Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Valeria Parrella “Quel tipo di donna” – HarperCollins – euro 16,00
Questo è un breve romanzo on the road che, in poco più di 100 scorrevolissime pagine, racconta le avventure di 4 amiche che decidono di fare un viaggio in Turchia durante il Ramadan. Quattro giovani donne che non incarnano il tipo di persona che si trincera dietro una rassicurante serie di schemi prestabiliti: non temono la solitudine, non hanno bisogno di un compagno e affrontano la vita senza mai smettere di sperimentare e imparare.
Carola e Dolores, entrambe dei gemelli, sono spavalde, solari e allegre al limite dell’irresponsabilità; Camilla e la voce narrante sono invece due capricorni precise, quasi maniacali, organizzatissime e prudenti.
A legarle è una profonda amicizia e il mutuo soccorso quando la vita si fa più pesante. Sono insieme per metabolizzare una perdita tra le più dolorose, difficile da affrontare in solitaria. Lasciano in attesa a Napoli lavoro, figli o amori, e si ritagliano uno spazio tutto per loro.
Non sono donne tradizionali, amano sentirsi libere, escono da sentieri stereotipati, più che sulla programmazione del futuro si concentrano sul vortice del presente, sono profondamente autentiche, anche se piene di contraddizioni.
Soprattutto sono complici, sanno convivere con le loro fragilità e questo tour ha un alto valore liberatorio «Si stava così bene che ci fermammo molti giorni: la bellezza di questi viaggi è che hai un volo di partenza e uno di ritorno, e poi ci puoi costruire dentro il tempo come meglio viene…».
Viaggiano a bordo di una Mercedes bianca da camorrista, dormono in ostelli e improvvisano con modalità fricchettone; passano da una metropoli fascinosa e moderna come Istanbul ai cunicoli sotterranei dei Camini delle fate in Cappadocia, per arrivare alle coste dell’Antalia e nuotare insieme alle tartarughe.
Sono forti, indipendenti, un po’ incasinate, e vi entreranno nel cuore.
John Niven “La lista degli stronzi” – Einaudi- euro 17,50
Ha qualche appiglio nell’attualità l’ultimo romanzo dello scrittore scozzese 52enne John Niven, che imbastisce una trama fantapolitica, dissacrante, satirica e a tratti spietata, ambientata in un futuribile 2026 a stelle e strisce.
C’è molto Trump (e sue derive) in queste pagine in cui Ivanka è la prima Presidente donna degli Stati Unti d’America, dopo due mandati del padre (all’ennesimo matrimonio con una bellona, mentre Melania è morta in un incidente di elicottero).
Il paese è controllato dalla famiglia del tycoon e sprofonda nel conservatorismo più bieco; tra xenofobia ai massimi livelli, uso e possesso delle armi come norma, mentre conquiste come l’aborto sono state spazzate via.
Frank Brill è un ex reporter di 60 anni che la vita ha massacrato con immani tragedie, ed ora gli lascia pochi mesi da passare con un cancro che lo divora.
Vive da solo a Schilling nell’Indiana e non ha dubbi su cosa fare nel poco tempo che gli resta. E’ solo, non ha più niente da perdere, stila una lista di bersagli – tra il personale e il politico- e parte deciso per ammazzarli.
Man mano che procede nei nuovi panni di spietato serial killer scopriamo le ferite della sua tragica esistenza.
Tre mogli, 2 figli e la morte sempre pronta ad aggredire i suoi affetti più cari.
Nella scuola dove insegnava la moglie Pippa e studiava il loro figlio di 5 anni Adam, un pazzo si è messo a sparare all’impazzata, facendo una carneficina che ha falciato anche loro.
Quando Frank li seppellisce, si rifà viva la figlia 15enne del secondo matrimonio, Olivia, con la quale non parlava da tempo. Riallacciano i rapporti, ma la ragazza muore 7 anni dopo, dissanguata in seguito a un aborto clandestino e illegale.
Brill di conti da saldare ne ha almeno 5: dal professore di educazione fisica che aveva violentato il suo carissimo amico poi morto suicida, al secondo marito della ex moglie, un bieco dentista che l’aveva derubata e fatta finire distrutta dall’alcol.
Fin qui le questioni strettamente private…poi ci sono anche i responsabili politici di nefandezze e decisioni che sono all’origine dei suoi lutti; come l’uso indiscriminato delle armi o la pratica dell’aborto fuorilegge …fino a d arrivare ancora più in alto.
Un romanzo ad alto tasso di adrenalina che è anche una feroce critica della politica americana.
John Banville “Le ospiti segrete” -Guanda- euro 19,00
Questa volta il pluripremiato scrittore irlandese indaga sul privato della famiglia reale inglese sullo sfondo di una pagina storica drammatica.
Siamo nel 1940 e Londra si disfa sotto i pesanti bombardamenti tedeschi; la famiglia reale vuole stare accanto al popolo dilaniato, ma si pone il problema di mettere in salvo le due principesse Elizabeth e Margareth che all’epoca avevano 14 e 10 anni.
Il luogo più idoneo sembra l’Irlanda, rimasta paese neutrale in una guerra che metterà in ginocchio mezza Europa.
E’ così che le loro maestà vengono spedite, in gran segreto e sotto nomi fittizi, nella maestosa dimora di Clonmillis Hall, del Duca di Edenmore, che è un parente alla lontana della famiglia reale.
Il romanzo è il racconto del periodo in cui “Ellen” e “Mary” si trovano per la prima volta lontane dai genitori, affidate all’agente dell’MI5, Celia Nashe (che finge di essere la loro governante) e al detective angloirlandese Strafford.
La Repubblica d’Irlanda è si neutrale al conflitto mondiale, ma per nulla ben disposta verso la Gran Bretagna… e l’identità delle due fanciulle non può essere nascosta a lungo.
Mentre loro vanno alla scoperta dell’augusta dimora che le ospita, manifestano già le diverse inclinazioni dei loro caratteri e si scontrano in svariati litigi. Elizabeth è abilissima a cavalcare e dimostra una sorprendente forza d’animo; mentre Margareth è più capricciosa e indolente.
Poi le cose si movimentano perché iniziano a circolare voci sulla loro presenza. Se la notizia dovesse arrivare all’IRA, la loro incolumità sarebbe a rischio e con essa la Corona stessa.
A infittire la trama aggiungete poi imboscate e incendi, la presenza di un’arcigna governante, del diplomatico britannico Richard Lascelles, e di un fattore enigmatico che piace ad entrambe le fanciulle ma che non se le fila per nulla…..
Suad Amiry “Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” -Mondadori- euro 18,00
La scrittrice e architetto palestinese Suad Amiry affida alle pagine di questo romanzo la storia delle vite dell’ 84enne Shams e dell’86enne Subhi, che le hanno aperto i loro cuori e affidato le loro memorie. Due personaggi che sono l’emblema della tragica storia di un intero popolo e della catastrofe che segnò l’esproprio violento delle terre e delle proprietà dei palestinesi da parte dello stato di Israele. L’autrice dedica il libro a suo padre e a tutti quelli che sono morti nella diaspora palestinese degli anni 40.
L’avvio del romanzo risale al 1947 quando la Palestina era amministrata dagli inglesi e Giaffa era una città fiorente e carica di promesse, che viveva di coltivazione di arance e commerci vari. Allora era possibile imbastire i sogni di una vita su misura, come faceva il geniale ragazzino Subhi che smontava e riassemblava qualunque oggetto puntando a diventare il meccanico più abile di Giaffa. Quando risolve un problema di irrigazione per un ricco uomo d’affari, questo lo ricompensa regalandogli un abito su misura di pregiata stoffa inglese, ed è intorno a questo grande tesoro che si sviluppa la storia di Subhi. Sogna di indossarlo al suo matrimonio con la ragazzina che gli ha preso il cuore, Shams.
Ma la Storia si mette di mezzo: nel 1948 il governo britannico pone ufficialmente fine al mandato sulla Palestina ed esplodono le tensioni tra arabi ed ebrei.
La superiorità militare degli ebrei è evidente e la vita di milioni di persone viene stravolta. Attentati, espropri, stupri e violenze inaudite mettono in fuga gli abitanti di Giaffa: in molti muoiono, le famiglie vengono smembrate e chi sopravvive si vede portare via tutto e relegare in ghetti in cui gli arabi vengono confinati.
La vita di Subhi viene stravolta e a lui rimane l’abito inglese e il sogno d’amore per Shams.
Alla ragazzina il destino riserva la separazione dai genitori, l’apparizione di una mucca “ebrea” la cui macellazione sarà fonte di guai e due sorelline terrorizzate.
Le loro tragedie private si innestano sulle pagine di storia che vedono arabi da una parte, ebrei e nascita dello Stato di Israele dall’altra: pagine intrise di sangue, sofferenza e perdite devastanti.