Vince di nuovo il Toro, dopo la trafila di 6 partite che gli avevano assegnato solo due punti, i pareggi con Napoli e Cagliari. Ieri la rimonta, 4-0 in trasferta, con il Brescia. Vittoria grazie alla doppietta di Belotti, su rigore, nel primo tempo, e di Berenguer sul finire della partita. I giocatori del Brescia con il nuovo allenatore Grosso in sostituzione dell’esonerato Corini, hanno giocato in 10 dal 41′ del primo tempo a causa dell’espulsione di Mateju
Nuoto: le medaglie piemontesi a Genova
ASSOLUTI
Oro
Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) 400 misti
Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) 100 stile libero
Argento
Helena Biasibetti (In Sport Rane Rosse) 50 farfalla
Helena Biasibetti (In Sport Rane Rosse) 100 farfalla
Alessandro Fusco (CC Aniene) 200 rana
Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) 200 misti
Giorgia Romei (Marina Militare/In Sport Rane Rosse) 200 stile libero
Bronzo
Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) 50 stile libero
Carola Valle (Centro Nuoto Torino) 50 farfalla
Anita Gastaldi (CSR Granda) 100 misti
Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani) 50 dorso
Erica Musso (Fiamme Oro) 400 stile libero
Erica Musso e Giorgia Romei sono atlete provenienti da altre regioni e da oltre un anno si allenano all’Aquatica Torino.
JUNIOR
Oro
Gabriele Mancini (Centro Nuoto Torino) 200 misti
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 200 misti
Argento
Gabriele Mancini (Centro Nuoto Torino) 100 rana
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 100 stile libero
Angelica Ferrara (Rari Nantes Torino) 200 misti
Angelica Ferrara (Rari Nantes Torino) 100 rana
Bronzo
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 100 dorso
Tre giornate di gare, campioni azzurri e provenienti dall’estero, per una competizione storica che vedrà ai blocchi di partenza anche 220 atleti piemontesi. È ormai tutto pronto al complesso sportivo Sciorba di Genova per la 46esima edizione del Trofeo Nico Sapio, in programma da venerdì 8 a domenica 10 novembre. L’evento è intitolato al giornalista genovese della Rai scomparso nel tragico incidente aereo di Brema del 1966, insieme a un gruppo di atleti della nazionale azzurra di nuoto e al tecnico Paolo Costoli. Si tratta di un appuntamento molto importante nel calendario nazionale del nuoto e, secondo disposizione della FIN, sarà valido per il conseguimento dei tempi limite per la partecipazione ai Campionati Europei in vasca corta, a Glasgow dal 4 all’8 dicembre prossimi.
Si gareggia in vasca da 25 metri. Venerdì e sabato si terranno le gare di Junior, Assoluti e Paralimpici; domenica quelle Esordienti A e Ragazzi. Gli Assoluti saranno impegnati in tutte le prove, gli Junior nei 100 metri in tutti gli stili e nei 200 misti. La maggior parte delle gare prevede batterie al mattino a partire dalle 8.45 e finali al pomeriggio; venerdì a partire dalle 16.30, sabato dalle 16 e domenica dalle 17. Gli 800 e i 1500 (rispettivamente femminili e maschili), i 100 e i 400 misti avranno un’unica serie al pomeriggio; i 400 stile libero saranno a serie con quella più veloce al pomeriggio.
Tra i 1700 iscritti figurano anche diversi atleti della nazionale italiana e alcuni campioni stranieri. Presente il piemontese Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino), l’estate scorsa convocato per i Mondiali e già qualificato agli Europei in vasca corta del mese prossimo. In campo, inoltre, praticamente tutti gli atleti piemontesi già saliti su podi nazionali e convocati per le massime competizioni internazionali, assolute e giovanili.
Più di cento le società coinvolte, insieme a varie rappresentative straniere. 12 le squadre piemontesi: Aquarium Novi Ligure, Aquatica Torino, CSR Granda, Centro Nuoto Torino, Dynamic Sport, Nuotatori Canavesani, OASI Laura Vicuna, Rari Nantes Torino, Sisport Spa, Swimming Club Alessandria, VO2 Nuoto Torino e Vivisport UISP Fossano. Da ricordare, infine, l’organizzazione dell’evento a cura della società Genova Nuoto e My Sport in collaborazione con la FIN e con il patrocinio di Regione Liguria (ente promotore) e Comune di Genova.
L’articolo con il programma dettagliato e i link utili per seguire l’evento a questo link
Juve al fotofinish
Applausi a Douglas Costa, che ha sbaragliato la difesa avversaria con una stupenda serpentina in area e riuscendo a metterla in rete, complice anche il tacco di Higuain.
Per il resto, tante ombre e pochissime luci: tra queste Ramsey, che ha dato sempre vivacità alle azioni bianconere, e ovviamente Costa, che, entrato al 69′, ha avuto il merito di provare a vincerla fino alla fine (appunto!!!), inventando all’ultimo l’azione vincente. Tra le ombre invece ancora una volta Ronaldo, che troppo spesso nelle ultime partite non ha ben figurato, e ieri sera Sarri lo ha fatto uscire all’80’ st per un affaticamento all’adduttore; comunque per tutta la gara il portoghese non ha fatto un granchè, nonostante il primo goal fosse suo (il primo alla Juve su punizione, tra l’altro) e Ramsey glielo abbia “rapinato”, tocccando la palla che sarebbe comunque finita in rete; ci ha poi ancora provato al 55′ st., con una sassata da centrocampo che il portiere avversario ha parato con un grande intervento. La partita di CR7 finisce qui. Dal punto di vista della formazione, non si comprende il perchè Sarri abbia lasciato fuori Cuadrado, uno dei migliori dall’inizio della stagione, per preferirgli Danilo, ancora una volta non all’altezza. Anche la scelta di Rugani in difesa non ha convinto: sempre impacciato, commette errori gravi e solo l’esperienza di Bonucci lo salva: forse occorrerebbe dare qualche chance in più a Demiral. Il Lokomotiv arriva in area bianconera con troppa facilità, le fasce non coprono abbastanza – specie dal lato destro – e la difesa arranca, tant’è che il pareggio dei russi nasce da un errore di Bonucci, che salta a vuoto e permette a Miranchuk di segnare. Meno male che poi Leonardo salva sulla linea di porta una rete fatta al 77′. Anche il centrocampo non funziona come dovrebbe, Pjanic & C. sono troppo lenti, cercano di dare ordine, ma nonostante il possesso palla sia di gran lunga superiore a quello del Lokomotiv, la percentuale dei passaggi sbagliati è davvero troppo alta, per una squadra come la Juventus. Certo la pioggia battente ed il freddo han complicato le cose, tuttavia non possono essere una scusante per ciò che si è visto ieri sera: gioco frammentato, a tratti confuso. Higuain ha due ottime occasioni al 33′ ed al 35 ‘ del primo tempo, ma il portiere avversario è molto attento e respinge bene; anche il Pipita ieri sera non era al meglio, salvo poi mandare in porta Costa con quel delizioso tacco.
Per ora quindi tutto a posto, qualificazione ai quarti conquistata su un campo difficile, tutti soddisfatti sulla carta…. ma la vera domanda è: basterà questa Juve ad andare avanti in coppa? Contro avversari più esperti e cinici, basteranno i lampi individuali?Il gioco di Sarri non è questo, lo sappiamo tutti. Anche in campionato la squadra sembra attraversare un periodo di pericolosa flessione; troppi uomini accusano cali fisici, altri sono ancora palesemente fuori condizione. Ma ormai la stagione è iniziata da un pezzo, serve più continuità di rendimento e chi non è in grado di assicurarla, per favore, si accomodi in panchina.
Champions: Juventus agli ottavi di finale
La vittoria contro la Lokomotiv Mosca per 2-1 nel recupero consegna alla Juventus il passaggio agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo. La squadra bianconera arriva infatti a 9 punti rispetto ai 7 dell’Atletico Madrid, i 3 della Lokomotiv e gli zero punti del Bayer Leverkusen.
Il 14 ottobre 2019 la Okinawa Shorin-ryu Karate-do Kyokai, una delle più antiche ed importanti federazioni di Karate esistenti, fondata ad Okinawa (Giappone) nel 1948 dal Maestro Choshin Chibana, ha riconosciuto al Maestro Emanuel Giordano il livello di cintura nera 4° dan di Karate Shorin-ryu di Okinawa. Il Maestro Emanuel Giordano si è sottoposto ad un regolare esame presso la commissione federale, composta dai più importanti maestri di Karate Shorin-ryu, nonostante avesse già conseguito lo stesso livello nel 2017 con un’altra importante federazione di Karate Tradizionale di Okinawa, l’Okinawa Shorin-ryu Karate and Kobudo Federation.
La performance del Maestro Giordano è stata molto apprezzata, e premiata con uno dei punteggi più alti di tutta la giornata di esami! In particolare è stata molto apprezzata l’energia e la concentrazione profuse durante la prova d’esame.
Il Maestro Giordano non era solo l’unico karateka europeo presente, ma anche il primo karateka italiano in assoluto ad aver partecipato ad una sessione d’esame della Okinawa Shorin-ryu Karate-do Kyokai.
Dopo l’esame il Maestro ha dichiarato:
“Se sono arrivato fino a qui non è solo per merito mio, ma devo ringraziare TUTTI i maestri che mi hanno insegnato, sia in passato che nel presente, nonché tutti i miei allievi ed amici (di ogni nazionalità) che mi hanno supportato.”
Questo però è solo l’ennesimo tassello della sua carriera. Sbirciando sul sito internet della sua scuola (https://karate-shorin-ryu-piemonte.webnode.it/) abbiamo appreso diverse informazioni sul suo conto, come ad esempio il fatto che il Maestro pratichi Karate da più di 20 anni, che abbia fatto nove viaggi di addestramento ad Okinawa tra il 2013 ed il 2019, che sia allievo diretto di un’importante Maestro di Okinawa, e che intrattenga diverse relazioni diplomatiche tra il Karate tradizionale italiano e le istituzioni della Prefettura di Okinawa, patria mondiale del Karate. Difatti Emanuel Giordano è anche responsabile italiano dell’associazione che riunisce la maggior parte delle scuole di Karate di Okinawa italiane ed è referente nazionale del Karate Tradizionale di Okinawa CSEN, nonché autore di diversi libri sulla storia del Karate, venduti in tutto il mondo e disponibili in più lingue.
Nonostante tutto, secondo i suoi allievi è rimasto una persona umile e disponibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Nei suoi corsi di Karate c’è spazio per tutti, non solo per i campioni.
“Qui insegniamo Karate Shorin-ryu di Okinawa, un’arte marziale per la difesa personale e la crescita psicofisica delle persone. Insegniamo ai praticanti a difendersi, ma anche ad essere persone migliori, partendo dai bambini ed arrivando ai praticanti non più giovanissimi. Non escludiamo i meno dotati, ma li incoraggiamo a migliorare giorno per giorno. Crescere e migliorare assieme, sia come individui che come membri di un gruppo, questo ci rende anche degli esseri umani migliori, che possano permettere alla nostra società attuale di migliorare e progredire.”
Il Maestro ha allievi anche in Liguria e Lombardia, ma i suoi corsi si tengono a Torino ed a Settimo Torinese.
Informazioni ed orari sono disponibili sul sito: https://karate-shorin-ryu-piemonte.webnode.it/
IL BASKET VISTO DA VICINO
Chiariamoci subito: perdere di due punti sbagliando l’ultimo tiro per vincere non significa necessariamente “imbarazzo”. Si poteva anche vincere questa partita all’ultimo secondo ma non è questo che crea “imbarazzo”.
La gestione degli ultimi minuti è sicuramente una facile inchiesta in cui si evidenziano limiti indiscutibili nella serenità della gestione della partita sia in campo che, soprattutto, dalla panchina, e se talvolta si è vinto all’ultimo secondo è anche vero che si è quasi sempre rischiato di perdere anche si è vinto all’ultimo istante.
Il vero problema è la gestione di un momento particolare della partita: quando siamo in vantaggio.

Ora, costringo i più anziani ad un momento nostalgia e i più giovani ad uno sforzo di fantasia. Il basket “antico” ha sempre avuto un quintetto base su cui puntare alla grande per tutta la partita e le riserve tali erano considerate ed entravano solo per problemi di falli di un titolare o a partita finita. Basket Torino sta vivendo una situazione non positiva con Diop fuori per infortunio e alcuni giocatori non in perfetta forma fisica. Abbiamo cinque giocatori titolari, Marks Alibegovic Cappelletti Pinkins e Campani e due riserve, Toscano e Traini. Quando siamo in vantaggio, magari di dieci punti come ieri… , dare riposo ai titolari per le riserve … o tenere Marks in panchina per quasi 6’ nel quarto quarto o Pinkins fuori con Toscano in campo non mi sembra un colpo di genio. Le altre squadre recuperano e poi ce la si gioca negli ultimi secondi.
Credo che sia impensabile che giocare 30’ o più anche nel basket moderno possa essere un problema per giocatori ben allenati e in momenti fondamentali. Il Killer Istinct è quello che hai o non hai. E, al momento, Torino non ha. Chiudiamo prima la partita, magari con il più 15 o più venti a fine terzo quarto giocando con chi ha le qualità per farlo e poi “riposo”, se così si può dire, a partita vinta negli ultimi minuti.
A tutti Voi che lavorate ogni giorno in ufficio, in cantiere, in negozio o a casa a fare le faccende mentre vi occupate dei figli ecc… : non avreste voluto avere un “capo” che vi fa riposare dopo aver “giocato” 10’ di seguito? E’ una ovvia provocazione che è volutamente con il sorriso da leggere tra le righe. Però, non è possibile provare prima a vincere le partite e poi riposare? E’ così basso il livello di resistenza dei nostri giocatori da dover essere sostituiti? Spero proprio di no.
La partita è andata come al solito a strappi (per i motivi, rileggere le righe sopra) con Torino sempre sopra e Latina ad inseguire. Alibegovic e Pinkins in buona condizione, Marks gioca al suo solito e Cappelletti con luci ed ombre. Campani si vede all’inizio ma poi scompare nel finale. Di Toscano e Traini non posso parlare male, fanno ciò che possono ma non hanno numeri tali da elevare la qualità del nostro gioco.
Siamo in realtà senza alcun tipo di difesa. Parafrasando il motto che si trova al palazzetto di Pistoia che recita “ a Pistoia non puoi vincere ma solo segnare un canestro in più” a Torino potremmo scrivere “contro Torino non puoi vincere ma solo se noi segneremo un canestro in più”. L’organizzazione difensiva è purtroppo inconsistente e lavorare sugli ultimi attacchi di una partita o sulla gestione di situazioni particolare sarebbe un dovere.
Purtroppo al momento siamo in mezzo al gruppo delle prime (meno male), ma per soli quattro punti sommati insieme subiti in due partite non siamo in testa in “solitaria”. Questo significa vedere il bicchiere mezzo pieno, da parte mia. Però è necessario effettuare un cambio di rotta. Sabato prossimo si rigioca e il pubblico non è proprio ottimista quando si perde.
E’ chiaro che questa annata è già un miracolo per la città di Torino. Ma anche per chi ha investito in questa avventura esiste un rischio molto alto di rimbalzo negativo se al Palazzetto si presenterà il pubblico delle “piccole” occasioni.
Si deve vincere ma anche convincere: Torino ha bisogno di basket e di un minimo di qualità. Non è una piccola realtà, Torino è una grande città e necessita di grande mentalità. I progetti per realizzarsi abbisognano di grandi menti. E non si può pensare in piccolo, c’è bisogno di crescere mentalmente, senza esitazioni e senza scusanti. Ripeto: non si deve essere arroganti ma bisogna crescere nella consapevolezza dei propri mezzi. La squadra, per la seconda lega nazionale è da vertice. Rendiamola tale. Siamo ad un punto di svolta. Speriamo in bene.
Paolo Michieletto

Derby della Mole, decide De Ligt
TORINO JUVENTUS 0-1
Con il gol di De Ligt la Juventus batte il Torino e vince il derby della Mole. Il commento del ct juventino Maurizio Sarri intervistato su Dazn: “Era una partita difficilissima, era chiaro che loro sarebbero entrati in campo con un altissimo livello di determinazione . In una prima fase dovevamo riuscire a controllare la loro aggressività prendendo possesso della partita in una seconda e terza fase. L’ abbiamo fatto in una partita sporca e di intensità. Non era una situazione adattissima alle nostre caratteristiche, una partita tosta e ne siamo venuti a capo. Era una partita in cui era difficile essere belli e il modo di giocare degli avversari la portava su binari diversi, erano condizioni difficili per la densità del Toro. Sono contento di quello che ho visto, questa era una partita che poteva metterci in grandissima difficoltà e invece la squadra ha reagito con armi non propriamente nostre, ed è un buon segnale”.
Maratonina della Felicità alla 6^ edizione
Riceviamo e pubblichiamo
.
Nella storica Sala Colonne di Palazzo Civico è stata presentata ufficialmente la 6^ edizione della Maratonina della Felicità, evento eco-solidale ispirato a La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard approvato dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera.

E’ organizzata dall’Associazione PRO.CIVI.CO.S. ONLUS con l’ASD Giannone Running e la collaborazione di Impossible Target.
“L’idea di coniugare una corsa o camminata di 21 k con i 21 messaggi di buon senso tratti da La Via della Felicità è nata nel 2014 assieme all’ultra-maratoneta Simone Leo – ha spiegato Giuseppe Cicogna – con l’intento di offrire un evento simile ad una gara, ma senza competizione. Per correre, camminare, misurarsi assieme agli altri e non ‘contro’. Anche moltissime persone che non vengono a correre o camminare alla Maratonina, comunque ci aiutano a rendere possibile l’evento in mille modi. Associazioni, aziende, funzionari pubblici, la Polizia Municipale, gli sponsor, gli amici; letteralmente centinaia di persone che potremmo non vedere alla partenza, partecipano comunque per permettere a chi si iscrive, di poter passare una mattinata divertente e utile.”
Simone Leo dal canto suo è un vero e proprio macinatore di chilometri, capace di andare da Atene a Sparta e ritorno con le proprie gambe, 490 km no-stop, unico al mondo ad aver portato a termine tutte e sette le corse da oltre 200 km su strada considerate più dure dagli esperti.
“Per me la Maratonina della Felicità è ovviamente un momento in cui staccare la spina, una ‘passeggiata’ da fare con amici e tra amici, ma lo spirito di questo evento è unico e non manco mai, neanche quando, come in questo caso, ho impegni importanti in programma.”
Simone infatti sta preparando la sua prossima fatica estrema: la Arrowhead che si correrà a gennaio 202, 217 km a 40 gradi sottozero tirando una slitta con il necessario per la sopravvivenza.
“Mi sto allenando per questa nuova sfida. Porterò con me il leitmotiv lanciato con questa edizione della Maratonina della Felicità che è #proteggiemigliorailtuoAmbiente in un contesto ambientale particolarmente significativo.”
E di ambiente ha parlato anche Nicola Giannone, di Giannone Running, che della Maratonina della Felicità ha ideato il nuovo percorso sviluppato in modo particolare nel parco della Pellerina e fornisce tutto il supporto tecnico.
“Abbiamo una città piena di verde e di parchi bellissimi. Collaborando con la Maratonina della Felicità abbiamo raccolto l’idea di devolvere il ricavato al progetto ‘Regala un Albero’, che abbiamo deciso di sostenere in modo importante con le nostre gare, come Greentour che si è corsa nella collina torinese a settembre riscuotendo un grande successo di pubblico.”
Anche Massimo Lovera, presidente di LOCAUTO DUE, main sponsor della Maratonina della Felicità ha sottolineato l’importanza di un evento che, “…nella sua semplicità invita tutti noi a mettere un po’ del nostro per migliorare le cose. E anche un’azienda come la nostra non può non impegnarsi in questa direzione e fare la sua parte. Per questo motivo sosteniamo con entusiasmo la Maratonina della Felicità e siamo ben lieti che si svolga vicino a noi.”
Il saluto istituzionale arriva da Simone Tosto, della Circoscrizione 5 che con la Città di Torino ha concesso il patrocinio.
“E’ bello che questo evento abbia luogo nella nostra Circoscrizione, ma in particolare mi ha colpito il coinvolgimento, la capacità che questa idea ha di creare una partecipazione comune tra realtà così differenti.”
Cristina Seymandi coordinatrice del Tavolo di Progettazione Civica che, da donna pratica, ha promesso di partecipare alla 7 km dando appuntamento a tutti a domenica 3 novembre alle 09.30 in strada pianezza 275 alla partenza della 6^ Maratonina della Felicità.
Guarda il video:
La 6^ edizione della Maratonina della Felicità si terrà il 3 novembre 2019, Parco della Pellerina, Torino . Un evento…
Pubblicato da Il Torinese su Martedì 29 ottobre 2019