La badante di condominio compie cinque anni

badanti 1Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna e in fase di sviluppo anche sotto la Mole, su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti

In questo periodo di crisi generale diventa sempre più difficile per le famiglie italiane far quadrare il proprio bilancio. Giovani senza lavoro e senza la speranza di trovarlo a breve, cinquantenni che lo perdono o vanno in cassa integrazione, attività che chiudono, anziani con pensioni non più adeguate in quanto hanno perso più del 20% del loro potere di acquisto. A testimonianza di ciò, si diffondono nuovi fenomeni come quello di affittare una stanza della propria casa per brevi pernottamenti per motivi di studio e lavoro, offrendo anche la prima colazione, per 40,00-45,00 euro a notte in modo da arrotondare così le entrate mensili. Come dire “il bisogno aguzza l’ingegno”, anche se l’affermazione va fatta, in questo caso a malincuore. Oppure sempre più spesso si presentano casi di subaffitto di stanze all’interno della casa in cui si abita per potere dividere spese bollette e condominio.

Nonostante questo però rimangono da risolvere i problemi del vivere quotidiano, e fra questi uno dei più importanti che pesa sugli anziani o sulle famiglie che li hanno a carico è sicuramente quello della badante.

Fino a qualche tempo fa era facile e possibile per una famiglia assumere una badante anche a tempo pieno, e inoltre, data la presenza sempre crescente di donne dell’Est disposte a svolgere questo lavoro, era facile soddisfare le numerose richieste. Così in questo contesto è nata la proposta anticrisi di Confabitare.

Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti.badanti 2

“Oggi siamo presenti in 53 condomini a Bologna – dichiara il Presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni (nella foto piccola)- il progetto si sta sviluppando anche a livello nazionale in molte città, quali Torino, Verona, Milano, Firenze Roma, Messina e tante altre, favorito dalla rete delle sedi Confabitare presenti in modo capillare su tutto il territorio”.

La formula è semplice: una sola badante all’intern di un condominio, che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie, parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. “L’idea – spiega Alberto Zanni – è nata proprio per volere dare a più famiglie, una soluzione semplice, facilmente attuabile, e soprattutto economicamente conveniente, considerando il condominio non solo come luogo in cui si vive, ma anche come punto di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”.

Non più solo sinonimo di liti, tensioni e conflitti, ma un’opportunità per trovare intese comuni dettate anche dall’esigenza del risparmio. Confabitare ha lanciato questa iniziativa, l’ha testata e sperimentata a Bologna in 53 condomini, proponendo poi il modello organizzativo anche in altre città italiane. ” La nostra associazione continua Zanni – si occupa del reperimento delle badanti, del loro coordinamento, oltre che delle pratiche relative alla assunzione e alla preparazione delle loro buste paga.

Ogni anziano paga le ore della badante pro quota, per cui a fine mese il costo è pari a circa 200/250 euro contro gli 800/1.000 euro di un impegno a tempo pieno. Praticamente l’intera giornata lavorativa della badante è fatta da tanti part time quanti sono gli anziani per cui lavora.

Questa soluzione permette all’anziano di utilizzare la badante per il tempo di cui ha realmente bisogno e consente, altresì, alla badante di ottimizzare il proprio lavoro, non perdendo tempo in spostamenti da una parte all’altra della città, svolgendo anche le stesse mansioni per più persone contemporaneamente come fare la spesa o altre commissioni”.

badanti3Oltre questo c’è da considerare anche un altro aspetto positivo, ossia la reperibilità costante durante tutta la giornata, in quanto la badante è comunque sempre presente all’interno del condominio.

Inoltre casa, condominio, e spesa vanno a braccetto in alcuni condomini di Bologna. Sempre Confabitare già da cinque anni ha avviato un progetto di acquisto collettivo per i residenti. A turno, un paio di volte alla settimana, alcuni volontari del palazzo o un incaricato dell’associazione si recano ai Mercati Generali ad acquistare grossi quantitativi di frutta e verdura su ordinazione dei condomini. Comprando all’ingrosso, i costi della spesa si riducono fino al 50%.

Ampio il successo anche di questa iniziativa. “L’idea del gruppo d’acquisto non è nuova: ma ora l’abbiamo portata nei condomini – continua Zanni – così non sono più soltanto i giovani a usufruirne, ma anche gli anziani. Due i punti di forza del progetto: il risparmio sulla spesa e il contatto sociale che si crea tra gli abitanti del palazzo. Sono, infatti,,tantissimi i casi in cui gli inquilini non si conoscono tra loro, pur abitando a pochi metri di distanza l’uno dall’altro”.

Il condominio condiviso, quindi, è un modo di abitare che vuole dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di fabbricati che diventano sempre più multi-culturali e multi-generazionali, proponendo un nuovo uso degli spazi e dei tempi e incoraggiando la creazione di una rete di welfare locale e attiva, basata sul coinvolgimento diretto dei residenti nello stabile. L’obiettivo è di arrivare, tutti insieme, ad intraprendere azioni positive e virtuose attraverso buone pratiche quotidiane con cui si può aiutare l’ambiente, mantenere l’igiene e il decoro urbano, stimolare il rispetto e l’aiuto reciproco, ottenendo sensibili risparmi sulle spese di gestione.

Giovanna Borgia

POTATURA DEI PLATANI DI CORSO VITTORIO: DAL 1 MARZO UN MESE DI LAVORI

VITTORIOvittorio colonnaNel tratto compreso tra la stazione di Porta Nuova e corso Vinzaglio/Duca degli Abruzzi
 
 

IL COMUNE DI TORINO INFORMA:

Da martedì 1° marzo 2016 e fino a fine mese si svolgerà la potatura dei filari alberati di corso Vittorio Emanuele II, nel tratto compreso tra la stazione di Porta Nuova e corso Vinzaglio/Duca degli Abruzzi.

I lavori inizieranno con la tratta tra largo Vittorio Emanuele II/corso Galileo Ferraris e corso Re Umberto, prima dal lato sud e poi a ritornare sul lato nord; proseguiranno poi nella tratta tra largo Vittorio Emanuele II e corso Vinzaglio/Duca degli Abruzzi, prima sul lato nord e poi a tornare indietro sull’altro lato del corso. Da corso Re Umberto a Porta Nuova sarà la terza e ultima tratta, prima lato nord, poi lato sud

Si tratta di 122 platani che non venivano potati dal 2006: era assolutamente necessario provvedere.

Per realizzare i lavori in sicurezza è stato necessario, come per ogni filare alberato che si trova lungo assi tranviari, richiedere a Gtt di disattivare le linee elettriche aeree in tensione e pertanto saranno apportate delle modifiche alle linee dei mezzi pubblici nella tratta interessata dalla potatura.

I lavori dureranno per tutto il mese di marzo.

La Città è consapevole dei disagi che si creeranno per gli automobilisti e i passeggeri del servizio di trasporto pubblico, essendo corso Vittorio un asse importante ma le ragioni dell’intervento sono molteplici e legate a:

– la necessità di operare nella stagione più fredda, poiché le piante di specie platano sono vincolati dalla normativa nazionale in materia di contrasto alla diffusione del cancro colorato del platano, che prevede tale modalità.
– La necessità di prevedere l’eventualità di eventi meteo avversi, che impediscano il proseguimento delle lavorazioni per più giorni di seguito.

Nel corso dei lavori verranno rimossi nel corso Vittorio Emanuele II alcuni esemplari di platano, colpiti da cancro colorato (otto in tutto). Sette tagli nella tratta tra corso Inghilterra e piazza Adriano lato nord, un taglio all’angolo con via Morosini lato sud.

Le rimozioni sono la conseguenza di un’ingiunzione del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, l’ente competente per la lotta alla malattia. Il cancro colorato è, infatti, una patologia fungina gravissima specifica del platano, la cui lotta è obbligatoria ed è regolamentata dal DM 17 aprile 1998, poi modificato con DM 29 febbraio 2012, e dalle relative circolari applicative.

Il taglio tempestivo delle piante malate e di quelle limitrofe è obbligatorio per legge e molto importante al fine di ridurre la diffusione della malattia e salvaguardare i viali cittadini di platano. Nelle località dove sono presenti focolai di cancro non è possibile sostituire le piante malate con nuovi alberi per almeno cinque anni.

www.comune.torino.it – foto: il Torinese

L'onda dei migranti nelle foto di Paolo Siccardi

Una pista nuova: la “Western Balkan route”. Ignora nei fatti le demarcazioni fra aree di libera circolazione (Shengen), i paesi dell’Unione europea e le altre nazioni. Il fotoreporter torinese, è tornato sulla “hot line” tra Grecia e Macedonia e, con i suoi scatti, ha documentato questa tragedia umanitaria

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Come un fiume in piena, l’onda dei migranti risale la penisola balcanica . Affronta i pericoli, a volte incontra la morte, non si cura di bandiere e frontiere. Apre una pista nuova:la “Western Balkan route”. Ignora nei fatti le demarcazioni fra aree di libera circolazione (Shengen), i paesi dell’Unione europea e le altre nazioni. Paolo Siccardi, fotoreporter torinese, è tornato sulla “hot line” tra Grecia e Macedonia e, con i suoi scatti, ha documentato questa tragedia umanitaria. Dopo il canale di Sicilia e le coste d’Italia sempre più spesso si sbarca in Grecia. siccardi m6 siccardi m2Da lì l’onda umana esce per entrare in Macedonia; vi rientra dopo aver attraversato la Serbia. L’Ungheria  ha innalzato il suo muro. Altre barriere e reticolati si stanno alzando, un pò ovunque. Gli accordi di Shengen sono ricusati da alcuni stati, mentre altri li hanno sospesi. C’è chi chiede che vengano messi in mora per uno, due anni. Forse per sempre. Segnando la fine dell’Europa che non può essere ridotta a moneta, banche e un pò di burocrazia. I profughi che la macchina fotografica di Siccardi ha inquadrato hanno volti che vanno oltre le parole. I controlli, i numeri chiusi, difficilmente li fermeranno.  Le guerre, la miseria e la fame sono una spinta troppo forte. L’immigrazione, o meglio la gestione di migranti e rifugiati (respingimenti compresi), è oggi la principale sfida dell’Unione. L’esplodere dei movimenti populisti che cinicamente la cavalcano  è sotto gli occhi di tutti. siccardi m5Un fenomeno diffuso ovunque nell’Unione. Di fronte a un problema di questa portata, senza solidarietà e ripartizione d’oneri fra tutti rischia di saltare l’Europa e non saranno la moneta e la banca centrale a tenere insieme la fragile costruzione che oggi scricchiola sinistramente.Il tempo scorre ed è tiranno.siccardi m6 La crisi migratoria ci ricorda occorre una nuova Europa. Paolo Siccardi, con la sensibilità sociale e umana di sempre, l’ha resa in immagini. Le ha scattate a Gevgelija, al confine della Macedonia con la Grecia ,dove ogni giorno transitano  migliaia di profughi provenienti da Afghanistan, Iraq e Siria,seguendo la “Western Balkan route”. siccardi m4Non guardarle, chiudendo gli occhi, non è più possibile. E guardandole, non si può chiudere il cuore o nascondere la nostra coscienza di liberi cittadini europei.

Marco Travaglini

Caselle, a gennaio quasi il 10% di passeggeri in più

+9,2%: continua il trend di crescita per il venticinquesimo mese consecutivo
caselle

L’Aeroporto di Torino avvia positivamente il nuovo anno trasportando a gennaio 298.805 passeggeri, +9,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a fronte di un dato di crescita nazionale del 4,5%. In crescita anche il numero di movimenti: 3.650 nel primo mese dell’anno, pari al +2% rispetto a gennaio 2015. Anche il mese di febbraio si sta confermando in linea con questo trend: il numero dei passeggeri trasportati registra una crescita del 9% e il numero dei movimenti cresce del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A partire da marzo verranno inaugurate nuove rotte internazionali verso le capitali europee Atene, Berlino, Londra, Madrid, verso altre importanti destinazioni estere come Valencia, Lione, Minorca, Palma di Maiorca, Ibiza, Corfù e Skiathos e i collegamenti nazionali per le isole: Alghero, Cagliari e Lampedusa.
Tutte le nuove destinazioni sono in vendita sui siti delle compagnie aeree Blue Air, Volotea, Ryanair e Twin Jet

Sul grande schermo: tutte le trame dei film

Nelle sale di Torino
 

 film cinema

1981: Un’indagine a New York – Thriller. Regia di J.C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain. Il regista dell’apprezzato “Margin Call” racconta le spirale di violenza che poco a poco avvolge Abel Morales, proprietario di una compagnia di trasporti petroliferi, che sta per firmare l’affare più importante di tanti anni d’attività. Mentre la concorrenza cerca in ogni modo di fermarlo, un detective indaga su presunte sue irregolarità fiscali. Mentre Abel continua ad avere una incrollabile fiducia nella giustizia, la moglie, da parte sua, vorrebbe che rinunciasse alla propria integrità morale. Durata 125 minuti. (Classico)

 

Anomalisa – Animazione. Regia di Charlie Kaufman con la collaborazione di Duke Johnson. Michael Stone ha scritto un best seller dal titolo “Come posso aiutarti ad aiutarli?” ed è a Cincinnati per una conferenza. E’ un uomo depresso, i contatti con la famiglia sono inesistenti, anche la sua immagine riflessa nello specchio gli è quasi sconosciuta. Ma nelle sale dell’albergo incontra Lisa, una ragazza diversa da tutte le persone che vede intorno a sé. Forse potrebbe essere la svolta della sua vita. Dall’autore di “Essere John Malkovich” e “Il ladro di orchidee”, animazione rigorosamente riservata al solo pubblico adulto. Durata 90 minuti. (Romano sala 1)

 

BLANCHETT CAROLCarol – Tra commedia e melodramma. Regia di Tod Haynes, con Kate Blanchett e Rooney Mara. Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan), è la narrazione della passione tra una donna newyorkese, alle prese con la fine di un matrimonio e l’affidamento della sua bambina, e una giovane impiegata. Grande gara di bravura fra le due attrici (Mara ha vinto il Palmarès all’ultimo festival di Cannes), con certezza in prossima area Oscar. Durata: 118 minuti (Ambrosio sala 3).

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Il caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Candidato a 6 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Centrale v.o., Eliseo rosso, F.lli Marx sala Groucho, Nazionale 1, Uci)

 

Cinquanta sbavature di nero – Comico. Regia di Mike Tiddes con Marlon Wayans. Arriva a distanza di un anno la parodia del campione d’incassi in tutto il mondo. Durata 92 minuti. (Ideal, Uci)

 

Il club – Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Alfredo Castro. In Cile, quattro sacerdoti vivono in una casa che s’affaccia sul mare, in solitudine e con la colpa di aver offeso il lato sacro della vita. A sconvolgere ulteriormente la loro esistenza sarà l’arrivo di padre Lazcano e di Sandokan che l’accompagna, vittima e testimone delle colpe commesse dall’uomo anni prima. Protagonista e regista dell’indimenticato “Tony Manero”. Durata 98 minuti. (Romano sala 2)

 

La corrispondenza – Drammatico. Regia di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Amy, una giovane studentessa universitaria, che sbarca il lunario facendo la stuntwoman per la televisione e il cinema, ha una relazione con il suo professore di astrofisica. Improvvisamente, lui scompare e quell’amore diviene l’immagine di quelle stelle che non esistono più ma che noi continuiamo a vedere nel cielo. Solo la tecnologia li tiene legati, sms, skype, dvd, e ancora lettere e fasci di fiori: a raccontarci la speranza dell’eternità di un amore. Durata 116 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Deadpool – Fantasy. Regia di Tim Miller, con Ryan Reynolds. Tratto dal fumetto della Marvel Comics. Niente a che fare con l’eroe tradizionale, l’opposto del politicamente corretto, umorismo e parolacce, il tutto condito da una buona dose di cinismo. Un B-Movie che negli States è un grande successo ai botteghini nonostante il suo divieto ai minori. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Dio esiste e vive a Bruxelles – Commedia. Regia di Jaco Van Dormael, con Benoît Poelvoorde. Un Dio cattivo e antipatico che vive nella capitale belga, ben intenzionato a far digerire all’uomo dispetti e catastrofi, una figlia ribelle che distribuisce ad ognuno di noi la data della propria morte. Uno sberleffo piuttosto scomodo. Durata: 113 minuti (Greenwich sala 3)

Fuocoammare – Documentario. Regia di Gianfranco Rosi. Gli sbarchi di Lampedusa visti con gli occhi del dodicenne Samuele. Orso d’oro al FilmFest di Berlino. Durata 107 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo 2)

 

God’s not dead – Drammatico. Regia di Harold Cronk con Kevin Sorbo e Shane Harper. Uno studente, fermamente credente, dovrà combattere contro il proprio professore di filosofia pronto a sostenere l’inesistenza di Dio. Fede e dubbio in un ampio dibattito ben articolato. Durata 113 minuti (Reposi)

 

Gods of Egypt – Avventura. Regia di Alex Proyas con Gerald Butler. Le divinità dell’antico Egitto, Horus e Set, chiamate in feroce lotta tra loro dal giovane Bek che con la donna amata vuole difendere e salvare il mondo e una prossima catastrofe. Durata 100 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Good Kill – Drammatico. Regia di Andrew Niccol, con Ethan Hawke e January Jones. Il dramma di un soldato che, operando ad una consolle dall’infuocato deserto del Nevada e utilizzando quelle armi intelligenti che dovrebbero essere i droni, semina morte e distruzione in paesi lontani. Come si fa a stabilire quando e chi colpire? Sta combattendo la giusta guerra? Non sta distruggendo anche il proprio ambito familiare? Durata 104 minuti. (Uci)

 

joy filmJoy – Biografico, drammatico. Regia di David O. Russell, con Jennifer   Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro. Una storia vera, la vita di Joy Mangano, i figli e l’ex marito, la madre teledipendente, i parenti, la sua vita a Long Island. Tra ribellioni e intraprendenza, costruisce un impero che vive ancora oggi, nel cui centro sta l’invenzione del “mocio”, comodo straccio/scopa per le pulizie della casa. Il potere della televisione che annuncia urbi et orbi il prodotto determinerà l’enorme successo. Durata 124 minuti. ( Romano sala 3).

 

Lo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Onda su onda – Commedia. Regia di Rocco Papaleo, con Alessandro Gassman, Massimiliano Gallo e Rocco Papaleo. L’incontro tra Gegè, cantante confidenziale che non ha mai conosciuto il piacere della luce dei riflettori e oggi pronto a scommettere in un ingaggio a Montevideo, e Ruggero di professione cuoco, che da anni non scende dalla nave. Malinconia e divertimento. Forse riusciranno a mettere insieme le loro solitudini. Durata 102 minuti. ( Nazionale sala 2)

 

Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, BATTISTON FILMValerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Classico, Eliseo sala grande, F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Lux 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

Il ponte delle spie – Drammatico. Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Mark Rylance. A cavallo tra i 50 e i 60, in piena guerra fredda, l’avvocato Donovan è incaricato di trattare il rilascio di Gary Powers, abbattuto con il suo aereo U-2 durante un’operazione di sorvolo dell’Unione sovietica. Alla sceneggiatura hanno collaborato i fratelli Coen. Durata: 140 minuti. Papabile agli Oscar. (Greenwich sala 2)

 

FILM 2Remember – Thriller. Regia di Atom Egoyan, con Christopher Plummer, Martin Landau e Bruno Ganz. Zev, vecchio ebreo ospite di una clinica e affetto da demenza senile, viene spinto da Max a ricercare e ad uccidere il nazista, arrivato anni prima negli States, che nel campo di Auschwitz ha trucidato le loro famiglie. Il vecchio condurrà a termine il proprio compito: ma non mancheranno sconvolgenti quanto dolorose sorprese. Grande successo all’ultima Mostra di Venezia. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

 

Revenant – Avventuroso/drammatico. Regia di Alejandro Gonzales Iňàrritu, con Leonardo Di Caprio e Tom Hardy. Tratto da una storia vera. L’America dei grandi paesaggi e delle pianure sterminate, i pionieri alla ricerca di nuovi confini e delle pelli degli orsi. Uno di questi, Hugh Glass, nel 1823, viene attaccato da un grizzly mentre i suoi compagni lo abbandonano senza armi né cibo: il perfido Fitzgerald (Tom Hardy) gli uccide il figlio che ha avuto da una donna indiana. Di qui la sete di vendetta del protagonista, le imboscate, le uccisioni, gli stenti superati. Di Caprio, finalmente, in odore di Oscar, dopo essersi di recente già assicurato il Globe. Durata 156 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Single ma non troppo – Commedia. Regia di Christian Ditter, con Dakota Johnson e Alison Brie. Cuori nella tormenta, tutti a caccia dell’anima gemella, in una New York che offre mille occasioni. Durata 116 minuti. (The Space, Uci)

 

danish filmThe Danish girl – Biografico. Regia di Tom Hooper, con Eddie Redmayne e Alicia Vikander. Einar Wegener fu un pittore paesaggista nella Copenhagen degli anni Venti, felicemente sposato a Gerda, pur essa pittrice. Un giorno posa per la moglie sostituendo la modella andando incontro a una seconda vita nelle vesti di Lili Elbe. L’amore di una coppia, una donna che guiderà il marito alla scoperta della sua autentica identità sessuale. Wegener sarà il primo uomo a tentare un’operazione per il cambio di sesso. Qualcuno giura che gli interpreti abbiano già l’Oscar in mano, per Redmayne significherebbe ancora il successo dopo l’assegnazione dello scorso anno con “La teoria del tutto”. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale v.o., Eliseo blu, Reposi, The Space, Uci)

 

The hateful eight – Western. Regia di Quentin Tarantino, con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth. All’indomani della Guerra di Secessione, tra le montagne del Wyoming, una tempesta di neve blocca in una stazione di posta una diligenza e nove persone, un cacciatore di taglie con la sua prigioniera da condurre alla forca ed un collega di colore un tempo arruolato a servire la causa dell’Unione, un generale sudista, un boia e un cowboy, un messicano e il conduttore della diligenza, il nuovo sceriffo di Red Rock. Tensioni claustrofobiche mentre qualcuno non è chi dice di essere, sino alla violenza finale. Musiche di Ennio Morricone, già vincitore del recente Globe e prossimo (?) a salire sul podio più alto degli Oscar. Durata 180 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Chico, The Space, Uci)

 

tiramisu filmTiramisù – Commedia. Regia di Fabio De Luigi, con Vittoria Puccini, Fabio De Luigi e Angelo Duro. Antonio è un grigio informatore medico che giorno dopo giorno tenta di vendere i propri prodotti senza un minimo di verve e di immaginazione. Vicino a lui l’amico idealista, il cognato che non bada a nulla pur di far la bella vita e una moglie paziente e rassegnata (ma non troppo) che prepara ottimi tiramisù per le public relations del consorte. Opera prima. Durata 95 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

L’ultima parola – La vera storia di Dulton Trumbo – Drammatico. Regia di Jay Roach, con Bryan Cranston, Helen Mirren, Diane Lane. Negli anni della Hollywood colpita dalla “caccia alle streghe” del senatore McCarthy, lo sceneggiatore Dulton Trumbo è inserito nella “black list” che raggruppa famosi nomi della Mecca del cinema. Perderà il lavoro, vincerà due Oscar lavorando sotto falso nome, verrà riabilitato solo anni più tardi, anche grazie ad attori come Kirk Douglas e a registi come Otto Preminger. Un pezzo di storia americana da vedere e ripensare. Eccellente protagonista Bryan Cranston, candidato all’Oscar. Durata 124 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

Alleati confusi? Molinari: "La Lega può correre anche da sola"

salvini giavenolega 23La Lega Nord Piemont organizza per questo fine settimana l’inizio della campagna elettorale con una serie di gazebo sotto la Mole e a Novara
 

Il nuovo segretario leghista del Piemonte, Riccardo Molinari va all’attacco: “Siamo stanchi di aspettare i comodi dei nostri alleati che non rispettano i patti”. La lega intende ” dare ai torinesi e ai novaresi un’alternativa credibile di governo e se le cose non cambiano siamo pronti e determinati ad andare da soli”. Così la Lega Nord Piemont organizza per questo fine settimana l’inizio della campagna elettorale con una serie di gazebo sotto la Mole e a Novara per spiegare ai cittadini che se la coalizione non funziona, il Carroccio ” un programma e un candidato sindaco per le due città li abbiamo”. E cioè Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in sala Rossa a Torino, e Alessandro Canelli a Novara.

Non dimentichiamo la "notte della repubblica"

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Ci vollero altri morti perché si capisse,  soprattutto a sinistra, che erano solo assassini. Purtroppo ritornano ed in alcuni casi rivendicano la buona fede. Assurdo! Come quando ex terroristi vengono invitati come relatori. Il perdono è una dimensione individuale. Non può e non deve essere una categoria dello Stato

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Largo Rosario Berardi è un importante crocevia, cerniera tra Vanchigla e Vanchiglietta. Ci passo molte volte in tram, a piedi ed in auto. Dietro le case del Gas con grandi serbatoio oramai in disuso, più in là l italgas fondata in città prima dell’unità d Italia.Tutto sommato vicino al Po, chiamato borgo del fumo. In tempo immemore produceva nebbia. Pezzi di storia di questa città. E il 10 marzo 1978 assassini delle Br uccisero Rosario Berardi brigadiere di Ps. Arrivava dall’ufficio politico della questura ed aveva 30 anni di servizio. Ogni volta ci penso e mi ricordo. Alle 7.45 ero nei paraggi. Assonnato nel traffico mattutino udii alcune forti esplosioni. Mi avvicinai ma capendo fuggii da quell’orrore immaginato. Non passava settimana che qualcosa tragicamente avvenisse. 1977, 1978, 1979: La Notte della Repubblica, bel programma ed ottima sintesi di Sergio Zavoli. Ma Torino ha retto. Non perché i terroristi avessero la benché minima possibilità. la città non perse la calma. Ci vollero altri morti perché si capisse,  soprattutto a sinistra, che erano solo assassini. Purtroppo ritornano ed in alcuni casi rivendicano la buona fede. Assurdo! Come quando ex terroristi vengono invitati come relatori. Il perdono è una dimensione individuale. Non può e non deve essere una categoria dello Stato.Hanno scontato la pena. Ma possono rispondere al loro passato in soli due modi : il silenzio o la totale condanna di ciò che hanno fatto. Come si dice adesso senza se e senza ma. Non solo perché hanno ucciso. In nome di quell ‘idea hanno ucciso le idee che dicevano di essere la loro motivazione. Ed è rimasta solo la loro barbarie. Anche per questo io non voglio e non posso dimenticare.

Ancora oggi c’è chi a sinistra considera male le forze dell ordine. Alcuni di loro possono sbagliare. Ma io ricordo la bellissima poesia di Pierpaolo Pasolini che dopo gli scontri di Valle Giulia a Roma solidarizzava con i proletari poliziotti contro i piccolo borghesi studenti. Il mio modo di ricordare e di essere ancora solidale con Rosario Berardi

A Palazzo Arsenale un incontro dedicato al Generale Govone

Il volume di Franco Contaretti presentato alla Scuola di Applicazione dell’Esercito
ESERCITO BERTO LIBROESERCITO MARZANIESERCITO AULA MAGNA

Presentata nell’aula magna di Palazzo Arsenale la biografia di Giuseppe Govone, generale piemontese fra i più interessanti protagonisti della storia militare italiana del XIX secolo. Il titolo del saggio, “Al servizio dello Stato. Giuseppe Govone (1825 – 1872)” già di per sé anticipa le conclusioni di una ricerca storica puntuale e rigorosa, attraverso la quale si pone l’accento sui valori che hanno ispirato Govone nel corso della propria vita di uomo e di soldato. Ai saluti del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Claudio Berto, e del Presidente del Centro Studi Piemontesi, Giuseppe Pichetto, è seguita una conversazione fra l’autore del saggio, Franco Contaretti, ed  il Tenente Colonnello Marcello Marzani, in servizio presso l’Istituto di studi militari. Annoverato da Piero Pieri fra gli “elementi più intelligenti e vivaci” dell’epoca, Govone fu brillante ufficiale di Stato Maggiore, ideatore di un moderno servizio informativo, acuto reporter di guerra, sagace diplomatico e ottimo comandante. L’ingresso in politica lo proiettò in un mondo inaspettatamente ostile e che, urtando con i suoi principi, lo condusse prima alla follia quindi alla morte a soli 46 anni. Alla presentazione del volume, edito nel 2015 dal Centro Studi Piemontesi e corredato dalla prefazione di Rosanna Roccia ha assistito un folto pubblico di appassionanti, cultori di storia, ed una rappresentanza di ufficiali frequentatori. Fra i presenti Fabrizio Pace, sindaco di Isola d’Asti, città natale del generale Govone. L’iniziativa si colloca nel novero dei progetti volti a migliorare ed ampliare la preparazione culturale dei giovani ufficiali dell’Esercito.

Folla delle grandi occasioni per la festa del 10° compleanno della metropolitana

Sono stati 45 milioni i chilometri percorsi dall’apertura ad oggi, pari a quattro volte il tragitto dalla Terra alla Luna. L’opera è costata un miliardo di euro, ne serviranno altri 500mila per i prolungamenti in programma FOTOSERVIZIO “IL TORINESE”
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metro festa6Era il  4 febbraio 2006 quando il primo treno inaugurò la  tratta della nuova metropolitana torinese tra Porta Nuova e la stazione Fermi di Collegno. In occasione del decennale il Comune e Gtt hanno deciso di festeggiare, domenica 21 febbraio, con una giornata di spettacoli all’interno del metrò. Nonostante il bellissimo sole (o forse anche per quello) la folla è stata da grandi occasioni.

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La festa ha coinvolto anche la linea 13, che da poco è tornata ad essere coperta dai tram anziché dagli autobus. Per festeggiare i dieci anni del metrò, è stato riproposto il biglietto unico a 1,50 euro. In numerose stazioni, prese d’assalto da migliaia di torinesi, sono stati organizzati eventi con musica e animazioni nei locali sotterranei delle fermate. Particolarmente affollata Porta Nuova dove si è svolta la diretta live di Radio Gtt. Tantissimi passeggeri-spettatori anche al Lingotto, per partecipare alle lezioni di Tango, a Porta Susa con le associazioni di volontariato (sono stati organizzati percorsi “bendati” per gli utenti che hanno così potuto rendersi conto delle difficoltà quotidiane dei non vedenti) e a Vinzaglio, con i giochi di magia dedicati ai bambini.metro festa 5

Nel  corso del 2015 la metropolitana (lunga 13,2metro festa 12 km da Lingotto a Collegno) ha registrato una media di circa 110mila passaggi quotidiani. Sono stati 45 milioni i chilometri percorsi dall’apertura ad oggi, pari a quattro volte il tragitto dalla Terra alla Luna. L’opera è costata un miliardo di euro, ne serviranno altri 500mila per i prolungamenti in programma. Nel 2015 i passeggeri sono stati più di 41 milioni. Il totale nei dieci anni è di 277 milioni per  un milione di corse.

 
 
 
10 anni di Metropolitana: breve storia della Metropolitana automatica di Torino (fonte: Gtt)metro 1
1998: la Città di Torino affida a SATTI (oggi GTT) l’incarico di gestire progettazione, realizzazione ed esercizio dell’opera.
1999: il 21 aprile viene firmata la delibera CIPE che aumenta dal 35 al 60% la quota di finanziamento garantita dal Governo centrale.
2000: il 19 Dicembre, a Collegno, si da il via ai lavori della Linea 1 della metropolitana automatica di Torino.
2002: il 22 ottobre la talpa “Valentina” inizia a scavare il tunnel sotto corso Francia dalla stazione Fermi. Il 20 gennaio 2003 conclude lo scavo alla stazione Pozzo Strada.
2003: il 7 marzo la talpa “Madama Cristina” inizia a scavare dalla stazione Principi d’Acaja e termina il lavoro alla stazione Pozzo Strada il 9 dicembre.
2004: dal 4 febbraio al 17 giugno la talpa “Valeria” realizza il tratto di galleria tra Porta Susa e Principi d’Acaja. Il 10 Novembre arriva il primo treno dallo stabilimento Siemens di Praga.metro festa 3
2005: il 18 marzo, con l’arrivo della talpa “Valeria” nella stazione di Porta Nuova, viene completata la galleria della metro, dalla stazione Fermi, a Collegno, sino a Porta Nuova, a Torino. Il 9 settembre, nel tratto XVIII Dicembre-Massaua, viene realizzato il primo viaggio prova con le autorità cittadine.
2006: il 4 febbraio viene inaugurata a Torino la prima tratta della linea 1 della prima Metropolitana Automatica d’Italia. Il 20 marzo viene metro 10trasportato il 1° milione di passeggeri. Il 30 marzo iniziano in via Nizza i lavori per la realizzazione del prolungamento della linea 1 da Porta Nuova a Lingotto.
2007: il 5 ottobre viene inaugurata la seconda tratta della linea 1 da XVIII Dicembre a Porta Nuova.
2011: il 6 marzo viene inaugurato la tratta della linea 1 da Porta Nuova a Lingotto.
2011: il 9 settembre viene aperta la stazione metro Porta Susa integrata con la ferrovia.
2012: iniziano i lavori per il prolungamento Sud “Lingotto – Bengasi”.
2015: viene redatto il progetto preliminare della tratta “Collegno – Cascine Vica”, attualmente in attesa di approvazione da parte del CIPE
(Foto: il Torinese)

Le agevolazioni della legge di stabilità. Il nuovo regime forfettario

raspinoUna brevissima introduzione alla legge di stabilità 2016
 

– Cosa si intende per regime forfettario?

Il regime forfettario introdotto dalla legge finanziaria dello scorso anno è un regime contabile e fiscale speciale.

La legge di stabilità del 2016 lo ha recentemente riformato rendendolo maggiormente interessante se non in alcuni casi assolutamente preferibile a qualsiasi altro regime fiscale.

– A quali soggetti è rivolto?

Il regime forfettario è rivolto esclusivamente ad imprenditori individuali e professionisti di piccole dimensioni. La normativa al riguardo è piuttosto stringente e prevede per l’accesso limiti dimensionali con riferimento per esempio al fatturato prodotto, all’ammontare dei compensi pagati a collaboratori, al costo complessivo di beni strumentali in dotazione.

Con particolare riferimento al fatturato prodotto, esiste un importo massimo consentito per accedere o rimanere nel regime forfettario diverso a seconda delle attività svolte dai contribuenti.

– Quali sono i limiti di fatturato e qualche esempio al riguardo

COMMERCIALISTA FISCO TASSELa norma ha creato 9 gruppi di settore all’interno dei quali ogni contribuente può verificare la propria appartenenza sulla base del suo codice attività ATECO.

Ogni settore ha diversi limiti di fatturato e coefficienti di redditività.

Mediamente i gruppi riferibili ai professionisti hanno un limite di fatturato di trentamila euro.

Per gli imprenditori esiste una forbice di fatturato che passa dai venticinquemila euro per gli intermediari del commercio ai cinquantamila euro per gli esercenti attività di ristorazione.

– Cosa si intende per “coefficienti di redditività”?

I coefficienti di redditività, come dicevo diversi per gruppo di settore, servono a determinare sulla base del fatturato generato il reddito fiscalmente imponibile per il fisco.

Questo significa che al fisco non interessa più conoscere i costi che vengono sostenuti perché li presume.

Per esempio un agente di commercio che fattura ventimila euro all’anno applica il proprio coefficiente di redditività presunto dal fisco (62%) e determina il proprio reddito imponibile di Euro 12.400,00.

  • Quanta IRPEF devono pagare i forfettari?

Chi applica il regime forfettario non paga irpef, ma un imposta sostitutiva dell’Irpef e della varie addizionali regionali e comunali che negli ultimi anni sono molto cresciute un po’ in tutta Italia.

L’aliquota applicata al reddito imponibile è del 15% per i forfettari che entrano nel regime a partire dal 2016 e che negli anni precedenti erano già attivi.

Ricordo che l’aliquota Irpef prevista per lo scaglione più basso è del 23%.

Davvero particolarmente vantaggiosa è la situazione di chi apre l’attività nel 2016 ed ha i requisiti per accedere al regime : per loro la tassazione sarà del 5% per i primi cinque anni di attività.

euro denaro– L’aliquota fiscale del 5%. L’Italia, paradiso fiscale?

Certamente si tratta di un aliquota molto interessante.

Però attenzione, per poter avere diritto a questa straordinaria aliquota non basta aprire la partita Iva nel 2016.

Occorre anche non aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, qualsiasi attività professionale o di impresa e che l’attività da esercitare non costituisca in nessun modo una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per il periodo di pratica obbligatoria per i professionisti.

Inoltre, qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati l’anno prima non deve essere superiore ai limiti di fatturato di cui le ho parlato prima.

– Sono previste particolari semplificazioni per i forfettari?

Sono diverse le semplificazioni cui possono accedere i forfettari.

Per esempio pagano le imposte solo quando incassano le fatture (anche se sono imprenditori individuali), non devono esporre l’iva sulle proprie fatture e non sono interessati ai meccanismi della ritenuta d’acconto.

Inoltre non si devono preoccupare di registrare e tenere le scritture contabili, non sono assoggettati a parametri o studi di settore.

 – Allora si tratterebbe proprio di un’interessante agevolazione da consigliare a tutti i soggetti che ne abbiano i requisiti. È proprio vero?

Certamente può essere un’agevolazione interessante. Ma attenzione perché in determinate condizioni accedere al regime può essere anche svantaggioso.

– Entrando nel tecnico, non nascono forse delle perplessità sulla convenienza di questo regime?

Abbiamo detto che è una tassazione sostitutiva dell’Irpef.

Significa che in presenza di soli redditi professionali o di redditi di impresa si rinuncia a quasi tutte le deduzioni e detrazioni previste per l’Irpef . Queste agevolazioni spesso, specialmente per redditi non particolarmente alti, portano l’Irpef ad una aliquota reale anche inferiore al 15%.

Inoltre, per i soggetti che transitano dal sistema di tassazione ordinario al regime dei forfettari, può esserci il problema della rettifica alla detrazione Iva sui beni strumentali acquistati in passato. In alcuni casi il conto del passaggio al regime forfettario può diventare davvero salato.

Adesso stiamo entrando troppo nel tecnico ed incominciamo ad avere delle perplessità sulla convenienza del regime.

Purtroppo la materia fiscale è spesso insidiosa e non sempre ciò che appare conveniente lo è veramente.

Certamente il regime forfetario per alcuni contribuenti può essere estremamente conveniente. Il suggerimento è tuttavia quello di rivolgersi ad un esperto in materia fiscale per operare una scelta pienamente consapevole prima di imbattersi in cattive sorprese.

Fulvio Raspino / Studio Raspino – Commercialisti in Rete

Dottori Commercialisti Via Santa Teresa n.23 – 10121 Torino

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