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Dopo il funerale di Franco, Nosiglia: “Il matrimonio è una cosa, le unioni civili un’altra”.

papa reale2L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, è intervenuto  su vocedeltempo.it, sito del settimanale diocesano, dopo le parole sulle tematiche dei gay pronunciate da don Gian Luca Carrega, il delegato per la Pastorale delle persone omosessuali che nei giorni scorsi ha celebrato il funerale di Franco, che con Gianni è stato il primo a unirsi civilmente a Torino. Don Carrega aveva detto che la Chiesa dovrebbe scusarsi con una coppia gay come la loro anzi, dovrebbe ringraziarla: “Poichè la vostra ostinazione ha permesso di pensare a una Chiesa in grado di non lasciare indietro nessuno”

Spiega l’arcivescovo:  “Don Carrega non ha detto quanto i giornali hanno polemicamente riportato, frasi di condanna della Chiesa, di necessità che chieda scusa”. Anche se non pochi bene informati giurerebbero che all’arcivescovo non siano andate giù le parole del sacerdote, su una presunta disattenzione del mondo cattoliche sui temi dell’omosessualità. Il sito della Diocesi riporta quanto apparso sul giornale della Curia. Ecco il testo integrale. Ai lettori le conclusioni.

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duomo fioriMolte lettere sono giunte alla Redazione del settimanale diocesano «La Voce E il Tempo» e all’Arcivescovo mons. Nosiglia sul tema delle persone omosessuali nella comunità cristiana, sollevato la scorsa settimana dai quotidiani torinesi. Il giornale ne ha pubblicata una, che chiede chiarimenti sul pensiero della Chiesa. La risposta dell’Arcivescovo intende rivolgersi a tutti coloro che hanno fatto pervenire messaggi.

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La lettera al giornale:
Caro Vescovo Cesare, ho notato la grande enfasi che i quotidiani torinesi di domenica scorsa hanno dedicato ai funerali di un anziano, nella parrocchia di Santa Rita. Se ho ben capito la «notizia» consisteva nel fatto che il defunto è stato uno dei primi omosessuali ad essere ammesso nel registro delle «unioni civili», nei mesi scorsi. Invece titoli e articoli si sono dedicati a commentare le «scuse» che la Chiesa dovrebbe fare a queste persone, per la discriminazione e l’emarginazione cui le ha condannate in questi anni (si parla, negli articoli, di scuse, ma forse il sacerdote che ha celebrato ha solo detto che li si dovrebbe «ringraziare»). So bene che la nostra epoca è segnata dal clamore delle «minoranze», e che il principale «diritto» che ciascuna di esse rivendica è quello (legittimo) di essere ascoltati e riconosciuti. Ma non posso togliermi di dosso l’impressione che – siano i giornalisti, i loro padroni editori o le minoranze stesse – ormai la cronaca sia diventata un inseguirsi di rivendicazioni, in cui tutti esigono scuse da unionr civile 2qualcun altro o da tutti gli altri (e prima di tutto dalla Chiesa, naturalmente!). Ho il massimo rispetto del dolore per la morte di una persona cara: ma quanti sono i padri e le madri di famiglia, i nonni che muoiono ogni giorno, dopo esistenze condotte nel silenzio e nella dignità? Quante sono le persone che passano la vita a cercare di amarsi e rispettarsi, senza sentire il bisogno di fi nire sui giornali? E ancora: i processi si celebrano nei tribunali, e i peccati si assolvono in Chiesa – non in tv o sui social. O forse anche qui le regole sono cambiate e non me ne sono accorta?

Antonella CORRADI

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sindone nosigliaLa risposta dell’arcivescovo:
Cara Signora Antonella, le regole non sono cambiate. Ma comprendo in pieno le ragioni del suo disagio, che è di tanti e non solo fra i fedeli. Il matrimonio rimane un sacramento; i funerali continuano ad essere momenti in cui la comunità cristiana si riunisce per pregare, celebrare la fede nel Signore morto e risorto, e non per fare comizi (né, tanto meno, per dare occasione che i comizi li faccia qualcun altro). Viviamo immersi in una strumentalizzazione mediatica che ci sta sempre più stretta perché, invece di aiutarci a ragionare, mette in un solo calderone emozioni e sentimenti, norme di legge e vita di fede. E che ci serve ogni giorno sempre lo stesso piatto: una polemica in salsa rosa piccante, in cui rischia di esserci di tutto meno che la corretta informazione sui fatti avvenuti e le parole pronunciate.

Lei ha ragione nel sottolineare che don Gian Luca Carrega – come si evince dalla sua Omelia – non ha detto quanto i giornali polemicamente hanno riportato, frasi di condanna della Chiesa, di necessità che chieda scusa o contro questo o quel rappresentante della gerarchia. Ha espresso invece gratitudine ai cristiani presenti, anche omossessuali, per il loro desiderio di vivere la fede nella Chiesa.

Nel nostro tempo la Chiesa sta compiendo grandi sforzi per individuare e perseguire cammini di ascolto, accoglienza, discernimento e accompagnamento spirituale, con le persone omosessuali che nosiglia lanzo 2desiderano approfondire la loro situazione alla luce della fede. Queste esperienze, pur con tutte le fatiche e contraddizioni, sono in atto da tempo anche nella nostra diocesi di Torino, e il magistero di papa Francesco ha indubbiamente dato una forte spinta affinché le comunità cristiane prendano seriamente in carico anche questo tema. È tuttavia doveroso che il dialogo e l’incontro si svolgano nella verità del confronto con la Parola di Dio e con il Magistero della Chiesa.

Il recente Sinodo dei vescovi e la Lettera apostolica «Amoris Laetitia» del Papa hanno ribadito che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia composta di uomo e donna e dei loro fi gli, centro e motore della società.

L‘«Amoris Laetitia» afferma anche che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e in particolare ogni forma di aggressione e violenza. Per cui occorre un sereno accompagnamento affinché coloro che manifestano la tendenza omossessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita. Entrambe le vie sono quelle che la Chiesa di Torino intende percorrere. Personalmente credo che queste due vie complementari realizzino il motto del mio episcopato: la Carità gode nello stare insieme alla verità; e la verità gode nello stare insieme alla Carità.

Per questo a coloro che hanno manifestato la loro giusta riprovazione e rincrescimento circa quanto i giornali hanno riferito del funerale di sabato scorso, dico: la Chiesa di Torino continuerà a sostenere in ogni modo l’istituto del matrimonio e ad annunciare il vangelo della famiglia secondo quanto la Parola di Dio e il Magistero ci indicano, in continuità con la tradizione bimillenaria della Chiesa.

duomoA coloro che invece si sono rallegrati della apertura della Chiesa verso le persone omossessuali dico: la Chiesa di Torino continuerà a promuovere con saggezza ed equilibrio i suoi percorsi di accoglienza e di accompagnamento per le persone omossessuali che lo desiderano, ma anche per ogni altra persona che vive situazioni particolari di vita coniugale come sono i separati, conviventi, divorziati e divorziati risposati e tante famiglie e singoli che subiscono condizioni di povertà o ingiuste disuguaglianze sul piano sociale, per non escludere nessuno e sostenere tutti sulla via del Vangelo, all’incontro con il Signore, e sperimentare la tenerezza materna della Chiesa, a cui ci ha invitato con forza papa Francesco nella sua visita tra noi.

Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino

Salone, vinta (per ora) la sfida del libro con Milano: adesioni da oltre 230 editori

SALONE LIBRO XXAlmeno dal punto di vista delle adesioni il Salone del Libro di Torino ha già raggiunto un risultato importante, a dispetto dei gufi che lo davano per defunto dopo la disfida con Milano. Sono infatti ad oggi  233 rispetto al totale di 335 dell’anno scorso gli editori che hanno già aderito alla Librolandia sabauda . Alla  Commissione Cultura del Comune di Torino i vertici del Salone hanno comunicato la loro soddisfazione: lingotto saloneessere già a due terzi delle presenze dello scorso anno è certamente un dato positivo, e quando le adesioni saranno ultimate potrebbero raggiungere un numero record.  Mario Montalcini, presidente ad interim della Fondazione ha poi spiegato che sono già stati assegnati 4.500 metri quadrati di plateatico su un totale di 10.000 e sono in corso le trattative per  altri 2.500. In attesa che Mibact, Miur e Banca Intesa approvino lo statuto, si sta lavorando al programma. Perché è su quello che si vincerà la sfida con il Salone meneghino.

 

(foto: il Torinese)

Economia, crescita inferiore alla media. Nosiglia chiede impegno per i giovani

sindone nosigliaIl tasso di crescita delle imprese piemontesi risulta negativo per il quinto anno consecutivo, pari a – 0,12%), in controtendenza rispetto al dato italiano che invece è +0,68%. Il Registro imprese delle Camere di commercio indica che nel 2016 sono nate 26.447 aziende in Piemonte a fronte di 26.155 nuove iscrizioni registrate nel 2015. Dunque, al netto delle 26.966 cessazioni, il saldo è negativo di  519 unità. Al termine del  2016 sono 438.966 le imprese registrate, confermando il Piemonte in settima posizione tra le regioni italiane, con più del 7% delle imprese nazionali. Insomma, non si può parlare lavoro-tra-2di ripresa, se si considera che trend negativi sono stati rilevati in tutte le province piemontesi tranne Novara, che registra un tasso di crescita di +0,25%, e di Torino, che manifesta una sostanziale stabilità: +0,07%). Il turismo è la voce migliore: +1,21%. L’arcivescovo cesare Nosiglia, intervenendo alla festa di Don Bosco, sul tema delle scuole paritarie, ha ampliato la propria omelia ai temi del lavoro sottolineando che il santo “si preoccupò di dare vita a scuole professionali e a nuovi lavori, che permettessero ai giovani di formarsi e operare attivamente nella società. E oggi con tutti i mezzi e le risorse industriali e commerciali, agricole e del terzo settore di cui disponiamo, ci stiamo perdendo in chiacchiere nei confronti dei giovani, mentre ci  sarebbe bisogno di un moderno Piano Marshall a loro favore”

 

Polizia ed Esercito al confine contro terrorismo e immigrazione clandestina

sindone sicurezza alpiniGli agenti di polizia di Bardonecchia sono impegnati nel contrasto dell’immigrazione clandestina e nelle attività antiterrorismo, attraverso controlli sui treni Milano-Parigi,  la stessa tratta utilizzata da Anis Amri, l’autore della strage di Berlino.  Tra il primo gennaio 2016 e il 24 gennaio 2017 sono stati  in tutto 6.317 i respingimenti eseguiti dal Settore Polizia Frontiera della cittadina sulle alpi olimpiche, Polizia-Stradale-notteche detiene compiti di Polizia di Frontiera e di Commissariato distaccato della Questura di Torino. Gli extracomunitari segnalati perché senza documenti sono stati  invece 1.534, di cui 149 minori, 38 i soggetti arrestati a vario titolo e 77 gli indagati in stato di libertà. In aumento i  controlli al Traforo autostradale del Fréjus, in collaborazione con una aliquota dell’Esercito Italiano, al valico del Monginevro, insieme alle autorità francesi, e al cantiere Tav di Chiomonte, in occasione di cortei e manifestazioni.

Né vento, né pioggia: smog alle stelle, sotto la Mole picco di 110 mcg di Pm10 per metro cubo

NEBBIA1La totale mancanza di venti e piogge almeno fino a mercoledì, non è certo la condizione ideale per combattere lo smog.  Sotto la Mole si giungerà così a un nuovo picco nella concentrazione di polveri sottili. L’Arpa prevede da  domani 110 microgrammi per metro cubo di Pm10 in città e NEBBIAin tutta la prima cintura dell’area metropolitana. Le Pm10 supereranno  quota 100 anche a Caselle, Chivasso, Ivrea e Volpiano, e ad Alessandria e provincia, con valori attesi  tra i 102 e i 104 microgrammi. Invece a Novara, Galliate e Trecate il valore ipotizzabile è di 110 microgrammi. A Torino permane quindi il divieto al traffico tra le 8 e le 19 per i veicoli diesel fino a euro 3 e  per quelli a benzina/gas/metano euro 0.

 

(foto: il Torinese)
   

Alla Città Metropolitana è guerra aperta tra Pd e M5S sul mercato del libero scambio

citta metropolitanaLite  tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle al Consiglio della Città Metropolitana di Torino: gli otto consiglieri della lista ‘Città di Città’ ( Pd e Moderati) hanno lasciato l’aula per protestare contro la scelta della sindaca Chiara Appendino, dicono, di non tenere conto della mozione contraria all’allestimento del mercato di libero scambio a Ponte Mosca. “I pentastellati fanno come se avessero la maggioranza, ma così non è, a disprezzo delle regole di democrazia”, afferma il  capogruppo di ‘Città di Città’, Vincenzo Barrea. Replica parlando  di “sceneggiata strumentale”, il vicesindaco grillino della Città metropolitana, Marco Marocco che sottolinea come i lavori sono andati avanti approvando  provvedimenti utili per i cittadini. Il centrodestra ha mantenuto il numero legale. Commenta il capogruppo della Lista civica per il territorio, la formazione di centrodestra alla Città metropolitana, Paolo Ruzzola (nella foto piccola): “Le schermaglie politiche lasciano ilruzzola tempo che trovano. Oggi, inoltre – prosegue Ruzzola –   è stata approvata all’unanimità la nostra mozione sul riordino ospedaliero dell’area dell’Asl TO5. “Il centrodestra non si fa tirare la giacca da nessuno. Le nostre posizioni sulle problematiche del territorio – conclude Ruzzola – sono e saranno sempre orientate a trovare quelle che riteniamo essere soluzioni utili alle reali esigenze dei cittadini”.

C’è la ripresina? Export in crescita, in Piemonte migliore risultato italiano: + 2,8 per cento

OPERAIO LAVOROBuone notizie in relazione al  terzo trimestre 2016:  l’export dei distretti del Piemonte è tornato a crescere, con un +2,8% tendenziale, segnando un’evoluzione migliore  rispetto al manifatturiero piemontese (+0,6% tendenziale), e  alla media dei distretti italiani che segna un -1,2% tendenziale. La fotografia è scattata  dal Monitor dei Distretti del Piemonte, realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Secondo i dati il Piemonte è la prima regione in termini di aumento delle esportazioni in valore assoluto.  52 milioni di euro in più, quindi, per le esportazioni,  rispetto al terzo trimestre 2015, passando da 1.876 a 1.928 milioni di euro tra luglio-settembre. Scendono l’Oreficeria di Valenza (-4,6%) e il Riso di Vercelli (-4,7%), salgono gli altri settori, soprattutto il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinesi (+18,5%), molto influente anche in termini assoluti (+17 milioni di euro). Francia, Germania, Stati Uniti e Australia sono i mercati in cui più è cresciuto in valori assoluti l’export piemontese.

Metropolitana, presto i lavori per Fermi-Cascine Vica e piazza Bengasi?

chiampa lausIl presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, è fiducioso “che nei prossimi giorni, al massimo in un paio di settimane, il Cipe potrà approvare la procedura stabilita per la linea Fermi-Collegno della metropolitana di Torino”:. Potrebbero, infatti, esserci porta-nuova-metroimportanti novità per il completamento della metropolitana, dopo che l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, ha partecipato giorni fa a un incontro pre-Cipe nel quale è stata affrontata la questione del finanziamento del primo lotto della linea Fermi-metro2Cascine Vica: costo totale circa 123 milioni di euro. Sarà finanziato per 90 milioni dal decreto Sblocca-Italia e per 33,7 milioni con gli Fsc gestiti direttamente dalla Regione. Chiamparino ha inoltre annunciato che la Regione interverrà con 28,6 milioni dei fondi di sviluppo e coesione sulla tratta fino a piazza Bengasi laddove il Comune di Torino non riesce a reperire le risorse necessarie per il completamento dei lavori.

 

(foto: il Torinese)

Piemonte “terra di conquista delle mafie”, la ‘ndrangheta risorge

tribunaleParole forti, quelle del presidente della Corte d’appello di Torino, Arturo Soprano, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nella nostra regione, secondo il magistrato, sono presenti “solide e incontrastate cellule malavitose bene inserite nel tessuto economico e sociale”, ci sono poi molti  affiliati e anche alcuni soggetti della  pubblica amministrazione e della politica compiacenti. Il magistrato sostiene l’esistenza di ” coinvolgimenti di spavaldi criminali nella realizzazione di grandi opere e nella ristrutturazione di importanti edifici a Torino e in altre città”. Grazie alle operazioni delle forze dell’ordine contro la ‘ndrangheta in Piemonte molto è stato fatto anche se  “la ‘ndrangheta è “un’araba fenice” che può risorgere, Bisogna dunque continuare in una lotta che richiede ” interventi mirati sul piano legislativo”.

(foto: il Torinese)

Daniele, l’insegnante pagato per fare “buona scuola”. Ma in realtà per non lavorare

scuola costantinoDice di essere pagato, sui 1400 euro al mese, “per non lavorare”, per leggere il giornale in sala professori. Per Daniele Costantino, insegnante del  liceo classico Alfieri di Torino,  l’unica possibilità è restare in attesa di qualche sostituzione. Afferma sconsolato di sentirsi umiliato, dopo 11 anni di servizio, a 42 anni, “Mi vergogno a parlare di quello cha faccio – dice al quotidiano Repubblica – Mi vergogno a dirlo a chi fatica ogni giorno per guadagnarsi da vivere”. Liceo_Classico_Alfieri_TorinoLa storia ha inizio quando il professore ottiene da Biella  il trasferimento al liceo torinese sulla classe di concorso A036, materie filosofia, psicologia e scienze dell’educazione. Un incarico non in classe ma sul “potenziamento”, in forza al “contingente di docenti aggiuntivi introdotto nel 2015 dalla “Buona scuola” per attività di recupero, ampliare e migliorare l’offerta. Ma,  a quanto pare, si tratta solo di parole e il professore deve  rimanere a disposizione per 18 ore a settimana senza  però alcun compito o  progetto da realizzare. Il preside replica dicendo che a Costantino sono state fatte diverse proposte, rifiutate. Ma l’insegnante conferma la sua versione.