Tutti gli eventi nei quartieri fino a lunedì

A cura dell’Ufficio stampa della Città di Torino

 

mole angelaVENERDI 18 DICEMBRE

 

CIRC 2  – Nella Sala Fornero di C.so Siracusa 213 alle 16.30 si svolgerà il Natale per i bimbi, festa natalizia per i bambini del quartiere. A cura del Centro Ragazzi Lilliput Mirafiori Nord e della  Parrocchia Gesù Redentore.

CIRC. 3 – Negli spazi di via Millio 20 alle ore 10 si terrà la presentazione del libro “Vittorio Meano. C’era una volta un italiano in Argentina”. A seguire “Vita attiva di Anziché Anziano. 20 anni dedicati alla grande età”. L’Associazione Anziché Anziano festeggia il ventennale di attività con una giornata di festa.   anziche-anziano@libero.it

CIRC. 3 – Al Teatro Ragazzi e Giovani di C.so Galileo Ferraris 266 alle ore 21 si terrà il Concerto di Natale a cura dell’orchestra Cral GTT diretta dal Maestro Antonio Illiano. Con la partecipazione degli alunni della scuola Collodi. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

CIRC 6  – Negli spazi del Centrodonna di Corso Vercelli 141 alle 15.30 la Presidente della Circoscrizione, Nadia Conticelli, saluterà i cittadini.    

CIRC 6 – Alle ore 21 nel Salone Pia Lai Cgil  di via Pedrotti 5 si terrà lo spettacolo teatrale Sporting con musiche dal vivo, tratto dal libro “Independiente Sporting”, di e con il mister campione olimpico di volley Mauro Berruto.  Ingresso libero

CIRC 7 – Nella Galleria Umberto I alle ore 18, per Natale coi fiocchi!, si svolgerà lo spettacolo  – “XMAS Dance” – performance di teatrodanza della XS Dance Company, allievi della scuola Multikulti. A cura di Paola Chiama, con il sostegno di Mus-e Torino Onlus.

 

CIRC 8 – Alle 19.30 nella Casa del Quartiere di via Morgari 14 si terrà lo spettacolo di Swing manouche e jazz musette con la partecipazione del duo franco-italiano Musettes. Verrà inaugurata la mostra di Valerio Minato intitolata: “Paris, une autre vie!” Buffet francese proposto dalla caffetteria della Casa del Quartiere. Costo: 8 euro   

 

 

SABATO 19 DICEMBRE

 

CIRC. 4 – Alle  ore 21 si terrà il Concerto Gopsel di Natale con il Coro Goin’ Gospel nella Chiesa Stimmate S. Francesco d’Assisi  di Viacarabinieri torino Ascoli. L’ingresso è libero

CIRC 5  – Nella Sala del Consiglio di via Stradella 192 alle ore 17 si terrà  il Concerto di Natale con melodie natalizie di celebri colonne sonore da Disney a Morricone eseguite da musicisti del Centro di Formazione Musicale della Città di Torino.

CIRC 6 – alle ore 10 al Teatro Monterosa in via Brandizzo 65 si terrà la Premiazione del 10° Concorso letterario Stefano Marello. Parteciperanno l’Assessore allo Sport della Regione Piemonte Giovanni Maria Ferraris, la Presidente della Circoscrizione 6 Nadia Conticelli e la Coordinatrice alla Commissione Cultura Daniela Todarello. A tutti i presenti sarà offerta una copia del libro

CIRC 7  – Nella Parrocchia San Giulio d’Orta di corso Cadore 17/3 alle ore 21,00 concerto  NATALinCANTO con il Coro Amat Deus. In programma musica sacra di epoche e autori diversi in italiano, latino, francese ed inglese e canti popolari della tradizione natalizia – ingresso gratuito

 

 

DOMENICA 20 DICEMBRE

 

 

CIRC 2  –    Nella  Chiesa San Giovanni Bosco  di Via Paolo Sarpi 117 alle ore 16 Concerto Natalizio vocale e strumentale per voce, fisarmonica  e pianoforte

CIRC. 3 – Nell’area pedonale di Via Di Nanni alle ore 15.30 si terrà il Concerto Bandistico – Corpo Filarmonica di San Mauro Torinese. L’evento è inserito nella programmazione “Natale coi fiocchi” della Città di Torino

CIRC. 3 Nel Circolo Bloom di Via Challant 13 alle ore 15.30 si svolgerà lo spettacolo “Aspettando il Nataleinfo@circolobloom.org

CIRC . 3 –  Alle ore 21 nella Parrocchia Santa Rosa da Lima in Via Bardonecchia 85 il gruppo Christmas Songs eseguirà le più belle canzoni dedicate al Natale proponendole in veste moderna.

CIRC 7 – Al Caffè della Caduta di via Bava 39 alle 10  e alle 16 si terrà lo spettacolo SPECIALE NATALE Il Luna Park dei balocchi – di e con Dadò. Prenotazione consigliata – info: 011. 57.81.467 | info@teatrodellacaduta.org

CIRC 7 – Alle ore 15.30 nella Parrocchia Santa Giulia in  piazza Santa Giulia 7 verrà presentata la sacra rappresentazione del Presepe Vivente. Ingresso gratuito

 

LUNEDI 21 DICEMBRE

 

CAFFE TORINOCIRC. 1 –  In piazza San Carlo dalle ore 17 alle ore 19 si terrà il concerto GOSPEL PER LA VITA. Momento musicale benefico per la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna. A cura dell’associazione Sunshine Gospel info@sunshinegospel.com

CIRC 2  –    Alle ore 21 nella Chiesa Natale del Signore di Via Boston si terrà  il Concerto di Natale del Coro LA GERLA di Torino, con la direzione di Roberto Bertaina

CIRC 7 – Nella Parrocchia San Giulio d’Orta di corso Cadore 17/3 alle ore 20 per NATALinCANTO, si terrà il concerto di Natale con l’Orchestra Scuola Media “Marconi”. L’ingresso gratuito

 

 

 www.comune.torino.it – Foto: il Torinese

Balcani, oltre i confini

Iniziativa del Consiglio regionale

 

siccardi fotoGiovedì 17 dicembre alle ore 17, nella Sala Viglione, di Palazzo Lascaris, il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale, Mauro Laus e Nino Boeti, inaugurano la mostra fotografica “Balcani, oltre i confini” di Paolo Siccardi, a cura del Comitato Resistenza e Costituzione.

 

La mostra “Balcani, oltre i confini”, esposta nella “Galleria Belvedere” di fronte alla Salabalcani1 Viglione, riassume – attraverso gli scatti del fotoreporter e freelance torinese noto per i suoi reportage dalle zone “calde” del pianeta  –  dieci anni di guerre, di speranze e di frontiere mutevoli nei Balcani.Un viaggio lungo linee di confini che non rappresentano solo cicatrici nella geografia dei luoghi, ma un grumo d’emozioni sopra l’anima degli abitanti.

 

L’esposizione sarà visitabile sino al 15 gennaio ad ingresso gratuito, orario, da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle 18.

 

balcani2Info:

Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana.

e-m@il: comitato.resistenzacostituzione@cr.piemonte.it
tel. 011/57.57.812-289 fax 011/5757-365

Luca Beatrice: "La cultura non è solo svago e lusso, ma il nostro core-business"

beatricegran madre2“Sono convinto – e credo lo pensi anche il sindaco Fassino – che dalla fase di Torino vetrina ospitale si debba passare a quella, più intrigante, della produzione di cultura”

 

Intervista con Luca Beatrice

di Alberto Vanelli

 

1) Qual è il suo giudizio sul modello di gestione dei musei e delle istituzioni culturali torinesi, basato su fondazioni e consorzi e sulla compartecipazione degli enti locali e delle Fondazioni bancarie? Quali sono i suoi limiti e i suoi punti di forza? Può essere un modello generalizzabile ed estendibile a livello nazionale?

 

In generale, non solo a Torino ma in tutta Italia, gestire i musei d’arte contemporanea è molto faticoso perché i contenitori sono assai costosi, “cubano” quasi tutte le economie e dunque resta poco per una programmazione stimolante. In più c’è la difficoltà di fidelizzare il pubblico specialista solo per il contemporaneo: numeri piccoli, poco significativi a fronte di spese ingenti. L’impressione, talvolta, rispetto al panorama straniero, è di trovarsi di fronte a cattedrali nel deserto. Detto questo, credo non vi sia altra possibile soluzione, oltre a ipotizzare calendari più frizzanti, che mettere insieme pubblico e privato, anche se ciò finisce per creare nuclei di potere granitici e difficilmente rinnovabili. Sono convinto – e credo lo pensi anche il sindaco Fassino – che dalla fase di Torino vetrina ospitale si debba passare a quella, più intrigante, della produzione di cultura. Indispensabile per non invecchiare e per non ripetere sempre gli schemi che ben conosciamo.

 

2) Qual è la sua opinione sui risultati raggiunti in questi anni nel sistema della cultura torinese? Pensa che si potrebbe fare qualcosa di più o di diverso?

 

Torino ha un’offerta culturale imponente, talora bulimica, unica per quanto riguarda la sfera pubblica nelle città italiane. Difficile rimproverarePALAZZO MADAMA qualcosa all’amministrazione comunale e regionale in tal senso, a meno di non volere, come al solito, tirare acqua al proprio mulino. Ma qualcosa va cambiato: ci vuole più coraggio in proposte innovative, cercare di attrarre un pubblico più giovane, convincere i professionisti 30-40enni che la cultura non è solo svago, lusso, ma un vero e proprio core-business nella nostra città. Ogni giorno, al Circolo dei lettori, ci interroghiamo su quanto poter fare di diverso e il vantaggio di lavorare con donne e uomini giovani ci aiuta. Ecco, se proprio dovessi esprimere un’opinione di rottura, direi che Torino avrebbe bisogno di credere un po’ di più in un nuovo pubblico della cultura, anzi tentare di formarlo per non perdere troppi pezzi per strada. Anche a rischio di qualche pensionamento eccellente, soprattutto in strutture complesse e nelle famose macchine da evento. 

 

3) Dalla ricerca compiuta dal Torinese emerge un significativo squilibrio tra le diverse istituzioni museali, sia dal punto delle risorse assegnate, sia dal punto di vista dei risultati di pubblico e della qualità delle iniziative. Come si spiega tutto questo?

 

Chi si trova a decidere sull’assegnazione delle risorse ha a che fare con un pregresso di sprechi e inutilità. E chi pretende, spesso poi non restituisce in termini di pubblico. Intanto metterei la condizione di un’amministrazione sana, che non giochi col denaro altrui, non dissipi e non pretenda. Poi basta con gli eccessi di personalismo, in quanto un museo è sempre della comunità, non del direttore o del presidente. eppure quando sento parlare di strutture a rischio chiusura, nonostante molte non meritino di restare in piedi, mi viene sempre in mente che alcune persone potrebbero perdere il loro lavoro, perché i vertici cascano sempre in piedi, ma chi sta in retroguardia molto meno.

 

artissima 15 34) Come si spiega, secondo lei, il grande successo di manifestazioni come Artissima e Paratissima, se posto a confronto con l’apparente crisi delle collezioni torinesi di arte contemporanea, a partire da quelle della Gam e del Castello di Rivoli?

 

Innanzitutto bisogna fare un distinguo. Artissima è una fiera finalmente a livello internazionale, con professionisti riconosciuti e proposte molto interessanti. Paratissima una divertente kermesse in cui vige lo spirito del tutti dentro in nome del dilettantismo assoluto. E queste due cose non possono e non devono andare mai insieme: Paratissima non è certo una fiera alternativa e qualificata come Liste a Basilea. Penso che artissima dovrebbe intanto tutelare meglio il proprio marchio, perché il tutto mi suona un po’ da parodia (così come la campagna di comunicazione impostata sullo stesso colore rosa). Detto questo, in genere le fiere attraggono più delle mostre e dei musei perché il pubblico ha la sensazione di essere partecipe di un evento ristretto nel tempo e nello spazio, in un tempo in cui si vive la città il giorno e la notte. I musei fanno più fatica per via della programmazione lunga, dei costi di gestione, dell’estrema difficoltà di inventare programmi collaterali sfiziosi, che non possono certo essere le solite conferenze alle 18.

 

5) Qual è, a suo avviso, la chiave per il rilancio del Castello di Rivoli?

 

Molto difficile, forse impossibile. Da anni il Castello è il peggior museo d’Italia, gestito sciaguratamente, in modo familistico e con una programmazione orribile e vuota. Carolyn Christov ci proverà, è una persona competente e non simpatica, che farà alleanze con i gruppi di potere, ma certo è troppo snob per porsi il problema del pubblico. Non so, vedremo. Non sono però ottimista.

 

 

 ALCUNI LINK DELLE PUNTATE PRECEDENTI:

 

I dati dei musei torinesi

 http://www.iltorinese.it/quanti-visitatori-musei-torino-i-bilanci-in-pareggio-per-pochi-euro/

 

L’intervista con Vittorio Sgarbi

http://www.iltorinese.it/sgarbi-torino-citta-bella-ditalia-imparato-mettersi-in-luce/

 

L’intervista con Alberto Vanelli

http://www.iltorinese.it/vanelli-generazione-imprenditori-creativi-per-aumentare-pil-torino-culturale/

 

(Foto G.Belfiore)

 

Auto scacciacrisi? Il mercato europeo va a gonfie vele con Fca che cresce del 18%

500x fiatfiat fca 1I mercati sono tutti in crescita, in particolare Spagna (+25,4%), Italia (+23,5%) e Francia (+11,3%). In ripresa il Regno Unito (+3,8%) dopo il calo di ottobre

 

Mentre si dibatte sull’acquisizione di Pininfarina dall’indiana Mahindra, il gruppo Fca va a gonfie vele: ha venduto a novembre in Europa 68.476 auto, pari a un+ 18,3% dello stesso mese dell’anno precedente. Nel 2015 le immatricolazioni sono state 807.106, con una crescita complessiva del 13,4% sull’anno scorso. Il marchio Fiat segna +19.7% e registra il terzo mese consecutivo di crescita superiore al mercato. I modelli più gettonati sono Panda e 500 che continuano a dominare il segmento A con una quota del 27,5% nel mese. Resta sempre la 500L (da più di un anno)  la vettura più venduta del suo segmento (23,5% di quota nel mese).

 

Complessivamente, considerando tutte le case automobilistiche le immatricolazioni a novembre nella Ue (più Paesi Efta) sono state 1.124.964, cioè il 13,7% in più dello stesso mese 2014. A fornire i dati è l’Acea, l’associazione delle case europee. Negli undici mesi dell’anno in corso sono state consegnate 13.045.791 auto,  quota pari all’8,6% in più dello stesso periodo del 2014. Si tratta del 27/o mese di crescita per il mercato europeo. I mercati sono tutti in crescita, in particolare Spagna (+25,4%), Italia (+23,5%) e Francia (+11,3%). In ripresa il Regno Unito (+3,8%) dopo il calo di ottobre.

 

(Foto: il Torinese)

   

Sant'Agostino, venduta l’auto dei sogni

isotta autoLa casa d’aste vanta  un’esperienza di quasi mezzo secolo nella grande arte dell’800, del ‘900 e contemporanea, arredi, design, orologi e gioielli. La Sant’Agostino con l’asta delle auto classiche e da collezione ha portato a Torino aria di innovazione nel settore della vendita al rialzo

 

Grande successo della prima asta di auto classiche e da collezione della Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino Tra le altre sono state esitate capolavori dell’industria e del design automobilistico come la Porche 959 Komfort del 1988 e la Isotta Fraschini 8A del 1928 Si sente ancora il rombo dei motori in Corso Tassoni 56 a Torino, storica sede della Casa d’Aste Sant’Agostino. La prima asta italiana di auto classiche e da collezione si è rivelata il successo atteso, grande soddisfazione per collezionisti e amanti dei sogni a quattro ruote. Una sala gremita (oltre 200 persone) come nelle occasioni di gran festa, i telefoni e internet si sono dati battaglia per portare a casa un pezzo di grande automobilismo e con un’offerta al rialzo dopo l’altra il risultato si è rivelato eccezionale. Il top lot dell’asta, la Porche 959 Komfort, ha battuto il precedente record parigino di 1.500.000 euro doppiando la base d’asta e totalizzando 1.650.000 euro. L’Isotta Fraschini 8A, esemplare unico Cesare Sala, è stata esitata alla cifra di 405.000 euro. Insieme a questi top lot tante altre vetture, fra cui la Ferrari Testa Rossa, Pininfarina, hanno trovato un nuovo garage e un nuovo appassionato. Grande la soddisfazione in casa d’aste. La Sant’Agostino ha puntato su un settore nuovo, non solo per il mercato torinese, ma per l’Italia tutta e l’aria si è fatta inebriante grazie al successo ottenuto. L’asta numero 133 rappresenta una scommessa vinta. La casa d’aste vanta infatti un’esperienza di quasi mezzo secolo nella grande arte dell’800, del ‘900 e contemporanea, arredi, design, orologi e gioielli. La Sant’Agostino con l’asta delle auto classiche e da collezione ha portato a Torino aria di innovazione nel settore della vendita al rialzo.

Al via corso di formazione per Redattori Editoriali

 Organizzato dalla Casa editrice Lindau

 

libriSono in molti a volere intraprendere una carriera nel mondo dell’editoria. E le case editrici sono spesso alla ricerca di collaboratori capaci cui affidare la loro produzione. Ciò che rende difficile l’incontro tra la domanda e l’offerta è la mancanza di adeguate occasioni che permettano di apprendere l’«abc» del mestiere, di specializzarsi o aggiornarsi, con vantaggio di tutti i soggetti interessati.

 

Per colmare questa lacuna, da oltre dieci anni Lindau propone una serie di corsi di formazione, specializzazione e aggiornamento, che rappresentano una delle rare opportunità offerte in Italia a chi desideri ricevere una preparazione editoriale di base, o, già operando all’interno della professione, intenda approfondire le proprie conoscenze.

 

La nostra attività di formazione ha ottenuto importanti riconoscimenti e si è gradualmente diffusa su tutto il territorio nazionale (da Torino a Milano, a Verona, a Roma, a Napoli). Ciò, però, di cui siamo più orgogliosi è il risultato che abbiamo frequentemente conseguito: molti giovani (e meno giovani) desiderosi di inserirsi nel mondo dell’editoria sono riusciti a realizzare questo obiettivo, facendo della propria passione una professione. I nostri corsi si caratterizzano da sempre per un approccio alla formazione semplice e diretto: innanzitutto i docenti sono tutti professionisti con molti anni di esperienza nel settore; inoltre, a lezioni di tipo frontale sono sistematicamente intercalati laboratori ed esercitazioni che permettono di verificare e approfondire le conoscenze acquisite.

 

Il rigore e la serietà del nostro impegno formativo sono, del resto, garantiti dalla diversificazione, dall’ampiezza e dalla qualità del nostro quotidiano lavoro editoriale. Insomma, in poche parole, noi insegniamo ciò che facciamo ogni giorno da oltre vent’anni.

 

Obiettivi

Il corso si propone di formare la figura più caratteristica e rilevante dell’intero ciclo delle lavorazioni editoriali, il redattore, da cui dipende la qualità del prodotto editoriale. La sua figura è molto ricercata sul mercato del lavoro, specialmente se alle competenze tradizionali unisce la conoscenza dei programmi informatici.

 

Argomenti
Elementi di editoria, struttura di una casa editrice e organizzazione del lavoro editoriale, comunicazione del libro tra ufficio stampa e social media, elementi di grafica editoriale e nozione tipografiche, composizione del testo e normazione orto-editoriale, uso dei segni ortografici e degli stili grafici, correzione di bozze e i segni d’uso, la revisione, la preparazione e analisi di elementi paratestuali (il risvolto, il titolo, le note, le bibliografie, gli indici), editing della traduzione, di testi originali, ebook…

 

Struttura del Corso
Il corso è articolato in due moduli: uno di formazione e uno di specializzazione.

 

Primo modulo (formazione di base, durata: 65 ore): dà una formazione teorica e pratica da redattore editoriale.

Secondo modulo (DeskTop Publishing, durata: 35 ore): il redattore è messo in grado di operare utilizzando i più diffusi sistemi di videoimpaginazione e di realizzare così, sotto la guida di un redattore esperto, un prodotto editoriale.

 

Le lezioni del primo modulo si terranno da venerdì 8 gennaio 2016 presso Lindau, corso Re Umberto 37, zona Porta Nuova, o, in caso di elevato numero di partecipanti, presso l’Hotel Roma sito in piazza Carlo Felice 60, antistante la stazione ferroviaria di Porta Nuova e adiacente all’uscita della metro (fermata Porta Nuova).

 

Secondo modulo: date da definire

 

Attestato
Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza a chi abbia partecipato ad almeno due terzi degli incontri. I migliori cinque allievi del corso – a insindacabile giudizio del Direttore scientifico – saranno segnalati sul sito della casa editrice e alle imprese editoriali che ne faranno richiesta.

 

Per maggiori informazioni e per consultare il programma completo del corso è possibile consultare la pagina www.lindau.it/Corsi, telefonare allo 011/5175324 o scrivere a corsi@lindau.it

Troppi passerotti morti: colpa della vetrata "killer"?

VETRATA UCCELLI 5FOTOSERVIZIO: IL TORINESE Visto che molto spesso (per ragioni estetiche o anche funzionali come talvolta accade) non si può rinunciare alle vetrate nei luoghi esposti, sarebbe indispensabile ridurne almeno la trasparenza. Applicare sagome nere di rapaci agli angoli dei vetri, sembrerebbe la soluzione più utilizzata. Osservando la sede della facoltà di biotecnologie è possibile notare come solo alcune delle numerose vetrate trasparenti siano munite di sagome o scritte, mentre le altre (quelle maggiormente pericolose poiché situate più in alto) ne sono quasi del tutto sprovviste

 

 

A chi, nel corso degli ultimi mesi, si fosse trovato a passeggiare davanti alla Scuola Universitaria per le Biotecnologie di Torino, situata in via Nizza, sarà capitato con molta probabilità di trovarsi davanti agli occhi uno scenario alquanto macabro e triste. Nell’ultimo periodo purtroppo, soprattutto durante le giornate di sole, è stato possibile vedere esemplari di vari uccelli -per la maggior parte passerotti- abbandonati senza vita sul marciapiede che costeggia lo splendido edificio.

 

VETRATA UCCELLI 1VETRATA UCCELLI 2Uno spettacolo davvero raccapricciante che sembrerebbe non trovare per il momento alcuna giustificazione, se non quella di attribuire le maggiori “responsabilità” alla stessa struttura di biotecnologie, edificio costruito nel 2006 che tra le tante particolarità, riporta quella di avere un’intera facciata composta unicamente da grosse vetrate trasparenti.

 

La maggior parte delle persone pensa che cacciatori, auto, gatti e pali della luce, siano tra le maggiori cause di mortalità non naturale per gli uccelli, sottovalutando completamente e non prendendo in considerazione il problema delle grandi vetrate presenti in molti palazzi delle nostre città. Secondo uno studio statunitense, sono infatti circa 4 milioni gli uccelli che ogni anno, solo in Italia, perdono la vita a causa dell’urto contro una vetrata di un edificio.

 

Secondo questo studio, il problema cominciò ad emergere intorno agli anni ’40, quando le costruzioni che contenevano pareti a specchio, vetri VETRATA UCCELLI6o plexiglass trasparente, iniziarono a moltiplicarsi a dismisura, dando pian pian vita ad una nuova struttura urbanistica presente ancora oggi in molte città del mondo. I grandi e piccoli vetri o i palazzi moderni con ampie pareti a vetrate, sono gli elementi che danno vita alle situazioni più pericolose per gli uccelli di ogni specie, poiché la maggior parte dei volatili non riesce a percepire tali strutture come pericolo. Provate ad immaginare quanti di noi andrebbero a sbattere contro le porte a vetri dei locali o dei bar se esse non fossero munite di maniglia o dell’apposito bollino rosso; la stessa cosa accade agli uccelli che, non distinguendo la vetrata del resto dell’ambiente che li circonda vi vanno a sbattere mentre sono in volo.

 

Visto che molto spesso (per ragioni estetiche o anche funzionali come talvolta accade) non si può rinunciare alle vetrate nei luoghi esposti, sarebbe indispensabile ridurne almeno la trasparenza. Applicare sagome nere di rapaci agli angoli dei vetri, sembrerebbe la soluzione più utilizzata; in realtà la loro efficacia non sarebbe così assoluta poiché nella maggior parte delle volte, queste sagome non verrebbero riconosciute come nemici dagli uccelli che vi si avvicinano in volo e, inoltre, soprattutto in periodi del giorno con poca luce, non presenterebbero un sufficiente effetto di contrasto.La mascheratura parziale mediante materiali opachi, ad esempio, rappresenterebbe a differenza della precedente, una delle soluzioni più efficaci e che fino ad oggi ha dato maggiori risultati positivi .

 

VETRATA UCCELLI3Nel 2008 la Stazione Ornitologica svizzera di Semphac ha pubblicato in collaborazione con alcuni esperti e alcune associazioni che si occupano della salvaguardia dei volatili, la brochure “Costruire con vetro e luce rispettando gli uccelli” una sorta di piccolo <<manuale>> che ha trovato vasta diffusione ed applicazione in tutto il mondo. Grazie alla continua collaborazione con utenti e rappresentanti dei prodotti di vetro, è stato possibile apportare alcuni piccoli cambiamenti così da ottenere ottimi risultati per quanto riguarda il rispetto e la salvaguardia di tutte le specie di volatili.

 

 

Osservando la sede della facoltà di biotecnologie è possibile notare come solo alcune delle numerose vetrate trasparenti siano munite di sagome o scritte, mentre le altre (quelle maggiormente pericolose poiché situate più in alto) ne sono quasi del tutto sprovviste. Provando a chiedere un po’ in giro a studenti e ad affezionati della zona, è emerso -ammettiamo con un certo stupore – che dal 2006 (anno in cui venne ultimato l’edificio) fino a oggi, in pochi si siano accorti di questo triste fenomeno.

 

Se la morte di quei passerotti rinvenuti davanti alla facoltà, sia dovuta all’urto contro le vetrate dell’edificio, non ci è possibile saperlo e né tanto meno possiamo arrogarci il diritto di affermarlo. L’unica cosa che può saltare all’attenzione di tutti è che sicuramente non siano state applicate nel modo corretto tutte quelle misure precauzionali che servirebbero ad evitare a qualsiasi tipo di uccello eventuali “incidenti” in volo.VETRATA UCCELLI4

 

 

Ci auguriamo che, anche solo ipotizzando una remota possibilità che questo sia avvenuto, d’ora in avanti si faccia maggiore attenzione a problematiche come questa e che la sede della facoltà di biotecnologie (che paradossalmente prima della ristrutturazione ospitava la facoltà di Veterinaria) non costituisca più, nel modo più assoluto, un effettivo pericolo per le tantissime specie di volatili che abitano la nostra città.

 

Simona Pili Stella

"Todo cambia", l'importanza dei diritti e della libertà nella vita

diritti umani laus

 Il link per vedere il docufilm:

 http://www.crpiemonte.tv/cms/organismi-consultivi/item/1887-todo-cambia

 

Il Comitato dei Diritti Umani del Consiglio regionale del Piemonte ha promosso un documentario del regista Avataneo

 

Dall’inizio di quest’anno sono più di 700 i bambini morti in mare nel corso delle migrazioni in cerca di salvezza. Ma sono anche i bambini i paladini della difesa dei diritti umani nel documentario intitolato “Todo cambia”, realizzato dal Comitato Diritti umani del Consiglio regionale del Piemonte,  presieduto da Mauro Laus. Il docufilm è stato presentato in anteprima nella sala Viglione,  a Palazzo Lascaris, in occasione della giornata di celebrazione internazionale dei diritti umani dell’11 dicembre. Un trailer di 30 secondi in questi giorni era già visibile in piazza Castello, in tutte le stazioni della metropolitana, all’interno del Museo del Cinema e del Politecnico di Torino, oltre che presso il Centro Internazionale di formazione Cif-Oil e sullo schermo dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale, in via Alfieri.

 

Il cortometraggio,  realizzato dal regista Alessandro Avataneo,  ha una durata di sei minuti e coinvolge persone di ogni età, da una ragazzina di dieci anni al decano degli avvocati del Foro torinese, Bruno Segre, già partigiano, di ogni razza, ceto sociale, mestiere e provenienza,  incontrate per strada, sui luoghi di lavoro o di ritrovo, come la bocciofila, o semplicemente in piazza.

 

A tutte è stato rivolto lo stesso quesito: ” Che cosa sono i diritti umani?”. Molto varie sono risultate le risposte. C’è chi, come l’avvocato Segre, ha sottolineato la coincidenza dei diritti umani con la libertà, che ne costituisce il perno. Diversi bambini che fanno parte del coro diretto da Sabina Colonna Preti, cui si deve la colonna sonora del documentario, hanno spiegato che i diritti umani significano per loro anche la possibilità di giocare, studiare e esprimersi. Secondo Daniela Ruffino, del Comitato regionale dei Diritti umani, essi dovrebbero coincidere con la felicità. Sicuramente perno dei diritti umani rimane ancora oggi la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo varata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, a Parigi, città oggi emblematicamente al centro della battaglia internazionale contro il terrorismo e la violazione dei diritti umani. “Todo cambia”, che da domani verrà proiettato nei vari istituti scolastici torinesi, vuole essere un modo per sensibilizzare sia gli studenti sia i cittadini a capire il valore dei diritti umani, tutelati dalla Costituzione italiana, unitamente ai doveri civici a essi collegati.

 

Mara Martellotta

Alì Paşë Tepelena, una storia albanese

ali pascia albania

Conquistò l’Albania, l’Epiro e parte della Tessaglia, creando un regno semi-indipendente da quello turco. Nel 1819 dichiarò unilateralmente la sua totale indipendenza dall’Impero Ottomano, dopo che quest’ultimo gli aveva dichiarato guerra

 

L’archivio degli articoli sull’Albania cliccando su link VETRINA 1 sopra il titolo

 

Alì Paşë Tepelena, conosciuto anche come Alì Pascià di Tepeleni, (in turco Ali Paşe Tepedelenli) (Tepeleni, 1741 – Giannina, 24 gennaio 1822), fu governatore di gran parte dei territori europei dell’Impero Ottomano. Noto anche come Il Leone di Giannina, è celebre per la spinta autonomista che diede all’Albania e alla Grecia, allora vissuta principalmente da popoli sempre di origine albanese, ma anche per esser stato un despota crudele e sanguinario. Ancora oggi si cerca il suo immenso tesoro nalla zona di Tepelena in Albania , che sottrasse agli ottomani e per questo motivo fu decapitato e prima non svelo’ mai dove fosse sepolto.

 

Alì Pascià agì per contrastare il potere ottomano in Albania, intrecciò alleanze prima con i Francesi ed in seguito con gli Inglesi, arrivando alla conquista della città più florida dell’Albania meridionale nel 1788: Giannina. Conquistò l’Albania, l’Epiro e parte della Tessaglia, creando un regno semi-indipendente da quello turco. Nel 1819 dichiarò unilateralmente la sua totale indipendenza dall’Impero Ottomano, dopo che quest’ultimo gli aveva dichiarato guerra, costringendolo ad asserragliarsi nella città di Giannina, che fu comunque espugnata dalle truppe ottomane, sotto il comando del sultano Mahmud II, dopo due anni di assedio (1821). Alì Pascià venne qui giustiziato e la sua testa, insieme a quelle dei suoi figli, fu portata a Costantinopoli ed esposta all’ingresso del Serraglio.

 

Lord Byron fece visita ad Alì Pascià nel 1809 a Giannina e scrisse le sue memorie dell’incontro nell’opera Childe Harold’s Pilgrimage (Il pellegrinaggio del giovane Aroldo), mostrando sentimenti contrastati nei confronti del tiranno: da un lato l’ammirazione per lo splendore della corte, e per l’aver incoraggiato il risveglio della cultura albanese a Giannina, dall’altro il biasimo per la sua crudeltà. Nel libro Il conte di Montecristo Dumas descrive in modo estremamente romanzato la fine di Ali Pascià per bocca di uno dei personaggi del romanzo, che sarebbe una delle sue figlie.

P. Mastropaolo

 

La comunità albanese a Torino e in Piemonte è molto forte e integrata pienamente da anni. Inizia sul TORINESE – attraverso il nuovo link IL TIRANESE – la pubblicazione di notizie, opinioni e servizi giornalistici incentrati sui rapporti tra il Piemonte e il Paese delle Aquile, nello spirito di amicizia e interscambio culturale e sociale.

 

Prosegue Camaleontika ad Almese

Il primo degli spettacoli della stagione dedicati in modo particolare ad un pubblico di bambini e famiglie

 

almeseProsegue Camaleontika , la rassegna al Teatro Magnetto di via Avigliana 17, ad Almese, a cura della compagnia Fabula Rasa, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione Live Piemonte Dal Vivo. Il 13 dicembre è in cartellone il primo degli spettacoli della stagione dedicati in modo particolare ad un pubblico di bambini e famiglie, anche se adatti a spettatori di tutte le età, e programmati alle ore 17 della domenica pomeriggio.  Si tratta di The ClownLoveShow”, spettacolo comico senza parole in cui il tema dell’amore, affrontato da diversi punti di vista, è un pre/testo per raccontare il clown. Lo spettacolo è un susseguirsi di stati emotivi, che il clown Wally attraversa fisicamente ed emotivamente insieme al pubblico. Adulti e bambini si trovano con sorpresa a dialogare con il clown in scena attraverso il suo stesso linguaggio: il gioco e la relazione. Il lavoro fisico, l’attenzione all’attimo presente e agli accadimenti fortuiti del momento sono la base della ricerca, che riassume tre forti visioni del clown apprese negli anni da Jango Edwards, Philippe Hottier e dalla compagnia di danza-clown Tardito/Rendina.

 

Massimo Iaretti