PRIMA PAGINA- Pagina 710

Comune, 90 milioni in meno a bilancio. La sindaca: “scelte responsabili per recuperarli”

Il bilancio  di previsione del Comune di Torino segna per le entrate  totali, compreso l’avanzo di amministrazione che non c’è più, meno 90 milioni rispetto al 2016. Lo ha annunciato in commissione Bilancio, l’assessore comunale Sergio Rolando.

La sindaca Chiara Appendino: “La trasparenza è un nostro valore, forse il più importante.E il modo migliore per affermarlo è metterla in pratica: sul mio sito trovate il file con i dati di sintesi del bilancio della Città di Torino 2017 approvato dalla Giunta. Tornando brevemente nel merito sottolineo, come è stato fatto questa mattina in commissione, che le entrate totali di quest’anno sono inferiori di 90 milioni rispetto all’anno scorso”. Prosegue Appendino: “Se devi decidere dove recuperare 90 milioni, hai essenzialmente due possibilità: o gonfi le entrate o fai scelte di responsabilità. A chi, della precedente amministrazione, ci accusa di demagogia, rispondo che la demagogia è non affrontare i problemi per paura di perdere consenso. Quello che sta muovendo noi, invece, è senso di responsabilità”.

 

(foto: A. Preteroti)

Il referendum sugli ospedali? Non si fa. Il centrodestra protesta

Nessun referendum sulla delibera per la riorganizzazione degli ospedali piemontesi approvata dalla Giunta Chiamparino nel 2014: il Consiglio regionale ha votato per l’inammissibilità dell’istanza presentata dal Comitato “Salviamo gli ospedali e la Sanità in Piemonte”, primo firmatario il consigliere regionale Gianluca Vignale di Mns , che mirava a sottoporre al voto dei cittadini la razionalizzazione in ambito sanitario ospedaliero.

” In aula – ha spiegato Vignale – portavamo la voce di oltre tremila cittadini e amministratori locali che chiedevano di poter raccogliere le 60 mila firme necessarie per l’indizione di una consultazione referendaria, su una delibera che ha stravolto la sanità piemontese. Il referendum abrogativo sarebbe stata una grande opportunità non solo per questa maggioranza ma anche per tutti gli amministratori locali ed i cittadini di affrontare i pro ed i contro una riforma sanitaria molto discussa. Purtroppo questa maggioranza – ha proseguito Vignale – ha, nuovamente, preferito nascondere la testa sotto la sabbia, negandosi al confronto con i cittadini e chiudendosi in motivazioni tecniche, frutto della paura o della certezza di perdere il referendum”.La votazione si è chiusa con 30 sì (cioè a favore dell’inammissibilità) e 15 no. Contro il referendum hanno votato Pd, Sel, Scelta Civica, Moderati e Chiamparino per il Piemonte, a favore Fi, M5s, Ln, Mns.

Sull’ammissibilità del quesito si era già espressa la Commissione di garanzia, organo consultivo indipendente della Regione, che ha definito la delibera di riorganizzazione “un atto amministrativo di esecuzione di norme legislative” e pertanto non sottoponibile a referendum ai sensi dello Statuto regionale.

In Ufficio di presidenza – fatto mai avvenuto prima d’ora –  la votazione sull’inammissibilità della consultazione non è stata unanime (era assente il consigliere segretario Gabriele Molinari, hanno votato per l’ammissibilità la vicepresidente Daniela Ruffino e il consigliere segretario Giorgio Bertola) e così, come prevede la legge regionale e per la prima volta nella storia della Regione Piemonte, è stata l’Assemblea a esprimersi sull’ammissibilità di una proposta referendaria. Se il Consiglio avesse dato parere favorevole, per il quale era necessaria una maggioranza assoluta (26 voti), sarebbe partita la raccolta delle 60 mila firme di cittadini elettori per poi procedere all’indizione del referendum.

Ha detto invece il capogruppo del Partito Democratico Davide Gariglio: “Voglio ricordare che chi ci fa la morale oggi faceva parte di una maggioranza politica che, ad esempio, ha chiuso il Valdese ed è curioso che si cambi posizione a seconda del lato dell’emiciclo in cui si siede. La nostra Giunta, al contrario, è fortemente impegnata nel ridurre le liste di attesa e nel razionalizzare la sanità senza penalizzare i servizi”.

Per Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia “noi oggi siamo chiamati a una valutazione politica, cioè dobbiamo decidere se gli elettori possono o meno esprimersi su un tema, quello della riduzione dei servizi sanitari, molto delicato, e su un settore, quello della sanità, che assorbe più dell’80 per cento del bilancio della Regione. Credo sia un diritto dei piemontesi potersi esprimere con un referendum perché una delibera come quella della revisione della rete ospedaliera qualifica una Giunta e la sua maggioranza, e quindi deve essere valutata e giudicata dai cittadini”

“La questione è molto rilevante – ha sottolineato il consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Bono – poiché riguarda due temi che ci stanno molto a cuore, l’esercizio della democrazia e la sanità. Ancora una volta il Consiglio regionale rifiuta di sentire il parere dei cittadini piemontesi, come è successo per il referendum sulla caccia, per il quale nel 1987 sono state raccolte le 60 mila necessarie all’indizione di un referendum, che non si è mai tenuto. La democrazia è un diritto dei cittadini ma è anche un dovere da parte di chi siede tra questi banchi e i cittadini li deve rappresentare”.

“Abbiamo criticato questa delibera ha affermato il capogruppo Sel Marco Grimaldi – per lo schema rigido e cieco, imposto da normative nazionali, che rende incomprensibili certe decisioni. La sanità pubblica ha retto la forza d’urto di questa crisi ma si sono create profonde disuguaglianze. Crescono le liste d’attesa e chi se lo può permettere paga, spesso al di fuori del sistema pubblico locale e fuori regione, tanto è vero che abbiamo una mobilità passiva molto elevata, che ci costa più di 200 milioni. Chi invece non può cerca scorciatoie, nella maggior parte dei casi sbagliate, come i pronto soccorso. Il rischio è che la sanità non sia per tutti uguale e che nel pubblico rimangano solo i debiti”.

“Mi pare che la discussione su questo tema  – ha concluso l’assessore alla Sanità Antonio Saitta –  si attesti intorno a due grandi blocchi, quello dei progressisti e quello dei conservatori, di chi si occupa della sostenibilità del sistema sanitario dei prossimi anni e di chi no. Noi ci siamo assunti la responsabilità di guardare al futuro rimodulando l’offerta sanitaria in funzione del cambiamento della domanda e siamo così usciti dal piano di rientro. Se possiamo ultimare l’ospedale di Verduno, se possiamo dire che completeremo Valle Belbo, se possiamo avere una maggiore autonomia è perché siamo usciti dal piano di rientro, anche grazie alla delibera che si vuole sottoporre a referendum, ed è un merito che noi ci assumiamo”.

(foto: il Torinese)

Treni, i pendolari chiedono meno tagli. Dal 2010 servizio ridotto e linee soppresse

“Sono 165 mila i pendolari piemontesi che ogni giorno prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio. Dal 2011 si è assistito a un calo di circa il 9,5%, una diretta conseguenza dei tagli al servizio ferroviario regionale che dal 2010 ad oggi hanno portato alla soppressione di intere linee con un taglio complessivo del servizio pari all’8,4%. Riattivare le tratte ferroviarie piemontesi chiuse, serve innanzitutto per offrire nuovamente un servizio degno di tale nome ai pendolari. Ma queste tratte rappresentano anche un importante patrimonio paesaggistico e culturale che merita di essere valorizzato e sono un’opportunità preziosa per avviare e incentivare una riconversione sostenibile all’insegna di un turismo di qualità”. Legambiente ne ha parlato  ad Asti in occasione del passaggio del Treno Verde All’incontro dal titolo “Ferrovie Unesco: sviluppi della proposta per la riapertura delle linee ferroviarie piemontesi sospese” sono intervenuti Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Paolo Milanesio, staff Assessorato regionale ai Trasporti; Giovanni Currado, amministratore delegato di INFRA.TO; Marco De Vecchi, presidente dell’Osservatorio del Paesaggio Astigiano;rappresentanti delle associazioni dei pendolari. “Chiediamo alla Regione di invertire finalmente il trend negativo degli ultimi anni che ha visto la chiusura di linee importanti, aumenti vertiginosi delle tariffe e un’emorragia di pendolari – ha affermato Federico Vozza, –. Occorre aumentare gli investimenti sul trasporto ferroviario pendolare dando tempi certi per la riapertura delle linee tagliate perché puntare sui treni pendolari è nell’interesse dei cittadini”. Secondo  Legambiente, per cambiare questa situazione “occorre aumentare l’offerta di treni sulle linee, in particolare in quelle urbane più utilizzate dai pendolari e laddove sono stati cancellati o ridotti i collegamenti in questi anni. Regione e Governo centrale devono poi finalmente comprare treni, poiché sono i numeri di coloro che prendono il treno ogni giorno a far capire l’importanza di invertire questo processo: 160 mila passeggeri sulle Frecce, 25 mila su Italo, 40 mila su Intercity, oltre 2 milioni e 800 mila sui treni regionali, 2 milioni e 650 mila sulle metropolitane”. Tra le linee chiuse a seguito dei tagli decisi dalla Regione Piemonte quella di Casale Monferrato, con la linea per Vercelli e quella per Mortara. Fino a pochi anni fa da Casale Monferrato si poteva andare a Vercelli in 18 minuti, con diversi collegamenti diretti al giorno, e si poteva andare a Mortara in 25 minuti, anche qui con diversi collegamenti attraverso una linea diretta. Oggi ci vogliono fino a due ore in entrambe le direttrici perché costretti a cambi. In alternativa ci sono i pullman, comunque più lenti del servizio treni che esisteva fino a pochi anni fa. A gennaio scorso la Camera dei Deputati ha inoltre approvato in prima lettura il progetto di Legge per l’istituzione di ferrovie turistiche e definisce un primo elenco di tratte ferroviarie da valorizzare. S”i tratta di percorsi costruiti tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento che, oltre ad attraversare luoghi ricchi di fascino e di storia, conservano, quasi intatti, importanti elementi di archeologia industriale e ferroviaria, ponti e gallerie ancora in eccellenti condizioni statiche, stazioni e magazzini dall’inconfondibile stile ferroviario italiano: infrastrutture che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia del nostro Paese e che vanno assolutamente tutelati. Tra queste la ferrovia Ceva-Ormea in Piemonte” sostiene Legambiente.

 

(foto: il Torinese)

 

 

Dossier Arpa: dal campo nomadi diossine, pm10, idrocarburi

Il verdetto dell’Arpa – Agenzia regionale per l’Ambiente conferma che l’aria attorno al campo nomadi di via Germagnano è inquinata da sostanze tossiche. Ora il dossier elaborato dai tecnici è nelle mani della procura ed è stato  trasmesso a Comune, Regione e prefettura. Sarebbero presenti in modo rilevante diossine, pm10, idrocarburi, varie  sostanze tossiche e cancerogene. La massima concentrazione  dei veleni è nei campi rom: ma il vento sposta le nubi tossiche provocate dai roghi sui quartieri vicini, tanto che alcuni vigili urbani del nucleo nomadi sono stati contaminati: sono 14,  sottoposti all’esame del capello, ma il numero potrebbe aumentare in futuro . “Faremo richiesta al Comune e al comando della polizia municipale di avviare la procedura medica di decontaminazione dei colleghi  ammalati. Andremo avanti nella battaglia per tutelarli”, dice all’Ansa il segretario regionale del Silpol, Ferdinando Minello, che aggiunge: “ora sappiamo che i nostri timori erano fondati. Il quadro emerso dal dossier dell’Arpa è inquietante”.

Nuove strategie nella lotta allo smog in vista dell’autunno. Tavolo tra Regione e Comuni

L’arrivo della primavera si porta via (temporaneamente) l’incubo dello smog. Ma il problema si ripresenterà , puntuale, in autunno.  Per tale ragione, il tavolo tecnico riunitosi fra Regione, Città metropolitana e comuni nei giorni scorsi, ha fatto il punto  su modifiche e aggiornamenti da apportare al protocollo regionale antismog. L’obiettivo è di giungere a una proposta strutturata e condivisa in tempo utile, come ha annunciato l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia. All’incontro la Regione si è confrontata con i comuni sullo strumento del ‘semaforo’ antismog, che “si è rivelato molto utile: il meccanismo di misurazione e proiezione approntato dall’Arpa regionale ha funzionato e – ha sottolineato Valmaggia- il  prossimo passaggio sarà adottare una strategia di intervento comune a tutti gli attori coinvolti, in modo da fornire delle riposte univoche ed omogenee sui territori interessati”. Entro fine maggio sarà avviato un tavolo per aggiornare il protocollo, in base ai dati forniti dall’Arpa, tenendo conto delle esigenze emerse nel confronto. “Una procedura che intendiamo seguire anche con le altre province”, ha concluso l’assessore.

 

www.regione.piemonte.it

(foto: il Torinese)

Bilancio comunale: c’è l’equilibrio finanziario. Più risorse alle strade, meno alla cultura

“Questo bilancio è basato su dati di realtà, entrate certe per spese certe. È un bilancio, quello approvato oggi in giunta, che ha permesso di mettere in sicurezza Welfare e scuola e a dimensionare tutte le voci di bilancio. Le risorse per la cultura purtroppo in questo bilancio previsionale sono inferiori, ma le risorse iscritte sono certe, così come l’obbiettivo di questa amministrazione, indicato anche nella narrativa della delibera, è di ripristinare i 5,8 milioni necessari per il settore della cultura. Con questo bilancio, dunque, si definiscono le risorse certe e si definiscono quelle da individuare”.  E’ quanto dichiara l’assessora comunale alla Cultura, Francesca Leon, la sua “materia” è stata la più penalizzata. Ma l’equilibrio finanziario è stato raggiunto “salvaguardando il più possibile l’offerta complessiva dei servizi di welfare e di quelli educativi, contenendo i costi della macchina comunale, riducendo la spesa per le iniziative culturali e aumentando i fondi destinati alla manutenzione di strade, aree verdi e a interventi nelle zone periferiche della città” , spiega una nota di Palazzo Civico. Il Bilancio di previsione 2017, è stato varato ieri dalla Giunta comunale e nei prossimi giorni, passerà all’esame delle commissioni consiliari per la definitiva approvazione.

LE CIFRE

Le spese correnti ammontano a 1.168 milioni di euro (nel 2016 1.198). Le entrate tributarie risultano pari a 826 milioni di euro (276 milioni arrivano dal gettito per Imu, 207 milioni dalla Tari, 179 milioni dal Fondo di solidarietà, 104 milioni di euro dall’addizionale Irpef, 7 milioni dall’imposta di soggiorno e 53 milioni da altre imposte e tributi), quelle extratributarie corrispondono a 314 milioni di euro e si riferiscono alla vendita di beni e servizi (canoni e concessioni, fitti attivi, ristorazione scolastica) che portano nelle casse municipali 153 milioni di euro, alle multe per violazione al codice della strada e ad altre sanzioni (113 milioni di euro), ai redditi da capitale (22 milioni di euro), agli interessi attivi (6 milioni di euro) e ad altri redditi (20 milioni di euro). I trasferimenti da Stato, Regione e altri enti ammontano a una cifra pari a 136 milioni di euro. Le entrate risultano dunque invariate rispetto al 2016 e si attestano a 1.276 milioni di euro .
***
L’obiettivo del pareggio , si legge nella nota dell’Amministrazione “è stato raggiunto superando non poche difficoltà, dovendo far fronte alla previsione di minori entrate e, di conseguenza, alla necessità di contenere le risorse destinate alla spesa. A pesare sulla formazione della “finanziaria” di Palazzo Civico sono state, tra le altre cose, l’impossibilità di utilizzare l’avanzo di bilancio del Rendiconto 2016 (quest’anno, a differenza dei precedenti, il consuntivo viene approvato dopo il preventivo) che valeva nello scorso bilancio di previsione 44 milioni di euro.sulla spesa della Città per 35,3 milioni di euro .Una necessità, quella di contenere la spesa, che ha riguardato il finanziamento per le agevolazioni Tari concesse secondo le fasce Isee, pari a complessivi 5 milioni di euro”, ed è impegno della Giunta individuare le risorse necessarie a ripristinare in tutto o in parte questo fondo, entro i tempi previsti dal regolamento.
La Giunta dice che “Se, pur in un quadro complessivo di offerta invariato per quanto riguarda welfare e istruzione , è risultato necessario effettuare due interventi in diminuzione che hanno interessato il contributo comunale per le scuole della FISM (per il 25% dell’importo) e il capitolo relativo alle attività estive delle scuole materne per un valore analogo, è però intenzione dell’Amministrazione, anche per queste voci, come per la Cultura, reperire nel corso dell’anno le risorse per integrare gli stanziamenti”.

***

E’ prevista una  diminuzione di 3 milioni di euro dei costi per il personale, che passano da 405 a 402 milioni di euro , per effetto di interventi di razionalizzazione e recupero di efficienza (da segnalare, in particolare, il mancato finanziamento del fondo previdenziale della Polizia Municipale, così come peraltro già operato nel bilancio previsionale 2016. Nella manovra di assestamento 2016 erano state trovate le risorse per finanziarlo e, anche quest’anno è intendimento dell’Amministrazione cercare di operare nel medesimo modo). 

STRADE E VERDE

 Raddoppiati, avvalendosi degli oneri di urbanizzazione, i fondi di pronto utilizzo per le manutenzioni ordinarie. Nel 2017 saranno 37 i milioni di euro disponibili per i lavori in scuole, cura del verde, ripristino delle pavimentazioni stradali e di altri spazi pubblici. Di questi ben 12 milioni di euro saranno destinati alle manutenzioni ordinarie , invertendo nettamente così un trend che aveva toccato il punto minimo nel 2016 con soli 5 milioni di euro messi a bilancio.
Inoltre, attraverso le 44 azioni di AxTO, con la scelta di questa Amministrazione di non concentrare in pochi interventi i fondi ma di distribuirli su tutta la città, si darà vita a processi di rigenerazione urbana e, utilizzando fondi regionali ad hoc, si opererà per rendere ecologicamente sostenibile il parco veicoli municipale e saranno effettuati interventi di riqualificazione arborea dei viali cittadini come misura per migliorare la qualità ambientale.

RECUPERO CREDITI

Sottolinea  infine la Giunta: “Di particolare rilievo sono le azioni che Palazzo Civico metterà in campo nei prossimi mesi per recuperare i crediti che vanta da soggetti pubblici e privati. Si prevede infatti grazie all’avvio di un settore ad hoc destinato alle riscossioni di invertire il trend negativo della cassa comunale che al 1 gennaio era in negativo di 273 milioni di euro”. Obiettivo dell’Amministrazione è trovare nei prossimi nove mesi le ulteriori risorse per finanziare le voci che hanno subito riduzioni, come le agevolazioni sulla Tari, quelle relative al comparto Cultura, alle attività estive delle scuole materne, al fondo integrativo della Polizia Municipale e i contributi per le scuole FISM. 

“E’ stato un lavoro impegnativo che ha visto la collaborazione di tutti i direttori, dirigenti, posizioni organizzative, funzionari e impiegati della Città. Un modo di lavorare collegiale della Giunta e degli Uffici che ha portato a questo risultato. Desidero ringraziare per la grande professionalità dimostrata quindi tutti coloro che hanno lavorato al raggiungimento di questo obiettivo.” Ha dichiarato al termine della Giunta  l’Assessore al Bilancio, Sergio Rolando.

 

www.comune.torino.it

 

Crisi alle spalle per le imprese piemontesi, parola di Confindustria. Ma sarà proprio vero?

Crisi ormai alle spalle per le imprese piemontesi? Ma dove? Migliora il clima di fiducia con gli indicatori di produzione, ordini ed export sono in crescita di oltre 15 punti percentuali, è vero, almeno secondo i dati di Confindustria. Ma le tasse e la burocrazia sono insostenibili per molte aziende, soprattutto per le piccole e medie imprese che chiudono in gran numero. Gli indicatori positivi sono  “Un segnale evidente di ripresa, bisogna accelerare”, dice il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina (nella foto) alla presentazione dell’indagine congiunturale per il secondo trimestre dell’anno, basata su un campione di 380 aziende associate.Buone notizie per l’occupazione con la cassa integrazione che scende a livelli precrisi e nuove assunzioni. Gli investimenti, nonostante i volumi bassi, hanno percentuali vicine alle fasi di crescita. Le indicazioni più favorevoli provengono dal settore chimico e dall’alimentare oltre a  comparti come la gioielleria e i giocattoli. Segnali positivi anche per  tessile, gomma plastica e metalmeccanica, mentre sono in crisi edilizia e impiantistica. Segno più anche il settore dei servizi.

Minaccia terrorismo, dopo l’attacco a Westminster anche a Torino livello di attenzione elevato

Cresce l’allerta anche a Torino e nelle principali città italiane dopo l’attentato a Londra . Il Ministero dell’Interno sta lavorando per cercare di garantire l’incolumità pubblica a Roma in occasione dell’ anniversario dei trattati istitutivi della Comunità europea, che vedrà la presenza di 27 capi di Stato nella capitale. Il ministro Minniti, durante il Comitato di Analisi strategica antiterrorismo ha chiesto di “rafforzare ulteriormente i controlli nelle aree di maggiore afflusso di persone. Tutte le forze di polizia e la rete dei servizi di intelligence saranno impegnati senza sosta sul fronte antiterrorismo per individuare ogni fonte di possibile rischio e pericolo”. Il ministero intende  “tenere alto il livello di attenzione, intensificando le misure di vigilanza e di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio”. Secondo il ministro  “L’unico modo per contrastare l’imprevedibilità è controllare il territorio: ci troviamo di fronte ad una minaccia che assume sempre più il carattere dell’imprevedibilità. Sono attacchi compiuti con i mezzi immediatamente disponibili, secondo l’indicazione di Al Adnani, che non a caso aveva evocato auto e coltello. Per questo dobbiamo riflettere su una strategia che sia all’altezza di questa minaccia: come affiancare l’attività di intelligence al controllo del territorio”.

 

(foto: il Torinese)

 

Piccole imprese meno numerose ma più solide. Torino è città leader per l’innovazione

Il conto economico e il profilo di rischio delle piccole e medie imprese piemontesi sta migliorando: meno numerose rispetto al passato, però più solide rispetto alla media di quelle italiane. Il fatturato è in crescita e ci sono meno debiti finanziari stabili. Torino conquista il primo posto in Italia per la presenza di pmi innovative e le prime posizioni  per le start up. I dati giungono dal secondo Rapporto Cerved Pmi Piemonte, a cura di Unione Industriali Torino e Cerved, con Ubi Banca, in base ai dati di bilancio del 2015 di oltre 10.000 pmi piemontesi, presentato nell’evento ‘Work in progress: investimenti, innovazione e crescita’.

Regione, maggioranza a rischio per le firme “tarocche”? Il Tar rinvia

Ci vorrà ancora un mese per conoscere le sorti della maggioranza regionale. E’ infatti stata aggiornata al 19 aprile la parte  del procedimento amministrativo, davanti al Tar del Piemonte, relativa alla vicenda delle false firme del Pd alle ultime elezioni regionali. All’inizio dell’udienza di oggi, il presidente Domenico Giordano, ha esposto le problematiche giuridiche della questione, molto complessa, e ha pertanto invitato gli avvocati a presentare  memorie su una serie di argomenti che lui stesso ha indicato. Il tutto era iniziato  per i “motivi aggiunti” presentati dall’esponente leghista Patrizia Borgarello dopo la sentenza attraverso la quale il tribunale penale di Torino, accogliendo i patteggiamenti di funzionari e attivisti del Pd, lo scorso anno aveva certificato la falsità di alcuni moduli di raccolta delle firme. Potrebbero pertanto decadere 8 consiglieri Pd, tra i quali big come Mauro Laus, presidente dell’Assemblea regionale e Davide Gariglio, segretario piemontese del partito, mettendo in difficoltà numerica (e politica) il presidente Chiamparino.