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Via Nizza, approvato il progetto esecutivo per il completamento della pista ciclabile. Lavori per 670mila e 900 euro

La Giunta Comunale ha approvato questa mattina il progetto esecutivo per il completamento del percorso ciclabile di via Nizza, in corrispondenza del piazzale situato a fianco della stazione di Porta Nuova e il nodo di piazza Carducci.

L’obiettivo è rendere ciclabile e più sicuro l’intero asse viario integrando le parti ora escluse, piazza Carducci e il tratto di pista di fianco a Porta Nuova, ivi compreso l’attraversamento dedicato di corso Vittorio Emanuele.

“Si tratta di un progetto che la Città eredita dalla passata amministrazione – spiega l’assessora Chiara Foglietta – e che oggi vede il completamento del percorso ciclabile tra piazza Carducci e corso Vittorio. Il progetto – sottolinea – va nel solco del programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile, con l’obiettivo di incoraggiare scelte di mobilità alternative, a basso impatto ambientale”.

I lavori in programma all’altezza del semaforo di Porta Nuova, proprio in corrispondenza della bidirezionale proveniente da via Nizza consentiranno il ricongiungimento con il percorso Est – Ovest di collegamento con la stazione di Porta Susa.

La mancata realizzazione del tratto, inizialmente previsto tra i lavori della società Grandi Stazioni nell’ambito del proprio progetto di riqualificazione, ha lasciato incompleti la banchina pedonale e il breve tratto corrispondente di pista ciclabile a fianco del complesso di Porta Nuova.

La soluzione per il nodo di piazza Carducci consentirà di collegare la Direttrice 4 (Nord/Sud, lungo via Nizza) con la Circolare 2 (direzione Est/Ovest), proveniente dal cavalca/ferrovia di corso Bramante.

L’intervento su piazza Carducci prevede la realizzazione di un anello bidirezionale assecondante l’attuale struttura viaria che, in quel nodo, si sviluppa sull’impianto di una rotonda semaforizzata. Con la costruzione dell’anello ciclabile si procederà anche la ricollocazione della fermata dei mezzi pubblici posta nel quadrante Nord Ovest della piazza.

L’importo totale dei lavori, per i quali la Città di Torino ha ottenuto dal Ministero della Transizione Ecologica un finanziamento di 470mila e 900 euro nell’ambito del “Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile (PrIMUS)” è di 670mila e 900 euro.

25 novembre, le iniziative della Città per prevenire e contrastare la violenza di genere

La ‘Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ e stata istituita il giorno 25 novembre dall’Assemblea Generale dell’O.N.U. nel dicembre 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento.

I dati sono allarmanti. Dal 1 gennaio al 7 novembre del 2021 sono saliti a 103 i casi di femminicidi commessi nel nostro Paese, come emerge dall’ultimo report diffuso in questi giorni sugli ‘omicidi volontari’, curato dal Servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale.

La violenza maschile contro le donne – sottolinea Jacopo Rasatelli, assessore ai Diritti, alle Pari opportunità e alle Politiche sociali – è un fenomeno pervasivo, radicato nella cultura patriarcale, che trova nel femminicidio la sua espressione più estrema, ma che si esprime quotidianamente in parole e atti di prevaricazione dentro e fuori le pareti domestiche. Per questo serve un impegno costante, in un’alleanza strategica tra istituzioni, movimenti delle donne e servizi specializzati. E per questo sono così importanti il lavoro culturale, l’attenzione al discorso pubblico, la costruzione di un immaginario libero dagli stereotipi”. “La Città di Torino – prosegue Rosatelli – ha da tempo costituito una rete di servizi per offrire un sostegno alle donne che subiscono violenza e accompagnarle in percorsi di emancipazione. Sarà massimo l’impegno del mio assessorato – che riunisce la delega alle Pari opportunità con quella alle Politiche sociali – per rendere sempre più consapevole ed efficace l’operato dei diversi servizi comunali coinvolti e per fare in modo che le politiche di pari opportunità siano sempre più integrate con quelle di welfare.”

La Città di Torino è impegnata da anni nel promuovere e sostenere iniziative di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Anche quest’anno il Servizio Pari opportunità della Città, in collaborazione con le associazioni e gli enti aderenti al Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne (CCVD), ha organizzato un ricco programma di iniziative.

Nella Sala Rossa del Consiglio Comunale alle ore 11 si svolgerà la cerimonia istituzionale. La presidente del Consiglio Maria Grazia Grippo e l’assessore Jacopo Rosatelli incontreranno i rappresentanti dei servizi preposti al contrasto alla violenza di genere e alla tutela delle donne vittime di violenze sul territorio cittadino per avviare un percorso di conoscenza, dialogo e condivisione delle attività messe in campo. L’incontro sarà anche l’occasione per dare il via agli eventi e alle iniziative per celebrare il ventennale del Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne, istituito dalla Città di Torino nel 2000, in calendario lo scorso anno e rimandato a causa della pandemia da COVID 19.

Un lungo programma ideato per svilupparsi nei prossimi dodici mesi –  dal 25 novembre 2021 al 25 novembre 2022 – con l’intento di valorizzare una rete unica in Italia, in grado di riunire intorno al tema della violenza sulle donne soggetti pubblici e privati che agiscono in sinergia per contrastare il fenomeno.

Con la collaborazione della Fondazione Contrada Torino Onlus è stata realizzata la  campagna di comunicazione “Parliamo di violenza” per sensibilizzare tutti i cittadini attraverso cartoline e manifesti. Le cartoline – sulle quali saranno indicati i contatti dei quattro Centri antiviolenza cittadini e il numero unico nazionale 1522 a cui le vittime di violenza e stalking possono rivolgersi per richiedere aiuto e sostegno   saranno distribuite durante gli eventi del 25 novembre, nelle biblioteche civiche, negli uffici della Città aperti al pubblico e nei 13 enti pubblici che costituiscono la rete cittadina dei Comitati Unici di Garanzia.

Sotto il portico della Curia Maxima, in via Corte d’Appello 16, sarà allestita la mostra “Com’eri vestita?”. Si tratta di istallazioni che raccontano storie di abusi affisse accanto agli abiti in esposizione. Nelle intenzioni degli ideatori si intende rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subita per sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.  L’esposizione è stata messa a disposizione della Città da Amnesty International.

La sera del 25 novembre la Mole Antonelliana si illuminerà e sulla sua facciata, oltre alla proiezione del logo del Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne,  l’Amministrazione ribadirà il suo impegno a contrastare il fenomeno con la frase “Torino dice no alla violenza contro le donne”.

Sui monitor delle fermate della metropolitana, in collaborazione con GTT e l’associazione Artemixia, sarà proiettato un breve video dal titolo “Insieme contro la violenza – 1 donna su 3 subisce violenza. Non sa che per uscirne può contare anche su di te”.

Anche quest’anno la Città aderisce alla campagna “Posto Occupato”: nei luoghi ad alta frequenza di pubblico su una sedia sarà posizionato un cartello per ricordare l’assenza di una donna vittima di femminicidio. L’iniziativa – partita nel 2013 da Rometta, piccolo comune in provincia di Messina ha l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere.

Infine, in collaborazione con l’ufficio Pari opportunità e con il Servizio formazione del Comune di Torino, giovedì 25 novembre alle ore 14.00 al cinema Ambrosio, in corso Vittorio Emanuele 52, sarà proiettato il film “Nome di Donna” (2018) di Marco Tullio Giordana. La pellicola – che tocca le tematiche delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro – è l’ultima di una rassegna dedicata ai temi del lavoro riservata al personale della Città e sarà preceduta da un saluto dell’assessore Rosatelli.   Alla proiezione farà seguito un intervento della consulente di fiducia della Città di Torino, Mirella Caffaratti, incaricata di fornire consulenza e assistenza alle/ai dipendenti comunali oggetto di molestie sessuali o morali.

 

Govone, il “Magico Paese di Natale” nelle terre dell’Unesco

Dopo la partenza, lo scorso weekend, del mercatino di Asti, anche nella vicina Govone prende avvio il 20 novembre l’edizione 2021, la quindicesima, de “Il Magico Paese di Natale”, uno tra gli eventi natalizi più popolari e amati d’Italia.

Si è classificato all’undicesimo posto nella classifica dei migliori mercatini natalizi d’Europa, secondo la prestigiosa European Best Destinations, ed è stato riconosciuto quest’anno, per la prima volta, dall’Ambasciata di Finlandia a Roma, in virtù della neonata e prestigiosa partnership con il Paese di Babbo Natale.

A partire da sabato 20 novembre prossimo e per tutti i weekend fino al 19 dicembre, con apertura speciale nel Ponte dell’Immacolata, nel luogo che, per anni, è  stato sede storica dell’evento, si concentrerà la parte di intrattenimento del Magico Paese di Natale.

Sarà, naturalmente, presente la Casa di Babbo Natale con il tradizionale spettacolo nel castello di Govone, reggia sabauda decretata patrimonio dell’Unesco. Sarà presente anche un musical live autoprodotto,  sviluppato su più ambienti, che condurrà grandi e piccini all’incontro, così  atteso, con Babbo Natale.

La compagnia di artisti “Il teatro delle Dieci”, fondata dal regista Massimo Scaglione e artisticamente attiva da decenni, ora guidata dal regista Vincenzo Santagata, replicherà lo spettacolo per 32 volte al giorno, per un totale di 448 rappresentazioni, nel corso dell’intera durata della manifestazione. Il musical ha una durata di 25 minuti ed è  adatto a un pubblico adulto e piccino.

Un’altra animazione di interesse coinvolgente sarà quella della Regina Antea e della sua Scuola degli Elfi  con cui i bambini potranno imparare, scorrazzando in mezzo alle piante del Castello di Govone, a diventare perfetti aiutanti di Babbo Natale. Si tratta di un percorso di giochi a tappe studiato per tutta la famiglia, capace di coinvolgere grandi e piccini, e di permettere di ricevere il diploma di “Elfo professionista”.

Govone ospiterà anche, nella Cappella Reale del Re Carlo Felice di Savoia, una suggestiva esposizione dei presepi e bambinelli Santi, con opere provenienti da collezioni private e pezzi unici della tradizione napoletana. Questo rappresenta una mostra suggestiva e intima, una sorta di viaggio nella storia del presepe e dei suoi legami con la casa Sabauda. Più di duecento repertioriginali e piccoli tesori saranno esaltati nella splendida cornice dei dipinti contenuti nella Chiesa consacrata dello Spirito Santo, edificio piuttosto antico della Confraternita dei Battuti Bianchi, poi divenuta Cappella Reale di Casa Savoia.

Il castello di Govone si trova in provincia di Cuneo nel Comune omonimo e fu una delle residenze della Casa Reale dei Savoia dal 1782 al 1870. Furono i conti Solaro ad affidare all’architetto Guarino Guarini i lavori di ampliamento e abbellimento del castello medesimo, lavori che ripresero un secolo dopo da parte dell’architetto Benedetto Alfieri, che li ultimo’ a partire proprio dai disegni del Guarini. Nel  1792 il castello divenne di proprietà di casa Savoia e, dopo il periodo napoleonico, fu scelto come residenza estiva insieme al castello ducale di Aglie’. Re Carlo Felice, insieme alla moglie Maria Cristina, promosse i lavori di ristrutturazione del castello agli inizi dell’Ottocento, sulla base di propri disegni, e fu anche il promotore del giardino all’italiana all’interno dell’adiacente parco. Dalla fine dell’Ottocento il castello, reso celebre per il soggiorno del filosofo Jean Jacques Rousseau, entrato a quel tempo al servizio del Conte Ottavio Solaro, è  di proprietà del Comune di Govone. Dal 2007 fa parte del circuito degli otto castelli, noti come Castelli Doc (Grinzane Cavour, Barolo, Serralunga d’Alba, Govone, Magliano Alfieri, Roddi, Mango e Benevello).

All’interno del castello di Govone verrà allestita una mostra dedicata al Natale in casa Savoia, con la presenza rievocativa dei piatti della tradizione delle feste dell’epoca e lo svelamento di un particolare segreto: fu la Regina Margherita, moglie del re  Umberto I, prima regina consorte d’Italia, a importare la tradizione dell’albero di Natale  decorato. Lungo il percorso si avrà la possibilità di conoscere le particolarità introdotte dalla casata reale e gli accessori indossati dalle dame fino ad arrivare all’albero di Natale della regina Maria Cristina. Attraverso questo percorso di visita si toccheranno anche temi più  intimi quali la cavalleria, i valori religiosi, le tradizioni militari e i principi cavallereschi dell’Ordine di San Giovanni a Gerusalemme.

Un altro capitolo altrettanto ricco presente a Govone sarà quello del Festival del Cibo, ciclo di incontri dedicati ai prodotti della tradizione e alle ricette di Natale. Quest’anno l’evento avrà  qualechiave di lettura uno spirito giocoso  e divertente grazie al Cooking Christmas Show, che sarà  condotto da un elfo chef decisamente particolare, Diego  Bongiovanni. Sarà lui a condurre gli spettatori in un gioco a punti coinvolgente e adatto a tutte le età.  Grazie alle di ricette natalizie proposte gli spettatori potranno imparare nozioni sul cibo e sulla alimentazione,  attraverso il divertimento. Spazio alle eccellenze del territorio sarà dato dalla Bottega del Natale, che raggruppa i migliori produttori locali e una vineria dove assaggiare i migliori vini locali con una selezione di “taglieri dolci e salati”.

Mara Martellotta 

Dal 20 novembre al 19 dicembre il Magico Paese di Natale al Castello di Govone

Tutti i sabati e le domeniche, anche il 6, 7 e 8 dicembre, dalle 10 alle 19.

Ingresso: 9 euro intero, ridotto ( anni 4-11) 8 euro. 0-3 anni gratuito.

Si consiglia la prenotazione online. È  richiesto il greenpass.

 

Smart Road; estesa la priorità semaforica sulle linee di trasporto urbano 2 e 8

Prosegue l’impegno della Città di Torino nel miglioramento delle funzioni e delle prestazioni della sua Centrale della Mobilità e dell’Infomobilità, gestita dalla società in-house 5T S.r.l., con lo scopo di, da una parte, aumentare l’efficacia e l’efficienza del trasporto pubblico grazie all’estensione della priorità semaforica a nuove linee e, dall’altra, potenziare le attività di gestione della mobilità urbana con la sperimentazione di tecnologie abilitanti le “smart road” e nuovi servizi per il governo della domanda di mobilità.

La Giunta Comunale ha approvato questa mattina un nuovo progetto affidato a 5T che consentirà di estendere la priorità semaforica ai mezzi pubblici lungo il loro percorso: sulla linea 2 lungo l’intero corso Potenza (interessando interventi su 6 incroci semaforizzati) e sulla linea 8, nelle vie Nizza (5 incroci) e Genova (6 incroci).

Il progetto ha un valore complessivo pari a 1 milione e 853mila euro che includono anche la riassegnazione delle economia generate dal progetto precedente e consentirà pertanto la realizzazione di una nuova piattaforma abilitante servizi finalizzati al governo della domanda di mobilità in area urbana, in grado di abilitare nuove funzioni e servizi ad oggi non ancora disponibili per la Città di Torino, per l’analisi della domanda di mobilità, per la definizione e simulazione di politiche di gestione della stessa domanda e dell’offerta. Inoltre questo strumento potrà costituire un fondamentale e oggettivo strumento di supporto alle decisioni dell’Amministrazione.

Attenzione anche alla mobilità dolce e ciclabile da parte dell’Amministrazione: l’intervento prevede altresì l’incremento dell’attuale numero delle postazioni di misura per il monitoraggio della mobilità ciclistica (da 7 a 11) sulle principali piste ciclabili cittadine.

“Attraverso la trasformazione digitale delle infrastrutture di trasporto possiamo migliorarne la qualità, la sicurezza e l’utilizzo e farne strumenti per generare dati e servizi che agevolino la mobilità delle persone, facilitando e semplificando il trasporto e rendendolo più sicuro – commenta l’assessora Chiara Foglietta – Aggiungendo intelligenza alle strade e alle intersezioni, partendo da sensori, misure e metodi di elaborazione si renderanno più estesi, fruibili ed efficienti i sistemi di governo e gestione della circolazione e i comportamenti di mobilità e di viaggio, in linea con le politiche della Città.”

Il progetto approvato oggi si inquadra nel programma di finanziamento dell’unione europea denominato Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (PON Metro 2014-2020), rivolto alle 14 Città Metropolitane Italiane.

 

 

Smart Road; estesa la priorità semaforica sulle linee di trasporto urbano 2 e 8

Prosegue l’impegno della Città di Torino nel miglioramento delle funzioni e delle prestazioni della sua Centrale della Mobilità e dell’Infomobilità, gestita dalla società in-house 5T S.r.l., con lo scopo di, da una parte, aumentare l’efficacia e l’efficienza del trasporto pubblico grazie all’estensione della priorità semaforica a nuove linee e, dall’altra, potenziare le attività di gestione della mobilità urbana con la sperimentazione di tecnologie abilitanti le “smart road” e nuovi servizi per il governo della domanda di mobilità.

La Giunta Comunale ha approvato questa mattina un nuovo progetto affidato a 5T che consentirà di estendere la priorità semaforica ai mezzi pubblici lungo il loro percorso: sulla linea 2 lungo l’intero corso Potenza (interessando interventi su 6 incroci semaforizzati) e sulla linea 8, nelle vie Nizza (5 incroci) e Genova (6 incroci).

Il progetto ha un valore complessivo pari a 1 milione e 853mila euro che includono anche la riassegnazione delle economia generate dal progetto precedente e consentirà pertanto la realizzazione di una nuova piattaforma abilitante servizi finalizzati al governo della domanda di mobilità in area urbana, in grado di abilitare nuove funzioni e servizi ad oggi non ancora disponibili per la Città di Torino, per l’analisi della domanda di mobilità, per la definizione e simulazione di politiche di gestione della stessa domanda e dell’offerta. Inoltre questo strumento potrà costituire un fondamentale e oggettivo strumento di supporto alle decisioni dell’Amministrazione.

Attenzione anche alla mobilità dolce e ciclabile da parte dell’Amministrazione: l’intervento prevede altresì l’incremento dell’attuale numero delle postazioni di misura per il monitoraggio della mobilità ciclistica (da 7 a 11) sulle principali piste ciclabili cittadine.

“Attraverso la trasformazione digitale delle infrastrutture di trasporto possiamo migliorarne la qualità, la sicurezza e l’utilizzo e farne strumenti per generare dati e servizi che agevolino la mobilità delle persone, facilitando e semplificando il trasporto e rendendolo più sicuro – commenta l’assessora Chiara Foglietta – Aggiungendo intelligenza alle strade e alle intersezioni, partendo da sensori, misure e metodi di elaborazione si renderanno più estesi, fruibili ed efficienti i sistemi di governo e gestione della circolazione e i comportamenti di mobilità e di viaggio, in linea con le politiche della Città.”

Il progetto approvato oggi si inquadra nel programma di finanziamento dell’unione europea denominato Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (PON Metro 2014-2020), rivolto alle 14 Città Metropolitane Italiane.

 

 

Rosatelli conferma l’impegno della Città e di Re.a.dy contro i crimini di odio

Lo scorso anno la RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ha lanciato un’azione di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno della proposta di legge ‘Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità’, anche conosciuta come DDL Zan.

Questa azione ha previsto che gli Enti partner presentassero un ordine del giorno a sostegno del DDL Zan ai rispettivi Consigli, a cui hanno aderito 56 Enti.

In seguito alla bocciatura in Senato del disegno di legge che avrebbe garantito tutele per tutti/e i/le cittadini/e contro i crimini d’odio basati sull’omolesbobitransfobia, il sessismo e l’abilismo e che avrebbe portato il nostro Paese ad allinearsi con gli standard europei, la READY, alla vigilia del T-DOR (Transgender Day of Remembrance) – la Giornata internazionale in ricordo delle persone transessuali e transgender vittime di violenza –  rinnova il suo impegno nella lotta alle discriminazioni cercando di colmare, negli ambiti di competenza dei partner, una lacuna lasciata dagli organi centrali.

I partner della RE.A.DY, ad oggi superano il numero di 250, hanno sottoscritto, al momento dell’adesione a questa rete, una Carta d’Intenti che ci impegna ad adoperarci per la piena cittadinanza delle persone LGBT+ e a contrastare ogni forma di discriminazione”, commenta Jacopo Rosatelli. “Come neo assessore ai Diritti della Città di Torino, sede della segreteria nazionale della READY, il mio impegno sarà di coinvolgere gli Enti partner in una nuova iniziativa congiunta che porti alle Istituzioni nazionali un messaggio chiaro sull’urgenza e la necessità di una legge contro tutti i crimini d’odio”.

“Il nostro Parlamento – continua l’assessore – non ha ritenuto importante legiferare su questi aspetti, ma gli amministratori locali sono chiamati ogni giorno a far fronte a episodi di violenza e discriminazione. Da ultimo, l’episodio di violenza riportato dagli organi di stampa che a Torino ha colpito Tommaso Testa, che ho incontrato ieri. Per questo abbiamo il dovere di adottare tutte le misure in nostro potere, nell’attesa che il Parlamento si porti al passo con l’Europa e con la realtà del Paese”.

L’assessore Rosatelli ha incontrato Tommaso Testa, il giovane aggredito nel weekend

Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità della Città di Torino, ha ricevuto Tommaso Testa negli uffici dell’assessorato, in via Giulio 22, nel pomeriggio della giornata di ieri, 18 novembre.

Il giovane, domenica scorsa, è stato aggredito da un uomo e una donna per il suo orientamento sessuale. L’episodio è stato filmato dall’amico di Tommaso.

“Insieme alle funzionarie e ai funzionari del Servizio LGBT, ho voluto esprimergli la vicinanza dell’Amministrazione comunale e della città tutta. Gli ho ribadito che il Comune è al suo fianco, come lo è a tutte le persone e le associazioni che lottano per la libertà e l’autodeterminazione della comunità LGBT+”.

“Scegliendo di non approvare il DDL Zan – ha continuato l’Assessore – il Parlamento nazionale ha colpevolmente deciso di restare inerte di fronte all’odio, alla violenza e alla discriminazione motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Spiace constatare che, inoltre, l’Assessore Regionale Maurizio Marrone rivendichi il taglio delle risorse per i corsi anti – discriminazioni  rivolti al personale del suo Ente: lo considero un grave errore che mi auguro possa essere corretto dal presidente Cirio.

“La Città di Torino, al contrario, – ha concluso Rosatelli – continuerà a fare la sua parte per prevenire e contrastare ogni forma di intolleranza e ampliare gli spazi di democrazia, partecipazione ed emancipazione per ogni persona’”

Anticipata al 22 novembre la terza dose per la fascia 40-59 anni

Alla Regione è  arrivata una comunicazione dalla struttura commissariale del generale Figliuolo che anticipa dal 1 dicembre al 22 novembre la possibilità di iniziare la somministrazione della terza dose per la fascia 40-59 anni.

Alla luce di questo via libera la Regione Piemonte ha immediatamente riprogrammato l’avvio della dose aggiuntiva per questa nuova categoria d’età.

A partire da domenica 21 novembre coloro che lunedì prossimo avranno già maturato sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, periodo richiesto per poter ricevere la terza dose, potranno prenotarla sul portale www.ilPiemontetivaccina.it, in modo da dare il via alle somministrazioni già l’indomani 22 novembre.

Per coloro che hanno dai 40 ai 59 anni resta valida, sempre da lunedì prossimo, anche la possibilità di prenotare la terza dose in una delle farmacie aderenti a cominciare da 15 giorni prima del termine esatto di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, mentre chi ha già maturato i 180 giorni potrà fare la terza dose in farmacia già da lunedì prossimo.

“Ancora una volta in modo immediato la macchina vaccinale del Piemonte si è riorganizzata in modo istantaneo – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi -. Ringraziamo l’intero sistema che continua a dare prova di velocità, dedizione ed efficienza”.

Cooperazione Internazionale: Torino in Palestina con il Progetto NUR – Energia Rinnovabile per Betlemme

Tutti i partner del progetto NUR, che coinvolge le città di Torino e Betlemme, si sono ritrovati on line per l’evento conclusivo nel quale sono stati presentati i principali risultati e le prospettive di collaborazione futura. Hanno partecipano, tra gli altri, la vicesindaca di Torino Michela Favaro, il sindaco di Betlemme Anton Salman, il presidente del Co.Co.Pa. Roberto Montà, il console generale d’Italia a Gerusalemme Giuseppe Fedele e il direttore della sede AICS di Gerusalemme Guglielmo Giordano. L’amicizia tra la Città di Torino e la Municipalità di Betlemme (situata nei Territori Palestinesi, e più precisamente in Cisgiordania) era già nata nel 2015 con la firma di un Accordo di Cooperazione.

Il progetto ‘NUR – New Urban Resources. Energia rinnovabile per Betlemme’ (‘nur’ in lingua araba significa ‘luce’) ha preso avvio nel febbraio 2018 ed è finalizzato a promuovere la diffusione di energia rinnovabile nel territorio della Municipalità di Betlemme – in cui vivono 30mila abitanti – attraverso l’installazione di pannelli solari, l’assistenza tecnica relativa all’efficienza energetica, la formazione professionale, la costituzione di startup, iniziative di sensibilizzazione e processi di governance locale. Gli interventi, che si concludono nel dicembre 2021, sono cofinanziati dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e gestiti dall’ufficio Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.
NUR beneficia di un partenariato ampio e variegato caratterizzato dalla presenza di due enti locali (Torino e Betlemme), di una rete di Città (il Co.Co.Pa – Coordinamento Comuni per la Pace), di due atenei (Politecnico di Torino e Bethlehem University), di due enti di formazione professionale (Enaip Piemonte e Scuole Tecniche Salesiane di Betlemme), di una ONG (il VIS – Volontariato Internazionale Salesiano, che opera a Betlemme da un ventennio), della Fondazione Links e di un’azienda privata (lo studio Ai Engineering Srl) oltre al supporto scientifico dell’Energy Center di Torino.
Il progetto ha un valore complessivo di quasi 1milione e 900mila euro di cui 1milione e 500mila finanziati dall’AICS, 65mila dati in contanti dal VIS e il rimanente coperto dalla fornitura di lavoro e servizi da parte dei 10 partner.
Uno dei risultati di NUR è aver fornito un sistema per illuminare l’Albero di Natale a Betlemme, posto di fronte alla celebre Chiesa della Natività, utilizzando energia rinnovabile al 100%.
Un’altra collaborazione, questa volta in ambito creativo, è stata ‘Let it light!’ (E luce sia!) un concorso di arti visive dedicato a giovani artisti palestinesi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, per richiamare l’attenzione sugli aspetti sostenibili del progetto NUR.
La Municipalità di Betlemme ha individuato nella galleria del Walled Off Hotel – aperto a sorpresa tre anni fa dal famoso e provocatorio street artist Banksy e collocato a pochi metri dal muro che separa Israele da Betlemme – il partner artistico ideale del concorso.
La Città di Torino, con l’apporto dell’Ufficio Torino Creativa, ha elaborato il bando del concorso. A rispondere sono stati 63 artisti che hanno presentato altrettanti bozzetti creati con tecniche diverse: dalla pittura alla scultura, alla fotografia. Una giuria composta da 7 artisti e critici d’arte palestinesi ne ha selezionate 21 che sono state esposte per un mese all’interno della galleria del Walled Off Hotel e viste da 4mila visitatori invitati a votarle. Cinque di queste sono state vendute con prezzi tra i 700 e i 1.500 dollari.
I tre artisti palestinesi vincitori, grazie ai fondi messi a disposizione dal Progetto NUR e alla collaborazione della Rete di Comuni Co.Co.Pa., hanno ricevuto un premio in denaro (rispettivamente di 500, 300 e 200 euro) e sono stati ospitati a Torino per una settimana nel quadro della XV edizione di Paratissima.

Un altro risultato di NUR è stata la progettazione e allestimento di pannelli solari sopra quattro edifici pubblici di Betlemme, per un totale di 300 kWp. Gli impianti sono stati montati sul tetto della stazione dei bus; sul Peace Center, edificio affacciato su Manger Square, la piazza principale della città; sul Dipartimento di Ingegneria del Comune di Betlemme; sopra gli spogliatoi di un campo da calcetto dedicato a Davide Astori, calciatore italiano scomparso nel 2018.
I risultati ottenuti dalla lettura degli inverter dei sistemi collegati alla rete elettrica nei primi sei mesi di funzionamento sono molto incoraggianti e per il medesimo periodo il Comune di Betlemme ha stimato un risparmio sulle bollette energetiche pari a 5 euro/famiglia.

Nei paesi del Medio Oriente di sicuro non manca il sole. Era perciò naturale che il progetto NUR provasse a trasformare l’energia in opportunità di lavoro, prima con la formazione professionale e poi con l’incubazione di start-up nel settore delle energie rinnovabili per favorire l’avvio di nuove imprese.
Così un team italo-palestinese composto da EnAIP Piemonte, il VIS e la Scuola Tecnica Salesiana di Betlemme ha organizzato nove corsi per l’installazione e manutenzione di sistemi fotovoltaici o per la creazione d’impresa, rivolti a 5 docenti, 50 giovani e 48 professionisti del territorio di Betlemme.
Il percorso, durato un anno, è culminato in un concorso (Hackathon) promosso dall’Università di Betlemme per selezionare idee innovative da ‘allevare’ in sette start-up. Hanno partecipato 60 persone provenienti da tutta la Cisgiordania, per lo più studenti tra 18 e 29 anni iscritti presso istituzioni come l’Università Al-Ahliyye e il Politecnico di Hebron.
Infine, il Politecnico di Torino ha elaborato una Piano energetico per Betlemme, per pianificare miglioramenti nell’efficienza energetica e risparmi da conseguire entro il 2030.
Partecipando all’evento la vicesindaca Michela Favaro ha commentato: “Il progetto NUR ha realizzato grandi cose ma non si è trattato di una semplice collaborazione istituzionale tra due città, si è realizzata un’esperienza di confronto tra due comunità. Sono convinta che soprattutto grazie a quest’ultimo aspetto, per nulla scontato, NUR continuerà a generare impatti concreti. E per questo mi congratulo sinceramente con tutto il partenariato coinvolto. Con l’evento di oggi il progetto NUR finisce, ma il cammino sul sentiero della pace degli uomini e delle donne di buona volontà continua e prende un nuovo slancio. Il mio augurio, che indirizzo in particolare ai giovani coinvolti dal progetto nei Centri di Formazione Professionale, nelle Scuole tecniche e nelle Università, è che anche la cooperazione fra le città sia fonte di energia in questo percorso”

Welfare: via libera al piano invernale per i servizi alle persone senza fissa dimora. Oltre 800 i posti di accoglienza, molti aperti 24 ore su 24

Per la stagione invernale si è messa in moto – con il via libera questa mattina della Giunta comunale al provvedimento presentato dall’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli – la macchina organizzativa a cui è affidata la gestione della rete, potenziata nei mesi più freddi dell’anno, dei servizi riservati alle persone senza dimora e a coloro che vivono condizioni di grave disagio abitativo.

“La nostra città – ricorda l’assessore Rosatelli – affronta il secondo inverno in cui le fragilità e i rischi che caratterizzano la condizione di senza dimora risultano ulteriormente acuiti, anche a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria. Oggi – aggiunge il responsabile delle politiche cittadine di welfare – Torino dispone di una rete di servizi e un programma di interventi attivi tutto l’anno e che, nel periodo invernale, vengono rafforzati per cercare di assicurare una adeguata risposta ai maggiori bisogni delle persone senza dimora, di quelle più fragile e che nei mesi più freddi vedono crescere la loro condizione di disagio”.

Nell’offerta dei servizi di sostegno alle persone senza dimora, negli ultimi anni la Città di Torino ha progettato i propri interventi cercando di superare modalità assistenzialistiche ed emergenziali, preferendo a queste approcci che propongono, a misura di ogni singola persona, percorsi finalizzati all’inclusione e che accompagnino alla fuoriuscita dalla condizione di grave emarginazione sociale.

Un processo ulteriormente sviluppato nel contesto di emergenza sanitaria da Covid-19, al fine di continuare a garantire una risposta di accoglienza e di tutela adeguata alla domanda, in condizioni di sicurezza per i senza dimora e per gli operatori.

Il ventaglio di opportunità e di interventi di accoglienza e di inclusione comprende un’offerta che va dai servizi di primo contatto in strada e di primo accesso, alle Case di Ospitalità (oggi prevalentemente aperte 24 ore), agli alloggi e alle residenze di autonomia, fino ai percorsi abitativi in housing first, agli interventi educativi e di inserimento in percorsi di inclusione personalizzati volti a favorire l’uscita dalla condizione di grave emarginazione sociale.

Di seguito la tipologia e la descrizione dei servizi di accoglienza e di inclusione.

Servizi di prossimità e di primo contatto: – potenziamento del Servizio TORINO HOMELESS, quale polo di accesso unificato cittadino dedicato ad accogliere le persone senza dimora, conoscerle e orientarle rispetto alla rete dei servizi cittadini e a predisporre interventi e percorsi di inclusione. Il servizio opera in stretto rapporto con l’Ambulatorio sociosanitario R. Gamba, gestito in integrazione con l’ASL Città di Torino; – rafforzamento dei Servizi di Strada diurni e notturni, che hanno il compito di monitorare e intercettare, tempestivamente, le nuove situazioni di fragilità su tutto il territorio cittadino e di favorire i percorsi individuali di cura e inclusione sociale concordati con il Servizio Adulti in difficoltà del Comune di Torino.

Accoglienza: – apertura 24 ore, tutti i giorni dell’anno, delle Case di ospitalità dell’Amministrazione comunale e di altre Case di ospitalità in convenzione o a progetto; gli ospiti avranno inoltre la possibilità di permanere per più tempo nella stessa Casa per permettere la continuità dei percorsi personali di inclusione; – continuità nelle misure di prevenzione e di tutela sanitaria assicurando procedure di ingresso e di tamponamento, il distanziamento e la fornitura di DPI nelle strutture; – ulteriore incremento del numero delle strutture di accoglienza attivate, in collaborazione con il Terzo Settore, per sopperire alla contrazione dei posti disponibili a causa della riduzione del numero di ospiti per assicurare il distanziamento. – potenziamento dei percorsi di reinclusione (attraverso tirocini e laboratori) e di avvicinamento ai Servizi sociali e sanitari. – attivazione nel periodo novembre 2021 – aprile 2022 del sito temporaneo umanitario gestito da Croce Rossa Italiana, in collaborazione con i Servizi dell’area Inclusione e con la Polizia Municipale, in un’area individuata dalla Città, in via Traves 15, che garantisce spazi riservati – possibilità, in caso di condizioni climatiche emergenziali che possano comportare un aggravamento delle condizioni di vita per le persone che vivono in strada, di allestimento, in collaborazione con i Servizi della Protezione Civile della Città, di un ulteriore sito di accoglienza notturna collocato in una zona cittadina facilmente accessibile.

Opportunità per l’autonomia abitativa: -inserimenti in abitazione a cura del Servizio Housing First (50 percorsi attivi, con l’obiettivo di arrivare a 70) rivolto a cittadini senza dimora da lungo tempo in situazione di precarietà abitativa, in compresenza di problematiche sanitarie; l’approccio di Housing First prevede un modifica sostanziale degli interventi al problema dell’homelessness: ponendo l’autodeterminazione della persona senza dimora al centro dell’intervento, prevede il passaggio diretto dalla situazione strada o dalla bassa soglia all’appartamento e la predisposizione di una proposta di azioni di sostegno da parte dei servizi per consentire la permanenza in appartamento con il massimo grado di autonomia. – servizi abitativi temporanei gestiti da agenzie di Terzo Settore in concessione con la Città di Torino (77 posti disponibili); – opportunità abitative temporanee di autonomia assicurate dal Terzo Settore nell’ambito del Piano di Inclusione della Città (circa 60 percorsi); – progetti di di accoglienza temporanea in appartamenti collettivi rivolti a cittadini senza dimora con un buon grado di autonomia (il cosiddetto “rapid rehousing”) in alternativa all’accoglienza alle Case di ospitalità di bassa soglia (circa 20 percorsi entro dicembre 2021). Pertanto l’ accoglienza per le persone senza dimora e in condizione di elevata fragilità raggiunge gli oltre 800 posti disponibili (circa 600 di percorsi di accoglienza in case di ospitalità e oltre 200 posti progetti per l’autonomia abitativa).

Un obiettivo raggiunto grazie al coinvolgimento di tutte le realtà del Terzo settore (volontariato e cooperazione sociale) con un importante ruolo della Caritas Diocesana, all’interno del percorso di coprogettazione avviato, a partire dal 2018, dal Piano di Inclusione Sociale della Città e al nuovo assetto della rete dei servizi in affidamento per il prossimo triennio. Molte delle opportunità attivate nello scorso inverno sono state stabilizzate garantendone la fruibilità senza soluzione di continuità. La Città ha, inoltre, pubblicato in questi giorni uno specifico avviso del Piano di inclusione sociale per cercare collaborazioni e sviluppare progetti finalizzati ad assicurare ulteriori opportunità per i cittadini in condizione di fragilità.

Le risorse di accoglienza per l’emergenza abitativa. L’emergenza abitativa e l’assenza di un’abitazione richiedono interventi urgenti, sostegno e accompagnamento in particolare quando interessano nuclei familiari e mamme o papà soli con bambini. Le strutture di ospitalità temporanea destinate all’emergenza sfratti sono passate da 187 nel 2017 a quasi 300 nel 2021 prevalentemente tramite le progettualità approvate con il Piano di Inclusione Sociale.

Inoltre sono state approvate iniziative che hanno permesso e consentiranno a breve di avviare accoglienze e percorsi di inclusione sociale per circa 280 persone.

Anche le strutture attivate per l’ospitalità temporanea dei migranti accolti in seguito al superamento delle palazzine dell’area ex Moi, quasi 360 posti, vengono progressivamente destinate ai percorsi di inclusione delle persone in condizioni di disagio abitativo e fragilità sociale.