“Lo stato e le regioni hanno abbassato troppo la guardia in tema di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Una situazione cosi grave come quest’anno sul fronte degli incendi non ha precedenti storici e quel che è peggio è che non vediamo azioni politiche sufficienti ad evitare che la storia si ripeta nel 2018”. A dirlo è Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei vigili del fuoco il quale ricorda che “la previsione, la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, sia da terra che con mezzi aerei, è per legge compito delle regioni, che in alcuni casi si sono dimostrate non sufficientemente attente su questo fronte. Lo Stato vi concorre con i vigili del fuoco mediante squadre da terra e una flotta di aeromobili”.“Le maggiori criticità – spiega il segretario del sindacato dei vigili del fuoco – sono sicuramente dovute ai tagli alle assunzioni che hanno determinato una carenza di 3500 pompieri sui 32 mila previsti. La legge Madia ha poi determinato la soppressione del Corpo forestale dello stato e il riassorbimento verso i vigili del fuoco delle funzioni di lotta agli incendi ma di quasi 8 mila forestali solo 361 sono confluiti nei vigili del fuoco. Ancora oggi mancano i decreti attuativi che chiariscono i dettagli di acquisizione e utilizzo dei beni immobili e mobili che erano del Corpo forestale e molti dei 361 ex forestali sono tenuti fermi, nessun dirigente ministeriale dei vigili del fuoco si assume la
responsabilità di impiegarli a dovere nella lotta agli incendi. Spesso poi i dirigenti dei vigili del fuoco, che hanno un budget limitato e disposizioni al risparmio, evitano di raddoppiare i turni dei vigili del fuoco in versione emergenziale, per non pagare straordinari, o lo fanno solo quando ormai l’incendio è incontrollabile per dimensioni. Una catena di errori politici e amministrativi che mal si coniuga con la parola emergenza e con la buona politica”. “L’assunzione straordinaria di 1300 vigili del fuoco diluita nei prossimi 5 anni contenuta nel testo della manovra di bilancio ora in discussione è un timido passo avanti che recepisce le nostre denunce di aiuto solo in parte e che non risolverà la grave carenza di organico del corpo perché rischia di essere una goccia nel mare che potrebbe farci trovare nuovamente in difficoltà sugli incendi boschivi anche nel 2018, sperando poi che non accadano altri terremoti o calamità in contemporanea. Il premier Gentiloni, il ministro Minniti e la ministra Madia dovrebbero investire ancora di più sulla sicurezza e sulla lotta agli incendi, in termini di uomini e mezzi, quelle non sono spese ma investimenti e purtroppo ogni giorno ne abbiamo amara conferma” conclude.
CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco
UN LETTORE CI SCRIVE
Al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri di maggioranza, al Presidente del Consiglio del Comune di Chivasso 
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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in vista della giornata internazionale dei Diritti Umani, che si celebra ogni anno il 10 dicembre per la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani
Fino al 30 novembre sarà possibile portare i propri abiti usati presso i 2 punti vendita di Terranova presenti nella provincia di Torino. Il ricavato finanzierà progetti solidali a favore dell’infanzia in Zambia
Crea è un punto di riferimento sotto l’aspetto devozionale, culturale e turistico non solo per le genti del Casalese, della Diocesi di Sant’Evasio e del vicino Torinese, ma anche da fuori regione e dall’estero. E il Sacro Monte, proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco è un motivo di attrazione e di interesse notevole
Comune di Curtatore, dove ha sede il santuario della Beata Vergine delle Grazie, edificato dai Gonzaga, mentre Crea ha avuto il suo grande impulso sotto il dominio dei Duchi mantovani. Oppure per i collegamenti cui stiamo lavorando con il Comune di Pontecurone, paese natale di San Luigi Orione”. Iaretti evidenzia che lo svolgimento di un Consiglio Provinciale a Crea avrebbe forte significato, “di Provincia che va sul territorio, da un lato per cercare un percorso comune verso la valorizzazione di un bene di così alto valore, dall’altro per ascoltare in loco, da abitanti ed amministratori, le problematiche di un’area che è comunque di confine per il territorio provinciale, quale è la Valcerrina, distante da Alessandria e, comunque, decentrata rispetto a Casale Monferrato, perché si incunea come una punta di lancia tra la Provincia di Asti e la Città Metropolitana di Torino”. Il tutto nella convinzione che sarebbe davvero la realizzazione di quella “Provincia dei Comuni”, che era alla base della lista che lo ha sostenuto nella vittoriosa competizione elettorale. Intanto, da Palazzo Ghilini è arrivata una prima risposta sia pure informale: il Consiglio a Crea si farà prossimamente, allargato ad un discorso che comprenda anche gli altri ambiti Unesco provinciali.