“Si educa molto con quel che si dice, con quel che si fa, ma soprattutto con quel che si è”. Con questa citazione di Sant’Ignazio di Loyola il Sindaco Stefano Lo Russo ha ricordato questa mattina in Sala Rossa il generale di Corpo d’Armata Franco Cravarezza, che dal 2005 al 2010 fu Comandante della Regione Militare Nord di Torino e poi direttore del Museo Pietro Micca, cui è stato conferito il sigillo civico alla memoria. “Una citazione – ha sottolineato il Sindaco – che ben rappresenta una figura come è stata quella del generale, i suoi valori, la sua dedizione alle Città, la sua grande umanità”. Il sigillo è stato consegnato ai famigliari. “Per noi- ha detto il figlio Tomaso- sarà un modo per ricordarne l’esempio e per portare avanti l’importante eredità che ha lasciato”.
E’ l’altra faccia della violenza di genere: non fisica, fatta di botte, pugni e calci, neppure psicologica, reiterata con minacce e intimidazioni, o emotiva, alimentata da critiche e umiliazioni continue. Secondo l’Istat, il 37,8% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza in Italia lo fanno per casi di violenza economica.
Meno visibile ma altrettanto invalidante è un problema subdolo a cui “solo la conoscenza e la consapevolezza, possono porre rimedio consentendo alle le donne nelle condizioni di scegliere responsabilmente ed evitare errori che potrebbero condizionare pesantemente la loro vita”, spiega Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo.
La violenza economica è infatti un tipo di abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente e si manifesta con il controllo delle sue risorse finanziarie e la sua esclusione dalle scelte di spesa o investimento, a cui si aggiungono la negazione dell’accesso al denaro o della partecipazione al mondo del lavoro, limitandone di fatto la libertà. Sono esempi di violenza economica anche l’obbligo di fare da prestanome assumendo la carica di amministratore in società di cui la donna non sa o non decide nulla o la richiesta di prestare garanzie per debiti assunti da compagni o mariti trovandosi poi in situazioni di indebitamento per molti anni laddove gli stessi non adempiano alle loro obbligazioni. Così può accadere che dalla violenza economica si arrivi alla violenza psicologica e alla violenza fisica.
“Purtroppo, in Italia il livello di alfabetizzazione finanziaria è basso nel confronto internazionale. Conoscenze finanziarie di base aiutano le persone a effettuare scelte economiche più consapevoli, a gestire meglio il proprio bilancio famigliare e a migliorare il proprio benessere.”, sottolinea Roberto Cullino, vice Capo della Sede di Torino della Banca d’Italia.
Per aiutare le donne a colmare questo gap di conoscenze e creare le condizioni per una loro maggiore indipendenza economica, prevenendo in questo modo anche i fenomeni di violenza economica è nata la Guida “Conoscere per proteggersi”, elaborata dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato, presentata in un incontro pubblico promosso dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con la sede di Torino di Banca d’Italia.
La Guida fornisce alle donne strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici riferite alla quotidianità della vita familiare e lavorativa.
Per Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino : “Consentire alle donne di fare le scelte più giuste con il loro denaro rappresenta un aspetto importante per la salvaguardia della loroi ndipendenza economica e del diritto all’autodeterminazione. Privarle di questa fondamentale libertà è un atto di violenza intollerabile che lede la dignità delle vittime e i loro diritti inalienabili che le istituzioni pubbliche e private devono tutelare affinché si possa realizzare una parità di genere”.
Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto e di partecipare a occasioni di svago e socialità. Un desiderio cui la Città di Torino risponde con più di 300 appuntamenti tra giugno e settembre.
Anche per il 2023 tornano i 12 progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, offriranno a cittadini e turisti un ricco programma di intrattenimento. Selezionati attraverso un bando biennale dall’assessorato alla Cultura attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, i Punti Estivi animeranno il capoluogo subalpino con un cartellone variegato di proposte rivolte a tutte le fasce d’età e che sapranno incuriosire, coinvolgere e soddisfare gli interessi più diversi. In programma ci sono spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività a contatto con la natura, talk e seminari in cortili, parchi e giardini.
L’offerta culturale sarà ancora più ricca grazie al palinsesto di attività ed eventi diffusi nell’ambito dell’iniziativa La cultura dietro l’angolo, promossa dalla Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città e che, tra maggio e dicembre, animerà le circoscrizioni torinesi con concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche, visite ai musei, giochi, appuntamenti di divulgazione scientifica e molto altro ancora. L’idea è di portare la cultura vicino alle case dei cittadini, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione negli spazi pubblici. Il programma completo è disponibile su www.laculturadietrolangolo.it
Non solo eventi e spettacolo, ma anche cinema per l’estate torinese: dal 15 giugno al 6 agosto alla Cavallerizza Reale (cortile della Manica del Mosca) verrà allestita l’Arena del Museo Nazionale del Cinema, uno spazio che prosegue idealmente l’attività della sala tre del Cinema Massimo che, nei mesi estivi, chiuderà temporaneamente per consentire lavori di efficientamento. Una programmazione senza soluzione di continuità, dunque, rispetto alla sala tradizionale, per non interrompere l’offerta di cinema destinata a cinefili e appassionati torinesi, ma pensando anche ai turisti che potranno godere dei film in versione originale con sottotitoli in italiano. L’Arena del Museo Nazionale del Cinema è realizzata con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti e con il supporto organizzativo di Paratissima. Il programma completo è disponibile su www.museocinema.it
“Siamo orgogliosi di poter offrire attraverso i punti estivi e gli eventi diffusi un cartellone di appuntamenti di qualità, capaci di animare i quartieri della città durante l’estate. – spiega l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – Spettacoli teatrali, musica, danza, laboratori, seminari e cinema offriranno l’opportunità di godersi una serata all’aperto in alcuni dei più bei luoghi di Torino. Quest’anno, inoltre, accogliamo con entusiasmo l’iniziativa di una realtà prestigiosa come il Museo Nazionale del Cinema che, con l’arena estiva alla Cavallerizza Reale, arricchirà ulteriormente l’offerta culturale dell’estate torinese”.
Il programma di iniziative che animerà la città è consultabile su http://www.comune.torino.it/eventi/ e sui siti dei singoli punti estivi
PUNTI ESTIVI:
Associazione Tedacà
EVERGREEN FEST 2023
Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino
www.evergreenfest.it – www.tedaca.it
Hiroshima MonAmour
HIROSHIMA SOUND GARDEN
Via Carlo Bossoli 83, Torino
https://hiroshimamonamour.org/
l’ARTeficIO APS
ESTATE IN CIRCOLO
Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino
www.larteficio.com
Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211
SUN OF A BEACH Vol. V
SPAZIO211, via Cigna 211, Torino
www.spazio211.com
Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvarioonlus
ESTATE SENZA CONFINI
Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino
www.casadelquartiere.it
Associazione Museo Nazionale del Cinema
BARRIERA A CIELO APERTO 2023
Bagni pubblici, via Aglié 9, Torino
Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino
Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino
Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino
Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino
www.amnc.it
Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus
ESTATE A SUD 2023
Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino
CPG, Strada delle cacce 36, Torino
www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it
Associazione Culturale Goodness
IL GIARDINO DI OFF TOPIC
OFF TOPIC Via Pallavicino 35, Torino
www.offtopictorino.it
Associazione Nessuno
IL CORTILE DELLA FELICITÀ
Via Lombroso 16, Torino
www.lombroso16.it
Assemblea Teatro
“CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI” Pagine di libri da raccontare
MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino
CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino
Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino
www.assembleateatro.com
Stalker Teatro Soc. Coop.
IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI
Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino
www.officinecaos.net – www.stalkerteatro.net
Banda Larga
IMBARCHINO ESTATE OF MIND
Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino
https://rbl.media/it/
La Città di Torino proroga al 31 luglio 2023 la scadenza dell’ottavo bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale, inizialmente prevista per mercoledì 31 maggio. Tale decisione è stata assunta per consentire, in attesa che venga decisa l’azione civile davanti al Tribunale di Torino intentata dall’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione ASGI contro la Regione Piemonte e la Città di Torino, l’ammissione “con riserva” anche dei cittadini residenti a Torino alla data di approvazione del bando, ossia al 27 febbraio 2023 (o esercitanti attività lavorativa in Torino alla stessa data), ma privi del requisito “dei 5 anni di residenza o attività lavorativa nel territorio regionale con almeno tre anni, anche non continuativi, a Torino”, previsto dalla legge regionale.
Nel predisporre il bando la Città aveva infatti inserito tra i requisiti che i partecipanti dovessero possedere quello previsto dalla normativa regionale (legge 3/2010) di “avere la residenza anagrafica o prestare attività lavorativa esclusiva o principale da almeno cinque anni nel territorio regionale, con almeno tre anni, anche non continuativi, a Torino oppure essere iscritti all’AIRE”. Nel corso della raccolta delle domande, l’ASGI ha notificato alla Città un’azione civile contro la discriminazione davanti al Tribunale di Torino. Con tale azione, solleva il tema della legittimità costituzionale di tale requisito e chiede alla Città, che ha indetto il bando in applicazione della norma regionale, di rimuoverlo dal bando e di riaprire le graduatorie per una durata di tempo consona a permettere la presentazione di nuove domande anche a coloro che non ne fossero in possesso.
Pertanto, in attesa del pronunciamento del Tribunale di Torino, la Città ritiene opportuno prorogare il bando, fissando una nuova scadenza per consentire anche ai cittadini non in possesso del già citato requisito di essere ammessi nell’elenco dei partecipanti “con riserva”. Questo consentirà di prevenire ogni possibile condanna a carico della Città nel caso di accoglimento del ricorso proposto dall’ASGI e di rendere maggiormente efficiente la gestione delle graduatorie del bando generale, nel rispetto del principio di non discriminazione.
“Come ha più volte riconosciuto la Corte costituzionale, la passata residenza non ha alcun collegamento col bisogno che l’edilizia popolare intende soddisfare, e non è un indice di stabilità futura sul territorio” commenta l’assessore al welfare Jacopo Rosatelli. “Non solo: sono proprio i lavoratori più fragili, che hanno contratti poveri e precari, a doversi spostare sul territorio nazionale alla ricerca di opportunità di lavoro migliori. La Città di Torino non ha il potere di modificare il requisito della residenza pregressa, previsto da una legge regionale, ma vuole farsi trovare pronta all’esito del probabile intervento della Corte costituzionale. Per questo scegliamo di dare fin d’ora a tutti i potenziali beneficiari la possibilità di presentare domanda”.
Ulteriori informazioni circa la proroga dei termini e la modalità di presentazione della domanda saranno pubblicate sul sito della Città nella sezione Informacasa.
Nella seduta di questa mattina la Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione al Meisino del Parco dello Sport e dell’Educazione ambientale. Seguendo le tempistiche previste dai progetti finanziati dal PNRR continua così l’iter progettuale che porterà alla riqualificazione del parco torinese, rigenerando completamente alcuni spazi, come l’ex galoppatoio militare, da tempo in stato di abbandono e di forte degrado.
Il progetto di fattibilità tecnica economica dell’intervento è stato rivisto alla luce dei pareri scaturiti a seguito del confronto con l’Ente Parco delle Aree protette del Po Piemontese e con gli altri enti preposti, per renderlo coerente con quanto indicato dalle norme del Piano d’Area e con l’obiettivo di tutelare ancora di più natura e biodiversità del luogo.
L’assessore allo Sport Domenico Carretta ha commentato: “Con il via libera di questa mattina abbiamo accolto i pareri degli enti preposti che hanno contribuito a modificare e integrare la fisionomia del progetto. Prosegue dunque l’iter di approvazione, così come proseguono le interlocuzioni già avviate con Consulta, mondo dello sport e con i cittadini con l’obiettivo di perfezionare ulteriormente il progetto e di presentare i benefici di questo importante intervento di rigenerazione del territorio in chiave di sport, paesaggio ed educazione ambientale”.
L’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso ha aggiunto: “Dopo il parere favorevole degli enti preposti prosegue l’iter autorizzativo del progetto, che coniuga – esaltando – sport, movimento e benessere fisico in un’area ad alta valenza ambientale e naturalistica. Si tratta di una grande opportunità per la città, che verrà realizzata prestando attenzione al rispetto e alla cura dei luoghi, anche attraverso la definizione di un programma di gestione del parco che dovrà garantire maggiore tutela della natura e della biodiversità”.
Ancora un alloggio ATC liberato da un’occupazione abusiva in corso Taranto che si aggiunge a un filone di interventi che, da inizio anno, ha portato a ben 45 il numero degli alloggi liberati dalla Polizia Locale.
Questa mattina, unitamente alla Polizia di Stato, gli agenti della Polizia Locale del Reparto di Polizia Giudiziaria insieme a quelli del Nucleo Polizia Abitativa e del Reparto Operativo Speciale, hanno effettuato l’ennesimo intervento di recupero di un alloggio ubicato in corso Taranto che dal 2021 era occupato abusivamente.
Si tratta di un’attività programmata nell’ambito degli interventi volti a risolvere le occupazioni abusive con il più alto grado di priorità.
Gli abusivi hanno lasciato in autonomia le abitazioni e al termine delle operazioni sono state cambiate le serrature. Nei prossimi giorni gli occupanti, accompagnati dagli agenti della Polizia Locale, potranno recuperare gli oggetti di proprietà lasciati all’interno dell’immobile e successivamente l’alloggio rientrerà nelle disponibilità dell’Agenzia Territoriale per la Casa.
Nella seduta di ieri, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (33 voti favorevoli su 33 consigliere e consiglieri presenti) un ordine del giorno proposto da Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) che impegna sindaco e giunta comunale a farsi portavoce presso il Governo della necessità di intervenire per “ristabilire il diritto dei torinesi a ottenere il passaporto in tempi ragionevoli, andando così a risolvere una grave situazione che crea rabbia, malessere e frustrazione tra i cittadini e ne limita nei fatti la libertà di movimento”.
Ci sono state aperture straordinarie degli uffici della Questura – ha spiegato Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – ma la situazione non si è ancora normalizzata e i tempi di attesa per il rilascio del passaporto sono ancora molto lunghi. Ci auguriamo quindi si intervenga per avere tempistiche adeguate a un Paese civilizzato come il nostro.
Per Nadia Conticelli (PD) è opportuno intervenire, per agevolare anche lavoratori e studenti che si recano in Inghilterra. Anche Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS), Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) e l’assessore alle Anagrafi Francesco Tresso hanno espresso parere favorevole alla proposta.
Riaccende i riflettori sul pianeta il Festival Cinemambiente, che torna a Torino dal 5 al 11 giugno con la sua 26esima edizione, presentata questa mattina al museo del Cinema.
Con oltre 80 proiezioni, tra documentari e cortometraggi, provenienti da 5 continenti, la rassegna vuole gettare, attraverso l’occhio cinematografico, uno sguardo sulla Terra, far riflettere sul suo stato di salute e sui temi più attuali al centro del dibattito ambientale, Continua a leggere
Dal 1 giugno, nell’ambito del terzo lotto di interventi, verranno avviati anche i lavori di rinforzo strutturale dell’impalcato di via Ventimiglia e delle gallerie verso corso Unità d’Italia, dopo i lavori già avviati sugli impalcati di via Nizza e di via Genova.
I cantieri attivi all’interno del sottopasso derivano dai vari finanziamenti disponibili a bilancio di anno in anno e che conseguentemente impongono tempistiche differenziate: nonostante tali sfasamenti temporali si sta comunque cercando di impostare l’organizzazione dei cantieri in modo da ridurre, per quanto possibile, i disagi al traffico.
Tenuto conto dell’attuale cantierizzazione, per consentire sia l’esecuzione dei nuovi lavori previsti al di sotto di via Ventimiglia, sia l’anticipo dei lavori previsti sullo svincolo nord di via Nizza, il transito nel sottopasso continuerà a essere possibile solo in direzione corso Unità d’Italia (semicarreggiata Sud), mentre proseguirà, sino al 4 settembre, la chiusura della semicarreggiata Nord.
Il Governo adotterà entro l’anno il Piano nazionale contro le discriminazioni razziali e i crimini d’odio. Lo ha annunciato questa mattina Mattia Peradotto, coordinatore UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, del dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel corso della conferenza conclusiva del progetto SUPER, Supporting Everyday Fight Against Racism, al Polo del ‘900, promossa dall’assessorato ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino.
Una notizia attesa dagli amministratori dei Comuni di Torino, Bologna e Reggio Emilia, primi in Italia a dotarsi di un Piano d’azione locale contro il razzismo che, questa mattina, hanno consegnato proprio nelle mani di Peradotto i tre Piani adottati insieme alle proposte e alle indicazioni rivolte al Governo italiano e agli omologhi Enti locali per promuovere e sostenere l’adozione di analoghi piani. Tra le richieste l’istituzione di misure e servizi per sostenere le vittime del razzismo, la garanzia di un accesso a un alloggio dignitoso a tutte le persone residenti ed equità nei processi del mercato del lavoro.
“L’annuncio che ci ha portato Mattia Peradotto è quello che aspettavamo. Il Governo ha intenzione di approvare, entro l’anno il Piano nazionale antiviolenza. Come Comune di Torino, insieme alle due città emiliane, ci siamo dati appuntamento nel mese di marzo del prossimo anno, in occasione della settimana contro il razzismo, per valutare tutti insieme il Piano nazionale. Appuntamento che vorremmo proporre all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani affinchè ne dia diffusione a livello nazionale” ha dichiarato Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità del Comune di Torino nel suo intervento alla conferenza, che ha aggiunto: “Abbiamo scritto tre piani ambiziosi e ci auguriamo che il Governo possa fare altrettanto. Il mio auspicio è che il contrasto al razzismo non sia affrontato con il retropensiero della difesa dell’etnia italiana, ma con uno spirito di apertura e con la capacità di ascoltare, innanzitutto, le organizzazioni della società civile che, insieme alle Amministrazioni di Torino, Reggio Emilia e Bologna, hanno costruito i Piani di azione locale di queste tre città”.
Tra i relatori Michela Favaro, vicesindaca del Comune di Torino, Helena Dalli, commissaria dell’Unione Europea per l’Uguaglianza, che ha inviato un video messaggio, Francesca Romana Capaldo, vice questore della Polizia di Stato e direttore della Segreteria OSCAD, Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori.
“La bozza di Piano nazionale triennale 2023- 2025 preparata dall’UNAR non è un libro dei sogni, ma si cala in un contesto, cerca di capire quali sono le priorità e si incarna nell’oggi, puntando sugli assi dell’abitare, del lavoro, dell’educazione, della cultura, dello sport, della sanità e dell’accesso ai servizi socio-sanitari oltre a un piccolo fucus su tutti gli aspetti discriminatori di esclusione in base alle convinzioni religiose o proprie convinzioni personali, privilegiando il confronto con le associazioni e le organizzazioni. Avrà obiettivi strategici con il tentativo di dare una valutazione a queste azioni, un monitoraggio utile ad accompagnarci al prossimo piano” ha sottolineato Peradotto. “Una prima stesura che intendiamo condividere con le uniche tre città che si sono dotate di un piano d’azione, Torino, Bologna e Reggio Emilia, in vista di un confronto con le autorità del governo centrale e con i ministeri. Voglio ricordare che l’Unione Europea ha chiesto a tutti gli stati membri di dotarsi di questo strumento come hanno già fatto la Francia e la Finlandia”.
Una giornata di confronto inteso in cui si sono alternate due tavole rotonde, una al mattino sul ruolo delle istituzioni, e una al pomeriggio dedicata al contributo del Terzo settore.