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Piazza San Carlo, la festa dello sport si trasforma in tragedia. E Torino ne esce sconfitta

Viviamo in tempi eccezionali e non possiamo fingere che non sia così. Chi finge è un illuso o, meglio, un irresponsabile

Di Pier Franco Quaglieni

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Ciò che è accaduto ieri sera in piazza San Carlo rivela la barbarie di chi lancia i botti, la mancanza  di  collaudi adeguati delle strutture  della piazza prima dell’evento, e potrebbe dimostrare, una volta compiute tutte le verifiche,  anche una certa dose di irresponsabilità da parte di chi doveva sovrintendere alla sicurezza. Diamo per scontata la barbarie di chi non coglie che in tempi di terrorismo  anche solo un botto può determinare il panico delle persone. Ma il collaudo della piazza per un evento che si poteva facilmente immaginare di grande attrattiva per la gente , doveva essere preparato meticolosamente e il controlli  dovevano essere più scrupolosi. Secondo uno stile torinese che non lascia nulla alla fantasia che improvvisa. Inoltre, dopo gli attentati criminali che hanno fatto strage di persone innocenti nessuno può pensare in modo semplicistico che si tratti solo di un momento sportivo,ma deve mettere in conto la possibilità di una tragedia e deve pensare,se proprio vuole promuovere un evento in piazza di quelle dimensioni, alla sicurezza e alla prevenzione. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione o al caso.Le vie di fuga vanno predeterminate e , se esse non ci sono, va cambiata piazza o va evitato l’evento. Viviamo in tempi eccezionali e non possiamo fingere che non sia così. Chi finge è un illuso o ,meglio, un irresponsabile. Il numero dei feriti è agghiacciante. Torino si è rivelata impreparata. Ad essere battuta 4 a zero non è tanto la Juventus, ma la città che con questo disastro appanna la sua immagine. Per un po’ di neve non spazzata tempestivamente un assessore nel 1985 dovette dimettersi. Qui l’evidenza dei fatti parla in modo di per se’ eloquente. Ci vorrà molto tempo per rimediare. Torino non è stata inondata dai festanti, e francamente un po’ stupidi, clacson dei tifosi ,ma dal suono  inquietante  delle sirene. La festa dello sport è finita nel dolore e nello sbandamento di migliaia di persone travolte dal panico. Ovviamente vanno ringraziati tutto il personale medico ed  infermieristico e le forze dell’ordine che con efficienza  e grandissima dedizione hanno saputo affrontare questa nuova calamità innaturale. In questo senso , e purtroppo solo in questo senso, Torino ha saputo essere se’ stessa. 

 

(fotogallery www.iltorinese.it)

Come un campo di battaglia: in piazza più di 1500 feriti. Grave un bimbo di sette anni

Si è aggravata nella notte la conta dei feriti della drammatica serata nel centro di Torino. A causa della calca provocata dal panico tra le migliaia di persone assiepate per assistere alla finale di Cardiff, tra Juventus e real Madrid, il loro numero è arrivato a 1527, di cui tre gravi. Il dato ufficiale è della Prefettura. La procura ha avviato un’indagine per “procurato allarme”

 

Foto di Claudio Benedetto

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Tra i feriti purtroppo anche cinque codici rossi. Tra questi  il più grave è un bimbo di sette anni trasportato all’ospedale Regina Margherita. Probabilmente la caduta di una recinzione del parcheggio sotterraneo della piazza o lo scoppio di un petardo che ha fatto pensare ad un allarme bomba ha generato il terrore e la marea umana da cui è nato il dramma. Poi i cocci delle bottiglie rotte (la loro presenza era vietata ma circolavano venditori abusivi) hanno fatto il resto: le persone che hanno perso le scarpe fuggendo hanno riportato ferite anche profonde ai piedi e alle gambe.  Un miracolo che il bilancio non sia stato ben peggiore.  Fino a tarda notte le sirene delle ambulanze dei vari ospedali si sentivano ancora risuonare per le vie della città. Sciacalli che tentavano di rubare borse e cellulari abbandonati in piazza dalle persone fuggite sarebbero stati fermati dai carabinieri. Nella notte la sindaca Chiara Appendino, che in un tweet si è dichiarata scossa per quanto accaduto e vicina ai feriti, ha revocato il blocco del traffico della domenica ecologica, per consentire ai parenti di raggiungere i feriti negli ospedali.

 

TESTIMONIANZA / In piazza dalla delusione alla paura

di Claudio Benedetto

Era cominciata come una grande festa: tanta, tanta, tanta gente in Piazza San Carlo per quella che doveva essere la festa della Juve, il coronamento del sogno più grande, la fine della rincorsa alla Coppa Grande, quella dalle grandi orecchie, il Triplete che finalmente si coronava. E c’era davvero fiducia tra la gente, nella squadra, questa volta eravamo tutti convinti, e invece no… altra delusione, altra finale persa (questa volta diciamolo pure… meritatamente) e il sogno che svanisce all’ultimo, a Cardiff.

Ma purtroppo quello che è capitato stasera in Piazza San Carlo va oltre la delusione sportiva, stasera si è un po’ concretizzata la paura, abbiamo tutti toccato con mano la sgradevole sensazione di essere anche noi nel mirino, senza realmente esserlo però!

E’ stata, pare, la banale rottura di una balaustra di protezione dell’accesso ai parcheggi sotterranei della piazza a scatenare il delirio: la gente improvvisamente si è messa spingere con forza, a correre all’impazzata senza meta, tutti scappavano, le transenne di protezione venivano abbattute dalla violenza della folla impaurita, scene di panico, gente ferita a terra. Le prime notizie parlano di oltre 200 feriti, forse di più ancora, una cosa inaudita, un drammatico bollettino di guerra causato da una sorta di psicosi collettiva che oramai ci pervade, basta uno scherzo, una battuta, un evento improvviso e il panico si scatena in maniera incontrollabile.

Io ero in piazza, nelle prime file, proprio appoggiato alle transenne che limitavano l’accesso del pubblico, probabilmente uno dei posti più pericolosi dove stare in quel momento, sono stato travolto dalle transenne stesse e da una marea di gente che mi veniva addosso, in un primo momento mi sono chiaramente allarmato, d’istinto mi sono alzato e sono fuggito anch’io, confesso di avere anche telefonato a casa per dire che stavo bene, ma poi… ho passato il resto della serata a sentire testimonianze di gente che aveva visto di tutto: una bomba, un uomo con la pistola in mano, un altro con una bomba nello zainetto, una signora mi dice che un’auto era entrata in piazza da via Lagrange, che tra l’altro non mi risulta neanche confluisca in piazza San Carlo, un altro ancora ecc. ecc., che fantasia ragazzi!

Ecco, senza sminuire quanto accaduto anzi ribadendo ancora una volta la sua gravità, ho trovato sgradevole la sensazione che oramai si dia per assodato il fatto che siamo nel mirino, che prima o poi anche da noi qualcosa capiterà, ma perché non deve capitare, e chi siamo, i più fortunati?

Dispiace davvero che quella che doveva essere una festa sia stata rovinata non dalla delusione sportiva, che rimane ed è sicuramente grande, ma da un fatto esterno, improvviso, che, mi si passi il termine, ho trovato persino destabilizzante dal punto di vista prettamente sociale. E in più comunque con un bel prezzo da pagare, con dei feriti, tanti, da soccorrere, da curare e speriamo proprio nulla più!

L’unica cosa che mi permetto, infine, di osservare è che se magari non si fosse permessa la vendita di alcolici in piazza, oltretutto in pericolosissime bottiglie di vetro che sono poi risultate causa di tanti ferimenti, forse sarebbe stato meglio, forse un eccesso di prudenza, forse forse forse ma… evidentemente, anche in questo caso, business is business…

 

Momenti di paura in piazza San Carlo, folla in fuga. Panico generale, ma non ci sono state esplosioni

200 feriti seppur lievemente, anche a causa dei vetri delle bottiglie. Migliaia di scarpe abbandonate in piazza perse durante la fuga. Allestiti punti di raccolta per il ritrovamento di borse, telefoni cellulari ed effetti personali

Paura in piazza San Carlo mentre i tifosi stavano guardando sul maxi-schermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Su Rai News un tifoso intervistato ha detto che forse un petardo esploso ha fatto scattare la paura delle migliaia di persone presenti . Due ondate successive della gente che cercava di fuggire hanno provocato una calca infernale.  Sono  cedute delle griglie del parcheggio sotterraneo della piazza, ci sono feriti ma  non gravi. Ambulanze e vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente. Escluso un attentato terroristico. Pare che un ragazzo sia stato prelevato dalla polizia. Alle 23 molti presenti in piazza stavano ancora cercando amici e parenti e gli effetti personali persi durante la fuga. Numerosi i contusi trasportati con le ambulanze. Dagli altoparlanti l’invito a lasciare la piazza con calma. Forse la griglia del parcheggio sotterraneo ceduta ha provocato un forte rumore che ha spaventato la folla.

Morte delle sorelline: fermato il giovane che rubò la borsa della cinese investita dal treno

La polizia ha fermato un 20enne accusato di essere responsabile dell’uccisione delle tre sorelline nomadi morte nel rogo del  camper nel parcheggio di un centro commerciale di Centocelle a Roma. La Squadra Mobile di Roma e quella di Torino, hanno eseguito il fermo di Seferovic Serif, con precedenti per reati contro il patrimonio. E’ infatti indiziato di essere il responsabile dell’omicidio plurimo delle sorelle Elisabeth, Francesca e Angelica Halilovic. A Torino l’uomo aveva trovato ospitalità presso parenti ma è stato tradito dalla fidanzata che lo ha raggiunto  dalla Sardegna, ed era stato arrestato dalla polizia per il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao morta  investita da un treno mentre stava inseguendo gli scippatori l’anno scorso a Roma. Probabili litigi tra la famiglia delle sorelline e quella del fermato sarebbero all’origine del triplice omicidio.

 

(foto: il Torinese)

Boccata di ossigeno per le pmi: Finpiemonte sblocca 100 milioni

La programmazione strategica di Finpiemonte consentirà di sbloccare 100 milioni per le piccole e medie imprese. Le commissioni del Consiglio regionale hanno infatti votato a maggioranza la proposta di deliberazione  nel quadro della programmazione regionale per il triennio 2017-2019 in relazione alla qualifica di intermediario finanziario iscritto all’Albo unico di Banca d’Italia.

Una boccata di ossigeno che si traduce in risorse e nuovi strumenti finanziari derivanti dalla funzione di intermediazione della  finanziaria regionale .

“La delibera  – spiegano in Regione – è stata approvata con alcuni emendamenti che tengono conto delle consultazioni con le associazioni che rappresentano le imprese del territorio. Tra questi anche un emendamento dell’opposizione da parte del gruppo M5s volto a favorire le iniziative a favore dell’ambiente”.

Gli altri emendamenti hanno meglio esplicitato la possibilità di supportare le nuove imprese, quella che tra i beneficiari vi sono anche le microimprese, oltre il ruolo di confidi nella nuova Finpiemonte.

Fumatori in calo sotto la Mole, ma sigarette e alcol restano tra i principali fattori di mortalità

I fumatori sono  in calo a Torino e in Piemonte, anche se l’uso di tabacco e sostanze e l’abuso di alcool sono pur sempre  responsabili di una quota significativa della mortalità e del carico di malattia della popolazione regionale,  e il calo è in rallentamento negli anni più recenti. Secondo i dati  dell’indagine Passi, resi noti in occasione  della Giornata mondiale anti-tabacco, nel periodo 2011-2014 il 38% dei fumatori piemontesi di età  tra 18 e 69 anni diceva di aver cercato di smettere nell’ultimo anno. Il 91% di loro dichiarava di avere fatto il tentativo da solo, mentre  l’81% di non essere riuscito a smettere. In base allo studio Espad tra gli studenti di 15-19 anni il 61% di loro  ha provato almeno una volta a fumare, e il 23% ha fumato almeno una sigaretta  al giorno nell’ultimo anno. L’abitudine di fumare almeno una sigaretta al giorno ha toccato  il 24% della popolazione studentesca maschile e il 22% di quella femminile, e aumenta con l’età, fino a giungere al  37% tra i 19enni e il 36% tra le 19enni.

Dal Campus Einaudi parte la rivoluzione della raccolta differenziata con 134 isole ecologiche

Decine e decine  di mini – isole ecologiche, sono 134 in tutto, per la raccolta differenziata di plastica, vetro, metalli, organico, carta e rifiuti indifferenziati. Il progetto per incrementare nell’università la raccolta differenziata curato dall’ateneo e Amiat parte dal Campus Einaudi. L’iniziativa è stata lanciata con lo slogan ‘Da rifiuto a risorsa: basta un gesto’, presente il rettore Gianmaria Ajani.  La quota di 100 kg di rifiuti, eccetto quelli della ristorazione, e i 40 kg di carta prodotti quotidianamente nella sede universitaria  verranno raccolti in 450 contenitori e le varie  frazioni saranno conferite in un’isola ecologica allestita all’esterno del Campus. Il piano è stato  realizzato dal working group rifiuti di UniToGo  e rientra in una azione strategica green per tutto l’ateneo.

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Hanno detto:

Il nuovo sistema di raccolta differenziata avviato al Campus” ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino “rientra in un piano strategico di azioni green per tutta l’Università. Dalla gestione integrata dei rifiuti si ricava un importante contributo alla ricerca e didattica di Ateneo con l’attivazione di tesi, stage e laboratori specifici. Rispondere alla sfida della sostenibilità ambientale, con un progetto integrato e condiviso da tutte le componenti della comunità universitaria, è una straordinaria occasione per intensificare le relazioni tra Università e territorio, con particolare attenzione alle buone pratiche e alle esperienze di altre Università e campus sostenibili in Italia e all’estero, e per potenziare il trasferimento della conoscenza scientifica e tecnologica”.

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“Amiat ha aderito con interesse a questo progetto mettendo a disposizione dell’Università le proprie competenze tecniche” ha proseguito Marco Rossi, Direttore Servizi Territoriali di Amiat Gruppo Iren “non solo perché questa operazione consentirà di migliorare ulteriormente i risultati di raccolta differenziata in una zona di Torino che a breve sarà interessata dal passaggio alla raccolta porta a porta, ma anche perché si tratta di una iniziativa in grado di sensibilizzare ai valori della sostenibilità ambientale una comunità molto numerosa e composta da diversi giovani. Ci auguriamo che questa inaugurazione costituisca l’avvio di nuovi e importanti progetti che si possano diffondere all’intera l’Università di Torino”

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Lo slogan dell’iniziativa è “basta un gesto”. Con un gesto si può fare, con un gesto si può distruggere. La Città è impegnata a fare ha sottolineato Stefania Giannuzzi, l’Assessora all’Ambiente della Città di Torino -: estensione del porta a porta a nuovi quartieri, raccolta organico a Porta Palazzo, grazie all’ opera di Amiat, sono solo i primi gesti che testimoniano ciò che intendiamo fare. Vorremmo che tutti si sentissero coinvolti, che tutte le idee venissero condivise e si raccogliessero tutte le sollecitazioni. Sono pronta a riceverle, è arrivato il momento di cambiare passo con l’aiuto di tutti.

(foto: il Torinese)

Regione, al via la legge sull’immigrazione. Nasce il Forum dei nuovi cittadini

La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge proposto dall’assessora all’Immigrazione Monica Cerutti, per la “Promozione della Cittadinanza”. Il testo adesso inizia il suo percorso legislativo in Consiglio regionale. Il disegno di legge sostituirà l’attuale legge regionale sull’immigrazione che risale al 1989. La proposta legislativa nasce da un percorso partecipato, iniziato nel mese di ottobre dell’anno scorso, che ha coinvolto associazioni e cittadini/e di origine straniera residenti sul territorio regionale.

La Regione Piemonte con questo disegno di legge si pone l’obiettivo di eliminare ogni forma di discriminazione, xenofobia e razzismo; garantire l’accoglienza e l’effettiva inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini di origine straniera presenti sul territorio regionale; garantire pari opportunità di accesso ai servizi; promuovere la partecipazione alla vita pubblica locale; favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, religiose e linguistiche; assicurare pari valore e condizioni al genere femminile, nonché garanzie di tutela ai minori di origine straniera, con particolare attenzione per quelli non accompagnati; monitorare il fenomeno migratorio nel territorio regionale; contribuire ad affrontare le cause delle migrazioni promuovendo uno sviluppo sostenibile nei Paesi di origine in coerenza con le politiche di cooperazione allo sviluppo nazionali e comunitarie.

L’amministrazione regionale garantirà alle cittadine e ai cittadini di origine straniera pari opportunità negli ambiti di competenza regionale: assistenza socio-sanitaria; politiche abitative; istruzione ed educazione interculturale; formazione professionale; inserimento lavorativo e sostegno ad attività autonome e imprenditoriali.

Il disegno di legge ha l’obiettivo ambizioso di costruire politiche strutturali in questo ambito, superando la logica emergenziale; a questo scopo sono previsti:

  • l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e diritto d’asilo;

  • la stesura di un Piano regionale integrato per l’immigrazione che avrà validità triennale e verrà aggiornato annualmente

Vengono inoltre istituiti tre organi di partecipazione:

  • il Forum Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine;

  • la Consulta Regionale dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine;

  • la Conferenza regionale sull’immigrazione che avrà cadenza almeno triennale.

Infine verrà compilato il registro regionale dei mediatori interculturali con lo scopo di disporre di figure professionali specializzate per l’erogazione di servizi di mediazione, accompagnamento e orientamento delle cittadine e dei cittadini di origine straniera e dei richiedenti asilo, nonché per facilitare i loro rapporti con le istituzioni, pubbliche e private e l’accesso ai servizi e alle prestazioni in diversi ambiti.

L’assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte ha ribadito come ci sia grande aspettativa attorno a questo disegno di legge: “L’obiettivo è quello di trasformare i progetti attualmente in corso in politiche di programmazione. Ruolo fondamentale avrà l’associazionismo migrante, che il disegno intende rafforzare nella costruzione comune di politiche di inclusione. Sempre l’assessora ha messo in evidenza come il testo di legge presenti molti aspetti innovativi a partire dal collegamento tra le politiche per l’immigrazione e quelle per la cooperazione internazionale, o il ripopolamento della aree montane e rurali, con al centro il protagonismo dei cittadini/e di origine straniera”. Infine verrà istituito l’albo dei mediatori interculturali, strumento da tempo richiesto dagli stessi per l’accreditamento e la valorizzazione della loro funzione all’interno dei servizi pubblici.

Nosiglia: “I giovani periferia della società. Non parole ma lavoro”

Dopo l’accordo stretto con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, per contrastare la disoccupazione giovanile – patto di qualche settimana fa – l’arcivescovo di Torino torna ad affrontare il tema del lavoro dicendo che  “le belle parole paternalistiche non servono:  occorre  piuttosto la possibilità di uno sbocco concreto nel mondo del lavoro, la piaga sociale più pesante che oggi i nostri giovani subiscono nel nostro territorio”. Monsignor Cesare Nosiglia così  si è idealmente rivolto agli educatori, alle istituzioni e al mondo della formazione e dell’economia pronunciando il suo messaggio di saluto in occasione dell’Assemblea diocesana sulla pastorale giovanile, all’Auditorium Santo Volto.” I giovani – ha aggiunto – spesso rappresentano le periferie delle periferie del nostro sistema sociale. Ciò favorisce la separatezza dal mondo degli adulti: questa si allarga sempre più con gravissime conseguenze per loro e per tutta la comunità”.

Il Governo non sgancia i soldi per il recupero di Imu e Tasi. Appendino: “Non ci fermeremo”

Il governo ha bocciato l’emendamento con cui M5S chiedeva ristoro a favore dei Comuni italiani per il mancato gettito derivante dalla riforma dell’Imu-Tasi. E’ stato bocciato un emendamento della deputata torinese pentastellata Laura Castelli. ” E’  inammissibile – afferma la deputata grillina – che ci siano Comuni, come ad esempio Lecce, che hanno ricevuto questi soldi”. Non ci fermeremo mai, finché il Governo non darà alla Città di Torino e ai torinesi ciò che gli spetta”. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, commenta così la bocciatura da parte del Governo dell’emendamento M5S. Spiega la parlamentare Castelli che “si tratta di 2.5 miliardi che  lo Stato deve assegnare ai Comuni italiani per ottemperare a un errore. Le sentenze confermano che il Governo deve 61 milioni al Comune di Torino”.