SPORT

Prende il via il Progetto “Edusport”

Il progetto, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coinvolgerà nella Città di Settimo Torinese oltre 300 studenti e due scuole. Il Presidente Csen Piemonte: “Un grazie a chiunque ci sostenga in questo viaggio, volto a stimolare la socializzazione”

 

Un nuovo progetto, pronto a prendere il via. Un unico obiettivo: sfruttare un veicolo potente come lo sport per contrastare, prevenire e ridurre i fenomeni di discriminazione e disuguaglianza sociale, favorendo l’integrazione di persone a rischio marginalità. Prende il via il Progetto “Edusport”, creato sul territorio regionale dallo Csen Piemonte – grazie al lavoro in sinergia con l’Assessora con deleghe alle Politiche Giovanili e alla Scuola di Settimo Torinese Chiara Gaiola – e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’iniziativa è stata presentata mercoledì 13 novembre presso Settimo Circo, con un “Secret Show” in cui si sono ripercorsi il ruolo sociale e l’evoluzione dello sport negli ultimi anni. Un vettore che oggi è in grado di generare un circolo virtuoso di inclusione, di abbattere barriere e sensibilizzare dell’esclusione e sulle pari opportunità.
All’evento, assieme al Presidente di CSEN Piemonte Gianluca Carcangiu, hanno partecipato anche il Vicesindaco con Deleghe all’inclusione sociale e allo sport Giancarlo Brino e il responsabile tecnico del progetto Antonio Augelli. Quest’ultimo si occuperà della parte di coordinamento e del calendario di tutte le attività legate all’iniziativa.

Inoltre, sono intervenuti anche il Dirigente Scolastico Massimo Sapia, Cinzia Piazzese, Dirigente dell’ASD Fuori Onda e coach della “Pallavolo unificata” e il Presidente di Anffas Torino A.P.S. Angelo Faiella.

 

L’iniziativa – Il progetto abbraccerà oltre trecento studenti sul territorio di Settimo Torinese, coinvolgendo l’Istituto Complessivo Settimo III, nello specifico i due plessi “Martiri della Libertà” e la Scuola Primaria “Morante”.
Sono previste attività quali eventi sportivi di diverse discipline, manifestazioni a tema, incontri per i giovani tra i 14 e i 18 anni e tavoli tecnici di progettazione. Sarà inoltre organizzato un flashmob dal titolo “Il futuro ha bisogno di Amore”, nel mese di aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace.
L’obiettivo è appunto l’integrazione, sempre attraverso lo sport, di persone in condizioni di povertà, giovani delle periferie urbane degradate, persone diversamente abili, migranti, bambini, donne e anziani.

 

Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Innanzitutto mi preme ringraziare chiunque ci ha sostenuto nella realizzazione di questo progetto in cui crediamo molto. Con lo CSEN Piemonte da anni sosteniamo l’importanza dello sport, che può veramente essere un motore di cambiamento in grado di accorciare le distanze e di unire le persone. Per questo credo che ‘Edusport’ possa davvero avere un importante impatto sociale. Grazie anche al Comune di Settimo, che ci accompagnerà in questo viaggio di integrazione e inclusione”.

 

Giancarlo Brino, vicesindaco di Settimo Torinese: “Lo sport è uno straordinario strumento di integrazione – aggiunge il vicesindaco di Settimo Torinese Giancarlo Brino – Da tempo a Settimo cerchiamo di valorizzare soprattutto questa sua vocazione, non solo realizzando nuove strutture, ma anche e soprattutto supportando chi opera in questo contesto. Lo scopo finale è sempre costruire una società più equa e inclusiva”.

 

About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.

Assoluti invernali da incorniciare per Lucia Tassinario

Due finali tra le migliori d’Italia

Un’edizione dei Campionati Italiani Assoluti invernali letteralmente da incorniciare quella di Lucia Tassinario: una finale A, una finale B, tre piazzamenti tra le prime 16 in Italia, quattro volte al primato personale in tre giorni di gare.

Nella prima giornata, il risultato più alto di questo intenso appuntamento tricolore in vasca corta a Riccione. Nei 50 farfalla, dopo aver ottenuto il sesto posto nelle batterie del mattino abbassando il personale a 26”87, ha confermato la sesta posizione in finale A siglando 26”91. Nella stessa giornata, ha migliorato il personale dei 100 misti a 1’02”95 e piazzandosi in 15^ posizione.

Nel secondo giorno di gare, Lucia ha disputato i 100 farfalla. Nelle batterie, ha migliorato il personale a 1’00”05 (32”23 ai 50) chiudendo in 10^ posizione a soli 4/100 dalla qualificazione alla finale A. Al pomeriggio, in finale B ha ancora limato qualche centesimo al suo personal best, toccando al terzo posto in 1’00”01 (32”14 ai 50 metri).

Giornata conclusiva dedicata ai 50 stile libero: per la portacolori della ValleBelbo Sport, è arrivato il 25° posto con il crono di 25”91.

Con il doppio ingresso in finale, Lucia Tassinario ha portato punti preziosi al Team Dimensione Nuoto che ha chiuso al 25° posto la classifica riservata alle società civili.

Gli Assoluti Open, primo appuntamento nazionale di rilievo della stagione, hanno sancito un ulteriore salto di qualità da parte di Lucia Tassinario, che ha proseguito nel costante processo di crescita evidenziato lo scorso anno: i risultati sempre più importanti, la solidità anche ad altissimi livelli, una costanza di rendimento diventata ormai il suo marchio di fabbrica, sono frutto del lavoro costante e quotidiano coordinato da Pino Palumbo, direttore sportivo della ValleBelbo Sport, con il supporto di Adele Corapi, che si occupa della preparazione atletica, che proseguirà in vista dei prossimi appuntamenti in vasca corta della stagione invernale e che sarà finalizzato all’appuntamento tricolore più prestigioso della stagione, gli Assoluti Primaverili in vasca lunga.

“100 anni di rugby”. Una suggestiva mostra fotografica

Per raccontare la storia secolare del rugby a Torino e al “Motovelodromo” di corso Casale

Dal 21 al 30 novembre

Il prossimo sabato, 23 novembre, lo “Stadium” di Torino aprirà per la prima volta le porte al “grande rugby internazionale”, ospitando l’incontro particolarmente atteso fra l’Italia guidata dall’argentino (ed ex rugbista) Gonzalo Quesada – quarto miglior marcatore di sempre per la nazionale argentina – e i neozelandesi “All Blacks – Tutti neri” (rappresentativa di “rugby a 15” che vanta il maggior numero di giocatori ammessi nella “International Rugby Hall of Fame”), in occasione del terzo, conclusivo test-match delle “Autumn Nations Series”. Al di là del fattore sportivo che non mancherà di calamitare allo “Stadium” i molti aficionados rugbisti subalpini e nazionali, il torinese “Motovelodromo” di corso Casale, che oltre al ciclismo ha ospitato nel campo interno anche partite di rugby, in collaborazione con l’“Associazione Amici nel Rugby”, allestirà una “mostra fotografica” sui “100 anni di rugby a Torino”, con le immagini delle squadre che hanno reso glorioso l’impianto del “Motovelodromo”. A partire dalla “Reale Società Ginnastica” (i cui giocatori confluirono in seguito nel “CUS Torino”) che nel 1947 vinse, per la prima e unica volta, proprio al “Motovelodromo” il “Campionato italiano di rugby”, e che sarà celebrata con la “ricollocazione”, giovedì 21 novembre, alle ore 18.30della “targa commemorativa” della prestigiosa vittoria.

All’evento parteciperà Carlo Bertolotto, figlio del “Campione d’Italia” del 1947 Vincenzo Bertolotto (Torino, 1912 – 1992, formidabile “seconda linea” nel “GUF Torino e nella “Ginnastica Torino” e tra i pionieri del “rugby a 13” in Italia con la Fondazione del “Torino XIII”), l’“assessore allo Sport” della Città di Torino Mimmo Carretta e una delegazione della “Federazione Italiana Rugby”.

Inoltre, l’evento sarà anche l’occasione per dare il via al progetto “100 oggetti per il Motovelodromo”, una “raccolta materiale testuale e fotografica” per la realizzazione di un nuovo libro sul “Motovelodromo” dedicato alle storie degli sportivi e dei suoi frequentatori a partire dal secolo scorso, lavoro coordinato da Stefano Delmastro della casa editrice “Scritturapura” e da Laura Giachino di “Graphot Editrice”.

La mostra fotografica sarà visitabile fino a sabato 30 novembre.

Per info: “Motovelodromo Fausto Coppi”,corso Casale 144, Torino; tel. 011/3828188 o www.motovelodromo.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Rugby Ambrosiana – SS Lazio, 1929

–       A. R. Torino, Campo Juventus, 1934

–       Torino – Rugby Roma, 1976

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 torna alla vittoria da 3 punti con Bergamo

Nel giorno della presenza numero 100 in biancoblù del capitano Ilaria Spirito la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 ritrova quella vittoria da 3 punti che in campionato mancava da un mese sbancando il PalaFacchetti di Treviglio. L’1-3 imposto a Bergamo premia le ragazze di Bregoli per la qualità di gioco e l’atteggiamento messi in campo, dimostrando anche la capacità di saper reagire ai momenti difficili.
Conquistato agevolmente il primo set (17-25), nel finale della seconda frazione le chieresi cedono 25-20 alle padrone di casa. Nel terzo set una ritrovata brillantezza permettere di mettere a frutto il vantaggio costruito nelle fasi centrali (20-25), mentre nel quarto set sul 16-17 Chieri piazza il colpo del k.o. (18-25).
Nel tabellino spiccano i 18 muri punto di Chieri, di cui 7 (su 17 punti complessivi) di Zakchaiou. Proprio la centrale cipriota, protagonista di una prova solida e regolare, con un eccellente 62% di efficienza in attacco, viene premiata MVP. Un importantissimo bottino di punti arriva anche da Gicquel (top scorer con 20) e Skinner (18).

COMUNICATO STAMPA

Bergamo-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 1-3 (17-25; 25-20; 20-25; 18-25)
BERGAMO: Evans 3, Piani 12, Manfredini 6, Strubbe 5, Mlejnkova 9, Cese 18; Armini (L); Carraro, Adriano 2, Balzonetti 2, Mistretta. N. e. Farina, Alcantara, Frambrosi (2L). All. Parisi; 2° Cervellin.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 4, Gicquel 20, Zakchaiou 17, Gray 10, Skinner 18, Omoruyi 5; Spirito (L); Alberti 1, Rolando, Bujis. N. e. Guiducci, Anthouli, Lyashko, Carletti (2L). All. Bregoli; 2° Rostano.
ARBITRI: Papadopol di Mantova e Santoro di Varese.
NOTE: presenti 1435 spettatori. spettatori. Durata set: 26′, 27′, 28′, 25′. Errori in battuta: 5-13. Ace: 4-5. Ricezione positiva: 44%-47%. Ricezione perfetta: 37%-30%. Positività in attacco: 32%-37%. Errori in attacco: 12-9. Muri vincenti: 8-18. MVP: Zakchaiou.

La cronaca
Primo set – Sul 5-5 il punteggio gira decisamente a favore di Chieri che effettua un primo strappo a 6-13 con una scatenata Skinner. Parisi esaurisce i suoi time-out e prova a spezzare il ritmo ospite inserendo Adriano, Carraro e Balzonetti, ma Chieri continua ad allungare su servizio di Zakchaiou toccando il vantaggio massimo di 11 punti sul 7-18. Piani rientra in campo e interrompe il filotto biancoblù (8-18). Un break orobico di 3 punti spinge Bregoli a fermare il gioco sul 10-18. Di lì in avanti Chieri gestisce senza problemi il vantaggio, ottiene il 16-24 con un attacco di Zakchaiou e alla seconda palla set chiude 17-25 con Gicquel in pipe.

Secondo set – Chieri riparte forte (2-6) ma dopo il time-out di Parisi le padrone di casa rientrano a 7-7. Sul 10-10 le biancoblù provano ad allungare (10-12), immediata la reazione di Bergamo che capovolge il punteggio in 13-12 e stavolta è Bregoli a chiamare il time-out. Sul 14-12 Gicquel interrompe il filotto delle padrone di casa. Sul 15-13 un attacco e un muro di Zakchaiou permettono a Chieri di tornare in parità (15-15). Il tira e molla prosegue fino a 19-19. Nel finale le orobiche con una serie di grandi difese non fanno più cadere un pallone a terra e, salite a 24-20 con un muro di Evans sulla neo entrata Bujis, alla prima palla set ottengono il 25-20 ancora a muro con Cese.

COMUNICATO STAMPA

Terzo set – Dopo i primi scambi Chieri prende un leggero vantaggio che suggerisce a Parisi di spendere il primo time-out sul 7-10. Bergamo si riavvicina a 9-10, con un intelligente colpo di seconda Van Aalen firma il 9-11, quindi il servizio della stessa palleggiatrice frutta un break a 10-14. Da 12-16 le padrone di casa recuperano a 14-16 (muro di Piani su Omoruyi), time-out di Bregoli e in primo tempo Zakchaiou fa 14-17. Su battuta di Omoruyi, che piazza anche un ace, il vantaggio chierese cresce a 6 punti (14-20). Guadagnate sette palle set sul 17-24, Chieri se ne vede annullare tre finché al quarto tentativo la diagonale di Skinner vale il 20-25.

Quarto set – Chieri riparte con un 1-3. Il distacco cresce a 4-7, 6-11 e 8-14. Dopo gli ingressi di Adriano e Carraro le padrone di casa recuperano a 12-14. Il vantaggio chierese si riduce a un punto quando Mlejnkova mura Skinner (16-17). Gicquel interrompe il filotto di Bergamo. Entra Alberti e il suo turno di battuta prosegue fino a 16-23. E’ il colpo del k.o. Il primo tempo di Gray dà a Chieri sei palle match, nello scambio successivo l’invasione di Evans fa scendere i titoli di coda sul 18-25.

Il commento
Anna Gray: «
La partita con Conegliano ci è servita, abbiamo ritrovato il nostro gioco e l’aggressività che avevamo all’inizio. Siamo una squadra per metà nuova, ci vuole tempo, le cose verranno fuori e mi sembra che pian piano già si vedano sempre di più».

Jannik Sinner: è lui il re dei Maestri. Le Finals in Italia fino al 2030

 

A questo giro, ultimo e finale, nessuna sorpresa. Il copione è stato integralmente rispettato e onorato dai due attori scesi in campo per la conquista dell’ambito Trofeo dei Maestri. Potremmo dire una fotocopia del primo match, disputatosi solo qualche giorno fa all’interno del girone preliminare all’italiana, il Round Robin dedicato a Ilie Năstase. Di nuovo e ancora un doppio 6-4, come nel primo scontro. In totale 24 a 16 per Sinner contro il californiano. 

Jannik in questa edizione delle Finals ha sempre vinto ed esce da imbattuto (particolare che gli permette di raggiungere il massimo del prize money, vale a dire quasi 5 milioni di dollari, che si aggiungono ai recentissimi 6 del Six Kings Slam e ai quasi 4 milioni per aver chiuso la stagione da numero uno, aggiudicandosi il trofeo Atp N.1). E lo ha sempre fatto in due set, mai neppure un tie-break! Un dato più unico che raro, che dimostra la sua manifesta e riconosciuta superiorità, almeno in questo momento. 

La partita di ieri, si è già detto, è stata la fotocopia della precedente, giocata sui servizi e su pochi scambi-bomba, qualche palla corta, giusto per soddisfare gli amanti del bel gesto tecnico o i nostalgici del tennis di un tempo, come dice Panatta, giurassico. Sempre Adriano, l’eroe nazionale del 1976, vede nella (nuova, a suo dire) camminata dell’altoatesino le stesse movenze di Jhon Wayne, “ma quando entra nel saloon”, mentre scorge in Fritz un atteggiamento “pigro”, talvolta un po’ sufficiente, forse dovuto anche al fatto che l’americano certamente non si muove con la stessa leggerezza, velocità e facilità di un Ruud o di un De Minaur. Come quasi sempre avviene, nel primo set, è il famigerato settimo gioco a decretare l’indirizzo della prima partita: break di Sinner con una palla smorzata micidiale e si arriva poco dopo (Jannik rischia, per la verità, di subire a sua volta il contro break, ma si salva) al primo 6-4 in 41 minuti.

Anche il secondo set procede quasi come il primo, ma questa volta la palla break per Sinner arriva già sul 2 pari e così, game dopo game, matura il secondo 6-4: gioco, partita e incontro, in un’ora e 24 minuti. Un allenamento, per intenderci, e Fritz ancora rimandato a settembre. 

Seguono la solita stupenda cerimonia, con Jannik che alza la coppa al cielo e davanti al pubblico estasiato di casa, i fuochi d’artificio e le scontate dichiarazioni del post partita da parte dei due giocatori, in un’edizione certamente storica per due motivi: Sinner vince il suo primo prestigioso trofeo in Italia e riceve a Torino la Coppa di numero 1 al mondo! Ma c’è una dichiarazione, non formale, che pesa più delle altre, non passando inosservata, ed è rilasciata dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi. Ebbene, le Atp Finals rimangono in Italia per un altro lustro, fino al 2030! Dunque un grande successo del sistema Italia, non solo sportivo, che, sfruttando certamente e anche l’effetto Sinner (ma senza dimenticare tutti gli altri azzurri cresciuti in questi ultimi anni), riesce a rimanere al centro dell’attenzione e a far pesare, a livello internazionale, il suo attuale ruolo di leader.

“L’Italia ospiterà – così recita, nel suo incipit, il comunicato stampa dell’Atp Tour – le Atp Finals per altri cinque anni. L’Atp e la Fitp hanno oggi annunciato che le Atp Finals si svolgeranno in Italia per ulteriori cinque anni, fino al 2030. La proroga segue il primo ciclo che si concluderà nel 2025 a Torino, dove le Finals sono state eccellenti”. Un esplicito riconoscimento anche alla Città di Torino e alla Regione Piemonte che hanno contribuito alla perfetta riuscita di tale manifestazione. Il punto è che, come si legge più sotto nel comunicato, “Le opzioni relative alla sede ospitante, nel periodo seguente al 2025, sono ancora sotto valutazione, con ulteriori aggiornamenti che saranno resi noti a tempo debito”. E anche se Jhon Elkann, durante un’intervista rilasciata a SuperTennis TV, si dichiara felice della permanenza delle Finals a Torino (non sappiamo se sia una rivelazione o una speranza), è certo che, da molto tempo, Torino e Milano, più unite dall’asse Intesa Sanpaolo che da altri interessi, stanno combattendo, la prima, per conservare il Torneo dei Maestri sotto la Mole, la seconda, per portarlo invece all’ombra della Madonnina, mentre Binaghi, presidente Fitp (che ha snocciolato, nella conferenza stampa conclusiva, vari e strabilianti dati e numeri relativi al successo di questa quarta edizione delle Finals), si trova in mezzo a questo duello, a questa singolar tenzone. Speriamo che alla fine (ma temo che accadrà) non debba agire sulle orme di Re Salomone per non scontentare nessuno (scontentando tutti) e salvare, come si suol dire, capra e cavoli: ovvero, altri due anni a Torino, dopo la scadenza naturale del 2025, e le restatnti tre edizioni a Milano. Del resto, esiste già il precedente di Londra, quando le Atp Finals restarono per altri due anni aggiuntivi, fino al 2020, dopo la scandenza naturale del contratto.

Certo, al capoluogo piemontese verrebbero concesse altre due edizioni, fino al 2027, anche come parziale ristoro dei primi due anni martoriati dal Covid, ma soprattutto per aver saputo rendere grande e far crescere ulteriormente una manifestazione internazionale così importante; verrebbe altresì garantito un torneo annuale Atp 500, il quale, agli occhi del primo cittadino Stefano Lo Russo e al presidente di Regione Piemote Alberto Cirio, non dovrà apparire come una compensazione ma piuttosto come un premio meritato per il successo ottenuto e mai scontato delle Atp Finals. 

Il sindaco di Torino, che, insieme a Cirio, si è reso disponibile a offire tutte le garanzie richieste dall’Atp, segnatamente un considerevole aumento del contributo finanziario (nell’ordine di alcuni milioni di euri), ha anche studiato, probabilmente per provare a  legare, in qualche modo, le sorti del numero uno al mondo alla nostra città, di conferire a Jannik Siner la cittadinanza onoraria. Una mossa giusta in ogni senso, visto che Sinner ha vinto proprio a Torino il suo primo trofeo importante in Italia e davanti al suo pubblico, ed è stato parimenti celebrato e premiato numero 1 al mondo (nella stagione 2024) dall’Atp Tour: fatti straordinari, storici e incontestabili, che legano indissolubilmente l’altoatesino alla nostra città e viceversa! Ma sono certo, purtroppo e ben al di là della battaglia annunciata che ci sarà e si farà, che alla fine prevarranno altre logiche, altri interessi, per cui sarà ben difficile, persino impossibile, per Torino conservare questo fantastico torneo fino al 2030.

Patrizio Brusasco

Jannik Sinner e Taylor Fritz sono i finalisti delle Nitto ATP Finals 2024

Saranno l’azzurro Jannik Sinner e l’americano Taylor Fritz a contendersi il titolo di campione dei campioni alle Finals 2024. Sinner si è imposto nel match serale contro Casper Ruud con il punteggio di 6-1 6-2; molto più sofferta la vittoria di Fritz, che nel pomeriggio ha battuto Alexander Zverev al tie break, 6-3 3-6 7-6 il punteggio finale. Spettacolo nello spettacolo, il pubblico sugli spalti dell’Inalpi Arena.

Tutto facile per il numero 1 del ranking, che ha dimostrato una superiorità impressionante in un match a senso unico. Nel primo set Sinner ha dominato e ha chiuso con il punteggio di 6-1 dopo soli 30 minuti di gioco; nel secondo set il beniamino di casa ha alzato il livello del gioco conquistando il break decisivo al quinto game, per chiudere in scioltezza il set con il punteggio di 6-2, in 69 minuti di gioco totali.

“E’ sempre un’emozione bellissima giocare in questo torneo – ha commentato Sinner al termine del match, sommerso dai consueti cori d’affetto dei tifosi – è stata una settimana piena di ricordi bellissimi e ora voglio chiudere in bellezza e fare meglio dell’anno scorso”.

Sinner e Fritz si incontreranno in finale dopo essersi già sfidati nel secondo turno del gruppo Nastase, partita che si era chiusa con un doppio 6-4 per l’azzurro. Il match è in programma oggi alle ore 18, preceduta alle ore 15 dalla finale del doppio, con la sfida tra le coppie Arevalo – Pavic e Krawietz-Puetz.

TORINO CLICK

Casa Tennis, il programma di domenica 17 novembre

/

Ore 11.00 – 12.00

Sogno arancione, Flavia Pennetta intervista i Carota Boys

I Carota Boys sono amici d’infanzia, appassionati di sport e tennis, con un idolo comune: Jannik Sinner! Per sostenerlo in modo originale, decidono di indossare un costume da carota agli Internazionali BNL d’Italia a Roma. La loro scelta stravagante attira subito l’attenzione dei media e, in un batter d’occhio, diventano virali. Grazie a una collaborazione con Lavazza S.p.A., hanno l’opportunità di seguire Jannik in tornei come Roland Garros, Wimbledon e gli Us Open, trasformando la loro avventura in un fenomeno globale. Insieme a loro Flavia Pennetta, ex tennista italiana di grande successo.

Ore 12.00 – 13.30

Sport Doc, il valore della memoria

Il Patrimonio della documentaristica sportiva delle Teche Rai di Torino. Evento in collaborazione con TGR e Teche Rai. Proiezione del docufilm “DEL PIERO PER SEMPRE, la favola di Pinturicchio” di Francesco Marino. Conduce l’incontro Gabriele Russo TGR Piemonte.

Ore 15.00 – 16.00

Presentazione del libro “Oltre” con Alex Bellini

Alex Bellini, esploratore, sportivo ed esperto di ottimizzazione mentale, guida il pubblico nell’affascinante mondo della mente umana, esplorando tutti gli aspetti che rendono possibile andare oltre i propri limiti (nello sport ma non solo) e condividendo i segreti appresi durante le sue incredibili imprese.

Ore 16.00 – 17.00Stelle del Pentathlon: Giorgio Malan

Giorgio Malan, torinese classe 2000, fin da piccolo ha dimostrato una particolare curiosità nel provare il maggior numero di sport possibili e così nasce la sua passione per il pentathlon. Giorgio ha scritto ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 una pagina di storia del Pentathlon Moderno Italiano vincendo una preziosissima medaglia di Bronzo che mancava all’Italia da 36 anni.

 

CASA GUSTO – https://www.ticketmaster.it/artist/nitto-atp-finals-torino-casa-gusto-biglietti/1339503

 

Ore 11.30 – 12.30

Oli extravergini Piemontesi

L’Associazione Piemontese Olivicoltori presenta una degustazione guidata di oli extravergini prodotti in Piemonte. Partecipano Fulvio Castagna (Presidente ASSPO) ed Eva Collini Maestra del Gusto Azienda L’Evo di Eva. A cura di ASSPO – Associazione Piemontese Olivicoltori

 

Ore 13.00 – 14.00

I tesori DOP e IGP del Piemonte: il Riso, il Gorgonzola e la Freisa

La Strada del Riso Piemontese di qualità nasce per promuovere il riso, il suo territorio ed il suo inimitabile territorio di comunità, di cui esso rappresenta la risorsa più preziosa. Il prodotto verrà cucinato insieme ad un altro tesoro piemontese, il Gorgonzola DOP, accompagnato da un calice di Freisa, vitigno dell’anno 2022 per Regione Piemonte. A cura di: Strada del Riso Piemontese di qualità, Consorzio di Tutela Gorgonzola DOP e Regione Piemonte

Ore 14.30 – 15.30 

Aperitivo circolare della filiera del grano di Stupinigi

Un aperitivo di presentazione dei nuovi prodotti di economia circolare promossi dalla Filiera di Stupinigi e realizzati da Panacea Social Farm in collaborazione con il PoliTo Food and Design Lab del Politecnico di Torino. I partecipanti potranno gustare focaccia e cracker alle trebbie, biscotti al pastazzo di male e altri prodotti innovativi dall’alto valore nutritivo. L’evento mira a dimostrare come la riduzione dello spreco non è solo possibile… è anche buono.

A cura di Associazione Stupinigi e Panacea Social Farm

Ore 16.00 – 17.00

I Segreti del miele: Viaggio alla scoperta dei mieli piemontesi

Si parlerà del miele, di come viene prodotto e delle sue caratteristiche fondamentali. Il tutto accompagnato da una degustazione dei mieli piemontesi per comprenderne a pieno attraverso i sensi. A cura di Casartigiani Torino con la collaborazione di AsProMiele

Ore 17.30 – 18.30

Golosi Caffè Storici

Golosi Caffè Storici sarà una degustazione guidata nella quale andremo a ripercorrere storie e curiosità che si celano dietro ai prodotti più emblematici e conosciuti dei Caffè Storici del Piemonte. Parteciperanno i titolari di alcuni Caffè Storici piemontesi che presenteranno i loro prodotti guidando la degustazione attraverso il racconto storico. A cura Associazione dei caffè storici di Torino e del Piemonte

 

EVENTI DIFFUSI

via Roma

ore 16.00 – 16.20 – Set 1 Martina Ravetta – Musica

ore 16.40 – 17.00 – Set 2 Martina Ravetta – Musica

ore 17.20 – 18.00 – Set 3 Martina Ravetta – Musica

piazza Castello

ore 15.00 – 18.00 – Musica

Porta Nuova, via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello, piazza Carignano

ore 15.00 – 18.00 – Marching Band: Fantomatik Orchestra – Musica

La coppia Bolelli/Vavassori perde contro i numeri 1 ed è fuori dalle Finals

Grazie ragazzi! Mi sembra il modo giusto, l’incipit corretto, per salutare l’uscita di scena dalle Nitto Atp Finals, il Torneo dei Maestri del doppio, della coppia azzurra Bolelli/Vavassori.

Ci hanno provato ma non è bastato. E non è stato sufficiente giocare davanti al pubblico di casa – un evento straordinario per Vavassori che è nato a Torino e si allena a Pinerolo -, che li ha sostenuti in ogni modo e con il classico tifo da stadio.

Eppure nel primo match contro la coppia indo-australiana Bopanna/Ebden ci avevano fatto sognare con una partita semplicemente perfetta, forse troppo perfetta per ripetersi. Speravamo in uno stato di grazia prolungato, magari anche solo di pochi giorni, giusto il tempo per agguantare la finale e, chissà, alzare la coppa al cielo davanti al pubblico di casa. E invece siamo scesi leggermente di livello, siamo tornati sulla Terra, lasciando i sogni nell’iperuranio e nella sfera del “peccato”, “se solo…”. Ma è così che accade, quasi sempre. C’erano coppie più forti e alla fine i valori reali di oggi sono stati rispettati e ripristinati.

Dopo la batosta rifilata alla coppia Bopanna/Ebden (6-2, 6-3) – una sorta di nemesi dopo la sconfitta subìta dagli azzurri proprio contro la coppia indo-australiana nella finale degli Australian Open lo scorso gennaio -, giocando un tennis superlativo in ogni lato del campo e in ogni situazione (servizio, risposta, a rete), avremmo avuto l’occasione del ko finale sconfiggendo, nella seconda partita del Round Robin, la coppia tedesca formata da Krawietz e Puetz, una coppia certamente forte ma non irresistibile e sicuramente alla nostra portata, se Simone Bolelli, maestoso nel primo match, fosse stato – il doppio si gioca in due, nel buona e nella cattiva sorte, proprio come in un matrimonio -, al di là della prestazione ancora esaltante e sontuosa, direi impeccabile, di Vavassori, fosse riuscito a ripetersi con la stessa lucidità ed efficacia mostrate nella prima partita. La perdita di tono della coppia azzurra ha spalancato così le porte al successo dei tedeschi che hanno finito per imporsi con lo score finale di 7-5, 6-4, in un’ora e trenta minuti di gioco, un match comunque molto equlibrato che si è deciso su pochi punti fondamentali, favorevoli alla coppia teutonica.

E così siamo arrivati a giocarci tutto nello spareggio finale contro la coppia numero uno della Race, formata dal salvadoregno Marcelo Arevalo e dal croato Mate Pavic, una vera bestia nera degli azzurri, che li ha sempre sconfitti nel 2024. La coppia italiana, numero 3 della Race, vincitrice quest’anno a Buenos Aires, Halle e Pechino, noché finalista agli Australian Open e al Roland Garros, ha perso il primo set (6-3) per poi riscattarsi nel secondo (3-6) – andando in vantaggio persino per 5 giochi a 0 ma subendo poi il recupero della coppia salvadoregna-croata fino al 6-3 finale per gli azzurri -, assicurandosi così il famigerato match tie-break (se lo aggiudica, vincendo quindi la partita, chi arriva per primo a 10, con almeno due punti di scarto). In quello che può sembrare un vero e proprio terno al lotto (il doppio prevede tale formula, come pure il deciding point in ogni game), la coppia Arevalo/Pavic non la lasciato alcuna speranza alla coppia azzurra e si è imposta, raggiungendo così la semifinale, con lo score di 10 a 3.

Mentre ora la coppia azzurra si concentrerà sulla fase finale della Coppa Davis a Malaga (l’Italia debutta giovedì 21 novembre nei quarti di finale contro l’Argentina; diretta Rai), oggi alle Atp Finals si giocano le semifinali di doppio che vedono scontrarsi, per l’accesso alla finalissima di domani, le coppie Krawietz/Puetz e Purcell/Thompson alle ore 12 e Heliovaara/Patten e Arevalo/Pavic alle ore 18.

PATRIZIO BRUSASCO

Premiati gli atleti piemontesi di Parigi 2024

Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città di Torino, Coni e Comitato italiano paralimpico hanno premiato i 43 atleti piemontesi che hanno gareggiato ai Giochi di Parigi 2024 nel corso di una cerimonia svoltasi ieri a Casa Tennis, la cupola geodetica che ospita incontri e talk predisposta in occasione del Torneo Nitto ATP Finals in piazza Castello.

A consegnare i riconoscimenti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, gli assessori allo Sport della Regione Piemonte e della Città di Torino Marina Chiarelli e Domenico Carretta,

Ad ogni atleta sono stati donati una targa con la serigrafia “L‘Allegoria del Piemonte” dell’artista Ugo Nespolo con le firme dei presidenti Cirio e Nicco e del sindaco Lo Russo, una bandiera del Piemonte, una penna della Città di Torino e 2 pin della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Gli atleti piemontesi premiati in ordine di disciplina:

Atletica – Pietro Arese (Torino) 1500 metri (8°); Riccardo Bagaini (Orta San Giulio – No) 400 metri; Marco Cicchetti 100 metri (8°) e salto in lungo (8°); Monica Contrafatto 100 metri (Bronzo); Linda Olivieri (Torino) 400 metri ostacoli; Daisy Osakue (Torino) disco (8°); Alessandro Ossola (Grugliasco) 100 metri; Stefano Sottile (Vercelli) salto in alto (4°).

Canoa – Veronica Silvia Biglia (Gabiano – AL) VL2 200 metri femminile (6°); Gabriele Casadei (Ivrea) 500 metri (Argento); Carlo Tacchini (Verbania) C2 500 metri (Argento) canoa C1 1000 metri (5°).

Canottaggio – Veronica Bumbaca (Torino) otto femminile (6°).

Ciclismo – Simone Avondetto (Moncalieri) cross country; Elisa Balsamo (Cuneo) inseguimento a squadre; Lorenzo Bernard (Novalesa – To) e Davide Plebani suo atleta guida inseguimento 4000 metri (Bronzo); Martina Berta (Torino) cross country; Filippo Ganna (Verbania) cronometro (Argento) e inseguimento a squadre (Bronzo); Elisa Longo Borghini (Verbania) cronometro (8°) corsa in linea (9°).

Equitazione – Carola Semperboni (Beinasco – To) a squadre (4°), freestyle (6°), individuale (7°).

Judo Andrea Carlino (Torino) squadre miste (4°); Manuel Lombardo (Torino) individuale, squadre miste (4°); Matteo Piras (Torino) individuale, squadre miste (4°).

Nuoto – Sara Curtis (Cuneo) 50 metri stile libero (7°), staffetta 4×100 stile libero (8°); Carlotta Gilli (Moncalieri – To) 100 farfalla (Oro), 200 misti (Oro), 400 stile libero (Argento), 50 stile libero (Bronzo) e 100 dorso (Bronzo); Emma Menicucci (Moncalieri – To) 4×100 stile libero (8°); Alessandro Miressi (Torino) 4×100 stile libero (Bronzo), 100 stile libero; Ludovico Viberti (Torino) 100 rana.

Pentathlon – Giorgio Malan (Torino) pentathlon moderno (Bronzo); Alice Sotero (Asti) pentathlon moderno.

Ritmica – Alessia Maurelli (Rivoli) finale a squadre (Bronzo).

Scherma – Andreea Mogos (Torino) fioretto a squadre (Bronzo).

Tennis – Andrea Vavassori (Pinerolo) singolo, doppio, doppio misto.

Tiro a Segno – Edoardo Bonazzi (Alessandria) carabina 50 metri; Roberto Lazzaro (Cameri – No) carabina R4 (6°) carabina R5 (8°).

Tiro con l’arco – Matteo Bonacina (Rivalta Torino) a squadre (4°) e individuale; Elisabetta Mijno (Rivalta Torino) a squadre (Oro), individuale (Bronzo); Alessandro Paoli (Torino) individuale e a squadre.

Tiro Volo – Giovanni Pellielo (Vercelli) fossa olimpica.

Volley – Carlotta Cambi (Oro); Marina Lubian (Oro); Loveth Omoruyi (Oro); Ilaria Spirito (Oro).

Wrestling – Aurora Russo (Torino) lotta libera 57 kg.

Oggi Torino e il Piemonte sono sotto gli occhi del mondo e dello sport internazionale e per questo abbiamo deciso di approfittare di questa occasione per ringraziare gli atleti che hanno portato la nostra bandiera ai Giochi di Parigi di agosto e per premiarli qui, a Casa Tennis. Tanti atleti che hanno reso grande lo sport italiano e che ci ricordano ogni giorno i valori della passione, dell’impegno e dell’inclusione”. Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte

“Celebriamo oggi tutti i nostri atleti piemontesi, protagonisti delle recenti Olimpiadi di Parigi 2024, un’occasione in cui hanno dimostrato al mondo intero il talento, la dedizione e lo spirito di sacrificio. A loro va il nostro più sincero ringraziamento per aver portato in alto il nome del Piemonte e per essere diventati eccezionali testimonial dello sport più vero, sano ed inclusivo. Questi atleti rappresentano il meglio del nostro territorio, ispirano le giovani generazioni con l’esempio e promuovono lo sport come valore determinante nella crescita di ogni singolo individuo. Impegno e risultati li rendono modelli da seguire. Lo sport è un potente strumento per imparare a superare ogni difficoltà, per costruire campioni, ma anche bravi cittadini e buone persone. Non è un caso che abbiamo voluto ritrovarci in un momento in cui ospitiamo un evento prestigioso come le ATP Finals: Torino ed il Piemonte si confermano ancora una volta culla di talenti e promotori di quei valori che rendono lo sport un pilastro indispensabile per il benessere e l’unità delle nostre città. Tutti loro sono uno dei nostri orgogli più belli”. Davide Nicco, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

Per la nostra città è un anno all’insegna del grande sport di livello internazionale e le atlete e gli atleti che sono qui con noi oggi ne sono l’immagine. Raggiungere una medaglia olimpica è uno dei traguardi più alti dello sport, coronamento di un percorso che coinvolge passione e talento, e permette di diventare ancora di più simbolo dei grandi valori che contraddistinguono Olimpiadi e paralimpiadi. Le atlete e gli atleti che premiamo sono un orgoglio per il nostro territorio e hanno la responsabilità di portare avanti, attraverso lo sport, i suoi valori,

Il trionfo di Sinner. Torino lo celebra da numero 1 al mondo

L’altoatesino si qualifica per le semifinali delle Nitto Atp Finals, vincendo tutti e tr i match del Round Robin intitolato a Ilie Nastase, e infiamma i cuori di tutto il mondo. Un tifo da stadio lo accompagna in ogni scambio, tra cori, canti e dichiarazioni d’affetto che giungono inaspettati e spontanei da ogni lato delle affollate tribune, per poi esplodere durante la cerimonia che lo ha incoronato Numero 1 al Mondo nel 2024, entrando così meritatamente nell’esclusivo Club dei Top Players di tutti i tempi.

E’ difficile scrivere di un campione, esaltarne le virtù e i meriti, senza correre il fastidioso e poco elegante rischio di scivolare nell’apologia e di volerlo santificare come talvolta o troppo spesso sembra fare buona parte della stampa nazionale e internazionale. Certamente anche lui ha le sue ombre, i suoi detrattori, l’agguerrita e folta schiera di invidiosi, stemperata e resa quasi inerme dalla sua riconosciuta semplicità (“il ragazzo della porta accanto”) e bontà, tratti ben evidenti rispetto a certi suoi colleghi di racchetta, ma in questo naturale chiaroscuro emergono tutte lel qualità di un campione che regala certamente all’Italia un sogno e un’euforia tipica di chi non si è mai potuto inebriare alla sorgente dei numeri uno al mondo.

Personalmente non so se, come ha gridato un bambino dagli spalti con la sua candida vocina, “Jannik sia per il popolo” (la  fantasia e l’inventiva di molti tifosi sono semplicemente sublimi), ma sicuramente è, per la nazione (il primo italiano a diventare numero uno al mondo!)e più in generale per il mondo del tennis attuale, un fenomeno, magari non paranormale, come ci ricordava l’Albertone del cinema nazionale, ma vieppiù concreto e reale. L’immagine delle commoventi lacrime della madre Siglinde e degli occhi lucidi del padre Hanspeter, durante la cerimonia che lo ha incoronato Numero 1 al Mondo (“E’ bello ricevere questo premio in Italia e a Torino”, ipse dixit), con il trofeo consegnatogli dal presidente dell’Atp Andra Gaudenzi e dall’ex top player Boris Becker,  ha raccontato al mondo intero la lsofferenza, i sacrifici, ma anche alla fine l’enorme soddisfazione che accompagnano la vita di un atleta (e dei suoi cari) proteso a realizzare i propri sogni. Perché anche Jannik, come tutti i bambini di questo mondo, ha sognato di diventare numero uno e ora questo sogno si è trasformato in realtà. Certo, è un fatto rarissimo, una favola a lieto fine, che deve tuttavia spronarci tutti, a partire dai più giovani, pur senza vivere di eccessive illusioni, a lottare e perseverare per e nei propri sogni, altrimenti saremo già sconfitti in partenza. E la sua è stata una lunga, se pur precoce, marcia verso il successo, iniziata qualche anno fa e in modo evidente alle Next Gen Finals di MIlano e giunta ora, dopo molti cambiamenti ed evoluzioni nella sua tecnica e tattica di gioco e nel suo team, allo zenith delle sue possibilità odierne (Sinner sa bene, avendolo imparato dai Big 3, Federer-Nadal-Djokovic, che il lavoro di miglioramento e perfezionamento nono finisce mai). La svolta decisiva, come tutti sappiamo, è iniziata un anno fa e proprio alle Nitto Atp Finals di Torino (preceduta, in realtà, dai tornei asiatici, dopo un US Open poco soddisfacente, almeno secondo i parametri di Jannik), quando raggiunse la finale, dimostrando di poter battere per la lprima volta l’allora numero uno del mondo Novak Djokovic (un vero mostro e alieno del tennis) durante il Round Robin (in finale il serbo si riscattò alla grande), sconfitto di nuovo e dopo pochi giorni in una partita dal finale rocambolesco (annullati tre match point al serbo sul 5-4) in semifinale di Coppa Davis a Malaga (Coppa Davis vinta dall’Italia in finale contro l’Australia, dopo quasi cinquant’anni dalla prima e ultima affermazione azzurra nel lontano 1976 con Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli). Da allora e nel corso del 2024 il “rubinodi San Candido” ha inanellato una serie strepitosa di successi, titoli e dati: 2 Slams (Australian Open e US Open), 3 Atp Masters 1000 (Miami, Cincinnati e Shangai), 2 Atp 500 (Rotterdam e Halle), il recentissimo e ricchissimo Six Kings Slam in Arabia Saudita, 74 partite giocate, di cui 68 vinte e 6 perse, con unan percentuale di successo di circa il 92%! Cifre da capogiro! Che farebbero tremare il polso anche al tennista più robusto.

Questo spiega perché sia giunto a Torino, per il torneo dei migliori otto del 2024, e a quest’ultimo appuntamento annuale (per quanto riguarda l’Atp Tour, perché sarà tra pochi giorni la Coppa Davis a chiudere ufficialmente la stagione) da eroe nazional-popolare. E spiega anche perché sia arrivato primo nel suo girone (le Atp Finals prevedono due gironi, o Round Robin, preliminari all’italiana, da cui escono poi i semifinalisti), sbaragliando in due set l’agguerrita concorrenza, dall’australiano Alex De Minaur (6-3, 6-4) allo statunitense Taylor Fritz (6-4, 6-4) e infine al russo Daniil Medvedev (6-3, 6-4), in pratica tutti i continenti, e approdando così, apunteggio pieno alle semifinali. “Ho iniziato un po’ a rilento – ha spiegato Jannik durante le numerose interviste – perché era un po’ che non giocavo e utlimamente non sono stato molto bene, ma poi con Fritz le sensazioni e il gioco sono migliorati e ora, dopo Medvedev, mi sento di nuovo in fiducia; vedremo cosa succederà in semifinale”.

Naturalmente ora tutto il pubblico, abituato forse fin troppo bene dopo anni di digiuno forzato, si aspetta la classica ciliegina sulla torta, ovvero l’ennesimo trofeo e successo, che sarebbe soprattutto e peraltro anche il primo per l’altoatesino alle Atp Finals, dopo la finale persa l’anno scorso col campione serbo Djokovic, per chiudere degnamente e con il botto una stagione indimenticabile e da incorniciare.

PATRIZIO BRUSASCO