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Come equipaggiarsi al meglio per il proprio viaggio su due ruote in Piemonte

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Chiunque abbia assaporato almeno una volta la libertà che solo un mezzo a due ruote può offrire lo sa bene: non si tratta semplicemente di spostarsi, ma di vivere un’esperienza fatta di vento in faccia, curve dolci tra le colline, incontri inattesi e panorami che si aprono all’improvviso.

Soprattutto quando si decide di partire in Vespa in Piemonte, o con qualsiasi altro mezzo su due ruote, è fondamentale comprendere che la vera bellezza del viaggio risiede anche nella cura con cui ci si prepara a viverlo; perché un’avventura in sella, per essere davvero indimenticabile, richiede molto più che un pieno di benzina: servono preparazione, attenzione, e soprattutto uno spirito aperto alla scoperta.

Il vestiario giusto: comfort, sicurezza e versatilità

Quando si affronta un itinerario in Vespa o in moto, specie in una regione dalle mille sfumature climatiche e morfologiche come il Piemonte, l’abbigliamento assume un’importanza inequivocabile; non basta una giacca qualunque, e nemmeno un paio di scarpe chiuse per sentirsi pronti. Serve qualcosa di più; serve una selezione di capi pensati per proteggere, adattarsi e accompagnare ogni chilometro.

Una giacca con protezioni integrate, meglio se traspirante e dotata di fodera removibile, è il primo alleato per affrontare le mattinate fresche di montagna e i pomeriggi caldi tra le colline delle Langhe; allo stesso modo, un buon pantalone da moto – anche qui con protezioni per ginocchia e fianchi – può fare la differenza tra un’escursione piacevole e una giornata passata a sistemare piccoli fastidi.

Non bisogna dimenticare i guanti: non solo per una questione di sicurezza, ma anche perché offrono una presa migliore sul manubrio e proteggono dal vento che, anche in estate, può diventare insistente, e infine, le scarpe: sempre meglio optare per un modello chiuso, con suola antiscivolo e buona aderenza, meglio ancora se resistente all’acqua, nel caso ci si imbatta in un acquazzone improvviso.

Casco e visiera: molto più di un obbligo

In Italia, il casco è obbligatorio per legge; ma ancor prima che un’imposizione normativa, dovrebbe essere vissuto come una scelta consapevole di tutela e benessere; scegliere un casco integrale o modulare significa proteggere sé stessi non solo in caso di incidente, ma anche da rumori, insetti, polvere e raggi UV.

Un casco ben ventilato, con visiera antigraffio e, se possibile, trattamento antiappannamento, è un compagno fedele per tutto il viaggio, e non solo: alcuni modelli permettono anche di inserire sistemi di comunicazione Bluetooth per restare in contatto con altri compagni di viaggio o per ascoltare una playlist pensata appositamente per accompagnare la strada.

La visiera, spesso sottovalutata, è in realtà essenziale: protegge gli occhi, migliora la visibilità e permette di affrontare tratti esposti al sole o al vento senza affaticare la vista; portarne una di ricambio o scegliere un modello con visiera interna parasole può essere un’ottima idea, soprattutto se si prevede di guidare nelle ore più luminose.

Equipaggiamento tecnico e accessori utili

Una volta sistemato l’abbigliamento e il casco, è il momento di pensare a tutto ciò che può rendere il viaggio più fluido, sicuro e piacevole; anche in un viaggio che vuole mantenere uno spirito “leggero” e libero, una buona dotazione tecnica è fondamentale.

Un navigatore da moto o, in alternativa, un supporto impermeabile per smartphone con app GPS offline, diventa di fondamentale importanza per orientarsi tra le strade secondarie del Piemonte; dunque meglio evitare di affidarsi unicamente alla copertura internet, siccome alcune zone montane o più remote potrebbero non garantire segnale.

Un kit antiforatura, un mini compressore o una pompetta manuale, e un paio di cavi per la batteria sono piccoli oggetti che occupano poco spazio ma possono salvare un’intera giornata poiché non servono competenze da meccanico: basta sapere dove sono e come usarli in caso di emergenza.

Infine, una power bank per ricaricare il telefono, una piccola torcia a LED e magari un coltellino multiuso possono rivelarsi straordinariamente utili in decine di occasioni: da una pausa pranzo improvvisata a bordo strada a una piccola riparazione inaspettata.

Organizzare il bagaglio: equilibrio tra leggerezza e praticità

Un aspetto spesso sottovalutato ma determinante nella riuscita di un viaggio in Vespa o in moto è la gestione del bagaglio: non si può portare tutto, ma ciò che si porta deve essere scelto con cura.

Una borsa da sella o uno zaino tecnico, con agganci sicuri e materiali impermeabili, è la base da cui partire, inoltre è importante distribuire il peso in modo uniforme per evitare squilibri in fase di guida: gli oggetti più pesanti andrebbero sistemati in basso e il più vicino possibile al centro del mezzo.

Abiti leggeri e facilmente lavabili, un cambio completo in caso di pernottamento di due giorni, e un capo “jolly” come una felpa tecnica o un pile, possono costituire un’ottima base.; portare con sé una mantella antipioggia compatta, infine, può salvare una giornata intera di viaggio.

Chi decide di viaggiare per più giorni potrebbe considerare anche l’uso di borselli da gamba o zaini con fascia toracica, comodi da indossare anche durante le soste e perfetti per custodire documenti, portafoglio, telefono e altri oggetti di uso frequente.

Consigli pratici per una partenza senza intoppi

Prima di partire, è bene fare (o farsi fare) un controllo generale del mezzo: olio, freni, luci, pressione delle gomme, una piccola verifica preventiva può evitare spiacevoli inconvenienti, e anche un rapido check dell’assicurazione e dei documenti, da conservare sempre in una custodia impermeabile, è una buona prassi.

Se si è alle prime esperienze, conviene pianificare le tappe con cura o affidarsi a tour gestiti da professionisti: viaggiare con un gruppo capace di scegliere strade panoramiche ma sicure, evitare i tratti con troppo dislivello nei primi giorni, prevedere soste regolari per riposarsi e idratarsi.

Portare con sé una borraccia termica può essere un dettaglio intelligente, così come avere sempre a portata di mano una mappa cartacea della zona; il Piemonte, con i suoi saliscendi tra i vigneti delle Langhe, le curve dolci del Monferrato e i paesaggi aperti delle pianure vercellesi, è un territorio che invita a rallentare, a lasciarsi sorprendere, ma proprio per questo, occorre essere pronti a viverlo senza ansie né imprevisti, affiancati da figure con esperienza e che sappiano garantire la nostra sicurezza.

Partire leggeri per tornare arricchiti

Viaggiare su due ruote, specialmente in una terra così variegata e accogliente come il Piemonte, è un’esperienza che lascia il segno; ma per viverla davvero a pieno, serve un’attrezzatura che unisca sicurezza, comodità e un pizzico di strategia.

Non è necessario avere l’attrezzatura più costosa o il mezzo più moderno: ciò che conta è la cura con cui si sceglie ogni dettaglio – dal casco alla giacca, dal navigatore al bagaglio fino alla compagnia con cui si parte – ogni elemento diventa parte integrante dell’avventura; e quando si rientra a casa, con le immagini di borghi sospesi nel tempo, i profumi delle colline e la sensazione del vento sulla pelle ancora impressi nei ricordi, si capisce che non si è semplicemente tornati, ma si è tornati diversi, con una storia da raccontare e già la voglia di ripartire.

Dove il tempo si prende cura di sé: Watch Center, eccellenza artigianale nell’orologeria a Torino

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In un mondo dove la precisione conta, Watch Center si distingue da oltre cinque anni nel cuore di Torino come punto di riferimento per chi desidera affidare il proprio orologio di pregio, moderno o d’epoca, a mani esperte. Un laboratorio che è insieme atelier artigiano e centro di competenza tecnica, pensato per chi riconosce valore nella cura, nella trasparenza e nell’attenzione al dettaglio.

 

Riparazioni con tempi certi e trasparenza totale

Il cuore di Watch Center è il laboratorio a vista, dove ogni intervento – dalla revisione completa alla sostituzione con ricambi originali – è svolto internamente. L’efficienza è una garanzia concreta: I tempi di riparazione sono certi e vengono comunicati nel preventivo gratuito che riceverai in una settimana con gli interventi necessari e consigliati, con garanzia sull’intervento. Ogni cliente riceve aggiornamenti puntuali via mail, costruendo un vero rapporto post-vendita attivo, in cui la comunicazione attiva è parte del servizio.

Un’officina d’autore per l’alta orologeria

Specializzati nella riparazione e manutenzione di marchi come Rolex, Omega, Cartier, ma anche di orologi vintage e complicati come Heuer d’epoca, Jaeger- LeCoultre, Audemars Piguet e Vacheron Constantin, il team vanta oltre 20 anni di esperienza. La cura per orologi rari e da collezione si estende anche alla pendoleria e agli orologi da tavolo, con interventi su meccanismi unici che richiedono sensibilità tecnica e visione storica.

 

Un servizio su misura per chi dà valore al proprio tempo

Chi si rivolge a Watch Center condivide una stessa attitudine: l’attenzione per la qualità, l’autenticità e il rispetto per il proprio orologio. Ogni intervento è pensato su misura, con consulenza tecnica, trasparenza informativa e la garanzia che ogni fase – dalla diagnosi al collaudo finale – sia eseguita internamente, sotto il pieno controllo del laboratorio.

Un punto di forza distintivo?

La fiducia è il nostro bene più prezioso. Per questo, a chi torna da Watch Center riserviamo una cura continuativa, mentre ad ogni nuovo cliente garantiamo lo stesso livello di eccellenza che ci contraddistingue.

 

Originalità garantita: ricambi certificati e lavorazioni trasparenti

Ogni riparazione è eseguita con ricambi rigorosamente originali, selezionati con attenzione per garantire non solo l’integrità tecnica, ma anche il rispetto dell’identità e del valore dell’orologio. Un impegno che vale sia per i marchi iconici (Rolex, Omega, Cartier) che per i segnatempo più rari o vintage, dove l’originalità dei componenti può fare la differenza tra una semplice riparazione e un vero restauro d’eccellenza. Grazie al laboratorio a vista, ogni cliente può percepire l’artigianalità del lavoro e la coerenza con cui Watch Center espone e mette “in vetrina” la qualità del proprio operato. Ci prendiamo cura del tuo orologio, rispettando il valore che ha per te.”

 

Questo è più di un motto: è il modo in cui Watch Center si posiziona come partner tecnico, non come semplice fornitore

Watch Center è anche su Instagram e TikTok Segui il laboratorio dietro le quinte, scopri restauri incredibili, orologi da collezione e pezzi unici: Per ulteriori informazioni visita il nostro sito www.watchcenter.it

 

 

Watch Center Torino

Via Giambattista Bodoni 1/D

10123 – Torino

 

Contatti:

Tel.: +39 011 8170477

WhatsApp: +39 3513028010

mail: watchcentertorino@gmail.com

facebook @watchcentertorino

 

Orari apertura pubblico:

dal Martedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00

dalle 15:00 alle 19:00

Domenica, Lunedì e festivi chiuso

 

Se i nostri orari non soddisfano le tue esigenze possiamo riceverti anche su appuntamento.

Watch Center è un laboratorio per l’assistenza tecnica di orologi di qualunque marca ed età.

Vantiamo le migliori attrezzature presenti nello scenario dell’orologeria mondiale. I nostri tecnici sono professionalmente formati nelle più importanti scuole svizzere e preparati per risolvere qualunque problema.

Viaggiare con il cuore: l’esperienza unica di Easy Nite

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Quando la consulenza turistica diventa emozione e scoperta

di Luca Salvi

Guardare il mondo con occhi diversi, vivere ogni viaggio come un’occasione per emozionarsi, scoprire, imparare. È questa la filosofia di Easy Nite, agenzia viaggi italiana con un’anima profondamente empatica, guidata dalla passione della sua titolare, Gabriella Pavesi Negri da oltre trent’anni protagonista del turismo su misura.

Abbiamo intervistato la fondatrice per scoprire il cuore pulsante dietro questo progetto, che ha fatto dell’esperienza personalizzata e del contatto umano il suo punto di forza.

“Ogni viaggio è una storia, e noi ci mettiamo il cuore”

Come nasce Easy Nite e da dove viene questa attenzione speciale all’emozione del viaggio?

Easy Nite nasce da un sogno e da una passione autentica: quella per il viaggio vissuto con profondità, con curiosità, con il cuore. L’idea è sempre stata quella di non “vendere pacchetti”, ma costruire esperienze che rispecchino i desideri più profondi dei nostri clienti. Dietro ogni itinerario c’è ascolto, c’è la voglia di far vivere un’emozione.

Il vostro motto è “guardare il mondo attraverso gli occhi del cliente”. Come si traduce questo nella pratica quotidiana?

Significa partire sempre da chi abbiamo davanti. Ogni persona ha un modo diverso di viaggiare: c’è chi cerca silenzio, chi avventura, chi bellezza, chi connessione con la gente del posto. Noi interpretiamo questi desideri e li trasformiamo in viaggi unici. È un lavoro sartoriale, fatto di dettagli e cura.

Quanto conta per voi la dimensione culturale delle destinazioni?

È fondamentale. Ci piace creare viaggi che siano anche immersione nelle storie, tradizioni, nei profumi e nei sapori locali. Non scegliamo solo “mete”, ma esperienze legate all’identità profonda dei luoghi. Ogni destinazione ha un’anima, e noi aiutiamo a scoprirla.

Sul vostro sito spesso raccontate i viaggi personali della titolare. Qual è il valore di questa condivisione?

Crediamo molto nello storytelling vissuto. Raccontare i nostri viaggi non è marketing: è un modo autentico per ispirare i clienti, trasmettere emozioni vere, suggerire nuove prospettive. Quando un Cliente legge che

siamo state in Namibia o in Perù e che lì abbiamo pianto, riso, camminato… si sente più vicina a quell’esperienza.

Ci può raccontare un esempio di viaggio creato su misura che l’ha colpita particolarmente?

Di esempi ne ho tanti. Penso a una coppia che desiderava una luna di miele non convenzionale: abbiamo costruito per loro un viaggio tra le Ande e l’Amazzonia, dove hanno incontrato comunità locali, dormito in ecolodge, attraversato sentieri sacri. Tornati, ci hanno detto: “È stato il viaggio della nostra vita”. E questo per noi è tutto.

Il cliente Easy Nite che tipo di viaggiatore è?

È un viaggiatore curioso, che cerca autenticità. Non necessariamente esperto, ma desideroso di vivere qualcosa di significativo, lontano dalle rotte turistiche preconfezionate. Può essere una giovane coppia, una famiglia, un gruppo di amici o anche un viaggiatore solitario.

Avete progetti futuri legati alla sostenibilità o nuove esperienze?

Sì, stiamo lavorando a itinerari sempre più sostenibili e responsabili, collaborando con realtà locali e valorizzando economie etiche. E lanceremo una serie di viaggi esperienziali in piccoli gruppi, dove l’incontro con le culture sarà centrale. Ma non sveliamo troppo…

Inizia il viaggio: ogni settimana nuove storie ed esperienze

Con questa intervista inizia un ciclo di articoli dedicati al “viaggio con il cuore”, in collaborazione con Easy Nite. Racconteremo esperienze originali, itinerari inconsueti e ispirazioni per chi vuole scoprire il mondo con occhi nuovi. Dall’India spirituale al Marocco artigiano, dall’Islanda selvaggia al Vietnam segreto… preparate le valigie (interiori). Il viaggio inizia da qui.

Leggi l’articolo👇

https://www.easynite.it/viaggiare-con-il-cuore/

 

Sopracciglia perfette: tecniche e prodotti per valorizzarle al meglio

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In un’epoca in cui ogni dettaglio del viso racconta qualcosa di noi, le sopracciglia sono tornate protagoniste assolute. Non più linee sottili e appena accennate come negli anni ’90, né eccessi marcati: oggi si cerca l’equilibrio perfetto tra naturalezza e definizione. Le sopracciglia incorniciano lo sguardo, armonizzano i lineamenti e influenzano l’espressività in modo sorprendente. Ma come ottenere un risultato ordinato e valorizzante senza snaturare i tratti? Questo articolo esplora le migliori tecniche e i prodotti più efficaci per disegnare, riempire e fissare le sopracciglia, adattandosi alla forma del viso e allo stile personale. Dalle matite ultra precise ai gel trasparenti, scoprirai come trasformare anche le arcate più indisciplinate in un punto di forza.

Sopracciglia e armonia del viso: l’equilibrio che cambia tutto

Nel mondo del make-up, pochi elementi hanno il potere di trasformare l’espressività del volto come le sopracciglia. Ben definite, non solo incorniciano lo sguardo, ma contribuiscono in modo decisivo a bilanciare i tratti, valorizzare la simmetria del viso e conferire carattere al look. Sottovalutarle significa rinunciare a un alleato strategico della bellezza quotidiana.

Come individuare la forma ideale delle sopracciglia

Non esiste una forma universale che stia bene a tutte. La chiave sta nel rispettare la struttura naturale delle proprie sopracciglia e armonizzarla con la morfologia del viso. Chi ha un volto tondo, ad esempio, può valorizzarlo con un’arcata più definita verso l’alto, mentre chi ha un viso squadrato potrà ammorbidire i lineamenti con curve più dolci. Il viso ovale è quello più versatile, ma anche in questo caso è fondamentale evitare interventi troppo drastici, che rischiano di alterare l’espressività originale.

Tecniche di definizione: precisione e delicatezza

Una volta individuata la forma, è il momento di passare alla definizione. La pinzetta resta l’alleata numero uno per una pulizia mirata, soprattutto nella zona tra le sopracciglia e sotto l’arcata. Per risultati più duraturi e ordinati, si può ricorrere alla ceretta, meglio se realizzata da mani esperte. In alternativa, il threading – tecnica di origine orientale che utilizza un filo di cotone – è ideale per chi cerca una precisione estrema unita a delicatezza, riducendo al minimo il rischio di irritazioni.

Strumenti e prodotti per riempire, fissare e scolpire

Per completare la definizione e valorizzare il disegno, l’uso dei giusti prodotti è essenziale. Le matite a mina sottile permettono di ricreare l’effetto pelo a pelo per un risultato realistico, ideali per chi ha sopracciglia rade o poco definite. I gel colorati offrono invece un effetto naturale ma ordinato, perfetti per chi desidera semplicemente pettinare e intensificare. Chi cerca tenuta e struttura può optare per un mascara sopracciglia, capace di fissare i peli nella posizione desiderata e al tempo stesso donare colore e volume.

Scegliere il prodotto giusto dipende dal proprio stile e dalla routine quotidiana: un effetto “no make-up” richiede texture leggere e colori neutri, mentre chi predilige un look più definito potrà giocare con nuance leggermente più scure o finish più strutturati.

In definitiva, prendersi cura delle sopracciglia non significa solo correggerle, ma imparare ad ascoltarne la forma e valorizzarle nel rispetto dell’unicità di ogni volto. Perché spesso sono proprio i dettagli a fare la differenza.

Luoghi da vedere per chi fa le vacanze dopo agosto: consigli

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Luoghi da vedere dopo agosto? Ce ne sono tantissimi, meno affollati ma ricchi di fascino e atmosfera.

Se hai deciso di partire a settembre o nei mesi successivi, sappi che esistono posti da visitare che danno il meglio proprio fuori stagione: tra borghi, città d’arte, natura incontaminata e mare ancora piacevole, le opzioni non mancano.

In questo articolo ti proponiamo alcune delle migliori località da visitare dopo l’estate: mete autentiche, luoghi turistici da vivere con calma e luoghi da non perdere per chi ama viaggiare senza fretta, godendosi ogni dettaglio.

Un altro buon consiglio da dare? Valuta dei bei viaggi di gruppo organizzati, cosi la tua vacanza sarà ben strutturata ma con la libertà di fare i tuoi giri personali, e … potrai conoscere nuovi amici!

Lasciati ispirare.

Luoghi da vedere post estate: New York, la grande Mela

Luoghi da vedere dopo agosto? New York è una delle mete più affascinanti e sorprendenti da scoprire. La città sprigiona un’energia unica, con scorci mozzafiato e atmosfere intime che convivono in armonia.

Un viaggio da sogno inizia da Manhattan, cuore pulsante della Grande Mela, dove ogni angolo racconta una storia.

Un itinerario personalizzato per visitare New York può includere tappe come la Statua della Libertà, il Brooklyn Bridge, il toccante Museo della Memoria dell’11 Settembre, e lo storico quartiere di Little Italy.

Quando il caldo è ancora piacevole, passeggiare tra le aiuole di Central Park, fare yoga al lago del Conservatory Water o concedersi un pranzo al Boathouse diventa un vero rituale newyorkese.

Nei caffè all’aperto, si osserva il flusso umano e la fusione di culture che rendono la città un caleidoscopio urbano. Tra posti da visitare e cose belle da vedere, New York non smette mai di sorprendere: qui il presente si mischia con il futuro, e ogni visita diventa un’esperienza da ricordare.

Restiamo sempre negli USA tra i luoghi da vedere post agosto

Tra i luoghi da vedere dopo l’estate, il Grand Canyon merita un posto d’onore. Situato nell’Arizona settentrionale, questa spettacolare gola incisa dal fiume Colorado si estende per oltre 446 km ed è profonda fino a 1.857 metri, offrendo un panorama che lascia senza fiato.

Ogni stratificazione rocciosa racconta milioni di anni di storia della Terra, rendendo la visita non solo un’avventura visiva, ma anche culturale. Un’esperienza di viaggio qui si trasforma in un contatto diretto con la natura, potente e antica: colori che cambiano con la luce, silenzi che parlano e scorci mozzafiato che incantano al primo sguardo.

Il Grand Canyon è decisamente tra i posti da visitare almeno una volta nella vita, sia che si scelga di esplorarlo a piedi, in elicottero o navigando tra le rapide del fiume.

Dopo agosto, il clima più mite permette di godere appieno del parco e dei suoi sentieri, lontano dalle folle estive.

Machu Picchu, merita di essere inclusa in questa lista viaggi da fare post agosto

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio dopo l’estate, inserisci il Machu Picchu nella tua lista viaggi da fare almeno una volta nella vita.

Situata a oltre 2.400 metri di altitudine tra le Ande peruviane, questa antica città inca è uno dei luoghi incantevoli più suggestivi al mondo.

Patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo moderno, il Machu Picchu è un vero capolavoro di ingegneria e spiritualità.

Visitare il sito fuori stagione, tra settembre e novembre, significa vivere un’esperienza di viaggio più intima e tranquilla, lontano dalla folla dell’alta stagione. Il clima è mite, perfetto per esplorare i 200 edifici tra templi, palazzi, terrazze e fontane che compongono questo affascinante complesso archeologico.

Immerso in una natura selvaggia e avvolto da una leggera nebbia mattutina, il Machu Picchu regala panorami mozzafiato e un senso profondo di connessione con la storia.

Se ami le mete autentiche e vuoi un viaggio che lasci il segno, questo è il posto giusto. Tra i nostri consigli per il viaggio: prenota con anticipo, valuta tour guidati locali e non dimenticare una buona fotocamera.

I viaggi più belli e consigliati da fare tra le isole del mondo

Se cerchi i viaggi più belli da fare dopo agosto, lasciati ispirare da alcune meraviglie tropicali tra luoghi da vedere da sogno e scenari esotici.

Le Hawaii, con le loro otto isole principali, offrono esperienze di viaggio che spaziano dal surf a Oahu alla natura selvaggia di Kauai. Honolulu ti accoglie con cultura locale e spiagge mozzafiato, perfette per ogni tipologia di viaggiatore.

Un altro arcipelago imperdibile sono le Isole Fiji, nel cuore del Pacifico: qui la natura vulcanica convive con acque cristalline e foreste tropicali, ideali per un tipo di viaggio avventuroso ma anche rilassante.

Nei Caraibi, le Isole Cayman incantano per le immersioni e il paesaggio incontaminato, mentre le Isole Vergini Britanniche, con le loro decine di isolotti, regalano un’atmosfera intima e selvaggia.

Infine, Mauritius è pura poesia: tra lagune turchesi, spiagge finissime e cultura creola, è tra le cose belle da vedere almeno una volta nella vita.

Queste destinazioni ti permettono di staccare davvero, immergendoti in un mondo lontano, perfetto per viaggiare con lentezza e meraviglia.

Luoghi da vedere in Italia post estate? Le Cinque Terre indubbiamente

Tra i luoghi da vedere dopo agosto, le Cinque Terre sono un bellissimo posto da visitare in Italia per chi cerca bellezza autentica e panorami che incantano.

I cinque borghi – Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – sono veri gioielli incastonati tra scogliere e mare, con casette colorate e sentieri vista mare che rendono ogni passo un’emozione.

Sono tra le più affascinanti località da visitare per chi ama i posti italiani da visitare che raccontano storia, tradizione e paesaggi mozzafiato.

La visita si può organizzare anche in una giornata grazie ai collegamenti in traghetto, ma ogni borgo merita tempo e calma per essere assaporato. Da non perdere una sosta a Porto Venere, incantevole e poetica, con le sue vedute spettacolari a strapiombo sul mare.

Per gli appassionati dei viaggi dei sogni, questa regione è una tappa obbligata: qui il tempo rallenta e si cammina sospesi tra cielo, terra e mare.

Un viaggio che nutre gli occhi e l’anima, ideale per chi cerca una fuga dalla routine in uno dei paesaggi più iconici d’Italia.

I posti da visitare dopo l’estate: Giappone e Momijigari, lo spettacolo d’autunno

Tra i posti da visitare, il Giappone in autunno è una delle mete più affascinanti e poetiche al mondo.

Da fine settembre a dicembre, la natura nipponica si trasforma grazie al fenomeno del Momijigari, l’antica tradizione di osservare le foglie d’acero che si tingono di rosso, arancio e oro.

È uno spettacolo che incanta persone locali e viaggiatori.

Una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita… Vivere l’autunno giapponese!

Tra le località da visitare per ammirare il foliage giapponese ci sono Kyoto, con i suoi templi immersi nella natura, il monte Takao vicino Tokyo, il parco nazionale di Daisetsuzan nell’Hokkaido, e la pittoresca Nikko.

Camminare lungo sentieri incorniciati da alberi fiammeggianti è un’esperienza unica che unisce bellezza paesaggistica e spiritualità.

Il Giappone in autunno offre anche un clima gradevole: fresco ma non rigido, perfetto per chi cerca tipi di viaggio culturali e contemplativi.

Se ami i viaggi dei sogni e stai creando la tua lista viaggi da fare, non dimenticare questa stagione incantata. L’autunno giapponese ti regalerà emozioni autentiche e un ritmo di viaggio lento, ideale per cogliere ogni dettaglio.

Luoghi da vedere: Madagascar, un viaggio tra natura selvaggia e meraviglie uniche

Tra i luoghi da vedere a settembre e ottobre, il Madagascar è senza dubbio una destinazione straordinaria e sorprendente.

Quest’isola affascinante, la quarta più grande del mondo, è un autentico scrigno di biodiversità e uno dei luoghi incantevoli più suggestivi del pianeta.

Se ami la natura allo stato puro, il Madagascar è un viaggio da sogno: tra i viaggi più belli da fare almeno una volta nella vita.

Qui puoi immergerti in ambienti unici al mondo, dalle foreste pluviali del Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia, popolate da lemuri e camaleonti, alle formazioni rocciose degli Tsingy de Bemaraha, Patrimonio dell’Umanità.

Non mancano le spiagge paradisiache come quelle di Nosy Be o di Sainte-Marie, ideali per rilassarsi, fare snorkeling o semplicemente godersi il silenzio. Tra le cose da fare almeno una volta nella vita, camminare tra i baobab secolari dell’Avenue des Baobabs al tramonto è un’esperienza che rimane impressa nel cuore.

Il Madagascar è un concentrato di luoghi da vedere per chi cerca emozione, autenticità e natura incontaminata.

Luoghi da vedere: le Isole Galapagos

Luoghi da vedere come le Isole Galapagos sanno regalare esperienze rare e indimenticabili.

Questo arcipelago vulcanico, a circa 1.000 km dalle coste dell’Ecuador, è uno scrigno di biodiversità e bellezza. Tra paesaggi lunari, spiagge incontaminate e animali straordinari, le Galapagos offrono luoghi incantevoli dove la natura si mostra nella sua forma più pura e affascinante.

Qui convivono tartarughe giganti, iguane marine e pinguini tropicali, in un ecosistema unico che ha ispirato Charles Darwin e la sua teoria dell’evoluzione.

Ogni isola ha una propria anima: dalle foreste di cactus giganti di Isabela alle lagune cristalline di Santa Cruz, passando per i paesaggi selvaggi di San Cristóbal.

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio per vivere un’avventura fuori dal comune, le Galapagos sono tra le località da visitare da mettere in cima alla lista. Qui ogni esperienza diventa scoperta, ogni paesaggio una cartolina vivente e ogni incontro con la fauna locale un momento magico. Sono davvero tra i luoghi da non perdere per chi ama il viaggio come immersione nella meraviglia.

Posti italiani da visitare: bellezze da scoprire in ogni stagione

Posti italiani da visitare ce ne sono da nord a sud della penisola, e ognuno è un posto da visitare in Italia capace di regalare emozioni uniche e scenari indimenticabili.

Roma è una delle città da visitare in giornata o da esplorare lentamente, con i suoi monumenti iconici e la dolce vita nei vicoli.

La Costiera Amalfitana è una delle più romantiche mete fine settimana, dove il mare incontra l’architettura colorata di borghi come Positano e Ravello.

La Sicilia, terra di sole e cultura, offre esperienze di viaggio tra templi greci, vulcani e spiagge selvagge.

Salendo al nord, il Lago di Como conquista con la sua eleganza, ideale per chi cerca relax e natura in contesti raffinati.

La Valle d’Aosta, tra castelli e vette alpine, è perfetta per escursioni e panorami mozzafiato.

Trento unisce buon cibo e paesaggi verdi, una tappa ideale per rigenerarsi, mentre Venezia resta tra i luoghi da vedere più iconici, con i suoi canali e palazzi sospesi sull’acqua.

E infine, Torino sorprende per il mix tra storia sabauda e innovazione culturale: uno dei posti da visitare ricchi di charme sabaudo e luoghi incantevoli ed eleganti.

“Purché sia femmina”, un romanzo controcorrente di Riccardo Mazzocchio

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Un augurio che raramente sentiamo dire. È invece il titolo del romanzo controcorrente di Riccardo Mazzocchio che affronta con acume e sensibilità il mondo spesso imperscrutabile delle donne. Penna leggera, pensieri profondi, risvolti impensabili. E, al centro della trama inconsueta, la grande sorpresa.”

Giovanna Tatò, giornalista e scrittrice, alla presentazione di “Purché sia Femmina” alla Biblioteca Comunale di Terni il 5 Marzo 2025.

 

LA TRAMA DEL LIBRO

Siamo davvero sicuri di essere artefici delle nostre scelte o sono esse invece il risultato di pulsioni momentanee? Marta, al culmine di una carriera prestigiosa non ci pensa due volte a mettere in atto un piano diabolico pur di vendicarsi di un grave torto subìto, incurante delle conseguenze della sua decisione. La sua vita cambia in modo drastico. Per ridarle un senso, si prefigge di crescere una bambina. L’educazione della piccola Nuru avviene in un contesto sociale insolito. Ispirata dalla sua nuova condizione, Marta trova la forza di reiventarsi e rimettersi in gioco.

La conclusione è che siamo meno pensanti di quanto si creda. Buona parte del nostro agire non è il risultato del libero arbitrio, di una libera scelta ma è influenzato da una serie di condizionamenti sia esterni (sociali) che interni (stati d’animo, emotività, pulsioni). È possibile, infatti, che le nostre azioni siano determinate più dalla fluttuazione probabilistica di circostanze motivanti che dal nostro volere.

 

L’AUTORE

Riccardo Mazzocchio è nato a Trapani nel 1959. Neurologo e Dottore di Ricerca in Neuroscienze, vive a Siena dal 1977. Appassionato di volo libero e a vela, coltiva la scrittura come forma d’arte e introspezione. Nel 2024 ha ricevuto il Premio “Il Medico Scrittore.” Ha pubblicato i romanzi: Il Tempo delle Donne (StreetLib, 2018), Purché sia Femmina (Nulla die, 2023) e Storie di Un Bambino Bizzarro (Nulla die, 2025), una serie di racconti autobiografici.

Puoi trovare il mio libro sul sito dell’editore o sugli altri online stores

https://nulladie.com/shop/narrativa/romanzi/riccardo-mazzocchio-purche-sia-femmina/

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Come l’impianto domotico sta cambiando case e uffici a Torino

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Gli impianti domotici non sono più una soluzione riservata a ville futuristiche o ambienti d’élite. Oggi, anche a Torino, la domotica sta diventando una scelta concreta per chi vuole migliorare il proprio stile di vita – o la propria attività – con l’aiuto della tecnologia.

Case, uffici, studi professionali, negozi e strutture ricettive stanno adottando sistemi intelligenti che semplificano la gestione quotidiana, aumentano il comfort e riducono gli sprechi.

Cos’è un impianto domotico e perché sta cambiando il nostro modo di vivere (e lavorare)

Un impianto domotico è un sistema che integra dispositivi e impianti elettrici e digitali, permettendo di automatizzare molte funzioni dell’edificio e di controllarle a distanza tramite smartphone, tablet o comandi vocali.

L’obiettivo non è solo quello di impressionare con luci colorate o tapparelle che si abbassano da sole, ma di rispondere a bisogni reali: sicurezza, risparmio energetico, comodità, controllo da remoto.

Nelle abitazioni, ciò significa poter accendere il riscaldamento mentre si rientra dal lavoro, controllare chi suona al citofono anche quando si è in vacanza, o simulare la presenza in casa per scoraggiare i malintenzionati. In ufficio o in negozio, significa programmare luci e climatizzazione in base agli orari di apertura, monitorare gli accessi, verificare tutto anche a distanza, con un semplice clic.

Torino e la domotica: una città sempre più connessa

Torino ha sempre avuto un’anima razionale e ingegneristica, e non sorprende che stia abbracciando la domotica con un approccio pratico e orientato all’efficienza. Qui l’impianto domotico è uno strumento concreto per semplificare la quotidianità, ridurre i consumi e gestire in modo più intelligente i propri spazi.

A favorire questa diffusione contribuiscono anche le caratteristiche del territorio: le ristrutturazioni recenti, le abitazioni indipendenti e i piccoli contesti condominiali offrono condizioni ideali per integrare soluzioni smart in modo non invasivo.
Parallelamente, studi professionali, coworking e strutture ricettive continuano a scegliere la domotica per migliorare l’organizzazione degli ambienti, contenere i consumi energetici e offrire un’esperienza più moderna ed efficiente a clienti e collaboratori.

Il partner giusto per un impianto domotico su misura

A rendere possibile questa evoluzione sono realtà specializzate e ben radicate sul territorio, come Comunicatorino, che vanta una solida esperienza nei settori della sicurezza, della videosorveglianza e dell’automazione. L’azienda progetta impianti domotici su misura, pensati per adattarsi davvero alle esigenze di famiglie, professionisti e piccole imprese, con soluzioni affidabili e facili da gestire.

Se vuoi scoprire come rendere più intelligente e sicuro il tuo spazio abitativo o lavorativo, puoi approfondire direttamente nella pagina dedicata alla domotica sul sito Comunicatorino.com.

“Fiori dentro l’anima”: quarto libro e primo romance di Arianna Frappini

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E’ un romance, anzitutto storia d’amore tra Ariel e e il suo corrispettivo maschile, l’orgoglioso ma dolce imprenditore Gabriele Temperelli, che cerca l’amore in grado di ammorbidire i suoi spigoli, ma parla anche di temi importanti come la disabilità, la libertà di scelta, il rispetto e la lotta ai pregiudizi. 

 

L’AUTRICE

Arianna Frappini è nata nel 1997 a Gualdo Tadino, piccola città tra le colline e le montagne dell’Umbria, in provincia di Perugia. Scrive da sempre, da quando ne ha memoria, e questa passione è cresciuta con lei, sviluppandosi lentamente e venendo coltivata, ma se non ci fosse quella scintilla che la collega ad altri mondi e alla dimensione meravigliosa in cui esistono i personaggi dei quali racconta le storie, niente di questo sarebbe possibile. Scrivere per lei è respirare: semplice, naturale, spontaneo, necessario.

E scrive per se stessa, poi se lo legge qualcun altro e arriva alla pubblicazione, ne è felice. Ha pubblicato varie poesie in raccolte collettive con altri autori all’interno di iniziative dell’Aletti Editore e una silloge personale, “Di una vita” nel 2013. Tuttavia, ha sempre sostenuto e ripetuto che la sua vera vocazione è quella di romanziera e allora sono usciti quattro libri: “L’ultimo dono prima di morire” (Albatros, 2020) e “L’eternità per ritrovarsi” (Albatros, 2023), due romanzi storici collegati tra loro, ambientati nel Cinquecento e nel Seicento, tra Spagna, Italia e Impero turco, “Il soldato che amava l’alba” (Zona, 2022) ispirato ai racconti del militare di suo padre e “Fiori dentro l’anima”, (Amazon, 2025), che è quello di cui parleremo oggi, primo romance contemporaneo e prima esperienza in self-publishing. Attualmente gestisce il blog personale “Oltre” in cui parla di libri e di musica e coltiva tutte le sue passioni: scrivere, leggere, ascoltare la musica (soprattutto quella di Ermal Meta), concerti inclusi ovviamente, e seguire il tennis (sta ancora festeggiando e si sta ancora emozionando per la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon).

IL LIBRO

Fiori dentro l’anima” è il suo nuovo romanzo ed è uno dei libri a cui tiene di più e in cui ha messo più di sé. In effetti, le persone che lo hanno letto hanno sottolineato a più riprese la sincerità sentita di queste pagine. La protagonista è Ariel Serenelli, scrittrice, giardiniera, consulente floreale (a ogni fiore un significato, a ogni personalità il suo insieme di fiori), creatrice e sostenitrice dei giardini sensoriali (percorsi da fare a occhi bendati e a piedi nudi). È sincera, determinata, testarda, orgogliosa, dolce con chi vuole, molto selettiva e senza filtri e senza maschere, crede nell’amore, più per i suoi personaggi, ed è convinta che non faccia per lei, temendo che possa ostacolare la sua libertà spirituale. È anche ipovedente, come l’autrice, e vedono entrambe la disabilità come una possibilità e un dono, non come qualcosa verso la quale provare pietà.

Sì, perché “Fiori dentro l’anima” è un romance, anzitutto storia d’amore tra Ariel e e il suo corrispettivo maschile, l’orgoglioso ma dolce imprenditore Gabriele Temperelli, che cerca l’amore in grado di ammorbidire i suoi spigoli, ma parla anche di temi importanti come la disabilità, la libertà di scelta, il rispetto e la lotta ai pregiudizi. A rendere questo libro davvero speciale e possibile non sono solo le discussioni anche divertenti tra i due protagonisti, non solo i loro caratteri forti che non possono far altro che scontrarsi e incontrarsi, non solo la convinzione che l’amore nasca dalle e nelle imperfezioni, ma le amiche. Ariel ha un gruppo di amiche che assomigliano più a sorelle: insieme a lei Amina, Mia e Serena. Sono inseparabili, capaci di esserci, protettive a volte anche troppo, però sono disposte a fidarsi delle altre, pure oltre le proprie convinzioni. Sono quella famiglia che si sceglie e costituiscono un modo per combattere i pregiudizi e conoscere: Ariel è ipovedente e vede la disabilità come una ricchezza e poi è una scrittrice e viene etichettata come strana, come tutti gli artisti; Amina è nata in Italia da genitori tunisini, si sente italiana e viene considerata da troppa gente una straniera senza diritti; Mia ama il sesso e i ragazzi e per la società è una poco di buono, mentre, se fosse un ragazzo, sarebbe ammirata; Serena è lesbica , perfettamente in linea con la sua natura e troppe persone la vedono come contronatura. Ariel, Amina, Mia e Serena esistono e meritano di essere viste e di non doversi nascondere.

 

Per acquistare Fiori dentro l’anima, copertina flessibile, Kindle e anche Kindle Unlimited:

https://amzn.eu/d/9PU5zGb

 

Per visitare il blog dell’autrice:

https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/

Ettore Pacetti: “Il sigillo di Parsifal”, un giallo storico avvincente

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Il Sigillo di Parsifal è un romanzo che parla di storia, di legami che intercorrono fra periodi lontani, di cambiamenti intervenuti nel concetto di cultura, il tutto senza abbandonare un passo narrativo stringente e spesso anche ironico e le coordinate tipiche del plot di un classico giallo

 

IL LIBRO

Il sigillo di Parsifal è un giallo storico il cui fulcro è costituito da due documenti sonori immaginari: la registrazione del Parsifal, l’ultimo capolavoro operistico di Richard Wagner, eseguito nel 1951 al Teatro alla Scala di Milano dal grande direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, uno dei numi dell’interpretazione musicale del Novecento, la cui fortuna era stata spesso associata al momento culminate della dittatura nazista, e quella di un colloquio riservato tra Mussolini e Hitler carpito di nascosto nel corso della visita del primo a Roma nel 1938 durante un ricevimento in onore del capo di Stato tedesco a Palazzo Venezia. Si svolge quindi tra gli anni Trenta del secolo scorso e i nostri giorni, passando per il primo dopoguerra, fra Milano, Torino e Roma. Vi si mescolano varie componenti: la ricostruzione dei momenti storici in cui vennero realizzate le due registrazioni, la mancata risoluzione di molti conflitti del passato, dovuti al non aver fatto i conti con la propria storia, la diversa percezione del ruolo della musica nella società odierna oltre all’intreccio più propriamente da “thriller” riguardante le vicende che accompagnano i documenti in questione, inclusa la scia di delitti che si lasciano dietro.

La vicenda ha origine nel ventennio fascista e attraversa quasi un secolo per arrivare all’epoca odierna e coinvolge i possessori dei due documenti sonori, dalla creazione del più antico, con la ripresa nascosta della conversazione segreta fra i due dittatori fatta da uno di due gemelli adottivi di una nobile famiglia romana apertamente schierata col regime fascista, all’altro documento, contenente la registrazione del Parsifal di Wagner diretto da Furtwängler da parte di un appassionato collezionista, segnato anch’esso da un torbido passato nella Repubblica Sociale Italiana.

Nel dopoguerra, i due documenti vengono riversati su un unico supporto e passano per varie mani finché la loro casuale scoperta nei magazzini di una importante fonoteca a Roma, dove giacevano dimenticati da tempo, provoca una sequela di misteriosi delitti. Sarà un giornalista a tempo perso e dongiovanni impenitente, Corrado della Nera, a indagare sul fatto. Dopo esserne venuto incidentalmente a conoscenza, si appresterà fare luce su di esso, squarciando il velo di silenzi e di mistero che vi aleggia intorno. Nel corso dell’indagine, gli si para di fronte una nutrita galleria di inquietanti personaggi viventi o defunti: aristocratiche ciniche e viziose, collezionisti dai torbidi trascorsi, che cercano di occultare i loro vecchi misfatti dietro una facciata di rispettabilità, dirigenti pubblici e professionisti dell’informazione corrotti e senza scrupoli, la cui sola molla è l’ambizione personale, criminali neofascisti dalle perverse inclinazioni e dal sordido passato familiare. Gli saranno d’aiuto una enigmatica e affascinante rossa e una sua vecchia conquista dal temperamento irruente.

Il Sigillo di Parsifal è un romanzo che parla di storia, di legami che intercorrono fra periodi lontani, di cambiamenti intervenuti nel concetto di cultura, il tutto senza abbandonare un passo narrativo stringente e spesso anche ironico e le coordinate tipiche del plot di un classico giallo.

L’AUTORE

Ettore Pacetti è nato a Roma dove ha compiuto gli studi classici e musicali.

Nel 1984 è assunto in Rai, dove si è specializzato nell’archiviazione dei documenti musicali e poi di tutti i documenti radiofonici, divenendo nel 2006 funzionario di RAI Teche per la catalogazione e gestione degli archivi sonori, carica che esercita fino al congedo per pensionamento.

Nel 2002 pubblica per RAI ERI insieme a Paolo Donati il saggio C’erano una volta nove oscillatori, dedicato alla storia dello Studio di Fonologia di Milano della RAI.

Nel 2009 esordisce nella narrativa col romanzo Segreti concerti, al quale fanno seguito i romanzi Gli stratagemmi della notte (Calibano Editore, 2023), I cerchi delle tenebre (Bertoni Editore, 2024) e Il sigillo di Parsifal (Bertoni Editore, 2025).

IL SIGILLO DI PARSIFAL

Bertoni Editore, 2025

https://www.ettorepacetti.com/

https://www.bertonieditore.com/shop/it/home/1436-il-sigillo-di-parsifal.html

https://www.amazon.it/sigillo-Parsifal-Ettore-Pacetti/dp/8855359061/

https://www.ibs.it/sigillo-di-parsifal-libro-ettore-pacetti/e/9788855359061

“L’ultimo profeta” di Luciano Lavarra. Una corsa contro il tempo per salvare il mondo

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Quello che sembrava solo un viaggio di lavoro si trasformerà in una corsa contro il tempo, perché dalla pubblicazione di quel romanzo non dipende solo il destino della casa editrice, ma anche quello dell’intera umanità.

IL LIBRO
“Se quello che ho scritto è giusto che non si avveri, sarà la storia a farsi trovare”
Stella è una giovane editor che si ritrova per le mani un potenziale best seller che potrebbe rilanciare la casa editrice per cui lavora, sull’orlo del fallimento dopo un passato prestigioso.
È il gennaio 2020 e il romanzo, scritto tre anni prima, racconta l’estinzione dell’umanità a causa di un virus che diventa pandemico proprio in quell’anno. Che si tratti del virus che sta mietendo vittime in Cina? L’occasione è ghiotta, così Stella e due colleghe si mettono alla ricerca dell’autore, svanito nel nulla.
Un viaggio che da Milano le porterà in Puglia, dove leggende di accabadore in grado di donare la morte ai moribondi con la sola forza del pensiero si intrecciano a quelle delle guaritrici di paese, capaci di sistemare slogature e togliere il malocchio. La ricerca proseguirà poi a Londra, e quello che sembrava solo un viaggio di lavoro si trasformerà in una corsa contro il tempo, perché dalla pubblicazione di quel romanzo non dipende solo il destino della casa editrice, ma anche quello dell’intera umanità.
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L’AUTORE
Luciano Lavarra è un autore e artista poliedrico che da oltre vent’anni dedica la sua vita al teatro e alla narrazione. Nel 2003 fonda la compagnia teatrale Figli di Farinella. Da allora scrive, dirige, interpreta e produce commedie e spettacoli. Tra le sue opere più acclamate spicca L’ultimo profeta, da cui nasce l’omonimo romanzo, che ottiene una menzione speciale al prestigioso concorso nazionale Fitautori e che gli ha permesso di aprire un nuovo capitolo della sua carriera. Oltre al teatro, recita in vari film e produzioni televisive. Dal 29 giugno partecipa alla trasmissione “Facci Ridere” su Rai 2 in qualità di comico.
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Titolo: L’ultimo Profeta
Autore: Luciano Lavarra
Casa editrice: Bookabook ( Milano )
Distributore: Messaggerie Libri
Note:
Questo libro è stato pubblicato il 15 maggio 2025 e in 10 giorni ha venduto 200 copie
Contatti:
Cell. 3339499579
Si può ordinare in tutte le librerie in Italia
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