamenti congressuali: il 29° Congresso della European Association for Cancer Research che si svolgerà presso Lingotto Fiere dal 12 al 15 giugno e richiamerà oltre 1500 partecipanti, riuniti per lo studio e lo scambio ad altissimi livelli scientifici nel campo dell’oncologia, e il 108° Congresso Mondiale di Esperanto: per un’intera settimana, dal 29 luglio al 5 agosto, si riuniranno presso il Politecnico di Torino oltre 2.000 studiosi e letterati dell’esperanto, la lingua universale ideata per facilitare le comunicazioni internazionali tra i popoli. Si prosegue poi con il 10th Forum Acusticum, il convegno internazionale della European Acoustics Association (EAA) che richiamerà più di 600 ricercatori e professionisti, esperti in acustica e in altre discipline collegate allo studio del suono, dal’11 al 15 settembre presso il Politecnico di Torino. In ottobre, un grande congresso medico nazionale: il XVII Congresso Nazionale AIUC – Associazioni Italiana Ulcere Cutanee; attesi 1000 partecipanti dall’11 al 14 presso il Centro Congressi Lingotto; agenzia organizzativa: CCI – Centro Congressi Internazionale. Il Piemonte ospiterà inoltre l’edizione 2023 del Festival delle Regioni e delle autonomie locali in virtù del suo forte contributo all’Italia con l’idea di riunire tutti i presidenti delle regioni italiane all’interno di quel palazzo che ha ospitato il primo senato.

Nel regno del gusto con il Bocuse d’Or

Eventi di avvicinamento su tutto il territorio piemontese. Programma completo su www.bocusedoreuropeoff2018.it

 

Prosegue la stagione di eventi culturali rivolta al grande pubblico deBocuse d’Or Europe OFF 2018, che vede il suo momento clou a Torino dall’al 16 giugno, ma che sta animando tutto il Piemonte già da fine marzo. Fra mostre, talk, incontri, spettacoli, laboratori, attività per famiglie e feste nei luoghi più belli e significativi del territorio per omaggiare la tradizione enogastronomica italiana e internazionale, è in programma una nuova settimana ricca di appuntamenti.

 

Nato dall’idea che la cucina è cultura, espressione di contemporaneità e delle identità di un territorio, in continuo dialogo con altre arti e discipline con cui condivide una visione di futuro, il Bocuse d’Or Europe OFF 2018 vede la partecipazione di musei e istituti culturali, protagonisti del mondo dell’enogastronomia, partner pubblici e privati. 

 

Anche “Dolci Portici” rientra fra le proposte del più ampio programma del Bocuse d’Or Europe OFF 2018 per ospitare, dal 6 all’8 aprilele eccellenze del territorio torinese legate al cioccolato, ma non solo, accanto ai mastri cioccolatieri gli spazi espositivi ospiteranno infatti pasticceri, gelatieri produttori di liquori al cioccolato. Una tre giorni dove il centro cittadino sarà avvolto dall’aroma del cioccolato declinato in tutte le sue possibili forme e rappresentazioni. Finanziato da Camera di Commercio di Torino, Dolci Portici è un progetto coordinato e realizzato da Fondazione Contrada Torino Onlus con il patrocinio e supporto di Città di Torino e con la collaborazione di Confartigianato e le altre Associazioni di Categoria. (Ingresso libero)

 

In Galleria Sabauda, martedì 10 aprile si potranno invece esplorare i mercati raffigurati nelle grandi tele dei pittori veneti della famiglia Bassano con gli appuntamenti di “Far la spesa al mercato nel Rinascimento” (Ingresso € 4) un viaggio attraverso la cucina rinascimentale, fra trattati, ricettari poemi “maccheronici”, alla fine del quale il pubblico è invitato a comporre un menù ispirato alle antiche ricette per scoprire quali erano i piatti più comuni e quelli più ricercati sulle tavole del Cinquecento e com’è cambiata la lista della spesa da allora ai giorni nostri. Ancora nel segno dell’esplorazione dei ricettari è anche “Correggere il cibo per un mangiare sano” (Ingresso libero) in Fondazione Luigi Einaudi, dove saranno indagati i regimi alimentari dal XIV al XVI secolo, attraverso gli antidoti e gli artifici gastronomici dei ricettari premoderni.

 

Nella stessa giornata di martedì 10 aprile al Circolo dei lettori, a partire dalle ore 18, l’ aperitivo è con gli asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto, il germoglio a tempo zero, che i partecipanti possono assaggiare in una degustazione di piatti in occasione di “Delizie di Stagione“. Il segreto della bontà di questo tenero prodotto di eccellenza, coltivato nella zona est della Città Metropolitana, sta nella sua freschezza, assicurata dal tempo zero che passa fra raccolta in campo e consumo. L’incontro con Gino Anchisi, Antonella Parigi, Gianni Oliva è moderato da Marco Trabucco, con letture di Dario Benedetto. (Ingresso libero)

 

La Fondazione Luigi Einaudi mercoledì 11 aprile inaugura, in Via Principe Amedeo 34, l’esposizione “Vini, viti e vigneti nei libri e nelle carte di Luigi Einaudi” che illustra  “l’amor di libro” di Luigi Einaudi per la viticoltura ed espone lettere nelle quali si evince l’amorosa cura per lo sviluppo dei vigneti e la sua profonda passione per la terra: nel 1909 comprò il primo podere e nel 1915 creò una cantina per produrre e imbottigliare il vino. Ad intervenire in occasione dell’inaugurazione,  Mauro Ambrosoli e Alberto Giordano. (Ingresso libero)

 

 

PROGRAMMA DAL 6 AL 13 APRILE

 

 

DAL 6 APRILE  AL  16 GIUGNO 2018 – Palazzo Reale Torino, Piazzetta Reale 1

“I Savoia a tavola”#2

Visite al Secondo Piano di Palazzo Reale

 

ORGANIZZATO DA: MUSEI REALI DI TORINO

INFO UTILI: Ingresso € 6 | Orari riservati: venerdì ore 10 e ore 15, sabato e domenica ore 10A cura di Associazione Amici di Palazzo Reale

Visite guidate gratuite per gruppi (max 25 persone ciascuno) conprenotazione obbligatoria all’indirizzo mail: info@bocusedoreuropeoff2018.it

  

 

 DAL 6 ALL’8 APRILE 2018  – VIA ROMA, TORINO, TO, ITALIA

“Dolci portici”

Tre giorni dedicati alle eccellenze dolciarie

 

ORGANIZZATO DA: Camera di Commercio di Torino, Fondazione Contrada Torino Onlus, Città di Torino, Confartigianato, Associazioni di Categoria

INFO UTILIIngresso libero.L’evento si svolge lungo l’asse centrale pedonaledi Via Roma(tratto compreso tra Piazza Castello e Piazza San Carlo)

  

 

10 APRILE – Musei Reali – Galleria Sabauda Piazzetta Reale, 1

“Far la spesa al mercato nel Rinascimento”

Visita guidata #1

 

INFO UTILI: Ore 17Ingresso € 4Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail: info@bocusedoreuropeoff2018.itLaboratorio: € 3 a persona oltre al costo del biglietto

ORGANIZZATO DA: MUSEI REALI DI TORINO

  

 

10 APRILE – Fondazione Luigi Einaudi, Via Principe Amedeo, 34, Torino, TO, Italia

“Correggere il cibo per un mangiare sano”

Antidoti e artifici gastronomici nei ricettari premoderni

 

INFO UTILI: Ore 16.30Ingresso libero

ORGANIZZATO DA: Deputazione Subalpina Storia Patria

 

Regimi alimentari dal XIV al XVI secolo.Interviene Irma Naso, Università di Torino

 

 

10 APRILE 2018 – Il Circolo dei lettori, Via Giambattista Bogino, Torino, TO, Italia

“Delizie di stagione”

con Gino Anchisi, Gianni Oliva, Antonella Parigi e Marco Trabucco | Letture di Dario Benedetto

 

INFO UTILI: Ore 18.Ingresso gratuito 

ORGANIZZATO DA: il Circolo dei lettori

 

 

11 APRILE 2018 – Via Principe Amedeo, 34, Torino, TO, Italia

“Vini, viti e vigneti nei libri e nelle carte di Luigi Einaudi”

Inaugurazione dell’esposizione

 

ORGANIZZATO DA: Fondazione Luigi Einaudi onlus

INFO UTILI: Ore 16.30. Ingresso libero

 

 

 

Il biscotto Parlapa’

Il biscottificio artigianale piemontese Briccodolce festeggia i vent’anni di attività  lanciando il primo biscotto che sembra un gianduiotto, il Parlapà

 

Tradizione, famiglia, cura e artigianalità sono gli ingredienti che,negli anni, hanno costruito la storia del biscottificio artigianale piemontese Briccodolce. Una storia tutta al femminile, portata  avanti da quattro donne per tre diverse generazioni, che si sono tramandate una dopo l’altra la tradizione dei biscotti piemontesi fatti in casa a mano e che oggi festeggiano i venti anni di attività imprenditoriale con il lancio di un nuovo biscotto, al 100 per cento torinese, il Parlapà.

La più  piccola della famiglia Briccodolce è Giulia Montanaro. Briccodolce è  sempre stato nella  sua vita, da quando piccina preparava i biscotti insieme a nonna Rosina.

Quel profumo, quelle mani in pasta, l’attesa dei biscotti nel forno per la merenda o la colazione del giorno successivo è  oggi diventato un lavoro, grazie alla lungimiranza e alla passione di Ivana e Vittorina, figlie di Rosina, che hanno deciso di trasformare le ricette di famiglia in un lavoro imprenditoriale di successo.

È questo il gruppo di donne che porta avanti l’azienda di famiglia Briccodolce, con laboratorio artigianale  a Borgaretto, in provincia di Torino, dove si sfornano ogni giorno decine di diverse tipologie di biscotti, fatti secondo le tradizioni e con le migliori materie prime, accanto a una piccola boutique del biscotto torinese, in zona Crocetta, in corso De Gasperi 20, condotta con la  cura e l’attenzione e di un tempo da Ivana, per tutti “la signora dei biscotti”.

“L’azienda nasce nel 2004 a Borgaretto, vicino a  casa di mamma Rosina che è  la  custode delle nostre ricette – affermano Ivana e Vittorina – ma l’ispirazione dei nostri biscotti nasce al Briccodolce, “il bricco” per tutte noi, il luogo dove abbiamo la casa di campagna di famiglia a San Sebastiano Po, e dove da sempre ci divertiamo a fare i biscotti. Un giorno ci siamo guardate e abbiamo deciso che avremmo voluto vivere sempre così,  preparando i biscotti in un luogo che amiamo”.

Quella di Ivana e Vittorina e del loro biscottificio è  una storia di caparbietà e tenacia, una sfida portata avanti da vent’anni con successo. “Nostro padre ci disse che non potevamo usare il Bricco per questa attività perché quella era la nostra casa del cuore, il posto dove si stava in famiglia. Però abbiamo voluto omaggiarlochiamando così il nostro biscottificio. Siamo state testarde e l’abbiamo fatto contro il parere di tutti. Abbiamo imparato l’arte della pasticceria con i migliori pasticceri”.

Ovetti, cuoricini, pannocchiette, frollini della nonna,  girandole al cacao, biscutin, una dolcissima gamma di tante referenze cui oggi va ad aggiungersi l’ultima creazione della famiglia Briccodolce, il Parlapà, il primo biscotto che sembra un gianduiotto.

L’idea è  nata da una chiacchierata tra Vittorina e Marco Colognesi, titolare di Prontoservice, prematuramente scomparso nel 2020. “Era il periodo del Covid, eravamo al telefono e ci è venuto in mente di inventare un biscotto diverso che si sciogliesse in bocca, come se fosse una crema. Un biscotto che sembrasse un cioccolatino – racconta Vittorina – da lì l’idea della forma a gianduiotto, che ci piaceva molto. Poi ci sono stati anni di tentativi, fino a trovare la ricetta perfetta, che oggi lanciamo in omaggio al nostro amico Marco”.

Parlapà in dialetto significa “non parlare” ed è  la tipica espressione di meraviglia e stupore.

” Volevamo che fosse il commento di chi per la prima volta assaggiava il nostro biscotto – spiegano Ivana e Vittorina – ma anche la nostra espressione di fronte alla strada fatta in questiventi anni”.

Il nuovissimo biscotto Parlapà  verrà venduto in eleganti confezioni cilindriche color carta da zucchero, colorate con un dettaglio che rimanda ai coloratissimi portici cittadini, per sottolineare il legame con la città.

Un packaging pensato come regalo, un po’ come le biscottiere di una volta”.

MARA MARTELLOTTA

Menù di primavera elegante e colorato al “Les petites Madeleines” del Turin Palace

Piove oltre i portici di via Sacchi e maggio sembra un concetto lontano. Quest’aria decadente porta dritto al “Les petites Madeleines”, il ristorante del Turin Palace. Nuvole e acquazzoni non permettono di aprire la terrazza dell’hotel a quattro stelle, una finestra su tutta Torino, ma la primavera si spalanca sincera muovendo i primi passi nella sala del ristorante. È l’effetto immediato delle pareti ottocentesche d’un verde appena accennato e delle tovagliette viola come distese di zafferano. Ci si accomoda su questo prato morbido e ronzano subito in testa i “Canti orfici” di Dino Campana (Einaudi, ET Poesia, 231 pagine). L’atmosfera è sottile e offre l’eleganza e i colori delle parole del poeta di Marradi. Si può mettere definitivamente da parte la malinconia delle temperature esterne e aprire, con appetito, le danze: si concluderanno solo a tarda sera e solo dopo aver visitato la terrazza, nonostante sia cullata dalla pioggia.

Il ristorante del Turin Palace tra pioggia e cibi di primavera

La carta di primavera sul tavolo ci dice che possiamo ordinare senza troppi pensieri. Attingiamo a piene mani da quella parte di menù dedicata agli asparagi, una selezione di pietanze pensata per onorare i frutti di stagione.

Si parte, quindi, con tartare di Fassona con asparagi e, per restare in tema, uovo a bassa temperatura con asparagi.

Sui primi piatti non ci sono dubbi: gnocchi di barbabietole, spugnole e blu del Monviso e, ancora, maccheroncini alle acciughe con olio aromatizzato al peperoncino e pangrattato.

 

Resta solo da decidere l’accompagnamento, ma per questo ci si affida subito a Luca, il sommelier. Scopriamo che al ristorante del Turin Palace il Nebbiolo si serve anche freddo. Pensare questo rosso intenso nel secchiello del ghiaccio fa strano, ma c’è un aneddoto dietro questa usanza. Pare che, infatti, così lo desiderò il poi futuro presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson quando, nel 1787, visitò Torino.

Un fiume di vino al Turin Palace

Dopo gli accenni di storia, torniamo presto al presente e iniziamo ad assaporare la magia della bottiglia che sarà regina della cena: un Verduno Velaperga di Ascheri. Il colore rosso scarico e il suo profumo suggeriscono subito che si tratta di una rarità, così come raro è il vitigno da cui nasce. L’etichetta blu spiega poi che è un vino solidale: una parte della produzione viene infatti donata alla onlus “Gusto della Solidarietà” per finanziare i progetti dei gruppi di Volontariato Vincenziano. È perfetto anche unito agli omaggi dello chef: un’oliva tonnata, finta ma perfetta, e un gazpacho con verdure. Ma il vero tocco di grazia arriva col pane, armonia di dolcezza e sapidità, accompagnato da un burro salato che, in bocca, diventa una danza. Le portate principali sono solo un’altra ventata di primavera: dal quadro verde e giallo dell’uovo al dominio dell’asparago fino alle note limonose della pasta.

Dolci poesie

Per rinforzare i dessert, ancora una volta, ci si affida a “quello che consiglia Luca”. E Luca, per tiramisù e millefiori di bosco, yogurt e yuzu, sceglie, rispettivamente, un ice wine ucraino (Chateau Chizay) e un forteto della Luja Piasa Rischei Loazzolo Doc.

Come dargli torto. E come darne allo chef, che per chiudere in bellezza ci omaggia con rocher, bavarese al lampone e gelatina. Nel frattempo, ormai, l’ultima metro è persa. Per qualche altro istante si sta tra le pareti un po’ fiorite un po’ rigate della sala, a rubare quella pace che sa donare un posto come questo. Poi, al momento di andar via, si hanno in dono i sorrisi del personale e una piccola confezione di madeleines che non avrà lunga vita. Prima di rientrare, però, va sciolta una promessa: il giro nella terrazza che una primavera piovosa ha tenuto chiusa più a lungo del solito.

 

Una terrazza per sognare al Turin Palace

Una volta su, è lampante che Torino abbracciata dal buio è ancora più bella. Porta in grembo inquietudine e mistero. Quasi si vede Dino Campana, che studiò per qualche tempo in un liceo poco lontano dal Turin Palace, mentre scrive del suo vagare: “Di notte, nella piazza deserta, quando nuvole vaghe correvano verso strane costellazioni, alla triste luce elettrica io sentivo la mia infinita solitudine” (p. 140). Ci si può sentire così di fronte a questo panorama struggente, ma l’aedo marradese in quegli stessi “ricordi di un vagabondo” (p. 142) parla anche di un passare di “ore di sogno […] che scioglievano in tenerezze i grumi più acri del mio dolore, ore di felicità completa che aboliva il tempo e il mondo intero, lungo sorso alle sorgenti dell’Oblio”. Ed ecco, infine, si sa che, oltre la pioggia, è proprio questo che lascia un po’ di primavera ritrovata in un maggio lontano.

Daniela Melis

La colomba salata più buona è di Davide Muro

Antica Pasticceria Castino di Pinerolo

Primo premio nel concorso di colombe artigianali Divina Colomba 2024 appena concluso a Bari

È di Davide Muro la migliore colomba salata 2024, primo premio conquistato in occasione del concorso Divina Colomba rivolto ai produttori di colombe artigianali di tutta Italia.

 

Con un impasto arricchito da funghi porcini, salame valsusino fresco di non più di 10 giorni e prezzemolo, Muro ha avuto la meglio sugli altri quattro finalisti, selezionati tra gli oltre 300 iscritti al contest provenienti da circa 200 botteghe artigiane di tutta Italia. La premiazione, avvenuta lunedì 4 marzo a Bari, lo ha visto trionfare insieme a Gianluca Cecere (Cecere Visionary Dessert di Napoli) per la colomba tradizionale e Camillo La Morgia (Crema e Cioccolato di Lanciano in provincia di Chieti) per quella al cioccolato.

A decretare i vincitori dell’edizione 2024 del concorso la giuria tecnica composta da Claudio Gatti, Maurizio Cossu, Daniele Scarpa, Alessandro Bertuzzi, Claudio Colombo e Paolo Caridi, che hanno degustato alla cieca i lievitati finalisti, scegliendo i vincitori per ogni categoria.

 

Negli anni ho sempre voluto mantenere uno stretto legame con gli ingredienti della tradizione – commenta Davide Muro – Questa colomba è figlia della mia storia e del percorso fatto. Siamo partiti dal pesto per poi arrivare, successivamente, al panettone peperoni e acciughe, che esprime in pieno il carattere del Piemonte. Questa nuova preparazione nasce da una fase di equilibrio ritrovato e da una sfida con me stesso in cui ho coinvolto la mia famiglia e i miei collaboratori. Ho cercato di trovare qualcosa che sul territorio nazionale non fosse ancora stato proposto. All’assaggio l’impronta del salame è quella immediata, ma subito dopo arriva la nota dei funghi, in un connubio perfetto. Ci tengo a sottolineare che oltre al premio ho ricevuto il golden buzz da parte di Claudio Gatti: il giudizio di un Maestro della pasticceria italiana è un riconoscimento prestigioso che mi rende davvero orgoglioso. La prossima sfida? Lasciamo spazio alla creatività!

 

Claudio Gatti, Presidente della giuria e autorevole Maestro di pasticceria e lievitati, ha motivato l’assegnazione del golden buzz in diretta “Quel profumo e quel sapore delicato di funghi porcini, il gusto pulito, una colomba molto morbida e delicata. Tutto questo mi ha fatto dire WOW, questa è la migliore colomba salata”.

 

Con questo nuovo riconoscimento la pasticceria pinerolese torna ancora una volta protagonista del panorama nazionale. Per Davide Muro, classe 1981, si tratta di un nuovo titolo che va ad aggiungersi ai numerosi conseguiti dall’Antica Pasticceria Castino in questi ultimi anni, come l’ingresso tra i Maestri del Gusto di Torino e Provincia nel 2021: terzo premio come miglior Panettone tradizionale di scuola piemontese nel 2020 in occasione della IX edizione di Una Mole di Panettoni, dedicato ai migliori grandi lievitati provenienti da tutta Italia; primo premio per il miglior Panettone salato nello stesso concorso, vinto con un lievitato salato con pesto e pomodori secchi, olive taggiasche e parmigiano; finalista nel 2020 nel prestigioso concorso I Maestri del panettone nella categoria Miglior panettone al cioccolato; riconoscimento per la colomba creativa (realizzata con carota e marzapane) a Una mole di Colombe nel 2021; semifinale del Campionato mondiale Panettone World Championship per il panettone classico sempre nel 2021.

 

L’Antica Pasticceria Castino nasce quando Giuseppe Castino insieme alla consorte Margherita Cleretti, discendente di una celebre famiglia di pasticceri, acquista nel 1925 l’antica confetteria Fabbre sorta nel 1845 sotto la parte più antica dei portici di Piazza Duomo, a Pinerolo.

In un clima internazionale, tra giovani ed eleganti ufficiali e nobili famiglie che popolano Pinerolo, la Città della cavalleria, Castino, cresciuto alla scuola di Stratta, Moriondo e Baratti, gode di un’ampia fama che va ben al di là di Pinerolo. In molti lo conoscono come il “Michelangelo del cioccolato”. Abile nella decorazione e innovativo nel preparare una vastissima gamma di leccornie dolci e salate.

Verso gli anni ’30 Castino dà vita a una sua creazione che è diventata insieme al panettone il dolce simbolo di Pinerolo: la Torta Zurigo-Castino.

Dopo un periodo di chiusura la pasticceria riapre il 24 dicembre 2014 su iniziativa della famiglia pinerolese Cosso-Eynard e con la gentile concessione del marchio da parte di Gemma Castino, figlia del Pasticcere fondatore dello storico locale. Boiserie in legno, poltroncine di velluto ed eleganti vetrine ricreano un’atmosfera d’altri tempi.

 

Antica Pasticceria Castino

Piazza San Donato, 42

Pinerolo (TO)

https://anticapasticceriacastino.it

Storie di cioccolato

Edizioni del Capricorno

STORIE DI CIOCCOLATO A TORINO E IN PIEMONTE

Una raccolta di storie, curiosità e personaggi che

legano il cibo degli dei al territorio piemontese

di Clara e Gigi Padovani

Il cioccolato è di casa in Piemonte. È il primo tra i prodotti identitari di Torino. Già nel Seicento a corte si consumava il rito della cioccolata calda. Nel Settecento nascono i primi artigiani fornitori della Real Casa Savoia. L’industria delle tavolette e delle praline nacque prima a Torino che in Svizzera, visto che François-Louis Cailler imparò il mestiere nella fabbrica di Paolo Caffarelli, (italianizzazione di Caffarel) e poi fondò l’azienda che sarebbe diventata la Nestlé. E ai primi dell’Ottocento furono molti i ticinesi che dalla povera valle di Blenio calarono nel capoluogo piemontese per imparare la lavorazione del cacao, diventando prima garzoni delle botteghe locali e poi artigiani in proprio.

Un ruolo importante fu svolto dai valdesi. Dopo le Lettere patenti del 1848, un gruppo di intraprendenti artigiani si dedicò ad aprire attività nel campo dolciario: Gay & Revel, Prochet, Talmon (poi Talmone), ma soprattutto Paolo Caffarelli, che partendo da un opificio in Borgo San Donato fondò uno dei marchi più famosi nella storia del cioccolato. Il torrente Ceronda era un vero e proprio “canale della cioccolata”, lungo il quale si svilupparono i primi laboratori, come la «Fabbrica di cioccolata Landò» del ticinese Gio Martino Bianchini, arrivato a Torino nel 1819 per imparare il mestiere.

Il libro ricostruisce le vicende dei pionieri ottocenteschi del cioccolato, come Silviano Venchi, Beata & Perrone e Luigi Leone-per arrivare ai migliori artigiani di Torino e del Piemonte dei nostri tempi. Troviamo nomi famosi come Peyrano, Pfatisch, Stratta, Ziccat, Gobino, altri che non esistono più come Moriondo & Gariglio. Troviamo piccole botteghe diventate grandi imprese come Caffarel, Venchi, Baratti & Milano, Ferrero, Novi, Pernigotti, Domori.

Oggi circa il 40% del cioccolato italiano nasce in Piemonte. Nella nostra Regione vi sono 93 aziende di «Produzione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie»: 52 in provincia di Torino (tra le quali Caffarel, Streglio, Domori, Leone), 23 in quella di Cuneo (con Ferrero, Venchi, Baratti & Milano), 10 in quella di Alessandria (Novi), 2 in ciascuna delle altre province: Asti, Biella, Verbania e Novara.

Tante le curiosità: l’elenco delle specialità al cioccolato di origine piemontese; le schede delle imprese “storiche” non più in attività; gli indirizzi golosi con i nomi delle pasticcerie che, nelle diverse province piemontesi, servono specialità al cacao; i locali di Torino che offrono la cioccolata in tazza.

E poi i personaggi: il chocoholic Vittorio Alfieri; il finanziere biellese Riccardo Gualino e la sua UNICA, l’Unione Nazionale Cioccolato e Affini in cui confluirono cinque storici marchi dolciari  edificando in Barriera di Francia il più imponente stabilimento dolciario italiano dell’epoca; gli artisti futuristi che realizzarono manifesti come Fortunato Depero, Marcello Dudovich e Sepo, ovvero Severo Pozzati (le famose Nougatine); il maestro decoratore d’alta classe, il siciliano Guido Bellissima, che con tecniche raffinate guarniva le uova di cioccolato con la “ghiaccia reale”; Pietro Ferrero e il “dolce degli umili”.

Fino alla nascita di Choco-Story, il Museo del Cioccolato che aprirà a Torino grazie all’iniziativa dell’imprenditore e collezionista belga Eddy Van Belle (il primo Choco-Story è stato creato a Bruges nel 2004). «Choco-Story Torino» è un viaggio immersivo nella meraviglia del cioccolato, che comincia dai portici di via Sacchi e si conclude all’interno di una delle più belle e antiche pasticcerie-cioccolaterie torinesi, Pfatisch. Il museo si dipana in diverse stanze sotterranee, su una superficie di oltre mille metri quadri, dove un tempo erano all’opera i macchinari dell’azienda, ora restaurati.

GLI AUTORI:

Clara e Gigi PADOVANI. Lui ha alle spalle una carriera da giornalista, lei da insegnante. Insieme sono la coppia del food writing e hanno pubblicato più di 30 libri, tradotti in sette lingue. Tra questi: “Mondo Nutella. 50 anni di innovazione” (Rizzoli, 2014), “Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato” (Giunti, 2016), “Enciclopedia della nocciola” (Mondadori Electa, 2019), “Street food all’italiana” (Giunti, 2021) e “Plasmon” (Gribaudo, 2022).

In copertina un’opera di Ugo Nespolo.

180 pagine – € 14,00

La scuola di oggi vista dai pittori di ieri

 

Così parlò  il Dio Algoritmo. 

Le procedure per l’assegnazione delle cattedre paiono terminate, molti precari sono già certi del proprio futuro, almeno per quest’anno scolastico, le molteplici istituzioni si sono presentate ai genitori impazienti degli alunni con un corpo docente al completo e tra un orario provvisorio e l’altro è addirittura trascorsa la prima effettiva settimana di lezione.
Settembre è un mese peculiare, segna l’inesorabile passaggio tra l’estate e lo studio, si fa portatore di buoni propositi, si investe dell’onere di nuove avventure, nuove situazioni, nuove esperienze.
Settembre è “l’inizio”, un inizio che fortunatemente ci viene riproposto annualmente e che magari prima o poi riusciremo a sfruttare a pieno.
In questo clima di fermento intorpidito, ho conosciuto anch’io leclassi con cui lavorerò per quest’anno, ho incrociato sguardiindagatori e respirato l’odore di aule e corridoi ancora inesplorati, lo ammetto con un’amalgama di curiosità e malinconia nel cuore, poiché ad ogni volto ancora sconosciuto corrisponde un alunnodel passato, lasciato nelle mani di qualcun altro.
È ovviamente presto per dichiarare le prime impressioni, eppure credo sia il momento opportuno per una piccola riflessione sulla scuola, proprio ora che siamo un po’ tutti rancorosi nei confronti delle vacanze e un po’ tutti annoiati del solito tran-tran che ci risucchierà, volenti o nolenti: ricordiamocelo che tra una sveglia presto, una macchina parcheggiata in seconda fila e un nonno che va a prendere all’uscita da scuola i suoi nipotini, vi è il senso vero e l’importanza effettiva dell’istruzione.

È una battaglia continua, quella che si porta avanti tra i banchi, una lotta perpetua contro l’Ignoranza, contro il non saper pensare, a favore di quel “logos” tanto caro agli antichi e così essenziale oggi, in una società confusa e superficiale che va in un qualchemodo cambiata, modificata, resa più a portata d’uomo.
Non illudiamoci, non saranno di certo gli adulti ad innalzare le barricate –almeno non saranno la maggioranza- ormai troppo egoisti e disattenti, la speranza è tutta nei giovani, nei ragazzi, negli studenti.
È necessario non distogliere lo sguardo, poiché proprio le generazioni future paiono essere le vittime predilette di questo nostro tempo, relegati in un mondo virtuale dove quella fragilità insita nei più piccoli non può venir meno, ma al contrario èamplificata, fino a che –spesso- l’insicuro diviene bullo, il debole non è aiutato, mentre il calderone delle “vittime” si mostra ormai colmo fino all’orlo.
Concordo pienamente con le parole di Massimo Gramellini, riportate anche su “Il Resto del Carlino” : “Qualcuno ti dirà che la scuola serve solo a trovarti un lavoro. Non credergli. La scuola serve se riesce a fornirti gli strumenti per gestire un sentimento, smascherare un ciarlatano e ammirare un tramonto, non solo una vetrina”.
Del resto, tralasciando il concetto di “paideia” e tutto ciò che riguarda l’erudizione in epoca classica, già lo stesso Carlo Magno aveva ben chiara l’essenzialità della formazione dei giovani, egli per primo infatti si impegna per introdurre nelle corti la figura del precettore, persona a cui è affidato il compito di educare i figli dei nobili, passeggiando sotto i colonnati e osservando il mondo, riprendendo l’esempio dei greci e dei latini.
Da sempre c’è chi sostiene l’importanza dello studio, i “maestri” compaiono in sculture e dipinti dai tempi più remoti, eppure è opportuno non dimenticare i veri protagonisti della vicenda, poiché ad ogni docente corrisponde un allievo o più.
La meraviglia della scuola è questa: è quella cosa che non può cambiare mai, mentre tutto il resto è in movimento. Essa non può che rimanere immobile, perché tale rimane la fugura dello studente: “intelligente ma non si applica”.
Lo testimonia l’opera di Benozzo Gozzoli “Presentazione di S. Agostino alla scuola di Tagaste”, appartenente al ciclo dedicato a S.Agostino, eseguito tra il 1464 e il 1465 nella chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano, su commissione di fra’ Domenico Strambi. Nella scena, su un tipico sfondo cittadino rinascimentale, si svolge una lezione di grammatica, il maestro declama e gli studenti attorno fingono visibilmente un falso interesse.
Gli atteggiamenti che riscontriamo noi docenti oggi, nelle nostre aule multimediali, tra LIM e corsi di robotica, sono i medesimi che dipingeva Isaac van Ostade nell’opera “Scuola del villaggio” (1642). In un ambiente umile e spoglio, l’unica fonte luminosa pervade la figura di uno scolaro dai capelli biondi, sarà stato il “primo della classe”, oggi l’avremmo definito “secchione”, è il più vicino al maestro, un uomo austero e attento, a sua volta concentrato sul quaderno che lo studente gli sta porgendo. A terra compaiono altri bambini, alcuni intenti a leggere, altri invece incuriositi da un buco nelle calze o dalla tipica mosca che entra sempre svolazzante nelle ore meno apprezzate.
Altre espressioni tipiche si osservano nella tela di Jan Steen, “Maestro di scuola” realizzata nel 1668, in cui un autoritario docente barbuto redarguisce un giovinetto che ascolta la fervente correzione, stropicciandosi un occhio, probabilmente per trattenere una lacrimuccia.  A fianco al povero interrogato c’è chi tenta di copiare, forse per evitare la medesima sgridata, e chi ridacchia”, divertito che la cosa non sia successa a lui.
Diciamoci la verità: abbiamo tutti visualizzato le “nostre” pesti, mentre si passano i fazzoletti, fanno cadere la gomma, starnutiscono e s’improvvisano maestri di yoga acrobatico mentre dalla loro postazione tentano di visualizzare il compito degli altri.
Lo sappiamo, non ci si può distrarre in classe, perché se accade qualcosa è sempre colpa del docente, poiché i ragazzi si sa, sono delle dolci creature che mai si comporterebbero in modo “non adeguato all’ambiente scolastico”. E se i genitori di oggi si sentono forti di tali convinzioni, Jan Steen, con mano lapidaria, immortala una verità assai diversa nel suo quadro “Una classe con il maestro addormentato”del 1672. Un paffuto insegnante, probabilmente sopraffatto dalla stanchezza post-Collegio docenti,si assopisce durante l’ora di lezione e ciò che ci stupisce davvero è come faccia a non ridestarsi in quella evidente bolgia infernale. La tela trasuda il baccano e le sonore risate: tre scolari non perdono l’occasione di vendicarsi dei brutti voti e, armati di calamaio, si apprestano a fare le proprie correzioni sul volto del professore; sullo sfondo un arzillo giovinetto dimostra le sue qualità canore, mentre davanti a lui c’è chi cerca specifiche terminologie sul dizionario, chi porta in aula un roseo maialino e chi invece si diverte ad andare contro il pubblico pudore, urinando nella brocca dell’acqua.
Una situazione similare, ma tutta al femminile, la dipinge Jacob Taanmann, nella sua “Quando il maestro è girato” del 1876. Un ignaro docente volta le spalle alle sue scolare. Potrebbe essere l’incipit” di un racconto dell’orrore, lo sappiamo, mai distogliere lo sguardo da chi non aspetta altro che un nostro passo falso, tuttavia talvolta ci costringiamo a fidarci dei nostri teneri allievi e cadiamo in errore. È andata bene al docente raffigurato, perché le ragazzine dipinte si limitano ad un chiacchiericcio diffuso, ma chissà quante malelingue tra quei sorrisini angelici!
Nell’opera di André Henri Dargelas, “Attorno al mondo” del 1906, sono di nuovo “i vivaci” della classe i protagonisti: un giovane irriverente cavalca un mappamondo, mentre un amico lo aiuta a ruotare la sfera terrestre un altro lo guarda assorto, ammirando il gesto eroico dello sfrontato compagno di classe.

Tutto avviene in primo piano, intanto che sullo sfondo si apre una porticina, dalla quale fa capolino un giovane e inesperto maestro disperato, il quale, incapace di fronteggiare la situazione, si limita ad alzare le mani in gesto di costernazione.
È bene sottolineare che agli scolari disattenti, assonnati e svogliati, ben rappresentati da Gustav Igler, nel quadro “Banco per alunni indisciplinati” del 1882, fanno da contraltare gli allievivolenterosi e impegnati, come testimonia ad esempio l’opera di Paul Louis Martin des Amoignes, titolata “In classe” ed eseguita nel 1886. Il protagonista indiscusso della scena è un giovane studente, si staglia tra i suoi compagni vestiti con il medesimo grembiule di un azzurro sbiadito e logoro, sta ritto sullo scrittoio, alza le dita come se contasse e il suo sguardo assorto rivela la determinazione di raggiungere la soluzione del problema, il luccichio degli occhi rispecchia quello dell’animo volenteroso.  
Anche Nikolay Bogdanov-Belsky decide di soffermarsi su un gruppo di giovani assorti, nella tela “Aritmetica a mente nella scuola pubblica di S. Rachinsky” (1895), l’anziano maestro, impeccabile nei suoi abiti eleganti, sembra decisamente orgoglioso dei suoi alunni, tutti concentrati e pensosi a risolvere l’operazione scritta alla lavagna. Anche qui, ognuno di noi docenti potrà riconoscere i propri scolari: chi è più razionale e si prende il suo tempo, chi invece s’illumina arrivando alla risoluzione, chi invece non osa declamare i propri pensieri, chi si confronta con l’amico e chi è più audace e bisbiglia al professore il risultato.
L’iconografia raffigurante il meraviglioso mondo della scuola è assai numerosa, queste poche opere che ho voluto citare, sono solo alcune delle molteplici creazioni che testimoniano come alcune dinamiche non potranno cambiare, nonostante i banchi con le rotelle, gli ambienti d’apprendimento e tutte quelle novità in ambito pedagogico-metodologico che in realtà sono sempre esistite, solo non indicate con diciture anglofone.
L’arte ancora una volta testimonia la verità. La scuola sarà salva finchè gli studenti rimarrano studenti, fiammelle scoppiettanti, animi birichini e dispettosi, sguardi attenti e bocche annoiate. È il gioco delle parti, il maestro che s’arrabbia e lo scolaro che gli fa i dispetti, il maestro che insegna e l’alunno che non vuole imparare, il maestro che mette i voti e l’allievo che non accetta l’insufficienza, e infine il maetro e lo studente che escono dalla stessa porta, uno vicino all’altro, perché entrambi sanno che questo pezzo di vita lo si affronta insieme.

ALESSIA CAGNOTTO 

Naufraghi metropolitani, tra prosa e fotografia

 Il nuovo romanzo di Tea Zanetti edito da Paola Caramella editrice

 

“Naufraghi metropolitani”, romanzo scritto da Tea Zanetti, abile fotografa qui nella sua veste di abile autrice, è stato presentato al Salone del Libro di Torino sabato 20 maggio scorso. Edito da Paola Caramella editrice, è qualcosa di più di un semplice romanzo; si tratta, infatti, di un viaggio intimistico in cui Tea conduce il lettore alla conoscenza del suo universo, anche al di là delle rivisitazioni del suo passato.

“La lettura di questo libro rappresenta un’esperienza caleidoscopica – afferma Stefania Tozzi nella presentazione del libro – Man mano che si avanza nella lettura cambia il modo di narrare e di attraversare le pagine da parte dell’autrice e, conseguentemente, si modifica anche la modalità da parte del lettore di porsi di fronte al romanzo.

Molti sono i registri stilistici di cui si serve la narratrice e le tecniche di scrittura che mette in atto. Dalle pagine del romanzo emergono gli aspetti spiritosi di Tea, che è onesta con se stessa al punto di non rinunciare mai alla sua più completa autenticità”.

Tea è una donna che ha lottato contro gli atteggiamenti che si scontrano con la libertà del libero pensiero, tanto da affermare di voler “fare di testa sua”, anche sul piano religioso, in cui in famiglia divergono le opinioni, essendo il padre ateo.

Nelle pagine del romanzo si riflette la purezza compositiva di Tea fotografa, tanto che “Naufraghi metropolitani” risulta il connubio di immagini oniriche che rimandano alla fotografia, di cui sono testimoni dell’originalità della composizione e della lucidità del linguaggio.

Passi di puro intimismo sono quelli che caratterizzano le prime pagine del romanzo, in cui Tea descrive molto efficacemente un incontro amoroso affermando “Potrei dormire nuda solo al tuo fianco. È necessaria una fiducia totale per esporsi così. Non si tratta solo di levare ogni barriera allo sguardo dell’altro sul proprio corpo. In più c’è la rinuncia alla vigilanza. Essere due volte esposti richiede fiducia assoluta”.

Sempre nelle prime pagine del romanzo l’autrice ripercorre i difficili tempi del Covid, ritmati da gesti quotidiani sempre eguali, come la sveglia presto e la colazione, la telefonata alla mamma ultraottantenne che ha vissuto con un pizzico di ironia la quarantena da sola, quindi le fotografie, le pulizie di casa e l’allenamento.

Il romanzo contiene anche pagine molto efficaci di descrizione di Torino, che l’autrice ritiene differente dal resto del Piemonte. La definisce una città “austera, elegante, con strade ampie e piazze ariose”. Con molta precisione descrive al personaggio con il quale dialoga, quindi anche al lettore, la bellezza di via Po, che scende verso il fiume e che grazie alla volontà e capriccio di un re, ha visto costruire i suoi portici via via più alti man mano che ci si avvicinava al fiume. Altrettanto efficace la descrizione dei caffè storici torinesi, da Florio a Pepino, da Baratti a Mulassano, passando per Platti e il Bicerin, dove, in piazza della Consolata, si custodisce l’autentica ricetta del Bicerin che tanto amava Cavour (un terzo di cioccolata amara, un terzo di caffè e un terzo di fiordilatte) o il caffè Elena, dove amava sostare Cesare Pavese. E così descrive il fascino dei cortili nascosti all’interno di austeri palazzi, definiti “autentici gioielli segreti in cui amo intrufolarmi con gran faccia tosta”.

Le persone di Torino, secondo l’autrice, assomigliano alla città, grigie a prima vista, ma di un grigio perla, che fa emergere, a una conoscenza più approfondita, la loro ironia, fantasia e bizzarria.

I torinesi non sono immediatamente amici di tutti, ma chi viene a Torino, in un modo o nell’altro, trova il suo posto.

I passi in prosa si alternano anche a poesie, di cui una molto efficace si intitola “Cimitero di Azul”, un inno alla solitudine ma anche all’angoscia che essa comporta. Quindi alcune pagine sono dedicate al Covid, in cui l’autrice narra la sua disavventura per aver contratto il Covid 19, con pacatezza e un pizzico di ironia.

Molto toccanti le pagine che riguardano il ricordo dei nonni materni, che si cristallizza nell’immagine di loro due abbracciati, mentre li guardavano andare via, verso le vacanze estive ai primi di gennaio. Tra di loro i nonni parlavano in spagnolo, in castellano rioplatense, che è una variante addolcita nella pronuncia che si parla in Argentina. Proprio in Argentina Tea compierà un viaggio iniziatico che la cambierà profondamente.

Le pagine delle poesie si accompagnano ad altre in cui i neologismi si cristallizzano e fanno centro. Parole semplici impreziosite da una acuta indagine psicologica.

Il fil rouge che percorre ogni pagina, ogni virgola del libro rimane la libertà, sognata, desiderata, agognata, cercata e vissuta pienamente.

Mara Martellotta

Carmagnola diventa la Città della Befana

 
“La Befana vien di giorno…” con tante iniziative, laboratori, spettacoli e proposte gastronomiche per tutti ma pensate soprattutto per i bambini

6 gennaio 2023
dalle ore 10:00 alle ore 19:00 a Carmagnola (TO)
Tutti gli eventi sono gratuiti

www.comune.carmagnola.to.it

Sulla scia del successo di “Questo è Halloween”, il 6 gennaio a Carmagnola si svolgerà una nuova manifestazione dedicata soprattutto a un pubblico di bambini e famiglie.

Si intitola “La Befana vien di giorno…” e propone numerose attività ed eventi gratuiti, come la parata a sei zampe intitolata “BauFana”, spettacoli di danza, musica, letture animate, laboratori creativi e gastronomici, showcooking, giochi e tante prelibatezze, tra le quali la Focaccia della Befana, una focaccia dolce realizzata per l’occasione dai pasticciere e dai panettieri locali.

Ci saranno la Casa e l’Ufficio Postale della Befana e il Palabefana, i negozi aperti con i Saldi della Befana e conclusione con uno straordinario spettacolo di danza verticale sulla facciata di Palazzo Lomellini.

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A conclusione delle festività di Natale e di inizio anno nuovo, il Comune di Carmagnola e le associazioni Laboratorio Gourmet ed Essenza Danza, già ideatori dell’iniziativa di successo “Questo è Halloween”, propongono con la collaborazione di diverse altre realtà carmagnolesi e dell’Ascom Carmagnola un nuovo evento dedicato soprattutto a un pubblico di bambini e famiglie dal titolo “La Befana vien di giorno… Carmagnola la Città della Befana”.

La manifestazione sarà anticipata, giovedì 5 gennaio alle ore 20:30 in Piazza Sant’Agostino, dall’oramai tradizionale evento “La Befana vien di Notte…”, con la nota vecchietta volante che scenderà dalla facciata di Palazzo Lomellini tra musica e offerta di caramelle, cioccolata calda e panettone a cura della Pro Loco Carmagnola e delle sezioni locali di CAI, Croce Rossa Italiana, Associazione Vigili del Fuoco Volontari e Associazione Nazionale Alpini.

Venerdì 6 Gennaio le attività di svolgeranno dalle ore 10:00 alle ore 19:00 in diversi luoghi del centro cittadino con passeggiata a sei zampe, spettacoli di danza, artisti di strada, musica, letture animate, laboratori creativi e gastronomici, showcooking, giochi e tante prelibatezze.

Dalle ore 12.00 si potranno gustare pranzi e merende a tema in molti locali della città con tante prelibatezze, tra le quali spicca la Focaccia della Befana. In Piemonte, il dolce per eccellenza che si prepara è la fugassa d’la befana, una focaccia dolce. In questa occasione nasce una nuova focaccia Made in Carmagnola con una ricetta realizzata dai pasticceri e panettieri locali che condividono questo progetto. Avrà una forma che ricorda una margherita per rappresentare i 7 giorni della settimana e sarà ricoperta da zucchero e carbone dolce, proposta in vari abbinamenti gourmet. La farina utilizzata sarà la “0” Manitoba di Molino Chiavazza, azienda specialista del frumento dal 1955 che provvederà a fornire la farina e a coprire alcune spese per l’organizzazione dell’evento.

Per l’occasione è stato ideato anche il concorso “La casa della Befana è…”, contest grafico riservato ai bambini delle scuole primarie carmagnolesi, chiamati all’opera come piccoli artisti per disegnare la nuova casa della Befana, lasciando libera la loro fantasia.

Ci saranno molti negozi aperti con i Saldi della Befana, esibizioni di artisti di strada e si stanno invitando i cittadini e i commercianti a stendere il Bucato della Befana, appendendo ai balconi e nei portici tante calze colorate dando sfogo alla propria fantasia per creare un’atmosfera coinvolgente e allegra.

Alle ore 10:30 partirà da Largo Vittorio Veneto la “BauFana”, passeggiata con i propri amici a 4 zampe, una parata aperta a tutti con musica e invito ad avere un dress code a tema befana e spazzacamino. Ai primi 50 iscritti verrà omaggiata la “Calza Bau” per il proprio amico a 4 zampe. Per iscrizioni Valentina: 388 1553015

L’allegra brigata arriverà alle ore 11.00 in piazza S. Agostino, dove verrà aperta la Casa della Befana, verranno consegnate le Chiavi della Città alla Befana, si potrà assistere al “Gran Ballo della Befana”, spettacolo a cura di Essenza Danza con direzione artistica di Elena Piazza, e ricominciare il viaggio accompagnati dalle dolci note della Società Filarmonica Città di Carmagnola verso il Salone Fieristico di Viale Garibaldi, dove verranno consegnati i gadget agli amici a 4 zampe e premi speciali alle persone che hanno partecipato con i look più belli e creativi.

Dalle ore 14:30 alle 19:00 saranno aperte la Casa della Befana, il Palabefana e l’Ufficio Postale della Befana.

La Casa della Befana sarà in Piazza S.Agostino, in un locale del Comune con accesso di fianco al portone della chiesa, e proporrà letture magiche e fantasia a cura di Gruppo Teatro Carmagnola.

Nel Palabefana, allestito nel Salone Fieristico di Viale Garibaldi 29, ci saranno il laboratorio musicale “Un gioco sBandato” a cura della Società Filarmonica di Carmagnola (dalle 14.30 alle 15.00 per bimbi dai 5 ai 7 anni – dalle 15.00 alle 15.30 dai 7 ai 10 anni), alle ore 15.30 lo spettacolo “Danza in Bianco“ a cura di Essenza Danza, dalle ore 15.00 alle 18.30 i Laboratori didattici “Mani in Pasta” per bambini dai 3 ai 10 anni di età, a cura del Team Maestre della scuola d’infanzia Mirò con coordinamento artistico Cinzia Rastiello, e dalle ore 15.30 alle ore 16.30 il laboratorio ShowCooking de “La focaccia della Befana” a cura di Laboratorio Gourmet Carmagnola e dei Pasticcieri e Panettieri Carmagnolesi, con la collaborazione del Molino Chiavazza e presentazione di Marco Fedele.

L’Ufficio Postale della Befana sarà nel Salone di Piazza Antichi Bastioni a cura di Croce Rossa Italiana comitato di Carmagnola, con truccabimbi, palloncini e animazioni.

I bambini potranno ritirare la cartolina della befana in edizione limitata, scriverci e disegnarci i buoni propositi per il nuovo anno, farla timbrare dalla Befana e imbucarla… Una selezione delle cartoline verrà pubblicata su “ Il Mercoledi”.

Ci saranno spettacoli con musica e danze a cura di Essenza Danza, uno spazio gioco espositivo a cura di Centro Giochi Educativi di Carmagnola, il laboratorio ” Creiamo e coloriamo palloncini” a cura di Aspiservice Carmagnola, la mostra con le opere dei bambini partecipanti al concorso “La Casa della Befana è…” a cura del Corriere di Carmagnola, con premiazioni in programma alle ore 17:00.

Alle ore 17:00 presso la Confraternita di San Giovanni Decollato (Misericordia) è in programma “Concertando con i Re Magi attorno a Gesù Bambino” con il Coro Polifonico Mater Ecclesiae e alle ore 18:00 in Piazza Sant’Agostino il gran finale con “Skyline”, uno straordinario spettacolo di danza verticale sulla facciata di Palazzo Lomellini.

Una performance della compagnia artistica Il Posto + Marco Castelli Small Ensemble che meraviglierà e stupirà il pubblico.

Skyline é il profilo delle nostre città, è una linea creata dagli edifici, è il segno che attraversa il cielo e unisce tutte le forme all’orizzonte e per questo rappresenta e caratterizza l’unicità di ogni luogo, sia naturale che urbano.

Tra questi edifici la danza verticale si inserisce con una performance spettacolare dove i danzatori disegnano il cielo con il loro corpo e fanno condividere l’immenso panorama a chiunque guardi.

Lo spettacolo dona alla città uno skyline potente dove la poesia della danza e della musica dipingono nuove prospettive e visioni. I danzatori si muovono leggeri con una diversa gravità, sospesi ma solidamente attaccati alle architetture che fanno da cordone ombelicale alle dinamiche e al guizzo energico del volo.

Il Posto è la prima compagnia in Italia specializzata in performance site specific su piani verticali. Nasce nel 1994 a Venezia, dal sodalizio fra la coreografa Wanda Moretti e il musicista Marco Castelli al fine di creare spettacoli in verticale che uniscono danza, architettura e musica, fondendo le drammaturgie degli spettacoli ai luoghi nei quali vengono rappresentati e inspirando così nuove idee, riflessioni e prospettive.

PROGRAMMA CRONOLOGICO DEL 6 GENNAIO

Ore 10.00 ritrovo in Largo Vittorio Veneto

Per la partenza alle ore 10.30 della “BauFana”, parata con i propri amici a 4 zampe tra Befane, spazzacamini e Musicanti. Per iscrizioni Valentina: 388 1553015

Ore 11.00: arriva la Baufana in piazza S. Agostino

Apertura della Casa della Befana e consegna delle Chiavi della Città, “Gran Ballo della Befana” a cura di Essenza Danza con direzione artistica di Elena Piazza e ripartenza accompagnati dalla Società Filarmonica di Carmagnola.

Ore 12.00: La Baufana arriva in Viale Garibaldi presso il Salone Fieristico

Saluto e consegna gadget agli amici a 4 zampe… e premi speciali ai look befana o spazzacamino più creativo.

Dalle ore 12.00: Pranzi a tema nei locali della Città!

Dalle ore 14:30 alle ore 19:00 in Piazza S.Agostino

CASA DELLA BEFANA con letture magiche e fantasia a cura di Gruppo Teatro Carmagnola

Dalle ore 14:30 alle ore 19:00 nel Salone Fieristico Viale Garibaldi 29

PALABEFANA con laboratori e spettacolo

Laboratorio musicale “Un gioco sBandato” a cura della Società Filarmonica di Carmagnola:

dalle 14.30 alle 15.00 dedicato ai bimbi dai 5 ai 7 anni – dalle 15.00 alle 15.30 ai ragazzi dai 7 ai 10 anni

– Ore 15.30: “Danza in Bianco“, spettacolo a cura di Essenza Danza

– Ore 15.00 > 18.30: Laboratori didattici “Mani in Pasta” per bambini dai 3 ai 10 anni di età, a cura del Team Maestre della scuola d’infanzia Mirò, con coordinamento artistico Cinzia Rastiello

– Ore 15.30/16.30: Laboratorio ShowCookin de “La focaccia della Befana” a cura di Laboratorio Gourmet Carmagnola e dei Pasticcieri e Panettieri Carmagnolesi, con la collaborazione del Molino Chiavazza e presentazione di Marco Fedele

Dalle ore 14:30 alle ore 19:00 nel Salone di Piazza Antichi Bastioni:

UFFICIO POSTALE DELLA BEFANA

a cura di Croce Rossa Italiana comitato di Carmagnola, con truccabimbi, palloncini e animazione.

– Ritira Qui la cartolina della befana in edizione limitata, scrivi, disegna falla timbrare e imbuca i tuoi buoni propositi per il nuovo anno… i più rappresentativi saranno poi pubblicati su “ Il Mercoledi”

Spazio gioco espositivo a cura di “Centro Giochi Educativi” Carmagnola

Laboratorio ” Creiamo e coloriamo palloncini” a cura di Aspiservice Carmagnola

Mostra del concorso “La Casa della Befana è…”con le opere dei bambini delle scuole primarie partecipanti e a cura del Corriere di Carmagnola

– Ore 17.00: Premiazione del concorso per le scuole “La Casa della Befana è…”

– Durante il pomeriggio musiche e danze a cura di Essenza Danza.

Ore 18.00 Piazza Sant’Agostino

“Skyline” della compagnia Il Posto, Spettacolo di Danza Verticale sulla facciata di Palzzo Lomellini

Un’esibizione spettacolare e mozzafiato in una magia di luci e suoni