Terza parte
Il comportamento della persona gentile nasce dalla considerazione che “Io sono un essere umano come te e riconosco in te la stessa umanità che ho io, la medesima fragilità e debolezza che ci rende umani e che ci accomuna”.
“Io ti capisco e ti voglio bene, anche se non ti ho mai visto prima e magari non ti vedrò mai più.” La gentilezza è una disposizione d’animo, spesso qualcosa di naturale, ma si può anche imparare, meglio se da giovani: in famiglia, e a scuola.
Qui sarebbe bene si tornasse a insegnare ai ragazzi l’educazione civica, cioè la gentilezza della convivenza, e l’importanza della cortesia finalizzata alla qualità delle relazioni umane e sociali.
Se c’è un contesto nel quale la mancanza di gentilezza è intollerabile, è proprio il rapporto di coppia.
Perché la gentilezza è una declinazione dell’amore, contiene sempre amore, e non vi può essere amore senza gentilezza. La gentilezza inizia dal rapporto che abbiamo con noi stessi, dalla nostra capacità di essere amorevoli e veramente rispettosi di noi stessi.
Essere gentili con noi è il primo e indispensabile presupposto per essere gentili e rispettosi verso il nostro prossimo. Partendo dalla fiducia e dalla equilibrata considerazione che abbiamo per noi stessi, elementi che sono alla base dell’autostima.
E quanto più avremo rispetto, per le persone, ma anche per gli animali e per le cose, tanto più il nostro atteggiamento sarà caratterizzato da una gentilezza non di comodo ne’ di maniera, ma espressione profonda dell’anima.
Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.
(Fine della terza e ultima parte)
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La bagarre politica attorno al generale libico accusato di atrocità con cui i nostri governi hanno intrattenuto rapporti, rivela superficialità, inadeguatezza politica da parte di ministri importanti e di oppositori volgari e settari. Quella del generale libico era una questione di Stato da risolvere senza fare speculazioni. Ma il tutto ci rivela pubblici dipendenti che ritengono già il pomeriggio del venerdì di essere nella pausa domenicale e inviano documenti di Stato importanti il lunedì mattina. Il linguaggio in Parlamento rileva una classe politica ancora una volta inadeguata. E la presidente del Consiglio, degradata presidente del “coniglio” inquisita da un magistrato non proprio noto per la sua imparzialità, non aveva nessun motivo per non riferire in Parlamento. I due ministri in contraddizione uno con l’altro non hanno saputo essere efficaci. Governo e opposizioni riflettono la povertà dei tempi come l’Europa si rivela inesistente con Trump.
Il libero scambio è il sistema proprio delle democrazie liberali. I dazi sono un odioso retaggio medievale che non favorisce la pace tra i popoli, ma attizza contrasti che potrebbero degenerare in tensioni di guerra. Il Protezionismo è un ferro arrugginito del secolo scorso. Trump è un nazionalista illiberale privo di una condotta politica degna di un grande paese come gli USA. Biden si è rivelato un incapace, l’attuale presidente – sospendo il giudizio finale – una mina vagante che dà speranze di pace attraverso la prepotenza. Un ossimoro strano, ma la politica è realismo e non eticità. Non c’è da fidarsi di un uomo rancoroso come lui, ma non esprimo giudizi, semmai timori e perplessità. Il suo sostenitore più ricco del mondo Elon Musk è un futuro Trump che prima sostenne i democratici ed oggi è passato dall’altra parte. La plutocrazia è inconciliabile con la democrazia, ma il diritto di arricchirsi lecitamente non può essere negato da un pauperismo altrettanto illiberale e antidemocratico. La verità è che siamo mal messi e non sarà la piccola Presidente italiana a salvarci dagli estremismi americani e dal bullismo europeo.
LETTERE 
