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Bollicine e Moscato in festival con Go Wine

GO-WINEL’associazione Go Wine promuove per la seconda edizione lo speciale evento nella città di Torino, dedicato al solstizio d’estate

 

 

 

L’iniziativa dell’associazione Go Wine sviluppa in due filoni principali:


-le bollicine made in Italy, interessante panorama delle cosiddette bollicine autoctone, frutto delle tante varietà che incontrano sempre più risultati apprezzabili nella versione spumante.


-il Moscato, attraverso la formula del moscato wine festival, con la promozione del Moscato d’Asti e dei tanti altri vini Moscato espressione dei diversi tipi di vitigno coltivati in tutte le regioni italiane.



Programma e orari di Giovedì 19 all’Hotel Principi di Piemonte:


Ore 17,00: Work-shop e degustazione riservata a operatori di settore e giornalisti;
Ore 18,30-22,30:occasione.Nel corso della serata breve conversazione di persentazione dell’evento.


Il costo della degustazione è di € 15,00 (Riduzioni: € 10,00 Soci Go Wine, € 12,00 Soci associazioni di settore che mostreranno all’accredito la tessera di iscrizione ad una delle associazioni). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2014.

 

Un San Giovanni mondiale

Maxischermo per le partite e iniziative sportive

 

fuochiCon la tradizione non si sbaglia mai, è rassicurante e non riserva brutte sorprese. E cosa ci può essere di più tradizionale di San Giovanni?  

 

Torino, però, quest’anno festeggia il suo patrono con qualche novità: oltre al farò di piazza Castello, il 23 giugno, e ai famosi fuochi d’artificio del 24, si aggiunge l’opportunità di tifare per l’Italia ai Mondiali sul megascreen di piazza Vittorio.

 

Inoltre, la  SuperGara, corsa-camminata da Sassi a Superga e al Valentino ‘Palestre d’Autore’, incontri con scrittori che narrano la loro passione per lo sport. Buon San Giovanni a tutti i torinesi dal Torinese.

Lingotto amaro: dopo Fiat e Authority via anche il summit europeo

VERTICE 2La città doveva essere blindata con la realizzazione di una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Si calcola che tra dignitari e accompagnatori, circa mille persone sarebbero arrivate a Caselle, altro punto nevralgico per le forze dell’ordine

 

Forse si è trattato della scelta più regionavole. Torino, complice il clima di tensione per la lotta No Tav era diventata luogo simbolo di tutte le contestazioni. Il vertice internazionale sull’occupazione giovanile del prossimo 11 luglio è stato così rinviato. Al Lingotto, con gli onori di casa del premier Matteo Renzi, si sarebbero dovuti incontrare circa 30 tra capi di Stato e di governo provenienti da tutta Europa per fare il punto sulle problematiche della crisi economica. Il vertice sarà probabilmente spostato a Bruxelles in data da definire: le diplomazie sono al lavoro.

 

La tensione era palpabile attraverso il web. A leggere la pagina di Fb del gruppo “Ribaltiamo il vertice” si capisce che la contestazione stava prendendo forma in modo organizzato: “A Torino l’11 Luglio si ritroveranno Capi di Stato e di Governo che non hanno contribuito in alcuna maniera a ridurre la disoccupazione giovanile, anzi, hanno ulteriormente colpito un’intera generazione precarizzando il lavoro e distruggendo i diritti”.  E ancora: “Si ingrossano le fila di un esercito di precari e disoccupati che in Italia e in Europa continuano a subire più di tutti le politiche di gestione della crisi. Saremo a Torino perchè sappiamo di non essere i benvenuti ma non accettiamo che si decida sulle nostre vite, sui nostri sogni”.

 

La città doveva essere blindata, anche con la realizzazione di una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Non erano  previsti incontri pubblici ma esclusivamente una full immersion di lavoro. Si calcola che tra dignitari e accompagnatori, circa mille persone sarebbero arrivate a Caselle, altro punto nevralgico per le forze dell’ordine che dovevano essere presenti in massa, con rinforzi provenienti da altre città. Ma il timore dell’arrivo di  frange estremiste dei movimenti giovanili e dei famigerati Black Blok ha fatto saltare tutto.

 

Il sindaco Piero Fassino deve aver tirato un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. Indubbiamente c’è il rovescio della medaglia. Non fa certo piacere perdere una così straordinaria opportunità di visibilità internazionale per Torino. Il Lingotto, in questo periodo è sfortunato: dopo la “fuga” di Fiat verso lidi globali e il rischio di perdita dell’Authority dei trasporti che ha sede proprio nella ex fabbrica di via Nizza, ora anche la cancellazione del vertice europeo.

 

 

Tra Renzi e Superchiampa la sfida per l’Authority (quasi) dipartita

Come era prevedibile lo sfidante del Governatore alle Regionali, Gilberto Pichetto, insorge.  E prende anche lui carta e penna.  Ma per scrivere un comunicato stampa al vetriolo

 

CHIAMPARINO FASSINOPer ora l’arma segreta del duo Chiamparino/Fassino è una lettera. Per scongiurare la dipartita dell’Authority dei Trasporti, arrivata al Lingotto un anno fa e già sul punto di sparire causa decreto sulla Pubblica Amministrazione Il sindaco di Torino e il presidente della Giunta Regionale  hanno preso carta e penna per scrivere al premier Matteo Renzi  per assicurarsi che ” il Governo confermi l’Authority dei Trasporti: Pur comprendendo l’obiettivo di razionalizzazione che ispira la decisione di unificare in una unica sede le diverse Authorities – aggiungono Fassino e Chiamparino – la decisione di stabilire la sede dei Trasporti a Torino deriva da ragioni che tutte mantengono oggi la loro validità”. 

 

L’appello accorato dei due rappresentanti istituzionali è anche motivato, spiegano al loro compagno di lotta e di governo che siede a palazzo Chigi, dal fatto che la nostra città rappresenta un crocevia strategico nella logistica, soprattutto con la realizzazione dell’alta velocità e del terzo valico, possiede un Politecnico di eccellenza ed è tradizionalmente vocata all’automotive.

 

Come era prevedibile, il centrodestra non ci sta. Lo sfidante di Chiamparino alle Regionali, Gilberto Pichetto, coordinatore regionale e capogruppo di Forza Italia a palazzo Lascaris, prende anche lui carta e penna ma per scrivere un comunicato stampa al vetriolo:  “Mi spiace ma da Chiamparino e Fassino mi aspetto molto di più che un timido appello per salvare la permanenza in Piemonte dell’Authority dei Trasporti. Esiste oggi un ‘filo rosso’ e una continuità politica che il Partito Democratico ha il dovere di esercitare”. Afferma Pichetto commentando l’azione del neo presidente della Giunta regionale e del sindaco di Torino.pichetto

 

“Peraltro non credo di pretendere la luna: penso che i piemontesi si aspettino che il Partito Democratico giochi due partire diverse a livello nazionale e locale. Peraltro mi ricordo il pressing che proprio il Pd mi faceva sul bilancio quando dovevo andare a Roma con il loro governo e pretendevano che ottenessi risultati immediati. Peraltro per ripianare ai debiti di bilancio accumulati nei cinque anni di loro governo”: aggiunge l’esponente azzurro.

 

“Proprio per tale ragione pretendo che il Pd piemontese vada a Roma e si faccia garantire la permanenza dell’Authority dei Trasporti sul nostro territorio – conclude Pichetto -. Qualsiasi altro risultato lo reputerò una sconfitta politica e amministrativa da comunicare agli elettori piemontesi. Vorrei aggiungere che Chiamparino e Fassino sono azionisti di maggioranza nel Pd renziano, avendolo appoggiato nella fase congressuale, quindi credo che la salvaguardia di tale Ente nel nostro territorio sia naturale e anzi costituisca una scelta obbligata per il premier. Una scelta peraltro che ha dei costi sociali ed economici ai quali Forza Italia sarà pronta a far rispondere il Governo in caso il Pd locale non difendesse una scelta che aveva goduto di una maggioranza bipartisan in Parlamento”

 

(Foto: Cr Piemonte)

Il Quirinale stoppa il “decreto Farinetti”

eataly campanileNon che il Capo dello Stato non sia favorevole alle eccellenze nostrane. Il fatto è che le bontà agroalimentari nulla c’entrano con la Pubblica Amministrazione, tema su cui verte il provvedimento governativo

 

Pare che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non abbia apprezzato l’inserimento di alcune norme in favore di vino e mozzarella nel decreto che il governo vara proprio oggi. Non che il Capo dello Stato non sia favorevole alle eccellenze nostrane. Il fatto è che le bontà agroalimentari nulla c’entrano con la Pubblica Amministrazione, tema su cui verte il provvedimento governativo.

 

La ricostruzione del “giallo” si legge su  Libero di oggi. Il quotidiano sospetta che alcuni articoli del decreto (quelli, appunto, pro bufala e barbera) successivamente spariti dal testo, fossero stati originariamente suggeriti a Matteo Renzi dal patron di Eataly, Oscar Farinetti.

 

Libero sottolinea malignamente che, se approvate, le norme avrebbero favorito il guru della gastronomia di qualità. Pare che qualcuno abbia fatto notare la cosa a Napolitano, il quale ha fatto sopprimere gli articoli. “Che c’azzecca la bufala con la Pubblica amministrazione? Con viva e vibrante soddisfazione”.

 

(Foto: il Torinese)

Berbel, buono da mangiare e…bello da vedere

berbel cuocoQuesto delizioso ristorante, arredato con le tonalità calde delle tinte cioccolato e cappuccino, è una vera chicca tra i numerosissimi posti presenti in città. Per soddisfare la propria voglia di fare di un pasto una piacevole esperienza

 

 

A pochi passi da Piazza Statuto, nel cuore di Torino ma fuori dal caos della movida e dalla folla, si trova il Berbel. L’indirizzo del locale è Via San Domenico che è una piccola strada po’ nascosta, ma proprio per questo un pranzo al Berbel ne guadagna un’atmosfera intima e ovattata. Questo delizioso ristorante, arredato con le tonalità calde delle tinte cioccolato e cappuccino, è una vera chicca tra i numerosissimi posti presenti in città dove, oltre all’appetito si può soddisfare la propria voglia di fare di un pasto una piacevole esperienza.

 

Ambiente moderno con arredi lineari ed essenziali, eleganti ma senza fronzoli rendono il clima piacevole ma senza esagerazioni di stile.Nella sala non troppo ampia trovano spazio ampi tavoli rotondi che facilitano la conversazione, e comode sedie in tinta. La mise-en-place si compone di tovaglie monocolore in tinta con i tovaglioli, bicchieri all’altezza del ristorante ma non eccessivi, posate luccicanti e piatti non necessariamente di ugual colore o grandezza per ogni commensale, ma sempre abbinati tra loro.

 

Attenzione costante al cliente da parte del personale, che svolge un servizio eccellente ma discreto, fanno del Berbel un ristorante dove ci si sente coccolati.Il menù prevede una scelta di piatti che si snodano su due punti essenziali: la cucina piemontese rivisitata da un lato e lo studio e la preparazione di piatti di ispirazione mediterranea dall’altro, il tutto condito dal tocco piacevolmente originale dello chef.

 

La carta delle pietanze, ampia nelle dimensioni e chiara nelle descrizioni dei piatti, non spicca per abbondanza di portate, ma ciò nonostante la varietà non manca. Una nota di merito va alla fantasia dello chef per gli abbinamenti inusuali. Ogni piatto è preparato con estrema cura e attenzione; la presentazione delle portate, buone da mangiare e belle da vedere, è scenografica e la preparazione è effettuata con materie prime di qualità eccellente.

 

Il particolare da notare: i bellissimi lampadari a cascata che dominano la sala e donano un’incantevole luce che si sposa magnificamente con quella naturale filtrata dalle finestre.

 

Giulia Pugliese

Voto 8.5

 

Berbel

Via San Domenico 33, 10122 Torino. 

Telefono 011 4366778

www.berbel.it

lun – sab 12.30-14.30; 19.30-23.00 / Chiuso la domenica.

 

Auto in crescita del 4,3% in Europa ma Fca non decolla

Risultati contrastanti, seppur in un panorama generale positivo, per Fiat Chrysler Automobiles , proprio all’indomani della sua nascita ufficiale come nuova realtà industriale globale

 

 

fiat arancioUno spiraglio nella crisi nera. Le immatricolazioni di auto in Europa salgono del 4,3% (dati di maggio) e si tratta del nono mese di trend positivo. La crescita è stata del 6,6%. da inizio 2014. I dati sono stati resi noti dell’Acea, l’associazione dei costruttori d’auto europei.

 

 

Risultati contrastanti, seppur in un panorama generale positivo, per Fiat Chrysler Automobiles , proprio all’indomani della sua nascita ufficiale come nuova realtà industriale globale.  

fiat manifestio grande

 

 

Il gruppo ha immatricolato nel mese di maggio nelle 28 nazioni europee e nei Pesi aderenti all’Efta 71.800 auto. Il calo riscontrato è del 2,9% sullo stesso mese dell’anno prima,  ma si registra una crescita del 3,3% rispetto al mese di aprile di quest’anno. La quota è calata dal 6,8 al 6,3%. Le immatricolazioni sono state oltre 345.000 (+1,4%) nel periodo di 5 mesi. 

 

 

 

Nominata la Giunta, inizia l’avventura. Prima grana: l’occupazione

Le priorità del nuovo esecutivo regionale saranno lavoro, sanità, trasporti. Il vicepresidente Reschigna gestirà anche l’attività postolimpica

 

giunta regionale chiampaIl governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha firmato il decreto di nomina degli assessori regionali. La Giunta piemontese è così operativa a tutti gli effetti.

 

Le priorità del nuovo esecutivo regionale saranno lavoro, sanità, trasporti. A preoccupare piazza Castello è soprattutto la situazione dell’occupazione giovanile che, in tempo di crisi, stenta a decollare. Particolare attenzione sarà riservata al recupero dei fondi europei promessi ma mai arrivati a Torino, per circa 200 milioni di euro che Chiamparino tenterà di ottenere grazie alla mediazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: i tempi sono stretti e l’ultima scadenza utile è a fine luglio. tali risorse rappresenterebbero una boccata di ossigeno per diversi settori.

 

 Le deleghe che il presidente ha assegnato alla sua squadra sono quelle già annunciate alcuni giorni fa. Solo qualche aggiustamento, come nel caso del vicegovernatore Aldo Reschigna, che si occuperà anche della gestione del post – olimpico.

 

(Foto: Regione Piemonte – P. Juzzolino)

 

 IL COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE

 

“Siamo consapevoli – ha dichiarato il presidente a nome di tutta la Giunta – di come su di noi ci siano delle grandi aspettative e sentiamo un grande carico di responsabilità che da questo momento grava su tutte le nostre spalle. Io mi sento un primo fra pari: la Giunta è formata da persone tutte di grande esperienza, molti già in campo nell’amministrazione pubblica, altri in settori simili. Credo sia una squadra che lavorerà all’unisono”.

Chiamparino ha anche messo in evidenza che il presupposto del suo esecutivo sarà l’ascolto del Piemonte: “Vogliamo fin dall’inizio far sentire i sindaci parte della programmazione. Per questo motivo nella prima settimana di luglio avvieremo un giro di incontri con i sindaci, facendo leva sui capoluoghi di provincia e sulle principali città non capoluogo ma fulcro di un’area omogenea. L’obiettivo sarà una ricognizione di tipo istituzionale, ma soprattutto l’avvio di un lavoro comune sui principali temi”.

Infine, ha annunciato che intende fare del Piemonte una Regione pilota per la sperimentazione della Garanzia Giovani in Italia: “Lo chiederò al ministro del Lavoro. Questo grazie anche all’attività che è stata fatta in precedenza, che ha consentito un anticipo di risorse e ha portato ad avere già una serie di richieste di adesione alla misura”.

 

 

LE DELEGHE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE

 

Sergio Chiamparino, presidente,  detiene le seguenti deleghe: Coordinamento ed indirizzo delle politiche del Governo regionale, Conferenza Stato-Regioni, Rapporti con l’Unione Europea e coordinamento delle politiche comunitarie, Grandi eventi, Affari internazionali, Emigrazione

 

Questi gli assessori regionali:

 

Aldo Reschigna: Vicepresidente, Bilancio, Patrimonio, Affari legali, Rapporti con il Consiglio regionale, Enti locali

Francesco Balocco: Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche

Monica Cerutti: Giovani, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata, Pari opportunità, Diritti civili, Politiche per l’immigrazione

Giuseppina De Santis: Attività produttive (Industria, Commercio, Artigianato, Imprese cooperative), Innovazione, Partecipate, Rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati

Augusto Ferrari: Politiche sociali, della famiglia e della casa

Giovanni Maria Ferraris: Sport, Polizia locale, Personale

Giorgio Ferrero: Agricoltura, Caccia e pesca

Antonella Parigi: Cultura, Turismo, Promozione

Giovanna Pentenero: Istruzione, Lavoro, Formazione professionale

Antonio Saitta: Sanità, Assistenza (Lea)

Alberto Valmaggia: Ambiente, Parchi, Montagna, Foreste, Protezione civile, Urbanistica, Programmazione territoriale.

 

 

Non solo Tasi: oggi è un giorno nero anche per le aziende tartassate

I sindacati chiedono di posticipare di un mese il pagamento delle sanzioni per i ritardatari. Con l’aliquota al 3,3 per mille l’imposta graverà per 136 milioni di euro sui proprietari di prime case. In parallelo, viaggia l’Imu che dovrà essere pagata per box, negozi, aree edificabili

 

 tasiLa Confartigianato di Torino ha calcolato che nella giornata nefasta di lunedì 16 giugno, si accalcano addirittura 114 possibili scadenze da pagare per le imprese artigiane. Quasi tutti versamenti in scadenza sui redditi di impresa. Tanto per complicare le  cose, dal prossimo 30 giugno il Governo ha stabilito che commercianti, artigiani e liberi professionisti dovranno accettare il bancomat per pagamenti oltre i 30 euro. Insomma, ogni giorno ce n’è una per complicare la vita alle aziende.

 

Ma veniamo alla Tasi, che si pagherà e si pagherà subito, senza proroghe sulla data di scadenza: oggi, lunedì 16 giugno. Chi non lo ha ancora fatto metterà mano al portafoglio per pagare la prima rata. La seconda, sei mesi dopo: il 16 dicembre. I sindacati avevano chiesto al sindaco Piero Fassino un rinvio di un paio di settimane.

 

Ma il primo cittadino, sentito l’assessore al Bilancio e Tributi di Palazzo Civico, Gianguido Passoni è stato inflessibile. Non sarebbe stato possibile contravvenire a norme nazionali, una proroga sarebbe stata illegale. Visto l’intasamento anche domenicale dei Caf, le organizzazioni sindacali chiedono che almeno vengano ritardate di un mese le sanzioni per i ritardatari. Con l’aliquota al 3,3 per mille l’imposta graverà per 136 milioni di euro sui proprietari di prime case. I servizi indivisibil cui fa riferimento l’acronimo Tasi comprendono tra le altre cose: manutenzione del verde pubblico, semafori, servizi per la polizia municipale. tasi

 

In parallelo, viaggia l’Imu che dovrà essere pagata per box, negozi, aree edificabili. Intanto, la lega ha dato battaglia e ha presentato mille emendamenti (leggi rubrica Tribuna nella homepage del Torinese) per tentare il rinvio della prima rata che si dovrà votare in Consiglio comunale.

 

Il paradosso finale: mentre in tutta Italia la tassa si pagherà il 16 ottobre, Torino è l’unica città in cui la prima rata è a giugno. Perche? Semplice, mentre tutti gli altri Comuni navigavano a vista nel caos normativo i nostri uffici comunali sono stati i migliori e hanno districato la matassa di cavilli. Risultato: qui si paga prima degli altri.

Chiamparenzi striglia il PD: “sarò vecchio ma ascolto tutti e poi decido io”

chiampa BICI “Il partito deve sforzarsi di uscire dalle logiche di potere”. Un segnale al segretario regionale  Davide Gariglio dopo le pressioni  per ottenere più posti in Giunta

 

Oggi i grandi quotidiani torinesi, Stampa e Repubblica, hanno offerto al risveglio dei  lettori due interviste a  “reti unificate”, rilasciate dal Governatore Sergio Chiamparino. Si tratta di intervistone-fotocopia  inaugurali per la nuova legislatura regionale, in cui il “sindaco di tutti i piemontesi” traccia la propria filosofia politica, senza risparmiare qualche stoccata al suo partito.

 

Il rinnovamento, intanto:  “Non è una categoria dello spirito – dice Superchiampa a Rep  – passa attraverso fatti concreti che saranno misurati”. Secondo il presidente, se i piemontesi avessero voluto dei giovani alla guida della Regione avrebbero votato il grillino Davide Bono. Una replica a chi gli dice di non vavere scelto trentenni, come invece ha fatto Matteo Renzi, ai quali affidare ruoli di governo. Ma, questioni anagrafiche a parte (compresa la vicenda dell’assessore Antonio Saitta, che Chiamparino ha messo alla sanità proprio per la sua esperienza) lo scopo del governatore, dice lui stesso, è quello di rilanciare il Piemonte, come per il premier è quello di rilanciare l’Italia. Molto Chiamparenzi, come lo definisce a volte il nostro giornale.

 

Ed ecco i segnali al Pd. Alla domanda se sarà un uomo solo al comando, o legato alle scelte del partito risponde: “Io sono così, ascolto tutti e poi decido” e ancora:  “il partito deve fare il massimo sforzo per uscire dalle logiche di distribuzione del potere”. Un chiaro messaggio al segretario regionale  Davide Gariglio dopo le pressioni fatte dal Pd che voleva più posti in Giunta.

 

Su questo delicato tema “La Stampa” è decisamente tranchant. Titola addirittura: “Nel Pd troppi dirigenti pensano solo ai posti”. Come se fosse una novità, nel Pd come in tutti gli altri partiti. Ma certamente questa affermazione farà agitare il politburo piemontese dei democratici. Del resto, dice il governatore “a me il pd non ha mai dato particolari dimostrazioni di affetto”. E, per finire, anche sulla Stampa, un cenno alla questione generazionale: “Io sarò vecchio, ma bisogna stare attenti a creare una generazione di politici che puntano solo sull’appeal televisivo: Ci vuole anche un po’ di pensiero”. Un altro messaggio, questa volta  a Renzi?

 

(Foto: Regione Piemonte – P. Juzzolino)