Sabato 8 novembre ore 21 e domenica 9 novembre ore 16 (anche lunedì 10 novembre ore 10)
Con Matilde Brandi e Vito Cesaro
In scena al Teatro Erba di Torino per uno dei cartelloni storici di Torino Spettacoli ovvero la “Grande Prosa”, sabato 8 e domenica 9 novembre (con replica anche il lunedì 10 novembre al mattino) LA SCUOLA DELLE MOGLI, una edizione del capolavoro molieriano con costumi d’epoca e una confezione accattivante anche grazie alle scenografie mobili.
Protagonisti Matilde Brandi e Vito Cesaro che cura anche adattamento e regia. Completano il cast Claudio Lardo, Gerardina Tesauro, Christian Salicone e Alfredo Crisci.
Le scene sono di Rudy Zoppi, i costumi di Maria Marino e le musiche di Danny Elfman.
Arnolfo (Vito Cesaro), decide di sposare la giovane Agnese (Matilde Brandi) cresciuta ed educata fin da bambina alla più profonda ingenuità e semplicità. Infatti, l’uomo, è convinto che solo le donne educate, istruite e mondane siano in grado di tradire un uomo, nonostante il suo amico Crisaldo (Claudio Lardo) cerchi invano di dissuaderlo e, per questo, la tiene rinchiusa sotto la sorveglianza di due fidati servitori: Alano (Alfredo Crisci) e Giorgina (Gerardina Tesauro). Invece la ragazza è talmente ingenua e semplice da non poter nemmeno comprendere la possibilità di tradire. Sarà proprio questa stessa ingenuità a farla cadere nelle braccia di un altro uomo, Orazio (Christian Salicone) proprio perché semplicemente innamorata.
Se volessimo declinarla ai giorni nostri potremmo vederci una stupenda commedia romantica in cui l’amore vince su tutto, in quanto sentimento genuino e viscerale. Viva l’amore sempre!

Repliche La scuola delle mogli al Teatro Erba (Torino, c. Moncalieri 241):
8 novembre ore 21 – 9 novembre ore 16 – 10 novembre ore 10
Prezzi biglietti:
sabato sera:
- posto unico € 24.50+1.50
- ridotto unificato € 17.50+1.50 (under26, over60, abbonati*, CVC, gruppi di almeno 15 persone, persone con disabilità **)
domenica pomeriggio:
- posto unico € 22.50+1.50
- ridotto unificato € 16.50+1.50 (under26, over60, abbonati*, CVC, gruppi di almeno 15 persone, persone con disabilità **)
mattina: posto unico € 9
* possessori di abbonamento 25/26 a qualsivoglia teatro italiano!
** la riduzione per persone con disabilità è estesa a 1 accompagnatore
Informazioni e prevendite:
-direttamente al sito www.torinospettacoli.it -via whatsapp al numero 320.9050142
-alla biglietteria del Teatro Erba di Torino (orari chiamando il numero 011.6615447)
-Info: tel. 011.6615447/011.6618404 – info@torinospettacoli.it; -tramite il circuito www.ticketone.it
L’attuale Governo sta tenendo magistralmente a posto i conti pubblici che, insieme alla stabilità economica, danno un messaggio positivo ai mercati , cosicché lo Spread si riduce sempre di più anche se la Bassa crescita economica non riesce a diminuire il nostro Debito Pubblico che al nostro Paese costa decine di miliardi che potrebbero essere usati per la Ricerca, per la Scuola e la Sanità. La maggiore CRESCITA della nostra economia è il primo problema del nostro Paese. Ne ho scritto nel mio ultimo libro PER CRESCERE DI PIÙ che presentai il 21 marzo scorso alla Camera dei Deputati insieme al Dott. Gianni LETTA. La bassissima crescita della economia aumenta i suoi effetti negativi con l’aumento delle persone in povertà e con l’aumento delle diseguaglianze , due argomenti che il nuovo Santo Padre ha sottolineato ieri nell’ incontro con il Presidente Mattarella e la Premier Meloni. La politica , neanche le Piazze pro Palestina della settimana scorsa, sembra insensibile al grido di dolore delle persone in difficoltà. Non era così nei primi decenni del dopoguerra. La la grande crescita economica che portò al Boom economico si può dire che ridusse le diseguaglianze perché le famiglie lavorando riuscivano a migliorare il benessere famigliare, gli immigrati dal Sud trovavano lavoro, facevano studiare i figli e acquistavano auto e casa. In questi ultimi trent’anni la bassa crescita della economia invece ha aumentato le diseguaglianze e la povertà. Le Città sono divise in due tra chi sta bene e la metà che sta male. A Torino in particolare la metà della Città che quattro anni fa stava male oggi sta peggio .Le periferie sono dimenticate o non sono centrali nelle strategie delle Amministrazioni comunali.