THE PASSWORD Oltre gli asterischi
Il 21 giugno prossimo, nella splendida cornice di piazza Carlo Alberto, Omnibus ETS porterà la musica classica fuori da teatri e serate di gala. Come si legge nel motto dell’associazione culturale, “ogni nota risveglia un cittadino”. Il repertorio, molto variegato, accompagnerà spettatori e semplici curiosi alla scoperta della musica classica.
Per la rubrica “The Password: Torino oltre gli asterischi”, in collaborazione con Il Torinese, il nostro Vincenzo Mastrocinque ha incontrato Carlotta Petruccioli, vicepresidente e direttrice artistica di Omnibus, e Matilde Della Beffa, violinista dell’orchestra, per scoprire di più sull’evento.
Ciao Carlotta, che bello riaverti qui con noi! Ti andrebbe di spiegare ai nostri lettori che cos’è MusicaTo?
Assolutamente! Il 21 giugno ci troverete dall’una alle sette di sera in piazza Carlo Alberto. Il pubblico sarà composto dai tanti passanti, stile busking. La nostra idea è quella di riportare alla cittadinanza la musica classica, da considerarsi come una forma di intrattenimento adatta a tutti. Per quanto riguarda il programma, il festival si aprirà con un laboratorio, in occasione del quale noi di Omnibus suoneremo brani successivamente commentati insieme al pubblico; si proseguirà poi con una replica dell’evento “Raccontare i suoni”, curato dalla nostra associazione e seguito dall’esibizione del gruppo di strumenti a fiato Miraflowers Girls Band. Chiuderemo infine la giornata con il concerto della nostra orchestra, non mancate!
Dato che il 21 giugno si festeggia la Giornata europea della musica, abbiamo voluto coinvolgere anche altre associazioni, le quali avranno a disposizione diversi banchetti per presentare le loro attività durante il festival. Troverete una band con fiati, percussioni e chitarre elettriche, ma anche un’orchestra da camera e la banda di Pianezza… Insomma, sarà davvero un evento per tutti i gusti! Ci tengo a ringraziare il Comune di Torino, che ci ha concesso il patrocinio con servizi, l’Accademia di Liuteria Piemontese, con sede proprio vicino piazza Carlo Alberto, e i nostri sponsor, AdriLog, Syllotips e Scavino.
Il motto di Omnibus è: “Ogni nota risveglia un cittadino”. Questo è vero anche in riferimento al festival del 21?
Certo. La musica ha un enorme valore sociale, non è solo intrattenimento. Aiuta i cittadini a migliorare, a lavorare sullo stare insieme, crea un contatto con culture nuove. Questo per noi è essenziale. Il festival sarà rivolto a tutti e non ci sarà bisogno di biglietti o abiti eleganti. La musica classica è fatta, certo, di (giuste) convenzioni, ma è anche tanto divertimento. Durante i nostri concerti, è capitato di vedere bambini osservare incuriositi gli strumenti musicali o imitare il direttore d’orchestra dopo averlo ammirato per mezz’ora. L’essenza della musica è proprio questa e il nostro intento è di far scoprire (o riscoprire) il repertorio classico tanto al musicologo, quanto a chi Mozart non l’ha mai neanche sentito nominare.
A tal proposito, come vedi il rapporto tra le nuove generazioni e la musica classica?
Noi Gen Z, come anche i più piccoli, viviamo immersi nella musica. Pensiamo a TikTok, che nasce come social network fondato sulla musica; spesso si tratta di musica pop, è vero. Intorno a noi c’è tantissima musica classica: nelle pubblicità, sui social, nei film… Si tratta però di un ascolto passivo. A noi preme far sviluppare l’ascolto attivo. I giovanissimi sono (uso un brutto termine) un target per lo sviluppo culturale perché più permeabili, ma bisogna sempre ricordare che si può iniziare a suonare a ogni età. Certo, per diventare professionisti, prima si comincia e meglio è, ma la musica non può e non deve essere solo professionale.
L’orchestra di Omnibus è aperta a tutti, giusto? Hai un messaggio per gli aspiranti musicisti in cerca di un’associazione che li accolga?
Non abbiamo requisiti minimi o un’età richiesta. Facciamo musica classica, quindi bisogna avere delle competenze di base, però se ci sono difficoltà (ed è capitato), si trova sempre una soluzione. Abbiamo creato intere produzioni a tale scopo, come “Raccontare Suoni”. Accogliamo chiunque bussi alla nostra porta. Ci sono progetti, festival, per permettere a chiunque di esprimere la propria passione. Venite a trovarci!
Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato e tanti auguri sia a te sia a Omnibus! Come convincere dunque i nostri lettori a partecipare a MusicaTo?
Se vi va di prendervi un gelato in centro il 21 giugno, passate a trovarci… Suoneremo con tutta la passione che abbiamo! E venite anche il 15 giugno, alle ore 21, in corso Einaudi 23: suoneremo in anteprima parte del programma, con qualche brano bonus. Non vediamo l’ora di mostrarvi quanto possa essere divertente la musica classica. Vi aspettiamo!
Ciao, Matilde, grazie per essere qui! Ci parli un po’ di te e del tuo percorso musicale? Come hai conosciuto Omnibus?
Grazie a voi! Suono il violino dalle medie, per interesse personale. Mio fratello suona il piano, ma nessuno in famiglia ha mai suonato il violino. Sono la prima! (ride, n.d.r.) Ho preso lezioni private a lungo, ma per tanto tempo non ho incontrato realtà stimolanti. Due anni fa mi sono infortunata e ho smesso. A Capodanno del 2024 ho deciso di riprendere, ma senza sapere bene come essere costante nel tempo. Cambiando strategia, ecco la risposta. Ho dato degli esami di certificazione per spronarmi, poi la mia insegnante mi ha parlato di Omnibus, un’orchestra giovane, con molti ragazzi della mia età, così ho partecipato al progetto “Adotta un orchestrale”, in cui è possibile affiancare i membri dell’orchestra anche senza dover suonare. All’inizio ero timorosa, ma mi sono subito resa conto che era l’ambiente ideale. Così a gennaio sono entrata e mi sono sentita subito molto motivata. Posso dire che Omnibus mi ha davvero fatto riscoprire l’amore per il mio strumento.
Deve essere stato bello trovare una realtà stimolante dove poter suonare…
Bellissimo, soprattutto per la varietà. Ci sono ragazzini più piccoli di me che suonano meglio di me (ride, n.d.r.), mi sento sempre spinta a dare il massimo. Ho avuto anche il piacere di parlare con un clarinettista sull’ottantina, che mi ha detto essersi messo a suonare a sessant’anni e ora fa parte dell’orchestra. Mi ha fatto capire che non è mai troppo tardi.
Visto che sei molto giovane, volevo chiederti: tu come ti sei avvicinata alla musica classica?
Merito di mia mamma. Lei è di Roma e alla mia età non aveva modo di andare a concerti ed eventi così facilmente, poi è venuta a Torino e qui ha avuto modo di apprezzare la musica classica in modo più semplice, più accessibile. Tramite una violinista del Regio, nostra cara amica di famiglia, ha sempre fatto in modo di farci avere biglietti, ingressi, e in generale ci ha trasmesso l’amore per la musica, quindi sì, devo molto alla mia mamma!
MusicaTo si terrà in centro a Torino. È la prima volta che suoni di fronte a un pubblico così ampio? Come ti senti all’idea?
Non ho mai suonato in piazza e non facevo concerti da tanti anni, dai tempi della scuola di musica. C’è un po’ d’ansia da prestazione ovviamente, quella non ci abbandona mai, come agli esami! (ride, n.d.r.) Però mi sento bene, credo molto nel nostro gruppo e nel suo potenziale. C’è sempre tanto supporto e un infinito rispetto per la musica. Si respira sempre amore, sia verso la musica sia tra di noi.
“Ogni nota risveglia un cittadino”. Che cosa ne pensi?
È un motto coraggioso! Non è un progetto per una cerchia ristretta, come invece può sembrare di primo acchito. La varietà del programma permette di coinvolgere un pubblico davvero grande. Una mia amica, che ha partecipato al progetto “Adotta un orchestrale” di Omnibus come “adottanda”, è un’ultras della Juve e non ascolta musica classica… Insomma, siamo diversissime, ma ha partecipato a due edizioni di “Adotta un orchestrale”, verrà a tutti i concerti e ha coinvolto anche la sua famiglia, in cui nessuno ascolta o fa musica classica. Se ha avuto successo persino con lei, così distante da questo mondo, vuol dire che si tratta di un’idea davvero valida!
Buona fortuna allora, per il concerto e per il futuro! Ti andrebbe di invitare i nostri lettori a partecipare al festival?
Come vi ha spiegato Carlotta, vi aspetta un festival davvero molto vario. Ci sarà anche un laboratorio in cui vi mostreremo il “dietro le quinte” del lavoro di noi musicisti, mettendo in risalto quegli aspetti del far musica normalmente noti solo agli “addetti ai lavori”. Pensate che bello, ci confronteremo e risponderemo a tutte le vostre domande! Sarà sicuramente una bella esperienza, per voi e per noi. Non mancate!
Vincenzo Ferreri Mastrocinque
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