TRIBUNA- Pagina 56

Incendi: Conapo, Regioni e Stato hanno abbassato troppo la guardia

“Lo stato e le regioni hanno abbassato troppo la guardia in tema di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Una situazione cosi grave come quest’anno sul fronte degli incendi non ha precedenti storici e quel che è peggio è che non vediamo azioni politiche sufficienti ad evitare che la storia si ripeta nel 2018”. A dirlo è Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei vigili del fuoco il quale ricorda che “la previsione, la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, sia da terra che con mezzi aerei, è per legge compito delle regioni, che in alcuni casi si sono dimostrate non sufficientemente attente su questo fronte. Lo Stato vi concorre con i vigili del fuoco mediante squadre da terra e una flotta di aeromobili”.“Le maggiori criticità – spiega il segretario del sindacato dei vigili del fuoco – sono sicuramente dovute ai tagli alle assunzioni che hanno determinato una carenza di 3500 pompieri sui 32 mila previsti. La legge Madia ha poi determinato la soppressione del Corpo forestale dello stato e il riassorbimento verso i vigili del fuoco delle funzioni di lotta agli incendi ma di quasi 8 mila forestali solo 361 sono confluiti nei vigili del fuoco. Ancora oggi mancano i decreti attuativi che chiariscono i dettagli di acquisizione e utilizzo dei beni immobili e mobili che erano del Corpo forestale e molti dei 361 ex forestali sono tenuti fermi, nessun dirigente ministeriale dei vigili del fuoco si assume la responsabilità di impiegarli a dovere nella lotta agli incendi. Spesso poi i dirigenti dei vigili del fuoco, che hanno un budget limitato e disposizioni al risparmio, evitano di raddoppiare i turni dei vigili del fuoco in versione emergenziale, per non pagare straordinari, o lo fanno solo quando ormai l’incendio è incontrollabile per dimensioni. Una catena di errori politici e amministrativi che mal si coniuga con la parola emergenza e con la buona politica”. “L’assunzione straordinaria di 1300 vigili del fuoco diluita nei prossimi 5 anni contenuta nel testo della manovra di bilancio ora in discussione è un timido passo avanti che recepisce le nostre denunce di aiuto solo in parte e che non risolverà la grave carenza di organico del corpo perché rischia di essere una goccia nel mare che potrebbe farci trovare nuovamente in difficoltà sugli incendi boschivi anche nel 2018, sperando poi che non accadano altri terremoti o calamità in contemporanea. Il premier Gentiloni, il ministro Minniti e la ministra Madia dovrebbero investire ancora di più sulla sicurezza e sulla lotta agli incendi, in termini di uomini e mezzi, quelle non sono spese ma investimenti e purtroppo ogni giorno ne abbiamo amara conferma” conclude.

  CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco

CAMBIATO IL SINDACO MA NULLA E’ CAMBIATO. SOLO PROMESSE IN CAMPAGNA ELETTORALE

UN LETTORE CI SCRIVE

Il problema dell’abusivismo è un cancro per la città di Torino, per quel riguarda soprattutto zone quali Borgo Dora e Porta Palazzo. A questi si aggiunge anche il problema su Via Garibaldi. Si perché, anche una delle più eleganti vie di Torino, non scappa a questo problema: lungo la via, accanto alle vetrine di vari negozi, sono soliti posarsi con la loro merce i venditori abusivi. Nella quasi totalità sono stranieri, di colore, e vendono una merce abbastanza eterogenea: dalle borse, ai vestiti, passando per le stampe colorate. Da ciò derivano diversi problemi. Il principale riguarda i negozianti, i quali vedono occupata la zona davanti alle loro vetrine, scalini compresi, usati come sedie. Questo porta un fortissimo danno d’immagine ai negozi, i quali si lamentano per la perdita di clienti che questo comporta. La commessa di uno dei negozi, che maggiormente viene colpito, racconta: “Per noi è un fortissimo danno economico. Abbiamo provato a chiamare i vigili, ma la situazione cambia per poche ore!” I commercianti hanno così provato con soluzioni “alternative”, ad esempio bagnando la strada, soluzione che però si è rivelata tristemente fallimentare, essendo aggirata con dei teli sui quali posano le merci . Una commessa di uno di questi noti negozi ci racconta di essere andata, insieme a colleghe di altri locali, a parlare direttamente con i venditori abusivi: “Abbiamo anche provato a parlargli, chiedendogli di spostarsi almeno da davanti alla vetrina. Ci hanno risposto che essendo donne, non eravamo degne delle loro attenzione”. A tutto ciò si uniscono anche i diversi esposti che hanno fatto alla Sindaca, senza ricevere risposta, e senza vedere minimamente mutare la situazione. Appendino sembra essere sorda a questo tipo di problema. Ma i problemi risultano esserci anche per i pedoni: nelle giornate come sabato e domenica, in cui la via si affolla, il passaggio risulta essere in larga parte ostruito con disagi (non è piacevole dover fare lo slalom per evitare la merce buttata a terra), e soprattutto il rischio di inciampare sulle cianfrusaglie esposte. A ciò si unisce il danno estetico, con una bella via rovinata dal solito abusivismo. Torino ha numerose zone, belle esteticamente, che si vedono deturpate da persone accampate a terra nella ricerca di esporre illegalmente la propria merce, oltretutto di dubbia provenienza. Se la Sindaca vuole rendere Torino una città appetibile per i turisti, forse qualcosa sarà da rivedere.

B. Di Franco

Torino, la Grande bellezza. Ma…

Torino è una bellissima città, attraversata dal Po, con i suoi viali alberati, la collina, la sua storicità… ho vissuto a Torino per 38 anni un pochetto la conosco. Conosco anche la polvere che si è nascosta e si continua a nascondere sotto il tappeto.Torino è bella tutta, anche quei luoghi che si preferisce non fotografare e dove non è facile vivere a due passi dalle vie più blasonate. Bella da vivere, magari in bici, ma non puoi respirare la sua aria. Bella la movida la notte, ma devi prendere la macchina o il taxi perchè i mezzi non ci sono. Bella perchè ti offre tanta bellezza, ma di sola bellezza non si vive no?

 

Mario Caputo

Chivasso: contro il declino azione o attesa?

Al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri di maggioranza, al Presidente del Consiglio del Comune di Chivasso

 

 

Pensiamo che anche voi amministratori siate d’accordo sul fatto che il principale compito di un’amministrazione comunale sia contrastare il declino economico e sociale della città che amministra. Ed è fin troppo evidente la situazione critica di Chivasso dove i negozi chiudono e gli immobili sono in svendita a prezzi sempre più bassi. Questo trend gravemente negativo non può essere invertito dal rifacimento di vie, incroci e marciapiedi, né da piccole manifestazioni ed eventi commerciali, né dall’insediamento di supermercati: serve un progetto di ampio respiro per far ripartire la città. Questo progetto non può essere che lo sfruttamento della posizione strategica di Chivasso all’incrocio di strade e ferrovie con la stazione di interscambio con l’alta velocità in grado di far diventare la città il nodo principale delle comunicazioni per Canavese, Monferrato ed Ovest Vercellese sull’asse Torino-Milano. Questo è il volano indispensabile per far ripartire l’economia cittadina ed arrestare il grave declino di Chivasso. Noi lo sosteniamo da 5 anni e da 5 anni attendiamo che l’amministrazione chivassese si mobiliti su questo progetto con energia, determinazione e costanza: il che significa investire qualche decina di migliaia di euro per far realizzare da una ditta specializzata uno studio di fattibilità, con cui cominciare il percorso politico e coinvolgere le istituzioni e le associazioni di categoria, creando un gruppo di lavoro tecnico e politico che persegua l’obiettivo con forza e continuità. Certo è una strada in salita ma è l’unica strada che può dare un futuro a Chivasso, ai suoi giovani ed al suo tessuto imprenditoriale. Più si aspetta ad intraprendere questa strada con la necessaria determinazione e più si aggraverà il declino economico e sociale di Chivasso. Mettiamo a disposizione, da usare come punto di partenza per lo studio di fattibilità, il materiale da noi prodotto e reperibile a questi link: http://www.portadelcanavese.it http://www.chivassese.it/documenti/baciniFerroviaToMi.pdf http://www.chivassese.it/documenti/StazionePortaCanaveseMonferrato.pdf http://www.chivassese.it/trasporti.pdf http://www.chivassese.it/documenti/ProgettoMetro.pdf A questo punto vogliamo sapere che cosa l’amministrazione intende realmente fare: limitarsi a sperare che la stazione si faccia, lasciando la città al suo declino, o prendere l’iniziativa con un serio studio di fattibilità ed il concreto avvio di un gruppo di lavoro tecnico e politico? Si sono già persi 5 anni a furia di temporeggiare e la crisi di Chivasso si è purtroppo aggravata. Cordiali Saluti

 

 

Il presidente dell’

Associazione culturale Identità Comune  Chivasso

Carlo Fontana

Solidarietà di Monica Cerutti al rettore sul corso in Storia dell’omosessualità

«La mia solidarietà e vicinanza al rettore Ajani e un deciso invito a continuare la sua riforma culturale attraverso i cicli di studio e di consapevolezza» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora ai Diritti della Regione Piemonte.

«Il vergognoso striscione che questa notte è stato affisso ai cancelli dell’Università da alcuni militanti di Forza Nuova è la prova dell’urgente necessità che abbiamo del corso che il rettore Ajani ha promosso. Evidentemente ancora molti non conoscono la storia del movimento GLBTQI e le lotte che in tutto il mondo gli attivisti hanno dovuto portare avanti, e debbono ancora condurre, anche a costo della vita stessa. Chi ha la memoria corta faccia una veloce ricerca e si documenti su cosa è successo in Cecenia pochi mesi fa» – ha continuato Cerutti.  «Sono fermamente convinta della bontà della scelta dell’Università di avviare ad aprile un corso sulla Storia dell’Omosessualità perché la consapevolezza passa dalla conoscenza. La nostra è una società che sta mutando ed è necessario che i giovani si rendano conto attraverso la storia, fatti concreti e realmente accaduti, che il contrasto alle discriminazioni non è un semplice slogan, ma un requisito essenziale di una società che si voglia definire civile» – ha concluso .

AAA – PERSONALE PROFESSIONALE CERCASI PER L’ACCOGLIENZA TURISTICA DI LANGHE, ROERO E MONFERRATO

 AAA cercasi: chef, maître, commis de rang, chef de rang, camerieri, sommelier, housekeeping… Non è l’annuncio di ricerca personale pubblicato da una grande catena francese, ma la “campagna acquisti diffusa” lanciata dal Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero, in collaborazione con l’Associazione Commercianti Albesi e l’APRO Accademia Alberghiera, per reperire personale qualificato e motivato in base alle richieste delle strutture associate: luoghi dell’ospitalità e della ristorazione che, negli ultimi anni, sono cresciuti in numero e livello qualitativo e faticano a individuare personale idoneo alle mansioni fondamentali per il loro funzionamento. Cuochi, aiuto cuochi, personale di sala, pasticceri, barman, addetti alla reception, ma anche camerieri ai piani, addetti alla pulizia delle camere, giardinieri, manutentori, paiono figure professionali non così facili da reperire e oggi, nel pieno della stagione “altissima”, quella del tartufo e dei grandi vini, le colline Unesco del Piemonte lanciano una ricerca su vasta scala. «Questo territorio è diventato negli anni sempre più esigente rispetto alla forza lavoro del comparto turistico, come conseguenza naturale dell’accresciuto livello della domanda – sottolinea Elisabetta Grasso, direttore del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero – Sono numeri in forte e costante crescita quelli dei visitatori, specie stranieri, che accedono alle strutture ricettive e ristorative dell’area Unesco, cioè il territorio legato ai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero Monferrato entrati a far parte nel giugno 2014 della World Heritage List come Patrimonio dell’Umanità. Ed è pertanto nostro dovere accoglierli e servirli sempre al meglio. La clientela di medio e alto livello che visita queste colline è estremamente esigente. Per questo motivo i nostri imprenditori hanno bisogno di personale preparato, capace di avere un rapporto costante e cordiale con la clientela, dotato oltre che della tecnica, anche di un buon bagaglio culturale e della conoscenza di buon livello di una o più lingue straniere». Il problema più sentito dagli operatori del settore turistico è la carenza di personale di sala. I ragazzi che frequentano le scuole alberghiere, negli ultimi anni, scelgono prevalentemente il percorso legato alla cucina, forse influenzati dai vari reality televisivi e ammaliati dalla notorietà che molti chef hanno conquistato. Per i giovani che cercano lavoro nel settore turistico, c’è un dato incoraggiante in Langhe Roero e Monferrato: il periodo di bisogno principale riguarda i mesi di alta stagione, vale a dire da marzo a novembre, ma spesso, quando il personale dimostra specifiche professionalità, competenze e qualità, l’occupazione diventa a tempo indeterminato.

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Per info e inviare il proprio CV tel. 0173 226555 promozioneturismo@tartufoevino.it

HEY, TI VOGLIO RACCONTARE

L’Associazione APIC, a seguito della positiva esperienza del laboratorio realizzato l’anno scorso e dedicato al lavoro con le storie, propone il proseguimento dell’attività anche per l’anno scolastico 2017/2018. In collaborazione con Fondazione Akusia ONLUS e il servizio Passepartout del Comune di Torino.

Hey, ti voglio raccontare è un laboratorio completamente gratuito, finanziato da APIC e rivolto a un gruppo massimo di 15 ragazze/i con disabilità uditiva, delle scuole medie e delle scuole superiori. La nuova edizione si svolgerà il venerdì dalle ore 17 alle ore 18.30 dal 3 Novembre 2017 fino al 20 Aprile 2018 presso la Sala Colorandia del Servizio Passepartout  del Comune di Torino in Corso Unione Sovietica 220/D – 10134 Torino
 
Gli incontri saranno tenuti da tre psicologi con qualifica di assistente alla comunicazione.
Esso si  focalizzerà sul racconto di sé e affronterà le tematiche rilevanti per lo sviluppo emotivo e relazionale dei ragazzi partecipanti, attraverso diversi canali espressivi e modalità narrative che risultino accattivanti. Ciò per promuovere la capacità narrativa, scoprire il piacere della lettura, stimolare l’espressività, la fantasia e il pensiero critico, supportare la socializzazione con i pari… I partecipanti saranno coinvolti in diverse attività di gruppo: attività espressive, discussioni critiche, letture in cerchio, produzione di storie, momenti di teatro, role-play e attività inerenti le tematiche portate dai ragazzi. Tutto il materiale prodotto verrà donato ai partecipanti al termine del laboratorio.
 
Per Informazioni e iscrizioni:  laboratoriofiabeapic@gmail.com – Dott. Daniele Del Priore: 340.5761935 APIC Associazione Portatori Impianto Cocleare : info@apic.torino.it

La prima edizione delle Olimpiadi dei Diritti Umani

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in vista della giornata internazionale dei Diritti Umani, che si celebra ogni anno il 10 dicembre per la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, propone, insieme all’ISI Pertini di Lucca e all’Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Europe Onlus, la prima edizione delle Olimpiadi dei Diritti Umani, che si svolgeranno il 07 dicembre e prevedranno l’uso della piattaforma Kahoot.   I quesiti saranno articolati in lingua inglese, in modo da poter estendere, eventualmente, la partecipazione alle scuole del contingente estero. Ogni istituto potrà contraddistinguersi, indossando una maglietta in tema con i Diritti Umani e che costituirà la divisa della scuola. Le squadre saranno formate da sei studenti scelti tra gli allievi del secondo biennio (istituti scolastici di secondo grado). Le scuole interessate potranno contattarci per informazioni presso l’email: coordinamentodirittiumani@gmail.com. Si auspica che il MIUR, nella persona del ministro Valeria Fedeli, apprezzi i contenuti dell’iniziativa in quanto didatticamente innovativa e funzionale all’acquisizione delle competenze di cittadinanza attiva e responsabile.

 

prof. Romano Pesavento

presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

TERRANOVA E HUMANA PEOPLE TO PEOPLE ITALIA INSIEME PER I BAMBINI DELLO ZAMBIA

Fino al 30 novembre sarà possibile portare i propri abiti usati presso i 2 punti vendita di Terranova presenti nella provincia di Torino. Il ricavato finanzierà progetti solidali a favore dell’infanzia in Zambia

Gli abiti usati possono donare nuova vita. È questo il concept alla base della nuova campagna di recupero di abiti e accessori usati che Terranova, nota catena italiana di abbigliamento parte del Gruppo Teddy, sosterrà in partnership con l’organizzazione umanitaria HUMANA People to People Italia. L’iniziativa, che si terrà fino al 30 novembre, coinvolgerà anche i 2 punti vendita Terranova a Torino (Piazza dello Statuo, 10) e a Collegno (Str.Torino-Pianezza 148) presso i quali i clienti potranno donare i propri abiti usati ricevendo in cambio di buoni sconto. A fronte di 5 capi usati (inclusi scarpe, borse e accessori) donati in tutti i negozi Terranova Italia, il cliente riceverà un buono sconto da 20 euro: 10 € utilizzabile per nuovi acquisti nel punto vendita e 10 € su terranovastyle.com. Gli indumenti saranno recuperati da HUMANA People to People Italia e verranno riutilizzati per sostenere iniziative solidali in Zambia, finalizzate al supporto scolastico, alla costruzione di case per ragazzi di strada, di centri di aiuto e ascolto e all’avvio di progetti nutrizionali. Terranova da quasi 30 anni è impegnata in campagne di solidarietà internazionali, supportando attivamente un progetto di accoglienza per bambini, mamme e famiglie meno fortunate, portando nel continente africano medicinali, cibo, cure ed educazione. Per maggiori informazioni: terranovastyle.com/apositiveview. Donare i propri abiti usati è un gesto semplice che può cambiare il mondo. Questo il senso dell’iniziativa che si propone di migliorare le condizioni e la qualità di vita dei bambini dello Zambia. C’è molto ancora da realizzare nel Paese africano, a tutela proprio dei più piccoli, e c’è ancora bisogno del sostegno di tutti per continuare a garantire alla popolazione locale servizi fondamentali come l’accesso all’istruzione di base e ad una casa sicura.

Valorizzare Crea, la “punta di lancia” nel Torinese

Crea è un punto di riferimento sotto l’aspetto devozionale, culturale e turistico non solo per le genti del Casalese, della Diocesi di Sant’Evasio e del vicino Torinese, ma anche da fuori regione e dall’estero. E il Sacro Monte, proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco è un motivo di attrazione e di interesse notevole. Partendo da questa considerazione, il consigliere delegato al turismo dell’Unione dei comuni della Valcerrina e capogruppo di Progetto Villamiroglio nel consiglio comunale di quel paese, Massimo Iaretti (nella foto) ha inviato una lettera con la quale chiede al presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi ed al vice presidente Federico Riboldi, la convocazione di un consiglio provinciale, anche come consiglio aperto, proprio a Crea. “Il presidente Baldi aveva presentato un programma di governo nel quale parlava proprio della valorizzazione delle risorse turistiche della provincia, tra cui Crea ed il Monferrato – spiega Iaretti – anche se per il turismo Crea ha una competenza residuale. Per noi sarebbe, comunque importante avere la Provincia al nostro a fianco mentre abbiamo avviato iniziative come quella che ha portato al protocollo d’intesa con il Comune di Curtatore, dove ha sede il santuario della Beata Vergine delle Grazie, edificato dai Gonzaga, mentre Crea ha avuto il suo grande impulso sotto il dominio dei Duchi mantovani. Oppure per i collegamenti cui stiamo lavorando con il Comune di Pontecurone, paese natale di San Luigi Orione”. Iaretti evidenzia che lo svolgimento di un Consiglio Provinciale a Crea avrebbe forte significato, “di Provincia che va sul territorio, da un lato per cercare un percorso comune verso la valorizzazione di un bene di così alto valore, dall’altro per ascoltare in loco, da abitanti ed amministratori, le problematiche di un’area che è comunque di confine per il territorio provinciale, quale è la Valcerrina, distante da Alessandria e, comunque, decentrata rispetto a Casale Monferrato, perché si incunea come una punta di lancia tra la Provincia di Asti e la Città Metropolitana di Torino”. Il tutto nella convinzione che sarebbe davvero la realizzazione di quella “Provincia dei Comuni”, che era alla base della lista che lo ha sostenuto nella vittoriosa competizione elettorale. Intanto, da Palazzo Ghilini è arrivata una prima risposta sia pure informale: il Consiglio a Crea si farà prossimamente, allargato ad un discorso che comprenda anche gli altri ambiti Unesco provinciali.