TRIBUNA- Pagina 108

Grimaldi, SEL: "Bando sì, bando no…caro Franceschini, la Venaria non è la terra dei cachi!

GRIMALDI

“Abbiamo scritto un question time per chiedere come mai non si sia arrivati a siglare un protocollo d’intesa che prevedesse una figura di coordinamento del Mibac per le Residenze Sabaude e, come per tutti i grandi musei italiani, un Direttore scelto tramite bando per la Venaria Reale”

 

A dicembre ci aveva stupito la scelta del Ministro dei Beni Culturali e Turismo di nominare attraverso un bando internazionale i 18 direttori dei grandi musei italiani, includendo tra questi il Polo Reale di Torino ma non la Venaria Reale. Appreso ciò, in data 11 dicembre 2014 con un’interrogazione a risposta immediata abbiamo sollevato l’attenzione su questa anomalia e sollecitato la Regione a pubblicare un bando per nominare il nuovo Direttore della Reggia di Venaria Reale. In data 23 dicembre il Ministro Franceschini ci ha ripensato e si è dichiarato favorevole alla pubblicazione di un bando internazionale anche per la Venaria Reale. Una notizia per la quale abbiamo gioito. 

 

Ora apprendiamo dalla stampa che ieri, nel corso dell’assemblea dei consorziati a Venaria, la funzionaria del Ministero per i Beni Culturali avrebbe invece annunciato che non ci sarà alcun bando, ma che il Direttore, nella persona di Mario Turetta – già direttore regionale dei Beni Culturali e artefice del Polo Reale –, sarà nominato direttamente dal Ministero. L’Assessora Parigi e il Presidente Chiamparino, a quanto dichiarato, hanno obtorto collo accettato la decisione con più di una perplessità.

 

“Ci piacerebbe che il Presidente Chiamparino spiegasse a Franceschini che la Venaria Reale non è la terra dei cachi; per questo abbiamo scritto un question time per chiedere come mai non si sia arrivati a siglare un protocollo d’intesa che prevedesse una figura di coordinamento del Mibac per le Residenze Sabaude e, come per tutti i grandi musei italiani, un Direttore scelto tramite bando per la Venaria Reale”.

 

Marco Grimaldi

Alessi (FdI): "Degrado al giardino ex Gft, sempre peggio"

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LA CONSIGLIERA DELLA CIRCOSCRIZIONE SETTE: “IL DEGRADO PEGGIORA NONOSTANTE LE TANTE PROMESSE…. DIVENTATE SOLO BLABLABLABLA. RACCOLTA RIFIUTI INADEGUATA. I CITTADINI PAGANO COME IN CENTRO E VIVONO NEL DEGRADO COME CITTADINI DI SERIE B!”

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

“Perché nella Circoscrizione Sette paghiamo la tassa rifiuti come in centro ma non abbiamo neanche lontanamente la stessa qualità e gli stessi passaggi di raccolta rifiuti da parte di Amiat? La situazione  che vedono ogni giorno i cittadini è indecente.  Adesso BASTA…..sono anni che i cittadini lamentano una situazione di degrado e insicurezza nei nel quartiere Aurora e nulla si è fatto!

 

Nel Consiglio della Circoscrizione 7 più volte sono state discusse Interrogazioni sul degrado del Giardino ex GFT e dintorni …..ma anche se negli ultimi tempi vi sono ogni tanto controlli non basta perché dopo poche ore tutto torna come prima, per troppo tempo il quartiere è stato abbandonato, così che i problemi si sono incancreniti e ora è più difficile intervenire……ma continuare vivere  così è sempre più difficile e tanti residenti hanno già cambiato zona!

 

Nulla è cambiato, nulla si è mosso nonostante le ripetute segnalazioni fatte dai cittadini al numero verde di Amiat e nelle assemblee di Borgata nella Circoscrizione. Questa situazione è divenuta insostenibile, vi sono operatori ecologici che cercano di fare al meglio il proprio lavoro ma avendo zone ampie il loro lavoro viene vanificato, senza contare che nel giro di poche ore i bivacchi di ubriachi, pusher e tossici riportino la situazione al consueto schifo. Ci sono poi i vari orinatoi a cielo aperto oltre che essere uno spettacolo indecente sono un problema igienico sanitario

 

I cittadini esasperati non sanno più cosa fare. L’ intitolazione a Madre Teresa dello spazio verde, deliberata già mesi o anni orsono, e’ bloccata anche dalla riqualificazione del giardino che non arriva mai, ovviamente per la mancanza di misure repressive e di controllo del territorio che tengano lontano i balordi e restituisca lo spazio verde alle famiglie.

 

 Mi chiedo  se il Sindaco sappia dove sono ubicati i Giardini ex GFT….lo inviterò a passeggiare insieme ai cittadini, è vergognoso che dopo mesi-anni di segnalazioni nessuno sia ancora intervenuto a riportare le regole di civile convivenza in loco. Ripresenterò l’ennesima Interpellanza al Presidente della Circoscrizione 7 per avere risposte”

 

Patrizia Alessi

Turin Marathon: "Lo sport fa bene a Torino, l'assenza di regole no"

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Quindi come si può proporre la qualità a fronte delle scarse risorse economiche? Lo si fa con l’impegno verso la Città, diventando uno strumento sportivo di promozione turistica che genera sul territorio ricadute economiche adeguate all’investimento fatto, lo si fa con la fatica e la serietà quotidiana

 

Da troppi giorni, a seguito dell’articolo uscito sul quotidiano La Stampa in data 5 gennaio 2015, assistiamo a diverse prese di posizione: “Troppe gare di corsa fanno male a Torino”, come abbiamo già detto, è un titolo che non rispecchia il reale contenuto di quanto trattato nell’articolo. Turin Marathon è un gruppo che da sempre organizza eventi che hanno come finalità quella di far crescere il movimento delle corse su strada, focalizzandosi sulle necessità degli atleti che vi partecipano: salute, sicurezza e sport.

 

L’attività sportiva fa sicuramente bene a tutti coloro che vivono a Torino e nella nostra regione ma, per fare veramente bene alla Città e al territorio piemontese, tutti noi organizzatori dovremmo pensare più in larga scala, facendo sì che i grandi eventi che organizziamo diventino uno strumento che generi ritorni economici sul territorio in cui viviamo. Pensiamo a New York; una società che vuole organizzare una gara sulle strade cittadine deve versare alla Città una quota di 30 dollari a partecipante. Qui non è così, non ancora e dobbiamo essere i primi a creare delle alternative a quello che potrebbe essere un possibile e spiacevole futuro.

 

Rimanendo in tema di tasse come si fa a “consigliare” di adottare delle quote di iscrizione alle gare e dall’altro canto sottolineare che il problema sollevato sia la qualità organizzativa? Qualità non è forse sinonimo di costi? E la Turin Marathon Gran Premio La Stampa è costata in termini di sole tasse federali più di 10.000 euro. Leggiamo con interesse il punto di vista della FIDAL Piemonte: assistere a uno scenario in cui, lo stesso giorno, si svolgono due eventi nella stessa città, che differiscono per lunghezza di 97 metri e i cui percorsi vanno quasi a lambirsi non richiede forse un maggiore controllo? O dobbiamo, forse, pensare che sia un nuovo metodo strategico impiegato per ampliare la diversificazione delle proposte? 

 

Quindi come si può proporre la qualità a fronte delle scarse risorse economiche di cui si dispone? Lo si fa con l’impegno verso la Città, diventando uno strumento sportivo di promozione turistica che genera sul territorio ricadute economiche adeguate all’investimento fatto, lo si fa con la fatica e la serietà quotidiana e, lo si fa, con l’attenzione verso il nostro pubblico, gli amanti della corsa e dell’attività all’aria aperta.

 

Sentiamo parlare di date di gare imposte d’ufficio. Per quello che concerne la Turin Marathon, possiamo dire che l’organizzazione ha seguito, per mesi, l’intero iter comunicativo a livello internazionale, nazionale e regionale. Ricordiamo, inoltre, che in anni passati si organizzava un incontro con tutte le società per presentare l’ipotesi del calendario al fine di condividerne le criticità. Oggi lo scenario proposto è quello di un gruppo chiamato Albo organizzatori FIDAL Piemonte a cui si aderisce pagando un’altra tassa e attraverso il quale si otterrebbe un diritto di prelazione sulla data in caso di concomitanze di gare.

 

Quando nelle comunicazioni federali regionali si legge FPN n. 161: variazioni calendario FIDAL Piemonte – 20° elenco, questo ci fa pensare che il problema sia di gran lunga superiore allo spostamento della data di svolgimento della Turin Marathon, dato che siamo arrivati al ventesimo elenco. A fronte di tutte queste riflessioni, che sicuramente non appartengono solamente alla Turin Marathon, ci chiediamo come mai così tante persone si siano sentite colpite e tirate in causa e, anziché fare fronte comune a un evidente problema di fondo, abbiano assunto prese di posizione così forti nei confronti del presidente di Turin Marathon e del gruppo stesso.”

 

Turin Marathon Ufficio stampa

"Santander Mezza Maratona Città di Torino", corri per la ricerca

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Sabato 28 e Domenica 29 Marzo sport e solidarietà insieme: manifestazione benefica che rientra nel programma di Torino Capitale Europea dello Sport 2015. Una parte del ricavato a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

 


La prossima primavera, sabato 28 e domenica 29 marzo, si terrà la prima edizione della Santander Mezza Maratona Città di Torino, corsa benefica a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca e la Cura del Cancro.
L’evento fa parte del programma di “Torino Capitale Europea dello Sport 2015” e ha come slogan “Di corsa per sostenere l’ Istituto di Candiolo“. Si articolerà in una prima giornata – sabato 28 marzo – ricca di eventi e di attività sportive aperte a tutti e il giorno successivo – domenica 29 marzo – nella gara vera e propria, che si snoderà su un percorso affascinante nel centro storico di Torino, il cuore nobile della città, con partenza e arrivo in piazza San Carlo.

 

Uan parte del ricavato delle iscrizioni della mezzamaratona e della 10 km. sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro“La camminata per la ricerca di 3 km.” che si terrà sabato 28 marzo con partenza alle 12 da piazza San Carlo, sarà un ulteriore tassello per sostenere Candiolo. L’iniziativa che si configura come una warm up in preparazione della maratonina, si snoderà nelle isole pedonali di via Carlo Alberto e e via Lagrange e la quota dell’iscrizione sarà interamente devoluta a Candiolo.Tutti potranno dare una mano alla Fondazione, scegliendo di camminare o di correre per sostenere le attività dell’Istituto di Candiolo.

 

La mezza maratona è sponsorizzata da Santander Consumer Bank, banca specializzata nel settore del credito al consumo alle famiglie. Ha sede a Torino ed opera sul mercato dal 1989 con una rete di filiali dirette e oltre 6.000 esercizi commerciali convenzionati. Santander Consumer Bank fa parte del Gruppo internazionale Santander, primo per capitalizzazione nell’area euro.

 

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro è nata nel 1986 per costruire l’Istituto di Candiolo e per attuare progetti di ricerca scientifica in ambito oncologico. Candiolo è’ l’unico Centro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati. Grazie a loro la Fondazione provvede a dotarlo degli strumenti scientifici, diagnostici e terapeutici di ultima generazione ed ha ultimato i lavori di costruzione di una nuova grande ala dell’ Istituto, la II Torre della Ricerca e della Cura.La 1^ edizione della Santander Mezza Maratona Città di Torino è una novità nel calendario podistico piemontese, approvata dalla Fidal Piemonte ed organizzata dalla società sportiva Base Running.

 

La gara di corsa su strada (competitiva e non) si svolgerà domenica 29 marzo 2015 e sarà sulla distanza di 21,097 km. ed inserita nell’ambito del calendario “5^ prova Corri Piemonte 2015”. La peculiarità dell’evento è la partenza e l’arrivo nel salotto della città, piazza San Carlo, da dove prenderà il via alle 10 e il tempo massimo di partecipazione è di tre ore. A fare da contorno all’evento ci sarà la 1^ edizione della Santander 10 km. Città di Torino – corri per la ricerca, una corsa competitiva e non sempre promossa da Base Running, su una distanza più breve di 10 km., che partità in contemporanea alla Santander Mezza Maratona Città di Torino, con arrivo in piazza San Carlo, entro un tempo 

Grimaldi (SEL): "I lavoratori Ipla non vadano in cassa integrazione"

Verso l’Agenzia delle Foreste e del Territorio

 

GRIMALDILa vicenda dei lavoratori dell’I.P.L.A. dura ormai da tempo. l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente è una Società per azioni a totale capitale pubblico, che nei confronti della Regione Piemonte ricopre il ruolo di struttura tecnica di riferimento per lo sviluppo di azioni innovative e per il supporto alle politiche nel campo forestale, ambientale e delle risorse energetiche. In seguito all’approvazione della legge n. 248 del 2006, che ha vietato alle società  in-house di lavorare per committenti che non siano i soci proprietari, l’azienda si è trovata in sofferenza e da due anni ormai vive una pesante crisi. Recentemente, la Giunta ha proposto l’istituzione di un’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale, che assorbirebbe le attività e i dipendenti dell’I.P.L.A. Tuttavia, il rischio era che, nell’attesa, i lavoratori fossero messi in cassa integrazione.

 

Per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente per impegnare la Giunta a trovare le risorse necessarie per salvare tutti i posti di lavoro dei dipendenti I.P.L.A. fino alla creazione del nuovo soggetto, senza ricorrere alla cassa integrazione in deroga. Allo stesso tempo abbiamo presentato un emendamento alla legge per la riqualificazione della spesa regionale, per inserire l’istituzione dell’Agenzia delle Foreste e del Territorio regionale all’interno della legge ed elaborare le proposte necessarie alla riunificazione delle due strutture entro il giugno 2015.

 

La discussione in Consiglio Regionale avverrà il 13 gennaio, ma oggi la Giunta si è già espressa favorevolmente. “Ci siamo impegnati a vigilare sulle scelte della Regione affinché siano tutelati i posti di lavoro e i servizi ai cittadini” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi – “i lavoratori dell’I.P.L.A. aspettano da tempo una soluzione. È il momento di dargliela”.

 

Marco Grimaldi

Capogruppo SEL Consiglio Regionale

 

Uncem: “L’Imu sui terreni agricoli in montagna va abolita”

uncem

La situazione interessa diversi centri della Città Metropolitana

 

Il Governo elimini l’Imu sui terreni agricoli nei comuni che  si trovano a meno i seicento metri sul livello del terreno del mare. La richiesta, senza se e senza ma, viene dalla delegazione piemontese di Uncem, l’Unione nazionale dei comuni montani, che ha, da un lato, inviato una lettera a tutti i parlamentari piemontesi, dall’altro una proposta di ordine del giorno da inviare, una volta approvato al Governo. Si tratta di un provvedimento che interessa una grande parte del territorio della neo costituita Città Metropolitana di Torino e, comunque, dell’intera regione.  La proroga al 26 gennaio 2015 per il pagamento dell’imposta 2014 non basta e i Comuni devono farsi sentire, con un atto che esprime la contrarietà alla nuova tassa”, commenta il presidente Uncem Piemonte Lido Riba”.

 

Nell’ordine del giorno si impegna il governo a eliminare l’imposta nonché a evitare l’uso del parametro Istat dei 600 metri di altitudine per definire cosa è e cosa non è montagna: un approccio assurdo, giuridicamente e geograficamente scorretto, che pialla il territorio prendendo come riferimento la posizione dei municipi e non tenendo presente che vi sono centri dove la casa comunale è posta a meno di 600 metri slm, ma poi vi sono migliaia di ettari di estensione che arrivano a 2000 o 3000 metri. Uncem ha chiesto ai Comuni di inviare l’ordine del giorno al Presidente Renzi, al Sottosegretario Delrio, ai Ministri Martina e Alfano, ai dipartimenti del Mef e del Ministero degli Affari regionali che devono avere la netta percezione della contrarietà del territorio all’imposta

 

Uncem chiede un confronto tra sindaci e amministratori comunali con i Parlamentari ritenendo indifferibile una legge nazionale sulla montagna che ponga anche fine all’assenza di rappresentanza dei territori.

 

Massimo Iaretti

Terre del Chiusella: al via il lavoro di gruppo

PARELLA

Alcune commissioni sono già al lavoro per cercare di ottenere la razionalizzazione di servizi e personale

 

La strada dell’integrazione all’interno delle Unioni dei comuni, a prescindere dalle dimensioni, non è mai un cammino facile. Così nelle Terre del Chiusella (Eporediese) composta da Parella (che è anche la sede legale), Colleretto Giacosa, Quagliuzzo e Strambinello, mentre da un lato si continua nella ricerca dei partner dopo che l’abboccamento con Pavone Canavese è andato definitivamente a farsi benedire, si è imboccata la strada del lavoro di gruppo coinvolgendo anche consiglieri comunali dei comuni, ex consiglieri dell’Unione, l’espressione delle minoranze dei quattro aderenti. Anzi è stato proprio il gruppo consiliare Pedanea (capogruppo Ernesto Barlese, Piermassimo Guarnero) a richiedere, e ottenere, dal presidente Roberto Comitini l’istituzione di alcune commissioni che sono già al lavoro per cercare di ottenere la razionalizzazione di servizi e personale. Finora ne sono state istituite tre: quella per l’informatizzazione, coordinata dal sindaco di Strambinello Marco Corzetto, quella per il personale guidata dal primo cittadino di Colleretto Giacosa Paola Gamba e, infine, quella per la cultura e le manifestazioni guidata da Ernesto Barlese.

 

Massimo Iaretti

Bruno Mellano: “Non sospendere le mense gestite dalle coop di detenuti”

MELLANO

Nei casi degli istituti di Torino e Ivrea l’esternalizzazione del confezionamento dei pasti, con l’utilizzo dei detenuti (attorno ai 35 reclusi a Torino), ha dato ottimi risultati in termini di professionalizzazione e recupero dei carcerati

 

“Siamo tutti stupiti di questa decisione che rischia di porre fine ad esperienze importanti per una migliore qualità della vita e un recupero delle persone detenute. Una situazione che sento particolarmente vicina alla mia sensibilità anche perché ho pure operato come volontario nel carcere delle Vallette. Il Consiglio regionale cercherà di promuovere la ricerca di una soluzione appoggiando anche l’attività del Garante dei detenuti”.

 

Con queste parole il vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Nino Boeti, è intervenuto alla conferenza stampa convocata dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, in merito all’annunciata chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti ai detenuti garantiti dalle cooperative esterne all’Amministrazione penitenziaria. Nei casi degli istituti di Torino e Ivrea l’esternalizzazione del confezionamento dei pasti, con l’utilizzo dei detenuti (attorno ai 35 reclusi a Torino), ha dato ottimi risultati in termini di professionalizzazione e recupero dei carcerati, contenimento dei costi, e alta qualità dei pasti.

 

“Occorre una riflessione – ha spiegato Mellano – sulla decisione presa dal Consiglio di amministrazione della Cassa delle ammende, suffragata da quanto recentemente dichiarato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di sospendere il finanziamento dei progetti delle cooperative sociali nelle carceri italiane. In particolare in Piemonte vi sono delle esperienze di alto valore professionalizzante sostanziali al processo di rieducazione e reinserimento dei detenuti. Dal direttore all’ultimo detenuto sono tutti concordi nel valutare positivamente queste esperienze”.

 

All’incontro con i media hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della Casa circondariale di Torino, Domenico Minervini, il Garante della Città di Ivrea, Armando Michelizza, i responsabili delle cooperative sociali coinvolte, e il deputato della Repubblica, on. Anna Rossomando.Tutti hanno lamentato la problematicità della situazione che si è venuta a creare, alla quale la proroga dei servizi di soli quindici giorni, fino a metà gennaio, non servirà a molto.

 

In particolare Minervini si è detto preoccupato per un ritorno al passato che rischia di creare problemi di varia natura all’interno del carcere mentre, Rossomando, ha illustrato una interrogazione urgente depositata in questi giorni alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, per chiedere spiegazioni al ministro su una decisione che rischia di portare il sistema penitenziario italiano in dietro nel tempo di almeno due lustri.

 

(AB – www.cr.piemonte.it)

Pd Chieri: “Una finestra sull’Europa”

parlamento europeo INCONTRO CON GLI EUROPARLAMENTARI ALESSIA MOSCA E DANIELE VIOTTI

 

Saranno gli europarlamentari del Partito Democratico Alessia Mosca e Daniele Viotti gli ospiti di “FINESTRA SULL’EUROPA”, l’iniziativa organizzata dal gruppo dei Giovani Democratici di ChieriL’appuntamento è per lunedì 22 dicembre 2014 alle ore 21.00, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica “Nicolò Francone” in via Vittorio Emanuele II , 1 a ChieriL’incontro vorrà approfondire temi di grande interesse, dal TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), al bilancio dell’Unione Europea, alle possibilità di sviluppo che oggi l’Europa rappresenta anche per il territorio chierese.