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PRENDONO IL VIA LE PARALIMPIADI DI PYEONGCHANG 2018

Dal 9 al 18 marzo, un paio di settimane dopo la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali, la contea di Pyeongchang in Corea del Sud ospita la dodicesima edizione dei Giochi paralimpici. In tutto sono ventisei gli atleti italiani e di questi atleti, sei sono tesserati per la società sportiva torinese Sportdipiùed, assieme ai due tecnici della medesima società, faranno di tutto per mantenere le aspettative del proprio Paese e del capoluogo piemontese. 

 

Con le Paralimpiadi di PyeongChang vengono messe in palio ottanta titoli e duecentoquaranta  medaglie in sei discipline complessive anche se l’Italia prende parte a quatto discipline soltanto: para ice hockey, snowboard, sci alpino e sci nordico. Il portabandiera per l’Italia è Florian Planker, hockeista di 41 anni alla sesta partecipazione ai Giochi paralimpici invernali.

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Questi gli atleti convocati per le rispettive discipline sportive: per il para ice hockey, Gabriele Araudo, Alessandro Andreoni, Eusebiu Antochi, Bruno Balossetti, Gianluca Cavaliere, Valerio Corvino, Cristoph Depaoli, Sandro Kalegaris, Stephan Kafmann, Nils Larch, Gregory Leperdi, Andrea Macrì, Florian Planker, Roberto Radice, Gianluigi Rosa, Santino Stillitano, Werner Winkler; per lo snowboard, Roberto Cavicchi, Jacopo Luchini, Manuel Pozzerle e Paolo Priolo; per lo sci alpinoDavide Bendotti, Renè De Silvestro, Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal; ed infine per lo sci nordico, Cristian Toninelli, alla sua prima partecipazione ai Giochi Paralimpici.

Tra gli atleti convocati, quelli torinesi sono Eusebiu Antochi, Gabriele Araudo, Valerio Corvino, Gregory Leperdi e Andrea Macrì, giocatori della nazionale italiana di para ice hockey con loro, nello staff azzurro, sono presenti anche l’assistente allenatore Mirko Bianchi e il team leader Andrea Chiarotti, detto “Ciaz”Mentre sulle nevi asiatiche è stato convocato Manuel Pozzerle, specialista di snowboard nelle specialità cross e banked slalom, originario di Verona e tesserato per la società torinese Sportdipiù.

Dopo la bella prestazione ottenuta a Torino a gennaio, durante l’omonimo Torneo internazionale, la nazionale di para ice hockey è partita per Pyeongchang con l’obiettivo di migliorare il sesto posto di Sochi 2014 e con il sogno di tornare a casa con una medaglia. L’Italia è argento europeo in carica (seconda nel 2016) e ai Mondiali dell’anno scorso ha chiuso al quinto posto. Se i primi due gradini del podio sembra trattarsi di una questione tra Stati Uniti e Canada, ci sono invece tre contendenti per il bronzo: oltre agli azzurri, la Norvegia e i padroni di casa della Corea. Fanalini di coda, tuttavia da non sottovalutare, ci sono poi il Giappone, la Svezia e la Repubblica Ceca. Nella prima fase a gironi gli azzurri affrontano la Norvegia (sabato 10 marzo alle 12 ora locale, le 4 del mattino in Italia, diretta su Rai 2), il Canada (domenica 11 marzo alle 19 ora locale, le 11 in Italia, diretta su Rai Sport) e la Svezia (lunedì 12 marzo alle 19 ora locale, le 11 in Italia, diretta su Rai Sport). Le prime due del girone accedono alla lotta per le medaglie e tornano in pista giovedì 15 marzo per le semifinali; la terza e la quarta dei due raggruppamenti giocano invece per le posizioni dalla quinta all’ottava, con “semifinali” mercoledì 14 marzo e finali di consolazione venerdì 16 marzo. Sabato 17 marzo si gioca la finale per il bronzo, domenica 18 marzo la finalissima. Teatro di tutte le partite è l’Hockey Center di Gangneun, che nello scorso aprile ha accolto i Mondiali. 
Per Gregory Leperdi ed Andrea Chiarotti si tratta  della loro quarta edizione delle Paralimpiadi. Hanno vissuto, infatti,l’esordio della nazionale ai Giochi a Torino 2006,  poi condotta sul campo e vista crescere attraverso Vancouver 2010 e Sochi 2014. Quattro anni fa il capitano azzurro Andrea Chiarotti è statoanche portabandiera durante la cerimonia di apertura. Per Gabriele Araudo e Valerio Corvino quella di Pyeongchang è,invece, la terza Paralimpiade, così come anche per Andrea Macrì, se si considera la sua partecipazione ai Giochi estivi di Londra 2012, come schermidore in carrozzina. Eusebiu Antochi, romeno di nascita, ma ormai da tempo cittadino italiano, è, invece,all’esordio nella massima competizione internazionale, a due anni di distanza dalla sua prima partita con la maglia azzurra. Debutto sulla panchina anche per Mirko Bianchi, che nel 2014 volò a Sochi nel ruolo di commentatore per Rai Sport. Manuel Pozzerle, veronese di nascita ma tesserato a Torino per Sportdipiù, ha, invece, esordito nella nazionale paralimpica di snowboard nel 2014, mentre ai Giochi paralimpici di Pyeongchang debutterà nella categoria denominata “upper-limb impaired”. L’anno scorso, proprio sulle nevi coreane, Pozzerle ha concluso la Coppa del Mondo 2017 con un successo nello snowboard cross e con un terzo posto nel banked slalom, piazzamenti che gli hannopermesso di chiudere al secondo posto sia nelle due classifiche di specialità sia in quella generale di Coppa. Nel 2015 ha vinto l’oro ai Mondiali nella gara di snowboard cross e il bronzo nel banked slalom, mentre ai Mondiali si è fermato ai piedi del podio nel 2017 (banked slalom), così come nella tappa di Coppa del Mondo 2018 di Big White. Ai Giochi paralimpici 2018, scenderà in pista lunedì 12 marzo a partire dalle 10.30 ora locale (le 2.30 di notte in Italia) per le gare di snowboard cross, mentre venerdì 16 alla stessa ora sarà invece impegnato nel banked slalom. 
Manuela Savini

 Molte gare verranno trasmesse in tv su Rai2 e RaiSport (canale 57 – 58 DTT) e su piattaforma satellitare Tivùsat. 

Questo il programma (l‘ora indicata è quella italiana):

Venerdì 9 marzo 
Ore 12:00 Cerimonia di apertura 
Rai Sport + HD
Sabato 10 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Discesa F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Biathlon 7,5km M / 6km F 
Rai 2
Ore 4:00 Hockey Norvegia – Italia fase a gruppi Rai2
Ore 6:35 Curling Norvegia – Gran Bretagna, Svizzera – Canada, Usa – Corea del Sud, Germania – NPA 
Rai Sport + HD
Ore 7:30 Hockey Corea del Sud – Giappone 
Rai Sport + HD
Ore 11:00 Hockey Canada – Svizzera 
Rai Sport + HD
Ore 11:35 Curling Svezia – Cina, Corea del Sud – NPA, Slovacchia – Finlandia, Canada – Norvegia Rai Sport + HD
Domenica 11 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Super G F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo 15km sitting M Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo 12km sitting F 
Rai 2
Lunedì 12 marzo
Ore 2:00 Sci Fondo 20km M/15km F  
Rai 2
Ore 4:00 Snowboard Cross F/M 
Rai 2
Martedì 13 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Super G Combinata F/M 
Rai 2
Ore 2:00 Biathlon 12,5km M / 10km F 
Rai 2
Ore 7:00 Sci Alpino Slalom Combinata F/M Rai Sport + HD
Mercoledì 14 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom Gigante M 1a m. 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo Sprint F/M 
Rai 2
Ore 6:00 Sci Alpino Slalom Gigante M 2a m. Rai 2
Giovedì 15 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom Gigante F 1a 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Alpino Slalom Gigante F 2a 
Rai 2
Venerdì 16 marzo
Ore 2:00 Biathlon 15km M / 12,5km F 
Rai 2
Ore 4:00 Snowboard Banked Slalom F/M 
Rai 2
Sabato 17 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom M 1a m. 
Rai 2
Ore 1:35 Curling finale 3° posto 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo 10km M / 7,5km F 
Rai 2
Ore 4:00 Hockey finale 3° posto 
Rai 2
Ore 4:30 Sci Fondo 7,5km M/5km F sitting Rai 2
Ore 6:00 Sci Alpino Slalom M 2a m Rai 2
Ore 6:35 Curling finale Rai 2
Domenica 18 marzo
Ore 1:30 Sci Alpino Slalom F 1a m. 
Rai 2
Ore 2:00 Sci Fondo staffetta mista 4×2,5 km Rai 2
Ore 4:00 Hockey finale Rai 2
Ore 4:00 Sci Fondo staffetta open 4×2,5 km Rai 2
Ore 4:30 Sci Alpino Slalom F 2a m Rai 2
Ore 12:00 Cerimonia di chiusura Rai Sport + HD 

Lo spettacolo dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine

Sestriere, 9 marzo 2018. Dopo le gare di pattuglia svoltesi ieri a Pragelato e lo slalom gigante di questa mattina a Sestriere, che di fatto hanno definito le classifiche dei Trofei dell’Amicizia ed Interforze, l’ultima prova dei plotoni – una staffetta alpinistica (diretta streaming sui siti www.ana.it  www.meteomont.org dalle 18.30) concluderà gli eventi sportivi dei 70^ CaSTA determinando il reparto vincitore dell’edizione 2018 (Trofeo medaglie d’Oro)

Per quanto riguarda gli altri eventi inseriti nella manifestazione, tanto pubblico e tanti applausi ieri sera per la spettacolare fiaccolata che ha visto più di 200 sciatori – tra Alpini e maestri di sci del comprensorio – disegnare sulla neve un gigantesco Tricolore di fiaccole che ha lasciato a  bocca aperta grandi e piccini.

Questa mattina, a Pian dell’Alpe, l’esercitazione tecnico tattica “Volpe Bianca” ha messo in evidenza le capacità specifiche delle Truppe Alpine di saper sopravvivere, muovere ed operare nel difficile ambiente montano invernale realizzando un atto tattico che ha visto anche l’impiego integrato di numerosi altri assetti della Forza Armata.

Domani, ultimo importante evento prima della cerimonia di chiusura a cui sono attese le massime Autorità militari e civili (diretta streaming sui siti www.ana.it e www.meteomont.org dalle 11.00), l’esercitazione “Chaberton 2018” che vedrà le Squadre Soccorso Alpino Militare delle Truppe Alpine operare in una simulazione di evento catastrofico ad alta quota congiuntamente a personale e velivoli dell’Aviazione dell’Esercito, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e della Guardia di Finanza.

Per informazioni sui CaSTA 2018: www.meteomont.org

Champions, Allegri: “Una qualificazione meritata”

“Vincere non era semplice, anche per come si era messa la partita, la squadra è stata paziente, ha aspettato il momento giusto e in 10′ ha ribaltato la partita”. Così Massimiliano Allegri commenta con l’Ansa il passaggio ai quarti di Champions della Juve, sottolineando che si tratta di una qualificazione meritata, grazie alla vittoria per 2-1 sul Tottenham a Wembley. Per il ct bianconero  le prossime tre sfide saranno molto importanti per il campionato.  “Le partite le vincono i giocatori,  stanno facendo un’annata straordinaria e sono sono davvero  fiero di allenarli”.

 

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

BASKET: TORINO – CAPO D’ORLANDO, UNA PAGINA NUOVA

Per chiunque segua da sempre le “avventure” della Torino cestistica è possibile identificare nella partita di domenica una splendida novità: Torino, quando “bisogna” vincere con una cornice di pubblico importante e in un momento decisivo, ora c’è! In altre occasioni, in anni passati e in momenti anche felici, qualche volta non è successo. Sembra finalmente essere composta da un gruppo di giocatori che non molla davvero mai e che, a turno, si dedicano al servizio della squadra facendo quello che serve.

Torino è una splendida realtà che a volte si tinge di colori floreali e “balla” con movenze da Etoile di primo livello e che come tutte le star talvolta si richiude un po’ in se’ stessa, ma adesso ha aggiunto, fin già dalla partita di Pesaro, ancora più visibile nelle partite della vittoriosa Coppa Italia, la disponibilità reciproca a “non perdere” e soprattutto a voler vincere! L’anima è indiscutibilmente il nuovo allenatore Paolo Galbiati, un tifoso accalorato, un amico dei giocatori, un tecnico di alto livello, e anche un buon giocatore di basket (per chi lo ha visto nel pre-partita, dove in tuta si è messo a tirare a canestro: splendido! Quando mai avete visto un altro allenatore che prima della partita va a tirare?). La vera svolta è soprattutto lui, e sicuramente anche il buon Stefano Comazzi, anche se predilige da sempre un ruolo d’ombra, ma visti i risultati, la sua ombra è sicuramente importante.

“L’emozione immensa, l’adrenalina al massimo e il fiato sospeso fino all’ultimo decimo di secondo, cosa chiedere di più… tre ore passate insieme a tutti i tifosi della Fiat Torino mi hanno regalato un momento speciale ed unico… che dire, tornare al Palaruffini è praticamente d’obbligo”, queste le parole di Alessandra che si è recata al palasport per la prima volta con tutta la famiglia, marito e due figli per una gara che ha avuto il merito di entusiasmare tutti i presenti, esperti e “novizi”.

“In un tripudio di giallo la Fiat vince soffrendo contro la sua bestia nera. Oggi la coppa ha prevalso sulla partita; la festa, la gioia per quell’evento storico era nell’aria. Della partita mi ha impressionato Sasha Vujacich, finalmente sereno e determinante (ma allora era veramente Patterson il problema dello spogliatoio?) e Colo (meno male che aveva la mano “freddina” da tre). Bella rimonta e un super e sempre più idolo Paolo Galbiati!!! Go Aux!” , queste le parole di Simone dei Rude Boys che hanno seguito in maniera “eroica” durante la partita in ogni momento la squadra e assistita nel momento di difficoltà.

Torino ha giocatori di effetto quali Vander Blue e Pelle che sicuramente una volta integrati ulteriormente daranno un ulteriore forza a questa squadra, ma tutti i presenti rappresentano la Fiat Torino, e chi questa volta rispetto alla Coppa Italia si è “sentito” meno come presenza in realtà ha comunque contribuito lo stesso alla forza d’urto della rimonta della squadra quando si è trovata a -8 nel quarto periodo. La compattezza del gruppo non è solo nella vittoria, ma nel modo in cui si vince. E tutti, al momento, si vede e si sente che sono orientati in un solo verso.

Abbiamo qualche volta dovuto dubitare da queste pagine di alcuni aspetti della gestione di Torino, ma sarebbe ora anche dare il giusto merito anche a chi, pur se ha commesso qualche errore di “passione” ha comunque anche dei notevoli meriti: alzi la mano chi si aspettava un Boungou Colo così determinante in queste sue prime apparizioni? Direi che la scoperta sua e di Garrett, valgono da solo un premio di fiducia affinché il prossimo futuro, con un pochino di esperienza maturata attraverso varie vicissitudini, non possa altro che essere roseo e probabilmente ricco di soddisfazioni.

“L’emozione per la finale di coppa Italia è stata indicibile e poter fare la foto con la coppa è stata un’emozione enorme così come veder girare la squadra con la coppa in mano nel palazzetto. Una sensazione bellissima per chiunque segua il basket da decenni! La partita vera per me è stata nel primo quarto, e se Torino giocasse sempre così, i traguardi sono tutti raggiungibili!”, il commento di Sabrina dalla curva Guerrieri entusiasta anche della splendida iniziativa di regalare ai tifosi che hanno avuto la voglia di fare la lunga fila per raggiungere la coppa una foto con loro stessi con in mano la Coppa Italia appena conquistata da Torino.

“Non ho visto granché della partita, ma ho visto un gran pubblico a Torino” questo il commento di Mirko del “settore 208” che ha ornato il palasport di una splendida coreografia e di sostegno per tutta la partita. Torino ha molte anime ma una volontà sola: che la squadra lotti fino alla fine, vincere o perdere non importa (anche se vincere è sempre meglio…ndr…) purché si sia dato tutto sul campo.

Ed ora sembra proprio che, in attesa del ritorno di Okeke, del miglior Mbakwe, che sembra comunque a tratti essere di nuovo quasi quello di prima dell’infortunio, e del contributo di tutti coloro che oggi non sono stati nominati, compresi Mazzola e Poeta che hanno recitato in tono minore in questa partita ma splendidi e assoluti protagonisti indelebili nella storia della Torino cestistica per il contributo strepitoso nella conquista della Coppa Italia, la strada verso qualcosa di grande non sia proprio un sogno irrealizzabile. Difficile, sì, ma come per noi, anche per gli altri. E noi siamo noi: questa è Torino!

Paolo Michieletto

 

Iniziati in Piemonte i Campionati sciistici delle Truppe Alpine (CaSTA) 2018

Sestriere, 5 marzo 2018. E’ stato il campione di scialpinismo del Centro Sportivo Esercito, 1°Caporalmaggiore Robert Antonioli, ad accendere a Sestriere il braciere dei CaSTA 2018, la cui fiamma arderà in piazza “Brigata Alpina Taurinense” fino a sabato 10 marzo, quando calerà il sipario sulla 70^ edizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine e verranno ammainate le Bandiere degli 11 Paesi in gara.

Rivolgendosi alle Autorità presenti in tribuna, al numeroso pubblico intervenuto ed agli atleti schierati davanti a lui il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha ricordato come i CaSTA “ Questi Campionati, giunti alla loro 70° Edizione, rappresentano pertanto un momento di verifica del livello addestrativo raggiunto, combinando una perfetta sintesi tra sana competizione sportiva ed espressione di peculiari capacità militari.” “Questi Campionati esaltano i valori di fondo dell’“alpinità”, della capacità di vivere, muovere e combattere in un difficilissimo ambiente operativo. Una capacità che si basa su qualità morali e di carattere solide e incorruttibili, che hanno sempre contraddistinto le truppe alpine quando impiegate in Patria ed all’estero, al punto da meritare, oltre che il riconoscimento di Paesi alleati ed amici, anche l’apprezzamento e la stima della popolazione locale” ed ha poi aperto ufficialmente la manifestazione.

Un’edizione dei Campionati caratterizzata dal tema della “sicurezza in montagna”, con un meeting dedicato all’argomento (8 marzo al cinema di Sestriere) e la condotta di un’esercitazione (10 marzo con trasmissione in streaming sui siti www.ana.it e www.meteomont.org) in cui le Squadre Soccorso Alpino Militare delle Truppe Alpine opereranno congiuntamente a personale e velivoli dell’Aviazione dell’Esercito, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e della Guardia di Finanza, evidenziando ancora una volta le spiccate capacità duali della Forza Armata in grado di intervenire tempestivamente con i propri assetti – addestrati e formati per l’impiego nei Teatri Operativi internazionali – anche in Patria in caso di necessità.

Al riguardo il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, ha sottolineato come “i CaSTA richiedono grande impegno, fatica, condivisione di valori quali l’umiltà, il coraggio, la lealtà ed il rispetto, valori universali che sono alla base dell’esistenza di ogni uomo ma che nel soldato sanciscono l’intima adesione spirituale alla propria condizione di militare”.

Nel suo intervento il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, ha ringraziato tutti coloro, militari e civili, che con il loro lavoro hanno consentito l’organizzazione della manifestazione di cui ha ricordato lo scopo principale di leale sfida e confronto tra soldati di Paesi diversi.

Le prime gare iniziano martedì con l’assegnazione del primo titolo di “Campione Italiano dell’Esercito” di Slalom Gigante ed i Plotoni impegnati nella prima giornata di gare.

Per informazioni sui CaSTA 2018: www.meteomont.org

DAL 10 MARZO WEEK-END DI SPORT AL GIARDINO MADRE TERESA DI CALCUTTA

Il giardino pubblico è nell’occhio del ciclone per problemi di spaccio e microcriminalità.  Il progetto YEPP Porta Palazzo ha deciso di rispondere al degrado con un presidio sociale. 

Isabella Brossa, coordinatrice locale del progetto: “Ci sono molti modi per intendere la sicurezza. YEPP Porta Palazzo sceglie di abitare il giardino e di riempirlo con l’entusiasmo e le passioni dei ragazzi.”

Con l’arrivo della primavera, nel giardino pubblico Madre Teresa di Calcutta (corso Vercelli 10-14, quartiere Aurora) YEPP Porta Palazzo porta una ventata di sport e di novità.

Da marzo a giugno, ogni secondo sabato del mese dalle 15 alle 19, ragazze e ragazzi del quartiere dai 15 anni in su avranno la possibilità di cimentarsi in una serie di attività sportive all’aria aperta: calcio a 3, volano, pallavolo, basket a 3, allenamenti di longboard e calisthenics. Gli animatori e istruttori delle attività saranno gli operatori e i ragazzi e le ragazze attivi in YEPP Porta Palazzo, promotori stessi dell’iniziativa. Ad alcuni degli eventi parteciperanno anche le associazioni che promuovono il progetto “I luoghi del bello”, finanziato da Lavazza, con cui YEPP Porta Palazzo collabora.

 

Tra metà aprile e metà maggio, in data ancora da definire, farà tappa al giardino anche il Torino Street, torneo sportivo organizzato nei luoghi di aggregazione giovanile dal Tavolo delle Educative di Strada del Comune di Torino.

 

Un presidio sociale contro il degrado

Il giardino pubblico Madre Teresa di Calcutta, conosciuto alle cronache locali per essere teatro di spaccio, degrado e microcriminalità, è al centro di un lavoro di riqualificazione da parte della Città di Torino, tramite il Tavolo Aurora, e delle realtà e associazioni presenti nel quartiere. L’iniziativa di YEPP Porta Palazzo si inserisce dunque in questo contesto virtuoso in cui istituzioni, imprese e terzo settore creano sinergie per rendere ancora più incisiva la rivitalizzazione dello spazio pubblico.

 

“In un luogo come il giardino Madre Teresa di Calcutta, caratterizzato da ampi fenomeni di degrado, noi pensiamo si possa rispondere con un presidio sociale del territorio e con iniziative che sappiano favorire e rafforzare pratiche di utilizzo positivo dello spazio pubblico da parte dei giovani e delle loro famiglie” dichiara Ivano Casalegno, tutor dell’Associazione Arteria onlus, responsabile dell’attuazione di YEPP Porta Palazzo.

 

Della stessa opinione è Isabella Brossa, coordinatrice locale di YEPP Porta Palazzo, che aggiunge: “Ci sono molti modi per intendere e costruire sicurezza, per rendere lo spazio pubblico bene comune. YEPP Porta Palazzo sceglie di abitarlo,  di riempirlo dell’entusiasmo dei ragazzi e delle loro passioni”.

 

Andrea Silvestri, uno dei giovani di YEPP Porta Palazzo che hanno il compito di animare i week-end sportivi commenta: “Valuto molto positivamente la nostra presenza ad Aurora, perché porta fattori di cambiamento che spezzano la nebbia di paura nei confronti di certi quartieri della città. Le paure sono fondate, la microcriminalità è una realtà, ma noi non vogliamo combattere i problemi sociali con le telecamere, le guardie e le cancellate bensì con movimenti per l’inclusione sociale”.

DYBALA REGALA ALLA JUVE LA VITTORIA

LAZIO JUVENTUS 0-1

E’ stato Paulo Dybala al 93′ a portare la Juventus alla insperata vittoria  all’Olimpico contro la Lazio. La squadra di Allegri ha perduto una prima occasione con  Mandzukic nel primo tempo, poi una ripresa incolore, finchè  Dybala in area ha battuto Strakosha.  “Un gol importante per la squadra e per la mia fiducia  per continuare a lavorare e fare sempre meglio per  i miei compagni”, ha detto il calciatore bianconero. “Ho fatto i miei complimenti alla squadra, le gare sono decise dagli episodi e quelli di oggi  ci sono stati sfavorevoli”. Così l’allenatore della Lazio, Simone Inzaghi.

Giada Russo premiata dal CONI come “atleta piemontese dell’anno”

Giovedì 1 marzo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno sportivo, è stato consegnato il premio “atleta piemontese dell’anno” del CONI alla pattinatrice due volte campionessa italiana 2015 e 2016, Giada Russo, reduce dall’esperienza che l’ha vista impegnata alle Olimpiadi di PyeongChang 2018.

Si tratta di un riconoscimento che viene assegnato agli atleti che si sono distinti nella propria disciplina. “Sono molto felice ed emozionata per questo riconoscimento che arriva al termine di una stagione ricca di soddisfazioni e al mio ritorno dall’esperienza olimpica” ha affermato Giada Russo.

Claudia Masoero, allenatrice della Russo e Presidente dell’Ice Club Torino ha dichiarato:“Stiamo vivendo momenti intensi e ricchi di successi   e questo premio rappresenta per Giada e per tutti noi un altro risultato importante. Il mio pensiero va a mio padre, Franco Masoero, che ha fondato e guidato l’Ice Club Torino e il mio ringraziamento speciale va agli allenatori e alle allenatrici che condividono con me lavoro, passioni e impegno”.

 

Barbara Castellaro

 

www.iceclubtorino.it

 

Lucrezia Beccari dell’Ice Club Torino parteciperà ai Mondiali junior di Sofia

Lucrezia Beccari, campionessa italiana junior di pattinaggio artistico, ha ricevuto dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio la prestigiosa convocazione per i Mondiali junior 2018 che si svolgeranno a Sofia dal 5 all’11 marzo 2018. La pattinatrice piemontese veste i colori dell’Ice Club Torino Asd, società diretta da Claudia Masoero. Lucrezia Beccari, classe 2003, si è fatta notare a livello internazionale per le doti tecniche e interpretative, e si è imposta in importanti gare nazionali e internazionali, tra le quali l’ISU Merano Cup e l’ISU Skate Helena 2018 di Belgrado. Nel corso della stagione, ha conquistato il terzo posto nel ranking nazionale, alle spalle di Carolina Kostner e della compagna di squadra Giada Russo. La Beccari è allenata da Edoardo De Bernardis e presenterà sul ghiaccio di Sofia un programma corto sulle musiche di “Alien” e un programma lungo sulle colonne sonore di “Schlinder’s List” di Spielberg, entrambi coreografati dallo stesso De Bernardis. “Lucrezia – ha dichiarato Edoardo De Bernardisè molto soddisfatta per la convocazione ai Mondiali. In queste settimane abbiamo intensificato gli allenamenti per perfezionare il suo bagaglio tecnico ed artistico. Sono sicuro che a Sofia ce la metterà tutta per ben figurare. La sua convocazione è un’ulteriore successo per l’Ice Club Torino che, in questi mesi, ha partecipato al circuito di Grand Prix junior, agli Europei, alle Olimpiadi e ora anche ai Mondiali Junior.”

 

Barbara Castellaro

www.iceclubtorino.it

 

BUON COMPLEANNO DINO

La prima volta che guardai una partita di calcio in televisione Zoff era già là a difendere la porta. Per me era come se l’avesse difesa da sempre. Correva il 1973, mese di giugno, avevo otto anni, finale di Coppa Italia Juventus – Milan. C’erano i nonni quella sera e la mamma mi fece abbassare il volume del televisore, probabilmente infastidita dalla voce stentorea di Nando Martellini. Seguii l’incontro per poco più di un tempo, poi dovetti andare a dormire – presto, come le consuetudini imponevano ai bravi bambini. Per la cronaca: terminati 1 a 1 i tempi regolamentari, la Coppa fu assegnata ai rigori e vinse il Milan. Dino Zoff, dicevo. Ricordo ancora a memoria (giuro!) la formazione della Juventus stagione 1973-74: Zoff, Spinosi, Marchetti; Furino, Morini, Salvadore; Causio, Cuccureddu, Anastasi, Capello, Bettega. Trascorrevo le domeniche accovacciato sul tappeto della mia stanza per ascoltare alla radio Tutto il calcio minuto per minuto. Zoff rappresentava già una specie di archetipo. Prima di lui, con il numero uno sulle spalle, nomi biblici che per i ragazzini del tempo non significavano nulla: Combi, Sentimenti IV, Mattrel, Carmignani. All’epoca aveva sui trent’anni, me lo raffiguravo come un anziano sapiente e infallibile. Quei pochi gol che prendeva potevano essere solo colpa del Fato.

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Altra formazione, la Juventus 1976-77: la prima allenata da Giovanni Trapattoni. Zoff, Gentile, Cuccureddu; Furino, Morini, Scirea; Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega. La Juventus dei 51 punti (su 60 a disposizione), vincente di un’incollatura sul Torino dopo un campionato elettrizzante, aperto fino all’ultima giornata. La Juventus che conquistò contro i baschi dell’Athletic Bilbao il suo primo trofeo internazionale, la Coppa UEFA. Zoff l’eroe eponimo. Il ’78 fu l’anno dello scudetto-bis, del quarto posto dell’Italia ai Mondiali in Argentina (sciorinando però il miglior gioco in assoluto) e dei quarti di finale della Coppa Campioni: quelli in cui Zoff parò tre rigori ai lancieri dell’Ajax. A trentasei anni si trovava al culmine della carriera, sebbene qualcuno cominciasse a malignare sull’età. Vecchio? Aiace Telamonio non poteva essere vecchio. Un mito, piuttosto. Il mito continuò a difendere imperterrito la porta della Juventus e della Nazionale con parate prodigiose. Cominciai ad andare allo stadio e vederlo dal vivo, infondeva nei tifosi un senso di sicurezza come se la porta fosse sprangata. Lui dietro e Scirea subito davanti. Risultato in cassaforte. La formazione della Nazionale Campione del Mondo 1982 è una litania mandata a mente in saecula saeculorum: Zoff, Gentile, Cabrini; Bergomi, Collovati, Scirea. Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. Il miracolo di Zoff contro il Brasile (colpo di testa di Oscar bloccato sulla linea) vale come i sei gol di Pablito Rossi capocannoniere. San Dino. E la Juventus 1982-83 è un rosario da sgranare con gli occhi: Zoff, Gentile, Cabrini; Bonini, Brio, Scirea; Briaschi, Tardelli, Rossi, Platini, Boniek. La finale di Coppa Campioni persa malamente contro l’Amburgo resta tuttavia un ricordo amaro. Zoff in ginocchio dopo il gol di Magath, il simbolo dell’avvenuta capitolazione, l’ultimo con la maglia bianconera. Un giorno di maggio 1983 dopo Svezia – Italia 2-0, che se non ci fosse stato lui sarebbe terminata con una goleada, Zoff il taciturno convoca una conferenza stampa per prendere congedo.

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All’annuncio, mi sentii improvvisamente orfano. Sembrava impossibile che, un giorno, la formazione della Juventus sarebbe cominciata con un nome diverso dal suo. In quel momento, forse per la prima volta, ebbi la consapevolezza che la vita procede per cicli: ad un certo punto subentra una privazione con la quale dobbiamo fare necessariamente i conti. Tra poco la storia si ripeterà con Gigi Buffon. Gli adolescenti nati quando lui difendeva già la porta della Juventus proveranno un tuffo al cuore nel vedere un altro portiere prendere posizione tra i pali al posto suo. E non per un semplice avvicendamento o sostituzione durante il gioco. Il nome di Dino Zoff rimane scolpito nella memoria, non solamente sportiva. Un atleta fuoriclasse, un vero numero uno, equilibrato, sereno, misurato nello stile. Aveva un gran senso della porta, della posizione, le sue parate erano essenziali, mai inutilmente plateali. Trasmetteva fiducia, ai compagni e ai tifosi accalcati sugli spalti o davanti al televisore. Ma la sua leggenda nasce, ancor più che dal palmarès impareggiabile, dai comportamenti fuori dal campo. Concedeva alla stampa poche parole eppure chiare, schiette, senza farsi coinvolgere dalle polemiche. Un uomo vero, di spessore, dal carattere forte, provvisto di una straordinaria forza morale. Lo sport può insegnarci molto, soprattutto la giusta mentalità per affrontare l’esistenza. Dino Zoff resta in questo senso un esempio tra i più fulgidi.

 

Paolo Maria Iraldi