UNCEM: RISULTATO MOLTO POSITIVO OTTENUTO DALLA DETERMINAZIONE DEI COMUNI
Il Consiglio regionale per la ricerca sul cancro
“Solo grazie alla generosità delle persone possiamo andare avanti nella ricerca a Candiolo. Abbiamo bisogno di voi per sconfiggere il cancro”
Queste le parole di Gianmarco Sala, direttore della Fondazione dell’Istituto piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo, nel corso della presentazione al Salone del libro al Lingotto di Torino, della “Partita del Cuore”, in programma il 27 maggio a Torino, all’Allianz Stadium, dove la Nazionale italiana cantanti sfiderà i Campioni per la ricerca.Sul prato dello Juventus Stadium, prima del calcio d’inizio del cinque volte “Pallone d’oro” Cristiano Ronaldo, si esibiranno Niccolò Cataldo e Gennaro Castaldo. I due cantanti, sono i vincitori della terza edizione del concorso “Un cuore rap”, il concorso rivolto a tutti gli studenti delle classi medie e superiori del Piemonte bandito dal Consiglio regionale attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere e la Consulta giovani. Nicolò della classe II B dell’istituto Maggiora Vergano di Refancore (Asti) ha vinto nella sezione dedicata alle medie inferiori. Per le scuole superiori ha invece prevalso Gennaro Castaldo della classe 5M dell’istituto di secondo grado I.I.S. S.Grandis di Cuneo. I due artisti hanno presentato i video che hanno consentito loro di affermarsi nel concorso. Sono circa 100 gli studenti che quest’anno hanno partecipato al bando che, come per le precedenti edizioni, chiedeva ai ragazzi di comporre una canzone rap inedita per testo e musica e di riprodurla con un video amatoriale della durata massima di tre minuti. Nel video/canzone dovevano inderogabilmente essere inserite alcune parole chiave: partita del cuore, solidarietà, donare, ricerca, sport, salute, corretti stili di vita, sana alimentazione, benessere. I video sono stati valutati da una giuria presieduta da un funzionario regionale e composta da cantanti della Partita del Cuore e da rappresentanti del mondo della ricerca scientifica. A tutti gli studenti e alle studentesse partecipanti al concorso (per ogni ordine e grado di istituto) nonché alle insegnanti e agli insegnanti che hanno curato la loro preparazione, l’Assemblea regionale donerà due biglietti omaggio per assistere alla Partita del Cuore. All’incontro svoltosi all’Arena Piemonte hanno partecipato Daniele Incicco (frontman de La Rua), Oscar, frontman degli Statuto e il famosissimo rapper Moreno; moderatori, Luciano Borghesan e Giulio Graglia.
L’ incasso della partita sarà devoluto alla Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro e alla Fondazione Telethon. Il salone sarà inoltre l’occasione per presentare in anteprima le due canzoni vincitrici del concorso “Un Cuore rap”. Fino al 9 luglio è possibile attraverso un sms al numero telefonico 45527 donare due euro per la ricerca.
Venerdì davvero movimentati e giocosi presso la RSA di San Mauro Torinese gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti”, quando i bambini della Scuola dell’infanzia “BimboPorto” arrivano in struttura accompagnati dalle loro insegnanti per partecipare al laboratorio intergenerazionale di psicomotricità, coordinato dalle dottoresse Anna Milano e Francesca Storelli.Questo progetto nasce con l’intento di favorire la comunicazione tra soggetti anziani istituzionalizzati e bambini in età prescolare, attraverso proposte psicomotorie e momenti di gioco condiviso che favoriscano la costruzione di una relazione stabile capace di eliminare paure, stereotipi e pregiudizi. La spensieratezza di un bambino è una scarica di entusiasmo che tiene in allenamento la mente degli ospiti della struttura mentre un bambino impara a gestire e a moderare i propri tempi adeguandosi ai tempi dell’anziano. Si rinnova così ogni settimana la conoscenza reciproca tra due generazioni in apparenza molto distanti ma che in realtà condividono la medesima fragilità e la necessità continua di attenzioni così come la ricerca di nuovi stimoli e del proprio benessere psico-fisico. Tutto questo con l’obiettivo di mantenere e stimolare le capacità fisiche e cognitive residue degli ospiti della RSA, aiutandoli a non chiudersi in sé stessi e facendo loro comprendere che possono essere ancora utili alla comunità.
“Mentre è in corso a Montecitorio l’esame del disegno di legge per la riduzione dei Parlamentari, portandoli a 400 Deputati e 200 Senatori, voglio ribadire una istanza che Uncem sottopone da almeno due decenni ai legislatori nazionali e regionali. E cioé la necessità di garantire adeguata e certa rappresentanza anche ai territori interni, montani, rurali, quelli a meno densità di popolazione che hanno da sempre avuto minori voti e dunque capacità di eleggere propri Parlamentari visti i numeri ridotti di abitanti, dunque di elettori. Nei sistemi con preferenza, prevalgono le grandi concentrazioni urbane. Un condominio, è evidente, ha molto spesso più elettori di un Comune. Nelle leggi elettorali con collegi o circoscrizioni, più queste sono grandi, meno le aree montane e rurali hanno capacità di incidere nelle scelte ed eleggere persone che provengono da quei territori, dalle zone interne. In un collegio uninominale da 1 milione di abitanti, il baricentro sarebbe nettamente spostato sulle zone urbane, sulle città. Se fosse invece più piccolo, nel disegno del collegio si può inserire una compensazione legata all’estensione territoriale. Riducendo il numero di Parlamentari, proposta sulla quale non siamo certo contrari a prescindere, è decisivo tenere conto di una omogenea rappresentanza per tutti i territori del paese, anche quelli a più alta dispersione demografica, dove ci sono meno voti. Si deve puntare, anche con questa riforma, sulla coesione e non sulla frammentazione, sui legami tra territori e non sulle nuove sperequazioni territoriali lasciando gli ‘eletti’ si concentrino nelle città. È un tema che interessa l’Italia e molti Paesi europei, così come molte Regioni italiane, che spinge molte aree interne oggi a rievocare lo slogan ‘ No taxation without representation’ sul quale si è basata la Rivoluzione americana a metà Settecento. Definire come e cosa è la rappresentatività e come il Paese sta insieme grazie alla democrazia elettiva e all’organizzazione istituzionale, migliore possibile, sono urgenze politiche, istituzionali, filosofiche, culturali, economiche che sfidano tutti, che non hanno colori e che auspichiamo possano vedere i partiti, tutto il Parlamento unito nel trovare soluzioni, oltre qualsiasi ideologica demagogia”.
Marco Bussone
Presidente nazionale Uncem
Interviene il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, Domenico Distante, in riferimento alla presentazione dello studio Eurispes “Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte”
“Le valutazioni offerte da Eurispes nel convegno organizzato a Torino e presentate dall’Osservatorio Giochi, legalità e patologie nello studio “Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte” al quale ha dato il suo illuminato contributo il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, oltre ad aver fornito una chiara valutazione sulla efficacia degli strumenti di limitazione previsti dalla normativa regionale, introdotti anche in altre regioni, dimostra a più ampio raggio e con estrema evidenza il nesso fra riduzione dell’offerta di gioco e aumento dell’illegalità. L’impatto sul piano occupazionale all’interno della filiera è più volte indicato come elemento di estrema preoccupazione”. E’ il commento del presidente Sapar Domenico Distante a margine dei risultati presentati a Torino da Alberto Baldazzi, coordinatore della ricerca, alla presenza di autorevoli relatori fra i quali Antonio De Donno, procuratore capo di Brindisi e Presidente dell’Osservatorio permanente su Gioco, Legalità e Patologie dell’Eurispes, Giancarlo Caselli, membro del Consiglio direttivo Eurispes e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione “Osservatorio Agromafie” e Antonio Rinaudo, già sostituto procuratore della Repubblica di Torino e Direttore della sede piemontese dell’Eurispes. “Quanto emerge dallo studio Eurispes – sottolinea Distante – conferma e supporta le nostre posizioni sull’argomento, l’uso del distanziometro, inutile arma deterrente, ha di fatto generato un vero e proprio caos nei regolamenti regionali con il duplice rischio, più volte denunciato da Sapar – che la diminuzione dei presidi legali, ovvero dei luoghi fisici di gioco, favorisce l’espulsione dell’offerta di gioco legale a vantaggio di quello illegale”. “Le difformità evidenziate dai relatori dovrebbero scuotere il Governo anche in relazione all’attività dei dipartimenti Asl. Sulle dipendenza patologiche si sa ancora molto poco in assenza di dati scientifici e statistici ma lo studio fornito di recente dall’Istituto Superiore di Sanità dimostra come il passaggio tra gioco problematico e patologico sia molto raro”. “Le valutazioni di Eurispes sugli effetti del “distanziometro” – sottolinea il presidente Sapar – confermano quanto la nostra Associazione ripete da tempo. E’ un elemento ininfluente sui comportamenti dei giocatori. Eurispes né offre la certezza sia sulla base dei dati pubblicati dall’ISS che da uno studio precedentemente condotto in Puglia”. “Il distanziometro non mitiga la pulsione al gioco dei giocatori problematici e oltrettutto la crescita della illegalità è da porre in relazione con la compressione del gioco legale. Se poi si aggiunge che le cifre sul DAP sono meno allarmanti rispetto all’uso di tabacco, alcool e droghe, possiamo trarre le dovute conclusioni su una inutile battaglia”. In merito a quanto sta accadendo in Piemonte (dati Eurispes), nonostante i divieti imposti dalla legge regionale i volumi di gioco dei cittadini piemontesi sono aumentati”. In occasione della manifestazione organizzata all’indomani del varo della legge regionale in Piemonte nel dicembre 2017 – aggiunge Distante – nel corso dell’audizione in Regione, mentre i lavoratori protestavano per la difesa del proprio posto di lavoro, ebbi modo di preannunciare che a quei posti di lavoro si sarebbe sostituita la criminalità organizzata. Le recenti operazioni condotte dalla Guardia di Finanza in Piemonte che hanno portato al sequestro di apparecchi illegali aggiungono agli studi una chiara evidenza dei fatti”.
La dieta chetogenica 2.0
Un convegno di medicina patrocinato dalla Regione Piemonte si svolgerà l’11 maggio a Torino, presso l’Ospedale Humanitas Gradenigo. Durante l’incontro Medici e Dietisti da tutta Italia si confronteranno sulle nuove ipotesi e indicazioni di utilizzo della dieta chetogenica, oggi strumento terapeutico sempre più importante non solo nella lotta contro l’obesità, ma anche per contrastare patologie come DMT2, malattie neurologiche e cancro. Un focus sarà sulle recenti scoperte relative all’impatto positivo di questa dieta sul microbiota intestinale e sull’emicrania. In particolare sarà possibile intervistare la Dottoressa Bongiovanni che presenterà i primi risultati di uno studio dell’Ospedale Gradenigo legato all’impiego della dieta chetogenica come coadiuvante nelle terapie contro l’emicrania cronica. Sarà inoltre presente Guido Dracone, AD di New Penta, azienda piemontese di nutraceutica che ha fornito il proprio contributo alla realizzazione della giornata.
In dieci città italiane per chiedere assunzioni e rispetto dei professionisti sanitari tra flashmob e gazebo dimostrativi
Sono dieci le Regioni chiamate in causa questa mattina dagli infermieri Nursing Up al grido di #noaldemansionamento, tra flasmob ed infopoint infermieristici, per chiedere un cambio di rotta alle Aziende sanitarie che non assumono sufficiente personale e far fronte all’emergenza estiva ormai alle porte, le iniziative di protesta sono organizzate di fronte alle rispettive sedi regionali a: Trento, Genova, Torino, Venezia, Bologna, Ancona, Perugia, Firenze, Palermo, Cagliari. La mobilitazione degli infermieri Nursing Up culmina proprio questa mattina con una grande manifestazione in Piazza Castello a Torino, dove sono previsti dibattiti con personalità politiche e rappresentanti istituzionali che daranno il loro contributo per combattere contro il grave fenomeno del demansionamento. In contemporanea le iniziative vanno avanti con un calendario diffuso su tutto il territorio nazionale, tante le attività infermieristiche dedicate alla popolazione nei presidi. A seguire, l’elenco con luoghi e orari di oggi, 10 maggio: Trentino Alto Adige (Trento, Piazza Dante dalle 14.30 alle 16.30), Piemonte (Torino, Piazza Castello dalle 9 alle 13), Liguria (Genova, Piazza De Ferrari dalle 9 alle 12), Veneto (Venezia, Dorsoduro 3901 dalle 9 alle 12), Emilia Romagna (Bologna, Via Aldo Moro dalle 10 alle 13), Marche (Ancona, Via Tiziano dalle 10 alle 12), Umbria (Perugia, Piazza Italia dalle 11 alle 13), Toscana (Firenze, Piazza Duomo dalle 11alle 15), Sicilia (Palermo, Piazza Ottavio Ziino dalle 10 alle 13) e Sardegna (Cagliari, Via Roma dalle 10 alle 13). La prima tappa degli infermieri in rivolta è stata la Regione Lazio, l’8 maggio, dove i professionisti hanno inscenato una danza della resistenza pacifica distribuendo volantini della campagna #noaldemansionamento e offrendo ai cittadini servizi di competenza infermieristica, come ad esempio la misurazione della pressione. A seguire si sono svolti il 9 maggio i presidi in forma statica davanti alle sedi regionali di: Lombardia (a Milano, dove una delegazione è stata ricevuta in Regione), Campania (a Napoli, presso il Centro Direzionale) e Molise (a Campobasso). Tanti i cittadini che si sono fermati per informarsi sui motivi delle proteste e dimostrare il loro appoggio agli infermieri. Tutte le manifestazioni rientrano nell’ambito della campagna #noaldemansionamento, lanciata dal sindacato Nursing Up in Assemblea nazionale, dove centinaia di attivisti accorsi da ogni parte d’Italia hanno denunciato ciò che accade in numerose Aziende sanitarie, dove i professionisti della salute sono costretti quotidianamente a fare fronte a una situazione emergenziale dovuta alla grave carenza di organico con punte di criticità nelle Regioni sottoposte ai piani di rientro. Ma per il personale del Ssn, già ridotto ai minimi termini per il blocco decennale del turnover, la situazione è destinata a peggiorare in vista di ulteriori emorragie causate dai prepensionamenti di Quota 100.
“Il demansionamento degli infermieri scaturisce come conseguenza delle criticità del contesto sanitario, caratterizzato, ora più che mai, dalla disorganizzazione del lavoro che dipende dalla carenza o assenza di personale ausiliario e da politiche decennali tese a depauperare il Servizio pubblico. Tagliare le risorse ad esso destinate, lo sappiamo bene, significa comprimere i diritti che fanno capo sia al cittadino, che chiede legittimamente di essere curato, sia al lavoro degli infermieri costretti a svolgere funzioni improprie, i quali, perdendo dignità e valorizzazione, vedono scadere loro malgrado la qualità dell’assistenza”. A spiegarlo Antonio De Palma, presidente del Nursing Up.
Per il leader sindacale è giunta l’ora di serrare i ranghi della categoria che sopporta da lungo tempo condizioni di lavoro inaccettabili, a fronte di un’evoluzione della figura infermieristica dal punto di vista della responsabilità professionale e dell’inquadramento ordinistico (l’albo conta 450mila unità, di cui 270mila in forze alla PA), ma senza i relativi riconoscimenti a livello di valorizzazione professionale, consentendo uno sfruttamento pericoloso da parte delle Aziende. “Lottiamo insieme, infermieri e cittadini, uniti e solidali contro il demansionamento degli infermieri per esercitare la professione senza doverla sacrificare per logiche di risparmio che danneggiano il diritto alla salute. Ci vuole un grado maggiore di consapevolezza da parte di ognuno di noi – ribadisce De Palma – ce lo impone il nostro senso del dovere e ce lo chiede in primis la gente che attende mesi in lista d’attesa per accedere ad una visita specialistica”.
“Adesso occorre un cambiamento culturale – chiosa il presidente Nursing Up – per aiutare gli infermieri a fermare le pericolose ricadute che il fenomeno comporta sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. Con questa campagna vogliamo richiamare le Aziende sanitarie alle loro responsabilità, informare i professionisti sulla problematica e affrontarla concretamente acquisendo le denunce di ciò che accade”. Nell’ambito della campagna #noaldemansionamento sono previste non solo forme di protesta organizzate dalle delegazioni regionali, ma anche dibattiti con personalità politiche e infopoint su materie di competenza professionale infermieristica con attività di cui i cittadini potranno usufruire.
Quelli che non c'entrano con fascismo e Resistenza
Quando nacque quella che, in gergo, viene chiamata ‘Legge salva-suicidi’, l’Italia era reduce da una serie di imperdonabili perdite umane, dovute primariamente all’impossibilità, da parte di liberi cittadini ed altrettanti rispettabili imprese, di far fronte all’accumulo incontrollato di posizioni debitorie che solo un miracolo avrebbe potuto dirimere e risolvere
Oggi la Legge 3/2012, altresì nota anche come ‘il fallimento del privato’, sta sempre più trovando larga applicazione presso i Tribunali italiani quale strumento privilegiato per restituire soggetti in difficoltà a livello dignitoso di una vita normale. Facendo pace con il passato, e murando definitivamente la porta che ancora collegava ad esso. Tra i primissimi, in Italia, ad aver attuato con successo le disposizioni legislative in materia vi sono i professionisti di ‘SDL Centrostudi SPA’: un’azienda che vanta, caso unico del nostro Paese, un pool di avvocati, commercialisti, periti ed esperti aziendali e fiscali a vario titolo, in grado di fornire nel complesso un’assistenza globale, a 360 gradi, per le problematiche che afferiscono la gestione economica dei conti correnti e patrimoniali di privati e imprese. In oltre 7 anni di onorato lavoro sul campo, il marchio bresciano fondato dal valente Serafino Di Loreto, già in passato stimato avvocato e docente universitario, ha recuperato un maltolto pari a oltre 250 milioni di euro ingiustamente sottratti ai legittimi proprietari (il popolo italiano) da banche e Fisco ingiusti. Peraltro, sono in aumento i tribunali italiani che – comprendendo lo stato di crisi involontaria in cui versano moltissimi soggetti che mai, diversamente potrebbero risorgere dalle ceneri dei maxidebiti – tramite opportune procedure di legge previste proprio dalla 3/2012 consentono uno stralcio totale delle posizioni pendenti: con tagli anche di notevole rilievo, pari anche all’80% dei crediti dovuti. Restituendo così, di fatto, la vita, il sorriso e la dignità di un futuro degno di tal nome a quanti più connazionali possibili.