Protagonista di moda con Creativity Oggetti

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creativity2Nell’ambito di Voce del Verbo Moda organizzato dal Circolo dei Lettori

 

Creativity Oggetti, nell’ambito di Voce del Verbo Moda organizzato dal Circolo dei Lettori promuove uno Shooting fotografico giovedì 22 ottobre, dalle 17 alle 20,30: Protagonista di moda. Il pubblico diventa protagonista indossando i gioielli appositamente creati per l’occasione dalle designer Silvia Beccaria, Ana Hagopian, Elena Valenti e Paola Volpi. Gioielli originali, realizzati come “tessuti”, con materiali non convenzionali quali gomma, carta, materie plastiche, reti metalliche.Le foto sono realizzate da Elisa Perotti e regalate in digitale, con tutti i diritti, a chi vorrà farsi immortalare.

 

CREATIVITY OGGETTI, via Carlo Alberto 40/f

NCMLF e le storie dei senzatetto

nclmf2ncmlf1Questa volta i ragazzi di NCMLF – Noi ci mettiamo la faccia, hanno incontrato alcuni clochard torinesi. Hanno regalato pasticcini ai senzatetto e si sono fatti raccontare le loro storie. Un modo per mettere l’accento su una realtà poco conosciuta o che non si vuol conoscere. Ecco il link al video

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=6gifB3MXDIw

"L'Indice" festeggia il nuovo sito

FESTA DEL RINGRAZIAMENTO AL TOOLBOX COWORKING

 

MUomostritolatoDonnainGrembiuleVenerdì 13 novembre alle 18,30 al Toolbox Coworking  l’Indice festeggia e ringrazia. Festeggia il nuovo sito,  realizzato grazie al successo della Campagna di crowdfunding “Grandi autori per grandi lettori” sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it, che si è conclusa lo scorso 20 luglio.E ringrazia tutte le persone che hanno creduto e sostenuto la Campagna dell’Indice e i tantissimi collaboratori che da anni prestano la loro penna per questa importante rivista.Da oltre trent’anni infatti L’Indice è storia e filosofia, è cinema e scienza, è arte e musica, è politica e narrativa.  L’Indice sono i disegni di Matticchio, le schede, i segnali, gli approfondimenti: un mondo che parla di libri e non solo.

 

Il nuovo sito, frutto di un grosso lavoro di restyling e ripensamento è una nuova finestra che vuole dare spazio a ciò che già c’è e creare nel contempo nuove sinergie, nuovi linguaggi, nuovi modi per parlare di libri e non solo, come ricorda il direttore Mimmo Càndito sull’editoriale che ne inaugura il lancio:L’Indice di carta non ha alcuna intenzione di restare come un reperto – prezioso ma pur sempre reperto – d’un tempo che va chiudendosi; la sua proiezione ora nello spazio virtuale della comunicazione elettronica è la conferma plastica che la nostra storia non si chiude nei ripostigli della memoria ma intende integrare due percorsi che, pur procedendo paralleli, si offrono come una proposta unitaria, articolata nelle forme della sua diversità e però realizzata organicamente come una sintesi di linguaggi distinti”. Se da un lato infatti i contenuti del cartaceo hanno trovato e troveranno maggior spazio e respiro, dall’altro, attraverso l’on line, l’Indice potrà seguire con più agilità e puntualità l’attualità editoriale e letteraria.

 

Non è un caso infatti che proprio ad ottobre il numero cartaceo contenga un unicum: lo speciale dedicato a Primo Levi, il solo scrittore italiano integralmente tradotto in inglese in  un’unica grande opera unitaria. Un’edizione paragonabile ai Complete Works, che l’editore Liveright manda in libreria e che verrà presentata a New York il 15 ottobre, non è stata dedicata neppure a Machiavelli o a Dante. L’Indice accompagna idealmente questo grande evento, editoriale e culturale, dedicando all’autore di Se questo è un uomo uno speciale curato dal Centro studi internazionali Primo Levi di TorinoLo speciale contiene sei testi rari (con una circolazione limitata e una visibilità ancor minore) nei quali si possono cogliere anticipazioni di temi di grande portata e di libri futuri.

 

www.lindiceonline.com

 Via Agostino da Montefeltro 2

(sotto il Cavalcavia di Corso Dante)

 

 

De Biasi da Torino a Tirana e l'Albania sogna

Il popolo albanese, che vuole entrare in Europa, lo farà anche attraverso il calcio, con l’orgoglio che gli è tipico

 

ALBANI ITALIALa comunità albanese a Torino e in Piemonte è molto forte e integrata pienamente da anni. Inizia da oggi – attraverso il nuovo link del Torinese, IL TIRANESE – la pubblicazione di notizie, opinioni e servizi giornalistici incentrati sui rapporti tra il Piemonte e il Paese delle Aquile, nello spirito di amicizia e interscambio culturale e sociale.

 

 

Gli articoli precedenti sono visibili cliccando sul link Vetrina 1 , in alto sopra il titolo

 

 

de biasiTutto il Paese delle Aquile ha festeggiato da Saranda a Scutari: per la prima volta nella sua storia l’Albania giocherà  infatti la fase finale di un Europeo di calcio. La nazionale guidata da Gianni De Biasi- già allenatore, tra l’altro, del Torino di Urbano Cairo – ha conquistato l’ambito traguardo col 3-0 all’Armenia, valido per il secondo posto nel girone I, con la Danimarca agli spareggi. «Nella mia carriera di soddisfazioni ne ho avute tante, ma questa le supera tutte perché dietro abbiamo un popolo intero», ha detto il ct a Sky Sport. Ed è proprio così. Il popolo albanese, che vuole entrare in Europa, lo farà anche attraverso il calcio, con l’orgoglio che gli è tipico. «Prima della partita ai ragazzi ho detto che tre anni e mezzo fa c’erano pochissime persone con noi, al debutto in Georgia. Ho detto che se mi avessero seguito e che se ci avessero creduto avremmo avuto grandi possibilità. Qualcuno – dice De Biasi – ha sorriso, oggi anche chi ha sorriso si aggrega, ma va bene così. Dietro questo successo c’è il lavoro di un team: Tramezzani, Bellè, tutti coloro che hanno partecipato, tutti hanno contributo a raggiungere questo sogno». un nuovo sogno italo-albanese.

 

PanoRama sull'arte in sei tappe

panorama

Un progetto diffuso a cura di Olga Gambari nelle gallerie del quartiere Vanchiglia: Burning Giraffe, Art Gallery, Moitre, Nopx, Opere scelte, Pepe Fotografia, Van Der

 

A Torino si accende il circuito di PanoRama, una mostra diffusa, articolata in sei gallerie nel quartiere Vanchiglia, che vuole indagare “l’eredità inconsapevole” di Carol Rama, recentemente scomparsa, attraverso i lavori e le ricerche di giovani artisti di generazioni e nazionalità differenti. Il progetto dichiara una natura poetica e non filologica nel dare vita a una piccola geografia attorno alla figura di questa artista outsider, naturalmente contemporanea e internazionale. Ogni galleria presenterà un gruppo di artisti, sviluppando una mostra autonoma ma allo stesso tempo inserita nel circuito del progetto globale.

 

Ogni mostra sarà un tassello di una grande collettiva i cui lavori, nei confronti di Carol Rama, sveleranno punti di contatto, affinità e assonanze mai in maniera diretta, didascalica o tematica, ma sempre con libertà evocativa e poetica, che significa proporre un confronto fra attitudini, sensibilità, soggetti, modalità espressive diverse. Gli artisti coinvolti – Silvia Argiolas, Francesca Arri, Guglielmo Castelli, Lin De Mol, Michela Depetris, Greta Frau, Andrea Guerzoni, Liana Ghukasyan, Keetje Mans, Silvia Mei, Vittorio Mortarotti, Cristiana Palandri, Melania Yerka, Ann-Marie James, Mario Petriccione, Maya Quattropani, 108 nero e Alessandro Torri – sono stati individuati per un’attitudine, un certo carattere, un particolare sguardo verso le cose, un determinato gusto, una modalità di narrare e raccontare storie affini ed empatiche con il sentire, il fare e l’esprimersi di Carol Rama.

 

Il progetto, nato da un’idea di Andrea Guerzoni, si è poi sviluppato all’interno di un gruppo composto da galleristi, curatori, critici, artisti che ne ha condiviso ogni fase: Claudio Cravero, Andrea Guerzoni, Vittorio Mortarotti, Stefano Riba, Antonio La Grotta, Chiara Vittone, Andrea Rodi, Alessio Moitre, Viola Invernizzi, Emanuela Romano, Valentina Bonomonte, Cristina Mundici, Giorgia Mannavola e Andrea Ferrari, con la curatela generale di Olga Gambari. A ogni collettiva sarà abbinata una libera lettura critica di figure diverse, coinvolgendo: Sara Boggio, Roberta Pagani, Milena Prisco, Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli (Arteco), Aris Nobatef e Francesco Forlani. PanoRama prende la forma di mostra diffusa, intimamente legata al luogo del suo accadimento, cioè al quartiere Vanchiglia, che negli ultimi anni ha visto il fiorire di una serie di gallerie legate all’arte internazionale così come a linguaggi artistici e pratiche espositive che contaminano ambiti diversi. Vanchiglia si afferma come una delle zone con maggior fermento creativo cittadino, quartiere con un’altissima concentrazione di studi, gallerie, laboratori e spazi di creatività emergente e sperimentale.

 

L’angolo di mondo in cui soprattutto si è svolta la vita di Carol Rama, che ha abitato da sempre in via Napione. Questa mostra, quindi, sembra germinare da un tessuto urbano che ha contenuto infiniti passi, sguardi, pensieri, accadimenti della quotidianità di Carol Rama, ed è interessante l’identità contemporanea che sta assumendo, come se, idealmente, l’artista avesse seminato negli anni un terreno che ora produce wild flowers a lei familiari. La mostra intende creare un luogo condiviso, impregnato di presenza di Carol Rama, figura che volutamente sarà presente come gioco poetico, concettuale e sentimentale e non riferimento diretto. Durante lo svolgimento della mostra, sarà messo a punto un calendario di eventi, espressioni di linguaggi diversi, che ogni settimana proporranno appuntamenti nelle gallerie partecipanti al progetto. Questi eventi continueranno a fare vivere la mostra, proponendo la possibilità di visitare il circuito delle mostre ogni settimana in un orario serale. La cura di questa sezione è realizzata in collaborazione con il Teatro della Caduta, altra realtà creativa del quartiere Vanchiglia. Interlocutori importanti sin dall’inizio sono stati sono stati l’Archivio Carol Rama e la Fondazione Sardi per l’Arte, che ha promosso il catalogo. Il progetto ha il patrocinio della Circoscrizione 7.

 

Catalogo Graphic design: Leandro Agostini Editore: ArteSera Produzioni Gallerie Nopx, Via Guastalla 6/A, www.nopx.it Moitre, Via Santa Giulia 37, www.galleriamoitre.com Opere scelte, Via Matteo Pescatore 11/D, www.operescelte.com Van Der, Via Giulia di Barolo 13, www.vandergallery.com Burning Giraffe Art Gallery, Via Bava 8, www.bugartgallery.com Pepe Fotografia, Via Santa Giulia 10 B, www.pepefotografia.it

 

FERRINO SI PRESENTA IN EXPO 2015

banca sanpaolo

400 ECCELLENZE ITALIANE SI RACCONTANO ALL’INTERNO DELLO SPAZIO ESPOSITIVO DI INTESA SANPAOLO

 

Ferrino, rinomato brand torinese diventato sinonimo di outdoor, presenta in Expo Milano 2015 la propria produzione di qualità e la propria storia aziendale, lunga 140 anni. L’appuntamento è in calendario oggi, lunedì 12 ottobre, alle 10:30 ed è ospitato all’interno di “The Waterstone”, lo spazio espositivo di Intesa Sanpaolo in Expo 2015. Grazie all’iniziativa “Ecco la mia impresa”, 400 piccole e medie imprese, espressione del made in Italy d’eccellenza, avranno l’opportunità di utilizzare per un giorno gli spazi messi a disposizione dalla Banca per presentarsi ai visitatori con esposizioni di prodotti o proiezione di filmati, oppure per incontrare buyer e investitori internazionali in eventi riservati. Le aziende sono state selezionate da Intesa Sanpaolo con la massima attenzione alla rappresentatività dei territori e nell’ambito dei settori merceologici affini ai temi di Expo: Food, Fashion, Design e Hospitality. “The Waterstone by Intesa Sanpaolo” è una struttura su due piani di 1.000 metri quadri, realizzata con materiali interamente ecologici e riciclabili e animata ogni giorno con allestimenti multimediali, opere d’arte e un palinsesto di oltre 250 eventi per famiglie e imprese. L’appuntamento odierno con le aziende è con Ferrino: partire dalle tele cerate per scalare le vette del mondo.

 

Tutto inizia a Torino, nel lontano 1870. Nel suo negozio di vernici Cesare Ferrino sperimenta il primo procedimento industriale per produrre tele cerate. Un’invenzione che conquista subito molti ammiratori. La Fiat le sceglie per la capote delle proprie auto, l’esercito italiano per le tende militari. L’affidabilità delle tele cerate conquista alpinisti ed esploratori. Così Ferrino diventa sinonimo di outdoor. L’azienda, condotta oggi dalle famiglie Ferrino e Rabajoli, è diventata grande, si è sviluppata, ha allargato gli interessi e il mercato, ma alla base dei prodotti resta sempre un’incessante ricerca tecnologica, di meticolose prove sul campo e di ascolto di chi li usa, rispettando il senso di artigianalità e di stile italiano. Ferrino ha ottenuto la certificazione UNI ISO 9001 che ne attesta una qualità totale. Inoltre l’azienda mantiene un codice di condotta con i fornitori per la tutela dei lavoratori e delle condizioni ambientali di lavoro, escludendo che siano utilizzati per le produzioni minori di 15 anni. 2 I prodotti Ferrino sono distribuiti in 1200 punti vendita in Italia, l’export rappresenta circa la metà della produzione. Negli ultimi anni il nome Ferrino ha partecipato alle più grandi imprese alpinistiche. Nel 1984 avvia la collaborazione con Reinhold Messner nelle due scalate del Gasherbrum e del Lhotse, a 8000 metri. Nel 1994 inizia a operare High-Lab, al Rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa, un laboratorio permanente ad alta quota per testare nuovi materiali e prototipi. Ferrino ha poi rilevato lo storico marchio Baldas (racchette da neve) e dal 2009 ha avviato la produzione di una linea di abbigliamento High-Lab. Maggiori informazioni sul sito www.ferrino.it .

 

«Con The Waterstone abbiamo sviluppato uno spazio espositivo aperto e coinvolgente, dedicato ai visitatori e alle aziende, in cui le 400 imprese ospiti possono raccontarsi, incontrare altre realtà imprenditoriali, sviluppare e condividere progetti e idee, nonché studiare nuove opportunità di business internazionali – afferma Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo – Da maggio ad oggi, The Waterstone ha ospitato decine di imprese differenti per dimensioni e settori merceologici, ma che condividono una produzione di qualità, l’attenzione alla sostenibilità e una storia imprenditoriale di successo. Expo ci ha insegnato che le nostre aziende hanno bisogno di una vetrina internazionale, e che una banca come la nostra ha il dovere di aiutarle a trovarla. Voglio anche ricordare che, oltre agli eventi con le imprese, il nostro spazio offre appuntamenti con la cultura e con lo spettacolo di elevata qualità.»

 

Il calendario degli appuntamenti in The Waterstone by Intesa Sanpaolo e i profili delle aziende ospiti sono disponibili sul sito www.expo.intesasanpaolo.com

 

(Foto: il Torinese)

Oltre le barriere: Torinodanza festival

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torinodanza 12Attraversare le barriere è una delle dimensioni caratteristiche del nostro tempo, di volta in volta accompagnata dal senso della scoperta e dell’opportunità, oppure della fuga e del dramma. Siamo impegnati in un continuo superamento dei limiti, uno sbilanciamento che ci porta alternativamente in alto o in basso, ci condanna al disequilibrio o ci regala un nuovo orizzonte

 

Torinodanza è rivolto verso chi ama scoprire universi curiosi e originali, anche al di là dei confini disciplinari della danza. Attraversare le barriere è una delle dimensioni caratteristiche del nostro tempo, di volta in volta accompagnata dal senso della scoperta e dell’opportunità, oppure della fuga e del dramma. Siamo impegnati in un continuo superamento dei limiti, uno sbilanciamento che ci porta alternativamente in alto o in basso, ci condanna al disequilibrio o ci regala un nuovo orizzonte.

 

Di questa condizione della contemporaneità troviamo oggi tracce evidenti nel lavoro degli artisti più sensibili, che ci narrano il loro percorso salvifico o il precipitare verso un buio che pare privo di speranze. E se quest’ultima è la faccia della realtà che più ci investe nel quotidiano, all’arte compete fortunatamente il simulare, se non realizzare, anche la ricostruzione di un senso di umanità e speranza, di bellezza. Inseguendo il gusto dell’ibridazione, caratteristico di Torinodanza, potremo scoprire una favola moderna, a metà tra cinema e danza, come Kiss & Cry, un capolavoro al quale dedichiamo le cinque sere inaugurali; ma anche il suo speculare e diversissimo gemello Kamp, che illumina invece il lato oscuro e doloroso dell’uomo, con una commozione che sale alta insieme alle invenzioni visive stupefacenti.

 

Se poi parliamo di quell’instancabile desiderio di trasfigurare chi appare sconfitto dal destino o dai propri fantasmi, ridandogli una nuova, inconsueta bellezza e serenità, allora pensiamo subito ad Alain Platel, che ci presenta un’altra straordinaria tappa della sua avventura umana e artistica, stavolta sostenuta da una quarantina di musicisti di una banda. Ed è proprio la banda la miglior metafora di una comunità normale, legata da passioni e amicizie speciali. L’edizione 2015 ci riporta anche al Teatro Regio, per offrire un palcoscenico adeguato all’impetuosa e poetica ispirazione di Sasha Waltz, qui con una delle sue più riuscite coreografie, delicata e potente. Un festival da scoprire, che ci offre la danza dinamica e pura di Foniadakis e Di Stefano con Aterballetto. O la danza ibridata con l’acrobazia, nella virtuosistica e misteriosa apparizione dei 22 interpreti di XY: lo spettacolo nel quale la metafora del rischio più si avvicina alla realtà.

 

Anche quest’anno non mancano sorprese e giochi visivi, come nell’incontro di hip hop e proiezioni in 3D dei Käfig, uno dei momenti più spettacolari del festival; o nel piccolo e prezioso Chut di Fanny de Chaillé, creazione dedicata a inquietudini o solitudini del nostro tempo, stavolta tratteggiati con una stupefatta ironia che ci rimanda a Buster Keaton o Charlie Chaplin. Maestra nel mescolare impianto visivo, musica e gesto è anche la giovane Louise Vanneste, a Torino per la prima volta. Ci dedichiamo ovviamente alla coreografia italiana in prospettiva storica, grazie al progetto RIC.CI, che presenta Valeria Magli e riscopre danze futuriste grazie a Silvana Barbarini, oltre che con una nuova produzione del giovane Daniele Ninarello.

 

Ancora in Italia, ed ecco una partita di pallamano giocata nel buio del deficit visivo da Alessandro Sciarroni, con un altro scarto rispetto ai canoni della danza contemporanea, come accade anche per l’immersione nel tango che ci regala Leonardo Cuello. Per concludere, Torinodanza compie il cerchio e torna verso quella danza più riconosciuta (e celebrata come tale) per una serata che accomuna Benjamin Millepied – oggi star del firmamento coreografico, grazie anche alla sua innovativa direzione del ballo all’Opéra di Parigi – e William Forsythe. Il nitido, struggente e bellissimo ciclo di caduta e rinascita di Quintett, uno dei suoi capolavori, è forse l’omaggio definitivo, esteticamente perfetto quanto commovente, al nostro essere perennemente divisi tra felicità e paura.

 

GIGI CRISTOFORETTI | Direttore Artistico Torinodanza festival.
www.torinodanzafestival.it

 

 

 

 

 

 

 

 

INFORMAZIONE COMMERCIALE

Il Museo del Cinema si apre alle scuole

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 In calendario progetti speciali al museo, al Cinema Massimo e alla Bibliomediateca Mario Gromo

 

Il Museo Nazionale del Cinema si propone anche quest’anno al pubblico giovane e conferma il proprio tradizionale  impegno per le scuole. L’esposizione permanente ospitata alla mole antonelliana presenta infatti ‘Scopri il cinema. Vivi il Museo’, rassegna delle attività didattiche per l’anno scolastico 2015-2016, per gli istituti di ogni ordine e grado. In calendario progetti speciali al museo, al Cinema Massimo e alla Bibliomediateca Mario Gromo. In programma anche nuove collaborazioni con le realtà culturali della città e del territorio.
    

 

(Foto: il Torinese)

Compie 10 anni il festival dell'Oralità popolare

Emanazione viva e reale di ciò che da altrettanto tempo la Rete Italiana di Cultura Popolare compie sul territorio italiano alla ricerca della memoria e di quei sistemi di valori che dal passato

 

oralita1Compie 10 anni il Festival dell’Oralità Popolare, emanazione viva e reale di ciò che da altrettanto tempo la Rete Italiana di Cultura Popolare compie sul territorio italiano alla ricerca della memoria e di quei sistemi di valori che dal passato si sono trasmessi nella contemporaneità. La X edizione del Festival dell’Oralità Popolare (OP) 2015 si svolgerà il 10 e l’11 ottobre in Piazza Carlo Alberto a Torino con un’anteprima il 9 ottobre presso la Stazione di Porta Nuova (Torino), grazie al sostegno della Città di Torino, della Regione Piemonte, della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo. Abbiamo deciso di iniziare la Festa in un luogo simbolico un confine attraverso il quale sono passate migliaia di persone provenienti dalle campagne piemontesi o dal sud Italia: la stazione di Porta Nuova. 
#10diOp #IndovinachivieneaCena?

Programma del Festival:
http://www.reteitalianaculturapopolare.org/home/29-progetti/festival-delloralita-popolare/866-programma-op-2015.html

Prenota il tuo posto alla tavola di Indovina chi viene a Cena?:
http://www.reteitalianaculturapopolare.org/indovina-chi-viene-a-cena/864-indovina-torino-op-2015.html

Turismo enogastronomico, Borsa internazionale a Stresa

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Una BITEG rinnovata rispetto al passato, con diverse novità che si annunciano capaci di rendere il workshop quanto mai incisivo ed efficace

 

Sarà il Regina Palace di Stresa, nella splendida cornice del Lago Maggiore, ad ospitare quest’anno la XVI edizione di BITEG – Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico. Il più importante evento italiano dedicato agli operatori del settore tornerà in Piemonte dal 23 al 26 ottobre ricco di novità, a cominciare dalla collaborazione di TTG Italia per l’organizzazione del workshop che coinvolgerà solo buyer internazionali, 70 in tutto, in arrivo da 23 Paesi del mondo (Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Irlanda, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Uk e USA). Si apriranno, invece, a partire da lunedì 5 ottobre le agende digitali: da quest’anno, infatti, BITEG utilizzerà il sistema degli appuntamenti online messo a punto da TTG, uno strumento strategico che permetterà ai seller, in arrivo da tutte le regioni d’Italia, di prenotare in anticipo gli incontri con i buyer di interesse. “La BITEG si ripresenta con un’edizione il cui orientamento ai mercati internazionali – sottolinea Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte – si esprime con una collocazione che si lega a Expo 2015: sia per il periodo individuato – l’ultima settimana dell’Esposizione – sia per la scelta come location del suggestivo Distretto dei Laghi, facilmente raggiungibile dal sito di Rho come dall’aeroporto di Malpensa. Una BITEG rinnovata rispetto al passato, con diverse novità che si annunciano capaci di rendere il workshop quanto mai incisivo ed efficace”.

 

BITEG 2015 è realizzata in sinergia con il Distretto turistico dei Laghi e Monti dell’Ossola e con le altre Atl piemontesi che hanno contribuito alla realizzazione degli educational tour sui propri territori. La Borsa può contare, quest’anno, anche sulla partnership con “La Scuola di Stresa”: gli studenti della classe III del corso tecnico turistico dell’Istituto Erminio Maggia supporteranno, infatti, l’accoglienza degli operatori e animeranno le pagine social legate all’evento. ALCUNI NUMERI SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO Il turismo del gusto vale il 30% della spesa turistica in Italia, con un giro d’affari stimato in circa 11 miliardi di euro (Fonte Coldiretti 2015). La spesa media per viaggio enogastronomico è di circa 193 euro e il nostro Paese detiene ancora il primato in Europa, grazie a 4.886 prodotti tradizionali censiti a livello regionale, 272 specialità Dop e Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc e Docg, e quasi 21mila agriturismi, 1/3 dei quali sia alloggio che ristorazione. L’enogastronomia è considerata, a livello internazionale, un aspetto fondamentale del Made in Italy, insieme all’arte e alla moda: due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia (in particolare Francia, USA, Regno Unito e Paesi Bassi). I cosiddetti foodies sono per il 54% uomini e per il 46% donne, compresi soprattutto nella fascia d’età 35-44 anni e con un diploma di scuola superiore (Ricerca Episteme 2013). Anche in Piemonte, nel 2014, le colline Unesco e il prodotto enogastronomico si sono confermati una meta sempre più internazionale, con un incremento generale degli arrivi del 2% circa e oltre 1,6 milioni di pernottamenti, metà dei quali in arrivo dall’estero. In testa Svizzera, Germania e BeNeLux, con una buona crescita di Usa e Regno Unito e il boom della Cina, mercato emergente con una crescita delle presenze che sfiora il 50%.

 

www.biteg.it