Nella Sala Eventi si terrà un incontro mercoledì 22 marzo con la presenza degli ex allievi della storica struttura
Uno degli eventi collaterali della settantunesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe, che prenderà avvio il 17 marzo prossimo al PalaFiera nel Quartiere Fieristico della Cittadella per concludersi il 26 marzo successivo, sarà dedicato ad una delle strutture storiche del territorio del Monferrato Casalese, il Collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino. Fondata dietro impulso di San Giovanni Bosco, la struttura ha operato sino al 1999 e in particolare le sue scuole, medie e superiori hanno visto passare moltissime persone da ogni parte d’Italia che ancora oggi si mantengono in contatto attraverso l’associazione degli Ex Allievi.
Mercoledì 22 marzo, a partire dalle ore 20.30, quindi si terrà, l’incontro “Viaggio nel mondo del collegio salesiano San Carlo di Borgo San Martino”. I lavori verranno introdotti e moderati dal giornalista Massimo Iaretti, che passerà il testimone a Don Sergio Accornero che parlerà di “Don Dante: il Salesiano”, sulla figura di Don Dante Caprioglio, storico direttore del Collegio scomparso lo scorso anno. Seguirà il contributo di Julien Coggiola su “Il San Carlo: La storia”, poi Gabriele Ferraris, presidente dell’Unione Ex allievi di Borgo San Martino spiegherà “Il rapporto con gli ex allievi” e il sindaco di Borgo San Martino, Giovanni Serazzi parlerà su “Il mio mandato come sindaco e i 15 anni di presidenza nell’Asd San Carlo”. Infine Paolo Biasotto e Carlo Monichino toccheranno l’altro tema importante che ha contraddistinto il San Carlo ovvero “La Scuola, l’Insegnamento, lo sport”.
Affacciato su corso Siracusa (numero civico 24/a), incorniciato attraverso un piccolo giardino e una passerella posata su uno specchio d’acqua, è “martinArte”
Piacciono i pastelli su cartone creati intorno al tango da Sergio Vasco, segni incisivi capaci di costruire momenti e movimenti vivaci e vitali, di vivificare certe atmosfere quasi ovattate, mistiche, di trasmettere quel dialogo silenzioso che con la danza si viene a formare tra i ballerini, sempre in un’atmosfera e in un perfetto connubio tra realismo e magia. Come ci si sofferma con interesse dinanzi alle opere di Mauro Lisardi, di eccellente formazione presso la nostra Accademia Albertina con artisti quali Mario Calandri e Francesco Casorati, acqueforti e serigrafie dietro cui trova spazio il suo mondo interiore, anch’egli affidandosi all’immediatezza delle sensazioni o al carico della memoria, al proprio vissuto, immergendo ogni componimento in una esatta quanto preziosa geometria. Ne nascono i reticolati scuri e le macchie di colore di “Rosso e nero” o di “Sintesi C7”, accattivanti, approfondite, convincenti prove di un incisivo linguaggio grafico.
di luci e di lampi improvvisi, un raffinato costruirsi di ombre soffuse. Particolarmente curiose le opere di Daniele Nessi, giovane poco più che trentenne, che nascono da originali a matita, di accuratezza e poeticità notevoli, poi interventati in modo digitale trasformandosi in sketch di vita contemporanea, di un sapore che corre tra il reportage e la cartellonista pubblicitaria. Ancora gli interventi di Davide e Giovanni De Agostini, figlio e padre, il primo dando forma – e l’opera è bella nella sua tragicità, come le tante opere “infelici” che conosciamo di lui – con matita e carboncino ad un cadavere femminile, scarnificato in un arto ma abbellito e ingentilito nel suo abito di tulle, il secondo affidandosi ancora una volta al paesaggio, qui avvolto nelle nevi invernali e di colori scuri, o con piccoli gruppi di barche ammassate contro spoglie scogliere. In ultimo, affida agli acquerelli morandiani la riscoperta del desiderio di disegnare e dipingere, assai felicemente, Giacomo Vitagliani, tra animate scodelle e bottiglie, con un’invenzione di eccellenti, squillanti colori (i suoi gialli, i verdi), di estrema precisione di particolari, insomma un concreto bentornato alle proprie origini.
Il Capoluogo piemontese presenta Automotoretrò dal 3 al 5 febbraio e si conferma “Città dell’Auto” grazie al nuovo tour tematico Motore
Museo dell’auto e termina con la visita al Lingotto per scoprire la sua trasformazione, voluta da Renzo Piano e affacciarsi sul tetto del Lingotto
Si chiama “Cooperativa di comunità” ed è un progetto che può essere utile a rigenerare i territori e favorire la partecipazione delle persone nella costruzione del futuro di piccoli comuni.

Utah; potete scegliere di avventurarvi con la vostra auto (il noleggio negli USA è molto conveniente), oppure partecipando a tour organizzati in bus o addirittura in elicottero: un’esperienza da non farsi sfuggire. Per una visita più approfondita consigliamo di stare in Arizona almeno tre giorni per poter godere dei panorami mozzafiato e per organizzare escursioni all’interno di queste formazioni
rocciose davvero incredibili. Se il glamour è quello che cercate, non vi rimane che dirigervi a Los Angeles, la capitale mondiale del cinema, dove anche voi potrete sentirvi delle “star” per qualche giorno! Ricordatevi che Los Angeles è davvero enorme e girarla tutta richiede tempo e pazienza. Consigliamo di dividere la visita della città in diverse tappe, a partire da Downtown LA per un tour architettonico tra palazzi storici e futuristici. Potete poi dedicarvi a Hollywood, divisa in due quartieri distinti, East e West Hollywood, due caratteri diversi ed entrambi affascinanti. Se amate lo shopping (di lusso) dedicate una giornata a Rodeo Drive, dal quale potrete facilmente accedere anche al famosissimo quartiere di Beverly Hills e sognare magari la vostra futura villa! Spendete gli ultimi giorni in riva al mare sulle spiagge di Venice Beach, di Malibu o facendo una passeggiata sul molo di Santa Monica e godendo del sole e della brezza dell’oceano!
Sabato 14 gennaio, alle 16.00, si aprirà la mostra fotografica “Il Paesaggio dell’Uomo” di Renato Luparia, ospitata nella sala consigliare del Comune di Lu, in via Colli 5.
rosso della stagione di mostre iniziate nell’autunno a Lu. 



attenzione, “sospese” in uno sconosciuto angolo di mondo, dove Venezia quasi si orientalizza ma forse anche, accompagnata dalla tranquillità di una sirena fluttuante, strizza l’occhio ai grattaceli del continente americano. E “Viaggiando” s’intitola la mostra, dentro cui Cusino ospita alcuni amici sempre, quelli con cui ti sei trovato a percorrere strade comuni, Silvana Alasia, Nadia Brunori e Massimo Voghera del quale ricorderemo almeno “La nave dei folli”, una argilla bianca tra legno e smalti felicemente suggestiva.
ancora Burdet -, dove trovano spazio, contro un cielo stellato, quasi un omaggio al mondo incantato di Tabusso, a certi boschi della sua val di Susa, bambine dal cappuccio rosso, circondate da gruppi di corvi del tutto innocui, quasi francescani (“Nel bosco di betulle”); come trovano spazio i profili femminili dentro deserti rossi o verdi, in piena libertà, privi di costruzioni e non costretti entro limiti, quasi a voler oltrepassare i bordi dell’illustrazione e vivere di una vita completamente propria. Incantamenti, colori, forme, impercettibili movimenti, suggerimenti, delicate provocazioni, inviti, sguardi lontani, strade, cieli e spazi immensi, nitidezze, gioiosi accostamenti, tutto questo e altro ancora trovi nelle opere ceramiche di Giuliana Cusino, ogni cosa sempre illustrata e vivificata con sguardo attento, tra fantasia e immaginazione e ironia, soprattutto una spinta a spingerci oltre, con un occhio diverso, con un carico nuovo di “maraviglia”. E partire.