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Perizia dei Ris: Gabriele dal sedile posteriore strangolava Gloria?

rosbochDiverse impronte e tracce organiche di Gabriele Defilippi e Roberto Obert e anche tracce di urina molto probabilmente della vittima, Gloria Rosboch, sono state riscontrate dai carabinieri del Ris di Parma sulla Renault Twingo dove, lo scorso 13 gennaio, l’insegnante venne uccisa, a Castellamonte. I riscontri sono contenuti in una relazione consegnata alla procura di Ivrea. La periziadefilippi rosboch conferma che solo  loro due, Defilippi e Obert erano  sulla scena del crimine. Infatti non ci sono tracce di altri soggetti. Le tracce di Defilippi sono state individuate sul sedile posteriore dove era seduta Gloria, mentre quelle di Obert sono sul sedile di guida, a possibile conferma della tesi che Obert si trovava al volante mentre Defilippi strangolava  l’ insegnante. Oltre a Gabriele e all’amante-amico, per il delitto è in carcere anche Caterina Abbattista, madre di Defilippi ed è indagata a piede libero Efisia Rossignoli, la cameriera accusata di essere la telefonista della truffa da 187mila euro ai danni della sua ex insegnante.

Fassino e Appendino in piazza uniti nell'omaggio alle vittime della strage di Orlando

orlando municipioPiero Fassino e Chiara Appendino si sono trovati insieme in piazza Palazzo di Città al sit-in di solidarietà alle vittime della strage di Orlando, promosso dal Comune. “Non  ci dobbiamo rassegnare alla violenza – ha detto il sindaco Fassino – vogliamo far sentire a tutti la nostra voce contro la discriminazione e contro l’omofobia. Non esiste alcuna ragione, religiosa, culturale, per opprimere e negare i diritti umani. Torino è una città all’avanguardia e per questo stasera, in modo simbolico, illumina la Mole Antonelliana con i colori dell’arcobaleno”. “Davanti a questi fatti – ha commentato Chiara Appendino – è importante resistere alla naturale sensazione di paura e affermare a testa alta i valori in cui crediamo. E il modo migliore per farlo è diffondere e promuovere la Cultura. Una Cultura che riesca il prima possibile a sconfiggere per sempre la paura del diverso e ad affermare il valore del rispetto e della libertà in tutte le sue forme”.

(Foto: Torino Click – Città di Torino)

Chiamparino richiama Renzi: "Il Pd recuperi i temi del lavoro, del sociale e dei più deboli"

chiampa scrivaniaMentre Fassino e Appendino duellano da Lucia Annunziata, nel secondo faccia a faccia televisivo dopo quello su Sky tg 24,  entra nei temi della campagna elettorale – anche se solo di striscio –  il presidente della Regione Sergio Chiamparino . “Se vuole la maggioranza degli italiani è necessario che il premier, e il Pd, ritrovino la tradizione riformista sul lavoro e il sociale, prenderci cura dei più deboli. Bene il Jobs Act, ma è solo un pezzo. Dobbiamo intervenire sulle diseguaglianze e accelerare il percorso sul reddito di accompagnamento per chi cerca lavoro o lo ha perso” ha dichiarato al quotidiano La Stampa l’ex sindaco e attuale governatore piemontese. Chiamparino analizza poi lo scenario torinese dopo il primo turno elettorale:  il disagio vissuto  in questi anni di crisi non è stato superato e gli elettori se ne sono accorti sulla propria pelle, ci vorrà ancora tempo per tornare ai livelli pre-crisi.

Morti da amianto, al processo Olivetti chiesti 6 anni e 8 mesi per Carlo De Benedetti

Olivetti_BuildingNel corso del processo per le morti da esposizione ad amianto all’Olivetti, l’accusa ha chiesto la condanna a 6 anni e 8 mesi per Carlo De Benedetti, per il reato di omicidio colposo e lesioni; 3 anni e 6 mesi per Corrado Passera; 3 anni e 4 mesi per Camillo Olivetti e 6 anni e 4 mesi per Franco De Benedetti. Richiesta l’assoluzione per Roberto Colaninno,  accusato di un solo caso di lesioni. L’assoluzione è stata chiesta anche per Onofrio Bono. Stralciata la posizione di Maria Luisa Ravera, ex responsabile del servizio Ecologia e Ambiente dell’azienda, per gravi motivi di salute dell’imputata. Le richieste di condanne hanno coinvolto 15 su 18 imputati.

Silvio Pellico e lo Spielberg di un rivoluzionario “mancato”

PELLICO1Il 31 gennaio del 1854 moriva a Torino Silvio Pellico, intellettuale, scrittore e – nei fatti – “rivoluzionario mancato”, divenuto famoso per il libro autobiografico Le mie prigioni, dove narrava i nove anni trascorsi nel carcere austriaco dello Spielberg, una vecchia fortezza vicino a Brno, nell’odierna Repubblica Ceca. Un carcere duro, con celle umide e poco ventilate, dove scrivere lettere e comunicare con l’esterno era molto difficile e il cibo – oltre ad essere scarso – era di cattiva qualità. Il carcere lo  cambiò molto in fretta, al punto che – come ha scritto lo storico  Luciano Canfora “passò rapidamente da una generica mentalità libera e non confessionale ad un esasperato cattolicesimo”. Pellico scrisse Le mie prigioni, almeno stando ai suoi racconti, con motivazioni e finalità molto diverse rispetto a quelle che vennero assegnate ad uno dei testi simbolo del Risorgimento.  La sua intenzione non era tanto quella di accusare il duro sistema carcerario austriaco quanto il voler mostrare come la religione potesse essere di conforto nei momenti difficili della vita e, stando ai suo biografi, furono sua madre e il suo confessore a suggerirgli di scrivere le sue memorie. “Il venerdì 13 ottobre 1820 fui arrestato a Milano, e condotto a Santa Margherita. Erano le tre pomeridiane. Mi siPELLICO 3 fece un lungo interrogatorio per tutto quel giorno e per altri ancora. Ma di ciò non dirò nulla. Simile ad un amante maltrattato dalla sua bella, e dignitosamente risoluto di tenerle broncio, lascio la politica ov’ella sta, e parlo d’altro”. Già dall’incipit de Le mie prigioni s’intuisce che Silvio Pellico, appena liberato dallo Spielberg, aveva già cessato di essere un rivoluzionario, rinunciando a idee e principi di gioventù per diventare, di lì a poco,  un terziario dell’ordine francescano. Pellico era nato a Saluzzo 42 anni prima di iniziare a scrivere il libro che lo rese famoso: nel 1789, l’anno della rivoluzione francese. La sua casa  natale – un edificio di origine medioevale situato nella scenografica piazzetta dei Mondagli, uno degli angoli più suggestivi del centro storico della cittadina cuneese – attualmente ospita i suoi  cimeli e manoscritti, donati in gran parte dalla sorella dello scrittore nel 1858. Trasferitosi da PELLICO 2giovane a Milano , diventò insegnante, frequentando l’ambiente culturale della città e collaborando ad alcuni importanti giornali dell’epoca, come il Conciliatore, una rivista in cui scrissero molti dei principali intellettuali italiani dell’epoca e che fu rapidamente chiusa dalla censura (all’epoca, infatti, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli facevano ancora parte dell’impero austro-ungarico). Nel 1932, in occasione del centenario dalla pubblicazione della sua opera più famosa, la municipalità di Torino decise di porre una lapide sul fronte dell’edificio di via Barbaroux nel quale Silvio Pellico scrisse il testo: “Da questa casa/Silvio Pellico/reduce dallo Spielberg/nel 1832/lanciò “Le mie prigioni”/pio volumetto vibrante di forte umanità/Subalpina/arma formidabile/ad affrettare i destini della Patria/nella prima ricorrenza centenaria/del memorando evento/il Comune/P. Giugno MCMXXXII”. L’iniziativa fu promossa dal Comitato Piemontese della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento e fatta propria dall’Amministrazione Comunale della capitale sabauda. L’epigrafe sulla  lapide di marmo chiaro, venne redatta dallo storico e senatore Vittorio Cian. A futura memoria di chi continua a pensarlo tra le mura dello Spielberg, rinchiuso per le sue idee.

Marco Travaglini

La Caritas entra in campagna elettorale: "Non strumentalizzate i poveri, trovate soluzioni"

Dopo lo scontro sui poveri durante il faccia a faccia televisivo  tra Fassino eclochard 63 Appendino  la Caritas di Torino interviene  deplorando ” ogni strumentalizzazione a fini di polemica politica sul tema dei poveri nella nostra città e nel territorio dell’area metropolitana torinese. Ci troviamo di fronte a persone che soffrono e che vanno rispettate e amate  così come cercano di fare i molti volontari che li seguono”. clochard imbrunireFassino su Sky tg 24 aveva sementito  il conduttore che aveva parlato di 100mila poveri sotto la Mole, ” cifra inventata”, secondo il sindaco uscente. Per Appendino il problema “non deve essere nascosto”. Ma, dice la Caritas, “è fuori luogo ogni utilizzo strumentale della questione”, e  invita i candidati a trovare  “le strade percorribili per incrementare la presa in carico di questi fratelli”. Nel pomeriggio l’ufficio stampa di Chiara Appendino dirama un comunicato:  “Ha ragione la Caritas a esortare i candidati a non fare un uso strumentale dei poveri ma a trattarli con rispetto occupandosene direttamente. È quello che intendo fare, con risorse e promuovendo sinergie con tutti gli attori sociali che lavorano da anni su questo problema. Tra i nostri provvedimenti che attueremo ci sarà subito l’istituzione di un fondo da 5 milioni di euro per inserire i giovani nelle PMI, il finanziamento e il potenziamento dei cantieri di lavoro, la firma di un accordo con tutti i sindacati e le associazioni datoriali per applicare negli appalti comunali e delle società partecipate almeno i minimi salariali e tutelare i lavoratori per non creare poveri da lavoro. Abbiamo anche proposto la revisione dell’ISEE e delle tariffe per i servizi e, soprattutto, una riorganizzazione del welfare costruendolo sulla base di un modello orizzontale”. 

(Foto: il Torinese)

Nel faccia a faccia televisivo i due candidati si buttano a destra per recuperare i delusi

fassino appendino skyAlla fine gli strateghi della campagna elettorale di Piero Fassino e Chiara Appendino devono averla pensata allo stesso modo: bisogna cercare di recuperare i voti degli elettori di destra , i grandi delusi di questa tornata elettorale. E così, appendino3al confronto televisivo delle 21 di ieri, in diretta dal Lingotto su Sky tg 24fassino sky, i due candidati hanno fatto la gara a chi sgombrerà meglio e di più i campi rom o metterà più vigili urbani a presidiare le vie di Torino. Nessun colpo di scena nel faccia a faccia televisivo (che si sarebbe dovuto tenere in piazza San Carlo ma si dice sia saltata l’ipotesi per la contrarietà di Fassino) fassino appendino sky2ma tanti i temi concreti affrontati. Entrambi i contendenti si sono dimostrati preparati. Tempi contingentati, dibattito serrato e sereno. Sullo sfondo una veduta panoramica di Torino con la Mole illuminata. Lei propone un patto per le periferie e lui uno per il lavoro;  lei dice che edificare senza un piano preciso non ha senso e lui che la Tav e nuovi cantieri creano sviluppo. Poi l’immigrazione, i giovani disoccupati, l’innovazione, la povertà,  la movida, l’eredità olimpica e la nuova “industria” del turismo e della cultura. E’ stato un ripasso dei temi – triti e ritriti – di questi lunghi mesi di campagna elettorale. Oggi si riparte tra mercati e giri nelle periferie per una lotta all’ultima stretta di mano.

La campagna si fa dura, tra i duellanti finisce il fair play nella lotta all'ultimo voto

fassino appendinoFassino l’aveva detto: basta fair play. E così scoppia la polemica un tantino politically scorrect, in questi ultimi giorni che precedono il ballottaggio. Presi di mira i rimborsi del Comune per i permessi retribuiti alla  Appendino, in quanto consigliera comunale,  dall’azienda del marito. Il caso è stato sollevato (o fatto sollevare) da Claudio Lubatti, assessore pd. Ma Appendino replica: ” ho rinunciato  ai gettoni di presenza dei consigli e delle commissioni per un totale di più di 100 mila euro”. Fassino in prima persona, invece, critica borgheziole dichiarazioni di voto, a favore di Appendino, dell’europarlamentare leghista Borghezio, personaggio “scomodo”. Dice il sindaco uscente sulla propria pagina Facebook: “Sono colpito da questa nuova alleanza della candidata Appendino”. Lei risponde: “Ognuno è libero di esprimere la sua opinione, i voti appartengono ai cittadini”.

Migliaia di metalmeccanici in piazza da tutto il Piemonte per il rinnovo del contratto

operai lavoro scioperoIl corteo è partito da Porta Susa attraversando il centro di Torino fino a giungere in piazza Castello, per il comizio conclusivo del leader Uilm Rocco Palombella. Fim Fiom e Uilm hanno promosso la protesta unitaria dei metalmeccanici  per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Chiedono di migliorare il potere d’acquisto dei salari, di rilanciare l’occupazione e le condizioni nei luoghi di lavoro.  La Fiom afferma che alla Alenia di Caselle ha aderito allo sciopero il 90% del turno del mattino e il 70%  a Torino, 85 all’ Avio e alla Microtecnica il 75.  Migliaia gli operai giunti nel capoluogo operai da tutto il Piemonte.  «Il  rinnovamento contrattuale non è quello proposto da Federmeccanica: bisogna rilanciare l’economia e  far ripartire gli investimenti, e soprattutto mettere soldi nelle tasche dei lavoratori  introducendo nuovi diritti all’interno delle aziende”, sostengono i sindacati. Con i metalmeccanici anche Ezio Locatelli,  segretario provinciale Prc Torino e Cadigia Perini, responsabile lavoro provinciale: “sosteniamo le ragioni dello sciopero generale dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e partecipiamo alla manifestazione. Una vertenza ancora aperta dopo oltre sei mesi per la inaccettabile posizione di Federmeccanica che di fatto vuole svuotare il contratto nazionale togliendogli il valore universale di tutela di diritti e dei salari per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore. Le associazioni di categoria padronali vogliono dividere i lavoratori e far perdere la funzione solidaristica e ugualitaria del contratto nazionale, aiutate in questo dalle politiche liberiste dei governi di centro-destra e centro-sinistra degli ultimi anni”.

(Foto: il Torinese)

La guerra di Piero: basta porgere l'altra guancia. E Chiara presenta due nuovi assessori

fassino 33Il sindaco uscente, dopo la botta presa al primo turno, con quegli 11 punti in più che al ballottaggio rischiano di sciogliersi come neve al sole, lo aveva detto: basta understatement, ora si gioca duro, o vinco io o vince lei. “Il programma dei 5 stelle lo abbiamo letto, e abbiamo notato quanto sia ricco di immagini e di suggestioni grafiche. Quel che fa la differenza tra noi e Chiara Appendino è la concretezza di contenuti verificabili”, ha detto Fassino, spiegando quello che ritiene il “vuoto di programma” della sua sfidante pentastellata. “Il nostro programma ha  50 pagine dove  sono elencate le azioni concrete che abbiamo progettato e che intendiamo mettere in pratica- aggiunge Fassino –  A cominciare dai venti grandi progetti di trasformazione di tutta la città come Cavallerizza, Torino Esposizioni, Manifattura Tabacchi, i 25 milioni di euro su Metro 2 e prolungamento della Linea 1, il passante ferroviario fino a Corso Grosseto”.

Intanto la candidata di M5S presenta altri due assessori in pectore della sua Giunta in caso di vittoria:appendino2

Alberto SACCO: Autorizzazioni amministrative e ordinanze sanitarie di competenza del Comune, Formazione professionale, Politiche attive del lavoro, Promozione e Occupazione giovanile e femminile, Materie relative al commercio, all’industria, all’agricoltura, all’artigianato e ai mercati, Piano per il commercio, Sportello unico per le imprese, Eventi cittadini di promozione economica settoriale e Turismo, Approvvigionamento ed economato, Contratti ed Appalti, Avvocatura comunale, Affari legali, Materie relative al D.Lgs. 81/2008 e sua attuazione in ambito comunale e nei rapporti con gli Enti competenti e interessati.

Marco GIUSTA: Politiche Giovanili, Politiche delle Pari Opportunità, Piani dei tempi e orari della Città, Coordinamento Politiche per la multiculturalità e per l’integrazione dei nuovi cittadini, Politiche a sostegno di Torino Città Universitaria.

“Nella mia esperienza lavorativa ho avuto l’occasione di costruire rapporti professionali sia con le associazioni di categoria sia con le imprese. Come avvocato e consulente mi sono occupato di seguire sia aziende internazionali che vogliono investire a Torino che quelle impegnate nella gestione di alcune attività di pubblico esercizio. Mi sono reso conto quanto sia improntante un dialogo costante e costruttivo con la Pubblica Amministrazione.  Ci batteremo anche a livello nazionale affinché la direttiva Bolkenstein non venga applicata agli operatori. In ogni caso ci batteremo almeno per avere un anno di proroga. Abbiamo due proposte concrete per rilanciare i PAL CIVICmercati: l’applicazione della tariffa giornaliera e l’avvio della sperimentazione per cercare di diminuire la TARI. Per noi il mercato è il cuore della vita sociale e anche per questo ci batteremo per bloccare la costruzione di nuovi grandi centri commerciali.” ha dichiarato Alberto Sacco.

“Sentirsi parte di una comunità, ridurre gli stereotipi e le discriminazioni valorizzando le differenze, rompere il soffitto di cristallo, acquisire un linguaggio inclusivo, delegittimare omofobia, bifobia, transfobia e xenofobia, riconoscere e includere i bisogni e le aspirazioni delle persone anziane, progettare percorsi di integrazione per le prime e le seconde generazioni di migranti sviluppando un’ottica di genere, tutelare e sostenere tutte le famiglie, tendere verso la piena inclusione della diversabilità, aprire opportunità ai giovani rendendoli protagonisti non di un ipotetico futuro ma di un concreto presente, sviluppare il portato e l’esperienza delle associazioni e dei luoghi di aggregazione multiculturale,  Nel corso della mia esperienza come attivista per i diritti civili ho potuto incontrare, conoscere e collaborare con realtà eccezionali che fanno una lavoro straordinario sul territorio, che devono essere sostenute dalle istituzioni e i cui valori ed esperienze possono essere messe a fattor comune” ha detto Marco Giusta.

(foto: il Torinese)