SPORT- Pagina 456

Juventus travolge Fiorentina 3-0

juve fioLa Juventus espugna l’Artemio Franchi travolgendo la Fiorentina con un perentorio 0 a 3. Nonostante le importanti assenze, i bianconeri si impongono con le seconde linee. In finale la squadra allenata da Allegri se la vedrà con il Napoli o la Lazio che si affronteranno questa sera. Note stonate della serata, l’espulsione di Morata e l’ammonizione rimediata da Marchisio: entrambi salteranno la finale di Roma

 

E’ una Juventus inarrestabile che sbriga la pratica Fiorentina con un perentorio ed inequivocabile 0 a 3. Nonostante la presenza in campo di ben cinque giocatori bianconeri solitamente non titolari la Vecchia Signora ha polverizzato i sogni di gloria dei viola. Si conclude così, come a Dortmund, un passaggio assai difficile, temuto alla vigilia dell’incontro, ma che ha visto ancora una volta, la determinazione della squadra allenata dal tecnico livornese Massimiliano Allegri. Si è vista la Signora omicidi scendere in campo vogliosa di dimostrare di essere la padrona assoluta non solo del campionato di serie A, ormai conquistato anche se la matematica non lo certifica ancora, ma l’incontestabile dominatrice in campo nazionale. Una squadra che incute timore, che non arretra di un millimetro dinanzi alle difficoltà e che soprattutto ha ancora fame di vittorie e di conquista di trofei. Priva di Tevez, fermato da un problema muscolare, Allegri sceglie Matri con Morata. Nel riscaldamento Lichtsteiner avverte un fastidio alla coscia: dentro Padoin. Montella risponde con il 3-5-1-1, con Salah a supporto di Mario Gomez. Chi si aspettava una Juve con la testa già alla Champions ha impiegato poco a capire che non era così. I bianconeri al 21° minuto riaccendono le speranze di arrivare in finale: palla persa in mezzo al campo da Borja Valero, Marchisio ne approfitta per servire Pereyra e sul tiro rimpallato dell’argentino Matri segna da vero opportunista.

 

Prima gara da titolare dal suo ritorno in bianconero, primo gol del nuovo corso: Allegri ha azzeccato la scelta. Un gol non basta, la Juve lo sa e per questo riporta il pallone a centrocampo con la foga di chi non ha tempo da perdere. E puntuale arriva il raddoppio due minuti prima dell’intervallo: su tiro insidioso di Morata, Neto respinge sui piedi di Pereyra che, come contro l’Empoli, non si fa pregare: due centri in quattro giorni per l’altro reduce dell’Argentina, che non fa rimpiangere Tevez. Da segnalare un gol annullato a Gonzalo per fuorigioco (è millimetrico ma c’è: bravo il guardalinee Di Liberatore). Ottimo Marchisio, tornato a fare il vice Pirlo in mezzo al campo, Vidal e Sturaro sono due lottatori, Morata sa sempre come essere pericoloso e Pereyra ormai gioca da leader. La difesa, tornata a quattro, corre pochissimi rischi. La Viola aveva iniziato bene ma è stato un fuoco di paglia. Salah ha creato il solito scompiglio nei minuti iniziali, poi poco o nulla. La difesa invece è andata spesso in apnea. Nella ripresa la Fiorentina ha avuto subito due buone occasioni con Gomez e Salah, poi Savic ha rischiato l’autogol di ginocchio su cross di Pereyra. I bianconeri però non demordono: dopo un tiro di Vidal deviato in angolo, su corner di Marchisio Bonucci fa il 3-0 di piede al volo. La festa bianconera è rovinata dal cartellino giallo a Marchisio e all’88’ da Morata che si fa espellere per un brutto fallo su Diamanti: i due salteranno la finale. Montella gioca la carta della disperazione: dentro Diamanti e 4-3-2-1, ma serve a poco. Viola troppo molle e rinunciataria, ci si aspettava qualcosa in più da una squadra che aveva già mezzo piede in finale. Juve invece semplicemente di un’altra categoria.

 

Dario Barattin

La Juve con Carlitos Tevez domina allo Stadium

Juventus vs. Atalanta - Serie A Tim 2011/2012juve logo neroLa Juventus si aggiudica la partita del posticipo del sabato sera con un classico 2 a 0. Allo Juventus Stadium si è presentato un Empoli dal gioco compassato ma efficace. C’è voluta l’ennesima prodezza di un Carlitos Tevez che ormai non smette più di stupire non solo i tanti tifosi juventini ma tutti gli appassionati del più bel gioco del mondo. Nel finale Pereyra firma il raddoppio su assist dell’argentino

 

Juventus Empoli 2-0

 

Con un gol per tempo, la Juve sbriga anche la pratica empolese e aggiunge un altro tassello per il raggiungimento del suo 33° scudetto sul campo. Una vittoria firmata ancora una volta da Carlitos Tevez che con il 17° centro stagionale ha reso semplice la conquista della vittoria da parte della formazione di Allegri centrando il 20° risultato utile in campionato. Oltre a ciò, si gode un’imbattibilità difensiva che, in gare ufficiali, è salita a 484 minuti. L’Empoli, al contrario, si è visto costretto a porre fine alla bella striscia che durava da otto giornate ma torna, comunque, a casa a testa alta. La squadra allenata dal tecnico Sarri ha creato parecchi grattacapi ai Campioni d’Italia, sfiorando, nella ripresa, in più di una circostanza, un pari che, per coraggio ed impegno, avrebbe anche meritato. Priva degli infortunati Pirlo, Pogba e Marchisio, la Juve è scesa in campo con un centrocampo corretto, lanciando Padoin in cabina di regia con Sturaro al suo fianco. Poi, in vista della decisiva semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina di oggi, ha concesso un turno di riposo a Chiellini e Morata, dando spazio a Ogbonna e Llorente. Sul fronte opposto Sarri, viste le non ottimali condizioni di Tonelli, ha confermato in toto l’undici vittorioso con il Sassuolo. Per quasi un tempo la Juve ha fatto fatica a venire a capo di una squadra spigliata, scesa in campo decisa a giocarsi le proprie carte a viso aperto.

 

I bianconeri si sono ritrovati spesso a dover subire l’asfissiante pressing avversario e a velocizzare l’azione per mettere in difficoltà la retroguardia azzurra. Un obiettivo riuscito rare volte prima per merito di Tevez, che ha saltato con una bella finta al limite due avversari, e poi con un traversone dalla trequarti di Sturaro che ha smarcato in area Lichtsteiner. In entrambe le circostanze, però, Sepe è uscito alla perfezione, chiudendo ottimamente lo specchio agli avanti bianconeri. Si è capito che per sbloccare il risultato la Juve avrebbe avuto bisogno di un episodio e puntuale è arrivato al 43°: su un lancio in area per Sturaro, Giacomelli ha giudicato erroneamente volontario un tocco maldestro in chiusura di Rugani a Sepe e ha decretato la punizione a due. Vidal dal vertice dell’area piccola ha toccato il pallone corto a Tevez che con un gran destro ha infilato il pallone sotto l’incrocio. L’Empoli non si è abbattuto e, con un ottimo avvio di ripresa, ha messo alle corde i bianconeri. Buffon ha dovuto dimostrare tutta la sua classe per fermare uno scatenato Pucciarelli che prima lo ha costretto a un colpo di reni per deviare in angolo un colpo di testa in tuffo e poi ad un intervento risolutore in uscita per carpirgli il pallone dai piedi dopo che l’attaccante si era presentato solo davanti alla porta. La Juve si è limitata a controllare e solo nel finale, con l’ingresso di Morata, è tornata a farsi vedere in avanti.

 

All’81° Vidal sfiorava il palo con un destro dal limite. Con il trascorrere dei minuti, visti anche gli ingressi di Mchedlidze, Zielinski e Verdi, i toscani si sbilanciavano in avanti e i bianconeri finivano per approfittarne. Il gol giungeva al 94°, dopo che gli azzurri si erano visti costretti a proseguire in 10 per un infortunio muscolare occorso a Verdi. Tevez se ne andava via in discesa personale e con un sinistro dal limite costringeva Sepe a respingere il pallone sui piedi del subentrato Pereyra che da due passi infilava in rete. Con questo risultato, a nove giornate dal termine del torneo, risulta quasi impossibile solo pensare che la Juventus possa mancare a conquistare il suo 33° scudetto sul campo.

 

 Dario Barattin

Torino batte Atalanta 2-1 e resta nella corsa europea

VENTURA

Ventura: “La cosa importante è aver dato continuità ai risultati con questo secondo successo consecutivo in trasferta”

 

Il Toro vince 2-1 a Bergamo contro l’Atalanta e rimane in corsa per l’Europa League. Quello del Torino è l’11/o centro stagionale in campionato di Quagliarella he segna il vantaggio e poi 2-0 con il 7/o gol di Glik, di piede. Pinilla nella ripresa in rovesciata riapre il match ma viene espulso con Basha. Il Torino è a quota 42 e si avvicina al Napoli, battuto dalla Roma che domenica prossima sarà sotto la Mole. Il tecnico granata Giampiero Ventura commenta così ai microfoni di Mediaset Premium la vittoria ottenuta: “Non guardiamo la classifica. La cosa importante è aver dato continuità ai risultati con questo secondo successo consecutivo in trasferta. Ora giochiamoci queste ultime nove partite per capire chi siamo. Anche quest’anno abbiamo confermato che con lavoro e serietà si può proporre calcio, e anche calciatori visti quanti elementi della rosa sono andati con le rispettive nazionali.

Stadium, finisce in parità l’amichevole con l’Inghilterra

italia inghilterra

inglesi4juve stadiumUn 1 a 1 che conferma l’attuale difficoltà della nazionale italiana a vincere le partite. La squadra allenata da Antonio Conte è al terzo pareggio su quattro partite. Alla rete di Pellè che ha portato in vantaggio gli azzurri ha risposto nella ripresa Townsend per i britannici

 

La Nazionale italiana fatica a vincere le partite sia che siano di carattere amichevole come quelle di ieri sera che quelle che contano per la qualificazione europea. Con il pareggio di ieri, con l’Inghilterra, con il risultato di 1 a 1, si è concluso il “trittico” che ha determinato tre pareggi su quattro partite. Che la squadra allenata da Antonio Conte inizi ad avere qualche sintomo di “pareggite” è legittimo pensarlo. Lo vedremo nel mese di giugno, se si tratta di un semplice sentore, allorquando gli azzurri dovranno vedersela con la nazionale croata, prima del nostro girone per la qualificazione al prossimo campionato europeo che si disputerà nel 2016. Intanto, c’è da registrare, come era nelle previsioni, la calorosa accoglienza tributata dalla città ad Antonio Conte e dalla tifoseria bianconera che l’ha applaudito dalla partenza del centro di Torino dove era sistemata la squadra fino al fischio finale della partita. Nessuna contestazione come qualcuno alla vigilia temeva ma solamente attestazioni di stima e amore verso il tecnico salentino. L’incontro, fino alla mezz’ora è di studio ma improvvisamente al 29° minuto si rompe l’equilibrio con la meno prevedibile delle giocate: Chiellini vola via sulla fascia sinistra, mette al centro un delizioso traversone col suo piede sbagliato, quello destro, la sfera impatta sulla testa di di Pellè, che manda il pallone nell’angolino lontano. È l’1-0, solita esultanza di Conte che ha di che essere soddisfatto. Anche perché Bonucci, al 31° salva il vantaggio con un grande intervento in scivolata ad anticipare il taglio di Henderson. Con Ranocchia a completare il trio centrale, la difesa tiene bene fino all’intervallo. A destra, Florenzi concede qualche metro di troppo a Delph, i cui cross dalla trequarti provano a mettere in evidenza Kane. Dall’altra, Sterling e Sturridge non si vedono mai, ma l’Inghilterra è interessante: Hodgson propone Rooney tra la mediana Henderson-Jones-Delph e appena dietro le punte Walcott e appunto Kane. I tre davanti hanno caratteristiche fisiche e tecniche complementari tra loro. L’idea, seppur interessante, disattende un po’ le attese. Il secondo tempo parte con il debuttante empolese Valdifiori in regia, tra Parolo e Soriano e con Eder in attacco. L’oriundo, al 5° della ripresa ha la grande chance di bissare la rete realizzata con la Bulgaria ma Hart respinge prodigiosamente come da lì a poco, Pellè butta via, con un errore grossolano, il pallone del 2 a 0. E come spesso capita nel calcio, chi sbaglia paga. C’erano già state delle avvisaglie con i tentativi di kane e Gibbs. Nel frattempo, per l’Italia entravano Abate, Vazquez e Immobile, successivamente Verratti, Moretti e Antonelli. Ma il finale di gara è tutto britannico. Uno dei volti nuovi è Townsend che vedendo Moretti dargli le spalle ne approfitta per caricare il destro imparabile per l’incolpevole Buffon. 1 a 1. Ma gli inglesi, sull’entusiasmo del raggiunto pareggio non demordono e per ben due volte Rooney costringe il Gigi nazionale a esibirsi in due belle parate. Ora anche l’Italia ha un paio di ghiotte occasioni ma vengono sventate da Hart. Infine, c’è un’incursione di Bonucci all’interno dell’area di rigore. Il difensore bianconero chiede il calcio di rigore per un fallo di mano ma inutilmente. Alla fine, l’arbitro decreta la fine dell’incontro, per un risultato tutto sommato giusto per le squadre.

 

                                                                                                                                 Dario Barattin

La Juventus piega allo Stadium il Genoa: 1-0

juve stadiumNonostante le fatiche di Champions League i bianconeri battono la squadra di Gasperini, unica ad averli sconfitti dall’inizio del campionato

 

La Juventus, nonostante le fatiche di Champions League profuse in abbondanza contro il Borussia Dortmund, è riuscita con una ennesima prodezza balistica di Carlitos Tevez a sconfiggere il Genoa di Gasperini venuto a Torino con il chiaro intento di portar via un risultato positivo.

 

E’ stata una partita, soprattutto nel primo tempo, condotta su altissimi ritmi, imposti soprattutto dagli uomini del Grifone. I bianconeri sono scesi in campo con la difesa disposta a tre, con Barzagli, Bonucci e Chiellini, riproponendo come modulo il 3-5-2. A centrocampo, Vidal, Marchisio, recuperato dall’attacco influenzale e Pereyra. Sugli esterni, Padoin e Lichsteiner. In attacco, oltre al sempre presente Tevez, la conferma di Llorente che ha sostituito per l’occasione lo squalificato Morata. La prima occasione è per i rossoblu, con Niang che non riesce a sfruttare un buco clamoroso di Bonucci. Il tiro da fuori area sfiora il palo della porta di Buffon. Questa sarà l’unica pecca difensiva dell’intero reparto arretrato bianconero per tutta la durata dell’incontro. Si giunge così al 25° minuto di gioco, allorquando l’Apache, su invito di Pereyra, si libera, insinuandosi all’interno dell’area genoana e, liberandosi di tre difensori rossoblu, ha fatto partire un missile terra-aria di inaudita violenza.

 

La sfera, si è infranta prima sulla traversa della porta difesa da Perin per poi terminare la sua corsa in fondo al sacco. Una bomba, sulla falsariga di quella del primo goal di Dortmund, questa volta alla sorprendente velocità di 163 chilometri all’ora. A nulla è valso il tentativo dell’incolpevole Perin che ha dovuto inchinarsi alla precisione millimetrica del tiro dell’argentino più che mai capocannoniere del campionato con 16 centri. Si capisce perché Allegri non rinunci mai al suo campione: sta al tecnico comunque gestirlo nel migliore dei modi perché lui di certo non si risparmia mai. Al 46° la Juventus va vicinissima al raddoppio, ma Chiellinicolpisce la traversa da due passi. Nell’azione i bianconeri reclamano il rigore per un tocco di mano in area di Bertolacci. Si va al riposo con il risultato di 1 a 0. Nella ripresa, il Genoa sostituisce uno spento Niang con Borriello. La sostituzione non dà i frutti sperati.

 

Al 52′ Perin deve lasciare il campo per un problema alla spalla destra accusato già nel finale di primo tempo, al suo posto entra Lamanna. La Juventus comincia ad accusare un po’ di stanchezza e abbassa notevolmente il ritmo ma da un’altra prodezza di Tevez, nasce il rigore, molto dubbio, che può chiudere la partita. Pereyrava giù dopo un contatto con Roncaglia, ma il centrocampista juventino si lascia cadere ingannando l’arbitro. All’inizio del primo tempo per un episodio simile, Di Bello aveva ammonito Perotti per simulazione. Dal dischetto Lamanna para il rigore di Tevez. Col passare dei minuti la Juvecala d’intensità, allora il tecnico bianconero inserisce forze fresche: al 72′ entrano Matrie Pepeal posto di Llorente e Lichtsteiner. Il Genoa resta in partita e cresce nel finale, facendo passare qualche brivido alla Juve ma la partita non si schioda più dal risultato finale: 1 a 0 per i bianconeri che si portano a + 17 sulla Roma.

 

Dario Barattin

 

(Foto: il Torinese)

Parola di Capello: "Bravo Allegri e brava Juventus"

juve stadium

”In Italia è difficile battere la Juve”

 

Nella trasmissione  Radio Anch’io Fabio  Capello si complimenta con Allegri: ”In Italia è difficile battere la Juve, ha preso coscienza della propria forza e ha raggiunto una maturità che non aveva, Allegri gli è riuscito a dare qualcosa in più. in Champions potrebbe andare avanti, anche se mancherà Pogba che è un giocatore che fa differenza”.

Toro fuori anche se vince 1-0 con lo Zenit

toro flag

Mister Ventura si è fatto onore in Europa League

 

Peccato che  l’1-0 dei granata contro lo Zenit San Pietroburgo non sia sufficiente per rifarsi del 2-0 dell’andata. In extremis al 90′ il gol di capitan Glik, anche se non sono certo mancate altre le occasioni per farlo prima. Mister Ventura si è fatto onore in Europa League contro i russi forti del vantaggio della scorsa settimana.

La Juve di Allegri vola ai quarti di finale

juve logo neroTevez realizza due gol e fornisce l’assist dello 0-2 ad Alvaro Morata. Allegri ai quarti di Champion League meglio di Antonio Conte. Unica nota stonata della serata l’infortunio muscolare rimediato da Paul Pogba

 

La Juventus travolge il Borussia Dortmund all’Iduna Park e vola direttamente ai quarti di finale di Champions League. E’ stata per i bianconeri una vera e propria lezione di calcio impartita alla squadra allenata dal tecnico teutonico Jurgen Klopp. La Vecchia Signora è partita schierando il consueto 4-3-1-2 mentre dall’altra parte i tedeschi si disponevano con un 4-2-3-1.

 

La partenza bianconera è stata una di quelle che lasciano il segno. E chi, meglio di Carlitos Tevez, poteva lasciare la sua impronta indelebile sull’incontro? Erano trascorsi appena tre minuti dall’inizio della partita che l’argentino riceveva palla da Evra e, da fermo e da fuori area, inventava una prodezza balistica destinata a rimanere negli annali del calcio internazionale: sassata di destro che s’infilava all’incrocio dei pali dell’incolpevole portiere Weidenfeller. E’ stata così mantenuta la legge dei numeri 10 bianconeri, che tra le mura amiche del Borussia Dortmund hanno sempre disputato prestazioni epocali: Baggio, Del Piero, ora Tevez. I gialloneri accusavano il colpo, forse non considerando fin da subito, l’atteggiamento aggressivo degli uomini di Allegri. Borussia che stentava a riprendere le redini del gioco o almeno cercando di rientrare in partita mentre la Juve, galvanizzata dal vantaggio e sospinta dai suoi 3.500 tifosi, insisteva. Giunti alla mezz’ora di gioco giungeva una brutta tegola per Allegri: Pogba, toccato duro da Papastathopoulos, era costretto ad uscire dal terreno di gioco.

 

Dentro Andrea Barzagli e difesa disposta a tre, come contro il Palermo nell’ultima di campionato. Il cambiamento di modulo determinava per alcuni minuti una sorta di sbandamento dell’undici bianconero con il Borussia che si faceva pressante ma non eccessivamente pericoloso. Via via che i minuti trascorrevano la Juventus tornava a tenere a bada gli attacchi dei padroni di casa. Si andava al riposo sull’1 a 0. Nella ripresa da registrare un doppio tentativo, rispettivamente al 4° e 11° minuto, da parte di Alvaro Morata che si vedeva respingere entrambi i tiri dall’ottimo numero uno giallonero. Il Borussia aveva l’unica occasione al 18° con Kampl ma Buffon parava agevolmente. Si giungeva al 70° dell’incontro e Morata su assist di Tevez chiudeva la pratica: splendido lancio di Marchisio, l’argentino per lo spagnolo che appoggiava in rete a porta vuota.

 

Al 34° della ripresa arrivava la ciliegina sulla torta: servizio di Pereyra per Tevez che firmava la sua doppietta personale. I Campioni d’Italia si sono dimostrati nettamente superiori ai tedeschi nonostante alcune defezioni come Pirlo e durante l’incontro di Pogba. Chiusa una pratica se ne apre immediatamente un’altra. Venerdì, alle ore 12.00, si svolgeranno a Nyon, i sorteggi dei quarti di finale della competizione europea. Per l’occasione, vedremo se la dea bandata sarà favorevole o meno alla Juventus. Un conto è giocare contro Barcellona, Real Madrid e Bayer di Monaco, un altro con Atletico Madrid, Porto e Monaco. Comunque vada, il tecnico livornese Allegri ha già superato il suo predecessore che non era mai giunto a questo passaggio del turno.

 

 

Dario Barattin

Juve vince 1-0 a Palermo in attesa del Borussia Dortmund

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Ora i punti di vantaggio sulla Roma, in campo lunedì con la Sampdoria, sono 14

 

La Juve sconfigge fuori casa per 1-0 il Palermo. La vittoria con un gol di Morata nella ripresa. Ora i punti di vantaggio sulla Roma, in campo lunedì con la Sampdoria, sono 14. Massimiliano Allegri è soddisfatto per l’esito dell’incontro, mentre si avvicina la sfida di Champions League con il Borussia Dortmund.

Russia amara per i Granata sconfitti 2-0

toro bandiera

Vittoria dello Zenit San Pietroburgo

 

Lo Zenit San Pietroburgo ha sconfitto i Granata per 2-0 nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. Hanno segnato Witsel al 38′ e Criscito al 53′. Il Toro ha dovuto giocare in 10 dal 27′, dopo che è stato espulso  Benassi, con doppia ammonizione. Il ritorno sarà allo stadio Olimpico di Torino giovedì 19 marzo. “Ce la possiamo ancora fare, se ci fanno giocare ad armi pari”, commenta con l’Ansa Ventura, che definisce l’ arbitro “sconcertante”.