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Il "Principe" cerca Giverso!

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“Ogni principe appare in un universo quasi del tutto estraneo agli altri, quando in realtà anch’egli ama inoltrarsi nel suo avventuroso mondo fantastico, nel viaggio in solitaria, verso lidi segreti e curiosi da attraversare…

Luoghi regali che rispettino il suo essere e dove il buon Re Carlo Alberto osava sostare, tra eleganti figure e palazzi illuminati di storica bellezza, e dove il tempo osava trascorrere tra stupore, arte e musica. Fu così che il Principe straniero cominciò ad addentrarsi in quel di Torino, nel cammino di una ricerca accurata, quella che delizia lo spirito che incentiva l’amore e dove il cuore si innalza ispirato dai contorni e dallo stile più elegante.

E’ con sguardo trasognato, tra antichi giardini e portici di inesorabile bellezza che si accende in lui la sua Musa verso il pellegrinare romantico di quella ricerca…: l’amore. Amore che trova proprio in questa città così reale, tra le braccia di una fanciulla torinese, incredula di un incontro così imprevedibile e affascinante. Egli con lei si svaga , accarezza quella sua anima borghese , tra mezzogiorni in belle pasticcerie con gianduiotti , bignole e serate in feste mondane .  Evviva i bôgianen… sì  dice bene il Principe mentre con sguardo felice si accinge a godere del gusto , del tepore di questa terra, per lui lontana, ma estremamente simile al suo fascino e si inebria dell’amore della sua graziosa amata. Nel cammino mattutino di un sollazzo delicato e gioioso,  gustando gianduiotti di eccellente qualità , rimane affascinato dalla gioielleria che lo porterà ad esaudire e a conclamare il pegno del suo amore per lei, un simbolo ineccepibile.  La sua scoperta si chiama GIOIELLERIA GIVERSO e porta l’eleganza regale di un gusto tradizionale ma estremamente innovativo… Fonte di ispirazione questa sua per lui, che lo spinge ad entrare e ad ammirare le proposte illuminanti che la famiglia Giverso gli mostra.
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Comincia così la più fantastica delle storie d’amore e quella sua minuziosa ricerca per l’eccellenza dedicata a quel delicato cuore di fanciulla torinese, che mai avrebbe immaginato di incontrare in lidi così lontani se pur sempre sognati…”. Forse dovrebbe essere così descritta, pari ad una fiaba di altri tempi, la meravigliosa storia che Giverso Gioielli e il suo staff ci raccontano di aver vissuto. Una fiaba a ciel sereno che però corrisponde alla realtà più odierna e più palpabile. Non capita tutti i giorni di avere un Principe come cliente. Un Principe (il cui nome non si può ovviamente rivelare per ovvie regole di privacy ) che sceglie Giverso per coronare la sua romantica storia d’amore, e per potersi far deliziare delle sue sublimi pietre preziose , come diamanti di eccellente qualità e gemme colorate , le più dedicate e sontuose per l’occasione. Il Principe che fidanza una torinese e nel periodo più appropriato dell’anno come questo, non può che avvalorare ulteriormente la maestria di questi orafi e la qualità del loro design che tanto si sposa con un gusto di così raffinata nobiltà e stile. La gioielleria Giverso ha per l’occasione una pietra eccezionale da mostrare al suo Principe: lo Zaffiro blu. Egli decide di confermare la proposta per la costruzione di un gioiello disegnato appositamente per lui e da l’ordine di procedere alla sua creazione. Non da ieri il blu dello zaffiro ha ispirato sentimenti e pensieri di purezza e perfezione. L’antico popolo dei Persiani amava definire lo Zaffiro “lazvard”, letteralmente: “che ha il colore del cielo sereno”, e sosteneva che la terra fosse appoggiata su un enorme Zaffiro, il cui riflesso blu dava il colore al cielo, tanto da far chiamare la pietra anche “l’occhio del cielo”. Un’antica fiaba poi ci racconta che i figli del re di Serendip (per l’appunto) furono mandati in viaggio per sperimentare la realtà del mondo. Per questo i giovani principi, viaggiando, scoprirono cose meravigliose, tra queste una miniera di zaffiri. Dalla leggenda nasce l’origine del concetto inglese “Serendipity”, ossia fortuna strepitosa di trovare inaspettatamente cose di valore…come anche l’amore! Anticamente questa gemma proveniva esclusivamente dalle miniere dello Sri Lanka, ancora oggi la fonte mineraria di zaffiri più importante al mondo. L’area di maggior produzione si trova, infatti, nella parte sud orientale della grande isola cingalese a circa 60 km da Ratnapura (“città delle gemme”). Grandi valori quindi come concetti di estrema virtù e sentimento legano questa preziosissima gemma blu alla veridicità di un dono assai significativo come l’anello di fidanzamento. Il Principe lo scelse nell’epoca più antica per la sua innamorata e ancora oggi , con Giverso lo innalza come primaria preferenza per la sua innamorata.
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Come lui però altri futuri mariti potranno scegliere questa magica gemma per dare voce ai sentimenti e ai concetti più veri ed essenziali che li legano alle loro spose. Allo Zaffiro, svariate sono le altre pietre preziose che si possono abbinare, ma i Diamanti si sposano assai divinamente con questa pietra davvero spettacolare. Un Diamante Giverso è assoluto ed esalta l’unicità più significativa. La perfezione della realizzazione delle proporzioni, dona al gioiello una luce davvero insuperabile, per il suo taglio, la sua qualità e non solo. Rammentiamo che l’azienda Giverso si impegna a reperire i diamanti e le pietre preziose della qualità più elevata, garantendo la completa integrità della filiera nel rispetto dei diritti dell’Uomo e della sostenibilità ambientale: dalla miniera al cliente. “E’ molto importante, dice Giverso, conoscere la provenienza e le modalità di estrazione delle materie che animano il nostro lavoro, per questo motivo ci riforniamo direttamente dalle miniere che conosciamo e che si avvalgono di manodopera locale garantendo i più elevati standard ambientali e sociali, solo dai Paesi che aderiscono al Kimberley Process Certification Scheme”. Nulla di più nobile per un Principe, che cerca virtù in ogni sua scelta. Non a caso il Principe entra oggi dalla porta principale dell’ingresso di Giverso Gioielli. Lo fa con elegante umiltà, e non per sfoggiare con supponenza il suo manto di ermellino ne ammennicoli di lustro, ma per valorizzare e testimoniare con  limpidezza l’autenticità più ineccepibile della qualità riscontrata, per il garbo dimostratogli e per l’accoglienza alla loro filosofia. Ingredienti fondamentali che solo un gusto sinceramente e altamente aristocratico e condito di stile può percepire. Lui si innamora anche dell’originalità di Giverso che si fonde con la tradizione ma anche con l’innovazione più all’avanguardia. Per questo il Principe decide oggi di donare la sua fiducia a Giverso Gioielli, affidandogli il compito di rendere felice la sua innamorata. Un premio per loro assolutamente meritato e capace non solo di diffondere gusto e eccellenza a tutti coloro che avranno la capacità di apprezzare le sue creazioni e la sua etica vincente, ma assolutamente in grado di donare all’amore l’incentivo primario, al fine di coronare lo stesso alla più autentica delle dichiarazioni più spettacolari per la vita. Buon fidanzamento, Principe, e grazie per aver scelto l’eccellenza Giverso “made in Italy” e nella nostra città!

Monica Di Maria di Alleri

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Guarda il video:

#Adv GIVERSO GIOIELLI, storica gioielleria in Torino (78, corso Bramante Torino – www.giversogioielli.it) ancor prima…

Pubblicato da Il Torinese su Martedì 12 marzo 2019

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Thomas Time: “La spada della speranza”

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Thomas Vaniglie è un ragazzo che vive a Torino con i suoi genitori adottivi; fin da piccolo ha sempre conosciuto le condizioni che lo hanno portato lì. Tutti lo chiamano Thomas Time per via di una voglia a forma di doppia “t” che ha sulla gamba. È però un ragazzo “spezzato”, perché a causa della sua situazione non riesce a farsi amicizie e a scuola è costantemente preso di mira dai bulli in maniera molto pesante. Durante una vacanza estiva le cose cambiano, e Thomas scopre molte verità che lo conducono ad affrontare una meravigliosa avventura. Thomas all’inizio è riluttante, ma in seguito accetta la missione in quanto unico discendete di un ordine di guerrieri appartenenti a un mondo parallelo, chiamato Noth World. Thomas scopre così sentimenti ed emozioni che non conosceva e che lo trasformeranno in modo radicale. Imparerà ad avere fiducia in se stesso e nell’amicizia, scoprirà la storia della sua gente nativa e soprattutto potrà sentire i suoi genitori vicini per la prima volta.

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L’autore

Mi chiamo Alessandro Casamatti, sono nato a Parma il diciassette luglio del 1999, vivo a Viarolo (PR) dove frequento il Liceo di Scienze Umane. Fin da piccolo il mio sogno è sempre stato quello di scrivere romanzi, perché la mia più grande passione è leggere grandi autori sia del passato: Franz Kafka o J.R.R. Tolkien che contemporanei: Khaled Hosseini e J.K. Rowling, mi immergo sempre nelle loro storie che sono diventate per me una vastissima fonte d’ispirazione. Grazie a questi grandi autori, ho deciso di voler diventare scrittore e l’anno scorso il desiderio di pubblicare un libro è diventato realtà quando la casa editrice BookSprint Edizioni ha pubblicato il mio primo romanzo: “Il Giocattolo Dei Ricordi”.

 

CAPITOLO 1- IL TROVATELLO

 

Nel 1986 i coniugi Lorenzo e Giovanna Vaniglie, venticinque anni lui e ventitré lei, erano appena andati a vivere insieme in una graziosa casa su 2 piani, in via Po a pochi passi dal giardino reale. Lorenzo lavorava come architetto presso il cantiere di una ditta chiamata Yard Ware, era specializzato nella costruzione di palazzi commerciali. Era un ragazzo alto quasi un metro 1e 90 cm, aveva le braccia piene di peli neri, come i capelli e gli occhi. Inoltre i capelli erano molto lunghi e neri, legati con una fascia. Giovanna invece era un po’ più bassa, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, dovunque andasse teneva la mano attaccata alla tracolla della borsa, era un’ottima cuoca e anche una grande esperta di letteratura. Stava cercando di laurearsi in letteratura, perché voleva diventare una famosa scrittrice di romanzi fantasy e ne stava già buttando giù uno. Non avevano figli maschi, avevano solo una figlia di nome Alessia di 2 anni, molto vivace e iperattiva. Lorenzo aveva un fratello maggiore di nome Federico che faceva l’avvocato, il fratello però credeva nell’esistenza del soprannaturale e dei fantasmi, perché credeva di averne visto uno da piccolo ed è per questo che possiede una tavola Ouija e foto di persone defunte su tutte le pareti e ogni sera prima di addormentarsi cerca di parlare con i defunti e inoltre crede di poter vedere il futuro. Solo a casa è così al lavoro si comporta come se niente fosse. Lorenzo non voleva che la figlia passasse troppo tempo con suo fratello, per paura che venisse influenzata dalla sua strana abitudine. Solo una volta Alessia era rimasta sola con lo zio Federico, perché i genitori dovevano lavorare e non c’era nessuna babysitter disponibile, dopo solo quella volta Alessia aveva iniziato ad avere incubi ogni notte, cosi Lorenzo decise di tenere lontano la nipote dallo zio, il quale l’aveva influenzata con una fantomatica visione di lei insieme a qualcun altro più piccolo che lui denominò come il suo futuro fratello, dopo quella volta Alessia cominciò a svegliarsi nel cuore della notte piangendo, e Giovanna capì che era per colpa di quello che lo zio le aveva raccontato.

 

Leggi anche: https://www.booksprintedizioni.it/autore/alessandro-casamatti

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