SPORT- Pagina 406

FIAT Torino: per chi suona la campana?

In un famoso romanzo di Ernest Hemingway, si narra di una situazione drammatica in cui il suono di una campana decretava sempre un evento molto, troppo infausto, e segnalava in pratica che la sconfitta di uno, visto che di drammi veri si trattava, era una sconfitta di tutti

perché era l’umanità intera a perderci, sempre e comunque, e di non preoccuparsi per chi suonasse la campana, perché in pratica suonava sempre anche per tutti gli altri. E la situazione alla FIAT Torino cestistica, pur se distante anni luce dai veri drammi di una guerra, può essere debitamente con le pinze paragonata a quel titolo. Larry Brown, leggenda storica di tutto il basket mondiale esonerato e lasciato solo da uno spogliatoio che non condivide le sue idee (discutibili, d’accordo) e che purtroppo non ha lasciato tracce. Ma le leggende piacciono a coloro che non le conoscono, e Freddy Mercury è più famoso oggi che in vita, e non importa se il film è realistico oppure no, basta che la verità raccontata sia quella che piace e diventa vera verità. Ma, come in un incidente d’auto, il guidatore dell’altra macchina è sempre quello imbecille, anche nello sport le verità non sono sempre tutte da una sola parte. Ma poco ci si interessa dell’altrui verità quando quella che sentiamo ci piace. Torino del basket ha voglia di gioco e sport, ha voglia di vincere e vorrebbe che la propria squadra fosse ai vertici. Ma è sempre così? Siamo sicuri che tutti lo vogliano realmente? La vicenda Carlos Delfino è alquanto “complessa”, ma delegare tutte le colpe in una sola direzione potrebbe non essere la soluzione più giusta. La situazione era tesa e il giocatore aveva già fatto emergere le sue caratteristiche di alta tensione nervosa già poco prima in panchina, distruggendo bottiglie di plastica e dando calci in maniera furiosa a tabelloni e sedie. Sicuramente non era tranquillo e la sua serata non era stata all’altezza della sua fama. Se negli spogliatoi scattano istinti primordiali di mal sopportazione delle critiche non è impensabile comprenderne le cause ma anche delle motivazioni che erano già nate da tempo, e purtroppo ben visibili a circa 4000 persone. Sicuramente la gestione dello spogliatoio non è patrimonio da cintura nera di chi deve curarne gli aspetti, ed è evidente a tutti che i risultati parlino da soli.

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E questo deve sicuramente far riflettere la società su persone e incarichi da affidare finalmente a qualcuno che sappia mediare realmente tra i bisogni gestionali e le giuste esigenze dei giocatori, cosa che al momento sembra non proprio perfetta. Purtroppo è andata persa la scommessa Larry Brown che aveva riscosso il parere favorevole mediatico di mezzo mondo (e l’altra metà sperava in un flop, per motivi a molti oscuri, ma non sei mai tifoso di una squadra quando speri che perda per sostenere la tua idea di critico d’arte…). Io credo che i numeri non mentano, purtroppo, e che ormai, anche solo per dare una scossa, questa soluzione fosse l’unica possibile, ma non la migliore, forse solo “la meno peggio”. Resta solo un rimpianto, vero: se ad inizio stagione avessimo vinto con Venezia anziché perdere ai supplementari, e con il Fraport in Eurocup anche in quella occasione avessimo vinto invece di perdere anche qui nel supplementare, forse, l’entusiasmo che avrebbe creato avrebbe posto questa stagione in una forma diversa. Ma, come ho sempre detto e scritto, con i se e con i ma non si va da nessuna parte. In ogni caso, purtroppo, l’unica vera verità che resta è la sconfitta del buon senso generale e del basket in toto: della gestione societaria, che tantissimo ha investito in termini di denaro, salute e dedizione che si trova al centro di una tempesta mediatica come unica causa di una situazione degenerata sicuramente per più cause; dei tifosi, che hanno visto una squadra diversa quasi ogni settimana e che soffrono con il portafogli e con il cuore vedendo quasi sempre la loro squadra sconfitta; dei giocatori, che sembrano talvolta non dei fortunati della vita che vivono giocando, e sottolineo, giocando a basket e che talvolta non si rendono conto del compito che hanno anche solo per dare un giusto ritorno emotivo a chi “vive” per loro che rinuncia alla famiglia, al riposo, anche con spese elevate pur di sognare delle loro gesta e gioirne; di tutto lo staff societario, che se tutto andasse verso il baratro, pur con tutti gli sforzi fatti per far apparire lo spettacolo della partita, si troverebbe senza lavoro da un giorno all’altro. E’ una sconfitta mediatica, perché la FIAT Torino del basket va sui giornali quasi sempre per essere criticata, e non è giusto. E’ un patrimonio di tutti costruito da pochi, e questi “pochi” possono sbagliare, ma vituperarli e gioire dei loro errori non è cosa sana, e dietro queste cose, di solito c’è di più. In ogni caso, per concludere questo articolo, parafrasando il titolo del libro di cui all’inizio parlavo, non chiedetevi per chi suona la campana del basket mancato, quella campana suona per tutti noi.E solo chi ha la forza di alzare la testa, di dirsi su quando più nessuno crede in te, sarà artefice della rinascita del basket a Torino. Non mollate tifosi, non mollare …Torino!

Paolo Michieletto

 

Torino Empoli 3-0. Mazzarri: “contento della squadra”

Per i granata quelli conquistati contro l’Empoli  sono tre punti molto importanti. Il Toro va alla vittoria e si  concede la zona Europa League: “Merito all’Empoli ma noi siamo stati bravi a non concedere nulla”. Così il ct Mazzarri che dichiara all’Ansa: “Nel secondo tempo eravamo  in campo come se non fossimo stati in vantaggio, con l’atteggiamento giusto. De Silvestri? Un grandissimo gol, e N’Koulou rappresenta un cardine della squadra: sono davvero contento della prova dei miei”.

 

Allegri arrabbiato: “Mi girano le scatole”

Massimiliano Allegri è arrabbiato per il pareggio con l’Atalanta, 2-2, e per il rosso a Betancur: “Mi girano le scatole e non sono di buon umore – dice all’Ansa -. E non parlo degli arbitri… sono amareggiato. In Italia  non si migliorerà mai nonostante certe belle parole”.

Il Toro vuole trovare la strada della vittoria

Nell’intervista pubblicata sul sito web del Torino Calcio il mister Mazzarri spiega che “Le insidie sono sempre dietro l’angolo. In casa si sbaglia per la voglia di strafare, e per questo dovremo usare soprattutto la testa, non concedere contropiede”. Il ct granata parla del collega Iachini dell’Empoli:  ” è molto bravo e pragmatico, lo stimo, fa giocare bene la squadra, sono aggressivi e ci credono”. “Noi – prosegue –  abbiamo due portieri che danno garanzie. E deve essere la squadra a concedere poco”.

FIAT Torino basket – Pistoia… un’anima per vincere

Una partita dai due volti e con più facce nei volti… con spiriti d’animo diversi tra tutti gli “astanti” e gli attori protagonisti in campo. Una partita che ha vissuto tutte le componenti emotive dei drammi perfetti delle fiabe antiche. Uno scenario che si apre con tantissimi bambini pronti a seguire la storia che verrà narrata (i bimbi, tantissimi, delle scuole basket di vari centri del Piemonte, c’erano veramente!), una storia che parte tentennante con i “nostri” eroi subito in difficoltà, con gli eroi “cattivi” a fare la parte del lupo che mangia i sogni.

Un intervallo che segnala impietoso FIAT Torino 36 – Pistoia 50: si prospetta il baratro e i cori di disappunto non sono che l’inevitabile conseguenza. E poi la fiaba prende il corso che tutti (o quasi…) vorrebbero: i buoni tornano a segnare, tornano a recuperare, i cuori si scaldano e alla fine, pur con i soliti momenti di palpitazione, tutti vissero felici e contenti con la vittoria della squadra del cuore per 86 a 80. Eh sì, magari! Purtroppo, pur con la vittoria, gli animi non sono tutti felici, anche se le esultanze di molti giocatori sembrano sincere. La partita di ieri ha evidenziato sicuramente alcune lacune di gioco, che sono state anche ben trafitte dai giocatori di Pistoia, ma, ad onor del vero, bisogna dire che l’intensità della FIAT del secondo tempo ha coperto le lacune al momento tattiche in modo da rendere difficile il gioco degli avversari, concedendo loro solo 17 e 13 punti nei quarti conclusivi. Se è giusto dare le colpe è altrettanto giusto dare i meriti quando ci sono ed il secondo tempo è stato vinto 50 -30 dalla FIAT Torino.

Sicuramente abbiamo tre, quattro giocatori sugli scudi: Dallas Moore, leader e velocissimo giocatore emozionante come dai tempi di Jerome Dyson non si vedeva (commento di una tifosissima Auxilium), Hobson, meno incisivo a canestro ma passatore eccelso (splendido assist no look per Jaiteh!) questa volta e gran uomo d’ordine e di carica, Mam Jaiteh preciso dal campo (7 su 7) e splendido ottimizzatore del gioco di ieri sera, e, nella seconda parte soprattutto, Tony Carr che ha dato un contributo deciso alla rimonta. Nel lato dei buoni è pero doveroso inserire anche Carlos Delfino, che quando i momenti sono importanti segna i canestri che contano: contro Trento la bomba da 4 punti (non c’è ancora il tiro da 4…ma arriverà…ma in questo caso tiro segnato da tre più fallo) e contro Pistoia bomba da tre verso fine partita per rimettere Torino in contatto, quando un errore avrebbe potuto significare sconfitta.

Gli altri…Wilson non è quello di inizio stagione, ma nel “reparto dietro”, in pochi se ne sono accorti, ha contribuito molto ad alzare l’intensità difensiva, ma è ovvio che da lui (oltre ad una splendida stoppata millimetrica decisiva su Auda alla fine della partita) ci si aspetti di più. Mc Adoo, fischiato e supportato da un eroico gesto da vero capitano di Peppe Poeta all’uscita dal campo dopo un cambio, ha però giocato gli ultimi 4’ di gara in maniera quasi impeccabile, ma è ovvio che non possa essere sufficiente e debba contribuire di più visto che i numeri non mancano.Il coach: sicuramente il mondo italiano è differente da quello da lui sempre vissuto e alcuni momenti lo evidenziano, ma questa squadra ha sicuramente una caratteristica, e non è un coro sportivo: non molla mai! Sotto di 14 vince di 6, sotto di 25 recupera fino a meno 3, e tante altre volte è successo così. Sarebbe ora di non dare sempre il vantaggio agli avversari e dover sempre inseguire, ma almeno questa la si è vinta. Però è una caratteristica importante, e anche il coach ha sicuramente contribuito anche se nei finali è successo qualche volta di crollare in verticale in pochi secondi, non minuti. Tacciare però di incapacità coach Larry Brown è sinonimo di non conoscenza della storia del basket. E’ evidente che la situazione sia migliorabile, ma è anche vero che “questa” squadra, ossia i giocatori attuali, giocano insieme da poco tempo. Non è una scusante, ma è un fatto. Due vinte su tre nelle ultime giornate sono un bel viatico. Durerà? Speriamo di sì.

E termino con una piccola considerazione importante: quanta gente c’era ieri a vedere la partita? Tanta, tantissima! Tanti erano anche ospiti? Ok. Ma voi andreste ospiti di qualcuno o a veder qualcosa che non interessa? Ovvia la risposta. E allora? Torino ha fame di basket, adora il basket, ha i suoi pronipoti nel basket: a tutti coloro che amano questo sport, a tutti coloro che tifano per questa squadra, deve interessare che tutto questo rimanga ed esista qui anche nel futuro. Non ci sono solo i giocatori che ogni anno, chi più chi meno, cambiano maglia, ma tutto un gruppo di persone che permettono che tutto questo accada, che non vedete mai ma che grazie al basket non diventano più ricchi ma semplicemente lavorano perché lo spettacolo possa esistere. Anche per loro, per tutti quelli che nell’ombra ci permettono di vedere queste emozioni, corriamo al Palavela a tifare per i colori Gialloblù della FIAT Torino: i giocatori e i coach devono capire e sentire che oltre ad un pallone di cuoio da mandare in un canestro, ci sono molti cuori e anche delle famiglie intere che vivono delle loro gesta ed azioni, ed esserne all’altezza deve essere uno sprone che va oltre il proprio semplice dovere di giocatori e allenatori.

GO ON Torino, questo è il basket, questa è …Torino.

Paolo Michieletto

Softball: ufficializzati i gironi del campionato di serie A2

Alla vigilia delle feste natalizie la Federazione Italiana Baseball e Softball ha reso noto i gironi dei campionati nazionali, la Reale Mutua Jacks Torino conosce così le avversarie della prossima stagione

La squadra torinese è stata inserita nel girone A di serie A2,  gruppo che raccoglie le otto squadre che geograficamente occupano la parte occidentale della Penisola a rappresentanza della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Sardegna. Proprio per questo motivo il team della manager Maristella Perizzolo, oltre ad affrontare la doppia sfida in terra sarda contro il Nuoro ed il Supramonte Orgosolo, i match di New Bollate e di Legnano e giocare l’ormai il classico derby contro i cugini de La Loggia, dovrà spostarsi in provincia di Parma dove farà visita al Crocetta e viaggiare per 350 km nell’inedita trasferta di Livorno. Ora si attendono i calendari per avviare l’organizzazione al campionato di A2 2019, che inizierà nel mese di aprile.

Ecco la composizione dei gironi:
GIRONE A
Reale Mutua Jacks Torino, La Loggia (TO), New Bollate (MI), Legnano (MI), Nuoro, Supramonte Orgosolo (NU), Crocetta San Pancrazio (PR), Liburnia Livorno

GIRONE B
Castionese (UD) , Stars Ronchi (GO), Dynos Verona, Rovigo, Massa, Macerata, Cali Roma, Sestese (FI)

Allegri: “Vittoria meritata”. Juventus Campione d’inverno

“Stiamo facendo buone cose, ma non abbiamo vinto ancora niente.

Abbiamo raggiunto gli ottavi di Champions e siamo campioni d’inverno. L’importante è essere  davanti al Napoli di un po’ di punti. Quando c’era da difendere e da soffrire l’abbiamo fatto in maniera ordinata. Olsen ha fatto buone parate, e la Roma ha giocato una buona partita. E’ una vittoria meritata”. Così Massimiliano Allegri su Dazn, dopo la vittoria sulla Roma per 1-0 con un gol di Mandzukic. La Juve è Campione d’Inverno.

 

(foto Claudio Bendetto www.fotoegrafico.net)

Arriva “Insieme per lo Sport”, sottoscrizione per i giovani sportivi

L’iniziativa  vede protagoniste quattro differenti associazioni trofarellesi. In occasione delle festività natalizie, infatti, BEA Leopardi, asd Trofarello Sport e Cultura, Arte In Movimento e Trofarello Calcio organizzano una sottoscrizione interna a premi. Lo scopo è quello di raccogliere fondi per le attività delle associazioni, di sostenere lo sport di bambini e ragazzi delle città nelle quali queste associazioni operano e sviluppare progetti rivolti ai giovani. A ogni tesserato/a delle associazioni organizzatrici sarà consegnato un blocchetto da 10 biglietti da 1 euro ciascuno che potrà vendere ad amici, parenti, vicini di casa, conoscenti o chiunque altro. Sarà possibile trovare i biglietti anche in diversi negozi e locali del territorio e chiunque potrà partecipare. Il culmine dell’evento sarà proprio l’estrazione dei premi di sabato 29 dicembre 2018 presso il PalaPertini di Trofarello, in occasione del 6° Torneo “Città di Trofarello”

(Uisp)

Difficoltà e prospettive del basket torinese

AGGIORNAMENTO  Non ci sono trattative  per la cessione dell’Auxilium Basket Torino al gruppo Leonis. Il presidente Antonio Forni e il cda della società smentiscono trattative in corso con il Gruppo Leonis per cedere quote societarie come avevano invece riportato i mezzi di informazione
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La Fiat Auxilium ha di nuovo perso. Peccato. La notizia di oggi è che qualcuno vorrebbe comprarla. Due le possibilità.  Notizia falsa. In questo caso non ci sarebbe nulla da dire se non stigmatizzare le bassezze della vita. Secondo. Se invece la cosa ha fondamento ci sono alcune considerazioni
Prima fra tutte: se qualcuno vuole comprare, qualcuno vuole vendere. Elementare, no?  Mi sono persino giocato amicizie nel settore per queste mie convinzioni. Ma tant’è. Mi ha stupito la sostanziale solitudine nell’aver sostenuto che il notaio Forni avrebbe ceduto il passo. Non sarà detta l’ultima parola ma mi è apparso decisamente stanco di tirare la carretta in quel modo. Ricapitoliamo. Una squadra costruita per vincere o perlomeno andare ai playoff sta lottando per non retrocedere. Chiaramente sintomo che qualcosa non ha funzionato. 50 giocatori cambiati in quattro anni e 6 allenatori sarà ben indice di qualcosa che non funziona. Dunque l’esistenza di un compratore è un fatto positivo. Premessa: mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato. Sembrerebbero  di Roma. Perché vogliono comprare? E soprattutto che cosa è in vendita? I diritti della serie A di Basket sono cedibili solo gratuitamente e con società sportive di regioni che confinano con il Piemonte. Sembra che non si tratti di questo. Addirittura le trattative sarebbero due. Appunto una romana e una torinese. Feira chiamato dal presidente Forni a fare l’ amministratore delegato non ne fa mistero. E sul web sostiene la necessità di cambiare passo. In altre parole cambiare proprietà. Ma qual è il valore della società? Dipende da diversi fattori. Principalmente due . In quale serie giocherà l’anno prossimo, visto che le possibilità di retrocessione sono forti, e l’elenco dei debiti maturati. Trattative complesse, non si attivano e concludono in 48 ore. Probabilmente Forni era da mesi che ci stava dietro. E la conclusione non è prossima. A questo punto vale la pena ricapitolare la decennale esperienza societaria. 12 anni fa Moncalieri conquista sul campo la promozione dalla c alla b2 proprio contro l’Auxilium Collegno. PMS non ce la fa e chiede aiuto a Terzolo di San Mauro . Le due realtà si fondono e Terzolo va avanti da solo chiedendo  aiuto a Forni, che bisticciando con Basket Biella si impegna a Torino pur essendo un canavesano. Separazione consensuale tra Forni e Terzolo. Forni  che non riesce ad andare avanti cede ad un gruppo petrolifero di Roma con interessi anche in Francia . Sempre sullo  sfondo 50 giocatori di cui l’80% non italiani. Con un guru del Basket mondiale americano ora “sul banco degli imputati” dopo 5 colleghi allenatori italiani in quattro stagioni. Feira ha sostenuto che le turbolenze continueranno. Mi sembra che non siano mai finite, e non finiranno in tempi brevi. Eppure qualcuno trionfante annunciava dopo la Coppa Italia lo scudetto e un buon posizionamento nelle coppe europee. Addirittura pensando al Pala Vela da  sede di Sport del ghiaccio a  sede del Basket. E anche il destino di questa struttura dovrà essere ripessato. Una sola certezza: chi subentra rivoluzionerà  tutto, visto che le formule del passato non hanno funzionato. Sono partiti per vincere tutto e ora lottano per non retrocedere, cosa che sarebbe umiliante per tutti noi torinesi. 
Patrizio Tosetto

CR7 rilancia la Juventus su Instagram con 20 milioni di followers

Ottima anche la quantità di interazioni in relazione al numero di “seguaci”

Il profilo Instagram del club ha tagliato il traguardo d i venti milioni di followers, grazie soprattutto all’ingresso in squadra  Cristiano Ronaldo. Il calciatore ha portato una crescita del 99,57%, con  nove milioni di nuovi “seguaci”. I bianconeri sono ora  al quarto posto nella classifica dei club calcistici europei subito dopo  Real Madrid, Barcellona e Manchester United. Ottima anche la quantità di interazioni in relazione al numero di followers

 

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)