Un libro malandrino: “Una panca per due omicidi perfetti”

“Una panca per due omicidi perfetti” di Eleonora Calvi (Guida editori, euro 18, disponibile anche sul web)  narra della storia della morte del  padre  dell’autrice, nel 1985. Allora il pubblico si divise  tra innocentisti e  colpevolisti, come sempre accade quando i contorni di una grave vicenda non  sono chiari. Alfredo Calvi fu un imprenditore di successo, importò nel dopoguerra i primi entrobordo, le prime Jeep americane, il kevlar (materiale isolante multifunzionale). Fu il primo a metter su strada in Svizzera un’auto elettrica.  Nato da una famiglia ricchissima di Milano già nella prima guerra, si ritrovò povero.

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calvi“Mio nonno spiega Eleonora calvi –  ricostruì il patrimonio ma nella seconda guerra, a seguito dei bombardamenti su Milano, persero nuovamente tutto. Fu mio padre, che aveva avuto occasione di studiare diplomandosi, a ricostruire una ‘fortuna’. Memore del passato, cercò di dislocare le sue attività in più Stati. Da ciò ebbe modo di frequentare ambienti diversi. Rilevante fu la conoscenza di lingue straniere, delle leggi diverse ma in primo luogo, l’istinto del buon venditore. E già nel dopoguerra, quando non esistevano grandi Società di ricerca di mercato, egli da solo intuiva le potenzialità future dei suoi investimenti. Non da ultimo una corretta visione politica complessiva, lo aiutò nel suo successo. Quello che comunemente si suole affermare come ‘un precursore dei tempi’. Uomo schivo, amava tutto ciò che viene definito ‘ bello’ sempre mantenendo una misura adeguata nel gustarsi i benefit che il suo status sociale gli consentiva. Era affascinato nell’evoluzione dei motori e i suoi pochi amici prediletti, erano del settore in America.  Aveva una curiosità spasmodica per ciò che sarebbe accaduto dopo il 2000 nei confronti della tecnologia. Seppur appartenesse a una famiglia molto longeva (sua sorella morì a 102 anni) e fosse già anziano benché agile e sportivo, non ebbe modo di soddisfare quel desiderio dato che fu barbaramente assassinato per danaro. Non gli fu mai resa Giustizia”.

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“Dopo molti anni dallo sconvolgente omicidio di mio padre – aggiunge Eleonora – fatto che allora fu oggetto di acceso dibattito sui media internazionali – vengo a scoprire una realtà completamente diversa a seguito di una frase proferita al telefono da parte di mia sorella nel 2007 e da un articolo pubblicato al tempo da La Stampa di Torino”. Lungo il percorso per scoprire la verità e la realtà giuridica tristemente poco soddisfacente. Nel 2015 suscita  la mia curiosità un omicidio – molto simile a quello di mio padre- di un avvocato di Milano: l’avvocato Cosima Corinna Schutterle. Dopo indagini, ne  scopro il nesso”. Un libro avvincente, di cui non sveliamo i misteri, e la cui trama si dipana  tra luoghi prestigiosi del bel mondo internazionale. Da St. Moritz, a  Montecarlo, al Liechtestein. Sullo sfondo delle vicende la giustizia divisa  tra la verità e la necessità di una Sentenza, l’interesse di Stato. Il lettore  viene coinvolto nell’analisi di ogni singola prova, senza mai aver la  sensazione di arrivare a una conclusione certa.

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Così, dopo il primo omicidio,  anche il calvi-25secondo, assi simile, conferma ai lettore la sensazione che gli  accordi internazionali, seppur sottoscritti, non vengano rispettati nell’ interesse nazionalistico degli Stati che appartengono all’Unione europea.  Conclude l’autrice: “Se un omicidio imperfetto diviene perfetto, c’e’  certamente qualche cosa da cambiare  dato che e’ sul sangue dei morti  dell’ultima guerra mondiale che e’ stata firmata una Carta sulla quale e’ nata  l’Unione europea…o almeno cosi’ e’ in apparenza. Il mio racconto quindi non  e’ una critica ai Magistrati che han fatto parte di questi eventi ma una  critica a Leggi che mancano. Cosi’ tanto lontano siamo andati dal ricordo di  quell’originario sangue versato che noi cittadini europei occupandoci del  nostro orticello, abbiamo perso di vista l’importanza di migliorare la Legge  per la vita e la pace. Spero tanto che la nostra tanto desiderata Unione  Europea non cada dalla base di marmo candida che la sorregge: la difesa della  vita umana.”  Un libro tutto da leggere, che lascerà anche un po’ di amaro in  bocca. Senza mai però tralasciare ironia, umorismo e fiducia in un futuro migliore.

“L’Artusi va al mare”

L’anno scolastico 2016/2017 presenta per l’Istituto Alberghiero Artusi di Casale Monferrato una novità. Dal prossimo 8 dicembre, grazie alla convenzione con l’Hotel Regina Mundi di Pietra Ligure in Provincia di Savona, sarà operativo il progetto “L’Artusi va al mare”.

artusi casale

Tutto il servizio ristorativo sarà curato e gestito dall’Istituto casalese con i propri docenti ed allievi, che si alterneranno durante l’intero anno con brigate di cucina e di sala in terra ligure. Un progetto unico ed innovativo sul territorio nazionale, che permetterà all’Istituto Alberghiero Artusi di sviluppare e accrescere, con una gestione diretta di una struttura alberghiera, la professionalità dei propri allievi. L’Hotel di Pietra Ligure, sarà anche destinazione di stage per tutti gli allievi dell’Istituto, che in periodi diversi durante l’anno scolastico, si trasferiranno in Liguria con i propri docenti per simulare una vera gestione di Hotel. Inoltre l’Istituto casalese, proporrà a ex allievi contratti di lavoro in terra ligure, per l’inserimento di figure professionali nello staff dell’Hotel. Naturalmente resteranno attive su Casale tutte le attività didattiche, sia in aula, sia nei laboratori, sia quelle eventualmente in esterno.

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Per informazioni telefonare 014273722 oppure tramite mail segreteria@istitutoartusi.it

L’Istituto Alberghiero Artusi è a Casale Monferrato in corso Valentino 95.

 

Crescere Insieme al Sant’Anna sulla cupola della Mole

mole arcoLa Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna, in collaborazione con il Comune di Torino, ha organizzato per la prima volta la proiezione del proprio logo sulla cupola della Mole Antonelliana di Torino – dalle ore 18:00 del 3 dicembre alle ore 02:00 del 5 dicembre – lato via Po – in occasione del decimo anniversario di fondazione. L’iniziativa si svolgerà in concomitanza con il tradizionale weekend dedicato alla vendita di panettoni e pandori, in collaborazione con il gruppo Crai, nelle principali piazze di Torino e provincia, per la raccolta fondi a favore del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. Un evento unico e molto importante, ideato per ringraziare tutte le persone e le aziende che in questi dieci anni hanno sostenuto la Fondazione e invitarle a supportare, ancora una volta, gli importanti progetti di raccolta fondi, volti a migliorare strutture e attrezzature e a promuovere lo studio scientifico nel campo della Neonatologia. La Fondazione Crescere insieme al Sant’Anna è una ONLUS fondata nel 2005 per iniziativa di un piccolo gruppo di sognatori, che avevano come obiettivi la ristrutturazione del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna di sant'anna ospedaliTorino e la ricerca e il potenziamento delle strutture nel campo della Neonatologia. Il progetto è stato sostenuto grazie alla generosità, alla disponibilità e all’aiuto di molte grandi aziende, tra le quali Juventus Football Club, FCA, Gruppo Crai, e soprattutto grazie al sostegno di tante affezionate persone, che hanno reso possibile il finanziamento di ricerche e iniziative e l’acquisto di nuove attrezzature. Il 9 maggio 2016, dopo dieci anni di grande impegno e di grandi sforzi, è stato finalmente inaugurato il nuovo Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna, che può vantare spazi e attrezzature all’avanguardia: una struttura efficiente, moderna e funzionale, dotata delle strumentazioni mediche più evolute. “E’ emozionante vedere il nostro logo proiettato sulla Mole Antonelliana, simbolo di Torino, immagine dell’impegno che in questi anni la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus ha profuso per raggiungere gli obiettivi che si è posta. Nulla sarebbe e sarà possibile senza l’aiuto di tanti piccoli e grandi benefattori; l’apertura della nuova Terapia Intensiva Neonatale, la nuova casa per i nostri piccolissimi pazienti, è uno straordinario risultato di cui non saremo mai abbastanza riconoscenti per tutta la generosità ricevuta – afferma Daniele Farina, Vice Presidente della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna ONLUS.”

Per ulteriori informazioni: www.fondazionesantanna.it

(foto: il Torinese)

Dialoghi tra l’Arte africana tradizionale e quella contemporanea

donna-mumuila-oderzo“Africa, la Grande Madre”, con opere della collezione Albertino-Alberghina

 

A sottolineare la curiosità, l’interesse e per molti la felice scoperta che la cultura e l’arte africane vanno acquisendo presso una gran parte del pubblico del nostro paese – con la conferma del termine “arte” a dispetto di pregiudizi neppur sospinti troppo in là nei decenni addietro, con buona pace di un necessario quanto tranquillo giudizio estetico -, si estende in questi giorni ancor più il panorama di quel continente con l’inaugurazione di una mostra intitolata “Africa, la Grande Madre”, sotto la cura sempre perfezionista e agguerrita di Donatella Avanzo, che prende il via il 3 dicembre, un lunghissimo periodo sino al 28 maggio del prossimo anno, nelle sale di Palazzo Foscolo a Oderzo, in provincia di Treviso (una eccellente cornice, questa, costruita nel XVI secolo per Alessandro Contarini, con le caratteristiche tipiche della villa veneta cinquecentesca, vittima delle deturpazioni napoleoniche, sede dei comandi militari nel corso della Grande Guerra, vittima ancora di un grave incendio nel 1974, restaurata felicemente nella seconda metà degli anni Ottanta per ospitare oggi una pinacoteca, convegni, esposizioni d’arte). Dicevamo un’estensione di interesse, richiamando alla memoria di chi legge un’altra mostra, “Africa, dove vive lo spirito dell’arte”, apprezzata nei suoi primi quindici giorni d’apertura da un vasto pubblico (l’esposizione si chiuderà il 29 gennaio) nelle sale della Casa Museo del Conte Verde a Rivoli. Uno sguardo sull’arte africana quindi, che qui in un più ampio panorama spazia “dai graffiti preistorici all’oro dei faraoni, dall’arte africana tradizionale all’arte contemporanea”, rimettendo in campo una visione artistica e, ricordiamolo in tutta la sua importanza, religiosa, per troppo lungo tempo sottovalutata e dimenticata, rivalutata in seguito da un gruppo d’artisti come maternita-oderzo-2Picasso, Matisse, Braque, Derain e Brancusi, pronti ad attingere “alla grande lezione formale offerta da quegli idoli, maschere e feticci, per tradurla in una nuova e vitale stagione estetica”, come sottolineano le parole di presentazione alla mostra. Un percorso lungo quello della valorizzazione, che ha trovato un favore incondizionato e supportato dai sentimenti della passione e della consapevolezza da parte dei viaggiatori, dei collezionisti, degli etnografi pronti a guardare con un occhio diverso l’Art nègre, sino a svelarne in tutta la propria completezza l’eredità culturale arrivata sino a noi. Un collezionismo che nella mostra consegna un invidiabile bagaglio (maschere e preziose statuette nei diverse materiali, immagini) ad opera di Bruno Albertino e Anna Alberghina, medici entrambi e viaggiatori nei più diversi paesi del territorio africano (per tutti, la Costa d’Avorio e il Mali, l’Angola e il Mozambico e il Ghana), e non soltanto, un occhio particolarmente attento lui alla scultura dell’antico continente, indagatrice lei, attraverso il mezzo fotografico, nel ritrasmettere ad un pubblico lontano volti e ambienti, tradizioni e costumi, momenti catturati alla vita quotidiana, i villaggi, il lavoro, le acconciature, i colori delle vesti, istantanee di una cultura che va aiutata a mantenere una genuinità da sempre messa in pericolo da fattori esterni (“i nostri studi, i viaggi che compiamo, gli scambi che da sempre sviluppiamo con altri appassionati e studiosi ci dicono la necessità di testimoniare di un’Africa che lentamente si dilegua, travolta dal vortice della globalizzazione, dall’economia di mercato, dalle religioni importate e dal neocolonialismo economico”, sottolineava ancora Albertino presentano la suamaschera-oderzo1 importante partecipazione alla mostra di Rivoli). Per l’occasione, nella volontà di ripercorrere la lunga strada fatta sino qui dall’arte dell’Africa, vengono altresì esposti alcuni calchi dei celebri graffiti preistorici della valle del Bergiug nel Sahara libico, risalenti a circa 11.000 anni fa, documentati dalla spedizione denominata “Fiumi di pietra” condotta da Alfredo e Angelo Castiglioni, celebri ricercatori, con Giancarlo Negro e Luigi Balbo. La ricostruzione di importanti sezioni pittoriche di tombe egizie, realizzate da Gianni Moro, illustranti i temi della vita quotidiana, delle attività agricole e artigianali, sono messe a confronto con un filmato girato dagli stessi Castiglioni nel cuore delle società africane, a dimostrazione del mantenimento di certi atteggiamenti culturali nel tempo; e ancora un grande diorama che fa parte della ricostruzione di un insediamento minerario per lo sfruttamento del quarzo aurifero da cui veniva estratto l’oro per i faraoni dell’Antico Egitto. A lato dei “reperti”, le opere di vari artisti contemporanei, Raffaella Brusaglino, Giuliana Cusino, Ezio Gribaudo, Isidoro Cottino, Giancarlo Laurenti, George Lilanga, Ugo Nespolo, Nino Ventura, Pietro Weber, sono lì a testimoniare le contaminazioni o i ponti di dialogo disposti negli anni più recenti tra l’arte nostra di oggi e le radici che per molti versi l’hanno generata.

 

Elio Rabbione

 

 

Nelle foto, dall’alto verso il basso:

Donna Mumuila, Angola, foto di Anna Alberghina

Maternità Phemba, Kongo-Yombe (coll. Albertino-Alberghina)

Maschera Kifwebe Luba (coll. Albertino-Alberghina)

Progetto Ulisse a Miradolo

miradoloÈ partito ad ottobre il Progetto Ulisse ideato e curato dalla Fondazione Cosso di San Secondo di Pineroloin collaborazione con il progetto Avant-dernière pensée, a cura di Roberto Galimberti. Il progetto riflette la volontà e l’impegno della Fondazione Cosso nel promuovere sul territorio i temi della ricerca e della cultura, con particolare attenzione alle fasce giovanili. Partecipano all’iniziativa il Liceo Scientifico “Marie Curie” e il Liceo Classico “G. F. Porporato” di Pinerolo. Grazie alla disponibilità e all’impegno di Dirigenti e Insegnanti, il progetto vede oltre 270 allievi partecipanti, in una fascia di età compresa tra i 14 e i 18 anni. L’iniziativa rimane aperta, per le future edizioni, a tutte le scuole di ogni ordine e grado ed è quindi destinata a crescere e arricchirsi nel tempo. Nel mese di gennaio 2017 le scuole prenderanno parte a un matinée esclusivo, un concerto a loro riservato, in cui verrà eseguita dal progetto Avant-dernière pensée la propria rilettura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi. Al matinée si affiancherà, per i ragazzi, un incontro introduttivo, a scuola, in cui verrà loro esposta l’evoluzione dell’idea della performance. Un autentico “viaggio” dietro le quinte attraverso gli aspetti distintivi del progetto, che coniuga alla propria visione poetica uno studio inedito e unico sulle nuove tecnologie e coinvolge professionalità e saperi che rappresentano oggi opportunità nuove di crescita e ricerca, nonché spunti per future professioni. Ai docenti che aderiscono al progetto è richiesto di lavorare con le proprie classi declinando durante l’anno scolastico il tema di Ulisse nei modi e nei linguaggi più svariati, in totale libertà di contenuti e mezzi espressivi. Questo grande lavoro di approfondimento, studio e ricerca confluirà, nel mese di febbraio 2017, in una performance collettiva nelle sale espositive del Castello di Miradolo, realizzata dagli allievi e curata dalla Fondazione Cosso con il progetto Avant-dernière pensée. Un’occasione di scambio e confronto, in un evento aperto alle famiglie e al pubblico. Il grande pubblico potrà apprezzare la rilettura della straordinaria partitura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi da parte del progetto Avant-dernière pensée, in occasione del tradizionale Concerto di Natale, il 25 e 26 dicembre, al Castello di Miradolo.

Massimo Iaretti

Mercatino di Solidarietà dell’Avvento

Ogni anno  chi viene al Mercatino trova idee regalo sempre nuove e diverse che vengono proposte . Cercate una tovaglia particolare per il pranzo natalizio? Volete decorare la serata del veglione di capodanno ? Un regalo sfizioso per le amiche più care?

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E’ tempo di regali, il Natale si sta avvicinando. Se non volete arrivare al pomeriggio del 24 dicembre per acquistare l’ultimo regalo e per non rinnovare la promessa che questo è l’ultimo anno del frenetico shopping dell’ultima ora, la soluzione per evitare questa fastidiosa soluzione ve la suggeriamo noi. Come tutti gli anni, il Mercatino di Solidarietà dell’Avvento del Laboratorio Salesiano MAMMA MARGHERITA dell’Oratorio Michele Rua vi aspetta.

Ogni anno  chi viene al Mercatino trova idee regalo sempre nuove e diverse che vengono proposte . Cercate una tovaglia particolare per il pranzo natalizio? Volete decorare la serata del veglione di capodanno ? Un regalo sfizioso per le amiche più care? Al Mercatino di Solidarietà dell’Avvento del Laboratorio Salesiano MAMMA MARGHERITA dell’Oratorio Michele Rua lo trovate sicuramente.

Grazie al suo fascino tutto particolare il Mercatino, seguito da un bel gruppo di signore che ogni mercoledì s’incontrano nei locali dell’Oratorio non solo per  stare in compagnia ma per  seguire l’insegnamento della Mamma di Don Bosco cucendo e ricamando , ogni anno viene visitato da una folla di visitatori alla ricerca di idee regalo .L’obbiettivo del Laboratorio Mamma Margherita, supportato anche dal gruppo degli uomini con il quale condivide le stesse finalità, è la sua solidarietà .Pertanto come ogni anno il Mercatino, che resterà aperto da sabato 3 a domenica 11 dicembre 2016 , vi attende con  tante proposte di doni natalizi per tutti . Questo è l’anno per non arrivare in ritardo ad acquistare i regali.

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ORATORIO SALESIANO MICHELE RUA VIA PAISIELLO 37, 10154 TORINO

 

ORARI

Sabato 3  Dicembre, dalle ore 17 alle ore 18.

Domenica 4  Dicembre dalle ore 9 alle ore 12  e dalle 16 alle 18.

Lunedì 5  Dicembre dalle ore 16 alle ore 18.

Martedì 6  Dicembre dalle 16 alle 18.

Mercoledì 7  Dicembre dalle 16 alle 18.

 

Giovedì 8 Dicembre  dalle 9 alle 12 e  dalle 16 alle 18.

Venerdì 9 Dicembre dalle 16 alle 18.

Sabato 10 Dicembre  dalle ore 16 alle ore 18.

Domenica 11 Dicembre dalle ore 9 alle ore 12.

 

Il ricavato sarà devoluto alle famiglie colpite dal terremoto nell’Italia Centrale.

Organizzato da  Laboratorio Salesiano MAMMA MARGHERITA dell’Oratorio Michele Rua

E’ piemontese la nonnina più anziana del mondo, ha 117 anni

emma moranoE’ la donna più anziana al mondo, si chiama Emma Morano, e compirà domani 117 anni. Ha trascorso il giorno del compleanno nella sua casa di Verbania, dove il sindaco è andato a trovarla.  Come sempre sveglia al mattino presto, poi la colazione (a base di uova)  e la visita dei parenti. La nonnina più vecchia del mondo nacque il 29 novembre 1899 a Civiasco, in provincia di Vercelli, e oggi abita a Pallanza, una delle frazioni  di Verbania, città che martedì 29 sera le ha dedicato uno spettacolo al teatro ‘Il Maggiore’: “1899, correva l’anno”, un viaggio storico musicale lungo tre secoli, durante i quali ha visto passare tre Re d’Italia, una dozzina di presidenti della Repubblica italiana, e ben 11 papi. La scorsa settimana nonna Emma aveva avuto qualche problema di salute, ma si è ripresa e ora sta bene, lo dice anche il dottore.

Isi & Friends, accessori personalizzati per cani

isi-caneNasce in un giardino di via Legnano 20 a Torino ISI & FRIENDS, un laboratorio-show room interamente dedicato alla produzione artigianale di accessori per cani. Dal guinzaglio al collare personalizzato, dall’impermeabile al cappottino sartoriale per gli amici a quattro zampe, l’insegna in bianco e nero di Isi & Friends debutta nel cuore blasonato della città sabauda su iniziativa di Emanuela Mussa, l’imprenditrice torinese amante degli animali che per prima ha varato, in Italia, una linea pet-bespoke d’alta gamma. Un successo di mercato che grazie alle vendite online e alla distribuzione in house ha imposto il marchio Isi & Friends in tutto il mondo, rendendo necessaria l’apertura al pubblico del laboratorio di via Legnano. Affacciato su un giardino privato, il primo pet atelier italiano aprirà i battenti mercoledì 30 novembre alle 11.30, con un aperitivo offerto ai clienti invitati, che proseguirà la sera alle 17.00 con un cocktail di inaugurazione. “L’amore per il bello, la capacità di innovazione, l’attenzione per il dettaglio, l’esperienza nella scelta dei materiali made in Italy sono gli elementi clou del nostro prodotto che si distingue per qualità ed eleganza ” spiega Emanuela Mussa che dedica l’opening a Isi, l’amata Labrador nera dal pelo lucente, per quindici anni inseparabile compagna di vita.

 

Palazzine ex Moi, in attesa dello sgombero arrivano 150 soldati a presidiare la zona

sindone sicurezza alpiniE’ questione di ore e all’ex Moi potrebbero già arrivare i primi 150 soldati a presidiare una zona ormai in preda al degrado e all’insicurezza. Dopo le proteste degli abitanti di piazza Galimberti e dintorni lo sgombero dei circa 1300 immigrati che si sono impossessati da  anni delle palazzine dell’ex villaggio olimpico potrebbe essere anticipato a febbraio. I soldati invocati dai cittadini e inviati dal governo controlleranno il villaggio abitato da molti sedicenti profughi emoi scontri1 richiedenti asilo e presidieranno anche la zona attorno al cantiere del Filadelfia e via Giordano Bruno. E’ stato il premier Renzi a garantire  un primo stanziamento del Viminale che permetterebbe di accelerare il piano di sgombero.  Dopo le polemiche scaturite dall’assalto al villaggio con petardi e bombe carta da stadio mercoledì notte, che ha dato il via alla rivolta degli occupanti, la tensione era troppo elevata e qualcosa andava fatto.

(foto: il Torinese)

Fama’s Singing Christmas

fama-nataleIl ricavato sarà interamente devoluto all’ABIO, l’Associazione per il Bambino in Ospedale, che si occupa di aiutare i bambini a superare l’impatto con la degenza

Sabato 3 dicembre alle 21 e domenica 4 dicembre alle 15 presso il Teatro della Divina Provvidenza, in Via Asinari di Bernezzo 34/A a Torino, si terrà la seconda edizione di Fama’s Singing Christmas. Il ricavato sarà interamente devoluto all’ABIO, l’Associazione per il Bambino in Ospedale, che si occupa di aiutare i bambini a superare l’impatto con la degenza in ospedale attraverso il gioco, l’ascolto e il sorriso in ambienti a misura di bambino. Il tema dello spettacolo sarà l’abbinamento dei due grandi temi che accomunano i sogni dei bambini, e non solo: il Natale e il mondo delle favole. Sul palco si esibiranno cinque cantanti e cinque musicisti, interamente live. Fama’s è un gruppo di papà e mamme che cantano insieme e che si sono conosciuti alle scuole elementari dei propri figli. Da quel momento è nata una storia di amicizia e di grande passione per la musica che li ha portati a debuttare lo scorso anno e, visto l’incoraggiante successo ottenuto, a riprovarci quest’anno, sempre nel rispetto di uno spirito amatoriale di voglia di stare insieme e di dedicarsi a una causa preziosa come la salute e il futuro dei bambini.

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Per prenotazioni biglietti:     

340 0595245