prima pagina- Pagina 816

Quattro No Tav processati, tre giudici popolari ammalati. Si rinvia al 6 giugno

Mattia Zanotti, Claudio Alberto, Niccolò Blasi e Chiara Zenobi sono in cella dallo scorso dicembre per avere assaltato l’area del cantiere dell’alta velocità di Chiomonte nel 2013. Le accuse: attentato con finalità terroristiche, atti di terrorismo con esplosivi, detenzione di armi da guerra e danneggiamento

 

POLIZIA CAMIONSoltanto il 6 giugno, data in cui è stato aggiornato il processo,  la Corte d’Assise darà il proprio parere sulle molte eccezioni sollevate stamattina in aula dalla difesa degli imputati. Veniamo all’udienza di oggi.

 

Visto che di terrorismo si parla,  la rinuncia (ufficialmente per ragioni di salute) da parte di tre giudici popolari del processo di oggi ai  quattro ragazzi no Tav fa tornare alla memoria anni decisamente bui, quando le giurie popolari erano “decimate” per la paura di rappresaglie delle Brigate rosse. Oggi non è la stessa cosa, ma la scelta dei tre giurati fa comunque capire il clima che si respira. Ed è dei giorni scorsi la decisione della Cassazione di chiedere al tribunale della libertà di riesaminare i capi di imputazione.

 

All’inizio dell’udienza gli imputati sono stati accolti in aula da slogan e applausi dei loro sostenitori tra il pubblico. La giuria popolare, all’unanimità dei sei componenti, (scortati su un pullman dal Tribunale alle Vallette) ha chiesto di non essere fotografata e ripresa dalle telecamere. Nel team della difesa, anche il prof. Oreste Dominioni, che ha già difeso Silvio Berlusconi. Il giudice ha stabilito che, durante l’udienza,  i quattro imputati possano stare insieme nella stessa gabbia dell’aula.

 

Come è noto, Mattia Zanotti, Claudio Alberto, Niccolò Blasi e Chiara Zenobi sono in carcere dallo scorso dicembre per avere assaltato l’area del cantiere dell’alta velocità di Chiomonte il 13 maggio 2013. Le accuse: attentato con finalità terroristiche, atti di terrorismo con esplosivi, detenzione di armi da guerra e danneggiamento. In teoria, le pene previste potrebbero superare i 20 anni di reclusione. 

 

Dal canto loro  i no  Tav, che hanno presidiato – erano  circa duecento – la zona antistante le Vallette  in segno di solidarietà ai loro compagni, dicono che è in atto un “tentativo di criminalizzazione del  movimento con accuse spropositate”.

 

Va ricordato, infine, che pochi giorni fa all’inizio del maxiprocesso alle 53 persone accusate di avere lanciato sassi contro le forze dell’ordine tre anni fa (il 3 luglio 2011) al cantiere della tav , la testimonianza  più significativa della difesa  era stata quella di un tecnico dell’Environment Park secondo il quale le forze dell’ordine avrebbero sparato lacrimogeni direttamente sui manifestanti. Da qui la richiesta della difesa di fare luce sul comportamento della polizia.notav striscione

 

Insomma, una bella gatta da pelare anche per in nuovo procuratore capo di Torino, Armando Spataro.

 

 

 

 

(Foto: il Torinese)

Imprenditori, in carrozza. L’Unione industriale: “migliaia di posti di lavoro”

treno frecciared

A Torino si apre il processo nei confronti dei quattro attivisti no Tav accusati di terrorismo

 

Il presidente dell’Osservatorio sulla Torino-Lione, Mario Virano, pochi giorni fa aveva ribattuto quasi scandalizzato alle affermazioni del movimento no Tav, secondo le quali il progetto dell’alta velocità si sarebbe presto arenato. A dargli manforte, oltre ai lavori per la linea ferroviaria che (anche se in Francia, per ora) stanno procedendo a passo spedito,  sono oggi gli industriali piemontesi che hanno visitato il cantiere di Chiomonte.

 

notav striscioneErano circa venti gli imprenditori presenti, guidati dalla presidente dell’Unione, Licia Mattioli.  A suo parere l’opera, una volta realizzata, porterà grandi benefici al territorio attraversato e all’economia piemontese in generale. Si stima che possano essere più di 5mila i posti di lavoro creati e che le ricadute dei finanziamenti  per le opere di compensazione sull’area interessata ammonteranno nel corso di un decennio a oltre cento milioni di euro.

 

Intanto, a contrastare l’opera non ci sono solo i no Tav tradizionali: il candidato regionale controcorrente di Forza Italia Roberto Salerno scriverà una lettera a Silvio Berlusconi per spiegargli le ragioni del suo no.

 

Il tutto mentre a Torino si apre il processo nei confronti dei quattro attivisti no Tav accusati di terrorismo per avere attaccato il cantiere di Chiomonte. Tra le parti offese anche l’Unione Europea.

 

(Foto: il Torinese)

La difesa No Tav: “Ora si indaghi sulla Polizia”

La testimonianza  più significativa  è stata quella di un ricercatore dell’Environment Park, anche lui presente  a Chiomonte nel 2011, secondo il quale le forze dell’ordine avrebbero sparato lacrimogeni direttamente sui manifestanti

 

notav ovunqueHa testimoniato anche il filosofo ed eurodeputato Gianni Vattimo, oggi, in aula bunker, alla ripresa del maxiprocesso No Tav. Testimonianza piuttosto fumosa, in tutti i sensi, la sua. In sostanza, ha detto che di quel giorno (il 3 luglio 2011 a Chiomonte) non ricorda molto, se non il gran fumo che pervadeva l’area.

 

La testimonianza  più significativa della difesa è stata quella di un ricercatore dell’Environment Park, anche lui presente  in quell’occasione, secondo il quale le forze dell’ordine avrebbero sparato lacrimogeni direttamente sui manifestanti. Da qui la richiesta della difesa di fare luce sul comportamento della polizia.

 

POLIZIA CAMIONNella stessa direzione le dichiarazioni del capogruppo di Sel a palazzo Civico, Michele Curto, sempre per la difesa. Ha dichiarato – lui che di manifestazioni del genere  se ne intende – di non avere mai visto usare tanti lacrimogeni come a Chiomonte: nemmeno a Genova nel 2001.

 

Il fatto eclatante dell’udienza alle Vallette resta quindi la richiesta dei difensori delle 53 persone accusate di avere lanciato sassi contro le forze dell’ordine tre anni fa al cantiere della tav: ora si indaghi sulla polizia.

 

(Foto: il Torinese)

Al Colosseo Rita is back

“Alla mia età “,” Questo nostro amore”, “La partita di pallone”, la frizzante e briosa “Datemi un martello”. Ma Pel di Carota, con quell’aria sbarazzina che la contraddistingue, interpreterà anche brani di altri grandi della musica italiana come Renato Zero e Loredana Berte

 

rita pavoneQuesta sera al teatro Colosseo l’appuntamento e’ con “Rita is back – live 2014”. La torinese Rita Pavone ricompare sulla scena musicale dopo una lunga assenza e lo fa con un One Woman Show pronta a rivangare i suoi grandi successi del passato in medley.

 

Un vero regalo per i nostalgici degli anni ’60 che potranno rivivere i magici momenti trascorsi ascoltando ” Alla mia età “,” Questo nostro amore”, “La partita di pallone”, sempre in auge per altro per tante mogli e fidanzate, e come non cantare la frizzante e briosa “Datemi un martello”. Ma Pel di Carota, con quell’aria vivace e sbarazzina che la contraddistingue, interpreterà anche brani di altri grandi della musica italiana come Renato Zero e Loredana Berte‘.

 

E per chi desidera trascorrere qualche momento in compagnia della Pavone, in un atmosfera più confidenziale , può assistere all’ incontro organizzato dal Centro Congressi dell’ Unione Industriale di Torino, in via Vincenzo Vela 17, giovedì 21 maggio ore 10,00.

 

Clelia Ventimiglia

 

 

(Foto: www.teatrocolosseo.it)

Che aria Tsipras: grandi manovre elettorali tra cipolle e brezza ellenica

manifesti elezioniCota e Salvini in stile padano. Pichetto, Filingeri, Bono, Costa , Crosetto e Superchiampa in azione. Arriva la Meloni. Alexis Tsipras annuncia gioioso che il suo candidato a sindaco di Atene potrà vincere: un messaggio di speranza per l’Europa, ha detto.  Insomma, con l’aria che tira, tutti come la Grecia

 

Manca solo una manciata di giorni, domenica si avvicina e la campagna elettorale è al rush finale. Il Governatore uscente Roberto Cota ha presenziato alla kermesse politica di piazza della Lega Nord Piemont che,  con più di 200 gazebo in tutta la regione  ha lanciato i due referendum su euro e autonomia piemontese. Soddisfattissimo Cota per la risposta dei cittadini che hanno aderito numerosi alla manifestazione  padana. Ma non si tratta della sola iniziativa leghista.

 

Anzi, la più originale è quella che ha visto il leader lumbard Matteo Salvini presidiare la villa torinese  dell’ex ministro  Elsa Fornero . Ha proclamato: “fece piangere gli italiani e ora gli italiani faranno piangere lei votando Lega”. Il comizio lo ha fatto  con una cipolla in mano. Così, tanto per ricordare  le lacrime della ministra ai tempi  del governo di  Mario Monti.

 

In casa Forza Italia, invece, il candidato presidente Gilberto Pichetto ha replicato ai dati diffusi dal  Pd  su sanità, tasse e lavoro affermando che i dem torinesi sparano solo balle. Sergio Chiamparino, intanto, glissa elegantemente sul caso del “compagno G” e prosegue nel suo tour che sta privilegiando le province, rispetto al suo “feudo” fedele e inespugnabile di Torino, dove resta sempre Superchiampa. In casa pentastellata, dopo il successo del comizio di Beppe Grillo di sabato scorso in piazza Castello, l’aspirante presidente di M5S Davide Bono, immaginiamo, sarà stato incollato al televisore per ascoltare il verbo del suo guru, ospite di Porta a Porta.

 

Il candidato presidente di Ncd, Enrico Costa segue le orme del padre, tappezzando la città con manifesti semplicissimi stile anni ’50 con simbolo, cognome e neppure una fotografia. Il gigante buono di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto ha chiamato a sostenerlo Giorgia Meloni che sarà a Torino venerdì per la chiusura della campagna elettorale.

 

A sinistra-sinistra,  il pretendente governatore de l’Altro Piemonte a sinistra, Mauro Filingeri,  giovedì sera sara’ al Circolo ARCI La Cricca  (sic) in via Carlo Ignazio Giulio. Infine, Alexis Tsipras,  in un incontro a Palazzo Nuovo, ha annunciato gioioso che il suo candidato a sindaco di Atene potrà vincere: un messaggio di speranza per tutti, ha detto.  Insomma, con l’aria che tira (anzi, che Tsipras) tutta  l’Europa come la Grecia.

  

(Foto: il Torinese)

 

 

Città in festa: Juve campionissima e tutti vogliono Conte

juve bisjuve bus cappuccinijuve tifosojuve bus 2juve magliettejuve tifosiI gol di Pirlo,  Llorente e Marchisio sono stati la ciliegina sulla torta di una stagione di vittorie. La festa è iniziata allo stadio ma si è subito diffusa a macchia d’olio per le vie e le piazze di Torino. Caroselli, cori, persino i fuochi d’artificio e, purtroppo, anche due bombe carta che hanno ferito alcuni tifosi

 

Invasione di campo allo Juventus Stadium: tutto è concesso ai Campioni d’italia. Ed è una festa per tutta la città, indipendentemente dalle fedi calcistiche.  La Juve aveva appena sconfitto  il Cagliari nell’ultima  di campionato, conseguendo il  record di  102 punti e il suo 32° scudetto.  Un  risultato a dir poco  straordinario che la tifoseria ha accreditato in larga parte ad Antonio Conte. E sono i tifosi a chiedere a gran voce che l’allenatore resti al suo posto. La parola alla società di corso Galileo Ferraris.

 

I gol di Pirlo,  Llorente e Marchisio sono stati la ciliegina sulla torta di una stagione di vittorie. La festa è iniziata allo stadio ma si è subito diffusa a macchia d’olio per le vie e le piazze di Torino. Caroselli, cori, persino i fuochi d’artificio e, purtroppo, anche due bombe carta che hanno ferito alcuni tifosi. Il bus scoperto con i campioni a bordo ha fatto il suo meritato giro d’onore per la città, tra le ovazioni della folla.

 

E domani, a Coverciano, per i convocati in maglia azzurra, incomincia il pre-raduno in vista dei Mondiali.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Vaffa – Grillo turba il sonno (e i sogni di gloria) di Superchiampa

 Tra maschere di Anonymous, bandiere palestinesi, no-tav e pentastellate, deve crederci davvero Grillo, se ha intensificato le sue presenze piemontesi in campagna elettorale. Il comizio-show di oggi in piazza castello è stato – come sempre – un grande successo di pubblico

 

bono grilloGli arresti eccellenti di Expo 2015 che hanno colpito anche il “compagno G”, Primo Greganti, di cui molti sospettano legami con i dem torinesi  hanno entusiasmato Beppe Grillo. Il leader di M5S, forse,  ora sogna di poter vincere in Piemonte, di affondare la “corazzata Chiamparino”. 

 

E in casa Pd, seppur con atteggiamenti snobistici, qualcuno è seriamente preoccupato. Deve crederci davvero Grillo, se ha intensificato le sue presenze piemontesi in campagna elettorale. Il comizio-show di oggi in piazza castello è stato – come sempre – un grande successo di pubblico. Tra maschere di Anonymous, bandiere palestinesi, no-tav e pentastellate, il Masaniello genovese ha arringato la folla e i suoi cittadini-candidati, riconoscibili grazie a un badge al collo.grillo5

 

grillo2“Io sono oltre Hitler. Se non ci fosse il Movimento5Stelle ci sarebbero i nazisti”, ha detto tra le altre cose. “Queste Europee le abbiamo già vinte”, ha aggiunto. A fargli da spalla il candidato governatore Davide Bono che – fresco di una querela del segretario regionale democratico Davide Gariglio e se anche non vincerà le Regionali – può già sorridere sicuro di portare a palazzo lascaris un nutrito pattuglione di consiglieri grillini.

 

 

grillo1(Fotoservizio: il Torinese)grillo4grillo anonimous

 

Noseda ubiquo dal Guglielmo Tell al concerto di chiusura

Nel programma finale verranno eseguite:  la Suite dal balletto Pulcinella di  Stravinskij, Rossiniana di  Respighi e la Sinfonia per orchestra n.3 di Alfredo Casella

 

regioGran finale per la stagione dei Concerti 2013-14 del Teatro Regio. sarà, infatti, il direttore musicale del teatro stesso, Gianandrea Noseda, a dirigere l’ultimo concerto.

 

Il direttore è contestualmente impegnato con  l’ultima opera scritta da Rossini, Guglielmo Tell, presentata al Regio in un  nuovo allestimento,  in coproduzione con il Rossini Opera Festival, firmato dal regista Graham  Vick. Protagonista, uno degli artisti più rinomati sulla scena internazionale: Carlos Alvarez.

 

Nel programma di chiusura della stagione concertistica verranno eseguite:  la Suite dal balletto Pulcinella di  Stravinskij, Rossiniana di  Respighi e la Sinfonia per orchestra n.3 di Alfredo Casella.

 

(Foto: il Torinese)

Chiara, Mattia, Niccolò, Claudio: sono terroristi sì o no?

Rinviata la richiesta di convalidare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino nei confronti di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi.  Nel frattempo si è scoperto che l ‘autista del pm  Antonio Rinaudo, del processo No Tav,  non era  stato aggredito da anarchici. Ora l’uomo è indagato per procurato allarme

 

notav chiara claudioC’era grande attesa in città per la  decisione della Cassazione: a proposito della carcerazione con l’accusa di terrorismo per i quattro imputati No Tav che avevano assalito il cantiere  di Chiomonte un anno fa non è stata confermata l’accusa di terrorismo e l’ordinanza è stata rinviata a nuovo esame. Il popolo no tav esulta, ma i quattro attivisti del movimento restano in carcere.

 

notav striscioneIl Pg Giovanni D’Angelo, aveva invece  chiesto di convalidare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino nei confronti di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, rinviati a giudizio in Corte d’Assise  il 22 maggio. Per solidarietà ai quattro attivisti era stata indetta la manifestazione tenutasi sabato scorso per le vie del centro di Torino.

 

notav manifestanteNel frattempo si è scoperto che l ‘autista del pm  Antonio Rinaudo, del processo No Tav,  non era  stato aggredito da anarchici. Ora l’uomo è indagato per procurato allarme. Lo hanno stabilito le indagini della Digos. L’autista è un ex carabiniere che aveva denunciato l’aggressione da parte di tre persone dichiaratesi, a suo dire, vicine agli ambienti anarchici.

 

 

 

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Delitto Musy, il mistero dell’identikit scomparso

In questura venne tracciato un ritratto , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno  non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo

 

+++FERITO MUSY: FERMATO IL PRESUNTO SPARATORE +++Un giallo nel giallo. Nel già intricato caso del delitto Musy, si aggiunge un nuovo mistero.

 

 Al palagiustizia, nella ripresa  del processo che vede imputato Francesco Furchì, si è smarrito l’identikit  del possibile assassino. Sono stati i legali di  Furchì a far parlare una testimone che ha dichiarato  di essere andata dalla polizia, nel 2012, dove ha raccontato di avere visto in centro città  l’omicida che si aggirava nei paraggi di via Barbaroux, dove abitava il consigliere comunale che ha subito l’attentato.

 

E la vera sorpresa è che l’uomo che indossava il famoso casco Acerbis-nano, secondo le affermazioni della donna, non aveva la barba come Furchì.

 

In questura venne quindi tracciato un identikit , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno  non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo.