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Andrea, spunta l'audio: "Intervento invasivo, con le manette non volevo caricarlo"

polizia municipale 33

 

AGGIORNAMENTO “L’intervento è stato un po’ invasivo. Lo hanno preso al collo”. E’ la registrazione di una comunicazione avvenuta tra l’equipaggio dell’ambulanza e la centrale del 118 durante il trasporto di Andrea Soldi, riportata dall’Ansa. “Aveva le manette, non volevo caricarlo, mi hanno ordinato di farlo, messo a testa in giù, e portarlo così” Il nastro è stato acquisto dai carabinieri del Nas ed è stato inserito  negli atti dell’inchiesta del pm Guariniello

 

Torino, 12 agosto – Sarebbe stata una “manovra coercitiva” esercitata troppo tempo una delle concause della drammatica fine di Andrea Soldi. Il riscontro emergerebbe dall’autopsia disposta dal pm Raffaele Guariniello. Per tenere fermo il 45enne torinese affetto da schizofrenia gli sarebbe stato stretto il collo. Per salvarlo si sarebbe dovuto poi  eseguire un intervento di rianimazione durante il tragitto in ambulanza, cosa non fattibile perché era ammanettato e prono. L’ipotesi formulata dal medico legale Valter Declame, scrive l’agenzia Ansa, è quella di una morte per “choc da compressione latero-laterale al collo”. A sostenerla c’è la presenza di un ematoma sottocutaneo individuato nel corso dell’autopsia. L’intervento con stretta eseguito dagli agenti della polizia municipale intervenuti deve avere una durata massima –  dice l’esperto – di una quindicina di secondi, per evitare una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello con perdita del respiro.
   

Torino, 10 agosto – Andrea Soldi non sarebbe stato strangolato: è il dato che sembra emergere dall’autopsia sul 45enne morto dopo essere stato fatto salire su un’ambulanza e trasferito  in ospedale per un Tso. I consulenti della famiglia della vittima, dicono  però, come riporta l’Ansa, che vi sarebbero “evidenti segni di compressione toracica” che avrebbero potuto provocare il decesso. L’esito dell’autopsia è ora trasmesso al pm Raffaele Guariniello.

 

Insieme con i tre vigili urbani e’ indagato anche uno psichiatra dell’Asl To2

 

Torino, 9 agosto – Ci sarebbero nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla tragica morte di Andrea Soldi. “Chiedo che venga fatta luce sulla morte di mio fratello. E che non venga insabbiato nulla”. Così aveva dichiarato Cristina,  la sorella del 45enne torinese deceduto dopo un trattamento sanitario obbligatorio. La donna è già andata in procura insieme con il padre e l’avvocato Giovanni Maria Soldi, che  ha reso noto di essere stato chiamato dal sindaco, Piero Fassino, per esprimere la sua vicinanza e il cordoglio della Città. Il sindaco ha detto che  il Comune sta cercando di acquisire ogni informazione utile. Intanto, in attesa di accertamenti, i tre vigili che hanno eseguito il Tso sono stati trasferiti. I nuovi particolari vengono riportati dal quotidiano La Stampa: «Non si carica così un paziente in ambulanza, sulla barella a pancia in giù. Ma l’ho dovuto fare lo stesso, così mi è stato detto di fare». Secondo quanto riportato dal quotidiano, queste sarebbero le parole pronunciate nell’interrogatorio in Procura, dall’autista della Croce Rossa di Beinasco che ha partecipato con due volontarie al Tso di Andrea, mercoledì in piazzale Umbria. Insieme con i tre vigili urbani e’ indagato anche uno psichiatra dell’Asl To2 il quale fa sapere, attraverso i legali all’Ansa: “Sono addolorato, ma non ho nessuna colpa”.

 

(Foto: il Torinese)

Alta finanza subalpina, gli Agnelli ruggenti conquistano il 43% dell'Economist

La famiglia Agnelli, attraverso Exor, ha perfezionato l’acquisto da Pearson con un investimento di 405 milioni di euro

 

_john-elkann21Mentre Sergio Marchionne miete successi qua e là per il mondo e i torinesi si sentono comunque sempre un po’ orfani della Fiat, la notizia che la holding Exor ha aumentato  la propria quota nel Gruppo The Economist (passando dal 4,7% al 43,4%) fa bene all’orgoglio sabaudo. La famiglia Agnelli, attraverso Exor, ha perfezionato l’acquisto da Pearson con un investimento di 405 milioni di euro. La holding è ora il principale azionista singolo e Il presidente John Elkann, da sempre appassionato di editoria, parla di una “storica missione di prender partito nella dura battaglia tra l’intelligenza che ci spinge verso il progresso e un’ignoranza vile e timorosa che lo ostacola”.
    

Ferragosto "intelligente": è festa in città tra gelati, mostre e musei al costo di 1 euro

Persino lo chef stellato Matteo Baronetto del Cambio ha dichiarato che il ristorante di piazza Carignano è uno dei simboli di Torino e, anche in quanto tale,  resterà aperto nel mese di agosto

 

turisti 2La proposta culturale di Torino non si ferma a Ferragosto, quando Fondazione Torino Musei offre l’opportunità di visitare le sue sedi – Gam, Palazzo Madama, Mao e Borgo Medievale – e le nove mostre allestite, al prezzo speciale di un euro. Nei musei sono disponibili nuovi allestimenti e un calendario di appuntamenti che comprende visite a tema, spettacoli teatrali e attività  per la famiglia. Tra le iniziative ferragostane anche il ‘Gelato a 1 euro’, ‘Vita da Regina’ e ‘Ritorno al medioevo’, oltre a visite guidate a Palazzo Madama e al Borgo del valentino..

 

E anche quest’anno alla Reggia di Venaria si tiene il Galà del 15 agosto, una serata specialeturisti 1 per festeggiare l’estate con cocktail, musica e fuochi d’artificio nel Gran Parterre. La serata chiude in bellezza le Sere d’Estate alla Reggia. Ingresso speciale a 6 euro.

   

Del resto Torino è “aperta per ferie”. C’è chi tiene aperto h24 come alcuni supermercati Carrefour ma, in ogni caso, il tradizionale deserto delle serrande d’agosto non è più tale. Persino lo chef stellato Matteo Baronetto del Cambio ha dichiarato che il ristorante di piazza Carignano è uno dei simboli di Torino e, anche in quanto tale,  resterà aperto nel mese di agosto. Sì, perchè in città ci sono tanti giapponesi, cinesi e russi. Insomma, non è più la cambioTorino di una volta, quella legata alla Fiat. Quando la grande fabbrica chiudeva, chiudeva anche la città.

 

Poi, come ha detto alla Stampa la presidente dell’Ascom, Maria Luisa Coppa, “la crisi si è fatta sentire anche nel commercio e non sono pochi i negozi che non possono più permettersi di abbassare le serrande per tre o quattro settimane.” Allora, viste anche le numerose comitive turistiche presenti sotto la Mole nonostante il caldo, i commercianti hanno deciso di suddividere le meritate ferie in brevi pause nel corso dell’anno. Se la serranda selvaggia è un ricordo del passato e l’Ascom ha addirittura abolito il numero verde sui turni di apertura e chiusura dei negozi, per mancanza di utenti, il sito web del Comune propone invece una  pagina dedicata per conoscere gli aperti e chiusi per ferie in agosto. Però…girando nelle periferie non è proprio tutto rose e fiori, la serranda selvaggia lì si nota ancora. E persino in centro, anche se i turisti stranieri ci sono davvero, non ce ne sono abbastanza: l’effetto Expo pare non essersi verificato. Tanto è vero che gli albergatori lamentano molte stanze vuote. Ma va certamente meglio di qualche anno fa.

 

(Foto: il Torinese)

 

Piemonte al quarto posto in Italia per capacità di accogliere immigrati

Lo dice una l’indagine della Fondazione Moressa, specializzata nello studio dell’economia dell’immigrazione

 

rugby migrantiIn molti casi trovano lavoro, hanno buoni risultati a scuola, creano famiglia e prendono la cittadinanza italiana. Così gli immigrati che arrivano in Piemonte e Valle d’Aosta riescono a integrarsi. E il Piemonte è al quarto posto tra le regioni italiane che riescono a garantire l’inserimento dei cittadini stranieri, lo dice una l’indagine della Fondazione Moressa, specializzata nello studio dell’economia dell’immigrazione. Sono stati analizzati ben quaranta indicatori divisi in sei aree tematiche: lavoro, istruzione, sanità, criminalità, contributo economico, radicamento sul territorio ed è stato calcolato un «indice di integrazione regionale». Questa la classifica generale: Lazio primo con 117,6 punti, Lombardia (106,6), Veneto (101,8) e Piemonte (100,9). Nella nostra regione i residenti stranieri sono l’8,5% della popolazione,  425.448 persone. Il 56,3% di queste ha un lavoro. In Piemonte gli immigrati producono l’8,7% del Pil regionale e guadagnano 13.920 euro in media l’anno, versando 3.075 euro di Irpef.

Crisi che va e viene, in Piemonte boom di assunzioni tra gennaio e maggio mentre Fca vola

fiat fca

Mentre l’Api di Torino afferma che la crisi non è passata, l’ultima analisi dice che migliorano in Piemonte i dati sull’occupazione

 

Un inizio di agosto altalenante per quanto riguarda il lavoro. Mentre l’Api di Torino afferma che la crisi non è passata, l’ultima analisi dice che migliorano in Piemonte i dati sull’occupazione. L’Osservatorio regionale sul Mercato del Lavoro comunica infatti che tra fine 2013 e giugno 2015 le persone interessate alla cassa integrazione sono scese da 40mila a meno di 20mila. La flessione è superiore al 50%. Le assunzioni tra gennaio-maggio erano +11,4%, una crescita trainata dai contratti a tempo indeterminato standard (+63%, circa18.000 unità aggiuntive). Per quanto riguarda il contratto di apprendistato -15%, e a tempo determinato +5%.

 

E cresce a doppia cifra il mercato italiano dell’auto: a luglio le immatricolazioni – dati del  ministero dei Trasporti – sono state 131.489,  cioò il 14,54% in più dello stesso mese dello scorso anno. Nei primi 7 mesi del 2015 le consegne sono state 1.005.409: 15,19% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso. E’ soprattutto Fca a crescere, per il settimo mese consecutivo, molto più del mercato, con 37.248 le immatricolazioni di vetture, il 19,33% in più dello stesso mese di un anno fa, con la quota in salita dal 27,19% al 28,33%.

 

(Foto: il Torinese)

 

La beffa della Tav, il governo taglia i fondi compensativi per la Valle ma poi fa retromarcia

notavbs.org

Si passerebbe da 112,5 milioni di euro a 32, come indica la delibera CIPE

 

 AGGIORNAMENTO Dopo le pressioni da parte dei politici torinesi il ministro promette: “I fonti mancanti verranno attribuiti in futuro”

 

Le compensazioni, lo dice la parola stessa, sono quelle risorse che dovrebbero ricadere sulla Valle di Susa, come “risarcimento” per il fastidio creato dalla Tav. Detto in modo schietto. Ma c’è una sorpresa: la riduzione dei fondi per il territorio, collegati alla linea ferroviaria Torino-Lione. Si passerebbe da 112,5 milioni di euro a 32, come indica la delibera CIPE. E’ un fatto “gravissimo e inaccettabile, politicamente e giuridicamente”, dice in neoassessore ai Trasporti capitolino e senatore Pd da sempre pro-Tav, Stefano Esposito. L’esponente politico si appella quindi al ministro Delrio “affinché intervenga immediatamente per porre rimedio a questa scellerata decisione garantendo il reintegro completo dei fondi previsti da LTF nel progetto definitivo”. Chiamparino e Fassino hanno chiesto chiarimenti a Delrio, Claudia Porchietto di Forza Italia parla di “ambiguità” da parte del centrosinistra.

Caldo record a Torino e in Piemonte, l'anticiclone africano resiste fino alle piogge del weekend

cielo caldo sole

L’afa concederà una pausa da sabato, con l’arrivo sui rilievi del Piemonte dei primi temporali

 

I consumi di energia elettrica sono lievitati lo scorso luglio a causa del grande caldo che ha fatto tenere accesi i condizionatori giorno e notte. E il caldo record in Piemonte, dove la presenza consolidata dell’anticiclone di matrice africana favorisce il continuo aumento delle temperature anche in alta  quota, proseguirà ancora per qualche giorno. Lo zero termico – comunica  l’Arpa Agenzia regionale per la Protezione Ambientale – si è registrato a 5.294 metri. Alla Capanna Margherita, sulle Alpi a 4.560 metri, è stata misurata la temperatura massima mai registrata, 9.1 gradi. L’afa concederà una pausa da sabato, con l’arrivo sui rilievi del Piemonte dei primi temporali.

Aggressioni senza fine al personale di treni e mezzi pubblici: ogni giorno un nuovo episodio

tram colori

Ultimo episodio: una donna controllore Gtt è stata picchiata su un bus della linea 18

 

Dopo l’aggressione dello scorso anno ai danni di un controllore Gtt, al quale era stato addirittura mozzato a morsi un orecchio, si sono verificati diversi episodi di violenza nei confronti del personale viaggiante di treni e mezzi urbani. Ieri  un attacco nei confronti del personale delle Ferrovie. Preso di mira questa volta il capotreno del regionale 4747 Fossano-Torino Stura, che  è stato picchiato da un extracomunitario, poi fuggito. L’aggressore è ricercato dai carabinieri: voleva che il treno proseguisse la corsa fino a Chivasso, ieri sera, all’arrivo del treno a Torino. Soltanto l’intervento del macchinista ha evitato il peggio. Il capotreno ha subito un trauma cranico e facciale guaribile in una settimana. Ultimo episodio: una donna controllore Gtt è stata picchiata su un bus della linea 18. L’aggressione è avvenuta quando il mezzo era in pieno centro città , in via Madama Cristina. Non aveva il biglietto l’ algerino di 27 anni che le ha dato un pugno sul volto ed è fuggito. Il giovane è stato poi  bloccato da due colleghi della controllore aggredita, che è stata accompagnata in ospedale per accertamenti. E’ intervenuta anche polizia. I sindacati si lamentano, ma è difficile trovare una soluzione.

 

(Foto: il Torinese)

 

Cto in fiamme, ma il rogo è stato domato senza feriti: ora si apre l'inchiesta della procura

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Le fiamme sono divampate in due magazzini al terzo piano dell’edificio

 

AGGIORNAMENTO La procura della Repubblica, sotto la guida del pm Raffaele Guariniello, ha aperto un’inchiesta sull’incendio al  Cto. Per ora non è possibile  stabilire se il rogo abbia origine . Potrebbero profilarsi carenze in materia di prevenzione.

 

Un incendio si è sviluppato verso le 19 di martedì  all’ospedale Cto, le cause sono da accertare. Le fiamme sono divampate in due magazzini al terzo piano dell’edificio (analogo episodio era avvenuto tempo fa, la causa era dolosa). I pazienti ricoverati al primo, secondo e quarto piano sono stati subito trasferiti per prudenza in altre zone dell’ospedale. Sul posto sono intervenute la polizia e almeno tre squadre dei vigili del fuoco, che hanno domato il rogo. Per fortuna non si registrano feriti o intossicati.

 

(Foto: il Torinese)

Sicurezza, il controllo di vicinato di San Mauro torinese diventa "modello da esportazione"

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E’ un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine

 

Adesso il Controllo del Vicinato di San Mauro Torinese diventa un “modello da esportazione”. Venerdì il consigliere comunale Ferdinando Raffero, che coadiuva il sindaco Ugo Dallolio nelle politiche per la sicurezza e che è stato promotore del progetto nel comune della Città Metropolitana di Torino, e il referente regionale (e componente del comitato esecutivo nazionale) dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, interverranno in un’audizione davanti alla commissione sicurezza del consiglio comunale di Asti. La città di Asti, che è stata al centro di alcuni episodi cruenti di criminalità – cui non è applicabile il modello di deterrenza del Controllo del Vicinato – ma che è anche teatro di diversi fatti di microcriminalità, quali furti, truffe, atti vandalici, sta imboccando decisamente la strada dalla prevenzione. Di qui la richiesta fatta all’Associazione, da parte del sindaco Fabrizio Brignolio e del consigliere Neri Baglione di un approfondimento sull’argomento, ed un primo contatto informale con Iaretti e con il successivo invito a prendere parte attiva all’audizione.

 

Il coinvolgimento di San Mauro non è casuale. Grazie al lavoro di collegamento di Raffero (che è anche componente dell’Acdv) il consiglio comunale ha votato una mozione che lo adotta, è stato creato un primo gruppo di volontari e si sono registrati anche alcuni risultati positivi, come il comportamento delle persone che non la loro non indifferenza hanno evitato la quarta spaccata in pochi mesi ad una parafarmacia o l’individuazione, grazie ad una segnalazione (segno di un aumentato senso civico) dell’autore di un incidente che aveva divelto con la propria auto la cancellata di una scuola e si era poi allontanato come niente fosse.  Nella Città Metropolitana il sistema è applicato per il momento, come ente locale, solo a San Mauro Torinese, ma è stato costituito un gruppo di volontari recentemente anche a Riva di Pinerolo e alcuni sindaci, come quelli di Cavagnolo e San Sebastiano Po, nel corso di un incontro che si è svolto a Moransengo (Provincia di Asti, ma al confine con la Città Metropolitana di Torino) hanno dimostrato interesse nell’approfondire l’argomento. “Ci aspetta un autunno caldo – dice Massimo Iaretti – sotto l’aspetto degli incontri, perché se è vero che il Piemonte è una delle regioni dove il progetto è partito per ultimo in ordine di tempo, tuttavia si stanno registrando sempre maggiori richieste di contatti  e se anche Asti aderisse sarebbe il primo comune capoluogo nella nostra regione. Il Controllo del Vicinato non è la panecea di tutti i mali, anzi non li elimina, ma può contribuire nei cittadini ad accrescere il senso diffuso di sicurezza”

 

Ma di che cosa si tratta? Il Controllo di vicinato, meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano) ed il criminologo Francesco Caccetta. Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine.