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Cambiare la viabilità in piazza Toti

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione proposta dal consigliere Giuseppe Iannò (gruppo misto di minoranza – Torino libero pensiero) riguardante la viabilità di piazza Toti.

La piazza è sede del mercato rionale ed è formata dalla convergenza di quattro vie del quartiere Vanchiglietta: corso Chieti, via Oropa, via Rimini e via Ricci, assi di collegamento con corso Belgio e lungo Po Antonelli in una zona densamente abitata con necessità di molti parcheggi.

Come ha constatato la Commissione Urbanistica durante il sopralluogo dello scorso 16 novembre il punto critico è la pericolosità degli attraversamenti pedonali; la mozione propone nuovi dissuasori di sosta o lo spostamento degli attuali per migliorare la visibilità degli automobilisti e interventi sui marciapiedi che impediscano parcheggi nei punti nevralgici.

Nella foto: un attraversamento pedonale di piazza Toti.

Bandiera Gialla, una mostra sulle epidemie in epoca di pandemia

Oggi, lunedì 5 dicembre 2022 alle ore 12,00 nella Rotonda Talucchi dell’Accademia Albertina, è stata presentata alla stampa “Bandiera gialla – Le epidemie e le cure nella storia, nella scienza, nell’arte”, una grande mostra tra arte, storia, scienza e media sulle epidemie in epoca di pandemia prodotta dall’Università di Torino nell’ambito del programma UniVerso, l’osservatorio culturale dell’Ateneo, in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, con il Teatro Regio di Torino e le Teche Rai. Allestita negli spazi del Cortile del Rettorato (via Po 17, Torino) e della Rotonda Talucchi (via Accademia Albertina 6, Torino), la mostra, che resterà aperta fino al 5 marzo 2023, è curata dal Prof. Peppino Ortoleva, storico dei media e curatore di musei e mostre, con la direzione scientifica della Prorettrice di UniTo Prof.ssa Giulia Carluccio.

 Bandiera gialla, il cui nome deriva dalla bandiera che a partire dal XVII secolo è divenuto il segnale internazionalmente riconosciuto delle malattie contagiose, associato in particolare a quella forma di prevenzione antica, ma tuttora largamente usata, che è la quarantena, è realizzata grazie al contributo di un comitato scientifico multidisciplinare di studiosi.

Il percorso  unisce un itinerario storico che dal periodo della “peste nera” del Trecento – resa celebre da Giovanni Boccaccio – arriva fino ai tre anni del CoViD-19, con un’attenta e aggiornata analisi scientifica delle malattie, della loro diffusione e delle cure che la medicina è riuscita a sviluppare, mettendo a disposizione della società le competenze scientifiche e gli esiti della ricerca più avanzata che l’Università di Torino può vantare in riferimento a un ampio ventaglio di saperi e discipline.

L’Università di Torino raccoglie infatti una sfida inedita e di grande attualità: quella di proporre un approfondimento rigoroso sulla storia delle pandemie attraverso la forza e l’impatto di un percorso espositivo ampiamente interdisciplinare, rivolto a un pubblico che non coincide con la sola comunità accademica, ma si apre a tutta la cittadinanza.

Nella mostra vengono narrati cause ed effetti delle principali epidemie che hanno caratterizzato la storia dell’umanità a partire dall’età moderna con l’obiettivo di indurre il visitatore a portare lo sguardo, non solo sulla situazione attuale, ma anche sulla dinamica storica di comparsa e diffusione delle epidemie mettendo in evidenza alcuni fenomeni ricorrenti nelle crisi sanitarie: il diffondersi di dicerie che ne attribuiscono la responsabilità a presunte cospirazioni, gli interventi spesso autoritari dei poteri pubblici, l’avvicendarsi di fasi di paura e disperazione con altre di ingannevole speranza, la sperimentazione di rimedi medici che a volte si sono rivelati inutili o perfino dannosi a volte al contrario si sono dimostrati efficaci a contenere i morbi o addirittura a sradicarli.

Per fare questo si avvale di un’ampia gamma di linguaggi che collegano tra loro informazioni scientificheesposte in forma semplice (per esempio per mezzo di grandi illustrazioni o di spiegazioni video), oggetti (in particolare gli strumenti medici) di diverse epoche, documenti storici (dalle fotografie ai giornali agli avvisi pubblici) capaci di far comprendere il vissuto al tempo della peste, del colera o della “spagnola”, documenti audiovisivi e produzioni artistiche – dalla pittura alla letteratura, dalle arti plastiche alla musica – che hanno mostrato e narrato le epidemie stesse.

Il percorso espositivo dà ampio spazio all’espressione artistica, lasciando alla pittura, alle arti plastiche, alla narrazione letteraria il compito di farci capire che cosa ha voluto e vuole dire il vivere in tempo di epidemia, senza dimenticare la musica: sarà una sorpresa scoprire una Cantata per la fine del colera di una grande compositrice tedesca, Fanny Mendelssohn Hensel.

Il contributo delle Teche RAI e altri materiali di archivio permettono di seguire gli sviluppi della recente pandemia, di riconoscere le battaglie del personale sanitario in prima linea in Italia come in Asia e altrove, e di tornare con immagini sempre attuali alla “spagnola” del 1918-19, al colera a Napoli del 1973, al dramma dell’AIDS tra l’Africa e l’occidente. Nell’allestimento curato da Diego Giachello e con le scenografie ideate da Claudia Boasso del Teatro Regio di Torino spicca anche una replica in grandezza naturale (4 metri di altezza) della colonna infame di Milano, che fu eretta in origine per additare all’odio pubblico i presunti “untori”, e che oggi viene ricostruita per ammonirci invece sulla follia del pregiudizio e sulle tragedie di chi ne fu e ne è vittima.

Area pedonale via di Nanni. I vigili sanzionano tre esercizi di vicinato. Disposta la chiusura anticipata per recidiva

A seguito delle numerose segnalazioni pervenute dai residenti dell’area pedonale di via Dante di Nanni che lamentavano schiamazzi dovuti all’aggregazione serale e notturna di persone intente a bere alcolici con conseguenti situazioni di degrado e ordine pubblico, il Comando Territoriale III della Polizia Locale ha avviato un’attività di monitoraggio dell’area, dalla quale è emerso che le persone che arrecavano disturbo bivaccavano nell’area pedonale sorseggiando bibite acquistate presso tre esercizi di vicinato che effettuavano la vendita di bevande alcoliche in contenitori di vetro ben oltre le ore 21.00, orario stabilito dalla Giunta Comunale con delibera dell’8 agosto scorso.

Gli agenti hanno dunque sanzionato i tre esercizi di vicinato per ben due volte e, poiché la violazione è stata reiterata, hanno effettuato la segnalazione agli uffici comunali competenti che a loro volta hanno emanato un’ordinanza di chiusura anticipata alle ore 20.00 per due dei tre esercizi, ubicati rispettivamente in via Pollenzo e Via San Paolo. Per il terzo esercizio, ubicato in via di Nanni, è in corso l’iter che porterà allo stesso provvedimento di limitazione dell’orario di vendita.

Questa operazione conferma la bontà del progetto sul controllo della città che si sta attuando con operazioni interforze e con l’impegno a 360 gradi. Aver dato strumenti di sanzionamento anche dal punto di vista commerciale, restringendo le regole, consente di ottenere ulteriori deterrenti per attività illecite all’interno dei minimarket, ma nello stesso tempo, di diminuire i punti di criticità nei quartieri che sono spesso al centro delle denunce dei residenti per il comportamento degli esercenti e di alcuni loro clienti”, afferma l’assessore alle Politiche per la Sicurezza Gianna Pentenero.

Comune di Torino, Prefettura e ASL firmano un accordo che promuove l’accesso di richiedenti asilo e rifugiati ai servizi sanitari

È stato firmato oggi dal Comune di Torino, dalla Prefettura di Torino e dall’ASL Città di Torino un accordo che mira a favorire l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale e ai servizi dell’ASL Città di Torino da parte dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea e di forme complementari di protezione.

L’accordo si basa sulla collaborazione esistente da anni fra le tre istituzioni, che si è ulteriormente rafforzata nel corso del 2022 grazie al percorso promosso dal Comune di Torino e dall’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, con l’ampliamento dei servizi dello “Spazio Comune” del Servizio Stranieri in via Bologna 49/A. Il centro multifunzionale, realizzato con i Servizi anagrafici, la Prefettura, la Questura, l’ASL Città di Torino, l’Agenzia Piemonte Lavoro e l’associazione Mosaico, promuove l’accesso a servizi legali, psicosociali e amministrativi per supportare i richiedenti asilo e i rifugiati nel processo di integrazione.

L’accordo – ha dichiarato Raffaele Ruberto, Prefetto di Torino – rappresenta un miglioramento importante nella fruizione dei servizi sanitari nell’interesse non solo dei migranti ma anche della collettività”.

L’accordo è in linea con gli obiettivi aziendali che puntano allo sviluppo di procedure amministrative semplificate e condivise con gli altri enti pubblici”, ritiene il dott. Carlo Picco, Direttore Generale della ASL Città di Torino. “Questa  metodologia di lavoro interistituzionale permette di ottimizzare le risorse  riducendo la produzione di documenti ridondanti e l’afflusso di utenti agli sportelli”.

In via Bologna 49/A, nello “Spazio Comune” del Servizio Stranieri, è già attivo, in forma sperimentale da alcuni mesi, uno sportello dell’ASL Città di Torino dedicato a richiedenti asilo e rifugiati, che consente l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale,  la scelta del medico curante, e permette di ricevere informazioni sui servizi sanitari disponibili in città. L’accordo prevede, inoltre, l’attivazione di un servizio online per l’iscrizione al SSN dei richiedenti asilo domiciliati o residenti nei centri di accoglienza della Prefettura e del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) del Comune di Torino.

La creazione di uno spazio comune polifunzionale presso il Servizio stranieri della Città di Torino – ha dichiarato Jacopo Rosatelli, Assessore alle politiche sociali del Comune di Torino – nasce da una collaborazione inedita fra amministrazioni diverse. Si tratta di un risultato importantissimo e di un modello di riferimento perchè, per la prima volta, istituzioni coinvolte a vario titolo nel percorso di inclusione delle persone rifugiate operano nello stesso luogo, per offrire una risposta integrata. Al centro ci sono la persona e i suoi bisogni, in una logica di attenzione verso i cittadini più fragili”.

Questo accordo è un ulteriore passo avanti per lo sviluppo dello Spazio Comune a Torino”, dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Siamo felici che le istituzioni torinesi stiano sostenendo questo percorso che, dopo la firma della Carta per l’integrazione, stiamo portando avanti in collaborazione con diversi grandi Comuni italiani e che ha conseguenze concrete sull’integrazione delle persone rifugiate nella società che le accoglie”.

Nel 2023, grazie alla collaborazione fra Comune, UNHCR, altre istituzioni e la società civile, saranno aggiunti ulteriori servizi nello “Spazio Comune” della città di Torino, in via Bologna 49/A.

La prima pizza circolare si mangia a Torino

La rivisitazione di un grande classico della cucina italiana secondo i principi dell’economia circolare applicata al cibo, all’interno del progetto europeo FUSILLI,  si trova alla Locanda nel Parco a Mirafiori, grazie alla proposta dell’Università di Scienze Gastronomiche e del Pollenzo FoodLab.

La Pizza Circolare nasce all’interno del progetto europeo FUSILLI che, fino al 2024, mira a promuovere la transizione del sistema alimentare di 12 città europee attraverso Living Lab innovativi. A Torino grazie a FUSILLI si sperimentano innovazioni e azioni concrete all’interno del Turin Food Innovation Living Lab, un ecosistema di innovazione aperta condivisa e partecipata implementato principalmente nell’area di Mirafiori, che coinvolge gli abitanti e un’ampia gamma di portatori di interesse nello sviluppare e attuare politiche alimentari locali che soddisfino le quattro priorità FOOD 2030:

 

alimentazione per diete sostenibili e sane
sistemi alimentari intelligenti per il clima e sostenibili dal punto di vista ambientale
circolarità e sistemi alimentari efficienti sotto il profilo delle risorse
innovazione e responsabilizzazione delle comunità.

 

FUSILLI è l’acronimo di Fostering the Urban food System Transformation through Innovative Living Labs Implementation e a Torino è realizzato dalla Città di Torino e dalla Fondazione della Comunità di Mirafiori in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Università di TorinoOrti Generali come terze parti e il coinvolgimento, in varie azioni, di stakeholder sul territorio di Mirafiori come, in questo caso, la Cooperativa Sociale Mirafiori che gestisce la Locanda nel Parco.

La Città di Torino, da tempo attenta a promuovere una transizione del sistema alimentare cittadino attraverso l’adozione di soluzioni maggiormente sostenibili da un punto di vista sociale, economico e ambientale, con la partecipazione al progetto FUSILLI ha rafforzato il proprio impegno in questa direzione definendo una strategia olistica, sinergica ed integrata.

Parallelamente, l’implementazione del Turin Food Innovation Living Lab a Mirafiori ha offerto l’opportunità di creare uno spazio di sperimentazione condiviso volto a definire soluzioni co-progettate attraverso il coinvolgimento di un’ampia gamma di attori che agiscono nelle diverse dimensioni della filiera alimentare: produzione e trasformazione, distribuzione e logistica, consumo, gestione e riduzione dello spreco alimentare, nonché “governance”.

Il Living Lab implementato con il progetto FUSILLI insisterà su alcune tematiche di interesse strategico: promozione del modello di economia circolare, attività di educazione e sensibilizzazione sul rapporto cibo/salute, gestione dello spreco alimentare, recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari anche a fini solidaristici, tutela della biodiversità e promozione del cibo locale, rafforzamento dell’identità di quartiere e della capacità di resilienza degli abitanti. Benché caratterizzato come un banco di prova sperimentale a scala di quartiere (Mirafiori), il Turin Food Living Lab mira a replicare le soluzioni di successo in altre aree cittadine.

«La Pizza Circolare è un importante tassello della più ampia strategia alla quale la Città di Torino sta lavorando con impegno da tempo, volta ad accompagnare la transizione del sistema alimentare cittadino verso soluzioni in linea con le priorità Food 2030 dell’Unione Europea» sottolinea l’Assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Chiara Foglietta «Non a caso la città ha inserito il tema dell’economia circolare come uno dei quattro pilastri su cui lavorerà il nuovo Gruppo Interdipartimentale, nato anche grazie agli spunti e alle sinergie con il progetto europeo FUSILLI, che ha l’obiettivo di realizzare politiche condivise e univoche in ambito alimentare».

Fondazione della Comunità di Mirafiori onlus da oltre 10 anni si occupa di coinvolgere gli abitanti in attività e in eventi di divulgazione legati ai temi della rigenerazione urbana e sociale, anche attraverso il cibo come occasione di socialità e di sostenibilità ambientale. Da 4 anni con Mirafood (la comunità urbana Slow Food per la valorizzazione del territorio di Mirafiori), con il progetto Mirafiori Quartieri Solidali e oggi, grazie a FUSILLI, si possono consolidare le azioni di sistema sul recupero del cibo e sostegno alimentare, si avviano nuove sperimentazioni sul tema della circolarità del cibo e si sviluppano strategie condivise per la valorizzazione delle tipicità e artigianalità locali come MA.MI food – Made in Mirafiori, il paniere di prodotti tipici di Mirafiori.

La sinergia tra amministrazione, enti del Terzo Settore, mondo accademico e cittadini, anche in questo caso, rappresenta un’importante valore aggiunto al territorio.

«Con il progetto FUSILLI, la Fondazione della Comunità di Mirafiori ha la possibilità di incrementare ulteriormente le azioni di valorizzazione dell’identità del territorio attraverso la cultura del cibo, attivate da anni e promosse fin dal 2018 con Mirafood. La Pizza Circolare è un’ulteriore tappa nella costruzione del sostegno allo sviluppo economico locale e si inserisce nel neonato paniere di prodotti del quartiere, MA.MI food – Made in Mirafiori, rispettosi dei principi del “cibo buono pulito e giusto” e motore di un maggiore benessere delle persone e dell’ambiente.» Anna Rosaria Toma, Presidente di Fondazione della Comunità di Mirafiori onlus.

La Pizza Circolare è una proposta gastronomica progettata dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Pollenzo FoodLab, laboratorio di sperimentazione e formazione per l’innovazione in cucina, in collaborazione con la Locanda nel Parco, il ristorante sociale della Casa nel Parco.

L’innovativo concept si fa portavoce dei principi della Circular Economy for Food (CEFF) che l’Ateneo ha promosso negli anni con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dell’economia circolare applicata al food system.

«La Circular Economy for Food è quel modo di pensare ed agire sistemico, che parte dal porre al centro di ogni processo decisionale la tutela e la rigenerazione del capitale naturale a cui è associato quello umano, culturale ed economico, rispettando i limiti planetari ed offrendo allo stesso tempo uno spazio equo alla società civile. Il primo passo è cercare di evitare di compromettere i rapporti con il migliore fornitore di materia prima che il genere umano conosca, ovvero la Natura, per poi ragionare sulla valorizzazione di ogni eccedenza, l’inclusione sociale, l’utilizzo intero degli ingredienti, il recupero del saper fare in cucina e così via» afferma il prof. Franco Fassio curatore dell’iniziativa insieme alla designer sistemica Alessandra Savina ed al gruppo di lavoro del Food Lab, composto da Carol Povigna, Nahuel Buracco e Matteo Bigi, gastronomi e formatori che con la loro esperienza e creatività sfornano quotidianamente nuovi paradigmi gastronomici in cucina.

Seguendo le 3C della CEFF (Capitale, Ciclicità e Coevoluzione), la pizza valorizza i suoi ingredienti nella loro interezza, evitando la generazione di sprechi, esaltando la biodiversità naturale e culturale tipica del territorio e coinvolgendo la comunità con un prodotto nutriente e salutare per l’umanità e il pianeta (One Health).

La prima ricetta di pizza rivisitata che viene proposta a Locanda nel Parco mette in discussione la famosa 4 Stagioni. I “classici” topping come mozzarella, pomodoro, carciofini, olive, funghetti, prosciutto cotto, nella nuova versione progettata da Pollenzo sono sostituiti da verdure di stagione, dal formaggio tipico piemontese Mortrett, o dal Seirass del Fen, una ricotta stagionata Presìdio Slow Food.

Con l’aggiunta di erbe aromatiche del kitchen garden nei cassoni a Spazio WOW, ex fabbrica del quartiere rigenerata con vocazione green, e l’impasto a lunga lievitazione cotto in un forno a risparmio energetico, realizzato con materiale refrattario, in grado di mantenere la temperatura e ridurre i consumi.

La ricetta, nella sua versione invernale, include come ingredienti vegetali il cavolo broccolo, zucca Butternut, cavolo viola e porro: verdure che sono espressione stagionale del territorio piemontese.

La proposta gastronomica è pensata per essere versatile e replicabile per ogni stagione e lì rientra in un ragionamento più ampio che l’Ateneo pollentino sta portando avanti, con l’ambizione di rivisitare alcuni grandi classici della cucina italiana, in chiave sostenibile e circolare. Non si tratta, infatti, di un mix unico nel suo genere, ma di un modus operandi applicato ad una pizza vegetariana, qualcosa che l’antropologo francese Claude Lévi-Strauss definirebbe come un’azione di “bricolage contadino” ovvero di quella capacità delle società tradizionali di operare sui saperi materiali e immateriali ricombinandoli creativamente, per valorizzarli al massimo ed evitare la generazione di sprechi.

“La Gastronoma” è il nome della nuova pizza, ideato dagli studenti della Laurea Magistrale in Food Innovation & Management di UNISG, coinvolti nei test sensoriali che hanno portato alla generazione della ricetta invernale. Una pizza che porta in tavola la biodiversità naturale e culturale tipica di ogni territorio, riducendo al minimo gli scarti derivanti dalla sua produzione in chiave di economia circolare.

«L’obiettivo del Food Lab, contribuendo alla creazione di nuovi prodotti come La Gastronoma, è quello di diffondere un nuovo modo di fare, che ha radici nel passato, ma che allo stesso tempo non vuole assumere un atteggiamento nostalgico, ma far propria la consapevolezza che in questo stato di crisi ecologica mondiale, è opportuno che la modernità e l’innovazione si siedano al tavolo della tradizione, specie quando quest’ultima diventa portavoce di valori attualizzabili in soluzioni per il futuro» afferma Carol Povigna, coordinatrice del Pollenzo Food Lab.

La Locanda nel Parco è il ristorante gestito dalla Cooperativa Sociale Mirafiori, realtà presente in quartiere dal 1988. Il locale, nella ristrutturazione del 2021, è stato pensato con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, attraverso l’applicazione dei principi dell’economia circolare. È un luogo di opportunità sia lavorative per chi è disposto a rimettersi in gioco con i propri talenti nonostante le profonde difficoltà vissute, che formative per i giovani: è un hub permanente della scuola di formazione professionale Engim San Luca.

Oltre a essere spazio di aggregazione e socializzazione aperto a tutti senza distinzioni, con attenzione alle persone più fragili, si propone cibo di qualità, che rispetta la stagionalità dei prodotti e con una grande attenzione alla provenienza degli alimenti, prediligendo i prodotti locali. Il nostro vino è biologico certificato e offriamo birre di piccoli produttori piemontesi.

La Pizza Circolare rappresenterà il fiore all’occhiello della proposta di pizze di Locanda nel Parco, punto di riferimento per il territorio, orientato a un’alimentazione sana e sostenibile, sia per l’ambiente che, economicamente, per i clienti.

La Pizza Circolare è disponibile a Locanda nel Parco (via Modesto Panetti, 1 – Torino) dal 2 dicembre 2022 tutti i giorni dal martedì alla domenica.
Consigliata la prenotazione al 345 6878874.

Trolley Festival, il 4 dicembre in piazza a Torino le vetture storiche del trasporto tranviario

Il Trolley Festival, evento torinese che si colloca tra le maggiori manifestazioni tranviarie a livello mondiale, con protagoniste alcune tra le più belle vetture storiche di tram, torna in Città per la sua 16° edizione. L’appuntamento è fissato per domenica 4 dicembre, a partire dalle 9 e fino alle ore 18, in piazza Castello.

Organizzato da ATTS, con la collaborazione di GTT e il patrocinio di Città di Torino, l’evento chiude le celebrazioni del 150° anniversario dall’introduzione del tram a Torino, e ha come scopo principale la valorizzazione del mezzo tranviario come patrimonio storico e culturale a disposizione di tutti i cittadini.
A tal scopo, nella giornata di sabato 3 dicembre presso l’Hotel NH Collection, si terrà il convegno internazionale “Il tram, patrimonio culturale delle città” con lo scopo di mettere a confronto le diverse esperienze e testimonianze nel campo del trasporto tranviario storico, con esperti del settore provenienti da 14 paesi (e 4 continenti).

Il 1° gennaio 1872 la Città inaugurò – prima in Italia – un servizio pubblico di carrozze su rotaia trainate da cavalli, anticipando così Napoli, Trieste, Roma e Milano. Il viaggio di prova, effettuato tra piazza Castello e piazza Carducci, era avvenuto tre giorni prima, il 29 dicembre del 1871.
Le splendide motrici d’epoca, che domenica animeranno con una grande parata di vetture piazza Castello e alcune vie circostanti, per poi successivamente offrire la possibilità di fare un giro gratuitamente, sono il frutto del magnifico lavoro di restauro effettuato nel tempo dai volontari dell’associazione ATTS, in stretta collaborazione con GTT: passato, presente e futuro del trasporto su rotaia saranno quindi i protagonisti, con esemplari targati 1911, passando poi agli anni ’30, ’60 e ’70, per giungere ai modelli più recenti degli anni ’90 e 2000.

“Rafforzare il trasporto pubblico locale e modi sostenibili di spostarsi è uno degli obiettivi della transizione ecologica della Città per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita delle persone – commenta l’Assessora alla Mobilità della Città di Torino Chiara Foglietta -. Il tram è un mezzo sostenibile ed efficiente su cui bisogna investire. Manifestazioni come il Trolley Festival sono utili per rilanciare l’importanza di questo mezzo di trasporto e per ricordare e valorizzare la sua storia”

“Con il Trolley Festival celebriamo insieme alla Città di Torino e ad ATTS i 150 anni del tram a Torino, il suo valore storico e culturale per le diverse generazioni. In GTT lo facciamo con la piena consapevolezza che questo mezzo di trasporto rappresenta il futuro della nostra azienda e della mobilità sostenibile – commenta Serena Lancione, Amministratore delegato di GTT -. Al centro del nostro lavoro nei prossimi mesi la graduale immissione in servizio dei 70 nuovi tram Hitachi Rail e sfidanti progetti di sviluppo della rete tranviaria.”

“E’ con immenso piacere che proponiamo ai cittadini torinesi e ai turisti la 16° edizione del Trolley Festival che sarà accompagnata da un convegno internazionale sul valore culturale del tram” – dichiara Roberto Cambursano, Presidente ATTS -. Quest’anno, per festeggiare i 150 anni del primo tram a Torino, la manifestazione sarà particolarmente ricca con una grandiosa parata di veicoli storici insieme ai tram moderni”.

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 4 DICEMBRE

Dalle 10.30 alle 12.00 è programmata una “Sarabanda Tranviaria” con l’impiego di 12 tram storici in circolazione continua con ingresso e uscita da piazza Castello su tre diverse direzioni: Giardini Reali, Via Po e Via Pietro Micca.

Dalle 12.00 alle 13.00 è prevista una Grande Parata con la partecipazione di tutti i veicoli disponibili della flotta storica, integrati da esemplari di tram moderni, speciali e di servizio, per un totale di 20 veicoli. La parata sarà aperta dal nuovo tram GTT Serie 8000 di imminente entrata in servizio a Torino. Il percorso si snoderà da piazza Castello (a partire dall’incrocio con via Roma) per via Po fino a piazza Vittorio Veneto.

Al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18.30, alcuni tram storici saranno a disposizione gratuita del pubblico su percorsi speciali, con salita e discesa esclusivamente in piazza Castello. Mentre il binario ovest di fronte al Teatro Regio sarà confermato nel pomeriggio come capolinea della linea tranviaria storica 7, quello sul lato est verrà riservato alla salita e alla discesa dai tram gestiti dall’ATTS.
Oltre ai tram, è previsto l’impiego dell’autobus storico a due piani CV61 del 1961 che sarà a disposizione per giri gratuiti nel centro città, con capolinea in piazza Castello sulla carreggiata stradale in corrispondenza del gazebo ATTS.
Sono in programma giri speciali gratuiti su quattro tram storici che ripercorrono la storia del trasporto pubblico di tutta Italia. In piazza Castello saranno esposti tre tram e il bus a due piani di Italia ’61. Il tram teatro ospiterà un’esposizione di modellini Lego®️, mentre a bordo degli altri due tram ci saranno mostre di modellismo e rievocazioni storiche.

La linea storica 7 in occasione del Trolley Festival sarà in servizio esclusivamente nel pomeriggio (prima corsa alle 14.30, partenze ogni ora fino alle 19.30): con i normali biglietti e abbonamenti si potranno godere i suoi tram storici.

Per informazioni, assistenza, vendita libri e gadgets, in Piazza Castello lato est (a fianco del monumento al Duca d’Aosta) sarà presente il Gazebo di ATTS dalle ore 8.00 alle ore 19,00.

Maggiori informazioni su: https://www.atts.to.it/

Misure antismog, da sabato 3 dicembre torna il livello bianco con le sole limitazioni strutturali

Secondo i dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte, da sabato 3 dicembre e fino a lunedì 5 dicembre 2022 compreso (prossimo giorno di controllo), entrerà in vigore il livello 0 (bianco) con le sole misure strutturali di limitazione del traffico previste del semaforo antismog.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina http://www.comune.torino.it/emergenzaambientale/

Giornata Mondiale contro l’A.I.D.S.: la Città presenta le iniziative del progetto “Torino Fast Track City”

Oggi, giovedì 1 dicembre 2022, ricorre la Giornata mondiale contro l’AIDS, dedicata alla promozione di una cultura della salute, della prevenzione e dei diritti.

In questa Giornata la Città di Torino ribadisce l’attenzione e l’impegno sul tema dell’HIV-AIDS, promuovendo strategie e azioni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Dichiarazione di Parigi che l’Amministrazione Comunale ha sottoscritto aderendo alla rete globale delle ‘Fast Track Cities’, una partnership tra città e municipalità di tutto il mondo e quattro partner principali: IAPAC (International Association of Providers of AIDS Care), UNAIDS (International Association of Providers of AIDS Care), UN-Habitat (United Nations Human Settlements Programme) e la Città di Parigi.

Insieme al Comune di Torino vi hanno aderito sette associazioni del territorio: Anlaids, Arcobaleno Aids, Casarcobaleno, Croce Rossa – comitato Torino, Giobbe, Gruppo Abele, Lila Piemonte.

L’iniziativa mira a mettere in rete città di tutto il mondo disponibili a condividere azioni locali per porre fine all’Aids e ad altre epidemie entro il 2030, come stabilisce la Dichiarazione. I comuni aderenti, in particolare, si sono impegnate a raggiungere, nella stessa data, l’obiettivo “95-95-95”, vale a dire che il 95% delle persone affette da HIV sia consapevole del proprio stato di salute, il 95% di coloro che hanno bisogno di cure possa avere accesso alle stesse e il 95% delle persone in terapia raggiungano la soppressione virale.

Un traguardo conseguibile attraverso un percorso indicato dall’accordo siglato che propone momenti di testing sul territorio, l’accompagnamento alla presa in carico dal servizio sanitario, campagne ed eventi per incentivare la diffusione della cultura della prevenzione.

L’evidenza scientifica – ha sottolineato l’assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità della Città di Torino, Jacopo Rosatelli – ha dimostrato che una corretta terapia antiretrovirale riduce significativamente il rischio di trasmissione dell’HIV.  Si tratta di un’acquisizione scientifica rivoluzionaria che ha un enorme impatto sia sulla vita privata delle persone che vivono con l’HIV, sia in termini di salute pubblica. Il messaggio – ha proseguito Rosatelli – ha l’obiettivo di contrastare lo stigma che ancora grava sulle persone sieropositive e la disinformazione diffusa sulla possibilità del contagio e sottolineare che la cosa fondamentale per tutte e tutti è conoscere il proprio stato sierologico”.

L’ASL Città di Torino aderisce al progetto “Torino Fast Track City” volto alla promozione della salute, e a condividere azioni locali per porre fine all’epidemia di AIDS in accordo agli obiettivi dell’UNAIDS e del Piano Regionale della prevenzione 2020-2025. – dichiara il Direttore Generale ASL Città di Torino, Carlo Picco, – Oggi, inoccasione della Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS, sarà possibile eseguire, con accesso diretto e gratuito, test di screenig per HIV e HCV , presso il Dipartimento di Prevenzione di via della Consolata 10 (dalle 15:00 alle 20:00), presso CanGo di corso Giulio Cesare 15/P (dalle 11:00 alle 13:30) e presso il Drop In di corso Svizzera 144/a (dalle 15:00 alle 17:30).

Una delle prime azioni messe in atto dall’Amministrazione Comunale è stato l’avvio, con un’istruttoria pubblica, di una coprogrammazione con gli enti del Terzo settore, a cui partecipa l’ASL Città di Torino, finalizzata alla lettura condivisa e partecipata delle esigenze e dei bisogni della comunità in relazione agli obiettivi strategici del Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025 e della Carta di Parigi. Alla coprogrammazione seguirà la progettazione di iniziative comuni.

Il Comune di Torino, inoltre, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema della lotta contro l’Aids per eliminare lo stigma e la discriminazione nei confronti delle persone affette da HIV diffondendo il messaggio Undetectable = Untransmittable (non rilevabile = non trasmissibile). Obiettivo dell’iniziativa è diffondere la consapevolezza che il successo del trattamento e la soppressione virale prevengono la trasmissione dell’HIV e invitare le persone che convivono col virus ad aderire al trattamento.

Per la Giornata mondiale contro l’AIDS, ieri sera, la Città di Torino ha illuminato la Mole Antonelliana con il fiocco rosso, simbolo della lotta contro l’AIDS, e con la scritta ‘U=U’, dall’inglese ‘Undetectable = Untransmittable’.

Rinnovato il protocollo tra Città e Arcidiocesi su povertà ed emergenza abitativa

Siglato oggi a Palazzo Civico il protocollo fra la Città di Torino e l’Arcidiocesi che riconferma la collaborazione attraverso un protocollo per lo sviluppo e la qualificazione dei programmi di welfare. Il Protocollo, che ha validità triennale, è stato firmato dalla Vicensindaca e Assessora al Patrimonio, Michela Favaro, dall’Assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli e dal Direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute della Diocesi di Torino, don Paolo Fini.

Le iniziative riguarderanno la popolazione in situazione di vulnerabilità sociale e socio-sanitaria per il recupero della loro autonomia sociale, economica, abitativa e lavorativa, secondo i principi di integrazione, affiancamento, sussidiarietà con particolare attenzione per nuclei familiari sottoposti a sfratti esecutivi, persone in condizione di senza dimora specie se anche gravati dalle conseguenze di problematiche sanitarie, uomini o donne abbandonati e soli, rifugiati e richiedenti asilo. In particolare la concessione di 20 unità abitative di proprietà della Città per continuare le sperimentazioni di forme di accoglienza diffusa residenziale e temporanea in grado di fornire la necessaria vicinanza ed il supporto utile per sostenere un percorso di autonomia. Il protocollo valorizza gli apporti della Arcidiocesi di Torino degli enti collegati tra cui la Fondazione Don Mario Operti Onlus, l’Associazione Insieme per Accogliere Onlus, l’Associazione TOmeforwe onlus, la Comunità Sant’Egidio.

La Città e l’Arcidiocesi di Torino – sottolinea la Vicensindaca Michela Favaro – condividono strategie per affrontare, ridurre ed eliminare le condizioni di bisogno e disagio che derivano da difficoltà sociali e condizioni di non autonomia dei più fragili e vulnerabili.

Nel tempo sono stati sperimentati percorsi di collaborazione per lo sviluppo ed è intenzione dell’amministrazione creare ulteriori punti di intesa per lavorare in sinergia per il bene dei torinesi, soprattutto dei più bisognosi”

Quando si parla di grave marginalità, le soluzioni semplici non esistono e vanno disegnate con cura e attenzioni ai bisogni di ciascuno. Ogni persona e ogni nucleo ha bisogno di percorsi di accompagnamento specifici per superare, ad esempio forme di dipendenza da sostanze, da accumulazione seriale oppure la fine di una relazione violenta. Per questo è così necessario il coordinamento con le altre progettualità del Piano di Inclusione Sociale e con i distretti territoriali dal Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari, Abitativi e Lavoro” –  aggiunge l’Assessore Jacopo Rosatelli.

Tempo di condivisione per le emozioni generate dai progetti ToNite. Dai manifesti artistici di Grandangolo e Lunadora l’omaggio al quartiere Aurora per tutta la Città

I progetti di ToNite parlano di Aurora a tutta la città, raccontando il quartiere e la sua identità con gli occhi dei suoi abitanti, di ieri e di oggi, e i luoghi cui sono più affezionati.

“Ieri e oggi: visioni d’Aurora” è un vero e proprio esperimento corale, che ha preso vita grazie all’attività di partecipazione e coesione sociale promossa dai progetti di ToNite nell’arco dell’ultimo anno e che ha generato un cambiamento tangibile nella vivibilità e nella percezione del quartiere da parte degli abitanti.

Dal 25 novembre oltre 200 manifesti sono apparsi su tutto il circuito cittadino: in giro per vie, corsi e piazze di Torino si possono scorgere volti e scorci di Aurora che descrivono le possibilità d’incontro, la ricchezza sociale e il senso di appartenenza radicati sul territorio.

La Città sta avviando una serie di progettazioni integrate di rigenerazione urbana e di innovazione sociale sulla zona di Aurora. ToNite ha e ha avuto anche il ruolo di attivare tavoli interassessorili e interdipartimentali all’interno del Comune di Torino e di restituire complessivamente alla cittadinanza tutti gli interventi pensati su quel territorio. Raccontare il quartiere, la sua identità e la sua complessità è uno dei ruoli del progetto che oggi si sostanzia anche attraverso l’arte, che aiuta a veicolare l’anima del territorio, partendo dal passato per raccontare ciò che sarà“, dichiara l’Assessora all’Innovazione sociale Chiara Foglietta.

Il quartiere di Aurora è un insieme di situazioni variegate che ne sono la peculiarità e l’elemento distintivo. È necessario che queste caratteristiche siano di conoscenza di tutti i torinesi e non solo degli abitanti del quartiere“, così Luca Deri, il Presidente della Circoscrizione 7, racconta il quartiere con parole che riassumono la missione che accomuna tutti i progetti ToNite: generare iniziative per la cura e la valorizzazione delle aree lungo la Dora, allo scopo di migliorare la qualità della vita e la sicurezza nel quartiere.

L’azione “Ieri e oggi: visioni d’Aurora” è il risultato di due lavori artistici realizzati in Borgo Aurora con la partecipazione degli abitanti, nell’ambito di Lunadora e Grandangolo, due dei diciannove progetti finanziati dal bando locale di ToNite. L’iniziativa è a cura di Isole, Aurora Lab Politecnico di Torino, Spazio BAC e Filieradarte.

“Ieri e Oggi: visioni d’Aurora. Cartoline d’Aurora”, del progetto Grandangolo, racconta l’anima di un quartiere vivace, colorato e multietnico. Il lavoro, che ha coinvolto oltre 220 abitanti, tra famiglie, giovani e bambini, ha permesso di raccogliere storie dal territorio e realizzare le cartoline di Aurora – scatti realizzati dalle fotografe Chiara Agostinetto e Alisa Lutchenkova –  che svelano 17 luoghi del cuore e 13 culture da tutto il mondo.

Lunadora, con “Ieri e Oggi: visioni d’Aurora. Oltre Tempo”, a cura di Isole, offre i collage dell’artista @Ilchiano, il quale, a partire da foto storiche offerte da cittadine, cittadini e associazioni di Aurora e raffiguranti abitanti di un tempo del quartiere, concepisce scenari nuovi, che strappano sorrisi e nostalgia, facendo rivivere antichi sguardi e nutrendo nuove esplorazioni visive e concettuali dedicate al territorio e alle sue immaginifiche contraddizioni.

 

 

LA SFIDA È APERTA: CACCIA AI MANIFESTI DI “IERI E OGGI: VISIONI D’AURORA”

I due progetti lanciano una sfida a tutte le cittadine e a tutti i cittadini: parte la caccia ai manifesti!

Chiunque, su tutta la città di Torino, trovi un manifesto di “Ieri e oggi: visioni d’Aurora”, è invitato a scattare un selfie con il manifesto e condividere la foto sui propri profili social pubblicando un post o una storia su Instagram o su Facebook. È importante inserire i tag dei progetti: Lunadora (@lunadora.torino), Spazio Bac (@spaziobac) e ToNite (@tonite_torino).

A inizio gennaio, dopo la pausa natalizia, a Spazio Bac si terrà l’evento di esposizione dei manifesti “Ieri e oggi: visioni d’Aurora” e, in quell’occasione, verranno estratti 20 vincitori tra tutti i partecipanti alla “Caccia ai manifesti”, che riceveranno un premio da parte dei progetti.

Tutti i dettagli sull’evento verranno comunicati prossimamente sui canali social dei partner promotori.

Grandangolo e Lunadora sono due dei progetti vincitori del bando locale ToNite della Città di Torino che promuovono iniziative culturali, di inclusione sociale e di partecipazione, contribuendo a migliorare lo spirito di comunità e il senso di sicurezza percepito dagli abitanti nei quartieri di Aurora e Vanchiglia, specialmente nelle ore serali e notturne. I progetti ToNite sono cofinanziati dal Programma Urban Innovative Actions, nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.