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Interventi sulle alberate: riqualificazione nei corsi Mediterraneo e Castelfilardo, lavori in corso Cosenza

La prossima settimana partiranno i lavori di riqualificazione dell’alberata dei corsi Mediterraneo e Castelfidardo, ed è previsto un intervento di abbattimento e potatura di alcuni alberi su corso Cosenza, nel tratto compreso tra piazza Pitagora e corso Agnelli.

L’intervento sui corsi Mediterraneo e Castelfidardo prevede l’abbattimento delle piante secche e la contestuale sostituzione con nuovi alberi, oltre ad una potatura di contenimento delle chiome. Le operazioni prevedono complessivamente l’abbattimento di 33 alberi fortemente deperienti o morti e la fornitura e messa a dimora di 39 nuovi alberi.

L’alberata centrale, rialzata e realizzata su soletta, risale ai primi anni duemila ed è costituita da querce piramidali che da anni manifestavano segni di sofferenza e che quest’estate, per effetto degli shock termici e idrici, hanno avuto un vero e proprio tracollo che le intense attività di cura del Verde Pubblico hanno potuto solo in parte contenere e limitare. Come anticipato nei mesi scorsi l’impegno era di intervenire nella prima stagione utile sulle tratte più problematiche, monitorando nel tempo l’evoluzione delle condizioni di una alberata che era già in regressione e che la siccità ha ulteriormente debilitato.

L’alberata, divisa in tratte, a livello di vitalità delle piante ha una situazione molto disomogenea e sono state fatte scelte tecniche differenti a seconda del numero di alberi vivi, deperienti o morti. Sulla tratta più problematica, tra le vie Caboto e Colombo in corso Mediterraneo, è previsto il rinnovo completo con cambio di specie ed inserimento del pero ornamentale (Pyrus calleriana chanticleer) anche nell’ottica dell’utilizzo di specie più adatte al contesto e dell’aumento della biodiversità. In corso Castelfidardo, nella tratta Politecnico/corso Stati Uniti, le fallanze saranno ripristinate con peri ornamentali ma nell’ottica del rinnovo graduale perché ci sono ancora diverse querce piramidali vive. Nelle altre tratte i nuovi alberi saranno della medesima specie; la situazione infatti è meno grave e il numero di querce piramidali vive è tale da non consigliare, per il momento, un cambio di specie.

Il cantiere di corso Cosenza interesserà invece la zona compresa tra piazza Pitagora e corso Agnelli, dal 28 novembre fino al 2 dicembre, con possibili disagi al traffico veicolare. L’intervento interesserà l’abbattimento di due pioppi e di nove querce che sono morte, probabilmente a causa del lungo periodo siccitoso che ha interessato la città nel periodo estivo. Verrà inoltre eseguito un intervento di potatura con la rimonda del secco fisiologico su altre quattro querce presenti nell’area.

Green mobility, a Palazzo civico una delegazione di imprenditori e aziende austriaci

Una delegazione proveniente dall’Austria è a Torino per conoscere e approfondire i progetti in corso e le buone pratiche della Città di Torino relative alla mobilità verde. Questa mattina ad accogliere a Palazzo Civico i membri della delegazione, composta da autorità del Consolato Generale d’Austria e da imprenditori ed esperti di ben 12 aziende austriache, l’Assessora Chiara Foglietta, con delega a Trasporti, Progetto Smart City, Innovazione. Insieme a lei, i relatori di GTT, Infra.TO e 5T hanno presentato i loro progetti più recenti e quelli futuri.

Si è parlato della sperimentazione Maas che partirà a breve e permetterà ai cittadini di prenotare e accedere ai servizi di mobilità condivisa tramite un’unica app, del rinnovo della flotta di GTT che prevede l’introduzione di 120 nuovi bus elettrici (che si aggiungeranno ai tram Hitachi Rail), di come avviene il monitoraggio del traffico in tempo reale, del funzionamento del sistema che permette la guida autonoma sulle strade di Torino, ma anche del progetto della futura linea 2, sviluppato con l’utilizzo dell’innovativo sistema BIM – Building Information Modeling, pronto a ripetere l’esempio di efficienza e sostenibilità della linea 1.




Davanti al Martini nuovi stalli intelligenti riservati ai disabili in terapia di emodialisi

Sono stati installati nei giorni scorsi a Torino i primi sensori su stalli riservati a persone con disabilità in terapia di emodialisi presso strutture ospedaliere.

Nello specifico si tratta di 3 dispositivi posizionati presso l’Ospedale Martini che rendono di fatto gli stalli interessati “intelligenti”, permettendone un monitoraggio in tempo reale da remoto con l’obiettivo di ottenerne un maggior controllo ed efficienza al tempo stesso, a beneficio sia di utilizzatori che di gestori.

Messa in campo dall’innovativa startup Babilot la soluzione, che si propone come mezzo per la gestione intelligente dei parcheggi per utenti con disabilità, è attualmente e per i prossimi mesi in fase di testing “on the road” grazie al programma di Urban Testing con il quale  CTE NEXT supporta le imprese interessate a co-sviluppare e sperimentare in condizioni reali soluzioni innovative che utilizzino a regime il 5G e una o più tecnologie emergenti nei settori strategici individuati assieme a Città di Torino (Smart Road, Urban Air Mobility, Industria 4.0, Servizi Urbani Innovativi e PA). Ma se osservata con un campo più lungo è anche una delle possibili applicazioni che rendono l’IoT una realtà concreta e che aprono a tutta una serie di utilizzi futuri, attraverso lo sviluppo di sistemi e dispositivi intelligenti che portino vantaggi nei diversi aspetti della vita quotidiana, qui ad esempio attraverso nuove risposte e modelli di mobilità urbana.

“La sperimentazione partita in questi giorni porta l’innovazione nella quotidianità delle persone – commenta l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta -. Le nuove tecnologie ci permettono di pensare servizi ad hoc per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, e nel contempo la gestione pubblica di beni e servizi. Possono sembrare piccoli miglioramenti, ma si tratta di interventi tangibili e reali con benefici sulla qualità di vita delle persone”.

I dispositivi IoT utilizzati sono sensori P-Carpet: innovativi, intelligenti e riciclati, vengono applicati al suolo senza particolari preparazioni del manto stradale e sostanzialmente permettono di controllare lo stato di occupazione delle aree di sosta, rilevando la presenza o meno di veicoli in tempo reale e guidando i conducenti verso lo stallo libero più adatto alle dimensioni del proprio veicolo e più vicino alla destinazione che si vuole raggiungere, il tutto ottimizzando il percorso.

Per svolgere queste funzioni, il sistema pensato da Babilot, oltre ai dispositivi IoT, si compone di altri tasselli fondamentali: l’infrastruttura cloud, un’app (predisposta sia per lato utenti che lato Polizia Municipale) e la piattaforma gestionale, centro nevralgico per l’interconnessione tra città, utenti e veicoli, e strumento utile a servizio della smart city del futuro.

L’app, sviluppata per entrambi i sistemi operativi disponibili su smartphone (Android e IOS), nei prossimi mesi sarà oggetto di sperimentazione e valutazione da parte di un campione di utenti selezionati: in questa fase sarà molto importante il coinvolgimento delle diverse tipologie di utenti target, a cominciare dalle persone con disabilità, alle quali si sta introducendo il nuovo “servizio” anche grazie alla collaborazione delle associazioni interessate.

 

Christian A. Ruggeri

Area pedonale di via di Nanni: dal 28 novembre attivi i varchi elettronici per il controllo degli accessi

Da lunedì prossimo 28 novembre 2022 entrerà in funzione il nuovo sistema elettronico per il controllo dell’accesso all’area pedonale di via Dante Di Nanni. I varchi elettronici, attraverso il riconoscimento della targa, registreranno i passaggi dei veicoli non inseriti nella white list, e pertanto non ammessi al transito, che automaticamente saranno segnalati agli uffici competenti per la redazione degli atti conseguenti alle violazioni commesse.

Prima che il veicolo venga considerato sanzionabile, ovvero entro dieci giorni dal primo ingresso, chiunque sia in possesso dei requisiti previsti e non lo avesse ancora fatto può chiedere l’inserimento nella white list, utilizzando esclusivamente il modulo telematico reperibile al link .

Per alcune categorie di veicoli, non è necessario l’inserimento nella white list per accedere all’area. Tra queste figurano i velocipedi ed assimilati senza targa, i veicoli in servizio pubblico di piazza (taxi) e quelli in servizio di emergenza.

Sono consentiti il transito, la fermata e la sosta dei seguenti veicoli:

–              velocipedi ed assimilati;

–              veicoli di servizio delle aziende erogatrici di pubblici servizi e loro appaltatori limitatamente ai periodi in cui devono effettuare lavori o servizi per cui è necessario accedere all’area pedonale;

–              autocisterne destinate al rifornimento di combustibile per il riscaldamento, limitatamente al tempo necessario per il rifornimento;

–              veicoli in servizio di emergenza;

–              veicoli utilizzati dagli operatori di mercato per il commercio su area pubblica, nei giorni feriali dalle 5,30 alle 14,00 e nei prefestivi fino alle ore 20,30, esclusivamente nei periodi e nei posteggi assegnati per concessione pluriennale o temporanea.

Sono consentiti il transito e la fermata, ma non la sosta:

–              dei veicoli al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria muniti di speciale contrassegno, limitatamente alle necessità abitative, lavorative o di servizio;

–              dei veicoli in servizio pubblico di piazza (taxi) limitatamente al tempo necessario per la salita o discesa dei clienti che necessitano di trasporto all’interno dell’area pedonale;

–              dei residenti nell’area pedonale mediante iscrizione in white list di non più di una targa per proprietario o utilizzatore (es.: locatario) di veicoli;

–              dei dimoranti temporanei nell’area pedonale mediante iscrizione in white list di non più di una targa per dimorante, quale proprietario o utilizzatore (es. locatario) di veicoli;

–              dei titolari di posti auto accessibili esclusivamente transitando nell’area pedonale mediante iscrizione in white list di non più di due targhe per posto auto, collegate al richiedente quale proprietario, locatore, ecc. del veicolo;

–              dei veicoli di categoria N (autocarri) che effettuano operazioni di carico e scarico tra le ore 15.00 e le ore 19.00 dei giorni feriali (eccetto prefestivi);

–              dei veicoli di artigiani e imprese che eseguono interventi di manutenzione e controllo degli immobili, delle loro parti e dei relativi impianti di servizio (gas, luce, acqua, telefonia) che devono richiedere l’esenzione a posteriori tramite la piattaforma Ztl di Gtt

Ulteriori informazioni sul sito della Circoscrizione 3

Premio Innovazione & Sviluppo Next Generation, menzione speciale per Torino

Torino raccoglie una menzione speciale per il suo progetto “MaaS 4 Italy: Sperimentazione Pilota e Living Lab” al Premio Innovazione & Sviluppo Next Generation la cui cerimonia di premiazione si è svolta a Bergamo, dove in questo giorni è in corso XXXIX Assemblea Nazionale ANCI.

Il riconoscimento di Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società dedicata all’innovazione di frontiera del gruppo bancario e tra i partner del Premio, va a un progetto che, attraverso il coinvolgimento degli operatori di mobilità, intende facilitare e incentivare l’accessibilità da parte dei cittadini al sistema locale di mobilità e raggiungere obiettivi sociali quali mobilità semplice, sicura e sostenibile.

Quella di quest’anno è stata un’altra edizione da record del contest dedicato alla PA locale che fa innovazione, Promosso da ANCI Piemonte, ANCI nazionale e ANFoV, con il patrocinio del Parlamento europeo, della Regione Piemonte e del Consiglio regionale il premio ha raccolto esperienza virtuose da tutta Italia: ben 325 i progetti candidati, in rappresentanza di 458 Enti e Comuni, per un totale di oltre 14 milioni di cittadini coinvolti.

La Città di Torino aveva partecipato all’avviso pubblico “Maas4Italy”, finanziato nell’ambito del Programma Complementare al PNNR e lanciato dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale (MITD) – Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), risultando nel mese di luglio prima in graduatoria su entrambe le componenti del bando ed aggiudicandosi un finanziamento di circa 10 milioni di euro.

Proprio lo scorso venerdì , su proposta dell’assessora all’Innovazione, mobilità e trasporti, Chiara Foglietta, la Giunta Comunale aveva approvato con due delibere le modalità attuative del progetto .

La Città di Torino firma la dichiarazione di Bruxelles per rendere gli spazi pubblici sicuri e accoglienti

Rendere gli spazi pubblici sicuri e inclusivi, ripensando strumenti e prospettive, ovvero come intervenire in caso di attacchi terroristici o problemi di sicurezza in spazi aperti e affollati. Dopo quattro anni trascorsi a lavorare sul progetto Pactesur, Nizza, Torino, Liegi e Anci Piemonte firmano la dichiarazione di Bruxelles per confermare la loro collaborazione.

Questa mattina l’assessora alle Politiche per la Sicurezza della Città di Torino Gianna Pentenero, insieme al vicepresidente di Anci Piemonte Ignazio Zanetta, ai sindaci di Nizza e Liegi, ha sottoscritto il documento. La cerimonia è stata uno degli atti finali del bilancio del quadriennio del progetto Pactesur, celebrato a Bruxelles con il convegno europeo sulla sicurezza urbana. Pensato come progetto dell’Unione Europea e del Forum Europeo della Sicurezza Urbana, Pactesur è nato per contrastare attacchi terroristici e problemi di sicurezza legati ai grandi assembramenti. Dall’attentato con il camion sulla folla della Promenade des Anglais, passando per la sparatoria in Belgio, fino ai fatti tragici di piazza San Carlo, le città si sono unite per trovare nuove soluzioni a difesa dei cittadini che vogliono condividere degli spazi pubblici. Formazione, collaborazione e scambio di buone pratiche, investimento su tecnologie sperimentali sono state le tappe di questo percorso.

Oggi vogliamo ribadire che questo metodo di lavoro è la strada giusta. Dobbiamo continuare con la condivisione delle nostre metodologie, lo scambio e la formazione continua degli agenti, l’evoluzione tecnologica per rendere le piazze sicure e accoglienti”, ha spiegato l’assessora alle politiche per la sicurezza della Città di Torino Gianna Pentenero.

Un approccio torinese che fa da ispirazione anche per Anci Piemonte che, come ha ricordato il suo vicepresidente Zanetta, deve provare a combinare soluzioni per le grandi città per poi proiettarle anche per i piccoli centri.

Infine Elena Ciarlo, project manager per Pactesur per Anci Piemonte, ha ricordato quanto sia importante dare continuità alla programmazione perché, grazie a Nizza capofila, si potrà proseguire sulla via dell’Academy per le polizie locali così come l’installazione di strutture sperimentali come le barriere mobili di Liegi o le nuove dotazioni di sicurezza con materiali innovativi sul lungomare di Nizza.

Città di Torino sostiene le “Scuole delle Mamme”: 20mila euro per il diritto alla studio delle donne impegnate a tempo pieno nella cura dei figli

La Giunta ha deliberato, ieri, un contributo all’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio GRAMSCI” che, in collaborazione con Università di Torino, Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci e altre realtà del territorio ha dato vita nel 2021 al progetto “Per(Corsi) di Cultura Circolare: sostenibilità, competenze, solidarietà”.

L’idea nasce dall’esperienza del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) 3 di via Poma 14, in cui è stato creato lo “Spazio non-solo mamme”, uno spazio di educazione ibrida che ha un duplice intento: favorire l’autodeterminazione e la promozione sociale di giovani donne e madri; garantire servizi educativi anche di media intensità a minori, figlie e figli delle donne che usufruiscono del servizio.

Questa attività educativa sinergica permette di rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne madri di accedere ai percorsi di educazione permanente, mettendo a disposizione dei minori anche educatrici ed educatori professionali, ricercatori, pedagogisti, mediatori. In questo modo si garantisce il diritto allo studio anche a quella parte di popolazione femminile inoccupata, disoccupata, che sceglie la cura dei loro figli al tempo pieno e che coincide, secondo gli studi effettuati dagli attori coinvolti, con una fascia ad alto rischio di marginalizzazione sociale.

Nel concreto, in seno a questo progetto, l’associazione propone laboratori, corsi e seminari che mirano a migliorare le competenze di base e trasversali delle giovani mamme, coadiuvata da enti del Terzo settore e altre associazioni.

Sono contenta di contribuire alla realizzazione di questo progetto, superando strutture di apprendimento statiche e poco flessibili” dichiara l’Assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno. “La proposta presentata dall’associazione è tanto ambiziosa quanto necessaria per favorire la coesione sociale e arginare il più possibile l’esclusione in società di donne la cui attività sono totalmente rivolte alla famiglia e ai figli. Allo stesso tempo, a bambine e bambini saranno offerti servizi educativi, con educatrici ed educatori che si occuperanno di loro, mentre le mamme esercitano il proprio inalienabile diritto ad istruirsi e formarsi. In questo modo, grazie alle associazioni e agli enti coinvolti nel progetto, compiamo un passo in avanti verso una realizzazione più sostanziale nella garanzia del diritto allo studio e verso un servizio educativo 0-6 capace di andare incontro ad esigenze nuove ed eterogenee.”

Prato de La Salette, con la messa a dimora di 15 alberi al via il percorso partecipato di valorizzazione

Questa mattina nel Prato de La Salette, in borgata Parella, si è tenuta l’iniziativa “Un albero per il futuro”, attraverso cui il Comando Unità Forestali, Ambientali ed Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA) ha donato alla città 15 piante di frassino e carpino. La messa a dimora degli alberi è il primo tassello del percorso partecipato di recupero dell’area verde, promosso dall’amministrazione comunale insieme alla circoscrizione.

La presenza degli alberi – insieme a due panchine, a un tavolo e una bacheca, realizzate dalle maestranze del CUFA con legname proveniente da alberi morti per cause naturali all’interno delle riserve naturali dello Stato gestite dell’Arma dei Carabinieri – ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto della natura, in un’area verde che si estende per oltre 10mila metri quadrati tra via Madonna de La Salette, via Franzoj e corso Francia.

L’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso, che ha partecipato all’evento, ha dichiarato: “Oggi è un momento significativo anche perché quest’area è stata recentemente definita inedificabile dalla Città, su iniziativa di un comitato popolare. Avviando un primo nucleo di forestazione, grazie a questa generosa iniziativa del Corpo Forestale dell’Arma, diamo un primo segnale concreto del fatto che quest’area rimarrà verde e a disposizione di tutti, luogo di socialità in cui godere dei benefici degli alberi”.

Il presidente della Circoscrizione 4, Alberto Re, ha commentato: “Oggi iniziamo un percorso che vede Città e Circoscrizione unite in un’attività di co-progettazione con i cittadini e le diverse realtà del territorio, con l’obiettivo di prendersi cura di quest’area verde e di valorizzarla. Ed è bello poter iniziare questo percorso piantando nuovi alberi, che ci danno la possibilità di vivere diversamente la nostra città e i nostri quartieri, in una dimensione più verde e naturalistica”.

L’evento ha fatto parte del programma di iniziative coordinate e promosse dall’assessorato al Verde pubblico della Città di Torino in occasione della Festa Nazionale degli Alberi.

Sei alberi di frutto al parco Mennea in ricordo di Mameli Calvino e Jole Ceruti Scurti

Anche Torino celebra il 21 novembre la Giornata nazionale degli Alberi, con una serie di eventi e iniziative – coordinate e promosse dall’assessorato al Verde Pubblico della Città – su più giorni per promuovere il rispetto del patrimonio arboreo cittadino.

Un momento particolarmente intenso quello di questa mattina agli Orti Urbani del parco Mennea con l’intitolazione a Jole Ceruti Scurti (ricercatrice dell’Università di Torino) ed Eva Mameli Calvino (prima donna a conseguire la libera docenza in botanica presso un’università italiana) di sei alberi di frutto antichi donati alla Città dall’associazione weTree e dal Centro di Competenza per l’Innovazione in campo Agro-Ambientale Agroinnova. Le sei piante rappresentano la restituzione dell’impatto generato dallo spettacolo Harvest prodotto da Tangram Teatro Torino e Agroinnova, messo in scena al Teatro Carignano di Torino il 17 ottobre 2022

L’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso nel partecipare all’evento ha ringraziato gli organizzatori per aver ricordato queste due importanti figure femminili. “Trovo sia un messaggio molto forte associare il loro nome a degli alberi, che andranno a rinvigorire il patrimonio verde cittadino – ha detto l’assessore. “Un patrimonio che è particolarmente ricco – ha ricordato – ma che va tutelato e curato, anche grazie alla messa a dimora di nuovi alberi donati da aziende, cittadini o associazioni, come in questo caso. Dopo il Covid  – ha quindi sottolineato – abbiamo recuperato una dimensione più prossima, di quartiere, per le nostre vite, e abbiamo capito in maniera ancora più evidente quanto sia importante il verde, con le sue numerose funzioni, per le nostre città”.

Cantieri scuola nei beni confiscati. Protocollo d’intesa tra Città e F.S.C. Torino

La Città di Torino e F.S.C. Torino (Formazione, Scuola, Sicurezza), hanno sottoscritto questa mattina un Protocollo d’Intesa per la promozione e la creazione di opportunità ed esperienze formative dirette a favorire lo sviluppo delle conoscenze e delle capacità tecniche degli allievi del corso per Operatore Edile realizzato da F.S.C. Torino al fine di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Protocollo dà così l’avvio ad un progetto pilota che prevede la realizzazione presso gli immobili confiscati di “cantieri scuola” per piccoli interventi di manutenzione ordinaria e il rinnovo di finiture. Il primo cantiere scuola sarà realizzato in un appartamento sito in corso Lecce di circa 130 metri quadrati che diventerà una casa per giovani stranieri in cammino per iniziare la vita autonoma. Il cantiere impegnerà inizialmente 8 ragazzi e successivamente, a rotazione altri 20, di età compresa tra 14 e i 18 anni. L’iniziativa si potrà estendere anche ad altri beni confiscati.

La Città di Torino, infatti, è assegnataria di 15 unità immobiliari ubicate sul proprio territorio confiscate alla criminalità organizzata e intende promuovere e valorizzare questi beni per farne strumenti di promozione, crescita e rafforzamento della cultura della legalità, della giustizia sociale e della solidarietà, nonché di offerta di nuove opportunità di sviluppo economico e culturale, attraverso la trasformazione dei beni confiscati in luoghi di crescita personale e aggregazione della cittadinanza.

L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha assegnato alla Città nel mese di agosto un immobile di circa 85 mq in via Bardonecchia e, a inizio novembre, un grande immobile di circa 1000 mq nei pressi di via Lanzo noto come Castelletto di Bramafame.

Per altri immobili è già in corso l’iter amministrativo necessario all’acquisizione.

F.S.C. Torino è l’Ente bilaterale del Settore edile di Torino che si occupa della formazione e addestramento di ragazzi con licenza media.

Nel Protocollo è inoltre previsto l’inserimento nella programmazione didattica di un modulo formativo di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva rivolto agli allievi impegnati nei “cantieri scuola” finalizzato a valorizzare il significato e la ricaduta sociale delle attività svolte dagli studenti nell’ambito del ripristino di un bene confiscato alla criminalità.

Il protocollo avrà validità ed efficacia fino al 31 dicembre 2024.

La vicesindaca Michela Favaro, con delega alla Legalità: “un bene confiscato e recuperato è una ferita rimarginata nella Città. Attraverso la destinazione ad uso sociale dei beni contribuiamo a rinforzare il rapporto di fiducia con i cittadini che vedono ripristinata la legalità e possono godere di nuovi servizi a loro dedicati. Attraverso il Protocollo coinvolgiamo in questo percorso anche ragazzi e cittadini in formazione della scuola edile. Li rendiamo protagonisti e reali artefici di un pezzo di bene comune di cui sono certa si sentiranno orgogliosi e responsabili anche in futuro”.

L’assessora Gianna Pentenero: “Restituire un luogo alla città dopo averlo sottratto alla criminalità organizzata è già una vittoria delle istituzioni. Usare questo luogo per la formazione e la crescita di ragazze e ragazzi, garantisce un futuro a quel luogo e rappresenta un arricchimento per tutta la comunità. Sarà bello pensare che il sapere e il saper fare saranno elementi nella formazione degli studenti e delle studentesse, ma apprendere in questo nuovo spazio renderà loro dei professionisti migliori e dei cittadini e della cittadine migliori“.

Il presidente di FSC Torino Massimo Maccagno “Gli studenti della nostra scuola, durante le ore di lezione del corso per operatore edile, svolgono molte ore di pratica in cantieri simulati, ma questa volta potranno occuparsi di manutenzione e ristrutturazione vera nell’ambito di un progetto importante e di grande impatto sociale e civile.

La nostra partecipazione al progetto è strettamente legata con la funzione educativa del nostro Ente di formazione professionale. Per noi, l’attività di formazione professionale è da sempre strettamente connessa con i principi del rispetto della legge attraverso l’educazione alla legalità; una pratica che consente di formare futuri lavoratori-cittadini capaci di rispetto, responsabilità nei confronti del prossimo e della comunità.”