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Sostegno all’inclusione scolastica di bambini e alunni con disabilità: la Giunta approva le linee guida

Sono state approvate questa mattina dalla Giunta Comunale, su proposta dell’assessora all’Istruzione Antonietta Di Martino, le ‘linee guida a sostegno dell’inclusione scolastica di bambine e bambini con disabilità dei Servizi educativi per l’infanzia e del primo ciclo di istruzione’.

Il provvedimento rende esplicito il modello dell’offerta d’inclusione della Città di Torino, i principi che ne costituiscono il fondamento – alla luce delle innovazioni degli ultimi anni –  e i criteri per l’erogazione degli interventi.

L’azione dei Servizi educativi comunali va nella direzione di interventi trasparenti, innestati su progetti individualizzati e diversificati in base alla situazione di ciascun bambino.

Un modello attuato nel rispetto della normativa nazionale con un approccio ai temi della disabilità e dei bisogni educativi speciali che interpreta la condizione della persona come risultato dell’interazione tra la bambina o il bambino e il contesto sociale di vita, secondo la classificazione dell’International Classification of Functioning (ICF), varato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Un nuovo paradigma secondo cui l’inclusione rappresenta il superamento delle barriere alla partecipazione e all’apprendimento e assegna un ruolo centrale agli educatori, agli insegnanti e a tutti gli adulti corresponsabili nell’operare scelte mirate e a progettare percorsi di apprendimento i cui presupposti rispondano alle differenze delle bambine e dei bambini.

Le linee guida inoltre declinano le nuove normative (decreti legislativi nr. 66/2017 e 96/2019) per armonizzarle al contesto organizzativo dei nidi – che non sono menzionati nel nuovo dettato normativo –  e delle scuole dell’infanzia comunali nell’ottica del sistema integrato 0/6.

La Città per ovviare alla carenza normativa ha messo in atto uno sforzo organizzativo che ha coinvolto i nidi e le scuole dell’infanzia comunali e che si declina in una serie di azioni – ha spiegato Di Martino – mirate a eliminare ogni impedimento e ogni barriera fisica, culturale e sociale. Il nostro indirizzo pedagogico per il progetto inclusivo 0/6 mette le bambine e i bambini al centro della nostra azione per rispondere alla complessità dei bisogni sempre crescenti e per creare sinergie in una logica di rete”.

Il modello di intervento dell’Amministrazione Comunale si declina nelle seguenti azioni:

qualità dell’intervento educativo e competenza professionale delle figure coinvolte;
    importanza di un curricolo unitario ed integrato per il segmento formativo 0/6 anni;
sostegno alla genitorialità delle famiglie;
sviluppo di un progetto educativo personalizzato;
interventi differenziati e  soluzioni  adeguate, condivise e graduali per rispondere alle esigenze dei singoli bambini e allievi, progettando percorsi che – a seconda del bisogno – prevedono un lavoro diretto, un supporto alle educatrici, agli educatori e agli  insegnanti o laboratori che coinvolgono l’intera sezione;

necessità di procedere secondo il principio ‘dell’accomodamento ragionevole’,  espresso dall’art. 2 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità del 13/12/2006, secondo cui occorre realizzare tutti gli interventi necessari e appropriati per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali,  tenendo conto delle risorse complessivamente disponibili e della necessità di garantire pari trattamento a tutte le famiglie interessate;
attenzione alla presenza di altri servizi nell’ottica di perseguire l’armonizzazione delle risorse e integrare tutti gli interventi a sostegno del percorso di crescita, autonomia e sviluppo individuale.

Al centro del processo – conclude la responsabile delle politiche educative –  c’è la volontà di mantenere la governance attraverso il rapporto ed il dialogo continuo con i servizi educativi e scolastici 0/6, con le scuole primarie e secondarie di primo grado della Città, attraverso scambi continui che investono la verifica delle attività in corso d’anno, la riflessione e condivisione sui nuovi  bisogni che di anno in anno si presentano, con lo scopo di mantenere continuo il flusso di informazioni necessario a gestire il processo stesso.”

Valdocco Vivibile, approvato il progetto esecutivo. Lavori per 1 milione e 300mila euro

Riqualificare il quartiere sperimentando soluzioni volte a contrastare l’effetto isola di calore e utili alla gestione delle acque piovane e creando al contempo un ambiente urbano più vivibile aumentando le aree dove potersi incontrare e sostare e la sicurezza di chi si sposta a piedi o in bicicletta.

E’ l’obiettivo del progetto ‘Valdocco vivibile, per un futuro a prova di clima’ presentato nello scorso mese di settembre in Circoscrizione 7, dove le soluzioni proposte hanno ricevuto il consenso di consiglieri e cittadini, e approvato questa mattina dalla Giunta Comunale.

Come riuscirci? Attraverso interventi di infrastruttura verde su suolo pubblico che riducono le superfici asfaltate e impermeabili, realizzino aree e percorsi ombreggiati e gradevoli, aree di accoglienza protette davanti alle scuole, moderano la velocità del traffico, riducono le distanze di attraversamento agli incroci, promuovano l’utilizzo del trasporto pubblico e della mobilità in sharing ed elettrica. Ma non solo. L’installazione di elementi di arredo urbano verde uniti a pedonalizzazioni light potranno favorire opportunità di sosta e socializzazione in ambienti più accoglienti.

Depermeabilizzate, le aree asfaltate saranno convertite in infrastrutture verdi in grado di ombreggiare e rinfrescare, come di raccogliere le acque riducendo i flussi in rete, mentre l’installazione di pavimentazioni innovative capaci di riflettere l’irraggiamento, consentirà di ridurre l’effetto isola di calore.

Innovativi per la progettazione e l’utilizzo fatto di materiali, vegetazione e nuova mobilità questi interventi potranno assolvere a più funzioni ed essere replicati in altre parti della città caratterizzate da un tessuto urbano analogo.

In particolare è prevista la ridefinizione di alcuni grandi incroci (via Biella con corso Ciriè, via Biella con via Pesaro, via san Pietro in Vincoli con via Robassomero e via Cirio), dove verranno disegnati ampi flessi per incanalare le auto e, al contempo, si amplieranno le banchine realizzando aree di sosta per i pedoni, organizzate con parti permeabili e verdi. Le stesse aree saranno anche predisposte per raccogliere l’acqua piovana dalle strade mitigando il deflusso delle acque in presenza di intense precipitazioni.

Agli incroci minori verranno realizzati i nasi per adeguamento degli attraversamenti pedonali accompagnati da aree verdi anch’esse con la funzione di calmierazione della raccolta delle acque meteoriche.

Di fronte ai plessi scolastici saranno ampliati i marciapiedi per realizzare spazi sicuri per studenti e genitori.

Lungo corso Ciriè, che con l’apertura dell’incrocio semaforizzato in corso Principe Oddone ha incrementato di molto il traffico delle auto e la velocità con cui viene percorso, verrà alternato il parcheggio a spina sui due lati delle carreggiate e saranno realizzati dei flessi per rallentare la viabilità inserendo dei moduli di verde utili anche alla raccolta delle acque pluviali.

Per quanto riguarda l’ingresso di via Urbino, il progetto prevede la ridefinizione dell’accesso alla via con l’ampliamento delle banchine che ricostruiscono il profilo di Strada del Fortino: marciapiede e percorso pedonale saranno allineati con la via, mentre l’ingresso veicolare verrà rialzato per proteggere l’area di incrocio.

Il parcheggio di San Pietro in Vincoli, dove sarà mantenuta la possibilità di sosta, non si limiterà ad essere un luogo funzionale ai soli autoveicoli: qui verranno introdotti dei percorsi pedonali e degli spazi a verde per far vivere l’area agli abitanti in tutte le ore della giornata. Verranno realizzati dei percorsi ombreggiati che consentano un collegamento con la pedonalizzazione di Borgo Dora, di recente realizzazione e si proseguirà il viale alberato a nord del parcheggio in continuità con il viale di Strada del Fortino.

Il progetto si inserisce nei filoni individuati nel Piano d’Azione Torino 2030 con l’obiettivo di creare una città vivibile dove si possa realizzare un’elevata qualità della vita, una città bella e pulita, con spazi pubblici rispettati e una mobilità orientata al benessere e alla libertà di movimento. Allo stesso tempo l’intero progetto è stato costruito con riferimento ai principi e alle linee guida del Piano di Resilienza Climatica al fine di incrementare la presenza di infrastruttura verde e realizzare ambienti mitiganti gli effetti del cambiamento climatico.

I confini della riqualificazione sono compresi tra Strada del Fortino a nord, corso Regina Margherita a sud, corso Principe Oddone a ovest e via Cirio – via San Pietro in Vincoli a est.

Suddiviso in due lotti, il progetto vedrà i lavori del primo lotto, limitato a sud da via Sassari e via Robassomero e per i quali è prevista una spesa di 1 milione e 300mila euro provenienti dai fondi di compensazione ambientale, completati entro la fine 2022.

“Valdocco Vivibile –  frutto di una proficua e stretta collaborazione tra vari Servizi,  dalla  Viabilità al  Verde Pubblico, all’ Ambiente  –  contiene in sé una valenza dimostrativa indicando l’approccio che la Città intende adottare per adattare il tessuto urbano ai cambiamenti climatici, creando quartieri sempre più resilienti e allo stesso tempo migliorando la qualità della vita quotidiana di tutti i cittadini”, commentano gli assessori Maria Lapietra e Alberto Unia.

Violazione deil divieto di ballo e assembramenti. Discoteca chiusa per cinque giorni

Due settimane fa erano giunte alla Polizia Municipale alcune segnalazioni, confermate da video postati sui social, che all’interno di una discoteca ubicata in corso Massimo d’Azeglio si svolgevano attività di ballo, in violazione dei divieti vigenti sul contenimento dei contagi da Covid-19.

Domenica, intorno a mezzanotte e mezza, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale hanno effettuato un controllo ispettivo nel locale dove era in corso una serata organizzata da un’associazione.

Fuori dal locale, in attesa di poter entrare, erano assembrate circa 150 persone, mentre all’interno della discoteca erano già presenti circa 200 clienti, perlopiù intenti a ballare e in gran parte privi di mascherina, proprio come indicato nelle segnalazioni ricevute nei giorni precedenti. Gli stessi addetti dell’organizzazione erano in gran parte privi di dispositivi di protezione individuale.

Gli agenti hanno preso atto della situazione e, considerato lo stato di assembramento e di inosservanza della norma sul contenimento del Covid-19, hanno valutato il rischio di contagio, procedendo successivamente con la contestazione della sanzione per violazione delle disposizioni contenute nel DPCM 2.03.2021 e disponendo la chiusura del locale per 5 giorni.

Bilancio: equilibri finanziari salvaguardati, senza la necessità di procedere a variazioni di assestamento

Questa mattina, su proposta dell’assessore Sergio Rolando, la Giunta ha approvato una delibera che, dopo la ricognizione effettuata sulle poste attive e passive e sulla base dell’andamento della gestione finanziaria dell’ente, conferma ad esercizio in corso il permanere degli equilibri generali di bilancio e, come previsto e richiesto dalla normativa, il pareggio economico finanziario.

Sulla predisposizione del provvedimento relativo equilibri di bilancio hanno influito la situazione ancora fortemente condizionata dall’emergenza Covid (con rilevanti effetti negativi in termini di minori entrate e di maggiori spese compensate solo in parte da economie di spesa derivanti dai servizi non erogati), la recente sentenza della Corte costituzionale 80/2021 (in materia di ripiano del disavanzo determinato dal Fondo anticipazioni liquidità) e quanto previsto dalla legge di conversione del decreto “Sostegni-bis”, che ha stanziato 660 milioni in favore degli enti locali messi in difficoltà per effetto della citata sentenza della Corte costituzionale e concesso la possibilità di riassorbire il maggior disavanzo dovuto alla corretta costituzione del Fondo anticipazioni liquidità in un arco temporale di dieci anni, anziché nei tre previsti dalle tempistiche ordinarie.Dei 660 milioni di euro stanziati a livello nazionale, alla Città di Torino sono stati assegnati 111 milioni 929mila euro, somma che si aggiunge ad una quota di oltre 18 milioni di euro dell’avanzo di amministrazione prudentemente accantonato e che permette “di gestire – rileva l’assessore Sergio Rolando – con sufficiente tranquillità, almeno in questa prima fase, gli effetti che la sentenza produce sui bilanci degli enti”.

Al fine di evitare disallineamenti – aggiunge il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo civico – si è deciso di vincolare l’assunzione degli impegni di parte corrente, a titolo cautelativo, nei limiti del 10% delle somme complessivamente stanziate per beni e servizi e per trasferimenti, che potranno essere svincolati ad avvenuto accertamento delle entrate”.

La delibera dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale per il sì definitivo.

Cascina Falchera al consorzio Kairos, approvata la concessione

La ‘Cascina Falchera’, immobile di proprietà della Città di Torino situata in strada Cuorgnè 109, è stata data in concessione al consorzio Kairos di Torino.

Questa mattina il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta Comunale, su proposta degli assessori all’Istruzione, Antonietta di Martino,  e al Patrimonio, Antonino Iaria.

Il complesso immobiliare è stato assegnato a conclusione di procedura pubblica, secondo le norme previste dal Regolamento n. 214 della Città di Torino, riguardante la concessione di beni immobili a enti e associazioni, e alla luce delle linee guida precedentemente indicate dal Consiglio Comunale.

La concessione avrà una durata di 19 anni con un canone annuo di 64.749 euro.

“Abbiamo voluto fortemente la rinascita della Cascina Falchera sviluppandone le potenzialità quale presidio educativo di eccellenza in tema di sviluppo sostenibile, per promuovere nelle bambine e bambini, ragazze e ragazzi esperienze mirate a un’ interazione responsabile con l’ambiente, uno stile di vita sano e orientato al benessere individuale e della collettività” dichiarano Di Martino e Iaria.

‘Cascina Falchera’ continuerà ad avere una vocazione didattica, come nucleo della pedagogia del fare, con attività destinate alle scuole di ogni ordine e grado. Sarà un luogo a elevato livello di sostenibilità ambientale, meta di turismo scolastico nazionale e internazionale.

Il progetto presentato dal concessionario prevede attività legate alle tematiche dell’agricoltura e dell’ambiente, lo svolgimento di eventi scientifici, culturali, sociali e di animazione, con l’ambizione di rappresentare un contesto privilegiato per il cibo di qualità. Inoltre si prevedono numerosi servizi educativi, concertati con la Città, che vanno dalle visite alla cascina didattica alla realizzazione di centri estivi e altre attività dedicate alle scuole cittadine.

Al concessionario, inoltre, il compito di garantire la tutela del benessere degli animali presenti in cascina, assicurando  le migliori condizioni di buona salute, di ricovero, di cura e preservando le capacità di  manifestazione dei comportamenti naturali.

Infine saranno realizzati dal consorzio Kairos consistenti interventi di recupero, avvalendosi degli incentivi governativi vigenti e previa autorizzazione delle opere da parte della Città e nulla osta della competente Soprintendenza. Si tratta di lavori di efficientamento energetico e di risanamento, per i quali il consorzio dovrà presentare un progetto. E sempre a carico del concessionario è prevista la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile e delle aree verdi.




 

Carrozzeria abusiva recidiva. La Polizia municipale denuncia nuovamente il titolare

Sono passati circa tre mesi da quando gli agenti del Comando Territoriale V della Polizia Municipale avevano sequestrato tutte le attrezzature presenti all’interno di un basso fabbricato ubicato in un cortile di via Ticino, dove veniva svolta un’attività abusiva di carrozzeria. Quel giorno, i civich’, oltre ad aver comminato al gestore, responsabile dell’abuso, una sanzione di circa 10mila euro, avevano posto i sigilli al forno utilizzato per la verniciatura dei veicoli e denunciato l’uomo all’autorità giudiziaria per emissioni in atmosfera in assenza del prescritto titolo autorizzativo.

Mercoledì pomeriggio, gli stessi agenti del Comando Territoriale V – Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette – a seguito di una segnalazione sulla presunta ripresa dell’attività, sono tornati nella carrozzeria insieme al personale di Arpa per verificare la regolarità dell’esercizio e se fossero state ottenute tutte le autorizzazioni che avevano fatto scattare i sequestri, le sanzioni e le denunce di aprile.

All’interno dei locali erano presenti 4 persone in piena attività lavorativa, tra cui il titolare, già deferito all’autorità giudiziaria per reati di natura ambientale.

A seguito dell’esito negativo degli accertamenti svolti, gli agenti hanno nuovamente denunciato il titolare, un uomo di nazionalità italiana, per aver manomesso i sigilli apposti al forno di verniciatura e per aver utilizzato le attrezzature, precedentemente poste sotto sequestro, senza aver ottemperato agli obblighi di legge per lo svolgimento dell’attività. Allo stesso titolare sarà di nuovo comminata una sanzione di 5.164 Euro per omessa iscrizione Registro Imprese.

Promozione dei diritti delle persone transessuali e transgender nell’ambito della vita lavorativa: Almaterra vince il bando della Città di Torino

Il lavoro è, ad oggi, uno degli ambiti in cui le persone trans subiscono le più gravi forme di discriminazione, in modo più accentuato rispetto ad altre categorie vulnerabili.

Se negli anni la legislazione ha compiuto diversi passi avanti nella tutela delle persone transgender e transessuali dai licenziamenti motivati da discriminazione, l’accesso al mercato del lavoro risulta ancora lo scoglio più arduo da superare.

Secondo una ricerca condotta nel 2014 da Arcigay e MIT – Movimento Identità Transessuali, infatti, il 13% delle persone gay e lesbiche ha visto respinta una propria candidatura ad un colloquio di lavoro a causa del proprio orientamento sessuale; questa percentuale sale vertiginosamente al 45% per le persone transessuali.

Nell’ambito del lavoro di promozione dei diritti e delle pari opportunità, il Comune di Torino ha promosso un bando di contributo rivolto a iniziative che facilitino l’occupazione delle persone transgender e transessuali.

Ad aggiudicarsi il contributo è stato un partenariato guidato dall’Associazione Almaterra e con partner l’Associazione Arteria, l’Associazione Maurice e l’Associazione Consaf.

Il progetto prevede l’organizzazione di due momenti di formazione/informazione rivolti a potenziali datori di lavoro dell’imprenditoria e del terzo settore; la creazione di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione social; la costruzione di un “job day” in cui far incontrare imprese (del privato e del terzo settore) e persone trans per facilitare l’incontro e contribuire ad abbattere stereotipi e luoghi comuni.

“Sono molto felice di veder realizzato un progetto a cui lavoravamo da anni, su consiglio e istanza delle persone trans e transgender che abbiamo incontrato – dichiara l’Assessore ai Diritti Marco Giusta. – Già una volta avevamo lanciato questa opportunità ma non si riuscì a realizzarla, e con la pandemia le nostre risorse sono state destinate altrove. Ora, alla vigilia della ripartenza, credo ancora più importante questo progetto proprio perché non solo non possiamo lasciare nessuno e nessuna indietro, ma anzi, abbiamo bisogno di liberare tutte le energie e i talenti potenziali. Rompere i pregiudizi e gli stereotipi all’accesso al mondo del lavoro è sicuramente fondamentale”

Il progetto verrà realizzato grazie a un contributo di 6.000,00 Euro,  a copertura del 78% delle spese complessive previste,  e si concluderà entro il 31 dicembre 2021

Programma PinQua, presentati i progetti di riqualificazione

Sono stati presentati questa mattina, a Palazzo di Città, i progetti approvati e finanziati dal Ministero delle Infrastrutture attraverso il Programma nazionale della Qualità dell’Abitare (PinQua): uno stanziamento, per complessivi 43 milioni e 715mila euro, che sarà utilizzato per realizzare interventi di riqualificazione edilizia e ambientale nel quartiere Vallette, in Borgo San Paolo e nell’area di Porta Palazzo.

 

Obiettivo del programma PinQua è quello di contribuire a riqualificare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, aumentare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché di migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.

I progetti approvati per Torino, come per le altre città italiane che potranno fruire dei fondi PinQua,  prevedono opere in ambiti urbani con carattere di fragilità e in aree ad elevata tensione abitativa: interventi  da realizzare in un’ottica di sostenibilità e maggiore utilizzo degli spazi sfruttabili all’interno delle zone edificabili esistenti, senza consumo di nuovo suolo e secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile.

In particolare, per i progetti che hanno ottenuto il via libera al finanziamento ministeriale sono stati considerati e valutati positivamente gli aspetti relativi alla superficie residenziale recuperata, all’inclusione sociale generata e agli indicatori di impatto sociale, culturale, territoriale, economico-finanziario e tecnologici, come la sostenibilità ed efficienza energetica e il consumo di suolo zero.

A Torino, con gli stanziamenti del programma PinQua, per un importo di 13 milioni 730mila euro saranno realizzati interventi di riqualificazione nell’area di Porta Palazzo e, nello specifico,  nelle case popolari di piazza della Repubblica 13, nel mercato di Porta Palazzo, nella scuola di via Mameli 18, sulla pavimentazione di Borgo Dora e in spazi pubblici di Valdocco.

Saranno 14 milioni e 985mila gli euro destinati a opere in Borgo San Paolo, ovvero interventi nelle case popolari di corso Racconigi 25, nel complesso scolastico di via Bardonecchia 34, nel mercato di corso Racconigi, sulla pista ciclabile che porta da piazza Robilant a corso Peschiera, ecc..

Quindici infine i milioni di euro per il quartiere Vallette e i lavori nelle case popolari di viale dei Mughetti 20, la manutenzione strade, la demolizione e ricostruzione del palazzo delle Poste in piazza Montale, la realizzazione di aree verdi diffuse, i collegamenti ciclabili, l’accesso al Parco vallette e la riqualificazione di alloggi Erp di risulta.

Il dossier di candidatura dei progetti torinesi al finanziamento del Programma nazionale della Qualità dell’Abitare è stato predisposto dagli uffici tecnici della Città di Torino in collaborazione con Atc e Urban lab, che ha svolto un ruolo di supporto curando gli aspetti relativi alle analisi delle aree urbane oggetto di progettazione e realizzando mappe sintetiche di lettura del territorio.










Covid: dopo le ore 24 stop alla vendita di cibi e bevande da asporto nelle zone della Movida

A partire da oggi e fino al 30 novembre, nelle aree cittadine della cosiddetta movida, è vietata dopo la mezzanotte la vendita di cibi e bevande da asporto.

A disporlo è un’ordinanza firmata questo pomeriggio dalla sindaca Chiara Appendino.

Il provvedimento è stato assunto per l’urgente necessità di prevenire assembramenti di persone e adottato nell’ambito delle misure di contenimento della diffusione del contagio Covid-19, finalizzate alla tutela della salute pubblica.

Nitto Atp Finals: parte domani da piazza Castello ‘Tennis in piazza’

Il countdown verso le Nitto ATP Finals di Torino porta già le racchette nel cuore della città, partendo dalle sue magnifiche piazze.

Da qui, nel nome degli appassionati di ogni età, scatta la corsa verso le Nitto ATP Finals 2021 del 14-21 novembre al Pala Alpitour di Torino con gli otto migliori giocatori e le otto migliori coppie della stagione.

Sarà la prima tappa del più importante torneo indoor del circuito pro maschile che si disputa dal 1970 e verrà ospitato per la prima volta in Italia e per cinque anni nel capoluogo piemontese. Torino sarà così al centro dell’attenzione dello sport mondiale e non solo del tennis.

Nell’ambito dell’attesissimo evento, sabato 24 luglio in Piazza Castello la Federazione Italiana Tennis in collaborazione con le istituzioni locali lancia il progetto “Tennis in piazza”.

Da una delle piazze principali di Torino, cuore del centro storico e politico cittadino nella quale confluiscono, a stella, quattro grandi arterie, via Garibaldi, via Po, via Roma e via Pietro Micca, si irradierà anche la passione di tutto il territorio per questo importantissimo appuntamento.

Dalle 10 alle 19, in Piazza Castello e poi nelle prossime settimane nelle principali piazze cittadine e in altri punti nevralgici della città. Isole di divertimento e di allegria dedicate all’avvicinamento al tennis. Verranno ovviamente rispettate tutte le norme anti Covid.

Ai partecipanti verranno fornite racchette (opportunamente sanificate dopo l’uso) e palline Dunlop. La manifestazione sarà supportata dall’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, che garantirà attraverso i propri insegnanti e fiduciari lo svolgimento dell’attività tecnica.

Previsto inoltre un costante presidio del Comitato Regionale FIT Piemonte per fornire ai partecipanti informazioni utili sul torneo di novembre e sul tennis.

Ecco il programma del progetto “Tennis in piazza”, che si terrà dalle 10 alle 19 nelle piazze e nelle date riportate: 1 tappa – 24/25 luglio – Piazza Castello 2 tappa – 31 luglio/1 agosto – Falchera – Piazza Giovanni Astengo 3 tappa – 28/29 agosto – Mirafiori – Piazza Livio Bianco zona Arena 4 tappa – 4/5 settembre – Piazza d’Armi 5 tappa – 11/12 settembre – Corso Cairoli 6 tappa – 18/19 settembre – Piazza San Carlo