Cavagnolo festeggia Sant’Eusebio con una patronale che alla base ha danze e gastronomia. Per quest’ultima, da domenica 6 a mercoledì 9 agosto i cuochi della pro loco Cavagnolo propongono agnolotti, gnocchi, costine, spiedini, patatine, dalle ore 19. Domenica 6 si balla con Luca Frencia, lunedì 7 c’è la serata caraibica con Jassica Lopez, martedì 8 è la volta di Loris Gallo (dalle 17 alle 19 giostre gratuite al luna park per tutti i bambini residenti sotto i 14 anni e, in serata ancora, basket sull’autoscontro), mercoledì 9 si chiude con Mike e i Simpatici. A fare da contorno ci saranno il banco di beneficenza, al Municipio la mostra di pittura e scultura dell’Associazione Prisma, quella di incisioni a cura di Domenico Siccardi e quella di scultura a cura di Pier Claudio Oddoni. Infine ci sarà anche la mostra di pittura di Piero Zannol, presso la scuola.
Massimo Iaretti
‘Portici divini’ è la la nuova manifestazione dell’autunno nell’ambito della prima edizione di ‘La vendemmia a Torino – Grapes in Town’,
Per i torinesi in vacanza che amano la lettura, anche in vacanza, sabato 5 agosto, alle ore 21, a Finale Ligure, in piazza San Giovanni, c’è un appuntamento da non perdere. Nell’ambito della rassegna “Un libro per l’estate”,
Estate, caldo, canottiere, pantaloncini corti, pelle scoperta e… tatuaggi! Mai come in questa stagione è possibile ammirare e scoprire le tendenze e i disegni che ormai oltre 7 milioni di italiani hanno impresso sulla propria pelle
“Parella – Storia per immagini” è un libro di prossima uscita che racconta la storia di un paese della Pedanea nei suoi vari aspetti.
Venerdì 4 agosto, alle ore 11, nella sala stampa della giunta regionale in piazza Castello, verranno presentati i comuni iscritti all’edizione 2017 di questo importante, e sentito, concorso, il contributo della Regione Piemonte per la riuscita dell’iniziativa, le esperienze internazionali del Comune di Pomaretto della Città Metropolitana di Torino, il primo evento nazionale del Comune di Cellarengo, in Provincia di Asti e le valutazioni dei giudici nei comuni. Ad illustrare il tutto saranno l’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, il presidente di Asproflor, Renzo Marconi, i sindaci di Pomaretto, Danilo Breusa, e di Cellarengo, Adriana Bucco, il giudice mondiale Mauro Paradisi e quello europeo, Alberto Peyron.
base indispensabile per l’avventura artistica. La mostra in corso nel Museo Civico di Moncalvo evidenzia il percorso di un pittore, meritevole di essere ricordato, che prima di approdare ad uno stile ben definito e riconoscibile si è costantemente esercitato nel disegno, ha studiato le leggi prospettiche, ha sperimentato l’uso dell’olio, della tempera, dell’acquarello cercando di carpire i segreti dei grandi pittori del passato. Egli non si è mai lasciato conquistare da facili mode effimere che non tengono conto dei valori autentici dell’arte pittorica dimostrando, non solo in pratica ma anche con scritti, l’importanza di un serio mantenimento della tradizione secolare. La pittura per lui doveva essere sostenuta dalla capacità tecnica a sostegno dell’idea che, unite, si trasformano in forma e colore senza aggiunta di materiali estranei che la violentano facendone perdere la purezza.
Roero Monferrato, attraverso intimi dipinti di sentieri collinari percorsi da figurine che salgono a piccole pievi nell’ora del vespro, di chiese e di caffé (bellissimo il caffè dei tre re) di Asti. Il paesaggio, costantemente presente, ingloba fondendoli empaticamente personaggi della quotidianità, artisti di strada, giocatori di tennis, mendicanti, gente anonima che passeggia per vie sia astigiane che parigine, che portano dentro ai quadri la vita autentica. Soprattutto è attratto dai musicisti che ispirano dipinti quali “la Ruelle Jazz Band”,”Rytme”,”il chitarrista”,”contrabbasso e clarinetto”. Una poetica, la sua, che fa pensare alla stessa del concittadino Paolo Conte che fonde temi alti e temi quotidiani, musica e poesia. Uno dei più singolari quadri di Buschini,” il Routier “del 1986 mi porta alla mente” Diavolo Rosso” del geniale musicista che allude al mitico ciclista di gare di strada Giovanni Gerbi anch’egli, guarda caso, astigiano come lui e il pittore.
La ceramica vegetale, definita anche ceramica fredda. Silvana Alasia ci spiega che “è un impasto dal gradevole profumo aromatico, la cui componente base è polvere di legno, miscelata ad olio di lino e ad altri componenti naturali
possibile contenere alimenti e anche liquidi, collane e lampade, oggetti eleganti nelle forme come nelle decorazioni, nei colori come nelle rifiniture, dove respira prepotente la fantasia delle artiste, il gusto, la ricerca dell’invenzione, l’innovazione. Sono sufficienti la grazia e l’originalità di alcuni piccoli oggetti per apprezzare appieno le opere delle due ceramiste, l’efficace inserimento di
una lampada a stelo, con la suggestiva elaborazione dei colori e dei materiali, per valutarne lo studio, la sensibilità immessa in alcune forme, ad esempio le ciotole traforate o quelle altre nel cui fondo trovano posto come ricami i giochi di minuscole felci e di foglie brune, per avvertire il piacere di un acquisto, immediatamente. Opere eleganti, che sono in mostra (a cura di Giuliana Cusino e Luigi Castagna) in occasione di “Forme dalla natura. Esposizione di ceramiche vegetali”, alla terza edizione e ancora una volta presso i locali della galleria “Arte per voi” di Avigliana nelle giornate di sabato (dalle 15,30 alle 19) e domenica (dalle 10 alle 19 con orario continuato) fino al 20 agosto.
Le Imprese Socie della Consulta di Torino promuovono una nuova opportunità di visita alla Biblioteca Reale
“procedendo dall’intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura”. I disegni esposti illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali. Due sono le edizioni antiche delle Vite custodite nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l’edizione giuntina, ampliata, corretta e aggiornata con l’inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo. La collezione della Biblioteca Reale offre un’ampia panoramica della storia dell’arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia. La più celebre e nota al grande pubblico è certamente l’opera di Leonardo da Vinci: un uomo canuto, con capelli e barba lunghi, ma con ampia stempiatura, dallo sguardo corrucciato e dall’espressione severa. È l’intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che è divenuta nel tempo quasi l’icona simbolica dell’artista rinascimentale intesa come espressione del genio e del talento applicato ai campi più diversi.