La Città di Torino, insieme ad Amiat, società del Gruppo Iren, ha adottato e messo a disposizione dei cittadini, Junker, un servizio fruibile tramite app (per smartphone android o apple) che riconosce con un solo clic quello che il cittadino sta gettando, e tramite geolocalizzazione, informa l’utente sulla normativa del territorio di riferimento. Tanto semplice da essere rivoluzionaria. Mai più dubbi, mai più errori, dunque, grazie a questa app, nata per facilitare la vita ai cittadini, integralmente tradotta in 10 lingue, tra cui russo, cinese, rumeno, ucraino, a favore dei turisti, ma anche delle comunità straniere che vivono e lavorano in Italia. Inoltre la app è stata resa totalmente accessibile per ipo e non vedenti, sia nella versione iOs che Android. Ecco come funziona: scansionando il codice a barre del prodotto o dell’imballaggio, Junker riconosce il rifiuto grazie ad un database interno di oltre 1 Milione e mezzo di prodotti e ne indica la scomposizione nelle materie prime e i bidoni a cui sono destinate le varie parti. Un database ‘in progress’ che viene aggiornato quotidianamente anche grazie al contributo degli utenti: se il prodotto scansionato non viene riconosciuto, l’utente può trasmettere alla app la foto del prodotto e ricevere la risposta in tempo reale, mentre la referenza viene aggiunta
a quelle esistenti e da quel momento presente nel database. Uno strumento innovativo perfettamente in linea con la filosofia delle smart cities. JUNKER è a disposizione gratuitamente per tutti, e offre la possibilità alla città di comunicare molte altre informazioni: ubicazione dei punti di raccolta, percorsi, calendari del porta a porta, indicazioni per i rifiuti speciali. Saranno attivi sin da subito funzioni che permettono anche ai cittadini di diventare protagonisti dell’economia circolare. Da un lato gli utenti potranno segnalare criticità relative alla gestione dei rifiuti allegando una foto scattabile con il proprio smartphone. D’altro canto gli utenti potranno indicare punti per favorire la riduzione del rifiuto, per esempio negozi di seconda mano o di prodotti sfusi, centri di riuso, raccolta delle eccedenze alimentari, e così via. “Eccellenti risultati in termini di raccolta differenziata e igiene ambientale – dichiara il Presidente di Amiat Gruppo Iren Christian Aimaro – si raggiungono anche grazie all’adozione di strumenti di informazione innovativi, che consentono di avviare un dialogo diretto fra la città e gli utenti, ampliando sempre più i canali di comunicazione rivolti al pubblico. La partecipazione diretta dei cittadini, grazie all’utilizzo di questa applicazione, costituisce una nuova opportunità per migliorare ulteriormente il servizio erogato e la qualità di vita dei cittadini. Questo strumento tecnologico consente ai cittadini di poter fruire di un aiuto immediato e sempre disponibile per poter correttamente conferire tutti gli imballaggi, con un conseguente miglioramento in termini qualitativi della raccolta differenziata” “JUNKER nasce per ridurre la quantità di rifiuti a favore del riciclo delle materie prime di cui sono composti”– afferma Benedetta De Santis, ideatrice della APP- ma risultati significativi possono essere ottenuti solo grazie al coinvolgimento attivo dei cittadini, che, nell’era delle applicazioni in mobilità, desiderano anche per
la gestione dei rifiuti una informazione veloce, puntuale e smart. Da qui l’idea di un servizio semplice che identifichi i prodotti e riconosca i materiali di imballaggio con un semplice clic sul codice a barre realizzato con la fotocamera dello smartphone“. L’Assessore all’Ambiente, Alberto Unia, conferma che gli obiettivi della Città di Torino sono di raggiungere entro il 2020 i target dell’UE, cioè il 65% di raccolta differenziata su tutta la città entro il 2023. “Per raggiungere questo obiettivo – spiega l’assessore – la Città sta mettendo in campo una serie di politiche volte a facilitare la corretta differenziazione dei rifiuti, in primis l’estensione della raccolta porta a porta su tutto il territorio cittadino. L’implementazione di Junker sarà un importante accompagnamento ai cittadini in questo passaggio in quanto aiuterà ad eliminare qualsiasi dubbio sulla corretta differenziazione e allo stesso tempo permetterà di mettere in atto pratiche di riduzione dei rifiuti tramite la diffusione di punti di economia circolare“.
(foto: il Torinese)



“L’eco ed io” , edito da IL VIANDANTE, è uno splendido libro di poesie non banali e non scontate. L’ho capito nel momento in cui ho letto i primi versi: questa voglia di scrivere… e per chi?
l’Italia” o da “Vanina Vanini” di Roberto Rossellini – ma non solo. Il pubblico potrà anche partecipare, fino a venerdì 30 marzo, alla visione di titoli più recenti e, se vogliamo, più “insoliti: dall’originale “La pattuglia sperduta” di Pietro Nelli, fino a “Il brigante di Tacca del Lupo” (una sorta di via italiana al western) di Pietro Germi, all’antiretorico e antiborghese “Le Cinque Giornate” di Dario Argento e a “Piazza Garibaldi” dello stesso Davide Ferrario. “Un luogo crocevia della Storia, una sala cinema, uno straordinario secolo di storia nel quale gettare le reti, un grande uomo di cinema amico del Museo: impossibile – dichiara il direttore Ferruccio Martinotti – non saldare l’equazione e generare qualcosa di intrigante”. Come certamente sarà. A partire dall’evento inaugurale, speciale e gratuito, in programma giovedì 18 gennaio dalle ore 18, allorché in Sala Plebisciti sarà proiettata
un’autentica e rara chicca: “I mille”, film muto del 1912 firmato da Alberto Degli Abbati e Mario Caserini, su sceneggiatura di Vittorio Emanuele Bravetta, dal diario di Giuseppe Cesare Abba. Per l’occasione, il film – considerato uno dei primi lungometraggi dedicati alla figura di Garibaldi – verrà sonorizzato dal vivo con musica elettronica dal compositore Andrea Costa, autore di molte colonne sonore mentre sulle pareti scorreranno immagini del Museo e di altri film montate da Davide Ferrario. A seguire, tutte le altre proiezioni avranno luogo nella Sala Cinema del Museo e ogni film sarà proposto ai visitatori per un’intera settimana, dal sabato al venerdì successivo, alle ore 11 e alle 14,30 di ogni giorno. Si inizierà sabato 20 gennaio con “San Michele aveva un gallo” dei Fratelli Taviani.
E’ stato ufficializzato in questi giorni dal team del Guinness World Records di Londra il record del mondo della “
“Chatta che ti passa – Il deserto della rete: un gioco che gioco non è” è un libro di Annamaria Poeta, docente di lingua francese con notevoli competenze digitali
mostre in corso, “Da Raffaello a Balla. Capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca” e “World Press Photo 2017”– con le più straordinarie immagini scattate nel corso dell’anno dai più importanti fotografi del mondo – il cenone servito nell’esclusiva location del Ristorante “La Polveriera” e, dopo il brindisi di mezzanotte, il concerto del “The Quartetto Euphoria”, un quartetto d’archi composto da Marna Fumarola, Suvi Valjus, Hildegard Kuen e Michela Munari, pioniere della musica comico-classica. Un progetto tutto al femminile, nel quale le quattro musiciste si divertono a scardinare gli stereotipi del concerto classico, trasformando e amplificando le dinamiche tipiche di qualsiasi ensemble cameristico. I loro esilaranti spettacoli teatrali uniti alle qualità accademiche di un quartetto d’archi classico le hanno portate ad avere collaborazioni con artisti di fama internazionale tra cui Max Gazzé, Stefano Bollani, Skin, Ron, Dario Vergassola e Justin Hayward dei Moody Blues. «Nell’offerta del Capodanno valdostano si è voluto differenziare le proposte delle varie località a seconda delle espressività e potenzialità di ognuna – commenta il Presidente della Regione, Laurent Viérin – A Bard si è deciso di puntare sull’eccellenza con una formula dedicata ad un pubblico che vuole accogliere il nuovo anno nel segno dell’arte e della cultura regalando anche un momento di intrattenimento. Nelle altre località turistiche della regione si stanno organizzando altre formule di modo che la Valle possa offrire una proposta variegata in grado di soddisfare i vari gusti del pubblico».