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Dopo cinque mesi cinque arresti per resistenza e lesioni al comizio di Matteo Salvini

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Sono tutti accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

 

Sono cinque i giovani dell’area antagonista arrestati  (due  in carcere e tre ai domiciliari) a seguito degli scontri con le forze dell’ordine durante il comizio del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che si svolse a Torino, il 28 marzo scorso. Sono tutti accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Hanno un’età compresa  tra i 20 ed i 37 anni. Ad eseguire gli  arresti, la polizia di Torino. Durante la manifestazione furono lanciati anche oggetti, petardi e uova.

Giallo della donna caduta dalla nave Costa: il compagno indagato per tentato omicidio

 

AGGIORNAMENTO  La procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio e il compagno della donna (i due avevano litigato la sera dell’incidente) è stato iscritto nel registro degli indagati. le indagini sono guidate dai carabinieri di Mirafiori  e coordinate dal pm Marco Sanini. La donna, che ha ripreso a parlare, seppur con fatica, non ha accusato il compagno ma ha detto di non volerlo più vedere.

 

Il 20 luglio scorso, a bordo della nave Costa Fortuna in viaggio tra i fiordi della Norvegia, è precipitata in mare

 

costa-fortunaTorino, 2 settembre 2015 – E’ ancora un mistero la vicenda della torinese caduta dalla nave da crociera, un mese fa circa, in Scandinavia. Il giallo della signora di 53 anni che il 20 luglio scorso, a bordo della nave Costa Fortuna (nella foto) in viaggio tra i fiordi della Norvegia, è precipitata in mare, è al momento senza risposte. Quando venne trasferita alle Molinette, ferita in modo grave,  dopo essersi risvegliata dal coma pare abbia detto: “Io non ho tentato il suicidio”. In procura a Torino è aperto un fascicolo per ‘tentato omicidio a carico di ignoti’, anche se non c’è una precisa pista investigativa.

Il vino degli Abissi

vino abissi“I profumi proiettano in un’altra dimensione. In un passato lontano. Nei posti che conservi nel cuore. Gli uomini sono in centinaia di luoghi nel corso della loro vita. Pochi luoghi lasciano il segno. Pochi luoghi si vivono e si amano veramente. Pochi luoghi restano impressi nella memoria. Per sempre. La salsedine e il salmastro sulla banchina del Borgo Saraceno di Varigotti, nelle rare giornate uggiose di agosto. Le onde di burrasca sugli scogli e il grigio scuro del mare e del cielo fusi all’orizzonte…”

 

 

 “Quello che siamo svanisce nel corpo, quello che siamo stati, invece, rimane custodito nei nostri cari…..chissà se un domani anch’io tornerò in superficie grazie a un movimento, un’espressione, un sorriso di mia figlia. E chissà di chi saranno gli occhi che se ne accorgeranno”, le splendide parole del protagonista del libro “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone. La terra e il vento, la fatica ed il lavoro, la luce del mattino e l’oscurità della notte, le ricerche e le scelte. Tutto custodito in ogni bottiglia. Torneranno in superficie davanti agli occhi che se ne accorgeranno. In una calda serata estiva un piatto di gamberoni alla griglia. Pieni, dolci, intriganti. Sulla tavola il misterioso Abissi. Lo spumante del mare. Lo spumante che riposa e affina per 18 mesi a 60 metri di profondità nei fondali del golfo di Portofino. Torna in superficie segnato da tracce di alghe, di conchiglie, di misteri. Ha vissuto mesi tra le creature delle buie profondità. Ha riposato ed e’ maturato negli abissi più profondi e sconosciuti. Da un blend di bianchetta genovese e vermentino uno spumante dal colore giallo paglierino brillante. Una spuma che ricorda le onde del mare e migliaia di bollicine che lo rendono luminoso e affascinante. I profumi proiettano in un’altra dimensione. In un passato lontano. Nei posti che conservi nel cuore. Gli uomini sono in centinaia di luoghi nel corso della loro vita.

 

Pochi luoghi lasciano il segno. Pochi luoghi si vivono e si amano veramente. Pochi luoghi restano impressi nella memoria. Per sempre. Latuccitto vino bn salsedine e il salmastro sulla banchina del Borgo Saraceno di Varigotti, nelle rare giornate uggiose di agosto. Le onde di burrasca sugli scogli e il grigio scuro del mare e del cielo fusi all’orizzonte. Giornate tristi e malinconiche, in una vita di sole e di giochi. Nostalgia del calore di casa. Nostalgia delle proprie cose. Nostalgia di quotidianità. Torna il sereno. Torna l’infanzia. I profumi di mimose, salsedine, oleandri, palme e creme solari. Il lungomare ligure in un bicchiere di vino. Il profumo della focaccia. Indimenticabile per ogni bambino che abbia passato le sue estati su queste spiagge. Lievito, olio e sale, avvolti in una carta unta e bollente. La lieve punta dolce delle sfogliatelle di mele che ogni pomeriggio invadevano strade e vicoli. Il legno umido e salato degli splendidi gozzi che rientrano all’alba con il loro piccolo tesoro conquistato dopo ore di duro lavoro alla luce della luna. Poi la mente ritrova i mille profumi e colori della rosticceria tra pesto, cime e leccornie di ogni tipo. Le partite a biglie in circuiti tracciati con sederi bruciati dalla sabbia. I primi timidi colpi di fulmine per bambine troppo più grandi. Le infinite partite a calcio per realizzare il gol della vita tra due ciabatte piantate nella sabbia. “Non lo sai mai se certe cose te le ricordi perché sono veramente indimenticabili oppure perché hai dieci anni e tutto sembra possibile. E indimenticabile.” (Radiopirata Francesco Carofiglio). Al gusto il sapore salato e fresco delle lunghe nuotate verso le boe con la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo. Un vino maturato e cresciuto come noi in quel mare. Il piacere di ritrovarsi oggi davanti ad un piatto di gamberoni. Sono luoghi e anni che non si dimenticano. Luoghi e anni che tornano in superficie. Gli occhi se ne accorgono attraverso un bicchiere che parla di quel mare. Un bicchiere di Abissi.

 

 

 Paolo Tuccitto

 www.winexperience360.com.

 

 

Disastro colposo, 50 indagati nell'inchiesta sulla presenza di amianto negli elicotteri militari

elicotteri amianto esercito

L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta. Il Conapo, sindacato dei vigili del fuoco: “chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto”

 

Sono una cinquantina gli indagati per disastro colposo, per iniziativa del pm Raffaele Guariniello della procura di Torino. La vicenda riguarda la presenza dell’amianto negli elicotteri delle forze armate. Tra gli inquisiti i vertici e i responsabili tecnici delle società Agusta Westland e Piaggio in carica nel periodo  tra i primi anni ’90 e il 2014, inoltre  funzionari della direzione delle forze armate che era incaricata degli acquisiti dei mezzi. L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta.

 

Sulla vicenda interviene il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco: «Chiediamo chiarezza e giustizia anche per quanto riguarda gli elicotteri dei vigili del fuoco a tutela del nostro personale che, ignaro, è stato esposto all’amianto su elicotteri della stessa marca e modello di quelli delle forze armate». Lo dice Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, che negli anni scorsi dopo l’avvio da parte della procura di Torino dell’inchiesta sugli elicotteri delle forze armate aveva chiesto «che le indagini fossero indirizzate anche agli elicotteri dei vigili del fuoco»  riferendosi agli sviluppi odierni dell’inchiesta della procura di Torino sulla presenza di amianto nei velivoli delle forze armate.

 

«Dopo le nostre denunce  degli anni scorsi e la nostra richiesta di misure di protezione verso il personale impiegato sugli elicotteri dei vigili del fuoco -fa notare- abbiamo riscontrato una timida presa di posizione da parte del ministero dell’Interno, che ha disposto visite mediche ‘al risparmio’ e riguardanti solo il personale elicotterista, ma non per il personale elisoccorritore dei vigili del fuoco nonostante anche per costoro vi sia rischio di essere stato esposto». «Ora che -sottolinea Brizzi- la Procura di Torino sta facendo luce, chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto a cui vanno indirizzate attenzioni sanitarie mirate».

 

L'estate sta (quasi) finendo, dopo un inizio settimana torrido temperature in discesa

cielo nuvole tempo

sole cielo caldograttacieloLo zero termico si abbasserà da 4.400 a 3.600 metri di altitudine

 

Ancora 24 ore di caldo africano in Piemonte: il meteo di Arpa segnala che l’estate più calda da molti decenni a questa parte durerà per tutta la giornata di lunedì. Poi la depressione proveniente dal mare del Nord arriverà e si estenderà fino al centro nord Italia. Così martedì pomeriggio i primi temporali, anche forti, che segneranno l’inizio della fine dell’estate si riverseranno sul Piemonte settentrionale ed occidentale, mercoledì il maltempo interesserà tutta la regione. In vista un netto abbassamento delle temperature massime (sopra i 36 gradi, domenica, un po’ in tutto il territorio regionale). Lo zero termico si abbasserà da 4.400 a 3.600 metri di altitudine.

 

(Foto: il Torinese)

Così rinascerà Palazzo del Lavoro, shopville dell'eleganza con cento negozi e mille addetti

PALAZZO LAVORO PROGETTO

palazzo lavoro bruciatoAll’architetto Alberto Rolla è stata affidata la ristrutturazione dell’edificio: serviranno 130 milioni di euro per realizzare un centinaio di negozi, bar e ristoranti di elevato livello qualitativo: 18 mesi di lavori

 

Il rogo di Palazzo del Lavoro, la innovativa struttura architettonica realizzata da Pierluigi Nervi per Italia ’61, finita nel degrado più assoluto negli ultimi anni, sembra aver smosso le sabbie mobili della burocrazia. È in corso infatti l’iter amministrativo per la definizione dell’Accordo di Programma che, entro il 2015, dovrà dareuna destinazione al complesso. L’Assessorato guidato da Stefano Lo Russo sta lavorando alla riqualificazione complessiva dell’area, attualmente bloccata dopo l’annullamento della precedente variante urbanistica. Tra le opere previste, il completo rifacimento della zona attorno al Palazzo del Lavoro con la sistemazione superficiale del giardino fino all’area contigua al Palavela, la localizzazione di funzioni ludico-ricreative tra cui la ruota panoramica e l’adeguamento viabilistico (esteso anche al comune di Moncalieri), in particolare del nodo di corso Maroncelli, con la realizzazione di un nuovo sottopasso che permetterà di risolvere i problemi di traffico dell’accesso sud della città.

 

Il costruttore Stefano Ponchia, tra i proprietari della struttura ha dichiarato a Repubblica: “Palazzo Nervi sarà un luogo differente dagli altri esistenti oggi in città, avrà un taglio di livello medio-alto che consentirà di assicurare le risorse economiche necessarie per mantenere vivo Palazzo del Lavoro, tuttora meta di studiosi di architettura che vengono da tutto il mondo per ammirarlo”. Insomma, non il solito centro commerciale, ma qualcosa di più elegante e di qualità. All’architetto Alberto Rolla è stata affidata la ristrutturazione dell’edificio: serviranno 130 milioni di euro per realizzare un centinaio di negozi, bar e ristoranti che dovrebbero dare lavoro a 950 addetti. Il palazzo è alto 25 metri e verrà “tagliato” orizzontalmente da un solppalco a 6 metri di altezza. I due livelli saranno collegati con 12 scale mobili e 6 scale esterne. Saranno 1500 i parcheggi sotterrane e 4 le torri luminose esterne. Dopo lo shock dell’incendio, se la burocrazia lo consentirà, ora che tutti sembrano animati da buoni intenti, in 18 mesi di cantiere il rogetto potrebbe diventare realtà. 

 

Ai quattro angoli esterni del PalaNervi, per rispettare il vincolo della Soprintendenza che ha vietato l’installazionie di grandi insegne luminose, saranno innalzate – sul modello di quelle già esistenti nel ’61 – quattro torri luminose. Il Consiglio comunale, un anno fa, ha approvato la delibera di indirizzo urbanistico per il recupero funzionale del palazzo, sulla base di un progetto articolato già presentato da una cordata di investitori che avevano acquistato l’immobile dal Demanio dello Stato.  “Ci auguriamo che l’inchiesta in corso sul grave incendio  faccia piena luce sugli esecutori – conclude dice l’assessore Lo Russo – e che i danni all’immobile non pregiudichino la realizzazione di un importante e qualificante progetto che permetterà di restituire all’utilizzo pubblico un bene di grande valore architettonico e storico della città, oltre a dare un migliore aspetto alla porta sud di Torino”.

Cade aereo da turismo a Casale, tragedia sfiorata: tra gli undici feriti quattro torinesi

aereo casale

Il velivolo doveva  effettuare un lancio appena dopo il decollo ma  ha perso quota (sembra che il motore si sia spento, ma è una ipotesi in quanto sono in corso gli accertamenti da parte di vigili del fuoco, carabinieri ed Enac)

 

Tragedia sfiorata all’aeroporto Cappa di Casale Monferrato. Sabato, intorno alle ore 14.30, un aereo modello SMG92 con a bordo 11 persone, compreso il pilota, che dovevano effettuare un lancio, ma appena dopo il decollo ha perso quota (sembra che il motore si sia spento, ma è una ipotesi in quanto sono in corso gli accertamenti da parte di vigili del fuoco, carabinieri ed Enac), ed è riuscito ad atterrare ai limiti della superficie aeroportuale andando a cozzare contro la recinzione. L’urto è stato violento ed avvertito dai residenti nella zona che hanno dato immediatamente l’allarme. Sul posto è intervenuto il personale del Cappa, i vigili del fuoco, il servizio 118 e la polizia municipale. Gli occupanti hanno riportato tutti lesioni e fratture varie e per un paio, stando alle notizie della prima ora, ci sarebbero state delle condizioni tali da dover consigliare il trasporto al CTO di Torino. Gli altri sono stati ricoverati negli ospedali di Casale Monferrato ed Alessandria. Nessuno, però, fortunatamente appariva in condizioni tali da fare temere che fosse in pericolo di vita.  Molti di loro erano provenienti dalla Città Metropolitana di Torino e da Torino ,come il pilota. Le cause, ovviamente, sono in via di accertamento, e si può escludere ogni carenza o responsabilità da parte della struttura aeroportuale. L’apparecchio, invece, era stato revisionato proprio giovedì. Il luogo dell’incidente è diventato nel pomeriggio meta di curiosi e di operatori dell’informazione, tanto che l’evento ha avuto anche “l’onore” di un servizio nel telegiornale della sera del TG5. Anche se con un’imprecisione perché è stato detto che ha cozzato contro un albero, cosa non avvenuta.

 

 (Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

Berbel, estro e passione in cucina

Il regista è lo chef Nicola di Tarsia, capace di valorizzare gli ingredienti, eccellenti protagonisti, accompagnati dalla colonna sonora delle oltre 400 etichette della cantina

 

berbel cuocoDa Berbel il tempo si ferma. Tra i caldi muri della sala, oro e cioccolato, i tavoli sono allestiti con semplice eleganza: il design moderno, accostato a elementi tradizionali, rende l’ambiente confortevole dove si può già pregustare la proposta culinaria che verrà raccontata. Il regista è lo chef Nicola di Tarsia, capace di valorizzare gli ingredienti, eccellenti protagonisti, accompagnati dalla colonna sonora delle oltre 400 etichette della cantina. Spettatori,  a cui non rimane che gustare ogni sapore con i cinque sensi, sono i clienti, coccolati durante tutto il servizio, in una separazione estetica (ed estatica) dalla realtà. Imperdibile la selezione di pesce crudo con dieci proposte tra ostriche, gamberi, pesci dalle carni pregiate accompagnate dal trittico di salse, soia, zenzero e acqua di mare distillata; tra gli antipasti il colpo di scena è l’uovo pochè, abilmente fritto, che sovrasta e amalgama l’insalata di cappesante su patate e salsa verde con scampo ligure e filetto di gallinella. E se la proposta di primi piatti vede la grande tradizioneberbeltonno piemontese, rivisitata ascoltando le esigenze performative degli ingredienti, con agnolotti col plin cotti in acqua e fieno al Castelmagno o ravioli di Roquefort con salsiccia di Bra, mandorle e pere, le atmosfere mediterranee si esprimono al meglio negli spaghetti aglio, olio, peperoncino e astice.  Tra i piatti di agnelli “dei prati salati” bretoni e stinchi di vitello alla birra, il pesce mantiene un ruolo di spicco, come la cernia in guazzetto accompagnata dalla soppressata di Corigliano calabro oppure il rombo chiodato con leggeri fiori di zucchine fritti e ripieni alla mozzarella di bufala di Caraglio, orgoglio della provincia cuneese.  Standing ovation per la selezione di dolci dal gelato artigianale al rotondeggiante cremoso al cioccolato Valrhona accompagnato da caramella mou, nocciole e olio extravergine con panna liquida da condire con sale e pepe.  Un esempio in cui le origini professionali dello chef hanno messo le basi all’onestà e all’umiltà che vengono offerte al cliente. Estro e passione si trovano a Berbel. 

 

Silvia Lombardi

 

Berbel Ristorante

Via S. Domenico 33b, Torino

telefono +39 011 43 66 778

 

Buonanno shock: "Cari clandestini, vi accoglierò con il filo spinato e le scariche elettriche"

buonanno

“I clandestini non li voglio e basta, – afferma l’esuberante leghista – difenderò il mio territorio come si fa per tenere lontani i cinghiali”

 

Non è nuovo in quanto a trovate tra il paradossale e il provocatorio. L’ultima? Barriere di filo spinato e d scariche elettriche per “accogliere”, o meglio,  tenere lontani i clandestini. Lui, l’europarlamentare leghista Gianluca Buonanno, sindaco di Borgosesia, cittadina in provincia di Vercelli, non si scompone. Anzi, le critiche che gli giungeranno dai benpensanti e magari dalla Chiesa, sono solo pubblicità. “I clandestini non li voglio e basta, – afferma l’esuberante leghista – difenderò il mio territorio come si fa per tenere lontani i cinghiali. Chi vuole accogliere i clandestini nei suoi Comuni lo faccia pure, ma se si avvicinano a Borgosesia li respingerò. I nostri abitanti hanno già abbastanza problemi”.
   

Le vacanze sono finite, i cantieri no. Ma il Comune promette di rispettare i tempi dei lavori

cantiere castello

cantieribucheOcchio anche alle telecamere della Ztl, che da lunedì sono accese e non perdonano chi sgarra gli orari

 

Quando si torna a pagare il parcheggio nelle strisce blu è segno che le vacanze sono finite. Occhio anche alle telecamere della Ztl, che da lunedì sono accese e non perdonano chi sgarra gli orari. Se l’estate è terminata a tutti gli effetti, non lo sono purtroppo motli cantieri. Con l’aumento del traffico dovuto alla riapertura degli uffici e delle attività lavorative possono causare disagi alla circolazione. Ma il Comune promette che saranno portati a termine nei tempi previsti, vale a dire entro settembre.

 

La mappa dei cantieri

 

Fino al 30 agosto il ponte Vittorio Emanuele I sul Po (Gran Madre) è interessato da lavori di manutenzione straordinaria che riguardano  anche interventi sui marciapiedi per consentire l’eventuale transito ai tram a pianale ribassato. Il ponte rimarrà quindi chiuso al traffico veicolare, mentre è stato riaperto per quello  pedonale. Durante tutto il cantiere i percorsi delle linee 13, 53, 56, 61 e 70 e del bus City Sightseeing linea A subiranno variazioni. Informazioni sul sito di GTT.

 

Proseguiranno  fino al 29 agosto i lavori per la realizzazione di due attraversamenti pedonali rialzati e di ampliamento delle banchine delle fermate in corso Cairoli, con traffico verso corso Vittorio Emanuele II trasferito sul controviale, e fino al 2 settembre la sostituzione dei binari del tram all’incrocio tra corso Einaudi e corso Duca degli Abruzzi.Finoal 6 settembre, per lavori  alla nuova sede Lavazza, ci saranno restringimenti di carreggiata all’incrocio tra i corsi Brescia e Palermo e via Bologna, con divieto di transito in via Ancona.

 

Per i lavori di scavo necessari alla posa dei cavi, che termineranno in alcuni casi il 26 agosto, saranno introdotti divieti di sosta e di fermata (in certi tratti tra le 8.30 e le 17.30, in altri per 24 ore) in vari tratti di molte strade tra le quali le vie Emanuel, Mombasiglio, Baltimora e Lesegno, i corsi Siracusa, Correnti, Allamano, Agnelli, Monte Lungo, IV Novembre, Orbassano, Tazzoli e Sebastopoli e le vie Monfalcone, Gradisca, Filadelfia, Forno, Barletta, Tripoli, Graglia, Osoppo, Gorizia, Guido Reni, Veglia, Castelgomberto, Croce, Frinco, Boston, Gonin, Saliceto, Monte Novegno, Acciarini, Nomis, Pordenone, Zambelli, Ogliaro, Bainsizza, Briccarello, Del Prete, Sarpi, Ragusa, Tempio Pausania, D’Arborea, Pertinace, Riva del Garda, Dina, Dandolo e Caprera. Previsto anche il limite di velocità di 30 chilometri orari. Lavori Iren in corso Regina Margherita, ang. corsi Lecce e Potenza.

 

(Foto: il Torinese)