IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Usare la carcerazione preventiva come strumento per estorcere una confessione era una forma di tortura inumana, barbara, incivile, incostituzionale, che avrebbe fatto fremere il milanese Cesare Beccaria , ma anche il giurista-padre della nostra Costituzione Piero Calamandrei

Antonio Di Pietro, che è stato forse il personaggio politico che più ho sentito il dovere di osteggiare, ha dichiarato “All’aria che tira” della 7: <<Cominciamo innanzitutto prendendo atto di una verità sacrosanta, di cui io sono diciamo così testimone, anzi parte interessata: (…) il consenso sulla paura. (…) Ho fatto una politica sulla paura e ne ho pagato le conseguenze. (…) La paura delle manette, la paura del, diciamo così, “sono tutti criminali”, la paura che chi non la pensa come me sia un delinquente. Poi alla fine, oggi come oggi, avviandomi verso la terza età, bisogna rispettare anche le idee degli altri. (…) Ho fatto l’inchiesta Mani Pulite, e con l’inchiesta Mani Pulite si è distrutto tutto ciò che era la cosiddetta Prima Repubblica: il male, e ce n’era tanto con la corruzione, ma anche le idee, perché sono nati i cosiddetti partiti personali >>Per Di Pietro rappresenta un atto di onestà e una sconfessione del suo operato di circa 25 anni.La corruzione che finì di uccidere la I Repubblica era senz’altro un fatto molto preoccupante e che moralmente andava condannato e politicamente combattuto.Non era solo il “mariuolo” Chiesa che rubava, ma la cancrena era molto più ampia. Ed era necessario ,per salvare l’Italia, provvedere ad alcune amputazioni.Ma il clima stabilito da Borrelli e dai suoi sostituti ,in testa Di Pietro, con il famoso pool di Mani Pulite è stato davvero intollerabile. Essi hanno creato nel Paese un clima di paura e di ricatto,un clima che ha portato anche a dei suicidi.Usare la carcerazione preventiva come strumento per estorcere una confessione era una forma di tortura inumana,barbara,incivile,incostituzionale, che avrebbe fatto fremere il milanese Cesare Beccaria ,ma anche il giurista-padre della nostra Costituzione Piero Calamandrei.L’antifascista Luciano Perelli,insigne latinista torinese,che aveva patito il carcere sotto il fascismo insieme al padre e al fratello,si senti ‘ anche lui ribollire di indignazione e mi disse che erano logiche da Gestapo.
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I liberali non potevano accettare certi metodi e il clima da caccia alla streghe dominato dal tintinnio delle manette.<<Mettere in carcere e gettare via la chiave>> fu un modo di dire coniato in quegli anni in cui vennero distrutti un’intera classe politica e interi partiti che avevano avuto la legittimizzazione democratica del voto e del consenso di milioni di italiani.Io ricordo nel 1992 di aver ripetutamente scritto in difesa dei partiti come cardine della democrazia e di aver vissuto con indignazione i linciaggi fatti dai giornali,dalla Tv, soprattutto da “Milano Italia”, dai PM che confusero le Aule di Tribunale per luoghi in cui veniva ghigliottinato a priori chiunque fosse sospettato di un qualsivoglia reato. L’alleanza perversa tra certi magistrati e gran parte della stampa ha imbarbarito il Paese in modo che ancora oggi appare irrimediabile. Si trattava di difendere la nostra civiltà giuridica e le regole della convivenza civile sistematicamente oltraggiate dai metodi a cui ricorreva il famoso pool di Milano.Il lancio delle monetine contro Craxi fu un atto vergognoso ,un vero atto squadristico istigato dall’irrespirabile clima mediatico che si era creato in Italia e che ha costituito il trampolino di lancio di alcuni giornalisti specializzati nel killeraggio e nella violazione sistematica del segreto istruttorio.Il principio costituzionale della presunzione di innocenza venne calpestato ripetutamente in modo clamoroso senza che il Capo dello Stato pro tempore avesse nulla da eccepire.I cittadini si sentirono in balìa di una parte di magistratura, in effetti minoritaria,fortemente politicizzata, che ha rappresentato una gravissima ipoteca sullo svolgimento della vita democratica del Paese.E’ quella stessa parte di magistratura che salvò il solo partito comunista e non certo perché fosse illibato.Primo Greganti fu l’eroe che si immolo’ per il PCI.Quando Craxi affrontò in Parlamento lo scottante e umiliante problema del finanziamento occulto dei partiti nessuno dei chiamati in causa rispose,anzi finse di non sentire. In primis, i Presidenti delle Camere,per non dire del Presidente della Repubblica . Spadolini Presidente del Senato, l’unico liberale delle tre alte cariche dello Stato ,tacque e non impedi’ ai leghisti di esibire il cappio nell’Aula di Palazzo Madama ,una vergogna inaudita che mi impedì a priori di poter simpatizzare per la Lega,ancor prima che a causa del suo inaccettabile secessionismo antirisorgimentale. Vittorio Feltri, che era stato socialista, sull’”Indipendente “sostenne a spada tratta Di Pietro e il giacobinismo forcaiolo della Lega. Solo Pia Luisa Bianco corresse il tiro di un giornale che ebbe vita cortissima proprio per l’impostazione data da Feltri.
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Queste cose le scrive uno che,dimostrando di vedere abbastanza lontano,nel 1974 chiese con un appello formale al Presidente della Repubblica,in compagnia dell’illustre giurista Arturo Carlo Jemolo,di non firmare la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, ritenendolo non sostitutivo di quello occulto,ma aggiuntivo.Fummo facili profeti. E sapevamo bene dei traffici del PCI con l’Est europeo e con le cooperative e dei finanziamenti che arrivavano direttamente dall’URSS.Come sapevamo che i partiti nel 1974 erano appena usciti dallo scandalo dei petroli per cui Ugo La Malfa aveva personalmente scusa agli italiani. Per altri versi,partiti che erano esclusi da ogni finanziamento come il MSI trassero grande vantaggio dal finanziamento pubblico che ,sottoposto a referendum per iniziativa di Pannella, venne clamorosamente bocciato dagli italiani.Quel fare tabula rasa dei partiti democratici che avevano retto la Repubblica dal 1945 in poi,salvando il partito comunista, favorì la discesa in campo di Berlusconi contro cui quegli stessi magistrati e altri loro colleghi si accanirono per un intero ventennio.Oggi Di Pietro riconosce i suoi errori.Lo fa con il suo linguaggio sempre un po’ contorto,anche se il suo italiano ruspante e’ sicuramente migliorato… E giunge, arrivato alla terza età, a riconoscere persino che bisogna “rispettare anche le idee degli altri.” Ne prendiamo atto con piacere. Ma il ritardo nell’acquisire l’ABC della democrazia liberale è stato davvero troppo grande. In ogni caso dalla fine dei partiti e dalla nascita dei partiti personali egli stesso godette evidenti vantaggi. Un partito come il suo, discioltosi come neve al sole in seguito ad una trasmissione della Gabanelli,ben difficilmente avrebbe avuto consenso senza la fine della I Repubblica che comunque seppe privilegiare il valore della Politica con la p maiuscola .Lo stesso giudice Corrado Carnevale che presiedette la commissione di concorso a giudice in cui venne promosso Di Pietro, ebbe a posteriori qualche ripensamento,lui che venne dileggiato come “ammazzasentenze”perché scrupoloso nell’applicare le norme e nel cassare quindi sentenze emesse in modo frettoloso,sommario,giuridicamente errato,quelle che potremmo definire, in una parola, le sentenze “ammazzagiustizia”.
quaglieni@gmail.com

L’
quest’anno “Artigiani nell’era digitale” tesserà un dialogo a più voci tra artigiani, operatori del settore, imprenditori sociali, innovatori e studiosi della Cultura – dislocati in varie regioni italiane – pronti a condividere storie di rinascita ed esperienza che, grazie ai nuovi linguaggi e alle nuove opportunità offerte dal digitale e dai social network, hanno intrecciato i fili di una comunità estesa, ricca di stimoli e progettualità condivisa. La mostra-mercato apre i battenti sabato 23 settembre alle ore 15.00 in corso Francia 313 e sarà ospitata in una struttura allestita nel parcheggio messo a disposizione dall’azienda Diffusione Tessile, all’interno dell’ex cotonificio Leumann. Sono previste, oltre all’esposizione e alla vendita, anche dimostrazioni pratiche e l’attivazione di laboratori dedicati ai bambini, sia sabato che domenica. L’evento si concluderà domenica pomeriggio con la sfilata di modelli prodotti dagli espositori e la consegna di un premio allo stand più originale. “Filo lungo filo, un nodo si farà”, che rientra tra gli eventi della Settimana della Cultura promossa da UNI.VO.CA., vuole far riscoprire al grande pubblico la creatività, la poesia e l’arte che stanno alle spalle del “fatto a mano”. Sono previste visite guidate al Villaggio Leumann sia sabato che domenica. Con il Patrocinio della Città di Collegno, della Città Metropolitana di Torino, della Regione Piemonte e con la collaborazione del Coordinamento Tessitori e dell’azienda Diffusione Tessile. Per maggiori informazioni rivolgersi all’ Associazione Amici della Scuola Leumann, Tel. 347 3596056, email info@villaggioleumann.it, sito internet
FILO LUNGO FILO, UN NODO SI FARA’
L’Associazione Yoga Contemporaneo è un’associazione sportiva dilettantistica culturale e ha come finalità istituzionale lo sviluppo, la diffusione e la promozione dello Yoga e della Meditazione.
Per l’anno 2017 – 2018 oltre le sedi già consolidate di Chieri, Santena e Poirino, si aggiungono la sede di Cambiano e quella di Torino con i seguenti corsi:

cittadino, macchie, vaste e insistite, che occupano il foglio, che esprimono idee e umane sensazioni, che si riempiono di quel colore che si trasforma in un vigoroso quanto pensoso abbraccio alla natura.
Dal 14 al 17 settembre, ogni giorno, dalle ore 18 all’interno del Parco della Pellerina in Corso Appio Claudio 176 interno 30, presso il “Circoletto Rosso” – Tennis Pellerina, sarà possibile partecipare a presentazioni di libri e convegni
14 settembre “Regionali del 2019: uniti si vince?” e in quest’occasione intorno allo stesso tavolo ci saranno il Coordinatore Direzione Nazionale MNS, Giuseppe Scopelliti, e tutti i coordinatori regionali del centro destra piemontese.
come Forza Italia, Lega Nord, UDC, Direzione Italia.
ospedaliere e ambulatoriali coinvolte, tra cui il Sant’Anna con le sue “Vitamine musicali” ,progetto giunto al suo secondo anno di vita. Quest’anno sono previsti due appuntamenti di musica dal vivo presso il reparto di chemioterapia e quello Maternità per un benvenuto ai nuovi nati.”Questo progetto – ha detto la Prof.ssa Chiara Benedetto , Primario della Divisione di Ostetricia e Ginecologia del Sant’Anna – testimonia l’alleanza tra cultura e salute, testimonia , anche secondo le teorie della Neuroscienza,che gli stimoli musicali condizionano i processi biologici , migliorandoli.” Nicola Campogrande ha poi sottolineato l’importanza del tema scelto per l’edizione di quest’anno , quello della Natura : “dedicarle un festival è un modo per ascoltare come sia stata protagonista nella produzione musicale del passato e in quella di oggi”. Del programma di Mito Settembre Musica 2017 fa parte integrante il Giorno dei Cori , che concentrerà coristi esperti e dilettanti nell’ Open Singing nella stessa piazza San Carlo che la sera successiva vedrà i giovani interpreti sul palco della Nona di Beethoven. Un altro evento eccezionale sarà la ” Notte degli Archivi”, il 10 settembre, con tre concerti : all’Archivio di Stato, in quello dell’Università e all’Archivio Storico.
L’Associazione Casa della Resistenza di Verbania-Fondotoce e il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte promuovono per venerdì 8 settembre un’iniziativa congiunta dedicata agli Internati militari italiani (IMI), gli Italienische Militär-Internierten,
internazionali previsti dalla convenzione di Ginevra del 1929 le vittime predestinate al “castigo esemplare” che Hitler aveva promesso agli italiani, rei di essere venuti meno al patto di alleanza, che era in realtà un rapporto di soggezione. Seicentomila uomini e forse più: ufficiali, sottufficiali, soldati, medici, cappellani militari, chiusi nei carri ferroviari e trasferiti nei campi della Polonia e della Germania a languire di inedia o a lavorare come schiavi nelle miniere e nelle fabbriche di guerra. A più riprese fu loro offerta la possibilità di arruolarsi con i tedeschi o nelle forze armate della Repubblica di Salò, ma gli oltre seicentomila internati rifiutarono per venti mesi ogni collaborazione con la Germania nazista e la Repubblica Sociale di Mussolini, scegliendo volontariamente e consapevolmente la “via dei lager”. Più di quarantamila morirono di fame o di tubercolosi, per sevizie ed esecuzioni sommarie o sotto i bombardamenti. Della drammatica vicenda di quei seicentomila uomini, che scelsero di non abbassare la testa con tanta fermezza e pagando a caro prezzo, a lungo si è taciuto o si è parlato troppo poco. Finita la guerra, su questa immane tragedia calò un inesplicabile silenzio. Parve che nella coscienza nazionale fosse avvenuta una sorta di rimozione dell’evento, anche se ben altre furono le motivazioni politiche e sociali che la determinarono. Soltanto l’Associazione Nazionale Ex Internati intraprese un’opera sistematica di ricerca e di raccolta di documenti, che oggi si concreta in decine di volumi, a disposizione degli studiosi. Il dato macroscopico che caratterizzò la vicenda dei militari italiani internati nei lager fu il loro massiccio rifiuto di combattere e di collaborare con i tedeschi e con i fascisti. Tutto ciò a testimonianza della prova d’orgoglio e dignità dei militari italiani che seppero riscattare e difendere il tricolore della Patria e del carattere unitario e nazionale della lotta di Liberazione, non a caso definita il “secondo Risorgimento” italiano.
Il Borgh ed la Madòna si prepara a festeggiare la patronale della Madonna della Mercede
fondazione del gruppo di Salsasio. A seguito della Messa, intorno alle 11, partirà il corteo della processione religiosa che percorrerà via Torino, via Borghetto, via Monsignor Romero, via Mussetti, via Torino e che si concluderà con l’affidamento del borgo a Maria a cui seguirà la Solenne Benedizione. Durante la processione inoltre, per chi non può fare la processione, in chiesa i Fratelli Maristi reciteranno il Rosario. Infine lunedì 18 alle 11 sempre presso la chiesa antica si terrà la Messa in ricordo dei Sacerdoti di Salsasio e per tutti i defunti della Parrocchia. Si ricorda che durante i giorni del triduo e della festa, gli orari delle Messe sopra riportati saranno in sostituzione dei normali orari delle celebrazioni, che torneranno in vigore da martedì 19 settembre. Durante i giorni della festa del Borgh ed la Madòna, presso il largo Beppe Canalis e il Circolo La Concordia, si terrà anche la festa popolare, con serate enogastronomiche, musica, momenti per giovani, ragazzi, bambini, famiglie e adulti.
Nello specifico, domenica 10 settembre si terrà la pedalata con ritrovo alle 9 e partenza alle 9,15 e alle 12,30 il pranzo dei pedalatori (pasta, acqua e pane compresi nel costo dell’iscrizione). Iscrizioni presso la Lavanderia Albertino o alla partenza.