Giovedì 30 novembre alle ore 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino (via Maria Vittoria 12), Franco Cravarezza, Gen. C.A., già Comandante della Regione Militare Nord, Pier Franco Quaglieni, Vice Presidente del Centro “Pannunzio”, che organizza l’incontro, presenteranno, con l’autrice, il libro di Bruna Bertolo Donne e cucina in tempo di guerra. Il conflitto raccontato attraverso le ricette della fame, Susalibri Editore. Interverrà il Vice Presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti. Resistenza in cucina : è così che si può definire il contenuto del libro, che non è una semplice raccolta di ricette ma un’immersione vera e propria nel quotidiano degli italiani negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Accanto alle ricette suggerite dalla fantasia delle donne del tempo, figurano molte pagine di costume, storie personali di coraggio e di sacrificio in un’Italia devastata dai bombardamenti e trasformata radicalmente anche nelle sue abitudini alimentari. E le donne “nutrivano” la loro creatività con le ricette del “poco e del senza”, come evidenzia la prefazione di Pier Franco Quaglieni.
FINO AL 19 FEBBRAIO 2018
La mostra, ideata per essere itinerante, presenta in anteprima mondiale in Palazzo Madama a Torino, il Gianfranco Ferrè (Legnano 1944-Milano 2007) meno noto e celebrato, ma non per questo meno intrigante e suggestivo per la genialità artistica e la sontuosa eccentricità delle creazioni esposte: del grande “architetto della moda” – come Ferrè era spesso soprannominato per essersi laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1969 – esponente di punta del made in Italy, l’aulica Sala del Senato del Palazzo subalpino presenta infatti i gioielli e gli ornamenti da lui ideati e disegnati per accompagnare gli abiti nel magico rituale della sfilata. Un Ferrè dunque visto e raccontato “sotto un’altra luce”. Non il Ferrè delle collezioni moda universalmente conosciute, degli abiti creati attraverso una visione stilistica grandiosa e strutturata o delle celebri camicie bianche (capo icona delle sue creazioni, su cui tre anni fa fu anche progettata al Museo del Tessuto di Prato la grande retrospettiva “La camicia bianca secondo me”) o ancora delle “vesti scultura” realizzate per la maison Christian Dior, per le cui linee femminili fu Direttore Creativo dal 1989 al 1996; ma il geniale inventore di quegli “orpelli” da sogno, gioielli-ornamento frutto di una rigorosa mai anarchica creatività “che entra subito in simbiosi – scrive bene Rita Airaghi, direttore della Fondazione Gianfranco Ferrè – con l’abbigliamento, in un intreccio impossibile da sciogliere in termini di progettazione e ispirazione, sperimentazione e fascinazione”. Organizzata e prodotta dalla Fondazione Gianfranco Ferrè (nata nel 2008 con lo scopo, fra gli altri, di gestire un archivio vestimentario di circa 3mila fra capi e accessori appartenenti alle collezioni Gianfranco Ferrè Donna, Uomo e Alta Moda) e Fondazione Torino Musei, la rassegna presenta ben 200 di quegli oggetti-gioiello che ripercorrono per intero la vicenda professionale e artistica del celebre stilista italiano. Realizzati per sfilate dal 1980 al 2007, sono esposti insieme ad alcuni capi “in cui è proprio la materia-gioiello a inventare e costruire l’abito, diventandone sostanza e anima”. Del resto, furono proprio “bijoux” e “accessori” a rappresentare il primo momento creativo di Ferrè: “Ne realizzò alcuni all’Università – ricorda ancora Airaghi – bracciali e collane in cuoio, molle industriali, minuterie metalliche,troppo all’avanguardia per un tempo in cui il bijou che volevano le ‘sciure’ era il falso oro, il falso argento, la falsa perla”. E lo stesso Ferrè testimonia a parole, negli appunti per le sue lezioni tenute in tutto il mondo (nel marzo 2007, pochi mesi prima della scomparsa, fu anche nominato Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera), la grande passione per un campo sperimentale come quello legato all’oggetto ornamentale approcciato sempre con la geometrica rigorosità dell’architetto ma anche con una sorta di esotico misticismo trasmesso forse a Ferrè dai lunghi e frequenti soggiorni in India. “Il gioiello – scriveva– ha avuto in passato straordinarie valenze rappresentative, come simbolo di ricchezza, potere, prestigio, autorità. Ora è soprattutto un mezzo per la rappresentazione di se’. Come l’abito e forse più dell’abito”. E aggiungeva: “Non sento la minima differenza fra ‘sognare’ un abito o un gioiello”. E di ciò si ha netta percezione nella mostra a Palazzo Madama, dove la curatrice Francesca Alfano Miglietti ci presenta “pietre lucenti, metalli smaltati, conchiglie levigate, legni dipinti, vetri di Murano, ceramiche retrò, cristalli Swarovski e ancora legno e cuoio e ferro e rame e bronzo, nel susseguirsi di un incantato orizzonte di spille, collane, cinture, anelli, bracciali, monili”. Di grande interesse anche l’allestimento della rassegna affidato a Franco Raggi, costretto a mediare e a mettere insieme due dati oggettivi, spesso contrastanti: l’imponenza del Palazzo ospitante e le “curiosità formali” e gli “azzardi estetici” dei gioielli dello stilista. Mediazione risolta con bizzarro acume,“in una serie ordinata – precisa Raggi – di sei contenitori in struttura di ferro”, vere e proprie “gabbie” nelle quali “imprigionare e difendere queste creature fragili e strane”; gabbie volutamente “arrugginite” , brutalmente esposte alla loro “povertà materiale” (Pop Art) per non “competere con la grandiosità dello spazio e la ricchezza degli ornamenti” e tutte e sei appoggiate su una pedana tecnica, anch’essa arrugginita. ” A Gianfranco – conclude Raggi – la ruggine piaceva molto. Non so perché”.
Gianni Milani
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“Gianfranco Ferrè. Sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti”
Palazzo Madama – Sala del Senato, piazza Castello, Torino, tel. 011/4433501; www.palazzomadamatorino.it
Fino al 19 febbraio 2018
Orari: lun. – dom. 10/18; chiuso il martedì
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Nelle foto, dall’alto:
– Gianfranco Ferrè: “Collana medaglie”, 1991, ottone galvanizzato oro lucido, strass Swaroski, crystal, vetro
– Gianfranco Ferrè: “Bracciale leone”, 1992, ottone galvanizzato bronzo
– Gianfranco Ferrè: “Collana leoni”, 1993, ottone galvanizzato oro lucido, strass Swaroski, crystal, pietra in vetro, resina sintetica
– Gianfranco Ferrè: ” Collana ricciolo”, 1985, ottone galvanizzato oro lucido
– Gianfranco Ferrè: ” Collana foglie”, 1993, ottone galvanizzato oro opaco
I fratelli Troubetzkoy e la letteratura
Il giudizio estetico risiede nella mente di ognuno di noi oltre che in quella di chi ci osserva. Raramente ci si scruta attentamente con se stessi nei propri occhi, ma questo esercizio vale tantissimo perché ci sussurra la verità e l’aspetto che ci appartiene, che in qualche modo vorremmo variasse senza però alterare la nostra essenza
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Amedeo Modigliani diceva: “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”. Anche a questo si ispira il Dott. Luca Spaziante, identificando nell’arte quel senso di armonia estetica, fortemente tramandatogli dal suo maestro, l’illustre Prof. Stefano Bruschi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica di Torino. E’ proprio questo concetto di armonia che cerca di trasmettere ai suoi pazienti; egli si sofferma a parlare attentamente con ognuno di loro, condividendo sfaccettature psicologiche, intenzioni e desideri. Il Dott. Spaziante non punta a modificare lo sguardo dei suoi pazienti, ma a rivisitarlo e rinfrescarlo in modo del tutto naturale. Il concetto degli occhi nell’arte, diviene quindi una vera e propria ispirazione, quella che trasmette di gran lunga la filosofia e la riuscita eccellente del suo operato. Il giudizio estetico risiede nella mente di ognuno di noi oltre che in quella di chi ci osserva. Raramente ci si scruta attentamente con se stessi nei propri occhi, ma questo esercizio vale tantissimo perché ci sussurra la verità e l’aspetto che ci appartiene, che in qualche modo vorremmo variasse senza però alterare la nostra essenza . Ognuno di noi dovrebbe quindi possedere uno specchio magico, capace di non farci paura; senza il timore di guardarci negli occhi dovremmo essere capaci di ammettere che ringiovanire uno sguardo rappresenta una carezza al proprio viso senza nessuno stravolgimento.
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Gli occhi sono i protagonisti importantissimi di noi stessi, perché rispecchiano la nostra essenza e non solo. Come diceva William Shakespeare: “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Come insegnatogli dal Prof. Bruschi, chirurgo molto esperto e attento alla naturalezza del risultato finale, la palpebra superiore per essere “bella” deve essere piena e allungata, imitando il trucco degli antichi Egizi. Proprio come nell’antico Egitto per Cleopatra la cosmesi dedicata agli occhi fu cosa essenziale, per esaltare l’importanza della sua anima e del suo involucro anche oggi, ovviamente in epoca totalmente diversa, le donne fanno largo impiego di make-up sugli occhi, cercando di valorizzare alcune peculiari caratteristiche…ma a volte tutto questo non basta! La moderna Chirurgia e Medicina Estetica permettono oggigiorno – spiega il Dott. Spaziante – di correggere inestetismi congeniti o acquisiti a livello della zona perioculare; il fine ovviamente deve essere quello di donare luminosità ed armonia allo sguardo che purtroppo col passare degli anni e non solo viene disturbato e modificato a causa di svariati inestetismi. Essendo gli occhi una parte estremamente delicata, sia dal punto di vista anatomico che funzionale, solo un chirurgo davvero esperto e abile potrà intervenire con grande maestria e precisione, ottenendo quindi risultati eccellenti e naturali, ridonando freschezza allo sguardo senza stravolgerlo.
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L’unità estetica del terzo superiore del volto, insieme a fronte e zigomi, ha per protagonisti gli occhi che definiscono il contenuto emozionale dell’individuo e persino la sua gradevolezza agli altri: spesso si ricorda una persona per l’intensità empatica del suo sguardo, spesso il sorriso più bello è sostenuto non solo dalla bocca ma dalla sinergia di occhi luminosi, liberi da ombre. La zona occhi – sottolinea il Dott. Spaziante – è una tra le prime a pagare il prezzo del trascorrere del tempo per diversi motivi oltre a quello genetico: abitudini di vita (poco sonno, alimentazione povera di vitamine ed antiradicali liberi, fumo ecc.), esposizione eccessiva e non protetta ai raggi solari, ecc. Tutto questo ci spiega il perché la regione perioculare, cosi’ attiva in multiple funzioni della vita quotidiana, sia portata a produrre precocemente un rilassamento cutaneo da usura, presentando rughe più o meno sottili secondo l’età chiamate comunemente “rughe perioculari” o “zampe di gallina”. Accanto a queste rughe posizionate lateralmente agli occhi può verificarsi, magari in un secondo tempo, un rilasciamento con conseguente discesa (ptosi) delle palpebre: ne consegue uno sguardo più spento e meno espressivo, con occhi più piccoli e con queste inestetiche “tendine eccedenti di pelle” che rubano luce allo sguardo. Infine si può anche riscontrare la presenza di “borse adipose” (antiestetici accumuli di grasso che il muscolo orbicolare non riesce più a contenere) a livello della palpebra superiore e/o della regione inferiore dell’occhio che non potranno mai regredire senza ricorrere ad un intervento correttivo. Non tutti gli occhi invecchiano in modo uguale e dunque presenteranno criticità specifiche da valutare caso per caso; vi sono infatti diversi livelli di problematica estetica degli occhi secondo l’età, il tipo di cute e le abitudini di vita. Dal punto di vista chirurgico – aggiunge il Dott. Spaziante – , qualora la situazione lo richieda, l’intervento più vantaggioso per rinfrescare lo sguardo è la blefaroplastica, uno dei trattamenti più richiesti e praticati in chirurgia estetica che riscontra un’altissima gratificazione del paziente una volta eseguito. Questo intervento, come suggeritogli tante volte dal suo maestro, richiede grande senso estetico, esperienza dell’operatore e soprattutto precisione nella quantità di cute da asportare per ringiovanire lo sguardo senza stravolgerlo.
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Spesso però la responsabile dell’invecchiamento dello sguardo non è la semplice eccedenza di cute a livello della palpebra superiore, ma la vera e propria perdita di volume del grasso nella regione perioculare; in questo caso il grasso può diventare il miglior alleato per avere uno sguardo giovane e fresco ed essere un ottimo sostituto dei fillers. Negli ultimi anni infatti si è diffuso molto – spiega il Dott. Spaziante – l’intervento di lipofilling anche a livello di quest’area. L’intervento prevede l’estrazione del tessuto adiposo da un’altra regione corporea con sottilissime cannule; questo tessuto prelevato sarà poi trattato delicatamente per estrarre le cellule adipose e le cellule staminali (favorenti la rigenerazione dei tessuti) che verranno reiniettate a livello delle regioni palpebrali. È una procedura delicatissima, che deve essere fatta da mani molto esperte. Per quanto riguarda invece la medicina estetica – aggiunge il Dott. Spaziante – la tossina botulinica, se eseguita correttamente, rappresenta sicuramente la nostra migliore alleata per ridonare freschezza a livello di quest’area. Non sono da escludere tutti gli altri trattamenti medico-estetici come fillers, peeling e biorivitalizzazione che possono aiutarci a migliorare questa zona in modo naturale anche e soprattutto in sinergia con gli interventi chirurgici. La cosa importante – conclude il Dott. Spaziante – è sempre pero’ eseguire un’accurata visita preliminare, durante la quale formulare una corretta diagnosi e valutare, insieme al paziente, il trattamento più indicato per il raggiungimento dell’ottimale estetico.
Da vent’anni la onlus Luce per la Vita è accanto ai pazienti in fase avanzata di malattia e alle loro famiglie, a domicilio e in hospice, per fornire gratuitamente cure e supporto psicologico. Per celebrare questo importante traguardo ha organizzato due eventi.
Un CONCERTO DELL’ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA ORSTAIN
13 OTTOBRE – ORE 20,30
CONSERVATORIO “GIUSEPPE VERDI”
VIA MAZZINI 11 – TORINO
e un incontro
LA CONDIZIONE UMANA: VIVERE CON L’INCERTEZZA
SABATO 14 OTTOBRE – ORE 9,00
AULA MAGNA DELL’ISTITUTO ROSMINI
VIA ANTONIO ROSMINI, 4/A – TORINO
Il concerto si tiene in occasione della XIII Giornata Mondiale degli Hospice e delle Cure Palliative, dedicata alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi a favore delle associazioni che offrono questo tipo di assistenza gratuita alle persone in fase avanzata di malattia. L’Accademia ORSTÄIN (Orchestra Stabile Allievi Insegnanti) è un progetto della Fondazione BiblioPan di San Maurizio Canavese, che coinvolge musicisti di vari livelli e diverse provenienze. Il concerto è concepito in più parti, con momenti che alternano lavori di sezione ad altri in cui è impegnata tutta l’orchestra. Il concerto è gratuito. I posti, ad offerta libera, si possono prenotare scrivendo a: eventidivita@luceperlavita.it, oppure telefonando al numero 011 9092292. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.luceperlavita.it
All’incontro aperto al pubblico partecipano il teologo e filosofo, Vito Mancuso, autore di libri di grande successo, il regista Mario Balsamo, vincitore fra l’altro nel 2013 del Premio della Giuria al Torino Film Festival, eStefania Bastianello, responsabile della formazione dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Moderatore Sandro Spinsanti, psicologo e teologo, Fondatore e direttore dell’Istituto Giano per le Medical Humanities. L’incontro indagherà sui motivi della insicurezza che sembra pervadere l’esistenza di donne e uomini del nostro tempo, che sono invece alla continua ricerca di stabilità. Riusciranno a vivere con gioia e consapevolezza la condizione umana?
10 anni di Infini*to
Si ringraziano gli Enti e le Istituzioni che hanno sostenuto e collaborato con Infini.to fin dalla sua nascita. Innanzitutto i Soci territoriali – Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Comune di Pino Torinese – e quelli scientifici – Istituto Nazionale di Astrofisica e Università di Torino. Parallelamente le Fondazioni Bancarie – Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Il Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, le Agenzie Spaziali ASI e ESA, le aziende aerospaziali Thales Alenia Space e ALTEC, i partner del Sistema Scienza Piemonte e La Stampa. Non ultimi gli amici di Infini.to nel settore dell’ingegneria e dell’IT, Mager S.r.l. e Vastalla S.r.l.
Il programma dei festeggiamenti è ricco di appuntamenti e vede coinvolti personaggi di spicco nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica come Michel Mayor, ospite d’onore dell’evento di apertura, previsto per il 28 settembre pomeriggio alla Cavallerizza Reale di Torino. Attualmente Professore presso il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Ginevra, Mayor nel 1995 ha scoperto 51 Pegasi b, il primo pianeta extrasolare orbitante intorno ad una stella simile al Sole, e proprio nel 2007 ha fatto parte del team che ha scoperto Gliese 581 c, il primo pianeta extrasolare in una zona abitabile.
www.planetarioditorino.it
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Collettiva quasi tutta al femminile per Erremusica
Otto pittrici, un pittore. In mostra una trentina di pezzi su cui tutti e nove danno prova di quanto appreso e di quanto “messo” di proprio nelle opere eseguite al fianco di un artista di grande “mestiere” e di indubbie potenzialità didattiche. Dopo la pausa estiva, sarà dunque una collettiva quasi tutta “al femminile” a segnare il via, sabato prossimo 23 settembre a partire dalle ore 17, dei nuovi corsi di disegno e pittura tenuti presso l’Associazione Culturale “Erremusica”, fondata a Torino nel 1996, con sede in via Bagetti 27 (nel cuore di Cit Turin) e condotti da Franco Raga, pittore di origini sarde ma torinesissimo d’adozione, con lunghi anni d’insegnamento alle spalle e una connotazione artistica figurativo-espressionista dominata dall’intensità del colore e dalla vigorosa passionalità trasmessa a figure che parlano linguaggi assolutamente singolari. In parete, le tecniche espresse vanno dall’olio all’acrilico alla grafica e all’acquerello. I soggetti seguono le vie tracciate dal maestro, con particolare attenzione a un “intelligente” figurativo che non disdegna rapide e improvvise digressioni verso voli di fantasia e di libera creatività. Questi i nomi dei pittori in rassegna : Maria Vittoria Crosazzo, Maria Gangemi, Rosalinda Guida, Carla Guidi, Matteo Marinacci (il solo “maschietto”),Valentina Miola, Romana Morra, Anna Maria Raga e Loredana Vergini.
Gianni Milani
“Erremusica – Arte” – Collettiva allievi di Franco Raga
Via Bagetti 27, Torino; per info e visite tel. 349/5763141
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Nelle immagini:
Settembre speciale con Autocrocetta e Autogrup
PROGRAMMA DEL 23-24 SETTEMBRE
Autocrocetta Via Moncenisio 8 Moncalieri – BMW KIDS TOUR dalle ore 09:00 – 12:30 e dalle ore 15:00 – 18:00 – Ore 11:00 e ore 15:30 del 23 e 24/09: Esibizione del Gruppo Sbandieratori e Musici di San Damiano d’Asti – Ore 16:00 del 23/09 ed ore 11:00 del 24/09: nozioni di Primo Soccorso Pediatrico per prevenire e gestire al meglio possibili situazioni critiche – dimostrazione della Dott.ssa Grazia Russo – Associazione “Cute Project Onlus” obiettivo la formazione teorica e pratica del personale sanitario dei paesi in via di sviluppo, nell’ambito della chirurgia plastica ricostruttiva, con indirizzo specifico rivolto alla cura delle ustioni e dei loro esiti – Test Drive BMW Serie 2 Active Tourer: porte aperte con offerte pacchetti servizi WHY-BUY ed ECOBONUS – Test Drive MINI COUNTRYMAN: porte aperte con offerte ECOBONUS
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UNIVERSO dell’USATO Autocrocetta Corso Trieste 140 Moncalieri – Aperto dalle ore 09:00 – 12:30 e dalle ore 15:00 – 18:00 in entrambi i giorni con offerte speciali
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Autogrup S Aperto dalle ore 09:00 – 12:30 e dalle ore 15:00 – 18:00 in entrambi i giorni con: – Test Drive Nuova SUZUKI SWIFT in Corso Giulio Cesare 324/328 Torino e Corso Trieste 140 a Moncalieri (TO) – Fai un selfie con Nuova SUZUKI SWIFT #selfie4swift sul set cinematografico di Corso Trieste 140 a Moncalieri
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AutoGrup Volvo Aperto dalle ore 09:00 – 12:30 e dalle ore 15:00 – 18:00 in entrambi i giorni con: – Test Drive Nuova XC60 in Corso Giulio Cesare 334 Torino e Via Moncenisio 8 a Moncalieri (TO)
Lavorare… ad Arte
Nell’ambito delle attività culturali del Polo del ’900, ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali insieme al Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e Zonarte, propongono dal 13 settembre al 5 ottobre Lavorare… ad Arte, nove conversazioni sul tema del lavoro nel contesto artistico-culturale con alcuni protagonisti dell’arte e della cultura contemporanea
La riflessione sul tema del lavoro sarà condivisa con artisti (Michelangelo Pistoletto, Gigi Mainolfi, Piero Gilardi, Gilberto Zorio) ma anche sociologi e operatori culturali presenti nei diversi ambiti disciplinari del territorio (Musei, Conservatorio Giuseppe Verdi, Accademia delle Belle Arti, Università di Torino) e sarà corredata dalla mostra IDENTITARIO – COMUNITARIO che inaugura giovedì 14 settembre alle ore 18.00 al Polo del ’900 e sarà visitabile fino al 30 settembre. A cura di Stalker Teatro, la mostra ha come obiettivo quello di dar vita al primo archivio multimediale di un’impresa culturale che negli anni ha lavorato con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, con cui ha condiviso i progetti Re-Action e Metropolitan Art, creando inedite modalità di relazione con l’arte finalizzate a rendere protagonista lo spettatore.In un’epoca di trasformazione del lavoro che sembra andare verso una crescente smaterializzazione, l’arte si ricorda la concretezza creativa del “fare con le mani”. ISMEL, particolarmente attento alle analisi dei mutamenti in atto non soltanto sul piano strutturale ma in rapporto al vissuto delle persone, vuole con Lavorare… ad arte, mettere a confronto una molteplicità di punti di vista. Gli incontri saranno introdotti da Giovanni Ferrero, Presidente ISMEL, e si terranno nella Sala Didattica del Polo del ’900, via del Carmine 14.
Torinodanza festival apre con Roméo et Juliette
12 settembre 2017 – Teatro Regio di Torino
L’inaugurazione di Torinodanza festival 2017 è affidata ad un grande maestro: il classico e raffinato Angelin Preljocaj che il 12 settembre 2017, alle ore 21.00 al Teatro Regio, aprirà la rassegna con Roméo et Juliette. Creato per il Ballet Preljocaj nel 1996, è lo spettacolo che ha imposto l’artista nel panorama della danza internazionale, lanciando la sua carriera. Passione, degrado urbano, conflitti sociali e la musica potentemente evocativa di Prokofiev hanno contribuito a rendere questo balletto un capolavoro. Lo spettacolo, che sarà replicato il 13 settembre, è programmato in collaborazione con La Francia in Scena.
Torinodanza 2017 offre al pubblico un ventaglio di proposte artistiche originali, multidisciplinari e dall’alto profilo qualitativo: saranno 24 spettacoli, 28 rappresentazioni, 9 fra prime nazionali e assolute, 4 coproduzioni, 15 compagnie ospitate provenienti da 7 diverse nazioni (Burkina Faso, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna) a dar vita alla nuova edizione del festival che, dal 2009, è organizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.