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Toninelli sostiene le Olimpiadi a Torino

Sostegno su Twitter alla possibile nuova avventura olimpica della città di Torino da parte del ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli. “Efficienza, sostenibilità ambientale e risparmio: non c’è soluzione migliore di @twitorino (indirizzo che rimanda al profilo twitter ufficiale della Città di Torino, ndr) per le #Olimpiadi2026. Sarà una kermesse sfavillante, ma all’insegna di riqualificazione e riutilizzo, no nuove cattedrali nel deserto”. Come è noto all’interno del movimento pentastellato torinese ci sono divergenze sulla proposta di ospitare nuovamente i Giochi invernali in città. Posizione istituzionale quella della sindaca Appendino, che ha fatto richiesta per candidare Torino.

San Giovanni tra droni e tradizione

L’appuntamento tradizionale per i cittadini torinesi, è ormai patrimonio culturale della Città e propone un calendario ricco di avvenimenti legati al folclore, allo sport, alla musica e alla scoperta di antiche tradizioni. Quest’anno, come avevamo già anticipato, per la festa patronale di san Giovanni i tradizionali fuochi d’artificio saranno sostituiti da uno spettacolo di droni luminosi. Si tratta del  più lungo mai realizzato dalla società Intel, per 10 minuti abbondanti rispetto alla durata media di tali eventi (5 o 6 minuti). A Intel Corporation la Città ha assegnato l’organizzazione del momento clou delle celebrazioni del 24 giugno, con la presenza di 200 droni. Lo spettacolo verrà  affiancato dal “videomapping” sulla facciata di Palazzo Reale, curato da Iren con la colonna sonora  dei Subsonica. Dopo il tradizionale rito del farò in piazza castello, la festa si concluderà domenica 24 sempre  in Piazza Castello con lo spettacolo di luci e droni (dalle 22.30). Se taggate le vostro foto (twitter e instagram) con #SanGiovanniTorino le più belle verranno ripostate sui profili Twitter e Instagram della Città.


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Per le misure di sicurezza e l’accesso all’area per lo spettacolo finale, consultare il sito dedicato https://sangiovanni2018.bsafe.city/  (è presente anche una  mappa con le indicazioni dei varchi di ingresso e dei punti di migliore visibilità dello spettacolo)

 

Iren offrirà a Torino uno spettacolo di videomapping e light show su Palazzo Reale. Un medley dei Subsonica accompagnerà la performance

Nella serata di domenica 24 giugno, Festa di San Giovanni, la facciata di Palazzo Reale si trasformerà in un “mega schermo” sui cui sarà proiettato uno spettacolo di videomapping e giochi di luce, in modo da ottenere un emozionante effetto artistico grazie alla innovativa tecnologia della realtà aumentata.Lo spettacolo, progettato e offerto dal Gruppo Iren, racconterà in modo suggestivo e scenografico alcuni temi cari alla Città: la vivacità culturale e multietnica, la vitalità creativa, la storia e la cultura musicale (dal Barocco ai giorni nostri), lo sport e l’innovazione, ingredienti vincenti per una città che guarda al futuro.Il videomapping, proiettato sulla facciata di Palazzo Reale, è accompagnato da un medley realizzato per l’occasione dai Subsonica. Dieci minuti di musica, durante i quali verranno proposti in crescendo i pezzi di successo della band torinese: Il Cielo su Torino, Discolabirinto, Liberi tutti e Il Diluvio.A far da supporto al videomapping, oltre alla musica diffusa da due torri alte 12 metri e da 16 subwoofer, un set‐up di luci, che enfatizzerà e spettacolarizzerà lo show. Inoltre, batterie imponenti di fari, barre a led, luci stroboscopiche e macchine del fumo saranno posizionati lungo le ali di Palazzo Reale, (Palazzo Chiablese e Biblioteca Reale) per rendere ancora più suggestiva ed emozionante la performance artistica.

 

 

Estate a Torino con Ogr e Fashion week

Dopo il successo delle due precedenti edizioni, dal 27 giugno al 3 luglio torna la Torino Fashion Week che quest’anno si tiene presso la Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28. Inserita tra le fashion week mondiali dagli operatori del settore, la settimana della moda ha per protagonisti stilisti emergenti torinesi, italiani e stranieri, alcuni dei quali famosi nel proprio paese d’origine, ma non all’estero. Gli oltre 80 protagonisti firmano una capsule collection realizzata appositamente per la Torino Fashion Week puntando sulla ricerca estetica e stilistica, sull’impiego di materiali inediti o animal free, sull’arte come espressione di moda. La vocazione internazionale della TFW – che tuttavia non sottovaluta l’importanza dei talenti del territorio e nazionali presenti dal 27 giugno al 3 luglio – è confermata dalla capacità di richiamare aziende, marchi, buyers e stilisti da tutti i continenti grazie alla collaborazione con enti locali e stranieri per offrire ai fashion designer una vetrina mondiale. In questo modo anche il made in Italy meno conosciuto ha la possibilità di essere scoperto all’estero e Torino torna ad essere epicentro della moda come nel secolo scorso. Lesfilate sono pomeridiane e serali (ore 17.00-19.00 e 21.00-23.00) e vedono salire in passerella gli stilisti selezionati da CNA Federmoda, quelli torinesi o stranieri residenti nel capoluogo e in Italia, gli studenti IED Torino e ancora i fashion designer del Sud Africa, dell’America e del Modest fashion.

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Mostre, concerti e cultura: questa la ricca offerta della prima stagione estiva delle OGR di Torino, guidate dal Presidente Fulvio Gianaria, dal Direttore Generale Massimo Lapucci e dal Direttore Artistico Nicola Ricciardi. Il via è stato dato  venerdì 22 giugno, con “OGR is more: l’estate si snoda qui”, una giornata a porte aperte in cui vivere le OGR a 360°, con mostre, appuntamenti, incontri e visite guidate alla scoperta della programmazione artistica, a partire dall’opening della videoinstallazione Reverse angle di Davide Ferrario, che mostra un punto di vista originale sull’Altro. Ferrario ha commissionato ad alcuni migranti della comunità di Pecetto Torinese (TO) una serie di riprese effettuate con lo smartphone, rendendoli veri e propri autori. L’estate delle OGR prosegue il 12 luglio con l’inaugurazione della mostra Forgive me, distant wars, for bringing flowers home, la prima personale in un’istituzione italiana del trio di artisti Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian (di origine iraniana e residenti negli Emirati Arabi), a cura di Abaseh Mirvali. Venerdì 13 luglio il grande jazz internazionale torna

a risuonare nella suggestiva Sala Fucine con OGR Jazz Club: tre set con altrettanti protagonisti della musica d’autore, animeranno per una notte il palco delle ex officine. John De Leo Trio, Yamanaka Female Trio e Diego Borotti NU4tet si alterneranno in session dall’atmosfera vibrante, dando vita a una serata capace di coinvolgere gli appassionati del genere e attrarre il grande pubblico. A partire da settembre, le OGR proporranno il meglio della musica africana contemporanea grazie alla rassegna Africa Now: tre concerti eccezionali con artisti di primo piano nel panorama musicale internazionale. Si parte sabato 22 settembre con Tony Allen & Jeff Mills, due giganti della musica afro, seguiti venerdì 5 ottobre da Amadou & Mariam, la coppia che fonde elementi di musica tradizionale maliana con il funky e il jazz, per concludere, venerdì 19 ottobre, Bombino, stella del desert blues, definito il nuovo Jimi Hendrix.

 

 

Piazza San Carlo, Appendino verso il processo

La Procura della Repubblica di Torino avrebbe deciso di inviare la richiesta di rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari, in relazione alla tragica notte di un anno fa in piazza san Carlo, quando morì una donna e rimasero ferite oltre 1500 persone.  A quel punto i 15 indagati  diventeranno imputati. Con la sindaca Appendino vi sono, l’ex questore Angelo Sanna, i capo-gabinetto  Giordana e Mollo (Comune e Questura),  alcuni dirigenti di Palazzo Civico  e della polizia, e i manager di Turismo Torino, l’ente incaricato di organizzare la manifestazione sfociata in dramma. Trasmessa la  richiesta di rinvio  si fisserà l’udienza preliminare, fino al decreto ufficiale di rinvio a giudizio  o il non luogo a procedere.  (foto: il Torinese)

Per i cani no botti, sì droni. Ma le altre 364 notti?

AVVISTAMENTI ANTICONFORMISTI  / di EffeVi *
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Il Comune si accoda a una società schizofrenica: via i fuochi perché spaventano gli animali per una notte. E pazienza se per il resto dell’anno migliaia di mastini, bracchi da caccia, cani da slitta e da lavoro, soffrono vite contrarie alla loro disposizione genetica, forzati in una routine da cagnolini da salotto, per soddisfare il capriccio delle famigliole.
In attesa che anche a Capodanno i comuni cittadini possano sostituire gli articoli pirotecnici (costo medio: da 10 a 200 Euro per la confezione) con i droni (costo medio: da 170 Euro in su, senza contare il necessario rigging di proiettori), per San Giovanni la nostra illuminata Amministrazione Comunale ha stabilito di inscenare uno spettacolo di son et lumière con avveniristici droni, al costo di 18.000 Euro al minuto, invece dei tradizionali fuochi pirotecnici che sarebbero costati meno per l’intera serata. Tanto, come è noto, la situazione finanziaria del Comune è florida. Si tratta di una posa, molto modaiola e parecchio ipocrita, per varie ragioni.
Innanzitutto i fuochi artificiali, come tante altre cose che ci accompagnano da secoli, hanno vissuto la loro evoluzione: i professionisti del settore oggi possono inscenare spettacoli pirotecnici tutti fondati sulla luce e con suono scarso o nullo, con i fuochi cosiddetti a bassa intensità. Ancora: la scelta di affrontare una spesa esorbitante per i droni è giustificata con l’argomento della copertura dei costi da parte degli sponsor. Classico falso dilemma, perchè i gentili Fastweb e altri sponsor potevano essere coinvolti per pagare cose più essenziali dei droni: per esempio adottare piazze e giardini della città in completo stato di abbandono, con le erbacce alte mezzo metro. Ma l’argomento più urticante è senz’altro quello della protezione degli animali: vero, gli animali domestici, specie quelli che vivono in prossimità, possono essere turbati dai rumori, dai cosiddetti botti. Problema risolvibile con l’adozione di articoli pirotecnici moderni. Ma no, bisognava far parlare di sè, della “rivoluzione di San Giovanni”.  E va bene, facciamo stare tranquilli cani, gatti e canarini per una notte. Restano, per dirne solo alcune, altre occasioni: Capodanno, le partite decisive dello Scudetto, i Mondiali, la Champions. Tutti i fracassoni, ubriaconi e alterati di varie sostanze che ogni notte, perlopiù impuniti, strepitano sotto le nostre finestre. Non è che gli animali non li sentano.
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Ma poi resta un problema di fondo. Ieri mi trovavo in centro e ho visto un cane Akita distrutto dal calore, al guinzaglio di una bella signora borghese che lo esibiva come fosse un accessorio di lusso. Si tratta di una razza selezionata di cani da slitta, da caccia e da lotta: che ci fa tra i tavolini dei dehors di piazza San Carlo? A chi non è capitato di vedere un husky siberiano curvo sotto la fatica di un caldo urbano a cui non è predisposto? Un golden retriever insofferente e nervoso per la mancanza di spazio e di esercizio fisico necessario alla sua costituzione? Quanti mastini, bracchi da caccia, cani da slitta e da lavoro, soffrono ambienti e vite contrarie alla loro disposizione genetica, forzati in una routine da cagnolini da compagnia, per soddisfare il capriccio delle famigliole , l’esigenza di uno status-symbol, le rogne del figlio che gli dedica la stessa attenzione che presta all’ultimo giocattolo recapitato da Amazon?
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La Lega Anti Vivisezione calcola che il Piemonte sia una delle Regioni con più cani per abitante, con quasi 500 mila esemplari (l’anagrafe canina regionale ne conta quasi 800mila, ma probabilmente i proprietari non registrano i decessi e quindi il dato ne risulta distorto). Un Piemontese su otto ha un cane. La legislazione a difesa degli animali ha fatto passi avanti, riconoscendoli a livello europeo come esseri senzienti (ma questo lo disse prima Giovanni Paolo II): persino gli animali da macellazione hanno diritto a minimi standard di spazio, alimentazione, idratazione, sicurezza. Invece migliaia di cani (e altri animali) continuano a soffrire nelle case dei buoni borghesi. Quelli che, a Torino, si preoccupano della notte di San Giovanni, ma che non si fanno scrupolo di tenere il cane di razza artica in città a 35 gradi e il cane da caccia al cinghiale nella mansarda chic in piazza Carlina. Persone a cui nessuna autorità contesterà mai il maltrattamento e che non riceveranno mai la visita degli inviati di Striscia o delle Iene perchè, in fondo, anche loro appartengono a un mondo di strabici. Se volessi comprarmi una giraffa e tenerla nel salotto di casa, la legge giustamente me lo vieta. Evitando di scivolare in legislazione illiberale, mi parrebbe di buon senso che chi vuole acquistare un animale debba dimostrare di disporre dei mezzi per garantirgli una vita in linea con le sue esigenze, soprattutto per razze specializzate e geneticamente selezionate per la vita all’aria aperta. Se no ci sono tante razze da compagnia. O, se siete davvero così interessati agli animali non come articolo di lusso da esibire all’ora dell’aperitivo, migliaia di bastardini in canile, pronti per l’adozione. 
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* Nel ritratto in alto Antoine Rivarol  (1753-1801) intellettuale conservatore francese e scrittore del ‘700 che si accorse di tutti i pericoli della furia sanculotta. Ma non fu mai ascoltato

Missione assicurazioni per Intesa Sanpaolo

L’obiettivo è diventare uno dei principali operatori italiani delle assicurazioni “a protezione delle persone, delle famiglie e dei beni che possiedono”. Così Gian Maria Gros-Pietro, il presidente di Intesa Sanpaolo in occasione del convegno ”Obiettivo protezione. Il settore delle assicurazioni” tenutosi nella sede torinese della banca, nel grattacielo di corso Inghilterra progettato da Renzo Piano. Per il gruppo bancario la “mission” sarà quella di fare assicurazione “nello stesso modo in cui nella nostra storia abbiamo fatto banca: mettendo al centro le persone e tenendo ben alti i nostri valori”, ha aggiunto Gros-Pietro. Il polo assicurativo sarà localizzato a Torino.

Grandi opere: botta e risposta Toninelli – Chiamparino

Il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha risposto  alle dichiarazioni del ministro Toninelli sulle grandi opere. Il ministro ha ribadito la volontà di ridiscutere la Torino-Lione. “Non mi permetto certo di mettere in discussione il diritto-dovere del Governo di fare tutte le valutazioni che ritiene sulle singole grandi opere,- dice Chiamparino –  mi auguro però che le faccia su tutte, e non solo su quelle del NordOvest, in particolare del Piemonte. Mi permetto di ricordare che proprio nella relazione del Commissario di Governo era scritto, nero su bianco, che la riduzione del traffico merci sulla direttrice Torino-Lyon è dovuta sia al fatto che nell’attuale tunnel passano solo treni che, per lunghezza e dimensione, sono sempre più marginali nel trasporto merci;  sia alla rilevante questione di sicurezza che riguarda l’attuale tunnel: come si vede dalla foto (inclusa nella relazione del Commissario di Governo)  le vie di fuga sono a distanza di 7km l’una dall’altra, e mancano anche gli impianti di aerazione. E’ evidente quindi che più si aspetta a realizzare il nuovo passaggio di base più diminuiranno le merci e le persone, fino a quando si chiuderà completamente il traffico su rotaia verso la Francia, in favore di quello ben più inquinante e pericoloso su gomma, che correrà in Piemonte e in Liguria lungo le autostrade.”

Maturità, si inizia con la prova di italiano

Previsioni quasi tutte azzeccate per il “tototema”  degli esami di maturità, iniziati oggi anche a Torino con la prova di Italiano. Un titolo è sulle persecuzioni razziali (ricorre l’80 anniversario delle leggi sulla razza) nel libro  “Il giardino dei Finzi Contini”  di Giorgio Bassani. Poi il principio dell’uguaglianza nella Costituzione italiana, che compie 70 anni. E’ stata scelta la Cooperazione Internazionale per quanto riguarda il tema storico, con un focus su Alcide De Gasperi e Aldo Moro, a 40 anni dal rapimento e assassinio da parte delle Br del presidente della Dc. E ancora l’amore e la solitudine della poetessa Alda Merini per la prova di arte e , infine, massa e propaganda, per l’ambito storico-politico.

 

Comital è fallita

La Comital e’ fallita, non avendo ricevuto alcuna proposta d’acquisto. L’azienda che occupa  110 dipendenti, lavora nel settore dell’alluminio. La FIOM Cgil comunica che i giudici non hanno accolto l’ipotesi dalla continuità produttiva, che avrebbe consentito di tenere almeno in parte  in attività l’azienda. Una decisone criticata dai sindacati in quanto “non tiene conto né delle pur residue prospettive industriali né della drammatica situazione dei lavoratori, fin qui tutelati da una cassa integrazione che dovrebbe continuate fino a novembre”.

Coppia uccisa in Colombia forse per soldi

Potrebbero esserci questioni di soldi e di affari dietro al duplice omicidio dell’imprenditore piemontese Roberto Gaiottino, 44enne, e della moglie  di origini colombiane, Patricia Zabala Dominquez, di 36 anni. I due  sono stati uccisi in Colombia, dove si erano trasferiti dal Piemonte  da una quindicina d’anni. Abitavano  a Barbania, nel Torinese e lui era impresario edile, appartenente ad una stimata famiglia di imprenditori. Da tempo le sue attività sii erano ampliate  anche alla Colombia. Secondo la polizia federale non si è trattato di una rapina ma di una vera e propria esecuzione a colpi d’arma da fuoco.