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Fuori dal coro: Noseda si dimette dal Teatro Regio

nosedaAttraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata

 

Un fulmine a ciel sereno. Il celebre e acclamato direttore musicale del Teatro Regio, Gianandrea Noseda, ha annunciato le sue dimissioni.

 

Attraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata. 

 

Proprio pochi giorni prima dell’esibizione del teatro al festival di Edimburgo con il Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, il prossimo 26 agosto (vedi articolo nella rubrica Spettacoli).

 

La ragione dell’addio sarebbero le decisioni non condivise per la nomina del nuovo direttore artistico.

 

Affidata all’Ansa la replica di Walter Vergnano, sovrintendente dell’istituzione culturale torinese: “Ho cercato Noseda, mi ha risposto con un sms ultimativo con il quale mi chiedeva di scegliere uno dei treni nomi che mi faceva.
   

Ho rifiutato non per una presa di posizione, ma perché ritengo che la conduzione del Regio debba essere il risultato di un lavoro di squadra”.

 

(Foto: www.teatroregio.torino.it)

Il Regio protagonista a Edimburgo con il Guglielmo Tell

regioAlla prestigiosa manifestazione scozzese dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto 

 

Fino al 31 agosto, il meglio della produzione musicale e teatrale internazionale sarà di scena  all’Edinburgh International Festival 2014, che in sole tre settimane proporrà più di 140 spettacoli.

 

Dopo il trionfo a San Pietroburgo, il Teatro Regio di Torino, unico italiano,  è stato invitato per la prima volta alla prestigiosa manifestazione scozzese in cui dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto con artisti provenienti da tutto il mondo.

 

Così, il 26 agosto  l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio si cimenteranno nel Guglielmo Tell, di Gioacchino Rossini, sotto forma di concerto.

 

Un appuntamento realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra, nell’ambito di Suona Italiano, rassegna di grande musica nel Regno Unito in occasione del semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, e dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo.

 

A Edimburgo, il baritono Dalibor Jenis, apprezzatissimo interprete del repertorio rossiniano, darà voce a Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John Osborn, il premiato tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di Antonio Pappano.

 

Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Completano il cast Mirco Palazzi (Gualtiero Farst), Fabrizio Beggi (Melcthal padre), Luca Tittoto (Gessler), Marina Bucciarelli (Jemmy), Anna Maria Chiuri (Edwige), Mikeldi Atxalandabaso (Ruodi), Luca Casalin (Rodolfo) e Paolo Maria Orecchia (Leutoldo).

 

Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà istruito dal maestro Claudio Fenoglio.

 

(Foto: il Torinese)

Il mare sotto la Mole al Buon Bio

bioLa presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto”

 

La presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto, menu di prelibatezze estive da gustare in compagnia con buon vino fresco del Salento”. L’appuntamento è al ristorante “Il Buon Bio”, in via Piave 8 a Torino. Per assaporare il mare sotto la Mole, il menu tutto pesce costa 27 euro. Gradita la prenotazione.

 

SAPORE DI MARE D’AGOSTO: QUANDO IL CIBO DIVENTA PIACERE

Aperitivo estivo
al profumo di cardamomo

antipasto
vol au vent con crema di tonno fatta in casa
e gamberetti dorati con olio verde del salento

prima portata
spaghetti di grano duro alla norma
con salsa di pomodoro fresco
e melanzane dorate con aromi di stagione

seconda portata
zuppetta di pesce senza spine
con verdesca, merluzzo, totani
e le immancabili cozze nere sgusciate
con crostini di pane seccato al forno
e condito con olio degli ulivi salentini

dessert
soan papdi
il piacere all’ennesima potenza
pasta fillo con mandorle e pistacchi
profumata al cardamomo
senza uova e burro

 

Il Buon Bio
Via Piave 8 – Torino
tel. 334.16.71.851  –  011.436.66.80
email: info@ilbuonbio.it

Sblocca – Italia in arrivo: sbloccherà anche la Torino – Lione?

TUNNEL2I bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione. E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi spera di avviare al più presto

Sono in arrivo i commissari straordinari per le grandi opere. E’ uno degli strumenti decisi dal Governo nel decreto legge Sblocca Italia del 29 agosto. L’intento è quello  di velocizzare la realizzazione di tutti i grandi progetti in fase di realizzazione, che però procedono al rallentatore. In particolare si tratta di nuove linee dell’alta capacità ferroviaria. Si dà per certo che sia inserita la Napoli-Bari e il nuovo tunnel del Brennero, ma i bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione.

 

E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi, grazie all’intervento dei commissari, spera di cantierare al più presto. In ogni caso i tempi tecnici non lo consentiranno prima del 2016. Per quanto riguarda le opere ferroviarie il commissario sarebbe l’amministratore delegato di Fs, Michele Mario Elia. Attraverso il potere conferitogli dal decreto avrebbe la facoltà di approvare in tempi certi tutti i progetti e dribblare l’eventuale dissenso di enti preposti alle tutele ambientali e paesaggistiche.

 

Con il decreto, il governo intende accelerare le procedure di legge obiettivo, come la conferenza dei servizi o il parere della regione. Sarebbe sufficiente una firma del commissario per andare avanti. Il Sole 24 Ore sostiene che il Ministero delle Infrastrutture sia da tempo convinto che le ferrovie rallentino da anni la realizzazione di alcune opere: nominando Elia Fs si troverebbe nella posizione di adempiere al mandato governativo senza troppe scuse. 

Il futuro di Torino ha due nomi: turismo e cultura

piazza s carlo chiese nottepiazza castelloPo donnaDel resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province

 

La ripresa non c’è. I dati della cassa integrazione e la stagnazione dell’export piemontese sono preoccupanti. E’ ora di trovare soluzioni urgenti e alternative. Il trasferimento all’estero di ciò che resta di Fiat assume più un valore simbolico, che non sostanziale,  dell’addio che la grande industria dell’auto ha dato a Torino ormai da anni. La principale fonte di ricchezza di Torino non è più l’auto e non lo sarà neanche in futuro. L’alternativa credibile, l’unica, quella che solo fino a pochi anni fa sarebbe sembrata pura follia, sta nel turismo e nella cultura.

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Il sindaco Piero Fassino, con il suo monito a Gtt affinchè non riduca più in futuro l’orario della metropolitana a ferragosto, ha colto il senso del cambiamento culturale della città: anche nei servizi, ora che è diventata meta di turismo importante, non è più la metropoli operaia che si svuota durante le vacanze e riduce le corse dei mezzi pubblici. Torino deve essere sempre aperta, soprattutto in vista degli eventi del 2015: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.

 

I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato recentemente il sindaco  agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Lo scorso anno abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”.

 

E in effetti, in modo rigorosamente bipartisan, Valentino Castellani, Ezno Ghigo, Sergio Chiamparino (da sindaco), Mercedes Bresso e Roberto Cota hanno tutti creduto nella nuova mission della città e della regione.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta pochi giorni fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

Lo scorso anno, ha spiegato a Repubblica il direttore dell’agenzia turistica di Langhe e Roero, Mauro Carbone, dal territorio collinare celebre per vini e tartufi ” sono passate 266 mila persone, per 627 mila pernottamenti, con una crescita di stranieri di oltre il 4,5 per cento”. Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

La “resistenza” No Tav continua al campo di Venaus

venaus“Vogliamo ancora costruire delle iniziative che possano inceppare il meccanismo devastatore – dicono i promotori – e che sappiano raggiungere il cantiere e attraversare il territorio della nostra Valle, sfidando i divieti e la militarizzazione con cui quotidianamente ci confrontiamo”

 

L’ “Estate di lotta No Tav” promossa dal movimento che si oppone alla Torino-Lione,  che ha visto la marcia itinerante attraversare la Valle di Susa , da Avigliana a Chiomonte, non è ancora terminata. Il sito vicino al Movimento No-Tav, www.notav.info, preannuncia infatti un’appendice per il prossimo settembre.

 

“Dai momenti di convivialità, alle iniziative sul territorio per infastidire il sistema del Tav, – scrivono i promotori – con le iniziative notturne siamo riusciti a riattraversare quei luoghi che la controparte ci vorrebbe sottrarre, ma che appartengono da decenni alla storia della nostra Resistenza.Chi praticando i sentieri impervi, chi rimanendo qualche passo indietro ad attendere, continuiamo tutti insieme questo percorso, consapevoli che solo noi oggi possiamo fare la differenza e determinare l’esito di questa battaglia”.

 

Il Movimento No Tav annuncia quindi un’altra settimana di mobilitazione, dall’1 al 7 settembre, “per concludere l’Estate di Lotta”. Il sito web comunica che tutti coloro che si presenteranno avranno garantita l’accoglienza al campeggio di Venaus, “con la 5 giorni che dal 1 al 5 settembre vedrà protagonisti i giovani studenti della valle e nel fine settimana, il 6 e il 7, l’arrivo degli amici rugbisty” (iniziativa sportiva a sostegno della Valle, rivolta ai più giovani)

 

“Vogliamo ancora costruire delle iniziative che possano inceppare il meccanismo devastatore – concludono i promotori – e che sappiano raggiungere il cantiere e attraversare il territorio della nostra Valle, sfidando i divieti e la militarizzazione con cui quotidianamente ci confrontiamo.Vogliamo regalarci altri momenti di incontro per discutere del futuro di questa lotta e non solo, in vista di un autunno che auspichiamo possa fare la differenza e parlare il linguaggio di chi oggi cerca di costruire un futuro diverso”.

 

 

 

A settembre Torino è due volte capitale della cultura

palazzo carignanoIl summit internazionale è qualcosa di più che un contentino per la nostra città, che era stata privata per ragioni di sicurezza del vertice sull’occupazione giovanile dello scorso luglio

 

Il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea. Il summit internazionale è qualcosa di più che un contentino per la nostra città, che era stata privata per ragioni di sicurezza del vertice sull’occupazione giovanile dello scorso luglio. Come ricorderete, infatti, gli antagonisti più integrelisti si stavano già dando appuntamento a Torino via web all’insegna dello slogan “ribaltiamo il vertice”.

 

L’iniziativa di settembre può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

L’annuncio viene dato dal presidente dall’AICI (Associazione delle istituzioni italiane di cultura), Valdo Spini. L’università di Torino, con il Rettore Gianmaria Ajani collabora e ospita l’iniziativa.

 

Ecco quanto riporta il sito web AICI:

 

Perché Torino e perché il 25 e 26 settembre? Risponde Valdo Spini: “Perché proprio il giorno prima, il 24, a Torino si svolge il vertice dei ministri della cultura dell’Unione Europea. Un vertice, che si svolge nel semestre di presidenza italiana e sarà quindi presieduto del ministro Dario Franceschini.  Noi vogliamo rilanciare il ruolo delle istituzioni culturali italiane nel contesto di una ripresa dell’Europa, che certo deve essere politica, economica e sociale, ma non può non avere innanzitutto una radice culturale”, sottolinea ancora il presidente dell’AICI. Del resto uno dei workshop è dedicato al programma europeo “Horizon 2020”.

 

Chi parteciperà? “Il programma–aggiunge Spini- è molto ricco. E’ naturale che i nostri interlocutori saranno il Ministro Dario Franceschini nonché Piero Fassino nella sua duplice qualità di Sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino come Presidente della Regione Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni, i parlamentari nazionali Flavia Nardelli e Walter Tocci, la presidente della Commissione Cultura del parlamento Europeo Silvia Costa.  Ci sarà l’ambasciatore Andrea Meloni direttore generale del Sistema paese del Ministero degli Affari Esteri e Giovanna Boda del MIUR Significativa la personale partecipazione di Franco Marini nella sua veste di presidente del Comitato Storico – scientifico degli anniversari di interesse nazionale.(Prima guerra Mondiale e Resistenza). Il Direttore de La Stampa, Mario Calabresi, presiederà la Tavola Rotonda.

 

Nutrita la partecipazione degli esponenti delle fondazioni e degli istituti culturali aderenti all’AICI. Hanno confermato il loro intervento il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini e il Presidente della Società geografica italiana, Sergio Conti. Molto presenti le fondazioni che più curano l’eredità storico-politica del paese come la Sturzo, con Giuseppe Sangiorgi, la Gramsci con Sergio Scamuzzi, la Basso con Giancarlo Monina e così la Gobetti, la Donat Cattin, la Ugo Spirito, la Luigi Einaudi, la Feltrinelli, la Filippo Burzio, la Micheletti e così via. Partecipano anche Fondazioni di Cultura religiosa come la Fondazione Giovanni XXIII con Alberto Melloni e lo stesso Archivio Storico della Tavola valdese. Presenti istituzioni come la ICOM –Italia (International Council of Museums) con il suo presidente Daniele Jalla.

 

 L’obiettivo? Conclude Spini: “Lanciare un segnale forte della presenza delle fondazioni e degli Istituti culturali italiani e del loro ruolo, sia nella valorizzazione della memoria, mettendo a disposizione i nostri patrimoni attraverso il digitale, che nello sviluppo della ricerca e della nostra produzione culturale attualizzando l’identità culturale dell’Italia per la nostra ripresa in ambito europeo ed internazionale.”

La Zuppa del Demonio: Davide Ferrario a Venezia

FERRARIOVIA PO 33 – Rubrica di Cinema a cura di Cristina Colet

Il senso di sviluppo senza limiti, percepito in forma ottimistica come soluzione ai problemi dell’umanità sia dal mondo capitalista che da quello comunista. Unʼidea, quella di un “futuro migliore”, che oggi sembra drammaticamente lontana

 

FCTP (Film Commission Torino Piemonte) a Venezia insieme alla Rossofuoco di Davide Ferrario per presentare per la Selezione Ufficiale della 71a Edizione della Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto- 6 settembre 2014) l’ultima fatica firmata da Davide Ferrario (regista tra gli altri di Tutti Giù per Terra e di Dopo Mezzanotte), La Zuppa del Demonio.

 

Il titolo, coniato dall’autore Dino Buzzati in riferimento a un documentario del 1964 che descriveva le Lavorazioni industriali dell’altoforno, nasce da una serie di conversazioni intercorse tra il regista Davide Ferrario e Sergio Toffetti, direttore dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa con l’idea di valorizzare il materiale conservato a Ivrea. Il tema portante su cui ragiona La Zuppa del Demonio è il progresso inteso come, spiega Ferrario: «Il senso di sviluppo senza limiti, percepito in forma ottimistica come soluzione ai problemi dell’umanità sia dal mondo capitalista che da quello comunista. Unʼidea, quella di un “futuro migliore”, che oggi sembra drammaticamente lontana: ma proprio per questo val la pena investigare lʼimmaginario prodotto da questa strepitosa utopia universale, capace di improntare un intero secolo.»

 

La Zuppa del Demonio è una riflessione tra ieri e oggi sull’industria italiana, attraverso materiali d’archivio realizzati all’epoca del boom economico, quando non ci si inorridiva nel vedere, come spiega ancora Ferrario: «le ruspe fare piazza pulita degli olivi centenari per costruire il tubificio di Taranto che oggi porta il brand dell’ILVA: eppure per lungo tempo l’idea che la tecnica, il progresso, l’industrializzazione avrebbero reso il mondo migliore ha accompagnato soprattutto la mia generazione, quella nata durante il miracolo economico italiano.»

 

Il cinema d’impresa a lungo dimenticato porta firme celebri come Antonioni, Taviani, Bertolucci che grazie all’opera di conservazione dell’ANCI è possibile consultare in parte sul canale youtube: https://www.youtube.com/user/cinemaimpresatv.

 

La Zuppa del Demonio, che sarà presente in sala a partire da settembre, non propone interviste a esperti, né offre didatticismi o commenti storici, ma ripropone attraverso un lavoro di montaggio quanto è stato realizzato molti decenni fa quando l’Italia guardava al progresso puntando sull’industria, ben altra cosa rispetto a oggi.

 

Cristina Colet

L’estate che non c’è: godiamoci le ultime ore di sole, la pioggia è in arrivo

torino pioggiaPIOGGIA FINESTRINOIl sereno tornerà tra circa una settimana. Quando l’estate sarà ormai agli sgoccioli

 

Sembra proprio che quelle di oggi siano le ultime ore di questa breve estate ridottasi al solo weekend di Ferragosto. Il bollettino meteo dell’Arpa – Agenzia regionale per l’ambiente, che riportiamo di seguito, parla chiaro: il maltempo tornerà da domani portando con sè l’ormai consueta pioggia e un nuovo abbassamento delle temperature.

 

Il sole tornerà dopo circa una settimana. Quando l’estate sarà ormai agli sgoccioli.

 

Ecco le previsioni dell’Arpa:

 

Situazione generale ed evoluzione

Rimonta la pressione sul bacino occidentale del Mediterraneo garantendo tempo stabile sulla nostra regione per la giornata di domenica. La situazione andra’ lentamente cambiando nel corso di Lunedi’ quando una nuova ondulazione nel campo di pressione in quota favorira’ una rotazione delle correnti dai quadranti meridionali che porteranno aria piu’ umida dal Mediterraneo, causando un nuovo peggioramento del tempo che sfocera’ in nuovi rovesci e temporali nella giornata di Martedi’.

 

(Foto: il Torinese)

Estate a Torino tra movida corta e “spiagge sicure”

turisti 2 Di spiaggia a Torino ce n’è una sola, quella dei Murazzi. Ma anche in città la prefettura ha fatto partire l’operazione “spiagge sicure” voluta dal ministero dell’interno. Si tratta di una campagna di contrasto alla vendita dei prodotti contraffatti, che coinvolgerà tutte le forze dell’ordine

 

Se, da un lato, la vita si fa più dura per il popolo della notte che sarà costretto a rispettare la delibera municipale che accorcia la movida (così come deciso dal Tar) dall’altro è anche vero che Torino ha molto da offrire a proposito di tempo libero. Forse gli incassi dei gestori dei locali di San Salvario saranno più ridotti, ma be beneficierà il sonno dei residenti. Un’ora in meno fuori la notte, in fondo, significa un’ora in più al mattino, da impiegare, magari per visitare mostre e musei che sono ricchi di proposte in questa estate torinese.

 

I turisti sono meno del previsto ma il bilancio non è del tutto negativo. Approfittando del maltempo, i visitatori che soggiornano sulle montagne torinesi scendono spesso in città. L’identikit del turista di questo periodo: straniero, ha tra i 36 e i 50 anni, resta un solo giorno e non rinuncia al  Museo Egizio. E’ l’indagine di Turismo Torino e Provincia a dire che il 62% di presenze  arriva da Francia (47%),Spagna (11%), Germania (10%),il 38% italiano da Lombardia e Veneto. Seguono (23%),Lazio (11%),Toscana (9%) e Puglia (7%). Oltre all’ Egizio, grande successo per il Museo del Cinema e le Residenze Reali. Gli hotel in questo fine settimana ferragostano sono occupati in media al 25%.

 

Di spiaggia a Torino ce n’è una sola, quella dei Murazzi. Ma anche in città la prefettura ha fatto partire l’operazione “spiagge sicure” voluta dal ministero dell’interno. Si tratta di una campagna di contrasto alla vendita dei prodotti contraffatti, che coinvolgerà tutte le forze dell’ordine. Verranno monitorate le vie centrali, dove i venditori abusivi pullulano, danneggiando in modo significativo il commercio regolare. Nel frattempo la polizia municipale è impegnata nella lotta a furti e scippi soprattutto nella prossimità dei dehors dei bar del centro. Insomma, se non altro la vigilanza nei salotti urbani di Torino in queste settimane è decisamente aumentata.

 

(Foto: il Torinese)