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Casa a Torino: quotazioni in crescita del 2,5%

Secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, a Torino nella seconda parte del 2024 le quotazioni delle case sono aumentate del 2,5%.

VARIAZIONE DEI PREZZI IMMOBILIARI

I SEMESTRE 24 RISPETTO AL II SEMESTRE 24

TORINO II semestre 2024
Centro-San Salvario +2,3%
Borgo Vittoria-Barriera Milano +2,3%
Collina +2,9%
Francia-San Paolo +2,9%
Santa Rita-Mirafiori Nord +3,6%
Nizza-Lingotto-Mirafiori Sud +1,2%

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Le zone del centro hanno messo a segno un buon risultato con una crescita dei valori del 2,3%. Valori invariati in via Lagrange e limitrofe. La novità che si è messa in evidenza negli ultimi mesi ha a che fare con la maggiore presenza di studenti che cercano casa in affitto in zona. Un bilocale, in ottimo stato, e arredato costa da 700 a 800 € al mese.  E’ stato ultimato anche il campus di ESCP business school. Un apporto di richieste di acquisto e di locazione arriva anche da chi studi e lavora presso la “Città della Salute” un importante polo sanitario presente in città. Torino, negli ultimi anni, sta subendo un importante cambiamento che la vede sempre più puntare sui servizi alla luce della crisi dell’automotive. Una delle conseguenze di ciò è che si notano i primi acquisti da parte di persone che arrivano dall’estero. Le case vacanza continuano a interessare il mercato della zona anche se sono sempre più i privati che dismettono l’attività e l’immobile. Quest’ultimo, molte volte pronto per essere destinato a queste attività, è spesso acquistato da chi possiede una società che le gestisce in modo professionale. Via Roma e via Lagrange restano le strade top dove si toccano punte di 6000-7000 € al mq per abitazioni signorili di fine ‘700 con soffitti a cassettoni oppure a botte con mattoni a vista.  La città è in attesa dei lavori di potenziamento della metropolitana e del completamento del potenziamento dei collegamenti con Genova.

Nell’area di piazza Madama Cristina, nel quartiere San Salvario, si evidenzia un ulteriore aumento dei valori immobiliari dovuto in particolar modo a una carenza di offerta abitativa. Il mercato è alimentato sia da acquirenti di abitazione principale sia da investitori che puntano ad affittare a studenti universitari. Negli ultimi anni sono aumentati coloro che svolgono attività di B&B e casa vacanza.  La zona presenta un’offerta abitativa differenziata che spazia da 1300 € al mq per le abitazioni popolari presenti in via Nizza fino ad arrivare a punte massime di 4000 € al mq per le soluzioni signorili ristrutturate, con spazio esterno vista Parco Valentino. E’ in quest’area, infatti, che si concentra l’offerta più prestigiosa. Su corso D’Azeglio si vende a 2500 € al mq. L’area più richiesta è compresa tra piazza Madama Cristina e il Parco del Valentino.

Prezzi stabili nel quartiere di Aurora e in lieve aumento a Valdocco dove la domanda di affitto da parte di studenti universitari sta spingendo gli investitori ad acquistare piccoli tagli da mettere a reddito. Un bilocale si può acquistare intorno a 40-50 mila € per poi essere affittato a 500 € al mese. Il rialzo dei canoni a ridosso delle facoltà (ad esempio Vanchiglia) sta spingendo gli studenti in questa zona.  Valdocco sorge a ridosso di Porta Palazzo e Balon che, negli ultimi anni, attira in modo importante la movida della città. Soluzioni degli anni ’70 si scambiano a prezzi medi di 1400-1500 € al mq con punte di 3000 € al mq. Invariati i prezzi delle case nel quartiere Aurora che, tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare, concentra costruzioni popolari dei primi anni del 1900, con ballatoio i cui prezzi possono andare da 800 a 1500 € al mq. Dall’inizio dell’anno, grazie anche al ribasso dei tassi, si stanno riaffacciando su mercato giovani acquirenti alla ricerca della prima casa.

La macroarea di Santa Rita-Mirafiori Nord registra un aumento dei valori del 3,6%. Tra i quartieri in crescita si segnala quello di Santa Rita-Stadio. L’offerta c’è perché è in atto un cambio generazionale ma il potenziale acquirente spende qualcosa in più per acquistare un’abitazione, in particolare nella zona più signorile che sorge a ridosso dello stadio.  Quest’ultima è apprezzata soprattutto dalle famiglie perché offre immobili dalle metrature ampie, tranquillità e servizi. Gli immobili risalgono agli anni ’60-’70, la maggioranza dei quali sono da ristrutturare. Prezzi medi di 2000 € al mq per le soluzioni ristrutturate e di 1200 € al mq per quelle da ristrutturare. La vicinanza dell’università in via Filadelfia, i comodi collegamenti per il Politecnico la rendono una zona attrattiva per coloro che acquistano per mettere a reddito affittando a studenti. Una camera si affitta a 300-350 € al mese. Inoltre, la vicinanza dello stadio e il “Pala Alpitour” spinge anche gli investitori che desiderano realizzare affitti brevi.

Crescono del 2,9% i prezzi delle case nelle aree di Francia-San Paolo e Collina.

Prezzi in aumento in zona San Paolo-Sabotino nella seconda parte del 2024. In questa area della città si registra un mercato molto vivace, con richieste da parte di investitori e genitori di studenti grazie alla presenza del Politecnico. A comprare per i figli sono genitori in arrivo dal sud e dal centro Italia, spesso infatti si preferisce acquistare e non affittare, anche in previsione di una futura permanenza dei figli in città per motivi di lavoro. Diversi anche gli investitori che comprano, frazionano e ristrutturano. Negli ultimi anni numerosi immobili sono stati riqualificati, dotati di ascensore e numerosi negozi hanno subito un cambio d’uso in residenziale. Una tipologia usata costa intorno a2000 € al mq. Sono in corso alcuni interventi di nuova costruzione che vanno da 3200 a 4200 € al mq.  L’area di San Paolo – Sabotino è caratterizzata per la presenza di palazzi d’epoca. Piacciono anche corso Peschiera, corso Racconigi e via San Paolo perché ottimamente serviti sia dal punto di vista dei mezzi pubblici sia per quanto riguarda le attività commerciali. Più signorile l’area compresa tra San Paolo e Largo Racconigi, che concentra prevalentemente palazzi degli anni ’50-’60 e i cui prezzi sono di 2500 € al mq (buono stato).  Sempre alta la domanda di appartamenti in affitto da parte di studenti e l’offerta non riesce a soddisfare tutte le richieste.  Il canone di un appartamento composto da una camera più cucina oscilla tra 500 € al mese in base alla metratura, per tipologie con due camere più cucina il canone sale a 800 € al mese.

In aumento i prezzi delle case nel quartiere San Paolo: domanda elevata e bassa offerta sono le motivazioni principali. Molti immobili sono lasciati vuoti dai proprietari che non affittano per timore di inquilini morosi e non vendono perché non hanno necessità di monetizzare. La presenza del Politecnico spinge ad affittare soprattutto a studenti e tra gli acquirenti prevalgono i genitori di studenti che alla luce degli elevati affitti richiesti in zona (600 € al mese per un bilocale) preferiscono acquistare. Spesso acquistano senza ricorrere al credito, impiegando cifre medie di 150-200 mila €. San Paolo piace perché è ricca di attività commerciali, vanta la vicinanza del parco Ruffini e, negli ultimi anni, si è riqualificata con la nascita del “Parco San Paolo” dove sono sorte costruzioni nuove che si vendono intorno a 3000-3200 € al mq. Per un buon usato si spendono intorno a 1000-1500 € al mq per le soluzioni da ristrutturare per arrivare fino a 2000-2200 € al mq per quelle ristrutturate e in stabili di recente costruzione.

+2,3% l’aumento dei valori nella macroarea di Borgo Vittoria-Barriera di Milano. Continuano a crescere i valori immobiliari del quartiere di Borgo Vittoria-Chiesa Salute. La bassa offerta e l’elevata domanda le cause principali. La carenza di immobili in affitto sta determinando uno spostamento sull’acquisto. Sono diminuiti notevolmente gli investitori che comprano, ristrutturano e rivendono. Un bilocale da ristrutturare si aggira intorno a 40 mila € per arrivare a 70-75 mila € se già ristrutturato. Parliamo di un quartiere periferico con un’offerta immobiliare di tipo medio – popolare degli anni ’60-‘70 che si vende a 1000-1300 € al mq. Non si registrano al momento interventi di nuova costruzione, gli ultimi risalgono agli anni 2000 e si vendono a 1500-2000 € al mq.  Numerosi gli interventi con il Superbonus che sono stati realizzati in zona.

Quotazioni in crescita a Barriera di Milano-Monte Bianco i cui prezzi, mediamente bassi, hanno attirato l’interesse di acquirenti alla ricerca dell’abitazione principale. In aumento, nell’ultimo anno, la componente di acquisto da parte di cittadini cingalesi.  L’area di Barriera di Milano è sorta nei primi anni del ‘900 ma non mancano tipologie più recenti che si acquistano a 1500-1600 € al mq. Sulle arterie principali del quartiere, corso Giulio Cesare e corso Vercelli, le soluzioni usate si scambiano a prezzi medi di 800-900 € al mq. L’area in futuro sarà interessata dalla nascita di una nuova linea 2 della metropolitana che collegherà Rebaudengo al Politecnico, passando dal “trincerone” di via Sempione/Gottardo. Questo consentirà a Barriera di Milano di essere collegata con il polo universitario.  Per quanto riguarda il mercato delle locazioni nell’area di Barriera di Milano si registra una buona richiesta ma bassa offerta. Il canone di un trilocale si aggira intorno a 400 € al mese.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Alluvione 16-17 aprile: Commissione congiunta tra Ambiente e Programmazione per fare il punto su danni, interventi e ristori

Si è svolta oggi una seduta congiunta della II Commissione (pianificazione territoriale, opere pubbliche, viabilità) e della V Commissione (ambiente e protezione civile) del Consiglio Regionale del Piemonte, presiedute rispettivamente dai Consiglieri Mauro Fava e Sergio Bartoli, con all’ordine del giorno un’informativa urgente della Giunta regionale in merito agli effetti dell’alluvione che ha colpito il Piemonte nei giorni 16 e 17 aprile.

Alla presenza dell’Assessore Marco Gabusi e del Direttore Frigerio, è stato tracciato un quadro dettagliato dei danni rilevati, delle attività svolte dalla Protezione civile e dagli enti territoriali, nonché delle tempistiche previste per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e per l’accesso ai ristori.

L’evento meteorologico, tra i più intensi degli ultimi decenni, ha interessato l’intero territorio piemontese, con particolare impatto sulla Città Metropolitana di Torino, le province del Verbano-Cusio-Ossola, Cuneo, Biella e Alessandria. Oltre 570 Comuni sono risultati colpiti, con centinaia di frane, strade interrotte, aree isolate e una vittima registrata.

L’Assessore Gabusi ha confermato l’invio della richiesta formale di stato di emergenza al Governo, con una prima quantificazione dei danni per circa 64 milioni di euro, di cui 50 milioni già documentati dagli enti locali. Il riconoscimento ufficiale è atteso entro la prima decade di giugno, dopo i sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Seguirà la nomina del Commissario per la ricostruzione, individuato nel Presidente della Regione.

Numerosi i temi sollevati dai consiglieri intervenuti: la fragilità dei versanti collinari, la necessità di strumenti digitali più accessibili (come il sito ARPA e l’app IP-Alert), la gestione e pulizia del reticolo idrografico minore, le difficoltà operative dei piccoli Comuni e le proposte per garantire una task force di supporto alla progettazione.

Particolare attenzione è stata riservata alle aree del Canavese e della Val Chiusella, tra cui Traversella, Brosso e Castellamonte, dove le frane minacciano infrastrutture strategiche e l’accesso agli alpeggi, oltre al territorio del Chivassese.

Il Presidente della V Commissione Sergio Bartoli ha concluso la seduta chiedendo un impegno costante nel garantire fondi per le emergenze “urgenti”, anche in via anticipatoria, anche ad aziende e privati, e nel rafforzare il coordinamento istituzionale per non lasciare soli i Comuni, in particolare i più piccoli.

Crollo gru di via Genova, udienza per l’omicidio dei tre operai

Dopo la prima udienza del 20 gennaio 2025, riprende mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 9, nella maxi aula 3 del Tribunale di Torino, il processo penale per il crollo della gru di via Genova avvenuto il 18 dicembre 2021 nel capoluogo piemontese, in cui sono morti tre lavoratori: Filippo FaloticoRoberto Peretto e Marco Pozzetti.

È prevista l’audizione dei testimoni indicati dal pm Giorgio Nicola. Si inizierà con gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno svolto gli accertamenti tecnici nell’immediatezza del fatto, tra i quali quelli dello Spresal.

Sono cinque le persone imputate: Enrico CalabreseFederico FiammengoRoberta IandolinoStefano Sprocatti e Mirzad Svraka. Molte gravi le accuse: disastro, lesioni personali colpose e omicidio colposo, con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e in cooperazione colposa tra loro.

«Il processo entra finalmente nel vivo – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, l’associazione ammessa come parte civile nel processo – e ci auguriamo possa procedere rapidamente. È una tragedia che ha colpito tutta la comunità torinese e che poteva avere ulteriori conseguenze se la gru avesse colpito il pullman passato poco prima. Ci auguriamo si faccia presto chiarezza: è doveroso per le vittime, ma anche per chi ogni giorno lotta contro l’insicurezza dei cantieri e per tutelare lavoratori e lavoratrici, che continuano a morire, in edilizia, ma non solo».

«Il drammatico caso della gru di via Genova – afferma Quirico – è esemplificativo delle difficili condizioni in cui si trovano spesso a operare i lavoratori edili, anche quando sono coinvolte importanti aziende del settore. Non possiamo lasciarli soli e dobbiamo intensificare le azioni a loro tutela, anche preventive, come i controlli nei cantieri, ancora insufficienti».

Nel processo sono stati ammesse come parti civili l’associazione Sicurezza e Lavoro, Inail e i sindacati edili Fenealuil e Fillea Cgil. Il Comune di Torino ha accettato la somma di 55 mila euro e ha deciso di uscire dal processo.

Il giudice Claudio Canavero ha anche fissato le prossime udienze, sempre nella maxi aula 3 del tribunal, indicativamente dalle ore 9 alla 17: lunedì 19 maggio, lunedì 9 giugno, lunedì 16 giugno, lunedì 7 luglio 2025.

 

(da Sicurezza e Lavoro)

Regione, approvato il Ddl sulla sicurezza stradale

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Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità dei votanti (l’opposizione non ha partecipato al voto) il disegno di legge 68 “Disposizioni in materia di gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali regionali, provinciali e comunali”.

Come spiegato dal relatore di maggioranza Davide Buzzi Langhi (Fi) l’obiettivo della nuova norma è la “riduzione dei sinistri e delle vittime di incidenti stradali”. Questo attraverso l’adempimento di “quanto previsto dalla normativa europea e nazionale, fornendo uno strumento normativo che disciplini la materia a livello locale per una corretta gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali. Il testo è frutto di una lunga interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, coordinata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”.

“Ci chiediamo perché siamo la prima regione che traduce a livello locale queste normative – ha detto la relatrice di opposizione Nadia Conticelli (Pd) -. Quella della sicurezza stradale è una sfida anche legata ai mutamenti climatici. Questi interventi ricadono in buona parte sulla Città metropolitana e le Province che, causa mancanza di fondi, sono già in difficoltà per la manutenzione stradale. Ma lo stanziamento previsto nel Ddl è esiguo. La domanda è come tutto questo ricadrà sugli Enti locali, quindi sospendiamo il giudizio sul Ddl che non deve ridursi solo a un adempimento burocratico”.

Nella discussione generale Alberto Avetta (Pd) ha sottolineato che nel concreto il raggiungimento degli obiettivi del Ddl richiede “più personale e maggiori risorse economiche, come segnalato anche nel parere del Cal”.

L’assessore Marco Gabusi ha ricordato che “il percorso è stato condiviso in Conferenza Stato Regioni” e che “la norma si occupa delle strade di tipo C extraurbane, vale a dire una fattispecie molto ristretta di strade. In merito agli stanziamenti si tratta di cominciare ad accompagnare gli enti non nell’intervento ma nella progettazione. Per la sicurezza abbiamo già speso decine di milioni di euro e siamo pronti ad aumentare i fondi. Non facciamo da passacarte, vogliamo aumentare la sicurezza”.

Nelle dichiarazioni di voto, per le minoranze, oltre a Conticelli è intervenuta Alice Ravinale (Avs) preoccupata a che la delega non divenga “uno scarico di responsabilità”, Vittoria Nallo (Sue) che ha auspicato “un aumento dei fondi già con la legge di stabilità”, Alberto Unia (M5s) che ha lamentato la “mancanza di un riferimento per garantire la verifica indipendente dei progetti”.

Per la maggioranza, oltre a Buzzi Langhi, sono intervenuti per dichiarare voto favorevole Fabrizio Ricca (Lega), Carlo Riva Vercellotti (Fdi), Silvio Magliano (Lista Cirio). Gli interventi di maggioranza, oltre a ricordare che questa è una risposta concreta alle necessità di sicurezza, con controlli veri e classificazioni mirate, hanno sottolineato che il testo promuove la sicurezza delle infrastrutture stradali, non dal punto di vista strutturale ma dell’organizzazione della circolazione, per ridurre sinistri e vittime di incidenti. Come scritto anche nella relazione, con la nuova legge viene individuato nell’ente proprietario o nel titolare dell’amministrazione patrimoniale e gestionale della strada, il soggetto che deve applicare la norma. È anche affermato il principio per il quale la gestione della sicurezza stradale costituisce uno degli strumenti ai fini della programmazione degli interventi prioritari. Nel caso di progetti per nuove strade o quelli per l’adeguamento che prevedono una significativa variazione di tracciato, viene prevista la Viss, Valutazione di impatto sulla sicurezza stradale per i progetti di infrastruttura.

Ufficio stampa CRP

Abusata da bambina racconta tutto in un diario. Condannato trentacinquenne

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La giovane vittima di abusi ha raccontato tutto in un diario segreto, scritto  per anni. Oggi la condanna di un 35enne della zona di Ciriè. La madre della ragazza aveva letto le parole della figlia oggi diciassettenne, che aveva scritto sul diario quando era una bimba.  Il ragazzo allora usciva con la  sorella maggiore, ed è stato accusato di aver costretto la piccola a subire abusi in venti casi almeno e per quattro anni, da quando la vittima ne aveva dieci.  Oggi il Tribunale di Ivrea gli ha inflitto cinque anni e mezzo di carcere per violenza aggravata.

Arriva la Fiat 500 Hybrid a Mirafiori, forse si chiamerà “Torino”

Dallo stabilimento torinese di Mirafiori sono stati appena “sfornati” i primi esemplari di preserie della Fiat 500 ibrida.  La variante mild, come spiega la rivista Quattroruote, sarebbe dovuta uscire il prossimo anno. Il costruttore ha però deciso di lanciare la versione ibrida della 500e entro fine 2025 : modello mille tre cilindri. Sarà forse (ma non è certo)  denominato “Fiat 500 Torino”. Nel cofano della nuova vettura ibrida sarà collocato un 1.0 tre cilindri mild hybrid da 70 CV e 92 Nm con trazione anteriore e cambio manuale a sei rapporti. La 500 Hybrid ha l’obiettivo di potenziare la produzione a Mirafiori e la produttività dell’impianto torinese.

Concorsi infermieri, la Regione: “515 assunzioni più la copertura del turnover”

L’obiettivo dei tre concorsi per infermieri e tecnici sanitari indetti nei giorni scorsi da Azienda Zero è quello coprire il fabbisogno delle aziende sanitarie registrato dal competente Osservatorio regionale.

Grazie allo scorrimento delle graduatorie che verranno così formate si potrà arrivare all’assunzione di 401 infermieri, 49 tecnici di radiologia medica e 65 tecnici di laboratorio biomedico. Dagli stessi elenchi si potrà inoltre attingere per la sostituzione del personale che man mano andrà in pensione.

È per questo motivo che l’assessore alla Sanità Federico Riboldi sottolinea che «la partecipazione ai concorsi è importante per tutti i professionisti sanitari interessati: per l’ampia copertura del fabbisogno, in quanto le assunzioni previste rappresentano l’avvio di un piano pluriennale strutturato, con successive immissioni in servizio in linea con l’evoluzione delle necessità delle aziende sanitarie; per la garanzia di stabilità lavorativa, poiché i contratti saranno a tempo indeterminato, offrendo prospettive solide e continuità occupazionale; per la trasparenza, dato che la procedura centralizzata garantisce criteri di selezione omogenei».

Salone Off, fino al 20 maggio 800 eventi in 400 spazi

Il Salone Off 2025, giunto alla XXI edizione, si terrà dal 9 al 20 maggio e porterà 800 eventi in 400 spazi di Torino, della Città Metropolitana e di vari comuni del Piemonte. Diretto da Marco Pautasso e Paola Galletto, l’evento propone incontri, spettacoli, concerti e reading, con la partecipazione di nomi di rilievo come David Quammen, Liliana Cavani, Gianrico Carofiglio, Concita De Gregorio, Antonella Viola e Christian Greco.

Tra i progetti consolidati:

  • Voltapagina, con scrittori nelle carceri piemontesi e liguri.

  • Il Ballatoio, letture nei condomini, con protagonista Paolo Nori.

  • Pagine in corsia, letture negli ospedali.

  • Collaborazioni con il Museo Egizio e ritorno nelle Regge Sabaude.

Spazio anche alla musica (Heroes Festival, concerti e reading), al teatro (Celestini, De Gregorio), alle mostre (come quella dedicata al Concorso Lingua Madre e a Lalla Romano), al cinema (ospite Liliana Cavani) e a iniziative conviviali (cene letterarie, aperitivi culturali).

I Paesi Bassi sono il Paese Ospite, con autori come Hanna Bervoets e Nikki Dekker, mentre la Campania sarà Regione Ospite.

Debutta il Premio Ernesto Ferrero – Fondazione CRT per l’editoria innovativa, assegnato a:

  • Tamu,

  • Sabìr Editore,

  • Edizioni Henry Beyle.

UNO SGUARDO SUL PROGRAMMA DEL SALONE OFF

 

Il programma completo del Salone Off 2025 è consultabile integralmente su salonelibro.it, selezionando “Eventi Salone Off”.

Torino progetta i futuri urbani all’Arab European Cities Dialogue di Riyadh

La Città di Torino partecipa all’Arab European Cities Dialogue (AECD) 2025 in programma dall’11 al 13 maggio 2025 a Riyadh, in Arabia Saudita.

AECD 2025 è la prima piattaforma dedicata a rafforzare la collaborazione tra città arabe ed europee, promuovendo il dialogo, lo scambio di competenze e la costruzione di futuri urbani
sostenibili. Il Forum, organizzato da Riyadh Region Municipality e dall’Arab Urban Development Institute (AUDI) con la collaborazione strategica di PLATFORMA e CILG VNG International (Centre International de Développement Pour La Governance Local Innovante), si svolgerà ogni due anni in una città araba e una città europea in modo alternato ed è concepito come una piattaforma orientata all’azione, che mira a creare partenariati, a lanciare iniziative congiunte e a sviluppare strategie condivise che possano proiettarsi ben oltre l’evento stesso. Questa edizione riunisce oltre 120 città e più di 50 organizzazioni mondiali per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile, resiliente e inclusivo attraverso il dialogo e la collaborazione.

La città di Torino partecipa all’Arab European Cities Dialogue portando la propria visione di sviluppo urbano basata sul dialogo tra città e la condivisione di strategie comuni per affrontare le sfide della transizione ecologica, della digitalizzazione e dell’inclusione sociale. In questo contesto internazionale, Torino si propone come parte attiva di una rete di città che cooperano per costruire modelli urbani più equi, partecipati e resilienti. Domani Il sindaco Stefano Lo Russo interverrà nella sessione plenaria dedicata alla trasformazione digitale della governance urbana, per illustrare le buone pratiche, come lo sviluppo del digital twin, e la visione di Torino sulla transizione digitale, insieme al Sindaco di Ramallah (Territori Palestinesi), al Sindaco di Sarajevo (Bosnia Erzegovina) e al direttore generale di
Manama (Bahrein).

“La partecipazione all’Arab European Cities Dialogue su invito del sindaco di Riyadh – spiega il sindaco Stefano Lo Russo- è una grande occasione di relazioni internazionali per Torino e riflette la vocazione della nostra città come laboratorio di innovazione, sociale e tecnologica, all’avanguardia sui temi della mobilità sostenibile e della rigenerazione urbana di livello globale.
Questo impegno per l’innovazione è stato peraltro riconosciuto dall’Unione Europea con il premio ‘Capitale europea dell’innovazione 2024-2025’. Dialogo e creazione di reti internazionali sono per Torino elementi strategici fondamentali: crediamo non solo che il confronto tra città sia essenziale per contribuire a costruire comunità più sostenibili, inclusive, proiettate al futuro, ma che far conoscere Torino e le cose che ha fatto e sa fare ad altre città rappresenti un grande volano anche nell’attrazione di potenziali investimenti e nella promozione del nostro sistema produttivo e universitario”.

AECD 2025 è strutturato attorno a quattro obiettivi chiave:
Cities Cooperation – cooperazione interurbana;
Livable Cities & Climate Change – città vivibili e cambiamenti climatici;
Technology & Digital Transformation – innovazione tecnologica e trasformazione
digitale;
Municipal Financial Sustainability – sostenibilità finanziaria municipale.

Sono in programma sessioni parallele per favorire lo scambio di buone pratiche sulle sfide urbane, oltre a incontri strutturati volti a esplorare opportunità di collaborazione tra città. Sono previsti confronti tra rappresentanti delle città e istituzioni finanziarie su strategie di finanziamento, nonché occasioni per presentare progetti a potenziali investitori.
Sono altresì previsti momenti di incontro bilaterale tra le tante città presenti all’iniziativa.
Il confronto tra città europee e arabe rappresenta un’occasione preziosa per mettere in circolazione esperienze, soluzioni e buone pratiche, rafforzando le relazioni istituzionali e culturali tra territori diversi, ma accomunati da obiettivi condivisi.

TORINO CLICK

Export piemontese da record: nel 2024 i distretti superano i 13 miliardi nonostante le difficoltà globali

Nel 2024 le esportazioni dei distretti industriali del Piemonte hanno raggiunto un traguardo importante, superando per la prima volta i 13 miliardi di euro. L’aumento rispetto all’anno precedente è stato modesto, con una crescita dello 0,7% (pari a 92 milioni di euro), ma in linea con la media nazionale dei distretti (+0,9%).

Nonostante un contesto economico internazionale piuttosto debole, i distretti piemontesi si sono comportati meglio rispetto all’andamento generale della regione, che ha registrato un calo del 4,9%, penalizzata in particolare dalle difficoltà del settore automobilistico torinese.

Nel corso dell’anno, le vendite all’estero dei distretti hanno continuato a crescere per tre trimestri consecutivi: +1,1% nei primi tre mesi, +1,5% nel secondo trimestre e +2,6% nel terzo. Solo negli ultimi tre mesi del 2024 si è registrato un lieve calo, pari al 2,2%.

Questi dati arrivano dal Monitor dei Distretti del Piemonte redatto da Intesa Sanpaolo, che sottolinea come, pur tra alti e bassi e con risultati diversi da un settore all’altro, i distretti siano riusciti a tenere bene sui mercati esteri, confermandosi un motore importante dell’economia regionale.