Viva il brut (e buono). Ma non è spumante

Quando si parla di Brut la mente corre al vino spumante. Ma a Villareggia, centro della Città Metropolitana di Torino, il Brut è un insaccato tipico della cultura culinaria. Così il Comune, in collaborazione con le associazioni e la parrocchia organizza, sabato 4 e domenica 5 marzo la quinta edizione della Sagra del Brut & Brut che si svolgerà nel salone polivalente del Comune. Il Brut è un insaccato tipico della cultura culinaria di questo angolo di Piemonte, proprio ai confini tra il torinese e la Provincia di Vercelli. I maiali da cui si ricava vengono alimentati in modo genuino con mais e crusca. La preparazione del prodotto prevede diverse fasi: dal grasso del maiale tagliato a cubetti e fatto cuocere a fuoco lento, si ottengono le brise meglio conosciute come ciccioli che, sono schiacciate ed asciugate per eliminarne lo strutto, utilizzato per conservare sotto grasso i salami e per la realizzazione di sapone e dolci. Queste vengono mescolate con pasta di salame, sangue ed una moderata quantità di spezie. Il tutto viene messo a cuocere a fuoco lento per pochi minuti dopodiché l´impasto caldo viene subito insaccato, rigorosamente a mano, in budello di cavallo data la sua particolare resistenza. Dopo una breve stagionatura, di ventiquattro ore, il Brut può essere gustato come ottimo antipasto o come merenda accompagnato da una fetta di pane ed un bicchiere di buon vino rosso. Si tratta di un salame lungo tra i 12 e i 20 cm, con un diametro medio di 5, di colore marrone scuro con venature chiare a causa della cottura dell’impasto, del sangue suino, dei ciccioli e della trippa in esso contenuti. Il suo profumo e il suo sapore risentono degli aromi delle spezie. La zona di produzione è esclusivamente il territorio di Villareggia, in provincia di Torino. E il Brut di Villareggia è recentemente entrato nell’Arca del Gusto di Slow Food. La particolarità di questo salume sta nei quattro ingredienti: i ciccioli, la trippa (anche bovina), la testa bollita e la pasta di salame. Sapientemente dosati, vengono speziati a freddo e l’impasto ottenuto è cotto in paioli di rame. Negli ultimi 5 minuti si aggiunge una minima quantità di sangue. Si insacca a mano e a caldo, poi si appende per e la scolatura che dura circa 8 ore. A questo punto il brut può già essere consumato. La conservazione avveniva un tempo in cantine fresche e riponendo i salami sotto grasso. Oggi appare più comoda e salubre la conservazione sottovuoto.

Massimo Iaretti

 

 

Gruppo Centauri d’Acciaio a Preci e Campi di Norcia

Il Gruppo motociclistico Centauri d’Acciaio di Frassineto Po (Terranova), con i soldi ricavati dal pranzo di beneficenza del 12 febbraio ha comprato due autotreni di fieno per un totale di 72 rotoballe e li ha consegnati personalmente lo scorso fine settimana a quattro allevatori in difficoltà che si trovano nelle località colpite dal terremoto, Preci e Campi di Norcia.


“Mi sono commosso nel vedere la loro felicita’  nel ricevere questi aiuti, uno di loro ci ha abbracciato e si è messo a piangere come un bambino” ha detto Roberto Savino del Gruppo Centauri d’Acciaio.

Ritorna l’atteso appuntamento con il Pugilato in fiera

Sabato 18 una riunione a cura dell’Associazione Pugilistica Valenzana con allenamento/esibizione di Luciano Randazzo in vista del match per il titolo italiano che si terrà il 31 a Valenza

 

Anche quest’anno torna un appuntamento che gli appassionati della “noble art” attendono da dodici mesi. Nell’ambito della Mostra Regionale di San Giuseppe, al PalaFiere del Quartiere Fieristico della Cittadella, verrà allestito un quadrato per la serata del 18 marzo. Nell’occasione, a partire dalle ore 20.30, ci sarà un cartellone di incontri a cura dell’Associazione Pugilistica Valenzana che schiererà ben cinque suoi atleti (Francesco Corigliano, Luca Moretti, Daniele Caccamo, Simone Turetta e Roberto Mastroianni) in un contesto agonistico che vedrà salire sul ring anche altri pugili della Provincia, provenienti da Alessandria, Novi, Ovada che incroceranno i guantoni con atleti provenieti dalle province di Biella e di Vercelli. Prima dell’inizio della manifestazione ci sarà un allenamento/esibizione di Luciano Randazzo, pugile professionista, nato e cresciuto sotto l’ala del direttore sportivo Adriano Gadoni, che a Casale è piuttosto noto avendo combattuto sia alla Mostra di San Giuseppe (correva l’anno 2011 e in quell’occasione colse una vittoria bella e netta sull’avversario) sia alla Palestra Leardi. Sarà un’anticipazione di quello che accadrà a Valenza, il 31 marzo prossimo quando Randazzo combatterà contro Francesco Lomasto, per il titolo italiano che gli è stato tolto a tavolino, causa di una sua indisposizione fisica.

Comunque, se la boxe torna è grazie all’impegno dell’Associazione Pugilistica Valenzana – presidente Massimo Sarzano – , attiva dal 1968, associata alla F.P.I. che, negli anni, è sempre riuscita a “sfornare” pugili di livello – e Randazzo ne è la conferma – nonostante tutti i problemi che ci sono per poter continuare l’attività, dalla mancanza di sponsor e di spazi.

 

 

Per informazioni rivolgersi

Manazza Gefra Srl

Ufficio Fiera

Tel e Fax: 0142/452062

Posta elettronica: info@mostrasangiuseppe.it

 

Dal Piemonte il controllo del vicinato conquista la Liguria

Il Controllo del Vicinato, sistema di deterrenza passiva nei confronti della microcriminalità, approda anche in Liguria. Il responsabile della Sezione Piemonte dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti ha affrontato una trasferta a Cisano sul Neva, comune della Provincia di Savona a pochi chilometri da Albenga su invito del Comitato “I Lorici”.

Iaretti, dopo un’introduzione del portavoce del comitato, Alessandro Panizza, ha ribadito all’auditorio quelli che sono gli elementi portanti del Controllo del Vicinato, le sua derivazione dai Paesi Anglo – Sassoni, il suo arrivo in Italia, da parte dell’attuale presidente dell’Associazione, Gianfrancesco Caccia, la sua nettissima differenziazione dalle cosiddette “ronde” e il ruolo più ampio e rigidamente controllato rispetto ai gruppi spontanei di whatt’s app. Successivamente ha esposto alcuni passaggi di carattere operativo per costituire un gruppo locale in modo che l’iniziativa possa prendere corpo, e Cisano sul Neva sarebbe il primo comune del Ponente, ma potrebbe non rimanere isolato a lungo. Massimo Iaretti ha, inoltre, evidenziato la necessità di un collegamento anche tra aree vicine, come Piemonte e Liguria. Da parte del pubblico ci sono stati diversi interventi, tutti costruttivi, e richieste di chiarimenti che l’oratore ha fornito ad ognuno. Tra il pubblico c’erano il sindaco di Cisano sul Neva, Massimo Niero, i consiglieri comunali Giancarlo Marzo, Agostino Morchio e Walter Biagiotti ed il primo cittadino di Vezzi Portio, Germano Barbano

LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ MUSCOLARE DEI MUSICISTI

musicista medicinaL’Accademia di Musica di Pinerolo promuove l’incontro VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ MUSCOLARE DEI MUSICISTI I risultati di tre borse Lagrange Martedi 14 marzo 2017, ore 9.30 – 11.00 Accademia di Musica Viale Giolitti, 7 a Pinerolo. Interviene il Prof. Roberto Merletti, del Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare al  Politecnico di Torino, sul tema: L’applicazione di tecniche di elettromiografia non invasiva allo studio della attività muscolare dei musicisti: i risultati di tre anni di lavoro. Prospettive. L’Ing. Alessandro Russo, Borsista Lagrange presenterà una dimostrazione sperimentale. Il 60% degli studenti di musica e il 90% dei professionisti soffre di disturbi neuromuscolari più o meno gravi. Chi si occupa della prevenzione? Quali strumenti e tecniche sono stati sviluppati e quali risultati sono stati raggiunti in medicina dello sport e del lavoro che siano trasferibili ai problemi dei musicisti? E’ possibile confrontare quantitativamente scuole e posture, sedie e spalliere, studenti e docenti? E’ possibile fornire un biofeedback che consenta allo strumentista di minimizzare sforzi, co-contrazioni muscolari e dolore quando studia? E’ possibile prevenire le patologie occupazionali dei musicisti formando docenti di musica e fisioterapisti qualificati nel settore? Esiste una condizione “ottima” generale o un “ottimo” individuale?

Sindaci riuniti per l’efficienza energetica

Raggiungere l’efficienza energetica negli edifici comunali, negli impianti termici e nell’illuminazione pubblica è alla base di un project financing che verrà illustrato venerdì 24 febbraio nella sala consiliare di Casale, alle ore 17. L’iniziativa è a cura dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, presieduta da Fabio Olivero. Interviene Carlo Papi, responsabile Responsabile Gare Pubbliche Bosch Energy & Building Solutions Italy S.r.l.

Massimo Iaretti

Le opere di Giuliana Bellina, tra la fantasia di ieri e l’ironia di oggi

In un’epoca che pecca di aridità e sembra averle dimenticate, è spensieratamente dedicata a chi ama ancora le favole la mostra “C’è una casetta piccola così…” (si inaugura sabato 25 febbraio alle ore 16 per proseguire sino a domenica 19 marzo, visite il sabato e la domenica), con le terrecotte della ceramista Giuliana Bellina allineate nella Galleria “Arte per voi”, in piazza Conte Rosso ad Avigliana, a cura di Luigi Castagna e Giuliana Cusino. “Mi definisco ceramista illustratrice perché ho trasferito ciò che ho creato da carta e colpi alla terra, una materia che è sempre in movimento, dove i personaggi sembrano vivere”, spiega di sé l’artista, pensando anche a una buona dose di completamenti d’arredo per il giardino, di frecce indicatrici, di animali e ovali segnalatori. È un ritorno a un’epoca antica rivisitata con l’ironia di oggi, un guardare ai Grimm riascoltando la canzoncina di Dalla, è un omaggio alla fantasia – “elemento imprescindibile per qualsiasi creazione”, sottolinea Cusino -, alle sue sensazioni, ai suoi rimandi, al suo saper coinvolgere verso mondi inaspettati e oggi neppur sognati, inesistenti per una società che va a rotta di collo verso altre direzioni, per qualcuno alla sua felicissima scoperta, una fantasia che abbiamo amato e continuiamo ad amare. È certo un girovagare senza interruzione in un mondo che non appartiene soltanto all’infanzia ma che supera felicemente le età e che occhieggia tra re e regine, cavalli-torre pronti a partire, stanzette disadorne dove minuscole Cappucetto Rosso incontrano falsi e famelici lupi; e poi ancora case viaggianti su due ruote, balene e Pinocchi, porcellini terrorizzati, già dallo sguardo, dal lupo cattivo. Azioni e elementi che vivono di vita propria ma che lasciano intravedere momenti successivi, allegri o no, forse conclusivi, che fanno avvicinare chi guarda a domande precise, su paesi lontani, su giorni a venire, su storie che nessuno ha ancora scritto.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, dall’alto:

“Pinocchio e la balena”, 20 x 22 cm., 2017

“Io aspetto 3”, 27 x 13 cm., 2017

“Lui e lei in viaggio”, 30 x 19 cm., 2016

 

Da qualche parte nel mondo

Le poesie di Alessia Savoini

Umidi filtri incavati
Tratti incisi e scolpiti
Corrosi dal tempo
Irrisi dal fato.

L’ombra si sfoca più la fonte è distante
La sabbia assorbe passi sincronici
Di storie di vita incrociate
E di racconti soffocati nella roccia.

Dall’alto, fiumi di nebbia nascondono terre abitate
E una donna con i capelli cosparsi di fango
All’interno della sua capanna
È felice quando piove.

Mani ruvide
Ad addomesticare la terra;
Sradicando quel che fu seme
Fu nutrito il mondo di esistenze.

Si abbevera la fauna selvaggia
In un corso d’acqua al crepuscolo
Di una giornata a pascolare
Senza chiedersi cosa accadrà domani.

Quest’anno a Torino il Carnevale è Intrappola.To

Il tempo scorre… Resta solo una manciata di minuti per uscire da quella porta. Come si sblocca il meccanismo che la tiene chiusa? Una chiave? Un codice? Concentrazione, sangue freddo e lavoro di squadra. Bisogna uscire. Al più presto.

A Carnevale ogni scherzo vale, si sa, e se lo scherzo fosse quello di chiudere i propri amici in una stanza buia e misteriosa…?Un’avventura, una sfida, un’escape room, Intrappola.to è il gioco di fuga dal vivo più famoso dello stivale che darà un tocco di adrenalina al vostro Carnevale!Intuizione, cervello, logica, capacità di osservazione, lavoro di gruppo e complicità… Giocare è divertente, avvincente, emozionante. Per farlo basta formare una squadra (da 2 a 6 giocatori) e prenotarsi on line. Pochi minuti e un primo enigma da risolvere inviato via email svelerà la chiave d’accesso alla stanza. Una volta sul posto la squadra si troverà imprigionata in una stanza misteriosa con soli 60 minuti di tempo per trovare indizi nascosti, identificare codici, aprire lucchetti, risolvere quiz, giochi e indovinelli e cercare di uscire. Solo il 3% dei partecipanti è riuscito a liberarsi al primo tentativo, difficile… ma non impossibile!29 le città contagiate lungo tutto lo stivale, 2 in Spagna, 1 in Francia, 10 nuove aperture in programma, oltre 300.000 partecipanti, migliaia le recensioni positive del popolo del web e i fan su Facebook. Numeri da record se si pensa che la prima sede ha aperto a Torino ad inizio 2015 e non mancano giocatori d’eccezione come il calciatore Andrea Pirlo e i PanPers di Colorado Café!Non solo coriandoli, carri e stelle filanti, quest’anno il Carnevale con Intrappola.to sarà il più originale di sempre… e non dimenticate il travestimento!

 

www.intrappola.to

La pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920

Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto. Torino 2 marzo – 18 giugno 2017.  L’esposizione presenta 72 opere, di provenienza museale e da importanti collezioni private

ometto mostra 2

Il Museo Accorsi – Ometto è lieto di presentare una mostra che affronta e indaga, per la prima volta in una visione complessiva, la pittura italiana del decennio cruciale tra gli anni dieci e venti del Novecento.Curata da Nicoletta Colombo e organizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio, l’esposizione presenta 72 opere, di provenienza museale e da importanti collezioni private. La rassegna ripercorre il clima culturale italiano che segna la nascita dell’arte moderna ed esamina le nuove tendenze artistiche del decennio 1910-1920, dando seguito all’indagine sui fenomeni pittorici italiani del secolo XX, inaugurata dal museo con la passata mostra dedicata al “Divisionismo tra Torino e Milano. Da Segantini a Balla“. La mostra prende idealmente l’avvio dal 1910 (anno emblematico segnato dall’uscita del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico della pittura futurista), con opere degli autori del Futurismo storico: Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni (Case in costruzione 1910, L’antigrazoso 1912-13), Giacomo Balla (Figure+Paesaggio 1914 e Linee forza di un paesaggio+Giardino 1918, Carlo Carrà (Guerra navale sull’Adratico 1914-1915 e Lacerba e bottiglia 1914), Gino Severini (Natura morta 1918), Luigi Russolo (Chioma. I capelli di Tina 1910-1911), Fortunato Depero (Paesaggio guerresco.

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Esplosioni giallo e nero e tricolori 1916), Primo Conti (Interno di osteria 1917). Sono rappresentati anche gli esponenti dell’eterodossia futurista e gli indipendenti del movimento, da Enrico Prampolini (Danzatrice 1916) a Mario Sironi (Il borghese 1916) , Achille Funi (Autoritratto 1913), Leonardo Dudreville (Eroismo, tragedia, follia, ossessione, asfissia, 1914), Antonio Sant’Elia (Studio per edificio 1913-1914), Adriana Bisi Fabbri e Gerardo Dottori. La sezione futurista include la presenza di due fuoriusciti dalle fila futuriste, Romolo Romani, precursore delle tendenze astrattive, con due opere anticipatrici della poetica boccioniana (Ritratto di Giosuè Carducci 1906 e Ritratto d’uomo 1908)e Aroldo Bonzagni, testimone di un espressionismo di intonazione sociale, qui rappresentato dallo storico dipinto dal titolo Il tram di Monza 1916.

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ometto mostra 5Il percorso prosegue con la seconda sezione dedicata ai simbolismi che registrano una persistenza stilistica dal decennio precedente, ora rinnovati in chiave espressionista, di intonazione popolare. La sezione illustra inoltre i secessionismi che coinvolgono i linguaggi artistici giovanili italiani, segnali di un’avanguardia moderata che guardava all’arte coeva d’oltralpe: dai testimoni di Ca’ Pesaro ai partecipanti alle Secessioni romane, agli animatori della Secessioni bolognesi fino i movimenti giovanili napoletani degli anni a ridosso della Grande Guerra. Accanto alle opere di Alberto Martini e di Lorenzo Viani, voci rispettivamente di un simbolismo ed espressionismo maturato a contatto con la cultura europea, trovano spazio i linguaggi secessionisti e primitivisti di Felice Casorati (Marionette 1914), Tullio Garbari (Intellettuali al caffè 1916 e La madre 1916), Umberto Moggioli (Primavera a Mazzorbo 1912), Guido Trentini (Le perle del lago 1914 e La pianta rossa 1915 c.), Gino Rossi (Fiori e foglie 1913), Ubaldo Oppi, Galileo Chini, Cipriano Efisio Oppo (Ritratto di Rosso di San Secondo 1913), Ferruccio Ferrazzi (Le due madri 1913), Enrico Lionne, Carlo Corsi, Garzia Fioresi.Un altro significativo segmento della rassegna è dedicato al primitivismo, tendenza volta al recupero del primordio inteso come azzeramento delle stratificazioni culturali per ritrovare la semplicità e il candore di espressioni popolari, ingenue, ispirate anche ai trecentisti e quattrocentisti italiani, Giotto e Paolo Uccello innanzi a tutti. In rappresentanza del clima primitivista suggestionato dall’opera di Rousseau il Doganiere e di André Derain, autori al tempo celebrati, si articolano le presenze dei dipinti di Carrà, Garbari, Gigiotti Zanini, Pompeo Borra, Alberto Salietti.

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Il periodo segnato dalla Grande Guerra (1914-1918) dava corpo con maggiore incisività alla crisi delle avanguardie e tracciava il cammino verso il recupero delle forme e del cosiddetto Ritorno ometto mostraall’ordine, fenomeno di portata europea, qui illustrato nella terza e ultima sezione della rassegna. La Metafisica, “l’altra faccia della modernità”, che perseguiva in comune con le avanguardie la rivoluzione dei contenuti ma non quella delle forme, è illustrata in mostra da opere di Giorgio de Chirico (Composizione con biscotti e mostrine 1916), di Carlo Carrà (Le due sorelle 1917), Filippo de Pisis (Natura morta 1920), accostate a saggi della metafisica eterodossa, rappresentata da Mario Sironi e Achille Funi, per approdare alla poetica di “Valori Plastici“, che dal 1918 diffondeva il principio della supremazia culturale e artistica italiana. Nel 1919, con la fine di secessionismi, simbolismi e primitivismi, si avviava una tendenza corale al recupero della classicità in ottica moderna, svolta cioè secondo stili e linguaggi aggiornati, rappresentati da saggi pittorici di Casorati (Le maschere 1921), Soffici (Mele e calice di vino 1919 e Pera e bicchiere di vino 1920), Sironi (Macchina e tram 1919), Rosai (Donne alla fonte 1922), de Chirico (Cocomeri e corazza 1922), Severini (Studio per maternità 1920), Funi (La sorella Margherita con brocca di coccio 1920), Guidi (Figura di donna 1919), De Grada (San Gimignano visto da sud 1922), caratterizzati dai principi di sintesi, costruzione e plasticità, e incamminati con differenti declinazioni verso la successiva temperie del Novecento Italiano degli anni venti.

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Informazioni per il pubblico:

011 837 688 int. 3 – info@fondazioneaccorsi-ometto.it