Sono quattro i pubblici ministeri che seguiranno le indagini riguardanti L’emergenza sanitaria a Torino e in Piemonte.
Ad oggi gli esposti giunti alla procura di Torino sono circa quaranta. L’obiettivo è di verificare anche eventuali responsabilità amministrative. Le indagini sono affidate al nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dei carabinieri del Nas. Dicono in Procura: “Il nostro compito non è punire o fare cacce alle streghe, ma dare risposte ai cittadini di fronte a questa emergenza straordinaria”.
La Resistenza iniziata dopo l’8 settembre 1943, ma già anticipata idealmente dagli antifascisti esiliati, incarcerati e confinati dal regime, rappresentò un elemento importante della Guerra di Liberazione, anche se, senza il determinante apporto degli Alleati angloamericani ,il riscatto sarebbe stato molto problematico. Fu guerra di popolo, di volontari armati che ricorda il Risorgimento, ma anche una guerra regolare del Regio Esercito ricostituito al Sud che diede un contributo non solo simbolico, come per troppo tempo sostenuto.
I provvedimenti di distanziamento sociale e di restrizione della libera circolazione adottati dalle autorità nazionali e regionali ci obbligano ad essere responsabili. Nessuno si sarebbe immaginato di dover ricordare l’anniversario della Liberazione in queste condizioni, compiendo una scelta di responsabilità a tutela della salute di tutti. Settantasette anni fa la stessa Resistenza nacque da una scelta. Lo sgomento dei giorni che seguirono l’armistizio dell’8 settembre ’43 si trasformò per molti in voglia d’azione, le tante umiliazioni patite in desiderio di riscatto. In quei venti mesi si affermò un sentimento nuovo, potente e due fronti opposti – il fascismo e l’antifascismo – si diedero battaglia. 