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Quando il cinema si riempie di stelle

Un vecchio ma allo stesso tempo nuovo modo di vivere il grande schermo che, almeno per un’estate, ha unito i ricordi dei nonni con il presente dei nipoti

 

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Un grosso schermo bianco, un cielo blu notte e la lieve e soffusa luce delle stelle; il tutto per far da contorno ad una serata torinese un po’ diversa dalle altre. Quest’estate, proprio i torinesi, hanno visto la loro città catapultarsi nei nostalgici “bei tempi andati” con l’allestimento del famoso cinema all’aperto, creazione inizialmente americana e diventato poi sogno di famiglie ed intimità di coppie di tutto il mondo per più di ottant’anni.

 

In un epoca in cui tutto si modernizza ed in cui il digitale fa da padrone, non è così semplice mantenere viva una tradizione passata di generazione in generazione come quella del cinema all’aperto.

 

Quest’anno il comune di Torino (benchè i risultati dello scorso anno non fossero stati così soddisfacenti) ha riproposto, in più zone della città, una rassegna cinematografica completamente sotto le stelle.

 

Da Piazza Castello, dove sono stati riproposti alcuni classici che hanno fatto la storia del cinema (come ad esempio “Il laureato”, “La dolce vita” e molti altri), al Parco Rignon, che ha visto invece approdare sullo schermo allestito nell’area di fronte alla bellissima ma poco conosciuta Villa Amoretti, i più grandi successi della stagione appena trascorsa.

 

Entrambe le rassegne cinematografiche hanno avuto la loro inaugurazione tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, per poi concludersi negli ultimi giorni di agosto. “Cinema in Piazza” e “Notti di Stelle al Rignon”, sono state due rassicuranti costanti per tutte quelle famiglie, persone anziane ma anche per tanti giovani che, per contrastare forse il grigiore di un’estate tutt’altro che calorosa, hanno provato a lasciarsi affascinare dalla magia di un grande schermo incorniciato dal cielo e dalle bellezze della città; elementi che insieme hanno saputo sicuramente regalare emozioni.

 

Nonostante il clima non sia stato propriamente estivo, sono stati in molti a non farsi scoraggiare e a presenziare a quasi tutte le serate armati di maglioncini e pantaloni lunghi. Uno scenario abbastanza suggestivo che ha visto come protagonisti non tanto i film in programmazione, ma bensì una città che, al moderno mondo 3D o al più comodo ed economico mondo della pirateria web, ha deciso di contrapporre una meravigliosa e forse nostalgica tradizione come quella del cinema all’aperto.

 

Un’iniziativa brillante che racchiude in sé la bellezza e la delicatezza di quei racconti proveniente da un passato che lega e ci auguriamo sempre legherà le diverse generazioni; un vecchio ma allo stesso tempo nuovo modo di vedere il cinema che, almeno per un’estate, ha unito i ricordi dei nonni con il presente dei nipoti.

 

Simona Pili Stella

 

La Venere a Venaria? Ecco i pro e contro

botticelliSe verranno fatte  richieste formali, saranno  esaminate con rigore scientifico e ragionevolezza, per evitare uno sterile “dibattito estivo”. Franceschini dixit. Che ne pensano i nostri lettori?

 

Vittorio Sgarbi nella sua veste di ambasciatore della Cultura della Regione Lombardia ha lanciato la proposta: la Venere di Botticelli venga esposta alla Reggia di Venaria e  i Bronzi di Riace a Milano. Secondo il critico d’arte, in vista di Expo 2015, è impensabile che un gruppo di turisti si rechi in una città solo per vedere un’opera d’arte, per quanto celebre.  “Le città che trarranno beneficio dall’evento – ha dichiarato Sgarbi all’Ansa – oltre Roma e Milano, sono Venezia, Firenze e Torino”.

 

La Reggia di Venaria ha accolto con entusiasmo la proposta, dichiarandosi  disponibile ad ospitare il dipinto di Botticelli durante l’Expo 2015. Lo ha dichiarato il presidente Fabrizio Del Noce. Del resto, data anche la sua vicinanza con il capoluogo lombardo, Torino (con la Reggia) sarà per forza di cose uno dei principali centri della manifestazione internazionale.  Del Noce intende proporre la Venaria come  ‘Reggia della bellezza dell’arte italiana’ e l’opera del Botticelli ne è il simbolo” e ritiene che lo spostamento temporaneo dell’opera “rientrerebbe perfettamente nel programma voluto dal ministro Dario Franceschini per la valorizzazione dei nostri capolavori nazionali attraverso anche operazioni di prestito”.

 

Ma che dice il ministro, prontamente interpellato dall’Ansa? A dire il vero pare piuttosto freddino. “L’Expo non è solo di Milano ma di tutta Italia – ha risposto al cronista dell’agenzia stampa – e anzi la sfida che dobbiamo vincere è quella di allungare la permanenza nel nostro Paese di tutti i visitatori dell’Expo, offrendo loro le occasioni e le modalità per andare a visitare quel museo diffuso che è l’Italia. Quindi ora dico basta a questo dibattito quotidiano e improvvisato su singoli capolavori che dovrebbero essere trasferiti a Milano”. Però il ministro lascia uno spiraglio, aggiungendo che se verranno fatte  richieste formali, saranno  esaminate con rigore scientifico e ragionevolezza, per evitare uno sterile “dibattito estivo”. Franceschini dixit. Che ne pensano i nostri lettori?

 

La Nascita di Venere di Sandro Botticelli (www.uffizi.org)

 

La Nascita di Venere è senza dubbio una delle opere d’arte più famose ed amate del mondo. Dipinta da Sandro Botticelli tra il 1482 e il 1485, è diventata un simbolo della pittura del 400 italiano, così densa di significati allegorici e richiami all’antichità.

Il tema deriva dalla letteratura latina ed esattamente dalle Metamorfosi di Ovidio. Venere è ritratta nuda su una conchiglia che solca la superficie del mare; a sinistra volano i venti, a destra un’ancella (Ora) aspetta la dea per vestirla. Nel prato si scorgono delle violette, simbolo di amore.

Nell’opera si leggono anche dei riferimenti alla famosa opera poetica delle Stanze di Agnolo Poliziano, contemporaneo di Botticelli e massimo poeta neoplatonico della corte medicea. Il Neoplatonismo fu quella corrente filosofica che cercò una mediazione tra il l’eredità culturale greco-romana e la cristianità.

Vi si coglie quindi un significato filosofico legato al neoplatonismo: l’opera rappresenterebbe la nascita dell’Amore e della bellezza spirituale come forza motrice della vita.
L’iconografia della Venere è sicuramente derivata dal tema classico della Venus Pudica che timidamente si copre le parti intime e che trova un suo corrispettivo in scultura nella statua di Venere dei Medici alla Galleria degli Uffizi.

I Medici, del resto, sono i committenti dell’opera: la Venere come la Primavera e la Pallade apparteneva a Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, cugino del Magnifico.

E come Poliziano era un grande poeta di versi scritti, così Botticelli era uno dei più grandi poeti della linea e del disegno. Eccezionali sono la tecnica e i materiali del dipinto. L’opera è il primo esempio in Toscana di pittura su grande tela. Lo speciale uso di polvere di alabastro, inoltre, rende il colore luminosissimo e senza tempo.

Dietro l’interpretazione colta del dipinto si può sicuramente leggere un’ode alla famiglia fiorentina che commissionò l’opera: l’inizio del regno di Amore arriva a Firenze proprio grazie ai Medici e alla loro diplomazia e cultura.

Sandro Botticelli, in questo modo, regala alla storia dell’arte uno dei suoi più sublimi capolavori.

La Nascita di Venere di Botticelli è conservata nelle sale 10-14 di Botticelli, dove si trova anche la sua Primavera.

 

Crisi infingarda: cresce l’export ma il lavoro manca

La ripresa stenta e mancano le risorse per la Cassa integrazione. Il blocco delle importazioni dalla Russia e la frenata di due economie forti come Francia e Germania non fanno ben sperare

 

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L’export piemontese è in crescita, d’accordo. Lo conferma il rapporto sul commercio estero dell’Ice – Agenzia per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’aumento è del 3,8%,  pari a 41 miliardi di euro. Le esportazioni piemontesi sono arrivate a livello italiano al 10,6%. Usa (+23%) e Brasile (+18,7%) rappresentano i mercati più interessanti. Il primo trimestre 2014 segna + 6,9% rispetto allo stesso periodo del  2012.

Secondo i dati Api il comparto manifatturiero conferma  segnali di ripresa registrati a fine 2013. Nel primo semestre 2014 il 36,2% delle imprese manifatturiere ha aumentato il livello della produzione ma le previsioni per il secondo semestre riportano nuovamente l’indice sull’occupazione a livelli negativi (-4,3%), “per effetto di un sensibile calo delle intenzioni di nuovi inserimenti in azienda”. Solo il 7,8% delle imprese, infatti, ne prevede l’aumento.

 

Ma la crisi è infingarda e, accanto ai segnali positivi, ne manifesta anche di pessimi. In primo luogo c’è il problema della cassa integrazione. Sempre secondo l’Api,  il 23% delle imprese ha dichiarato di aver fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, in lieve calo rispetto al 25,8% di sei mesi fa.

 

Nel 14,8% dei casi è stata utilizzata la Cassa Integrazione Ordinaria, in misura più ridotta la Cassa in deroga (3,7%), la Cassa Straordinaria (1,5%) e i contratti di solidarietà (4,4%). Per il secondo semestre del 2014 sale al 29,1% la percentuale di imprenditori che ne prevede l’utilizzo.Ma a settembre è in scadenza la cassa in deroga per molte aziende, con centinaia di persone a rischio posto di lavoro. Le richieste di ammortizzatori sociali da parte delle imprese è già tale da esaurire il plafond di risorse per tutto il biennio. Dove trovare ulteriori fondi per la cassa integrazione?

 

(Foto: il Torinese)

 

Teatro Regio, ecco perchè Noseda ha detto “basta”

nosedaIl maestro: “La politica non ha idee sul futuro di questo teatro”

 

L’addio traumatico di Gianandrea Noseda al Teatro Regio è motivato, secondo l’ex direttore musicale, da solidi elementi. Li elenca lui stesso nell’intervista che ha rilasciato ad Alberto Mattioli della Stampa. Le frecciate più pungenti sono dirette al sovrintendente, Walter Vergnano:

 

1) “La prima lettera che ho scritto a Walter Vergnano risale all’ottobre 2011. Da quel momento non è successo nulla e non si è fatto nulla. Chiacchiere a parte». 

 

2) Il maestro aveva proposto a Piero Fassino il  nome di Bruno Hamard, direttore generale dell’Orchestre de Paris per sostituire Vergnano ma il sindaco ha risposto picche.

 

3)  Propose anche la nomina di un direttore artistico, Carmelo di Gennaro, ma non ci fu  “nessuna risposta, nessuna decisione. E allora basta”. 

 

4) Rimprovera a vergnano l’’immobilismo, l’’incapacità di decidere, il rinvio continuo come strumento di gestione”.

 

5) Vergnano starebbe lì ad aspettare i finanziamenti pubblici, senza attivarsi per trovare nuove risorse

 

6) Voleva aumentare la pianta organica dell’orchestra ma non è stato accontentato.

 

7) Rimprovera a Vergnano “la poca voglia di mettersi in gioco. Si limita a gestire l’esistente”. 

 

8) Si è accorto che i politici non decidono perchè non hanno alcuna idea sul futuro del Regio.

 

Dietro le reazioni dplomatiche appena appena piccate di Vergnano e del sindaco, sostengono i bene informati, si nasconde un’incazzatura epocale da parte di entrambi, per le responsabilità che Noseda ha addossato al sovrintendente e alla miopia politica locale. Ma non finisce qui, ne vedremo ancora delle belle.

 

(Foto: www.teatroregio.torino.it)

 

 

 

Torino, ciak si gira: Range Rover in piazza

rangeCon Film Commission due pellicole alla Mostra di Venezia

 

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Fervono le attività cinematografiche nella nostra città, che è la città del cinema. Film Commission Torino Piemonte parteciperà alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con due pellicole: “La Zuppa del demonio”, di Davide Ferrario (si legga il nostro articolo nell’archivio della rubrica Spettacoli) e “Patria”, di Felice Farina.

 

Intanto sono iniziate in piazza Solferino e via Pietro Micca le riprese del nuovo spot Range Rover: fotografia curata da Bruno Delbonnel (“Il favoloso mondo di Amelie”, “Harry Potter e il principe mezzosangue” e “A proposito di Davis”.

 

Torino farà da sfondo ad un inseguimento tra un tram e il nuovo fuoristrada per famiglie targato Range Rover. Prodotto dall’Agenzia Young&Rubicam e dalla società di produzione inglese Gorgeous Film, con la produzione esecutiva della Orlando Film di Milano, lo spot avrà diffusione internazionale.

 

(Foto: il Torinese)

Metro’ arrivederci, arrivano i soldi ma solo per Tav e Passante

Via libera ai fondi per il cantiere della Tav a Chiomonte e per la copertura del passante ferroviario (25 milioni di euro), i cui lavori partiranno l’anno prossimo
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Torino resta a bocca asciutta per quanto riguarda i fondi per la prosecuzione della Linea 1 della metropolitana fino a Rivoli. Nel decreto Sblocca – Italia del Governo, infatti, alla voce Metrò non ci sono risorse. Figuriamoci, quindi, per la linea 2 (piazza Rebaudengo – piazza Mirafiori) per la quale manca ancora il progetto. 

 

Via libera, invece, ai fondi per il cantiere della Tav a Chiomonte e per la copertura del passante ferroviario (25 milioni di euro), i cui lavori partiranno l’anno prossimo. 

 

Intanto sono in arrivo i commissari straordinari per le grandi opere. E’ uno degli strumenti decisi dal Governo nel decreto legge Sblocca Italia. L’intento è quello  di velocizzare la realizzazione di tutti i grandi progetti in fase di realizzazione, che però procedono al rallentatore. 

 

E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi, grazie all’intervento dei commissari, spera di cantierare al più presto. In ogni caso i tempi tecnici non lo consentiranno prima del 2016. Per quanto riguarda le opere ferroviarie il commissario sarebbe l’amministratore delegato di Fs, Michele Mario Elia.

 

Attraverso il potere conferitogli dal decreto avrebbe la facoltà di approvare in tempi certi tutti i progetti e dribblare l’eventuale dissenso di enti preposti alle tutele ambientali e paesaggistiche.

 

(Foto: il Torinese)

Fuori dal coro: Noseda si dimette dal Teatro Regio

nosedaAttraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata

 

Un fulmine a ciel sereno. Il celebre e acclamato direttore musicale del Teatro Regio, Gianandrea Noseda, ha annunciato le sue dimissioni.

 

Attraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata. 

 

Proprio pochi giorni prima dell’esibizione del teatro al festival di Edimburgo con il Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, il prossimo 26 agosto (vedi articolo nella rubrica Spettacoli).

 

La ragione dell’addio sarebbero le decisioni non condivise per la nomina del nuovo direttore artistico.

 

Affidata all’Ansa la replica di Walter Vergnano, sovrintendente dell’istituzione culturale torinese: “Ho cercato Noseda, mi ha risposto con un sms ultimativo con il quale mi chiedeva di scegliere uno dei treni nomi che mi faceva.
   

Ho rifiutato non per una presa di posizione, ma perché ritengo che la conduzione del Regio debba essere il risultato di un lavoro di squadra”.

 

(Foto: www.teatroregio.torino.it)

Il Regio protagonista a Edimburgo con il Guglielmo Tell

regioAlla prestigiosa manifestazione scozzese dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto 

 

Fino al 31 agosto, il meglio della produzione musicale e teatrale internazionale sarà di scena  all’Edinburgh International Festival 2014, che in sole tre settimane proporrà più di 140 spettacoli.

 

Dopo il trionfo a San Pietroburgo, il Teatro Regio di Torino, unico italiano,  è stato invitato per la prima volta alla prestigiosa manifestazione scozzese in cui dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto con artisti provenienti da tutto il mondo.

 

Così, il 26 agosto  l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio si cimenteranno nel Guglielmo Tell, di Gioacchino Rossini, sotto forma di concerto.

 

Un appuntamento realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra, nell’ambito di Suona Italiano, rassegna di grande musica nel Regno Unito in occasione del semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, e dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo.

 

A Edimburgo, il baritono Dalibor Jenis, apprezzatissimo interprete del repertorio rossiniano, darà voce a Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John Osborn, il premiato tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di Antonio Pappano.

 

Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Completano il cast Mirco Palazzi (Gualtiero Farst), Fabrizio Beggi (Melcthal padre), Luca Tittoto (Gessler), Marina Bucciarelli (Jemmy), Anna Maria Chiuri (Edwige), Mikeldi Atxalandabaso (Ruodi), Luca Casalin (Rodolfo) e Paolo Maria Orecchia (Leutoldo).

 

Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà istruito dal maestro Claudio Fenoglio.

 

(Foto: il Torinese)

Il mare sotto la Mole al Buon Bio

bioLa presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto”

 

La presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto, menu di prelibatezze estive da gustare in compagnia con buon vino fresco del Salento”. L’appuntamento è al ristorante “Il Buon Bio”, in via Piave 8 a Torino. Per assaporare il mare sotto la Mole, il menu tutto pesce costa 27 euro. Gradita la prenotazione.

 

SAPORE DI MARE D’AGOSTO: QUANDO IL CIBO DIVENTA PIACERE

Aperitivo estivo
al profumo di cardamomo

antipasto
vol au vent con crema di tonno fatta in casa
e gamberetti dorati con olio verde del salento

prima portata
spaghetti di grano duro alla norma
con salsa di pomodoro fresco
e melanzane dorate con aromi di stagione

seconda portata
zuppetta di pesce senza spine
con verdesca, merluzzo, totani
e le immancabili cozze nere sgusciate
con crostini di pane seccato al forno
e condito con olio degli ulivi salentini

dessert
soan papdi
il piacere all’ennesima potenza
pasta fillo con mandorle e pistacchi
profumata al cardamomo
senza uova e burro

 

Il Buon Bio
Via Piave 8 – Torino
tel. 334.16.71.851  –  011.436.66.80
email: info@ilbuonbio.it

Sblocca – Italia in arrivo: sbloccherà anche la Torino – Lione?

TUNNEL2I bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione. E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi spera di avviare al più presto

Sono in arrivo i commissari straordinari per le grandi opere. E’ uno degli strumenti decisi dal Governo nel decreto legge Sblocca Italia del 29 agosto. L’intento è quello  di velocizzare la realizzazione di tutti i grandi progetti in fase di realizzazione, che però procedono al rallentatore. In particolare si tratta di nuove linee dell’alta capacità ferroviaria. Si dà per certo che sia inserita la Napoli-Bari e il nuovo tunnel del Brennero, ma i bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione.

 

E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi, grazie all’intervento dei commissari, spera di cantierare al più presto. In ogni caso i tempi tecnici non lo consentiranno prima del 2016. Per quanto riguarda le opere ferroviarie il commissario sarebbe l’amministratore delegato di Fs, Michele Mario Elia. Attraverso il potere conferitogli dal decreto avrebbe la facoltà di approvare in tempi certi tutti i progetti e dribblare l’eventuale dissenso di enti preposti alle tutele ambientali e paesaggistiche.

 

Con il decreto, il governo intende accelerare le procedure di legge obiettivo, come la conferenza dei servizi o il parere della regione. Sarebbe sufficiente una firma del commissario per andare avanti. Il Sole 24 Ore sostiene che il Ministero delle Infrastrutture sia da tempo convinto che le ferrovie rallentino da anni la realizzazione di alcune opere: nominando Elia Fs si troverebbe nella posizione di adempiere al mandato governativo senza troppe scuse.