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Francesco tra gli "ultimi" e il bagno di folla con i giovani: "Vivete, non vivacchiate"

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A tavola con detenuti, immigrati e clochard

 

Il papa ha pranzato in Arcivescovado con una famiglia rom (genitori e quattro figli) che abitavano nelle baracche di lungo Stura Lazio e ora sono seguiti da una comunità di religiosi e da una parrocchia, con alcuni clochard, undici minorenni carcerati al“Ferrante Aporti” e un gruppo di immigrati. Domani, invece, sempre lontano dai riflettori, il pranzo con i parenti torinesi e piemontesi. Nel pomeriggio, oltre alla visita al Cottolengo e alla Basilica di Maria Ausiliatrice l’appuntamento più affollato è stato quello con i giovani dell’Happening degli oratori, in piazza Vittorio.

 

 “Mi fanno tanta tristezza al cuore i giovani che vanno in pensione a vent’anni: sono invecchiati troppo presto”. Poi il tema dell’amore: “L’amore è anche casto, perché rispetta le persone e non le usa. La croce è il vero segno dell’amore, che  rappresenta il sacrificio”. Un riferimento anche alle vittime delle guerre, dallo sterminio degli ebrei allo stalinismo: “Perché le grandi potenze non hanno evitato tanto dolore? Che ipocrisia  parlare di pace, di dirsi cristiani e poi fabbricare o investire nelle armi.” Infine il suggerimento alle giovani generazioni: “Non invecchiate presto. Fate controcorrente. Siate creativi e portate qualcosa agli altri, siate al servizio, soprattutto dei poveri. E, come diceva Pier Giorgio Frassati, vivete, non vivacchiate”.

 

(Foto: il Torinese)

Il Papa in visita al Cottolengo: "Ammalati e anziani sono membra preziose della Chiesa"

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“Una mentalità che non fa bene alla società, e noi dobbiamo sviluppare degli anticorpi”

 

“Cari fratelli ammalati, siete delle membra preziose per la Chiesa, siete la carne del Cristo crocifisso che abbiamo l`onore di toccare e di servire con amore. Con la grazia di Gesù siete testimoni e apostoli della divina misericordia che salva il mondo”. Sono le toccanti parole del papa in visita al Cottolengo, la Piccola Casa della Divina Provvidenza, istituzione sociale e religiosa torinese che il santo padre non poteva non visitare. “Sono stati grandi  i progressi nella medicina e nell`assistenza sociale, ma è diffusa anche una cultura dello scarto, conseguenza di una crisi antropologica che non vede più l`uomo al centro, bensì il consumo e gli interessi economici. E tra le vittime di questa cultura dello scarto vorrei  ricordare in particolare gli anziani, numerosi in questa casa. La loro longevità non sempre è interpretata come un dono di Dio, ma talvolta come un peso difficile da sostenere, soprattutto quando la salute è compromessa. Una mentalità che non fa bene alla società, e noi dobbiamo sviluppare degli “anticorpi” contro questo modo di considerare gli anziani, o le persone disabili, quasi fossero vite non più degne di essere vissute”.

 

(Foto: il Torinese)

Un papa di "rassa nostrana" che si commuove pensando alle sue profonde radici piemontesi

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papa vittorio 33papa vittorioLa poesia gli era stata raccontata da Nonna Rosa in dialetto piemontese. Un ritratto della gente di Piemonte, rigorosa, sincera, delle teste quadre, dal polso fermo

 

Dopo l’accoglienza calorosa dei fedeli di fronte al Duomo, il papa è entrato in cattedrale e si è seduto di fronte al sacro telo, con la testa reclinata verso il basso e le luci abbassate. Si è fermato qualche minuto in preghiera. La commozione di Papa Francesco è stata visibile,  in piazza Vittorio, durante  la sua omelia, in presenza di decine di migliaia di fedeli, quando ha citato i versi del poeta ottocentesco Nino Costa, tratti dalla poesia «Rassa nostrana». Gli era stata raccontata da Nonna Rosa in dialetto piemontese. Un ritratto della gente di Piemonte, rigorosa, sincera, delle teste quadre, dal polso fermo e dal fegato sano. Gente che parla poco ma sa quel che dice, che cammina lentamente ma va lontano, che con il sudore della fronte va a cercarsi il pane: «Tüt el Piemunt ch’a va serchesse el pan». Un riferimento all’immigrazione che ” aumenta la competizione nel lavoro:  i migranti non vanno colpevolizzati, perché sono vittime dell’iniquità, dell’ economia che scarta e delle guerre. Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni, in cui esseri umani vengono trattati come merci”.

 

(Foto: il Torinese)

 

Benvenuto, Francesco! Ecco il grande abbraccio di Torino per il papa piemontese

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Sul palco allestito davanti a Palazzo Reale, si è svolto l’incontro con il mondo del lavoro: il papa ha ricevuto i saluti di un’operaia, di un agricoltore e di un imprenditore

 

Uno splendido sole, nel primo giorno d’estate a Torino, per  accogliere papa Francesco. Come da programma il pontefice  è arrivato all’aeroporto di Torino Caselle alle 8, dove è stato accolto dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, dal prefetto Paola Basilone, e dal sindaco Piero Fassino. In piaza Rebaudengo il santo padre è salito sulla papa-mobile, con la quale, passando da corso Giulio Cesare ha raggiunto tra ali di folla Piazzetta Reale. Sul palco allestito davanti a Palazzo Reale, si è svolto l’incontro con il mondo del lavoro: il papa ha ricevuto i saluti di un’operaia, di un agricoltore e di un mprenditore.

 

Nel suo intervento Francesco ha sottolineato come la sua visita inizi con l’incontro con il mondo del lavoro, in un periodo di crisi. ” Un pensiero – ha detto il papa – ai disoccupati e cassintegrati e agli imprenditori.” Poi un monito contro l’economia “dello scarto” che esclude i poveri e un “no” all’idolatria del denaro. “Il lavoro è fondamentale, lo dichiara anche la Costituzione: che sia degno dell’uomo e della donna”. A proposito delle donne: “I loro diritti vanno tutelati”. E, dice il papa “è giunto il tempo di riattivare una solidarietà tra le generazioni, tra giovani e adulti”. E ancora: “Coraggio, siate artigiani del futuro, con la forza della speranza che dà il Signore e non delude mai”.

 

Dopo, lo spostamento verso la vicina cattedrale per il momento più toccante della due giorni papale, la preghiera davanti alla Sindone e una breve sosta davanti all’altare del Beato Pier Giorgio Frassati. Poi l’appuntamento in piazza Vittorio, davanti a centinaia di migliaia di fedeli, per la celebrazione della santa messa.

 

 Clelia Ventimiglia

(Fotoservizio: il Torinese)

Segnali di ripresa per le imprese ma poca soddisfazione per il presente

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I primi tre mesi di quest’anno registrano una contrazione della produzione industriale dello 0,4%

 

E’ la situazione “psicologica” che non aiuta. Eppure c’è un  significativo +4% per l’export piemontese nel 2014. La produzione industriale è cresciuta nella seconda metà del 2013 e nell’anno successivo. I comparti gomma, chimica e mezzi di trasporto stanno andando piuttosto bene, mentre sono in calo  legno e mobili. Dati che emergono dal Rapporto Ires presentato al Teatro Regio di Torino. I piemontesi, dice l’indagine,  sono più fiduciosi sul futuro ma meno soddisfatti della propria condizione. I primi tre mesi di quest’anno registrano una contrazione della produzione industriale dello 0,4%. Ma le previsioni delle aziende piemontesi del manifatturiero  per il secondo trimestre 2015, segnano un miglioramento, confermando  la ripresa della produzione: sono in crescita gli ordini in particolare dall’estero.  Il 2015 potrebbe rappresentare l’inizio di una crescita stabile dell’economia piemontese, seppur con una crescita del PIL che non dovrebbe superare l’1%, leggermente meglio della situazione  dell’economia italiana.

Torino e il Piemonte si presentano in vetrina a Expo puntando al rilancio del territorio

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turistilavoro2500x fiatSi parlerà di turismo d’impresa come nuovo asset di sviluppo del comparto, dei progetti innovativi e di ricerca in campo agro-ambientale finanziati in questi ultimi anni, di qualità per il cibo del futuro, dei siti che l’Unesco ha riconosciuto essere Patrimonio mondiale dell’umanità

 

Una intera settimana a Expo 2015 per presentare il “Sistema Piemonte”, che  sarà il protagonista di una serie di eventi e di iniziative che si snoderanno senza sosta dal 19 al 24 giugno. La mission è focalizzare l’attenzione sulle peculiarità sociali, economiche, turistiche e culturali del territorio piemontese e sulla sua capacità di continuo rinnovamento. I promotori sono Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio e Unioncamere Piemonte. “Si parlerà di turismo d’impresa come nuovo asset di sviluppo del comparto, dei progetti innovativi e di ricerca in campo agro-ambientale finanziati in questi ultimi anni, di qualità per il cibo del futuro, dei siti che l’Unesco ha riconosciuto essere Patrimonio mondiale dell’umanità (a partire dai paesaggi vitinicoli di Langhe, Roero e Monferrato ad un anno esatto dal riconoscimento, ma anche Residenze sabaude, Sacri Monti, siti palafitticoli presistorici alpini, nonché la candidatura di Ivrea quale Città Olivettiana), di accesso al cibo nei percorsi didattici e negli scambi scolastici internazionali, dell’uso di tecnologie innovative per il controllo e la tracciabilità dei cibi” spiega il comunicato della Regione. (Leggi il programma)

 

E’ stato anche allestito  lo spazio espositivo Piemontexperience, incentrato sullle chiavi di lettura della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione, che si dipana in un percorso narrativo di tradizioni industriali, capacità di ingegnerizzazione, propensione alla ricerca, in una cornice di eccellenze architettoniche, culturali, ambientali ed enogastronomiche che hanno reso il Piemonte famoso nel mondo. E Piemontexperience,il Piemonte come esperienza da vivere è il concept scelto dalla Regione per posizionarsi a livello d’immagine e che nasce come sintesi di un percorso volto a far emergere, invitando a scoprirle e viverle, le specificità e i tratti distintivi tipici di un territorio da sempre luogo capace di “rileggere” la propria cultura e la vocazione al continuo rinnovarsi.

 

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato il presidente della Regione, Sergio Chiamparino –  è aprire due finestre: una che si affacci sulle bellezze naturali e sui beni culturali del Piemonte; l’altra che faccia vedere gli oggetti che i piemontesi sanno creare e focalizzi l’attenzione sulle persone e sul saper fare che permettono di ottenere risultati di così grande prestigio”.La seconda settimana  del Piemonte ad Expo è invece programmata dal 9 al 14 ottobre. Per tutta la durata della manifestazione è garantita anche la presenza nel Cluster del cioccolato e del cacao nel Padiglione del vino italiano. Dal 31 agosto al 20 settembre sarà aperta una vetrina promozionale nel Padiglione delle imprese cinesi.

 

(Foto: il Torinese)

Far West ferroviario: violenza, paura e degrado corrono sulle rotaie

Sul  convoglio regionale 2057 Chivasso-Ivrea un passeggero, un italiano di 44 anni privo di biglietto, ha iniziato a insultare il controllore e poi lo ha colpito con un pugno in volto

 

treno11AGGIORNAMENTO Il Ministero dell’Interno ha dato l’autorizzazione affinchè i treni a rischio sicurezza pervedano a bordo una scorta della polizia ferroviaria

 

Il Far West ferroviario prende di mira anche il Piemonte. Dopo l’ormai famosa aggressione a colpi di machete a Milano, si è verificato un nuovo caso di violenza ai danni di un controllore. E’ accaduto sul  convoglio regionale 2057 Chivasso-Ivrea, dove un passeggero, un italiano di 44 anni privo di biglietto, ha iniziato a insultare il controllore e poi lo ha colpito con un pugno in volto. Poi è fuggito non appena il convoglio è entrato nella stazione di Ivrea, ma è stato identificato grazie alle telecamere di sicurezza dalla polizia: è stato  denunciato.treno frecciarossa

 

I sindacati, preoccupati dell’escalation di violenza e degrado sui treni in Piemonte, hanno siglato un accordo che prevede la possibilità che il personale decida di non far viaggiare quei treni che non siano presidiati dalel forze di polizia. A tale proposito, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino e l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, sono intervenuti sull’ipotesi di sospensione del servizio ferroviario su alcuni treni nelle tratte Torino-Cuneo e treno frecciarossa milleTorino-Savona- Ventimiglia a partire dal 26 giugno: “Chiediamo un incontro, entro il 26 giugno, con i prefetti delle province di Torino e di Cuneo, con le forze dell’ordine e con i rappresentanti di Trenitalia per approfondire gli esatti contorni della situazione sulle tratte indicate come pericolose. A quanto risulta ai nostri uffici, infatti, su alcuni dei treni segnalati abbiamo a che fare più con un problema di sovraffollamento e di insufficienza del personale che di sicurezza. Peraltro siamo convinti che ogni questione relativa alla sicurezza di passeggeri e ferrovieri sia affrontabile con la collaborazione della polizia ferroviaria. La sospensione di una linea peraltro molto utilizzata è un’ultima ratio cui vogliamo assolutamente evitare di ricorrere”.

 

(Foto: il Torinese)

    

Profughi, Chiamparino "dichiara guerra" alla Francia: "Egoista e spudorata"

profughi_protestachiampafotoprofughi_protesta_2Secondo l’Assessore Monica Cerutti “è necessario velocizzare gli esami da parte delle Commissioni territoriali e potenziare il sistema, in modo da avere risposte certe sugli esiti delle richieste di asilo nel giro di pochi mesi”

 

 

Mentre la vicenda profughi preoccupa il premier Matteo Renzi, a Torino il presidente della Regione, Sergio Chiamparino attacca duramente la Francia per il proprio atteggiamento: “mi sembra egoista e chiuso ai limiti della spudoratezza: considera Schengen all’esatto opposto dello spirito con cui è nato”, dice il governatore piemontese.Chiamparino incontrerà il ministro Angelino Alfano per proporgli  le caserme come centri di prima accoglienza, mentre la Regione sta predisponendo un piano per l’immigrazione.

 

Secondo l’Assessore Monica Cerutti, intanto “è necessario velocizzare gli esami da parte delle Commissioni territoriali e potenziare il sistema, in modo da avere risposte certe sugli esiti delle richieste di asilo nel giro di pochi mesi, ed è importante dire che è stato presentato il bando del sistema di protezione Sprar per richiedenti asilo in relazione ai minori non accompagnati e che la nostra speranza è in un prossimo bando anche per la popolazione adulta, per estendere l’accoglienza anche nelle province che in questo momento non hanno presenze Sprar, ovvero Cuneo, Vercelli, Novara e VCO, ma dove attualmente ci sono i progetti delle Prefetture”. Nel frattempo, a Verbania, i profughi respinti dalla Svizzera hanno manifestato davanti alla prefettura. Ecco il servizio di Vco24.it.

 

Da migranti a irregolari: monta la protesta dei profughi

 

Arrivati come migranti e profughi, se ne dovranno andare come immigrati irregolari. E protestano. Alle 9 di stamane è iniziata la marcia di una cinquantina di ospiti dei centri di accoglienza di Antoliva e Torchiedo. A piedi e incolonnati in fila indiana hanno raggiunto la questura. Sotto gli sguardi di poliziotti e carabinieri intervenuti per garantire l’ordine pubblico, hanno chiesto di parlare al questore, ottenendo un colloquio. Dopodiché si sono trasferiti in prefettura per un altro incontro con il viceprefetto Michele Basilicata. Quindi, scortati dalle forze dell’ordine, si sono diretti verso il comando provinciale dei carabinieri dove hanno inscenato un’altra protesta, tuttora in corso. Protestano perché alcuni di loro sono stati espulsi, perché la loro domanda per l’ottenimento dello status di rifugiati politici è stata respinta ed è stato rigettato anche il ricorso. Il problema nasce più di un anno fa quando sull’enorme pressione dei continui sbarchi, le regole d’ingresso sono cambiate, diventando più flessibili. Chiunque scenda da un barcone in qualunque località del sud Italia viene identificato, visitato e gli viene assegnato un permesso temporaneo come rifugiato politico, a prescindere dalla nazionalità e dalla storia personale. Poi viene smistato in uno dei centinaia di centri sparsi per l’Italia dove ha piena libertà di movimento, viene mantenuto e resta in attesa di ottenere il permesso definitivo di rifugiato politico. Che non è scontato perché difficilmente senegalesi, nigeriani e gambiani – per citare un esempio – possono dirsi profughi politici, contrariamente a siriani, libici o etiopi. E che non è immediato perché va avviata un’istruttoria sottoposta alla cosiddetta commissione Dublino, che prende il nome dalla città in cui sono state firmate le regole europee sull’immigrazione. In un clima di tensione le notizie che giungono dalla frontiera di Ventimiglia e dall’Unione europea, che sugli sbarchi fa orecchie da mercante, non fanno che peggiorare la situazione.

 

www.vco24.it

Maturità al via per 16 mila torinesi, si inizia con Calvino e Malala

Per il  tema di ordine generale, da analizzare un brano sul diritto all’istruzione: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”

 

MATURITA STUDENTESSAE’ iniziata la Maturità per 29 mila studenti delle scuole piemontesi, sono circa 16 mila quelli di Torino. Per quanto riguarda i temi la decisione del ministero è caduta su Calvino (Il sentiero dei nidi di ragno del 1947), come autore proposto per l’analisi del testo. Per il  tema di ordine generale, da analizzare un brano di Malala in tema di diritto all’istruzione: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.

Tema storico: la Resistenza, con un brano di Dardano Fenulli: “un testamento spirituale scritto da un ufficiale dell’esercito regio che dopo l’otto settembre 1943 partecipò attivamente alla Resistenza e per questo venne condannato a morte”. E poi la letteratura come esperienza per il saggio breve o articolo di giornale. Tra i temi proposti anche il Mediterraneo e le sfide del XXI secolo.Non poche le difficoltà per il forfait di quasi 200 commissari d’esame in tutta la provincia torinese. Le scuole hanno rivolto un appello a chiunque abbia i titoli da commissario.

Due giorni ricchi di eventi e preghiera per papa Francesco tra gli "ultimi" di Torino

francesco 1francesco 2francesco 4Lunedì mattina, la storica visita al Tempio valdese in corso Vittorio, la prima di un capo della Chiesa cattolica

 

“Torino per la visita del papa sarà una chiesa senza mura, una grande basilica all’aperto. Papa Francesco sarà nella nostra città per incontrare tutti i cuori di Torino, una città che coltiva un’anima religiosa profonda”. Così mons. cesare Nosiglia, alla conferenza stampa sulla “due giorni” del pontefice sotto la Mole.

 

Grande attesa e imponenti misure di sicurezza per la visita di papa Francesco. Mentre in arcivescovado è tempo degli ultimi ritocchi all’alloggio che ospiterà il santo padre, in piazza Vittorio (dove si svolgerà la messa domenica, si presume in un bagno di folla) è quasi finito l’allestimento del grande palco. Tra gli appuntamenti più significativi della visita delfrancesco 3 pontefice a Torino anche diversi incontri con le realtà sociali cittadine. Appena Francesco arriverà in città, dall’aeroporto di Caselle, incontrerà domenica mattina in piazzetta reale un’operaia, un agricoltore e un imprenditore. Poi, naturalmente la visita alla Sindone. Alle 13, nella sede vescovile si terrà il pranzo con i detenuti del Ferrante Aporti e con alcuni rom, immigrati e senza fissa dimora. Un appuntamento, questo, particolarmente voluto dal pontefice, data la sua grande attenzione nei confronti degli “ultimi” della società. Nel pomeriggio, al Cottolengo, il papa vedrà i disabili ospitati nella struttura. Alle 18, in piazza Vittorio, il grande Happening degli oratori e dei giovani. Lunedì mattina, la storica visita al Tempio valdese in corso Vittorio, la prima di un papa.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

IL PROGRAMMA COMPLETO

 

Domenica 21 giugno

 

  • Ore 8 Arrivo all’aeroporto di Torino Caselle

Il Santo Padre è accolto dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, dal prefetto di Torino Paola Basilone, dal sindaco Piero Fassino.

Trasferimento in auto a Piazzetta Reale. In piazza Rebaudengo il Santo Padre sale sull’auto scoperta.

  • Ore 8.30 Piazzetta Reale: Incontro con il mondo del lavoro; saluti di un’operaia, di un agricoltore e di un imprenditore.

Discorso del Santo Padre

Terminato l’incontro, il Santo Padre entra a piedi nella Cattedrale

  • Ore 9.15 In Cattedrale: Preghiera davanti alla Sindone e breve sosta davanti all’altare del Beato Pier Giorgio Frassati.

  • Ore 10 Il Santo Padre lascia la Cattedrale e si reca in Piazza Vittorio

  • Ore 10.45 Piazza Vittorio: Concelebrazione eucaristica; al termine recita dell’Angelus Ringraziamento di S. E. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.Al termine della celebrazione eucaristica, il Santo Padre raggiunge in auto l’Arcivescovado.

  • Ore 13 In Arcivescovado: pranzo con i giovani detenuti del Carcere minorile “Ferrante Aporti”, alcuni immigrati e senza fissa dimora e una famiglia Rom.

  • Ore 14.30 Il Santo Padre lascia l’Arcivescovado e si reca al Santuario della Consolata

  • Ore 14.40 Santuario della Consolata: Visita e preghiera in privato

  • Ore 14.45 Il Santo Padre esce dal Santuario e si trasferisce alla Basilica di Maria Ausiliatrice

  • Ore 15 Basilica di Maria Ausiliatrice: Incontro con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Sul piazzale antistante la Basilica il Santo Padre saluta i giovani educatori e animatori degli oratori. Discorso del Santo Padre

  • Ore 16 Il Santo Padre raggiunge in auto il Cottolengo

  • Chiesa del Cottolengo: Incontro con gli Ammalati e i Disabili

Discorso del Santo Padre

  • Ore 17.30 Terminato l’incontro con gli Ammalati, il Santo Padre lascia il Cottolengo e si reca in auto in Piazza Vittorio

  • Ore 18 Piazza Vittorio: Incontro con i ragazzi e i giovani. Saluti e domande di alcuni giovani. Discorso del Santo Padre. Concluso l’incontro con i Giovani, il Santo Padre rientra in Arcivescovado

  • Ore 19.30 In Arcivescovado: cena e riposo
      

Lunedì 22 giugno

 

  • Ore 8.45 Il Santo Padre lascia l’Arcivescovado e si trasferisce in auto al Tempio Valdese, in corso Vittorio Emanuele II

  • Ore 9 All’ingresso del Tempio il Santo Padre è accolto dal Pastore Eugenio Bernardini, Moderatore della Tavola Valdese, dal presidente del Concistoro della Chiesa Evangelica Valdese, dal Pastore Paolo Ribet.Nel Tempio Saluto del Pastore Paolo Ribet e del Pastore Eugenio Bernardini. Discorso del Santo Padre. Canto Corale, e preghiera del Padre Nostro. Terminato l’incontro, il Santo Padre si trasferisce nel salone attiguo per incontrare una Delegazione e scambio di doni

  • Ore 10.15 Il Santo Padre lascia la chiesa Valdese e rientra in Arcivescovado. In forma strettamente privata, il Santo Padre incontra alcuni Suoi famigliari; celebra per loro la Santa Messa nella Cappella dell’Arcivescovado e pranza con loro in Arcivescovado

  • Ore 17 Il Santo Padre parte in auto dall’Arcivescovado e raggiunge l’aeroporto di Torino Caselle. Lungo il percorso il Santo Padre in piazza Solferino viene salutato dai giovani dell’Estate Ragazzi.